IL LABORATORIO
TERRITORIALE DI TORINO
per
UNA SOCIETÀ SOSTENIBILE
La pedagogia di progetto per
un’educazione ‘capace di futuro’
Appunti per l’avvio di interventi
di progettazione partecipata nella scuola
Linea Scuola
IL LABORATORIO TERRITORIALE DI TORINO PER UNA SOCIETÀ SOSTENIBILE
INDICE
PRIMA PARTE
DAL CONCETTO DI SVILUPPO SOSTENIBILE ALLA COSTRUZIONE DI
UNA SOCIETÀ SOSTENIBILE
•
•
•
•
•
Dal concetto di sviluppo sostenibile alla costruzione di una società sostenibile
Come si progetta lo sviluppo sostenibile: le Agende 21 Locali
Misurare la sostenibilità: gli indicatori
La sostenibilità delle azioni individuali e collettive
Le opportunità a scala locale: il processo di Agenda 21 in provincia di Torino
SECONDA PARTE
UNA SCUOLA PARTECIPATIVA
• Il quadro di riferimento
• La pedagogia di progetto per l’educazione alla sostenibilità: le tappe della
progettazione
• Un esempio di progettazione partecipata: “Agenda 21: scuola e territorio”
• Libri da leggere
• Agenda 21 su Internet
• Glossario
PROVINCIA DI TORINO - LABORATORIO TERRITORIALE
Area Istruzione, Formazione Professionale, Lavoro e Solidarietà Sociale in
collaborazione con Area Ambiente, Parchi, Risorse idriche e Tutela della Fauna
e della Flora.
Questa pubblicazione nasce dalla volontà del Laboratorio Territoriale di Torino di realizzare interventi educativi e materiali informativi attraverso la collaborazione di diverse
aree dell'amministrazione provinciale.
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Testi di Silvia Burzio e Carla Calcagno
Collaborazioni:
Marco Cassinera
Franco Tecchiati
Benedetta Vitale Clavarino
Edizione fuori commercio © 2001 Laboratorio Territoriale di Torino
Volume stampato dalla Tipolito Subalpina nel mese di Luglio 2001
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La pedagogia di progetto per un'educazione ‘capace di futuro’
Il Laboratorio Territoriale per l'educazione ambientale è una struttura
destinata a chi opera nel campo dell'educazione e della formazione
ambientale. Costituito tramite una convenzione stipulata tra la Regione Piemonte e la Provincia di Torino, il Laboratorio è ospitato nei locali del Centro Servizi Didattici - Ce.Se.Di. - dell'Area Istruzione, Formazione Professionale, Lavoro, Solidarietà Sociale della Provincia di Torino.
Per realizzare quanto sopra evidenziato, il Laboratorio:
• produce e diffonde materiali informativi e didattici;
• offre un servizio di documentazione dell'esistente;
• facilita l'incontro tra realtà e esperienze che possono essere sinergiche;
• rende fruibili le attrezzature e i materiali esistenti presso la struttura (ad esempio, la biblioteca, l'emeroteca e la videoteca; la
navigazione in Internet);
• permette la consultazione di multimediali e ipertesti;
• facilita l'accesso ad altre strutture che possano offrire servizi analoghi;
• offre un servizio di consulenza per l'avvio di progetti e per la
realizzazione degli interventi formativi e di comunicazione finalizzati all'educazione ambientale e alla sostenibilità.
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Si propone come:
• strumento di sostegno alle politiche ambientali
delle Amministrazioni locali;
• centro di documentazione e di ricerca;
• luogo di incontro tra figure professionali diverse
(insegnanti, operatori ambientali, amministratori) per lo scambio di informazioni e di dati;
• sede in cui elaborare progetti per iniziative di
educazione ambientale rivolte alle scuole, a specifiche categorie professionali o alla collettività.
STRUMENTI
OBIETTIVI
RUOLO
IL LABORATORIO TERRITORIALE DI TORINO:
RUOLO, OBIETTIVI E STRUMENTI
IL LABORATORIO TERRITORIALE DI TORINO PER UNA SOCIETÀ SOSTENIBILE
Come può risultare desiderabile
una società ecologicamente sostenibile?
Alex Langer
Il Laboratorio Territoriale di Torino persegue, attraverso le attività di formazione,
informazione e educazione ambientale, il fine della costruzione di una ‘società sostenibile’. Questo opuscolo vuole essere un contributo al lavoro di diffusione della cultura della sostenibilità e delle metodologie per la promozione di processi locali di Agenda 21, a partire dalla scuola.
Si tratta di uno strumento di divulgazione e di riflessione destinato a insegnanti, dirigenti scolastici,
studenti della scuola dell'obbligo e della scuola superiore, genitori. Non ha pretese di esaustività, essendo l’argomento molto articolato e adatto ad essere affrontato da punti di vista diversi e con differenti livelli di approfondimento. Ha il duplice scopo
di rendere noto il significato di alcune parole chiave largamente utilizzate da chi promuove, progetta
o propone percorsi alternativi per costruire una società sostenibile, e di offrire stimoli e strumenti per
la progettazione di percorsi formativi e di trasformazione nella scuola, in partenariato con Istituzioni e Enti attivi sul territorio.
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I nuclei tematici esplorati riguardano la comprensione dei presupposti e del significato del concetto di sostenibilità, dal punto di vista ambientale, economico e sociale, e delle modalità di progettazione di interventi formativi di sviluppo sostenibile attraverso processi di Agenda 21 Locale.
Riteniamo che questo sintetico opuscolo possa essere un utile strumento per facilitare la circolazione delle informazioni e stimolare la riflessione e il dibattito su un
tema che coinvolge tutti, a differenti livelli.
Per chi già lavora in questa direzione, l’opuscolo può costituire un efficace strumento di comunicazione e divulgazione.
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La pedagogia di progetto per un'educazione ‘capace di futuro’
PRIMA PARTE
DAL CONCETTO DI SVILUPPO SOSTENIBILE
ALLA COSTRUZIONE DI UNA SOCIETÀ SOSTENIBILE
LA SOSTENIBILITÀ DELLO SVILUPPO LOCALE
"Siamo in un’epoca nella quale, a parole, tutto sembra possa diventare “sostenibile”. Lo sviluppo, la società, il vivere, l’economia, la città. Tutto può essere sostenibile, seguendo una vaga e generica definizione che ha fatto il giro del mondo dopo che
l‘ha resa nota il famoso Rapporto Brundtland, dal
nome dell’allora primo ministro norvegese, Gro Harem Brundtland, presidentessa della commissione
indipendente su ambiente e sviluppo.
La definizione del rapporto Brundtland
Il Rapporto Brund- Lo sviluppo è sostenibile se
tland ha avuto l’indi- soddisfa i bisogni delle atscutibile merito di aprire la strada a un processo fi- tuali generazioni senza
nalizzato a regolamentare a livello sovranazionale compromettere la possibilità per le future general’utilizzo delle risorse naturali, e ha portato alla gran- zioni di soddisfare i propri
de conferenza delle Nazioni Unite su ambiente e bisogni.
sviluppo tenutasi a Rio de Janeiro nel 1992 (…).
(Rapporto Brundtland,
Ha però lasciato molta vaghezza nella concezione 1987 “Il futuro di noi tutti”,
di sostenibilità creando anche notevole confusione, Rizzoli, Milano, 1998)
ad esempio quando viene collegata la crescita alla
sostenibilità".
Si tratta, infatti, di intendere il termine sviluppo come connotato da una visione
qualitativa piuttosto che quantitativa di crescita.
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Cosa significa ‘sviluppo sostenibile’? Perché dovrebbe risultare desiderabile per
tutti una società sostenibile? Quali scenari futuri ci si prospettano se perseguiamo strategie di sostenibilità, e in cosa si differenziano da altri possibili scenari?
Per riflettere su queste domande, riportiamo alcune indicazioni di base da cui
partire.
IL LABORATORIO TERRITORIALE DI TORINO PER UNA SOCIETÀ SOSTENIBILE
"Nel 1991 il rapporto Caring for the Earth (Prendersi cura della Terra. Strategia
per un vivere sostenibile, op.cit.) ha più correttamente definito lo sviluppo sostenibile come il soddisfacimento della qualità della vita mantenendosi entro i limiti della capacità di carico degli ecosistemi che ci sostengono.
In questo modo la sostenibilità viene caratterizzata da un elemento essenziale:
quello del rispetto dei limiti della natura e della sua capacità di sopportare il prelievo di risorse e assorbire i nostri scarti (emissioni gassose, rifiuti ecc.) senza compromettere le capacità rigenerative degli ecosistemi naturali".
da Gianfranco Bologna, nella prefazione a La città sostenibile, op.cit.
Conferenza di Rio - 1992 - e Agenda 21
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La Conferenza ONU su ambiente e sviluppo, durante la quale 173 Paesi si
sono impegnati a promuovere lo sviluppo sostenibile, e hanno firmato il Trattato sulla Biodiversità, sul Clima e sulle Foreste e prodotto un documento in
40 capitoli -l'Agenda 21che indica come avviare Carta di Aalborg
concretamente lo svilup- Nel 1994 si è svolta a Aalborg, in Danimarca, la Conferenza
po sostenibile sul piane- internazionale delle Città impegnate nella promozione dello
ta, a partire dal 21° se- sviluppo sostenibile. 80 città hanno firmato una Carta in cui
colo. Il capitolo 28 del- si definiscono i principi dello sviluppo sostenibile delle città,
l’Agenda 21 attribuisce l’impegno delle amministrazioni firmatarie a predisporre un Piaalle Pubbliche Ammini- no d’azione a lungo termine (attraverso un processo di Agenstrazioni locali un ruolo da 21 Locale) e l’avvio di una Campagna europea di sensibifondamentale nel pro- lizzazione (Campagna europea delle Città Sostenibili). In semuovere e attuare pro- guito, più di 700 amministrazioni hanno aderito a questa Carcessi di Ag21L con il ta, mettendo in piedi una rete di scambi e di collaborazioni.
coinvolgimento di tutti i Nel tempo sono seguite altre Carte: di Lisbona, 1996; di Ferportatori di interesse di rara, 1999; di Hannover, 2000.
Quindi anche Italia si sono attivate Agende 21 Locali, cooruna comunità locale.
dinate dall’Associazione Italiana Agende 21 Locali, presieduta
da Giuseppe Gamba, vicepresidente della Provincia di Torino.
Le strategie opportune
“Le strategie ambientali finalizzate alla riduzione delle emissioni inquinanti e della produzione di rifiuti, oltre che del prelievo di risorse e del consumo dei suoli, si sono trasformate: dalla promozione di programmi di depurazione e risanamento di ambienti inquinati ad azioni di carattere preventivo, basate sull’uso di
tecnologie efficaci; dalla prevenzione all’integrazione delle politiche ambientali
nelle politiche sociali ed economiche. L’orientamento è quello di definire scenari complessivamente sostenibili di sviluppo territoriale, sociale ed economico”.
da Linee Guida per le Agende 21 Locali, manuale ANPA
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La pedagogia di progetto per un'educazione ‘capace di futuro’
Uno schema esemplificativo che ci permette di cogliere l’importanza dell’interazione tra le componenti ambientali, economiche e sociali della sostenibilità è il
seguente:
UNA VISIONE GLOBALE
DELLA SOSTENIBILITA’
Equità
Solidarietà
Riduzione delle ineguaglianze
Risposta ai bisogni fondamentali
Attenzione alla
produzione ed alla
provenienza dei
prodotti
Eco-efficienza
Consumo di risorse in
relazione alla capacità
di rinnovamento
Riduzione delle emissioni
di scarti (gas, rifiuti)
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Consumo
consapevole
IL LABORATORIO TERRITORIALE DI TORINO PER UNA SOCIETÀ SOSTENIBILE
COME SI PROGETTA LO SVILUPPO SOSTENIBILE:
LE AGENDE 21 LOCALI
"Al summit mondiale di Rio de JaAgenda 21 Locale (Ag21L)
neiro del giugno 1992, i capi di
Intesa come proposta per la partecipazione della
governo hanno firmato un piano collettività alle decisioni che riguardano il bene
d’azione globale per lo sviluppo e comune, l'Agenda 21 è, a scala locale, un iml’ambiente, denominato Agenda portante e innovativo strumento di pianificazione.
21 (A21). Visto che, per loro stes- L’Ag21L è un processo che permette, attraverso il
sa ammissione, oltre i due terzi raggiungimento del consenso tra tutti i settori e
delle indicazioni contenute nel- gli attori di una comunità locale, di elaborare un
l’A21 non potevano essere realiz- ‘Piano di azione’ a lungo termine che definisca le
zate senza l’impegno e la colla- priorità e le caratteristiche degli interventi necessari sul territorio, nel rispetto della sostenibilità amborazione degli enti locali, il dobientale, sociale ed economica.
cumento stabiliva e definiva il ruolo chiave di questi soggetti (comma 28). Entro il 1996 ogni ente veniva invitato a definire e adottare una propria strategia locale per lo sviluppo sostenibile.
Veniva inoltre indicato che tale strategia doveva essere formulata in partership
con la società civile (cittadini, associazioni, volontariato, istituzioni formative) e
con il mondo economico".
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Raymond Lorenzo, in La città sostenibile
Per delineare scenari concreti di sostenibilità per
i quartieri, i borghi, le piccole città, o i condomini, nella progettazione di strutture e servizi che rispondano ai bisogni sociali nel rispetto degli ecosistemi, occorre passare dalla condivisione dei
principi generali all’azione cooperativa di più persone portatrici di diverse esigenze e competenze.
Ecco perché è importante promuovere e partecipare ai ‘tavoli di concertazione’ - luoghi di incontro, dibattito, progettazione dei percorsi di
Agenda 21 locale - e utilizzare nuovi strumenti di
lavoro, che facilitino l’efficace gestione dei conflitti, l’assunzione di decisioni in
modo consensuale, la considerazione di tutti i punti di vista.
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La pedagogia di progetto per un'educazione ‘capace di futuro’
CHE COS’È L’AGENDA 21 LOCALE
È il processo messo in atto dalle istituzioni con la
partecipazione dei cittadini per realizzare trasformazioni efficaci alla costruzione di una società sostenibile.
L’Agenda21, “il programma delle cose da fare nel
21° secolo” è un processo che, sulla base delle
problematiche locali, può portare a concepire e
realizzare piani di risanamento ambientale e di sviluppo territoriale da parte dei governi locali, attraverso l’introduzione di cambiamenti concreti nell’organizzazione del territorio
e della vita quotidiana dei cittadini e delle cittadine.
Costruire una visione
condivisa della comunità e
attivare relazioni
Quadro diagnostico
Analisi ambientale e
identificazione di
problemi e priorità
Piano d’Azione
Creazione del consenso
sugli obiettivi, individuazione
degli attori
La progettualità intrapresa attraverso
azioni di Agenda 21 locale deve avere caratteristiche di sostenibilità dal
punto di vista sociale, economico e
ambientale, deve coinvolgere la cittadinanza, le associazioni, le imprese,
le istituzioni formative, in modo che
le problematiche individuate possano
essere sentite come proprie da tutti i
membri della comunità locale, possano essere analizzate da diversi punti di vista e infine che le soluzioni
possano interessare tutti i settori, anche se diversi (ma comunque interdipendenti).
Implementazione e
monitoraggio
Valutazione e
feedback
Il processo di Agenda 21 Locale non è un processo lineare ma sistemico, caratterizzato dalle interrelazioni fra le parti.
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Promuovere il
partenariato
IL LABORATORIO TERRITORIALE DI TORINO PER UNA SOCIETÀ SOSTENIBILE
MISURARE LA SOSTENIBILITÀ: GLI INDICATORI
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Per verificare che le azioni concepite o intraprese rispondano a criteri di sostenibilità ambientale, sociale ed economica, è possibile far riferimento a un sistema di indicatori di sostenibilità.
L’applicazione degli indicatori è un procedimento complesso, che richiede specifiche competenze. È però possibile fare una prima valutazione della sostenibilità degli interventi che si vanno delineando, sottoponendo i progetti a una sorta di ‘test di controllo’: la check-list della sostenibilità.
Proviamo a immaginare, nell’ambito delle nostre esperienze quotidiane, uno scenario sostenibile: diverse opportunità (in termini di servizi, strumenti, accorgimenti creativi) per recarsi al lavoro, per fare acquisti, per trascorrere il tempo libero… Immaginiamo di progettare un intervento, a partire da questo scenario.
Adesso proviamo a rispondere a queste domande:
ECONOMIA E LAVORO
Il progetto incontra i bisogni economici,
di impiego e di business delle persone?
INQUINAMENTO
Il progetto porta ad un ambiente più pulito ed alla riduzione dell'impatto umano?
EDIFICI, PROGETTI ED TERRITORIO
Il progetto utilizza al meglio l’uso del territorio e degli edifici?
NATURA
Il progetto incontra la diversità e l’abbondanza della fauna selvaggia e degli
spazi aperti?
ABITAZIONI
Il progetto garantisce un miglioramento
delle condizioni abitative e l’accesso alle
attrattive locali?
BISOGNI SOCIALI
Il progetto incontra le necessità e le aspirazioni degli abitanti locali?
TRASPORTI
Il progetto incontra le necessità di trasporto e rispetta l’ambiente?
ARTE, CULTURA E DIVERTIMENTO
Il progetto propone opportunità culturali
e di divertimento per tutti?
RIFIUTI, RISORSE ED ENERGIA
Il progetto incoraggia ad usare l’energia
e le risorse saggiamente?
PARTECIPAZIONE E DEMOCRAZIA
Il progetto migliora la partecipazione e la
consapevolezza pubblica?
Se è possibile rispondere affermativamente a queste domande, relativamente al
progetto, e si è riusciti a individuare concretamente le modalità operative che
consentono di rispondere affermativamente, si ha una precisa indicazione che il
progetto risponda ai principali criteri di sostenibilità.
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LA SOSTENIBILITÀ DELLE AZIONI
INDIVIDUALI E COLLETTIVE
Spesso proviamo un sentimento di impotenza verso le questioni che riguardano
lo sviluppo e il futuro: le decisioni politiche e economiche non dipendono da
noi. Abbiamo delle idee per trasformare il nostro ‘intorno’ quotidiano e per migliorare la qualità della nostra vita, ma non abbiamo potere: non siamo noi a
decidere, quindi deleghiamo e ci disinteressiamo dei problemi.
Il processo di partecipazione su cui si basa l’efficacia di Agenda 21 attribuisce
una nuova dimensione alle competenze individuali: valorizza la presenza di chi
rappresenta particolari interessi o punti di vista: giovani, donne, stranieri, amministratori, imprenditori e imprenditrici, che li possono esprimere all’interno dei
tavoli di concertazione.
Attualmente - come nel caso del processo di Agenda 21 avviato dalla Provincia
di Torino - partecipano ai tavoli di concertazione solo le persone che rappresentano determinati gruppi di interesse, in quanto il processo è promosso su un
territorio vasto. Questo non impedisce a gruppi ristretti di cittadini e cittadine di
organizzarsi per avviare processi di Agenda 21 locali, a livello di quartiere, di
paese o di piccola città.
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Linea Scuola
Per cominciare, è auspicabile verificare la propria motivazione personale all’azione, realizzando una ”Agenda 21 delle cose da fare in casa propria” e divulgando le ‘buone pratiche’ intraprese dalla propria comunità (famigliari, colleghi, amici). Alcuni interventi immaginati possono trasformarsi in vere e proprie pratiche
di sostenibilità attraverso la condivisione con altri, l’adeguamento a bisogni collettivi, la scelta delle priorità. Alcuni esempi concreti di queste ‘buone pratiche’
sono descritti nella documentazione consultabile presso il Laboratorio Territoriale.
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LE OPPORTUNITÀ A SCALA LOCALE
IL PROCESSO DI AGENDA 21 IN PROVINCIA DI TORINO
La Provincia di Torino ha istituito il Forum dell’Agenda 21 Locale il 5 giugno dell’anno 2000. Nelle successive convocazione del Forum si sono costituiti e resi
operativi i tavoli di concertazione, sia per il territorio metropolitano sia per il territorio extrametropolitano.
Un anno dopo, in occasione del 3° incontro plenario, è stato pubblicato il rapporto intermedio “Rafforzare la partecipazione, sostenere l’azione”, dedicato alle
strategie e alle linee di azione emerse dall’attività di concertazione dei tavoli. I
temi prioritari sono tre:
Lavorare, produrre, consumare:
la sostenibilità dei processi produttivi e di consumo;
Popolazione, risorse naturali e agricole:
sostenibilità dei modello insediativi e di uso del territorio;
Muoversi:
la sostenibilità del sistema dei trasporti.
Le informazioni sul lavoro in progress del Forum e tutti i documenti prodotti si
possono trovare sul sito della rete:
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www.provincia.torino.it/ambiente/agenda21
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La pedagogia di progetto per un'educazione ‘capace di futuro’
Iniziative di sensibilizzazione e promozione
Attivazione del
processo di
Agenda 21
Adesione ad accordi e network internazionali
Impegno formale dell’ Amministrazione Locale
Le principali fasi del
processo di Agenda
21 Locale (tratte dal
Manuale ANPA - Linee
Guida per le Agende
21 Locali - 2000)
Coinvolgimento dei settori interni
Individuazione e
coinvolgimento dei
partner
Creazione del gruppo tecnico
Attivazione del Forum Civico
Rapporto sullo Stato dell’Ambiente
Predisposizione del
quadro diagnostico
Audit della struttura e della gestione
Valutazione delle politiche
Selezione di obiettivi strategici e locali
Definizione delle
priorità e degli
obiettivi
Discussione e validazione degli obiettivi
Definizione delle strategie d’intervento
Predisposizione di scenari
Costruzione del
Piano d’Azione
Definizione di linee di intervento
NOI SIAMO QUI
Individuazione di strumenti d’azione
Confronto sulla proposta preliminare
Adozione del Piano
d’Azione
Individuazione degli attori
Adozione formale e indirizzi per la gestione
Attivazione di verifiche periodiche
Aggiornamento e adeguamento del piano
Il tag arancione indica lo stadio raggiunto dal processo in Provincia di Torino.
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Linea Scuola
Individuazione della struttura e delle procedure
Implementazione,
monitoraggio,
valutazione e
feedback
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Attraverso il processo di concertazione di Agenda 21, la Provincia di Torino intende integrare i criteri di sostenibilità ambientale, sociale ed economica in tutte le politiche di intervento: le politiche per l’occupazione, per le infrastrutture,
per i servizi, per la tutela delle differenze culturali e di genere.
Questo approccio innovativo di governo non è facile da intraprendere e ha bisogno di un cambiamento profondo di atteggiamento da parte dei cittadini da
un lato, dei funzionari, degli amministratori e dei politici dall’altro. Ha bisogno
inoltre di una nuova consapevolezza dell’importanza dell’impegno e della partecipazione di ciascuno e ciascuna al processo; di un impianto di valori forte e
radicato: la sostenibilità non è infatti uno strumento per realizzare convenienze
economiche (che pure si ottengono, se l’uso di tecnologie innovative e efficienti
si coniuga al rispetto dell’ambiente) ma è piuttosto uno strumento per costruire una politica centrata sul valore del rispetto degli ecosistemi, dell’equità e
della giustizia sociale, del rispetto delle differenze culturali e di genere.
È particolarmente rilevante, infatti, la partecipazione alla realizzazione dell’Agenda 21 delle donne (secondo le indicazioni al capitolo 24 dell’Agenda di Rio) e
dei giovani (secondo le indicazioni al capitolo 25 dell’Agenda di Rio), in quanto tali categorie vengono ad assumere un ruolo attivo di partecipazione liberandosi da una connotazione di elementi deboli della società.
Per sollecitare il contributo partecipativo di tutti è importante la messa a punto
di una strategia di sensibilizzazione e l’avvio di processi di educazione e formazione (sempre secondo le indicazioni al capitolo 36 dell’Agenda di Rio).
Ovviamente si tratta di azioni rivolte ad ogni fascia d’età, ma che trovano la loro sede privilegiata nella scuola, cioè nel momento della formazione affettiva e
cognitiva, mirante alla sollecitazione di comportamenti corretti nei confronti dell’ambiente da parte dei giovani.
Linea Scuola
La seconda parte del testo è dedicata a questo aspetto imprescindibile della costruzione di una società sostenibile.
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La pedagogia di progetto per un'educazione ‘capace di futuro’
SECONDA PARTE
UNA SCUOLA PARTECIPATIVA
Allora il Re Faccia di Specchio fece portar via
l’elefante e domandò ai ciechi:
- come è fatto l’elefante?
I ciechi che avevano toccato una zanna dissero:
- L’elefante è simile a un timone ricurvo.
Coloro che avevano toccato l’orecchio risposero:
- L’elefante è simile a una pala.
Coloro che avevano toccato la proboscide risposero:
- L’elefante è simile a un palo.
E così via.
Alla fine, tutti si accusavano a vicenda di avere torto
e la cosa degenerò in lite.
Il Re rise e poi disse:
- I ciechi qui riuniti disputano tra loro e litigano;
il corpo dell’elefante è per sua natura unico,
ma le percezioni differenti
hanno provocato questi errori di valutazione.
IL QUADRO DI RIFERIMENTO
Nel lavoro a scuola gli insegnanti tendono a non identificarsi più con tecnici che
applicano conoscenze e abilità già messe a punto da altri, ma diventano ricercatori in un processo che chiede loro di riflettere continuamente sulla loro azione, sui percorsi intrapresi, sul gran numero di variabili che si presentano di volta in volta diverse a seconda del contesto.
Abilità preziose da acquisire saranno la capacità di lavorare insieme, rispettando
e mettendo a frutto la molteplicità di esperienze e di informazioni prestando un
attento ascolto e considerazione per i diversi punti di vista.
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Linea Scuola
Dovendo intervenire sul reale non possiamo ignorarne la complessità, l’imprevedibilità delle azioni svolte, la molteplicità delle relazioni tra gli elementi e tra
gli elementi e il contesto. È opportuno tener conto delle problematiche dello sviluppo e della necessità di cambiamento, avendo come ordinatori il tempo e la
storia.
IL LABORATORIO TERRITORIALE DI TORINO PER UNA SOCIETÀ SOSTENIBILE
Attori di questo lavoro condiviso saranno gli insegnanti impegnati nella messa
a punto di percorsi interdisciplinari, in collaborazione con gli allievi, attori della
loro crescita umana e cognitiva, e con tutti quei soggetti che possano dare un
apporto costruttivo. Una scuola, dunque, che si apre al territorio e al contempo si scopre risorsa per la comunità locale.
LA PEDAGOGIA DI PROGETTO PER L’EDUCAZIONE
ALLA SOSTENIBILITÀ
La metodologia e gli obiettivi dell’Agenda 21 locale offrono alla scuola una preziosa occasione per avviare un processo di ricerca che accomuna gli insegnanti
- coinvolti in un percorso di formazione continua - e gli studenti – attori attivi del
proprio apprendimento mediante la realizzazione di azioni incisive sul territorio –
favorendo l’interazione della scuola con altri soggetti protagonisti dei processi di
trasformazione e sviluppo del territorio (istituzioni, imprese, associazioni ecc.).
Linea Scuola
L’attività di progettazione che segue l’adesione della scuola a un processo di
Agenda 21 Locale costituisce un impegno e una sfida a ricercare nuove strategie operative e nuovi metodi di lavoro. È questa un’opportunità per usare la metodologia della “Ricerca-Azione”, ormai da tempo validata dalla ricerca pedagogica internazionale (H. Altrichter, J. Elliott , P. Posch, B. Somekh). Sarà quindi
importante pianificare periodiche riflessioni sul livello di partecipazione dei diversi attori, sul lavoro svolto e da svolOSSERVATORE
gere, sugli ostacoli – previsti o meno –
sulle strategie più idonee alla rimozione
degli ostacoli, con la collaborazione di
un osservatore che segue tutte le fasi
del processo; tutto ciò che avviene doALUNNI
INSEGNANTI
vrà essere registrato con annotazioni
scritte e/o con l’utilizzo di registrazioni
audio e/o video. Si procederà quindi grazie a un feedback continuo di triangolazione tra insegnanti, alunni, osservatore.
In ogni caso, la complessità dell’intreccio tra le componenti ambientali, sociali ed
anche economiche, va affrontata seguendo alcune tappe fondamentali, la cui
definizione può, in corso d’opera, essere sottoposta a continuo monitoraggio,
valutazione e aggiustamento.
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La pedagogia di progetto per un'educazione ‘capace di futuro’
LE TAPPE DELLA PROGETTAZIONE
Come nasce l'idea che porta all'elaborazione del
progetto? Da quali esigenze? Come si fa a monitorare le necessità di trasformazione che i componenti di una comunità (la classe, gli abitanti
di una quartiere ecc.) avvertono, ma difficilmente esplicitano?
Un progetto di educazione alla sostenibilità può
essere concepito attraverso gli strumenti della
pedagogia di progetto, centrata sull’individuazione di una problematica e sulle sue modalità
di soluzione. Tale operazione si svolge attraverso varie fasi:
Prima fase: la formalizzazione del gruppo di lavoro
Contratto
• dichiarazione delle aspettative,
• individuazione dell’obiettivo del gruppo (fare il progetto)
• individuazione dei vincoli
• accettazione del contratto
• visione sistemica del gruppo di lavoro
Consegna
• Che cosa fare: avviare il progetto
• Con chi: indicare i diversi soggetti partecipanti al progetto
• Dove: stabilire una sede di riferimento per lo svolgimento dei lavori
• Per quanto tempo: da stabilire sin dalla seconda fase
Che cosa fare
• individuazione del problema: ricerca sui bisogni del territorio, anche attraverso l’uso di BRAIN STORMING e la costruzione di MAPPE CONCETTUALI, discussione (argomenti pro-contro, compatibilità con le risorse, ricadute).
• individuazione delle priorità rispetto alle diverse problematiche evidenziate attraverso l’uso di metodologie per l’assunzione di decisioni consensuali
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Linea Scuola
Seconda fase: lo studio di fattibilita’ del progetto
La pianificazione
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• definizione e descrizione della problematica risultata prioritaria
• individuazione degli obiettivi
Come:
• individuazione delle risorse umane e degli strumenti necessari
• organizzazione dei sottogruppi di lavoro
• Assegnazione dei ruoli ai sottogruppi e alle loro componenti
• Assegnazione delle responsabilità
• Monitoraggio delle fasi di attività
• Calcolo preventivo dei costi economici
Quando (considerando il tempo come risorsa):
• indicazione della data di completamento del progetto e della sua realizzazione in relazione ai tempi dedicabili
• assegnazione delle scadenze intermedie
Analisi della fattibilità
Scomposizione degli obiettivi in sotto-obiettivi
Associazione dei sotto-obiettivi ai singoli compiti da assumere dai sottogruppi
Individuazione di
Competenze necessarie
Compiti da assumere e/o da affidare a esperti
Modalità di conduzione del progetto: c’é un responsabile del progetto
( project manager ), al quale i coordinatori dei sottogruppi fanno
riferimento e periodicamente gli sottopongono lo stato di avanzamento
dei lavori
Date di completamento dei singoli compiti
Modalità di verifica
Comunicazione anche all’esterno dei risultati
Linea Scuola
STUDIO DI
FATTIBILITA’
Risorse
competenze
tempo
aspetti economici
strumenti necessari
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Vincoli
finanziari
normativi
temporali
strutturali
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Terza fase: la progettazione
È il momento in cui idee e concetti della Pianificazione diventano operativi con
le risorse disponibili.
Si definiscono:
• le specifiche (caratteristiche) del prodotto o dell’intervento da realizzare
• i metodi di realizzazione
• la composizione dei sottogruppi di lavoro (cinque persone di cui un coordinatore responsabile dei compiti, delle scadenze e delle risorse)
• il sistema di indicatori da utilizzare nei gruppi di lavoro, del tipo:
a) analisi rapporto scuola territorio, opportunità e vincoli dal contesto
b) trasversalità (coinvolgimenti disciplinari)
c) lavoro sul campo per l’osservazione diretta dei fenomeni
d) attenzione agli aspetti motivanti
e) assenza di dinamiche di giudizio
• le procedure (come illustrato nel il eguente schema):
Assegnazione
dei Compiti
Attività
Rapporti
in itinere
Valutazione
in itinere
Quarta fase: la realizzazione
Consiste nella messa in opera delle attività progettate.
Contemporaneamente alla realizzazione si procede alla costruzione del dossier di
progetto, che è memoria storica dell’attività e costituisce comunque per altri
un’opportunità di ulteriore utilizzazione e sviluppo.
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Linea Scuola
Stesura del
Rapporto Finale
IL LABORATORIO TERRITORIALE DI TORINO PER UNA SOCIETÀ SOSTENIBILE
Quinta fase: la valutazione
• Del prodotto
• Del processo e delle metodologie
• Del gruppo di progetto e delle sue dinamiche
• Della ricaduta comportamentale e cognitiva
Strumenti per la valutazione
• Griglia degli aspetti cognitivi
a) Organizzazione del lavoro
b) Proposte di soluzioni
c) Valutazione realistica delle soluzioni
d) Ricorso a strumenti appropriati
e) Comunicazione e relazioni efficaci
• Griglia degli aspetti comportamentali
a) Partecipazione propositiva
b) Impegno
c) Disponibilità al confronto
d) Ascolto, domande pertinenti
e) Prese di decisione in situazioni complesse e in condizione di incertezza
LA VALUTAZIONE
La valutazione dei risultati è importante per capire se il lavoro fatto è stato
efficace, se può essere riprodotto nello
stesso luogo o in altri luoghi, se ha determinato un cambiamento di atteggiamento e di comportamento nelle persone che ha coinvolto, se il rapporto
costi/benefici è soddisfacente.
Cosa è necessario valutare:
Il PROCESSO (tecniche della RicercaAzione)
Il PRODOTTO: risultati visibili:
Materiali prodotti: a chi sono utili, per
cosa sono utili
Servizi offerti: a chi, per quale fine
Giudizio dei destinatari del progetto:
quante persone / che tipologia di persone / perché sono state coinvolte
Giudizio delle persone che hanno collaborato alla realizzazione del progetto:
cosa hanno imparato / ritengono utile
il progetto
• Griglia per la valutazione del prodotto
a) Metodi di osservazione e interviste
Sesta fase: la presentazione
• Carattere di ufficialità: mostra, dibattito, convegno
• Predisposizione di materiale divulgativo
Linea Scuola
IL MONITORAGGIO
Dal momento in cui un progetto viene concepito al momento in cui avviene la comunicazione dei risultati ottenuti (quella parte dei risultati che sono visibili e comunicabili), avvengono continui riaggiustamenti: nella metodologia adottata, nella scelta degli strumenti di lavoro, nelle aspettative riposte nel progetto. È importante poter rendere esplicite queste trasformazioni, operando un monitoraggio costante del
progetto, individuando le DIFFICOLTÀ e le OPPORTUNITÀ emerse. Nel progettare le
fasi successive del lavoro, si definiranno i MUTAMENTI da portare al progetto.
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La pedagogia di progetto per un'educazione ‘capace di futuro’
UN ESEMPIO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA:
“AGENDA 21: SCUOLA E TERRITORIO”
Alcune scuole superiori della provincia di Torino sono impegnate, a partire dall’anno scolastico 2000/2001 in un percorso didattico nato da un’idea dell'associazione Triciclo, che presenta le caratteristiche sopra descritte ed è finalizzato all’avvio dell’Agenda 21 d’Istituto.
Le classi coinvolte analizzano il funzionamento
del proprio ‘ecosistema’: quanta energia consuma una scuola? Quanta acqua? Quanti rifiuti
produce? Come li gestisce? Come sono organizzate le relazioni interpersonali all’interno della scuola? Come si prendono le decisioni? Da
questa analisi nasce un Piano d’azione ambientale, che porta studenti e studentesse, insegnanti e personale non docente a realizzare interventi di risanamento degli edifici e di riduzione dell’impatto ambientale, con lo scopo di
ottenere una maggiore vivibilità nella scuola.
La scuola, aderendo a questo progetto, avvia un lavoro educativo e formativo
in campo ambientale e diventa un luogo progettuale in grado di proporre innovazioni al territorio. Dal punto di vista strettamente ambientale, l’Istituto scolastico può anche realizzare l’obiettivo di veder riconosciuta la propria ‘qualità
ambientale’, conseguendo un certificato di qualità analogo a quello che possono ottenere le aziende (EMAS).
Le attività che la scuola promuove, quindi, hanno una ricaduta non solo sull’educazione degli allievi, ma anche sulla sensibilizzazione e educazione dei cittadini: la scuola diventa una risorsa per la comunità, scopre di poter svolgere in
modo efficace alcune funzioni che oggi vengono svolte dalle Amministrazioni
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Linea Scuola
Le istituzioni e gli enti che che aderiscono al progetto diventano partner di azioni concrete per la sostenibilità. La collaborazione delle Amministrazioni pubbliche, con l’apporto di amministratori e funzionari, permette la realizzazione concreta di interventi che interessano non solo la scuola, ma anche il territorio in
cui la scuola è situata.
IL LABORATORIO TERRITORIALE DI TORINO PER UNA SOCIETÀ SOSTENIBILE
(la comunicazione e la sensibilizzazione per la corretta gestione dei rifiuti, per il
risparmio energetico, per la tutela dei monumenti, ad esempio).
Il partenariato permette dunque la messa in pratica di idee, di azioni, di ‘buone pratiche’, i cui effetti sono visibili sul territorio: i risultati possono essere verificati e divulgati, e la comunicazione ai cittadini di queste trasformazioni può
contribuire ad alimentare e promuovere la cultura della sostenibilità.
La scuola può, in questo modo, contribuire a rafforzare la capacità di governo
dei problemi sociali e ambientali a livello locale.
UNA PROGETTAZIONE PARTECIPATA
Il progetto “Ag21 scuola e territorio” è un progetto d’Istituto, non delle singole
classi o di alcuni docenti. Condizione indispensabile per l’avvio del progetto è
che la Presidenza e il Collegio Docenti lo approvino. Beneficiando dell'autonomia scolastica la scuola può costruire parte della propria identità formativa su
questo progetto trasversale e di conseguenza investire adeguate risorse finanziarie e umane nelle attività.
Per favorire la continuità e l'efficace coordinamento del lavoro la scuola costituisce un Comitato di Progetto formato da insegnanti, studenti, personale non
docente, genitori e dirigenza. I partner del progetto si impegnano a perseguire
gli obiettivi della sostenibilità nelle proprie attività attraverso la firma di un protocollo d’intesa.
Nello stesso protocollo, l’istituto scolastico si impegna a dare continuità al progetto, avviare un lavoro triennale ma non a termine, attraverso la formazione
continua di nuovi studenti e nuovi docenti e curando la progettazione e il perseguimento di buone pratiche di sostenibilità ogni anno.
Linea Scuola
METODOLOGIA
Per la realizzazione del progetto è necessario attivare queste due strutture:
Il Comitato di Progetto, con un ruolo di impulso, supervisione e responsabilità
a scala locale;
L’Equipe di Progetto, con un ruolo di progettazione, monitoraggio e verifica.
L’Equipe di Progetto, che agisce a scala provinciale, è formata sotto la responsabilità del Laboratorio Territoriale ed è composta da risorse dell’Amministrazione Provinciale e da altri partners.
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La pedagogia di progetto per un'educazione ‘capace di futuro’
Gli obiettivi educativi generali
Il progetto si inserisce in una logica di ‘formazione sul campo’ che coinvolge adulti, giovani e bambini.
Nei confronti degli studenti, gli obiettivi identificati sono:
• educazione a una cittadinanza attiva
• educazione alla sostenibilità (ambientale, sociale ed economica)
• orientamento e conoscenza del territorio
• prevenzione del disagio: crescita di consapevolezza nei confronti del proprio contesto (ambientale, social ed economico) per una maggior vivibilità
Nei confronti degli adulti
(insegnanti, genitori, amministratori locali, imprenditori, cittadini)
• partecipazione ai bisogni delle giovani generazioni
• rispetto e attenzione per il punto di vista dei soggetti
‘senza potere’ (bambini e giovani)
Nei confronti delle attività produttive:
• attenzione alle questioni ambientali e sociali
• comprensione delle opportunità economiche, sociali e ambientali,
legate a una concezione ‘illuminata’ della produzione di beni e servizi
1° ANNO: dal monitoraggio della qualità dell’ambiente a scuola alla
definizione delle azioni
La scuola intraprende un percorso che parte dall’analisi dei bisogni di studenti,
docenti e figure professionali non docenti e giunge alla definizione della propria
“visione” e dei propri obiettivi, definendo un programma delle trasformazioni da
intraprendere per una miglior vivibilità dell’ambiente scolastico. Definiti gli obiettivi, è importante arrivare a identificare almeno una azione concreta da avviare
alla fine dell’anno scolastico.
Per la realizzazione di azioni che non sono alla portata della scuola è necessario identificare i partners che possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi individuati.
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Linea Scuola
LE FASI DI LAVORO
IL LABORATORIO TERRITORIALE DI TORINO PER UNA SOCIETÀ SOSTENIBILE
Nel corso del primo anno di lavoro potranno partecipare tutte le classi che i docenti e l’équipe esterna di progetto sono in grado di coinvolgere, indipendentemente dall’età degli studenti. Sarà cura degli insegnanti e dell’équipe di progetto orientare il lavoro in modo efficace, a seconda dell’ordine delle classi coinvolte e integrare il lavoro in un progetto unitario.
2°ANNO: la realizzazione delle azioni individuate / Dal monitoraggio
della qualità dell’ambiente nel territorio circostante la scuola, al "Piano d’azione"
FASE A. La scuola contatta i potenziali partners, comunica i propri obiettivi e verifica le possibilità di condividerli con i partners e avvia il tavolo di concertazione finalizzato alla definizione del Piano d’Azione. Il processo è quello delineato
per l’attuazione delle Agende 21 Locali.
In questa fase possono essere coinvolti enti esterni alla scuola: Comune, Consorzio Rifiuti, Acquedotto, Settore Edilizia della Provincia ecc. Questa fase di lavoro può essere svolta, se i ritmi di lavoro lo consentono, già nel corso del primo anno.
FASE B. Viene avviata, in collaborazione con i partners esterni, una fase di esplorazione dei bisogni del territorio circostante la scuola, analoga all’esplorazione
fatta all’interno della scuola l’anno precedente, per la realizzazione di un Piano
d’azione a scala territoriale.
Linea Scuola
3°ANNO: realizzazione delle azioni e partecipazione degli studenti ai
tavoli di concertazione: Agenda 21, forum dei giovani, ecc.
Viene completata l’analisi dei bisogni del territorio e, ripetendo il procedimento
realizzato per il Piano d’Azione d’Istituto, si attuano le azioni previste e si avviano le 'buone pratiche' coinvolgendo i partners e gli attori sociali.
Gli studenti coinvolti nel processo, che ormai padroneggiano le metodologie di
lavoro basate sulla partecipazione, la negoziazione e il consenso, possono costituire uno o più Forum dei Giovani e dialogare quindi con il territorio, attraverso le metotologie caratteristiche dei processi locali di Agenda 21.
Per ricevere informazioni sui progetti in corso e per avviare un progetto rivolgersi al LABORATORIO TERRITORIALE di Torino.
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La pedagogia di progetto per un'educazione ‘capace di futuro’
LIBRI DA LEGGERE
• AA.VV. Per una società capace di futuro. Contributo per uno sviluppo globalmente sostenibile, EMI, Bologna 1996
• Bologna G., Italia capace di Futuro, Emi, Bologna, 2000
• Lanza A., Lo sviluppo sostenibile, Il Mulino BO 1997
• Pauli, G., Il progetto Zeri, Edizione Sole 24 Ore, Milano, 1999
• Raymond L., La città sostenibile, Elèuthera, 1998
• Segre A., Dansero E., Politiche per l'Ambiente, Utet, Torino, 1996
• Tiezzi E. e Marchettini N., Che cos'è lo sviluppo sostenibile? Donzelli 1999
• Wackernagel M., Rees W., L'impronta ecologica, Edizioni Ambiente, Milano 1998.
AGENDA 21 su Internet
Agenda 21 in Italia
http://www.provincia.torino.it/ambiente/agenda21.index.htm
http://www.provincia.torino.it/ambiente/agenda21/index.htm
http://www.comune.modena.it/a21l
http://www.comune.ferrara.it/ambiente/index.it
http://www.cittasostenibili.org
Buone Pratiche
http://europa.eu.int/comm/urban
http://www.iclei.org/egpis
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Linea Scuola
Siti europei
http://www.europa.eu.int
http://www.europafacile.it
http://www.eea.eu.int/en/comm/dg11/urban
http://www.un.org
http://www.unep.org/unep
http//www.sdnp.undp.org
http://www.bestpractice.org
http://cities21.com/europractice
IL LABORATORIO TERRITORIALE DI TORINO PER UNA SOCIETÀ SOSTENIBILE
GLOSSARIO
Attore sociale: è la persona che ha un ruolo nel processo decisionale, rappresentando il punto di vista e gli interessi di una categoria di persone.
Buone pratiche (best practices): sono progetti, azioni, interventi concreti nel
quadro dello sviluppo sostenibile, che soddisfano determinati criteri di analisi (per
esempio, gli indicatori di sostenibilità). Hanno valore sia perché contribuiscono alla riduzione dell’impatto delle comunità sugli equilibri del pianeta, sia perché costituiscono un esempio per altre comunità impegnate nel perseguire la sostenibilità.(Per consultare una banca dati di Buone pratiche: www.sustainable.org)
Facilitatori/facilitatrici: sono le persone che hanno sviluppato una professionalità nel supporto dei gruppi eterogenei che operano per prendere decisioni in
condizioni di controversia (presenza di molti punti di vista, difformità di background culturale, tempi brevi di lavoro).
Attraverso la messa in pratica di metodologie di lavoro efficaci e innovative, facilitano lo sviluppo della discussione e l'assunzione di decisioni consensuali.
Linea Scuola
Governance: è il concetto di partenza dell’Agenda 21 Locale e consiste nel coinvolgere i cittadini (gli ‘attori sociali’) nella progettazione delle trasformazioni del
territorio, in termini di sostenibilità ambientale, sociale ed economica.
Politici, amministratori pubblici, cittadini implicati in ogni ambito di lavoro e di interesse, si incontrano nei tavoli di concertazione per discutere insieme le priorità,
la legittimità, le modalità di realizzazione degli interventi individuati come necessari, in materia di riorganizzazione e trasformazione della città e del territorio.
Quel che ne deriva è una progettazione partecipata degli interventi di sviluppo.
La progettazione partecipata richiede competenze nella gestione dei conflitti e
nell’assunzione di decisioni in modo consensuale, modalità di lavoro ancora estranee alla maggior parte delle persone.
Tavoli di concertazione: sono gli spazi deputati agli incontri degli attori sociali. Per la Provincia di Torino sono i luoghi attrezzati dall'Unità organizzativa
Agenda 21 per agevolare il lavoro e renderlo più efficace: ogni tavolo è seguito
da un facililtatore, che fornisce supporti metodologici e pratici per l'ascolto, la
comprensione, il rispetto delle idee di tutti, la sintesi e la valutazione dei costi/benefici delle diverse proposte.
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IL LABORATORIO TERRITORIALE PER
L'EDUCAZIONE AMBIENTALE
DI TORINO
E DELL'AREA METROPOLITANA
VIA GAUDENZIO FERRARI,1 - 10124 TORINO
Tel. 011 8613601 - Fax 011 8613600
e-mail: [email protected]
Il laboratorio è aperto:
dal lunedì al giovedì con orario:
9.00 - 12.00; 13.00 - 16.00
il venerdì con orario: 9.00 - 12.00
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