Sessione Scientifica Michelangelo Giampietro Il Latte, un alimento per il movimento 71 Maurizio Casasco Introduco ora un illustre relatore, un caro amico, che è il professor Michelangelo Giampietro specialista in Medicina dello Sport e in Scienza dell’Alimentazione. Ritengo che sia, non lo dico perché amico, uno dei più grandi esperti di attività fisica e alimentazione non solo in Italia, ma anche a livello internazionale, con incarichi di competenza. Tale competenza è la sintesi di tanta esperienza nel guidare e preparare atleti professionisti, olimpici e tante persone che quotidianamente fanno attività fisica e vogliono alimentarsi correttamente. Grazie Giampietro. Michelangelo Giampietro Buongiorno a tutti. Grazie al presidente Casasco, grazie ovviamente a Parmalat e a tutta l’or- ganizzazione che ci consente di essere questa mattina in questa splendida sala del Coni, storica, importante e bella sotto tutti i punti di vista. In sala sono presenti grandi campioni, alcuni dei quali ho avuto l’immenso piacere di avere come miei atleti, quando, per tredici anni, sono stato il medico della Nazionale italiana di canottaggio: ho fatto con loro due olimpiadi e, anche come medico, il coinvolgimento emotivo è stato sempre molto grande. 72 Il mio rapporto con il latte e il mondo dello sport è datato ormai da vent’anni, quando con la Scuola dello Sport del CONI, allora diretta dal Prof. Pasquale Bellotti, realizzammo, nel 1992, un opuscolo dedicato alla popolazione generale per sottolineare l’importanza del latte, di questo fonda- mentale alimento e bevanda, nell’alimentazione degli sportivi, a prescindere dal loro livello tecnico, di capacità e di prestazione. È un alimento trasversale, una bevanda trasversale perché adatta a tutti: per i grandi atleti, per coloro che si dedicano alla pratica sportiva solo con obiettivi salutistici e per tutti quelli che fanno attività fisica semplicemente per il piacere di muoversi. Il consumo del latte va incoraggiato fin dei primi anni di vita e per quelle situazioni specifiche, come l’intolleranza al lattosio dovuta alla carenza dell’enzima lattasi, sono presenti sul mercato latti in cui il lattosio è scisso nei suoi due zuccheri semplici, glucosio e galattosio, grazie all’aggiunta dell’enzima lattasi da parte dell’industria. Viene così consentito anche a quella fetta di popolazione che ha difficoltà a digerire spontaneamente il lattosio, di non privarsi dei nutrienti del latte. Il latte è tanto importante come bevanda al punto che un gruppo di Esperti di nutrizione, che ho avuto l’onore di coordinare, e tra i quali erano presenti anche il professor Eugenio Del Toma e il professor Andrea Ghiselli, ha messo a punto e presentato in una pubblicazione di un paio di anni fa, una piramide dell’idratazione per la popolazione italiana: 73 in questa piramide, come potete vedere, al terzo scalino figura anche il latte, a pari merito di importanza, per la funzione reidratante, delle spremute e dei centrifugati di frutta. Tale funzione è seconda, tra virgolette, soltanto all’acqua naturale, alle tisane e alle bevande che non apportano né calorie né altri nutrienti. Quindi tra le bevande che forniscono all’acqua anche nutrienti, il latte figura nella fascia di più largo consumo consentito e consigliato. Noi indicavamo un consumo di circa 400 ml al giorno. È una bevanda ma, come dicevano anche i relatori che mi hanno preceduto, è un alimento”im- portante” , dal punto di vista energetico, e per il suo contenuto in macro (proteine, carboidrati e lipidi) e micro (minerali e vitamine) nutrienti. 74 75 E’ disponibile in varie classi merceologiche: intero, parzialmente scremato, scremato in funzione del grasso presente. Questo offerta è possibile grazie ad un intervento tecnologico che ne modula soltanto il tenore in grassi ma non ne altera il contenuto in micronutrienti, o di altre sostanze, che sono tante, presenti nel latte e con una funzione fisiologica attiva, molto importante per il nostro or- ganismo: abbiamo sentito prima parlare di serotonina, di triptofano, di rapporto con il sonno, ecc… Da un punto di vista dell’alimentazione degli sportivi, volevo sottolineare che nel latte sono presenti alcuni peptidi, frammenti proteici, che hanno un’azione immuno-modulante, che contribui- scono a migliorare la risposta fisiologica del nostro organismo e a proteggerci maggiormente contro gli attacchi esterni. Questo è tanto più importante negli atleti, che per effetto degli elevati carichi di lavoro allena- mento – come deve essere, altrimenti non si registrano miglioramenti nella prestazione sportiva – sono sottoposti a stress, a fatica: devono quindi cercare, con un corretto proogramma di allenamento, con corrette buone abitudini alimentari e il sano riposo, di evitare in tutti modi di sconfinare da quel sano sovraffaticamento, che passa e che si risolve in poche ore e in pochi giorni, a una condizione, patologica, di stabile sovraccarico - di sovrallenamento appunto - conosciuta, comunemente con il termine inglese di “sindrome da overtraining”. 76 Questo è un aspetto molto importante dal punto di vista delle difese immunitarie, che, pertanto, occorre sempre tenere ben presente nel caso di atleti che si sottopongono a carichi di allenamento eccessivi rispetto alle loro reali possibilità di recupero, non solo quelli di alto livello sottoposti a carichi di allenamento realmente elevati, ma anche gli atleti amatoriali che spesso aspirano a fare prestazioni al di là delle loro effettive capacità fisiologiche e che si riducono, inesorabilmente, chi più chi meno, anche con l’avenzare dell’età. 77 Dopo ogni singolo allenamento intenso si crea una particolare condizione, la cosiddetta “finestra aperta”, in cui le difese immunitarie sono più basse e il rischio di infezioni è maggiore. Quindi, in questo senso, l’assunzione dopo l’allenamento di bevande e di alimenti in grado di favorire la risposta immunitaria e di proteggere l’organismo dall’attacco di possibili fonti d’infiammazione e di infe- zione è sicuramente una soluzione nutrizionale eccellente. Serve anche a evitare che gli atleti, o gli sportivi più in generale, ricorrano con eccessiva facilità all’uso di integratori o di prodotti dietetici che sono sicuramente diseducativi e – come diceva il Comandante Generale dei NAS prima – posso- no addirittura essere una trappola e/o una minaccia quando vengono acquistati attraverso canali non sempre leciti: Internet è un canale spesso usato e potenzialmente molto pericoloso da questo punto di vista perché può nascondere, a volte all’insaputa di chi acquista, un rischio per la salute oltre che una via per procurarsi sostante dopanti. Il rapporto tra il mondo dello sport e il latte è un rapporto molto radicato, molto importante; il latte è una bevanda, un alimento che può essere consumato in qualunque momento della giornata dello sportivo: va bene per la prima colazione, per i pasti successivi, anche come snack e come merenda di metà mattino o pomeriggio o dopo cena. Ovviamente ci sono dei momenti durante i quali non è opportuno bere latte: quali sono? Durante la competizione, durante l’allenamento o nelle ore immediatamente precedenti l’allenamento e la competizione. E’ chiaro che le caratteristiche di questo alimento non sono le più favorevoli per un consumo in questi specifici momenti, ma per tutto il resto della giornata è un formidabile strumento che i nutrizionisti, quelli veri, quelli che vogliono usare gli alimenti e non ricorrere alla “biochimica”, possono 78 e devono in qualche maniera incoraggiare. Nella strategia nutrizionale per gli sportivi il latte è con- sigliato nel periodo lontano dalle gare, anche nelle fasi di riposo e di recupero e soprattutto, come ci diceva il collega Louis, nell’immediato post allenamento, post gara, quando i processi biologici di riparazione e crescita della massa muscolare sono particolarmente importanti e possono essere favoriti e promossi proprio dal consumo di questa bevanda. Le proprietà del latte che lo rendono utile per la popolazione sportiva sono anche legate alla presenza di sostanze che favoriscono la biodisponibilità di alcuni nutrienti in esso contenuti, come il calcio. Nelle fasi di recupero, come ignorare la prevenzione del rischio di fratture da stress e da sovrac- carico funzionale? Come diceva il collega che mi ha preceduto, nelle ginnaste o negli sport estetici a basso apporto energetico globale per avere un peso contenuto, nelle fasi di recupero di un atleta in- fortunato, di un trauma scheletrico come le fratture, l’apporto di calcio è fondamentale e va ben oltre le raccomandazioni consigliate da tutte le organizzazioni nazionali e internazionali che indicano in almeno due porzioni di latte un contributo adeguato al fabbisogno di calcio. 79 Tanto più può essere utile in quella fascia di popolazione che per motivi salutistici o di altro genere intraprendono l’alimentazione latto-ovo-vegetariana; 80 in questi soggetti è fondamentale il consumo di latte e derivati, anche sottoforma di latti fermentati che possono contribuire ulteriormente al miglioramento delle difese immunitarie. Nella letteratura scientifica troviamo moltissime pubblicazioni, che sottolineano l’importanza del consumo del latte, come diceva il collega Louis, nella fase post esercizio, sia come bevanda reidratante, sia come ali- mento in grado di migliorare i processi anabolici di aumento della massa muscolare e di riparazione del danno muscolare provocato dall’esercizio fisico. 81 La letteratura scientifica presente su questo argomento è molto vasta e riporta moltissimi studi sul latte tal quale o anche con la cioccolata; vari lavori sono poi relativi alla funzione reidratante del latte nella fase post esercizio. La quantità di latte considerata negli studi ripor- tati in letteratura oscilla tra i 250 g/200 ml e subito dopo l’esercizio fino a 500 ml. Una regola generale è che per recuperare quanto si perde con il sudore durante attività fisica bisogna reintrodurre nelle ore successive una quota di liquidi pari al 150% del peso perduto. A questo apporto di liquidi può contribuire, e certamente in maniera particolarmente positiva, il latte. Lo possiamo utilizzare e consigliare tranquillamente. Grazie. 82