Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale 70% - DCB Verona - Periodico di informazione di Tutela Legale - Aprile 2010
Aprile 2010
Perché una nuova
polizza Patente Protetta?
Andrea Andreta è il nuovo Ad di ARAG Italia
Un pool di avvocati specializzati
e qualificati al servizio del cliente
Quale giustizia per gli italiani
Il bilancio di un anno di formazione
Andrea Andreta è il nuovo
Ad di ARAG Italia
di Giovanni Nenz
Il 2010 di Arag è iniziato con la nomina di Andrea Andreta ad
Amministratore delegato della Società. Tutela Legale lo ha intervistato per conoscere meglio il suo pensiero e per sapere quali
sono i programmi di sviluppo della compagnia.
Conosceva già ARAG e il mercato della Tutela legale?
Si, conoscevo il marchio ARAG in quanto leader del mercato
della Tutela legale. Inoltre nel mio precedente incarico di Ceo di
RSA (Royal & SunAlliance) avevo potuto conoscere ancora meglio la compagnia, che avevamo selezionato come nostro partner per la gestione del ramo. Da partner ho potuto apprezzare
la professionalità, la competenza e l’orientamento al cliente
delle persone che lavorano in ARAG, oltre alla capacità di innovazione sui prodotti e al grande livello di specializzazione della
compagnia, che ritengo un grande punto di forza. Ho già avuto
modo di sottolineare la qualità del lavoro svolto negli anni dal
mio predecesssore Ole Neuhaus e da tutto il team ARAG, che
ha consentito alla Società di raggiungere l’attuale posizione di
mercato. Non posso che rinnovare con piacere questo apprezzamento anche in questa occasione.
Com’è stato l’impatto col team ARAG e con il “nuovo” tipo
di business?
Questi primi mesi di lavoro hanno confermato le impressioni
che avevo dall’esterno. Ho trovato persone competenti e appassionate del loro lavoro, con un forte attaccamento all’azienda e un continuo orientamento al cliente. Le logiche di gestione di una compagnia non cambiano radicalmente con il tipo di
business e il team di ARAG mi ha aiutato a conoscerne velocemente le specificità. Oggi penso di avere un quadro piuttosto
chiaro dei molti punti di forza e delle ulteriori opportunità di
miglioramento che abbiamo di fronte, così come delle principali sfide che ci pone il mercato.
Come vede il mercato assicurativo in generale?
è un anno difficile per il mercato assicurativo che, soprattutto
per i rami danni, ha visto perdurare il ciclo negativo. Le ragioni
sono varie: la crisi economica ha certamente influito sulla contrazione dei premi e sulla sinistralità di alcuni rami. Al tempo
stesso la concorrenza sul prezzo, combinata con alcuni effetti
dei Decreti Bersani (per esempio la portabilità della classe Bonus Malus) hanno inciso in particolare sui margini del ramo
Auto, con premi in calo e margini in contrazione.
E per quanto riguarda la Tutela legale?
Anche il nostro ramo ha risentito della situazione generale del
mercato. è stato quindi un anno più difficile del solito, dato che
una parte importante del business è legata all’andamento del
pag. 2 - ARAG Tutela Legale - Anno XII - n. 41 - Aprile 2010
Andrea Andreta, nato a Loano in
provincia di Savona nel 1961, ha
maturato un’esperienza di oltre
venti anni in ambito assicurativo.
Questi i passaggi più significativi
della sua carriera.
Nel 1992 entra a far parte di Royal
& SunAlliance Assicurazioni, dopo
alcuni anni passati a Torino presso
la Direzione generale di SAI (oggi Fondiaria Sai) dove ricopre incarichi nell’area Marketing e Comunicazione. Nel 1998 è nominato
Direttore generale della Divisione Corporate. Nel 2002 viene nominato Director Business & Distribution con responsabilità sui canali
Agenti, Broker, Corporate, nonché sull’area Cauzioni e Sinistri.
Nel Febbraio 2003 assume la carica di Deputy General Manager.
Per sei anni, a partire dal Luglio 2003, ha ricoperto la carica di Chief
Executive Officer di RSA e, da marzo 2009 quella di Rappresentante
Generale per l’Italia. Ha inoltre ricoperto vari incarichi di coordinamento a livello europeo nell’ambito del Gruppo Royal & SunAlliance
e fatto parte del Comitato Esecutivo di ANIA.
Il 18 dicembre 2009 ha assunto l’incarico di Amministratore delegato
di ARAG Assicurazioni S.p.A.
mercato auto e allo stato di salute delle piccole e medie imprese e dell’economia in generale. Si stima che il ramo Tutela
legale possa chiudere il 2009 con una raccolta premi di circa
300 milioni di euro, con margini in contrazione.
Come è stato il risultato ARAG?
Nel 2009 ARAG ha raccolto premi per un totale di 74,9 milioni
di euro, con un incremento del 6,3 per cento. La crescita è stata
positiva sia nel Lavoro diretto, dove agenti e broker hanno continuato a fornire il loro importante contributo, sia nel Lavoro
indiretto, mentre la Bancassicurazione rappresenta ancora una
piccola parte del nostro portafoglio.
La nostra crescita è da considerarsi quindi positiva, anche se
più lenta rispetto al passato e con marginalità in deterioramento, crescita che conferma il favore di clienti e intermediari e la
capacità di sviluppo della compagnia. È una base importante
sulla quale costruire la nostra crescita futura, che vogliamo
mantenere al di sopra dei valori di mercato e al tempo stesso
capace di generare redditività costante nel tempo. Ritengo che
sarà fondamentale restare focalizzati su valori quali: il servizio
a clienti, intermediari e partner, la competenza specialistica,
l’innovazione di prodotto, la disciplina tecnica, il controllo dei
rischi e l’ottimizzazione dei processi.
Lei ha maturato parte della sua esperienza in una realtà
multinazionale, qual è la sua impressione a proposito del
Gruppo ARAG?
Penso che far parte di un Gruppo sia un asset molto importante per una compagnia delle dimensioni di ARAG in Italia, in
quanto le consente di accedere a competenze di livello internazionale. Da ciò non possiamo che trarre benefici, a tutto vantaggio dei nostri partner commerciali. Ritengo inoltre altrettanto importante l’indipendenza aziendale che ci è data dal fatto
di essere un Gruppo a capitale familiare: questo ci consente una
visione di lungo periodo del business e ci rende meno condizionati dalle attese di breve periodo dei mercati finanziari.
Quali sono i prossimi passi?
Abbiamo basi solide per continuare lo sviluppo della nostra
attuale posizione competitiva. Come ho già detto vogliamo
continuare a crescere e, allo stesso tempo, garantire all’azionista un risultato economico-finanziario in linea con le attese
e sostenibile nel tempo. Nel 2010 lavoreremo in quest’ottica,
proseguendo nell’attività di rinnovamento dei prodotti che abbiamo già avviato gli anni scorsi, mantenendo una costante
attenzione alla gestione tecnica del portafoglio e focalizzando
l’attenzione sui nostri migliori intermediari e sui nostri partner,
con i quali vogliamo mantenere e incrementare la relazione eccellente che da sempre è stata il tratto distintivo di ARAG.
Crescita 2009
+6,3%
Mio di euro
90,00 75,00 +7,1%
60,00 45,00 -
34,92
30,00 -
+5,6%
74,95
40,03
15,00 Lavoro Diretto
2008
Lavoro Indiretto
Totale
2009
Ole Neuhaus, un saluto a tutti
Ole Neuhaus ha lasciato la carica di Amministratore delegato di ARAG Italia, Società che ha diretto a partire
dal 1985, portandola alle attuali dimensioni e a una leadership di mercato con una quota del 24 per cento. Un
lunghissimo periodo che lo ha visto sempre in primo piano nello sviluppo del mercato. Neuhaus manterrà un
ruolo di consigliere nel C.d.A. della Società.
è con piacere che il nostro magazine ospita quindi il suo saluto.
“Ho lasciato il mio incarico, nell’ambito di una successione generazionale pianificata da circa due anni. Penso di aver fatto il mio dovere
per la società alla quale ho dedicato quasi tutta la mia vita professionale. Lascio il ruolo che mi ha dato tanta soddisfazione, sicuro
che sulla base costruita in questi anni da tutti noi - agenti, broker, società partner, avvocati, collaboratori e dirigenti - negli anni futuri
si riuscirà a confermare e rafforzare il ruolo che ARAG ha avuto sul mercato della Tutela legale italiana dando ai clienti la possibilità di
salvaguardare i propri diritti.
Sono convinto che siamo riusciti a creare insieme qualcosa di molto speciale e unico, ognuno con il suo contributo nell’ambito dei propri
ruoli. Una buona base per andare avanti e superare questa fase difficile del mercato. Sono certo che Andrea Andreta, che conosco e stimo
da tempo, saprà interpretare al meglio lo spirito ARAG.
Vi ringrazio ancora per la collaborazione in tutti questi anni e auguro a tutti tanti successi nel futuro”.
ARAG Tutela Legale - Anno XII - n. 41 - Aprile 2010 - pag. 3
ATTUALITÀ
IL NUOVO CODICE DELLA STRADA
Il Codice della strada:
una babele giudiziaria
di Olivia Flaim
Uno dei principi cardine del nostro sistema giudiziario è la “certezza del diritto” o almeno così dovrebbe essere.
Ogni comportamento che dà origine a conseguenze giuridiche
deve essere chiaro e comprensibile come pure le conseguenze
civili penali o amministrative che da esso derivano. Questo concetto si fonda sulla necessità che i cittadini debbano essere in
grado di conoscere e comprendere che cosa è lecito e che cosa
invece non lo è. È questo il presupposto pratico dell’affermazione
“la legge è uguale per tutti” che tutti noi conosciamo.
Si è scritto molto, e probabilmente si continuerà a farlo, sulle continue modifiche al Codice della strada (CdS) che mettono a dura
prova ogni giorno cittadini, giudici e organi di polizia.
Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: più nessuna norma è
chiara e ognuno di noi quando, per esempio, riceve la notifica di
un verbale di accertamento si pone la domanda se quanto contestato è regolare, facendo così nascere un immediato desiderio
di fare opposizione, un desiderio che va perfino oltre la consapevolezza di avere effettivamente trasgredito.
Purtroppo questo è l’effetto di un Codice che ha reso il rapporto
fra i cittadini e le norme sulla circolazione stradale vittima di accertamenti meccanici e di amministrazioni comunali che, ognuna con le sue particolari regole, utilizzano sistemi di controllo e
verifica dei comportamenti degli automobilisti differenti.
Un caso concreto
Secondo gli ultimi dati disponibili, fra il 2003 e il 2007 sono state circa 530 mila le sanzioni elevate ad automobilisti che
non hanno rispettato il segnale rosso del semaforo, con una
conseguente perdita di oltre cinque milioni di punti sulla
patente.
La confusione normativa e la differenza delle modalità di
accertamento hanno un riverbero diretto nelle aule dei tribunali: i Giudici di Pace, competenti per materia, sono in bilico fra l’obbligo di applicare le norme nel pieno rispetto dei
diritti e delle garanzie generali dei cittadini e il mantenimento dell’ordine sociale che solo la certezza dell’applicazione
della sanzione può dare.
Che cosa prevede il Codice
Per quanto riguarda la contravvenzione della “violazione della segnaletica stradale” (articolo 146), ovvero il passaggio con
il segnale rosso, l’articolo 41 del CdS prevede che: “durante il
periodo di accensione della luce gialla, i veicoli non possono
oltrepassare gli stessi punti stabiliti per l’arresto, a meno che vi
si trovino così prossimi al momento dell’accensione della luce
gialla, che non possano più arrestarsi in condizioni di sufficiente
sicurezza; in tale caso essi devono sgomberare sollecitamente
l’area di intersezione con opportuna prudenza”.
È evidente, dalla lettura del testo normativo, che la valutazione
del comportamento scorretto non può essere solo meccanica
perché la stessa norma prevede la possibilità che l’automobilipag. 4 - ARAG Tutela Legale - Anno XII - n. 41 - Aprile 2010
sta addirittura debba sgomberare l’incrocio prima possibile.
Se colleghiamo questa norma con quella che prevede i “Casi di
impossibilità della contestazione immediata” (articolo 384 del
Regolamento del Codice della strada), ovvero i casi nei quali non
è strettamente necessaria la presenza di un vigile che verifichi
l’infrazione, leggiamo che i casi qui previsti sono a titolo esemplificativo. Quindi anche se l’attraversamento con il semaforo rosso
è espressamente citato dall’articolo 146 del Codice della strada,
deve comunque sussistere la “materiale impossibilità della contestazione immediata”.
La modifica del Codice della strada del 2003, che ha introdotto
nell’articolo 201 il comma 1 bis, il quale prevede che la contestazione immediata non è necessaria nel caso di attraversamento
dell’incrocio con il semaforo rosso, richiama ancora la norma regolamentare e quindi rende l’elencazione non tassativa e vincibile da parte del contravventore, per esempio con la testimonianza
di persone che attestino la “materiale impossibilità di arresto in
condizioni di sicurezza”.
Di fondamentale importanza per valutare la materiale impossibilità di arresto è la relazione con la durata della luce gialla del semaforo. A questo proposito, per esempio, sono state più di centomila le sentenze che hanno annullato contravvenzioni a causa
della durata troppo breve del segnale giallo. Tra queste riveste
particolare interesse la sentenza del Giudice di Pace di Vignola (n.
102 del 18 aprile 2008) che ha stabilito, attraverso la ricostruzione
del perito, i tempi effettivamente necessari per sgomberare l’incrocio tenuto conto sia del tipo di veicolo e delle condizioni della
strada, sia della velocità massima consentita.
SSENTENZE IN BREVE
Rimborso a forfait anche quando il volo ha un ritardo di tre ore
La situazione del volo ritardato non differisce da quella del volo cancellato. Pertanto il silenzio del Regolamento Ce n. 261/2004 sul
diritto al risarcimento nel caso di volo ritardato è colmabile per analogia poiché la compensazione pecuniaria per volo ritardato sussiste alle stesse condizioni di quella per volo cancellato. La “perdita di tempo” rilevante si ha infatti quando i passeggeri giungono alla
loro destinazione finale con grave ritardo rispetto all’orario di arrivo originariamente previsto. Il diritto alla compensazione viene meno
solo di fronte a circostanze eccezionali, vale a dire quando il ritardo dipende da cause non imputabili al vettore perché sottratte al suo
effettivo controllo (Corte di Giustizia CE 19.11.2009).
Il mancato uso del casco sul ciclomotore non cancella il diritto della vittima al risarcimento
L’omesso uso del casco protettivo da parte del motociclista non esclude in via assoluta la colpa del conducente dell’autoveicolo che
ha causato la collisione, ma determina solo una corresponsabilità della vittima con conseguente riduzione del danno (Corte d’Appello
Reggio Calabria 19.11.2009).
Accertamento dello stato di ubriachezza alla guida
Lo stato di ebbrezza del conducente di un autoveicolo può essere provato e accertato con qualsiasi mezzo, e non necessariamente
attraverso la strumentazione e la procedura indicate nell’art. 379 del regolamento di attuazione ed esecuzione del Codice della strada.
Il giudice può desumere lo stato di alterazione psicofisica derivante dall’influenza dell’alcool da qualsiasi elemento sintomatico dell’ebbrezza, così come può disattendere l’esito fornito dall’etilometro, sempre che del suo convincimento fornisca motivazione logica ed
esauriente (Tribunale Bari 30.07.2009).
Responsabilità del tour operator
Per agire con diligenza è sufficiente che il tour operator informi il viaggiatore delle prestazioni promesse (trasporto, alloggio, attività
sportive, escursioni) e che metta a sua disposizione l’opuscolo informativo che contempla tra le informazioni generali quelle sole notizie, di carattere per lo più amministrativo, necessarie per recarsi all’estero. Nulla più incombe all’organizzatore per dimostrare di aver
adempiuto con la dovuta diligenza ai suoi obblighi (Tribunale Bari 30.07.2009).
Lesione all’immagine dell’Ente pubblico
Va riconosciuto il risarcimento del danno all’immagine dell’Ente pubblico quando, in conseguenza dei numerosi episodi corruttivi a
carico di diversi pubblici funzionari, la collettività di fatto individua gli amministratori corrotti con l’Amministrazione pubblica nel suo
complesso. La liquidazione del danno avviene con criterio equitativo a norma dell’art. 1126 C.C., tenendo conto del numero degli
episodi e della loro rilevanza economica e morale (Tribunale Milano 10.02.2009).
Internet e responsabilità
Non sussiste in capo al titolare di un Internet point alcun obbligo di controllare il contenuto delle comunicazioni inviate dalle sue postazioni telematiche. Non è pertanto responsabile della diffamazione realizzata attraverso l’invio di mail da soggetti rimasti non identificati
(Cassazione penale 11.02.2009 n. 6046).
In tema di diffamazione a mezzo internet sussiste il dovere, in capo al titolare amministratore di un sito, di verificare il contenuto del
materiale in esso inserito, cancellando i contenuti illeciti e lesivi dell’altrui onore e reputazione (Tribunale Trani 14.10.2008).
La Class Action contro gli Enti pubblici
di Marco Viscovi
Nel marzo del 2009 il ministro Renato Brunetta, responsabile del dicastero per la Pubblica amministrazione e l’Innovazione, aveva dichiarato, non senza una certa enfasi, di voler introdurre le Azioni collettive, meglio conosciute come Class Action, anche nei confronti
degli Enti pubblici e da più parti si era levato un consenso unanime. Gli entusiasmi si sono ora raffreddati poiché in realtà non ci troviamo di fronte a una vera Class Action dove più persone chiedono un risarcimento, ma di fronte a uno strumento che ha in sostanza
una mera valenza simbolica in quanto idoneo a ottenere da una pubblica amministrazione “solamente” l’erogazione di un servizio cui
è tenuta, anche se a quella data nessuno potrebbe averne più interesse.
Che cosa prevede il Decreto Legislativo? Il Decreto (numero 303 del 2009) dà attuazione alla Riforma che porta il nome dello stesso
ministro, disciplinando l’azione giudiziale che gli utenti possono esercitare nei confronti di una Pubblica amministrazione che non
rispetta gli standard qualitativi ed economici attesi. In questa categoria rientrano casi come le violazioni degli obblighi contenuti nelle
diverse Carte dei servizi, l’omesso esercizio dei poteri di vigilanza, di controllo o sanzionatori, il mancato rispetto di termini e la mancata
emanazione di atti amministrativi generali. La sentenza obbliga l’amministrazione in questione a porre rimedio al disservizio entro un
termine congruo, a condizione che ciò non comporti nuovi oneri per la finanza pubblica. Va sottolineato inoltre che il giudice non potrà
disporre risarcimenti per i danni lamentati dai ricorrenti. La sentenza definitiva di accoglimento della domanda andrà invece trasmessa
alla Procura regionale della Corte dei Conti (la magistratura che accerta se un dipendente pubblico ha provocato un danno all’ente per
il quale lavora, ndr) e agli altri organi disciplinari per le valutazioni del caso sul rendimento dei dirigenti pubblici coinvolti.
ARAG Tutela Legale - Anno XII - n. 41 - Aprile 2010 - pag. 5
PARLIAMO DI NOI
ARAG PRESENTA LA NUOVA POLIZZA PATENTE PROTETTA
Perché una nuova polizza
Patente Protetta?
di Francesca Breda e Giampietro Milani
La polizza Patente Protetta rappresenta per ARAG una quota di mercato significativa.
Risponde a precise esigenze dei patentati che, come emerge da molte ricerche, considerano
nella maggior parte dei casi il rischio di sospensione e ritiro della patente come “molto preoccupante”. Infatti solo il dieci per cento degli automobilisti afferma “di non avere alcuna paura
di subire una sanzione di questo tipo” (fonte: ricerca Casaroli-ARAG 2009).
Nello sviluppo del nuovo prodotto si è deciso di partire proprio da questo bisogno di protezione per costruire una polizza con garanzie capaci di soddisfare le esigenze dei diversi
possibili target di clientela. Per fare questo si è deciso di procedere a un restyling del prodotto
esistente, per renderlo più facile da leggere e consultare, con una struttura a moduli che
consenta al cliente di assemblare liberamente le diverse garanzie in modo da costruirsi la
polizza su misura.
Ecco le novità
Il nuovo prodotto presenta tre diverse sezioni: Condizioni generali, Sezione Tutela Legale e Sezione Perdite Pecuniarie
Condizioni generali
Sono state riscritte le Condizioni generali di polizza con la finalità di semplificare le norme contrattuali, abbandonando ogni volta che è stato
possibile l’uso di un linguaggio di difficile comprensione che spesso preoccupa e allontana i consumatori.
Per quanto riguarda le Sezioni Tutela Legale e Perdite Pecuniarie, le novità hanno riguardato le prestazioni previste:
Sezione Tutela Legale
Sezione Perdite Pecuniarie
• Difesa Penale da violazione CdS
• Ricorso per violazioni CdS
• Ricorso per errata variazione punti
• Ricorso per Sanzioni Amm. Accessorie
• Consulenza telefonica - ARAGtel
In funzione del modulo scelto tra:
• Indennità Patente Base
• Indennità Patente Dipendenti e Collaboratori
• Indennità CQC Base
• Indennità CQC Dipendenti e Collaboratori
Sezione Tutela Legale
Le nuove prestazioni coprono le spese per ogni tipo di ricorso contro tutte le sanzioni irrogate per violazione del Codice della strada, senza
alcun limite nella decurtazione di punti minima subita. In tutti i casi in cui ritiene di avere ingiustamente subito una contestazione da parte
degli Organi di Polizia, l’assicurato avrà la possibilità di presentare i ricorsi consentiti dalla normativa vigente, assistito dal proprio avvocato
e tutelato per le relative spese da ARAG. Con una importante novità: se l’assicurato deciderà di farsi assistere da uno degli specialisti messi a
disposizione dalla nostra Compagnia, il massimale di spesa sarà elevato fino a 50.000 euro per ogni sinistro, con la garanzia della miglior difesa
e l’assenza di ogni spesa anche nei procedimenti giudiziari più lunghi e complessi.
Sezione Perdite Pecuniarie
Le novità introdotte in questa sezione sono molte.
La prima, fondamentale, è l’estensione della copertura a tutti i casi in cui il Codice della strada preveda la decurtazione di punti o la sospensione/ritiro della patente, salve le esclusioni previste. Infatti per superare il vincolo di un Codice che il legislatore sottopone di continuo ad
aggiustamenti e revisioni, è stato abbandonato l’usuale rinvio alle disposizioni di legge, a favore del principio che tutto quello che non è
escluso è incluso.
La seconda novità importante è l’estensione della copertura alla Carta di Qualificazione del Conducente (CQC), in modo da offrire una garanzia
anche per lo specifico rischio di chi guida con la certificazione aggiuntiva prevista per il trasporto di cose o persone.
Terza rilevante novità, la nuova struttura per moduli della polizza. Ogni assicurato ha la possibilità di acquistare solo ed esclusivamente le
prestazioni assicurative che ritiene più utili alla propria attività, costruendo la propria polizza su misura delle proprie esigenze.
Chi può acquistare i diversi moduli?
In applicazione dei vincoli posti dall’Isvap con il Regolamento n. 29/09, chi intende assicurarsi per le sanzioni che riguardano la patente (persone
fisiche) potrà acquistare i moduli Indennità Patente Base e Indennità CQC Base. Invece le aziende, gli enti ed in genere i datori di lavoro che intendono assicurarsi dal danno economico che può derivare dalla sottrazione del documento di guida a un proprio dipendente o collaboratore,
potranno acquistare uno dei moduli base, a cui aggiungere qualsiasi altro modulo.
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Indennità Patente Base
Indennità CQC Base
• Indennità Autoscuola e Indennità Zero Punti per Patente di Guida
con massimale a 1000 euro
• Indennità Autoscuola e Indennità Zero Punti per la Carta di
Qualificazione del Conducente con massimale a 5000 euro
Indennità Patente per Dipendenti e Collaboratori
Indennità CQC per Dipendenti e Collaboratori
• Indennità per Sospensione e Ritiro Patente
Durata: 90 - 180 - 360 giorni
Indennità giornaliera corrisposta: da 30 a 200 euro
• Indennità per Azzeramento punti CQC
Durata max: 90 giorni
Indennità giornaliera corrisposta: da 30 a 200 euro
Opzione Zero Alcool
Con questa nuova polizza vengono premiati gli automobilisti che hanno un comportamento virtuoso e non superano i limiti previsti dal Codice
della strada per quanto riguarda l’uso di sostanze alcoliche. Se infatti l’assicurato accetta di escludere dalla copertura le violazioni del Codice della
strada per il superamento del tasso alcolemico consentito, viene applicato uno sconto pari al 35% della tariffa di partenza.
Perché proporre la polizza Patente Protetta ARAG
Si tratta di una polizza all risk dove è compreso tutto tranne ciò che è espressamente escluso. Confrontandola con
quelle attualmente presenti sul mercato, risulta essere più ricca e completa.
Ecco i plus della polizza:
• possibilità di ricorrere avverso le infrazioni al Codice della strada che può essere sfruttata indipendentemente dal
numero di punti che vengono sottratti all’automobilista. Attualmente, nelle polizze della concorrenza questa
garanzia si attiva quando sono sottratti almeno cinque punti;
• supermassimale di 50.000 euro per coloro che sceglieranno di farsi difendere da un legale del Network ARAG.
I legali garantiscono uno standard di servizio che viene monitorato e controllato con la massima attenzione;
• copertura di tutti i casi di infrazione al Codice della strada, a eccezione dei reati. Si tratta di un numero di casi
maggiore rispetto alla polizza precedente ma soprattutto rispetto alla concorrenza;
• applicazione di uno sconto (35%) sul premio di polizza se l’assicurato sceglie la formula Zero alcool; se invece
ritiene opportuno inserire tale garanzia la diaria verrà comunque corrisposta al 100%;
• due livelli di copertura che possono soddisfare le esigenze di coloro che usano la patente di guida per motivi
professionali;
• buon rapporto qualità prezzo.
In sintesi, il nostro consiglio è quello di proporre anche a tutte le aziende già clienti questa nuova polizza.
Le novità contenute nel contratto saranno senz’altro gradite anche ai “vecchi” clienti e permetteranno di qualificare ulteriormente la consulenza .
Il Network di Legali per Patente Protetta
Una rete di professionisti qualificati e selezionati al servizio delle esigenze di tutela dell’assicurato: questo è ciò che ARAG intende
per “Network di Legali” messo a disposizione degli assicurati con la nuova versione di polizza Patente Protetta. La scelta da parte
dell’assicurato di un avvocato appartenente al Network di ARAG gli garantisce nella gestione del sinistro un servizio di alta qualità
e una maggiore efficienza gestionale, oltre alla tranquillità economica derivante dall’innalzamento del massimale di spesa a 50.000
euro, in grado di coprire la quasi totalità delle controversie. Nella prossime pagine troverete ulteriori informazioni sul nuovo servizio.
ARAG Tutela Legale - Anno XII - n. 41 - Aprile 2010 - pag. 7
Nasce il Network di legali
Un pool di avvocati specializzati
e qualificati al servizio del cliente
di Pierachille Zinelli
ARAG mette a disposizione degli intermediari uno strumento
nuovo e competitivo: il Network di Legali, ovvero una rete di professionisti qualificati e selezionati con i quali la nostra compagnia
ha instaurato un rapporto di collaborazione stabile e privilegiato.
Nell’ambito della Tutela legale, eccellenza del servizio reso all’assicurato significa soprattutto eccellenza nei rapporti che vengono a
instaurarsi tra l’assicurato stesso e l’avvocato chiamato a difenderne gli interessi: per questo motivo, ARAG intende orientare sempre più la scelta dei propri clienti verso avvocati che dimostrino di
possedere caratteristiche di elevata professionalità, orientamento
al servizio, predisposizione a rapporti di partnership.
Abbiamo sviluppato un’intensa attività di contatto con avvocati
che hanno evidenziato doti di spiccata professionalità e di orientamento al cliente, al fine di trasformare una buona collaborazione di fatto in un nuovo rapporto strutturato, stabile e privilegiato.
è nato così il Network di Legali, una rete di avvocati appartenenti
ai principali Fori italiani, ai quali affidare la tutela degli interessi
degli assicurati con la consapevolezza di rendere un servizio di
ottimo livello, nonché di velocizzare e semplificare la gestione del
caso assicurativo.
A tal fine è stato messo a punto e condiviso con gli avvocati un
“Service level agreement” che definisce con precisione i criteri per
l’ottimale gestione del caso assicurativo: alla descrizione di aspetti
generali che costituiscono i presupposti teorici della qualità del
servizio (cortesia, empatia, capacità di risposta, ecc.) fa seguito la
descrizione analitica del miglior modo di gestire i casi assicurativi,
in piena coordinazione con la compagnia.
Il rispetto di questi standard qualitativi è garantito da un articolato
sistema di monitoraggio del livello di servizio reso all’assicurato,
attraverso il quale ARAG, l’avvocato e l’intermediario possono rilevare eventuali aree di miglioramento sulle quali intervenire.
Inoltre il sistema è stato arricchito con uno strumento che alla
qualità del servizio aggiunge funzionalità ed efficienza: un portale
dedicato alla gestione dei casi assicurativi, grazie al quale l’avvocato può gestire in modo semplice ed automatizzato il rapporto
con ARAG; grazie a questo strumento innovativo, l’intermediario
può disporre di un aggiornamento in tempo reale su quanto fatto
dall’avvocato e quindi sull’evoluzione della pratica.
Attraverso la creazione del Network di Legali, ARAG intende rafforzare la fiducia degli intermediari, prima, e degli assicurati, poi,
nel saper e poter indirizzare al meglio la scelta del legale cui attribuire l’incarico di tutelare gli interessi del comune cliente.
pag. 8 - ARAG Tutela Legale - Anno XII - n. 41 - Aprile 2010
Al fine di consentire una adeguata conoscenza dei presupposti e
delle caratteristiche di questo nuovo, importante strumento competitivo, è in fase di realizzazione una pagina in ARAG2web che
consentirà a tutti gli utenti di acquisire informazioni dettagliate
ed aggiornate sul Network di Legali, nonché di conoscere i nominativi e le aree di attività dei professionisti che ne fanno parte.
Per qualunque informazione contattare, oltre ai consueti referenti:
Pierachille Zinelli - tel. 045 8290426 - e-mail: [email protected]
NOI E LA LEGGE
Rapporto PIT Giustizia 2009
Quale giustizia per gli italiani
di Marco Viscovi
La Giustizia italiana sembra ancora incapace di dare risposte in tempi certi alla richiesta di tutela e certezza del diritto dei cittadini. è questo il primo dato che emerge dalla presentazione del primo Pit Giustizia (Progetto integrato sul territorio) curato dall’associazione Cittadinanzattiva con
il sostegno di ARAG. Tutti gli attori del Sistema giustizia escono sconfitti: Governo, Parlamento, Pubblica amministrazione,
ma anche magistrati, consulenti tecnici e avvocati.
La sensazione che si prova leggendo i dati raccolti da Cittadinanzattiva (quasi duemila i contatti esaminati) è che il cittadino
attraversi una sorta di smarrimento all’interno delle diverse facce che il sistema giudiziario assume, e che debba affrontare il
rapporto con questa realtà con una continua ricerca di chiarezza e di informazioni.
Al primo posto delle richieste troviamo l’esigenza di consulenza, intesa come un sostegno concreto per capire come muoversi per gestire i diversi problemi. Al secondo posto la richiesta di maggiori informazioni sul funzionamento delle leggi
e sulle procedure da seguire. Gli italiani vivono con difficoltà la carenza di informazioni e orientamento rispetto a due
importanti questioni: il rapporto con gli avvocati e l’accesso al sistema giudiziario (anche sovranazionale) manifestando un
profondo senso di sfiducia nei confronti del sistema giudiziario nel suo complesso.
L’aspetto più spinoso riguarda la salute e la gestione delle problematiche legali riferite agli errori dei medici; seguono poi i
problemi legati ai consumi con i contenziosi con le banche, le assicurazioni, i trasporti, quindi il lavoro, la famiglia, i servizi
pubblici e la scuola.
Per quanto riguarda la provenienza geografica di questo malessere troviamo che al Sud, dopo l’area della salute, i cittadini sono preoccupati per i rapporti con la Pubblica amministrazione. Mentre le questioni familiari, con separazioni, divorzi
e affidamenti, sono le problematiche maggiormente presenti al Centro e al Nord dell’Italia.
Il primo tra i diritti violati è quello all’informazione, quindi il diritto a un processo celere, il diritto all’accesso, il diritto alla
qualità, il diritto al rispetto e il diritto a strutture adeguate.
La Giustizia italiana risulta ingolfata, inaccessibile e costosa. Le soluzioni su cui la politica ancora oggi discute animatamente e si confronta aspramente, non producono effetti sulla realtà quotidiana dei tribunali e non migliorano la
condizione dei cittadini che li frequentano.
In estrema sintesi, potremmo dire che i cittadini che si rivolgono al Servizio Pit Giustizia di Cittadinanzattiva si sentono
abbandonati al loro destino: da un lato si scontrano con Tribunali che non comunicano, dall’altra con legali che non sanno o non vogliono “parlare” con i propri clienti. Tutto ciò alimenta un grande senso di sfiducia nei confronti della Giustizia italiana.
In questo panorama caratterizzato da molte ombre, si evidenzia invece che i clienti ARAG, grazie a un servizio attento alle loro
esigenze, hanno una percezione differente e migliore, e che il loro rapporto con gli
avvocati permette di avere un atteggiamento più consapevole e
maturo con le questioni della giustizia.
ARAG Tutela Legale - Anno XII - n. 41 - Aprile 2010 - pag. 9
FUNZIONE FORMAZIONE
Il bilancio di un anno di formazione
a cura della Redazione
è passato un anno dalla creazione della funzione Formazione
esterna destinata alla rete diretta e la redazione di Tutela Legale
ha voluto incontrare Caterina Perbellini, responsabile di questa
attività per fare un primo bilancio.
Quale è il motivo per cui è stata creata un funzione di
formazione esterna?
In realtà ARAG ha da sempre erogato formazione perché siamo
convinti che la formazione sia uno degli strumenti fondamentali
per una vendita corretta e consapevole dei nostri prodotti, nel
rispetto di quanto previsto dalle norme Isvap.
Il cambiamento significativo che è intervenuto l’anno
scorso è stato il risultato delle azioni di implementazione della nostra Strategia che vede come primo
obiettivo la soddisfazione degli intermediari.
Lavoriamo in stretta collaborazione con i Responsabili dei canali di vendita agenti, broker e di
bancassicurazione perché meglio conoscono le
esigenze della rete.
Per rendere efficace la formazione, dopo
averne definiti gli obiettivi, è importante
progettare ogni intervento considerando
che ha proprie caratteristiche, determinate dall’argomento trattato e soprattutto dalla modalità di erogazione (infatti,
un corso in aula ha peculiarità diverse da
quelle per esempio della formazione individuale o ancora dell’e-learning).
La creazione di questa funzione che vede
coinvolte persone esperte di progettazione
ed erogazione della formazione ha permesso di apportare cambiamenti significativi agli
eventi in quest’ambito.
Che cosa significa tutto questo nella
pratica?
Abbiamo organizzato incontri di formazione in
aula anche per i broker, per i quali prima non
erano previsti. Siamo soddisfatti delle adesioni, abbiamo avuto numerosi partecipanti che
hanno fornito un riscontro positivo in termini di
gradimento e di conoscenze acquisite durante
tali incontri.
Abbiamo anche introdotto una nuova modalità di formazione, coinvolgendo, in qualche caso,
anche esperti delle diverse tematiche trattate che,
con casi pratici, hanno portato esempi concreti per
fare chiarezza sulle garanzie delle polizze ARAG e
su come integrare la Tutela legale con gli altri Rami
così da permettere all’agente o al broker di proporre
al cliente soluzioni assicurative complete. Un grande
lavoro è stato fatto anche sul materiale utilizzato in
aula di supporto al relatore, vero protagonista della
formazione.
A fine anno abbiamo inoltre introdotto una nuova
pag. 10 - ARAG Tutela Legale - Anno XII - n. 41 - Aprile 2010
modalità di iscrizione ai corsi, gli agenti che utilizzano il nostro
ARAG2web possono iscriversi direttamente al corso d’aula a loro
destinato, con una semplice operazione on line.
E per la formazione presso il punto vendita?
Abbiamo creato una sorta di catalogo corsi per i nostri referenti commerciali e broker account che hanno a loro disposizione
tutto il materiale per erogare formazione direttamente presso la
sede dell’intermediario. In questo caso il materiale utilizzato è
stato adeguato alla situazione specifica di formazione a piccoli
gruppi.
Per alcune agenzie abbiamo organizzato sessioni di aula specifiche, concordando con l’agente o il broker l’organizzazione di un
intervento formativo su tematiche giuridiche, di comunicazione
o tecniche di vendita. Una formazione adattata alle esigenze
specifiche del nostro interlocutore, con cui abbiamo progettato
e condiviso l’organizzazione dell’iniziativa.
Una grande attenzione è stata dedicata anche alla formazione
sull’utilizzo dei nostri strumenti informatici, coinvolgendo le persone che si occupano dell’assistenza tecnica.
Che cosa prevede il piano di formazione 2010?
Quest’anno continueremo a individuare modalità formative
specifiche per il tipo di prodotto e per la modalità di erogazione.
Per il canale agenti abbiamo concordato con Francesca Breda,
responsabile del Canale, di organizzare la formazione in aula a
partire dal mese di Aprile.
Proseguiranno le formazioni specifiche presso le agenzie, sia sui
nuovi prodotti sia su quelli esistenti, organizzati in base ai fabbisogni formativi del personale e concordati tra il singolo intermediario e il nostro referente commerciale.
Il Canale Bancassicurazione, essendo composto da realtà in
start-up, prosegue la formazione iniziata a Gennaio e continuerà
anche per tutto il semestre: gli argomenti sono molto specifici e
concordati di volta in volta con l’istituto di credito di riferimento.
Per il canale broker?
Con Guido Rossi, responsabile del canale, vogliamo continuare
l’esperienza iniziata l’anno scorso e organizzare eventi che vadano a chiarire l’utilità della Tutela legale e concentrare poi la
formazione sulle garanzie di prodotti specifici presso la sede del
broker.
Gli eventi in aula si svolgeranno nel mese di Maggio, a tali eventi
seguiranno gli approfondimenti in base alle esigenze manifestate dal singolo broker.
Quali sono quindi gli obiettivi della funzione formazione
per quest’anno?
Soddisfare le esigenze espresse dai diversi responsabili di canale
ma soprattutto erogare una formazione che riesca a trasferire
le conoscenze in modo efficace così che venga apprezzata dai
partecipanti sotto ogni aspetto.
Mi piacerebbe che i partecipanti, usciti dall’aula, potessero dichiarare di aver speso bene il loro tempo e di aver imparato, in
modo piacevole, cose nuove e utili al loro lavoro.
INDAGINE CEPEJ SUI SISTEMI GIUDIZIARI IN EUROPA
Il sistema giudiziario italiano
tra luci e ombre
di Guido Rossi
Il Cepej, la Commissione del Consiglio d’ Europa per l’efficienza della giustizia, con lo scopo di documentare
l’efficienza dei sistemi giudiziari europei ha reso noto recentemente i dati di un’indagine condotta sui 47
stati membri del Consiglio d’Europa.
Concentreremo la nostra analisi su alcuni aspetti della complessa situazione del sistema giudiziario italiano
in rapporto a quelli europei più vicini al nostro.
Quanto costano i sistemi giudiziari
• Germania: 8 miliardi e 731 milioni di euro (106 euro per abitante)
• Italia: 4 miliardi e 88 milioni di euro (70 euro per abitante)
• Spagna: 2 miliardi e 983 milioni di euro (68 euro per abitante)
• Francia: 3 miliardi e 350 milioni di euro (53 euro per abitante)
Come vengono spesi i soldi
La prima voce di spesa, a livello europeo, è collegata ai salari dei giudici e dello staff dei tribunali (65% in
Europa, 70% in Italia). Una parte significativa del budget è assegnata al funzionamento degli uffici (8% in
Europa, 8,1% in Italia) e alla manutenzione e investimenti in nuovi edifici (7% in Europa, 0% in Italia).
Le spese giudiziarie (pagamenti a periti, traduttori, ecc.) rappresentano il 10% in Europa e il 16,5% in Italia.
Importi più limitati sono destinati all’informatizzazione (3% in Europa, 1,7% in Italia) e alla formazione (0,8%
in Europa, 0,1% in Italia). Quindi la voce principale di spesa sono i salari.
Quanti sono i magistrati ogni 100.000 abitanti e quanto guadagnano a inizio e fine carriera
• Germania: 30,7, che guadagnano da 38.829 a 86.478 euro, pari a 2,1 volte il salario medio annuo nazionale.
• Italia: 14,8, che guadagnano da 37.454 a 122.278 euro, pari a 3,6 volte il salario medio annuo nazionale.
• Spagna: 14,6, che guadagnano da 45.230 a 115.498 euro, pari a 4,3 volte il salario medio annuo nazionale.
• Francia: 14,8, che guadagnano da 35.777 a 105.317 euro, pari a 3,5 volte il salario medio annuo nazionale.
A questi dati occorre aggiungere i benefit addizionali come pensioni speciali, abitazioni di servizio, assicurazioni sanitarie, spese di rappresentanza e incrementi di stipendio legati a obiettivi (presenti in altri paesi
ma non in Italia).
Direttore Editoriale
Rocco Luigi Matarazzo
Direttore Responsabile
Giovanni Nenz
Segreteria di Redazione
Elisa Perrotta
[email protected]
Redazione
Giovanni Bernardi
Francesca Breda
Elisa Drezza
Monica Dal Zovo
Francesco Ghizzi
Rocco Luigi Matarazzo
Giampietro Milani
Caterina Perbellini
Mirko Righetti
Silvia Sassi
Marco Viscovi
Pierachille Zinelli
Ha collaborato
Olivia Flaim
Pubblicazione Periodica
Aut. Trib. Verona n. 1685 - 30.11.2005
Grafica e impaginazione
[email protected]
Stampa
Copygraph srl
via 1° Maggio, 20/c
37060 Mozzecane VR
Il carico di lavoro che deve sopportare il sistema giudiziario italiano
Secondo il rapporto Cepej del 2008, l’Italia deve affrontare un contenzioso civile che, salvo per Olanda e
Russia, non ha pari in Europa, 4809 procedimenti civili ogni 100.000 persone, quasi il doppio rispetto a
Germania, Francia e Spagna.
L’Italia è, invece, prima in Europa per il numero di procedimenti penali, oltre 1.230.000 nel 2006.
TUTELA LEGALE on-line
www.arag.it/it/news
Il carico di lavoro dei giudici e degli impiegati della giustizia
Vediamo il confronto con i nostri vicini in termini di numero di vertenze civili e procedimenti penali annui
in capo a ogni giudice nel 2006.
• Germania: 55 controversie civili, 42 vertenze penali
• Italia: 438 controversie civili, 191 vertenze penali
• Spagna: 224 controversie civili, 81 vertenze penali
• Francia: 264 controversie civili, 54 vertenze penali
Editore
ARAG Assicurazioni SpA
viale delle Nazioni 9
37135 Verona
Tel.045 8290411
fax 045 8290449
e-mail: [email protected]
Sopravvenienze smaltite da ogni giudice in 1° grado
• Italia: 411 controversie civili, 181 vertenze penali
• Spagna: 246 controversie civili, 87 vertenze penali
• Francia: 215 controversie civili, 87 vertenze penali
Concludendo, ci sembra che una considerazione sia d’obbligo: forse gli Italiani sono litigiosi, forse le leggi in
Italia sono molte e non sempre chiare, ma in una nazione dove esiste il 4,8 per cento di probabilità di avere
un contenzioso civile e quasi il 2 per cento di avere un procedimento penale a carico, dotarsi di una polizza
di Tutela legale è quasi una necessità.
ARAG Tutela Legale - Anno XII - n. 41 - Aprile 2010 - pag. 11
Più forza alle vostre ragioni
ARAG aderisce al Comitato Italiano
dell’Assicurazione di Tutela Legale
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il tuo partner è un numero uno.
Avere al mio fianco il leader
di mercato* è un vantaggio unico.
Se ne sono accorti anche i miei clienti.
* raccolta premi ARAG Italia 2009: 74,9 mio di euro (canale diretto + indiretto), pari al 25% del mercato Tutela legale (Fonte ISVAP - ARAG Italia)
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