BIBBIENA Cosa vedere SANTUARIO DI SANTA MARIA DEL SASSO A un chilometro da Bibbiena il Santuario di S. Maria del Sasso, complesso architettonico di grande valore storico, artistico e religioso, unico esemplare rinascimentale del Casentino, dichiarato nel 1899 monumento nazionale. Il Santuario prende il nome da un gran masso sul quale, nel 1347, apparve la Madonna alla piccola Caterina. In origine fu un semplice ospizio per pellegrini e nel 1495, con padre Girolamo Savonarola, fu elevato al grado di Convento. La nuova chiesa fu consacrata nel 1507. A lato della facciata si trova il campanile che custodisce una antica campana del 1362. Il complesso si presenta in forme rinascimentali con semplice facciata preceduta, sulla destra, da un porticato. Nella lunetta del portale si trova un affresco del 1486 raffigurante i santi Domenico e Pietro martire. L’interno è a croce latina con cupola e prolungamento per il coro delle religiose. Da notare, al centro della Basilica, l’artistico tempietto di stile corinzio di Bartolomeo Bozzolini da Fiesole, che racchiude l’affresco della Madonna del Sasso di Bicci di Lorenzo. Inoltre si possono ammirare opere di Jacopo Ligozzi, Giovanni del Brina, fra’ Paolino da Pistoia e alcune robbiane di notevole interesse. Bellissimo il Chiostro, unico esemplare di chiostro cinquecentesco in Casentino, con archi e capitelli non tutti uguali, un pregevole pozzo risalente al 1502-1504 ed affreschi sui miracoli della Madonna del Buio, sciupati dal tempo. PALAZZO MARTELLINI Sono due i palazzi appartenuti a questa famiglia: il primo ristrutturato in questo secolo si trova in piazza Roma ed ha ancora visibile l’emblema della famiglia: una coppia di martelli incrociati ed un portale riferibile al primo Quattrocento. L’altro palazzo si trova in via Cappucci; la facciata, modificata nel ‘700, conserva al piano terra un portico quattrocentesco tamponato, nel quale sono armonicamente inseriti sia i portoni che le finestre settecentesche. Sopra il portone è posto lo stemma cinquecentesco dei Martellini, al quale furono aggiunti in epoca successiva quelli dei Biondi e dei Montini. Degno di attenzione è il retro del palazzo, costituito da un cortile lastricato in pietra, e da un giardino all’italiana con vialetti e aiuole delimitati da siepi in bosso. All’interno, nell’androne d’ingresso che porta al giardino, è da notare una pittura murale riferibile al tardo settecento. Sono inoltre da segnalare altre pitture al primo piano, con grisailles, paesaggi classicheggianti ed alcuni soffitti con motivi grotteschi. PALAZZO BIONDI Il palazzo si trova in via Cappucci ed è attiguo al palazzo Martellini. Nell’interno si trova un caratteristico chiostro di piccole dimensioni che ci introduce, tramite una scala, all’interno del palazzo dove si possono ammirare vari ambienti tra i quali il bellissimo salone. PALAZZO DOVIZI Voluto dal Cardinale Bernardo Dovizi detto il Bibbiena, fu costruito nel 1498 e costituisce l’architettura civile più significativa di Bibbiena. L’edificio si sviluppa su tre piani, con un impianto architettonico rinascimentale di ispirazione fiorentina. La facciata, un tempo ricoperta da intonaco, ha un aspetto rustico con inserzioni di pietrame misto a cotto. Il portone e le finestre hanno archi a tutto sesto con le mostreggiature appuntite a bugne piane che creano un insieme notevole 1 culminante in un loggiato spartito con colonne architravate. All’interno un imponente scalone ad una sola rampa immette nel salone di ricevimento, anticamera dell’appartamento del Cardinale, dove si possono ammirare un pregevole soffitto a cassettoni in legno ed un magnifico camino. CHIESA E CHIOSTRO DI SAN LORENZO La Chiesa di San Lorenzo, edificata su un precedente oratorio, ha assunto le forme attuali nel Quattrocento, quando fu ingrandita e fu avviata la costruzione del Convento per ospitare i Frati Minori Francescani. La facciata, con due rosoni, è stata restaurata di recente. L’interno, ripartito in tre navate, ha subìto interventi successivi al primitivo impianto. Il coro dietro l’altare è del Seicento, mentre il tabernacolo è del secolo seguente e conserva due notevoli terrecotte invetriate poste una di fronte all’altra: a destra la Natività di Andrea della Robbia e a sinistra la Deposizione del Cristo. Il Chiostro del convento, costruito nella prima metà del XVII secolo, ha forme snelle con agili colonne in parte corrose dal tempo, che ha rovinato anche buona parte degli affreschi delle arcate. PALAZZO POLTRI L’edificio i trova tra via XXVIII Agosto dove sulla facciata principale spicca lo stemma mediceo, e piazzetta Poltri dalla quale si scorge sul prospetto lo stemma di famiglia. A causa dei vari passaggi di proprietà la facciata ha subito modifiche e ristrutturazioni, ne è testimonianza la traccia di una loggia successivamente tamponata. Degna di nota è la sala d’ingresso dalla struttura sobria che introduce, attraverso uno scalone in pietra ai piani superiori. PALAZZO NICCOLINI SEDE DEL C OMUNE Il palazzo, ora sede del Municipio, si affaccia su via Berni e fu costruito aldilà della cinta muraria medioevale nella prima metà del XVII sec., probabilmente nel 1645. Nel soffitto della scalinata d’ingresso sono affrescati una coppia di putti che trasportano in cielo uno scudo con catene d’argento esempio di pittura del periodo lorenese. Attraverso l’ampio scalone si accede al primo piano dove si trovano un salone che affaccia su via Berni, con caminetto e pareti laterali affrescate, stanze più piccole, anch’esse decorate e una cappella dove si trova un altare dal gusto rocaille. PALAZZO MARCUCCI Nella stessa via Berni, accanto a palazzo Niccolini, si trova il palazzo Marcucci, uno degli edifici più importanti dell’architettura bibbienese. Nella facciata finemente decorata spiccano lo stemma dei vecchi proprietari (sei dadi scalati) sovrastante un portale fogginiano e i mascheroni che abbelliscono le finestre del primo piano, probabilmente del primo Seicento. Il piano terra, comprendente il giardino all’italiana non ha conservato niente di pregevole se si eccettua un emblema mediceo e degli affreschi del tardo Settecento. Salendo da una ripida scala si accede alle sale del primo piano, sicuramente le più belle del palazzo e tra le meglio conservate di quelle dei palazzi cittadini. Sulle pareti e sui soffitti delle sale si trovano affreschi con scene mitologiche riferibili alla prima metà del Settecento nei quali, la presenza di strumenti musicali, fa supporre che tali ambienti fossero utilizzati come sale da musica. Il perfetto stato di conservazione ed il suggestivo contrasto fra policromie rendono tali ambienti estremamente interessanti e pieni di fascino. ORATORIO DI SAN FRANCESCO L’Oratorio di San Francesco fu costruito dalla Compagnia delle Sacre Stimmate su una casa di proprietà dei monaci camaldolesi nel 1580. I lavori che hanno dato all’oratorio l’aspetto attuale sono iniziati nel 1736 e terminati nel 1782. L’attuale chiesa, raro esempio di architettura e 2 decorazione in puro stile rococò, è in stato di perfetta conservazione grazie anche ad un ultimo restauro effettuato dalla Soprintendenza nel 1991. Presenta una facciata neoclassica ripartita da quattro colonne che sorreggono un piccolo timpano. All’interno è splendidamente decorata da stucchi dorati con motivi di foglie, rosette e volute di squisita e raffinata eleganza; il soffitto a cassettoni in legno intagliato e decorato in oro è del secolo XVIII. Al centro del soffitto è inserito un ovale formato da una cornice in legno e da una tela raffigurante San Francesco che riceve le Stimmate. Alle pareti vi sono quattro grandi affreschi che descrivono alcuni episodi della vita di Gesù. Sopra la porta di ingresso si vede una bella cantoria finemente lavorata e l’organo della fine del 700. L’altare in marmo con un bel tabernacolo è datato 1756. Dietro l’altare è custodita una baricina in legno dorato eseguita tra la fine del XVII e gli inizi del XVIII sec., che veniva usata per portare in processione il Cristo morto la sera del Venerdì Santo. PALAZZO FERRI Nella parte estrema di via Berni si trova palazzo Ferri la cui facciata presenta tre ordini di finestre. Le sale più interessanti si trovano al primo piano e sono di varie dimensioni e nei cui soffitti si possono ammirare affreschi rappresentanti figure femminili riferibili al primo decennio dell’Ottocento. CHIESA DEI SANTI IPPOLITO E DONATO E’ la propositura di Bibbiena dal 1744. In origine era la grande cappella del Castello dei Tarlati, signori di Bibbiena e risale agli inizi del XII. Lo stile è il romanico. La facciata, molto semplice, è mossa da un bel portale in pietra. All’interno si possono ammirare pregevoli opere d’arte tra cui: un trittico raffigurante “la Madonna in Trono con Bambino e Santi” di Bicci di Lorenzo; una scultura lignea raffigurante ”Madonna in Trono con Bambino” del secolo XIV di Scuola Toscana, proveniente dalla chiesa di Giona (località vicina a Bibbiena); un olio su tela recante “Madonna con Bambino e i Santi Michele e Antonio Abate” del XVII sec. di Jacopo Ligozzi; una tempera su tavola del XV sec. intitolata ”Madonna in Trono con Bambino ed Angeli” di Arcangelo di Cola da Camerino; un olio su tavola della seconda metà del XVI sec. di Giovanni Calducci detto il Cosci; oltre a numerosi affreschi di scuola toscana e altre pregevoli opere. PIAZZA TARLATI Nella pittoresca Piazza Pier Saccone Tarlati (antica piazza d’armi), detta anche Piazza Grande, oltre ai vari edifici di sobrio stile rinascimentale con alcuni richiami Settecenteschi, si può ammirare l’antico palazzo del Podestà, con numerosi stemmi sulle facciate. Inoltre vi si erge la cosiddetta Torre dell’Orologio, avanzo dell’antico castello distrutto in seguito alla Battaglia di Campaldino dell’11 giugno 1289. Poco più avanti si trova Porta dei Fabbri, unica porta medioevale conservata, con la sola torre di guardia del cassero rimasta. PALAZZO SCOTI FRANCESCHI Il palazzo è collocato nell’omonima via ed è riconoscibile per tre ordini di finestre e per una facciata sobria. Un ampio androne lastricato introduce all’interno in stile settecentesco. L’enorme scalinata porta al primo piano i cui ambienti non modificati mostrano soffitti decorati con affreschi e stucchi. Le altre sale hanno subito una ristrutturazione tardo ottocentesca, forse in occasione del matrimonio dell’ultima della famiglia Rosa con il cavaliere Scoti. Anche questo palazzo ha un giardino pensile dal quale si può vedere l’austera facciata dell’Oratorio di San Francesco. 3 TEATRO DOVIZI Il teatro Dovizi, costruito nel 1842 su disegno dell’architetto Niccolò Matas, progettista anche della facciata neoclassica del limitrofo Oratorio di San Francesco, originariamente aveva caratteristiche tipicamente Ottocentesche con alcuni richiami classicheggianti. Di recente è stato completamente ristrutturato richiamandosi allo stile barocco “Bibienesco” dei Galli, famosa famiglia di scenografi ed architetti detti anche i “Bibiena”, che ha contribuito, per più di cinque generazioni, a realizzare teatri e chiese in varie corti europee. PALAZZO MARCUCCI-POLTRI L’edificio si trova tra via Berni e via Scoti Franceschi ed è riconoscibile per il portale di stampo fogginiano. Dall’androne si accede in un salone cassettonato e da questo ad altri ambienti tra i quali un salone interamente decorato con affreschi raffiguranti scene mitologiche. Degna di nota anche una piccola stanza sul cui soffitto è rappresentato Giove. Una ristrutturazione settecentesca ha modificato gli originari soffitti degli ambienti che si affacciano su via Berni. PALAZZO BELLINI DELLE STELLE L’edificio si trova tra via Marcucci e via Borghi, strada su cui affaccia il prospetto principale in cui si osserva il portale sormontato dallo stemma dei Bellini, ed è riferibile ai primi del Seicento. Nel lato breve del palazzo si può ammirare un terrazzino con balaustra dalla decorazione rocaille in ferro battuto. All’interno gli ambienti conservano la semplicità cinquecentesca; da vedere poi la cucina dove è conservato integro l’originario arredo composto da un lavabo lapideo e da un grande camino sormontato dallo stemma dei Bellini. PALAZZO NATI POLTRI L’edificio che si trova tra via Marcucci e la piazzetta Pierazzuoli presenta una facciata cinquecentesca con due ordini di finestre che richiamano l’architettura fiorentina. L’interno è sostanzialmente rimasto in stile cinquecentesco, fatta eccezione per tre sale contigue affrescate nelle pareti principali e coperte da soffitti lignei. Il palazzo ha anche un giardino pensile che si affaccia su via Cappucci e che presenta tracce della vecchia cinta muraria. PALAZZO VECCHIETTI-POLTRI Il palazzo si trova in piazza Tarlati ed è attiguo alla torre omonima. Viene da sempre ricondotto alla famiglia Vecchietti Poltri. Nella seconda metà del 1700, la famiglia proprietaria del terreno su cui l’Autorità Municipale fece erigere l’antica Cancelleria rivendicò e successivamente acquistò l’immobile, parzialmente conguagliato con il passaggio di palazzo Poltri al Comune. Nell’ultimo piano del palazzo si trovano ambienti finemente affrescati con soggetti paesaggistici. Nel palazzo si trova anche una tela raffigurante il vecchio proprietario, il nobile Andrea Vecchietti Poltri in un’espressione severa che sta ad indicare la sua posizione sociale. BORGARINO E FONDACCIO Sempre nel centro storico, oltre ai numerosi palazzi, si possono ammirare i caratteristici borghi medioevali detti Borgarino e Fondaccio, abitati anticamente da artisti e artigiani ed ancora oggi pieni di vita. Nel Borgarino si trova la casa natale dei Galli. 4