Anno 1, Numero 1 Prevenire è meglio che curare! H2On Earth 28 Aprile 2015 Redattori: 4Cs L.S.S. Ettore Majorana Dirigente scolastico: Dott.ssa Fausta Grassi A Scuola di OpenCoesione? Potete seguirci su Twitter e Facebook! Opencoesione 4Cs Facebook: H2On Earth Per qualsiasi domanda o delucidazione, sentitevi liberi di contattarci, saremo felici di rispondere! H2On Earth La 4Cs Twitter: H2On Earth Posta elettronica: [email protected] A Scuola di OpenCoesione è un percorso innovativo di didattica interdisciplinare rivolto alle scuole secondarie superiori. Promuove principi di cittadinanza consapevole, attraverso attivita di monitoraggio civico dei finanziamenti pubblici e l’impiego di tecnologie di informazione e comunicazione a partire dai dati aperti (open data) pubblicati sul portale OpenCoesione. OpenCoesione è l’iniziativa, promossa dal “Dipartimento per lo Sviluppo e la coesione economica (DPS)”, di open government sulle politiche di coesione in Italia, alimentate dai Fondi Strutturali europei, dal Fondo nazionale per lo Sviluppo e la Coesione, FSC e dal Piano d’Azione per la Coesione (PAC). Si rivolge a cittadini singoli e organizzati, amministratori, tecnici e imprenditori dell’innovazione, ricercatori e giornalisti perché tutti abbiano a disposizione dati e informazioni per valutare l’efficacia e la coerenza dell’impiego delle risorse delle politiche di coesione. Queste politiche intervengono sui territori per rispondere a esigenze specifiche dei diversi luoghi, in termini di infrastrutture o di servizi ma anche di capitale umano e sociale, per eguagliarne le opportunità di sviluppo. Il dissesto idrogeologico Di: S. Caldarigi, S. Tirabassi Il dissesto idrogeologico è l'insieme dei processi morfologici che hanno un'azione fortemente distruttiva in termini di degradazione del suolo e quindi indirettamente nei confronti dei manufatti. Esso comprende tutti quei processi a partire dall'erosione superficiale e sotto la superficie fino agli eventi più catastrofici quali frane e alluvioni. S. Caldarigi, S. Tirabassi, Portare a galla il problema Intervista al Presidente del “Comitato 31 Gennaio” Francesco Mangone. (p.3) Prossimi Progetti: Presentazione del progetto a Palazzo Chigi nella mattinata dell’8 Maggio. Incontreremo Emilio Iannarelli, geologo del dipartimento della Protezione Civile. Grafica e impaginazione: S. Caldarigi, E. Sidoretti, S. Tirabassi Cominciamo!... La classe IV C del Liceo scientifico Ettore Majorana di Roma, il giorno 12 Gennaio 2015 ha iniziato il progetto di Opencoesione con l’aiuto della professoressa Edda Vantaggiato e dell’esperta Roberta Cafarotti. La classe ha preso visione di alcuni video esplicativi riguardo al progetto e all’utilizzo del sito multimediale. In essi viene spiegato in cosa consiste questo lavoro, cioè nell’attuare dei progetti dei progetti finanziati dalle politiche di coesione in Italia, con lo scopo di promuovere l’efficacia degli interventi attraverso la pubblicazione dai dati sui progetti. La classe ha scelto il progetto che riguarda il dissesto idrogeologico nella regione Lazio. In un video sono stati mostrati i vari ruoli nei quali la classe si è divisa per lavorare al progetto: lo Story Teller, un grande comunicatore che, sceglie il taglio del racconto e gestisce la presentazione al pubblico; il Poject Manager, un bravo organizzatore e coordinatore in grado di gestire bene tempo e persone, fa circolare l’informazione tra gruppo di lavoro, insegnanti e team ASOC; il Designer, un mago della grafica, del video e del media editing; l’Analyst si diverte a maneggiare i dati trovati dallo Scout, ed ha il compito di testare e supportare la comunicazione delle ipotesi dello Story Teller; il Blogger, uno scrittore incisivo che produce articoli di impatto; il Social Media Manager che genera attenzione, crea e segue il “blitz” sul progetto; infine il Manager of Research, un ricercatore nato, che scopre importanti dettagli, pone le giuste domande, scova le informazioni e le incrocia. H2On Earth p.2 H2On Earth p.3 L’Intervista dissesto idrogeologico e dall’impatto economico determinato da questo fenomeno. Successivamente si cercherà di capire quali siano le cause che abbiano portato a ciò e le previsioni e precauzioni che si sarebbero potute prendere per A: Francesco Mangone Presidente del “Comitato 31 Gennaio” mento delle acque: la loro inopportuna apertura causa un eccesso di portata d’acqua nelle Marrane, dove sono inoltre riversate le acque fognarie di Prima Porta, Labaro, Valle Muricana e Collidoro. “Secondo lei questo progetto può essere efficiente?” “Qualsiasi cosa che porti a galla un problema lo è.” Alla fine la dott.ssa Caparotti ha chiarito alcuni dubbi e argomenti difficili da capire, come il ruolo che hanno le politiche nel progetto, cioè quello di dare i finanziamenti necessari per il completamento del lavoro. Inoltre l’esperta ha consigliato alla classe quale taglio dare all’argomento scelto. La classe ha lavorato su tre differenti canvas, i quali sono stati letti, analizzati e accorpati in uno definitivo. Il canvas, è uno schema in cui si pianificano i movimenti d’azione per attuare il progetto. Il primo punto d’attenzione riguarderà le zone di Roma più colpite dal evitare tale disastro. Si verificherà poi se i lavori effettuati siano stati realmente efficaci, e a seguire se i tempi previsti per il completamento del progetto siano stati rispettati. La fase finale del nostro progetto è quella di sensibilizzare i cittadini, informandoli attraverso una presentazione pubblica del nostro lavoro. Le persone che verranno coinvolte in questo progetto sono il commissario della protezione civile, il presidente dei municipi interessanti ed infine, ma non meno importanti, i cittadini le cui testimonianze verranno raccolte attraverso questionari ed interviste. Nella giornata di Giovedì 16 Aprile si è tenuta una visita di monitoraggio presso la zona di Prima Porta per conoscere i dettagli sull’alluvione del 31 Gennaio. All’arrivo del presidente ci siamo incamminati verso il luogo colpito dall’alluvione, dove Mangone ci ha raccontato i fatti come sono accaduti il 31 Gennaio 2014; ci ha illustrato poi Le soluzioni inerenti al dissesto idrogeologico ipotizzate dagli stessi abitanti e promesse dal Comune, ma mai realizzate. In questo luogo scorrono due corsi d’acqua che sono vicinissimi al Tevere, nel quale confluiscono, prossimi alla diga di Corvara e alla diga principale che regola le acque all’altezza di Ponte Milvio. Il controllo di queste dighe per la produzione di energia idroelettrica è in mano ad alcune società private che le gestiscono non tenendo conto delle necessità di Roma, ma per il massimo sfrutta- A questi problemi si aggiunge che l’installazione di pompe fognarie, che hanno il compito di depurare l’acqua, non possono contenere il flusso proveniente da tutti gli altri quartieri, poiché progettate solo per quelle di Prima Porta e Labaro e per questo motivo si bloccano. Le pompe idrovore hanno la funzione di trasportare indietro l’acqua nelle Marrane, causando però l’allagamento delle stesse. Un altro problema sta nel fatto che negli anni ’60 gli argini delle Marrane furono asfaltati e a causa del deposito di sedimenti, che ora raggiunge circa i due metri, è cresciuta a poco a poco una folta vegetazione, che impedisce il regolare fluire dell’acqua. V. Andrizzi, E. Bettacchi, F. DeAngelis, A. Faldetta, M. Ponzoni, D. Rosca