Orto Botanico
L’origine risale agli anni Settanta del XVIII secolo,
quando i sovrani austriaci decisero di destinare a
questo scopo fabbricati e terreni della canonica di
Sant’Epifanio. Le strutture vennero realizzate
secondo il progetto dell’ing. Forni e le serre in legno
furono disegnate dall’arch. Piermarini, ma sostituite
nel corso dell’Ottocento con quelle in muratura di
Canonica, tutt’ora funzionanti.
A inizio Novecento, il prof. Briosi fece costruire le
serre a ridosso della facciata, di cui quella centrale
con cupola, su disegno dell’arch. Locati, distrutte nel
1945.
La necessità di trovare spazi per le facoltà
scientifiche, a partire dalla seconda metà
dell’Ottocento, portò l’Università ad effettuare
interventi di modifica, tra cui la demolizione di un
semenzaio definito tra i più belli d’Italia.
Il comune partecipò ad interventi di carattere
urbanistico volti a regolarizzare l’andamento del
muro di cinta verso ovest. In particolare fu abbattuta
la porta d’ingresso per realizzare un cancello con
pilastri a bugne che sorreggono vasi (ing.
Franchi,1868). L’alto muro che nascondeva la vista
della facciata principale fu abbattuto e sostituito da
una cancellata in ferro nel 1936, in occasione di
lavori di riforma della facciata.
Palazzo Bellisomi-Vistarino
Palazzo Vistarino (precedentemente noto come
Palazzo Bellisomi), di origine secentesca e oggetto di
successivi interventi tra Sette e Ottocento, costituisce
un’imponente struttura architettonica collocata nel
quadrante sud-orientale del centro storico di Pavia, in
un’area prossima al Ticino.
Il palazzo fu collocato nella zona mercantile della
città, a ridosso dei bastioni e a metà del Settecento
era esteso già a buona parte dell’isolato.
In questo periodo è documentato il giardino,
sistemato da Pio Bellisomi, esteso negli anni
successivi con l’acquisto di proprietà vicine.
L’apertura verso il fiume Ticino è garantita da un arco
con balaustrata di sasso che, superando la via
pubblica, congiunge la casa alla strada.
L’edificio presenta un impianto planimetrico articolato
su un sistema di due corti connesse da un androne
passante. Su un terzo spazio aperto si aprono la
cappella privata del palazzo e gli spazi delle
scuderie.
Il palazzo, recentemente oggetto di restauro, è la
sede della Fondazione Alma Mater Ticinensis.
Palazzo San Tommaso
Le prime tracce riguardanti il monastero
benedettino di San Tommaso risalgono al 889.
La chiesa era unita ad un convento, abitato
dalle monache benedettine. Nel 1302 il
complesso di divenne sede dei frati
domenicani, che costruirono una chiesa nuova.
L’aspetto della chiesa, longitudinale a tre
navate, che è ancora apprezzabile oggi, fu
assunto tra 1404 e 1478. Dopo la fondazione
dello «Studium» pavese, ad opera di Carlo V,
San Tommaso ospitò studenti e professori, tra i
quali si ricorda Branda Castiglioni (1350-1443).
Nel 1784 Giuseppe II ordinò il riordino del
complesso, affidato a Giuseppe Piermarini, al
fine di collocarvi il Seminario Generale,
soppresso però nel 1791 da Leopoldo II. Da
questo momento San Tommaso venne
convertito in una caserma. Dal 1895 il
complesso subì ulteriori cambiamenti e
trasformazioni.
Oggi tutto il complesso, restaurato, è parte
integrante dell’Università.
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