Sono lieto di presentare le azioni Marie
Curie per i ricercatori elaborate della Commissione europea.
idee e conoscenze e costituiscono un
chiaro esempio della varietà delle nostre
culture e dei nostri sistemi educativi.
Queste azioni, che mirano a sviluppare le
possibilità di formazione e mobilità offerte
ai ricercatori nel corso della loro carriera,
costituiscono uno dei mezzi più efficaci e
visibili per attuare lo Spazio Europeo della
Ricerca. Quest'ultimo, inaugurato nel gennaio 2000, è uno strumento essenziale per
migliorare la capacità dell’Europa di attrarre
nuove risorse e per incrementare il suo sviluppo, l'attrattività e le capacità europee.
Questo opuscolo è destinato a un'ampia
gamma di persone: ai ricercatori nella
fase iniziale della carriera e a quelli con
più esperienza; alle università, alle
imprese e agli enti pubblici d'Europa e di
tutto il mondo; ma anche agli studenti, ai
genitori e agli insegnanti che stanno preparando le nuove generazioni alle sfide di
domani e che devono essere pienamente
informati sulle future possibilità di mobilità e formazione.
Da lungo tempo la Commissione sostiene
lo sviluppo delle risorse umane nella
ricerca europea. È la prima volta, tuttavia,
che le azioni a favore della formazione e
della mobilità dei ricercatori hanno ricevuto un'attenzione tanto considerevole e
che sono aperte ai ricercatori di tutte le
età, esperienze e nazionalità.
I ricercatori svolgono un ruolo essenziale
nel definire il percorso dell'Europa di
domani: essi contribuiscono attivamente al
mercato del lavoro e alla competitività;
assicurano la circolazione e lo scambio di
La formazione e la mobilità offrono una
possibilità eccezionale per acquisire nuove
competenze, per partecipare a gruppi multinazionali e per fruire dei vantaggi offerti
dalla varietà culturale. Questa è l'immagine che l'Europa vuole dipingere di se
stessa: quella di un continente aperto e
attraente capace di valorizzare le sue molteplici potenzialità.
Sono sicuro che un'ampia gamma di ricercatori trarrà vantaggio dalle occasioni
offerte dalle azioni Marie Curie.
Philippe Busquin
Commissario europeo alla Ricerca
COMMISSIONE EUROPEA
Direzione generale della Ricerca, unità Informazione e comunicazione
Rue de la Loi, 200, B-1049 Bruxelles
Fax: +32 (0)2 295 82 20
E-mail: [email protected]
http://europa.eu.int/comm/research
Nota
La Commissione europea e coloro che eventualmente agiscano in suo nome non rispondono dell'uso che
potrebbe essere fatto delle seguenti informazioni.
Luxembourg : Office des publications officielles des Communautés européennes, 2002
ISBN 92-894-4316-2
© Comunità europee, 2002
Riproduzione autorizzata con citazione della fonte.
Printed in Belgium
Fare le scelte giuste
La competitività e la crescita dell'Europa
dipendono dalla sua capacità di sfruttare a
pieno le risorse di conoscenza, competenza
e creatività. Un obiettivo definito dagli Stati
membri al Consiglio europeo di Lisbona del
marzo 2000 consiste nel fare in modo che
l'Europa diventi entro il 2010 l'economia
basata sulla conoscenza piu dinamica del
mondo. Per raggiungere tale obiettivo sarà
necessario attingere alle risorse di conoscenza, competenza e creatività a livello
europeo, nazionale e regionale.
Sfruttare al meglio il potenziale della
ricerca europea è un fattore fondamentale
per la riuscita di questo processo. L'Europa
ha una fama invidiabile nel mondo della
scienza grazie in gran parte al suo personale di ricerca vario e altamente qualificato
e alla sua ricca capacità intellettuale e
conoscenza pratica. Per competere a livello
internazionale, l'Europa deve migliorare
ulteriormente questa reputazione investendo nel futuro della comunità di ricerca.
Per diventare veramente competitiva,
l'Europa deve aumentare il numero e la
qualità dei suoi ricercatori e deve aumentarne la capacità di produrre, condividere
e sfruttare la conoscenza. Questo è fondamentale se si vuole che l'Europa arresti la
fuga di cervelli dall'UE verso altre parti del
mondo, un fenomeno che priva la scienza
europea di valide risorse e di potenziale di
ricerca.
La mobilità e lo Spazio Europeo
della Ricerca (SER)
L'UE ha risposto a queste sfide con risolutezza, creando quello che è conosciuto
come Spazio Europeo della Ricerca (SER).
Esso mira a perfezionare la ricerca in
Europa attraverso un miglior coordinamento delle politiche di ricerca nazionali e
mediante un aumento degli investimenti
nella formazione permanente dei ricercatori. Lo strumento finanziario per l'attuazione dello Spazio Europeo della Ricerca è
il Sesto Programma Quadro della ricerca,
noto come 6PQ, che sarà in vigore dal
2002 al 2006 con una dotazione complessiva di 17,5 miliardi di euro. Di questi, 1,58
miliardi saranno spesi per il miglioramento
delle risorse umane della ricerca europea.
Gli obiettivi sono lo sviluppo e il trasferimento delle competenze in materia di
ricerca, il consolidamento e l'ampliamento
delle prospettive di carriera dei ricercatori
e la promozione dell'eccellenza nella
ricerca europea.
La mobilità dei ricercatori è sempre stata
fondamentale per la riuscita della scienza.
Per eccellere, gli scienziati hanno bisogno
della libertà di lavorare con colleghi residenti altrove. Aiutare i ricercatori a seguire
formazioni di altissimo livello all'estero
migliora la base di competenze dell'
Europa, dà impulso all'attrattiva della
ricerca come possibile carriera e crea
nuove strade per la collaborazione internazionale. Finora, tuttavia, molti ostacoli,
legali, amministrativi e sociali, hanno
impedito ai ricercatori europei di diventare
realmente mobili. Tra questi ostacoli figurano le questioni legate ai finanziamenti, le
restrizioni sull'immigrazione, i problemi di
sicurezza sociale e le esigenze dordine
familiare.
Libero accesso
Le nuove attività per le risorse umane e la
mobilità delineate in questo opuscolo
costituiscono un grande passo in avanti
verso la soluzione di questi problemi e
rendono lo Spazio Europeo della Ricerca
aperto e accessibile nella massima misura.
Queste attività sono note nell'insieme
come azioni "Marie Curie" e sono aperte ai
ricercatori di tutte le nazionalità e con ogni
grado di esperienza. Sono ammessi tutti i
campi della ricerca scientifica e tecnologica. Per questo le azioni sono dirette in
funzione delle proposte di ricerca presentate dai candidati.
Ricercatori (ETP) per migliaia di persone attive
Indicatori della R&S per paese, 1999(1)
Spesa per la E&S espressa come percentuale del PIL
(1) Dati: Eurostat/OCSE/Paesi. Fonte: DG Ricerca
(2) UE-15 non include il Lussemburgo
Possibilità di formazione, mobilità e sviluppo di carriera per i ricercatori I Le azioni Marie Curie
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I vantaggi della mobilità
Contare sull'esperienza
Da molto tempo l'UE incoraggia la mobilità
nel campo dell'istruzione e della formazione. Per esempio, il programma UE
Erasmus, che aiuta gli studenti universitari
a recarsi all'estero presso istituti educativi
superiori di altri paesi Europei, è stato istituito nel 1987 ed è tuttora in piena attività.
Analogamente, dal 1984 i ricercatori che
intendono trascorrere un periodo di lavoro
all'estero hanno beneficiato di programmi
ormai affermati, come le borse Marie Curie
e le Reti di formazione mediante la ricerca.
Facilitare ai ricercatori l'accesso alla formazione al di fuori del proprio paese natale è
essenziale per mantenere la competitività e
l'attrattiva della ricerca europea. La straordinaria varietà dell'Europa - dal punto di
vista culturale e scientifico - è una ricchezza
che va sfruttata. Incoraggiare la cooperazione e condividere la conoscenza
mediante programmi di mobilità offre ai
ricercatori una larghezza di vedute e di
esperienze che rende migliori gli scienziati
e, infine, migliora la scienza.
La azioni Marie Curie: quale vantaggio ne trarrà l'UE?
La mobilità offre una dimensione europea alla ricerca e incoraggia la cooperazione transnazionale e un uso più efficiente delle risorse.
Essa migliora il flusso di conoscenza e competenza a livello mondiale.
La mobilità promuove e riconosce l'eccellenza della ricerca europea e contribuirà a fare dello
Spazio Europeo della Ricerca una realtà concreta.
La possibilità di lavorare in un altro paese accentua il profilo internazionale della carriera dei
ricercatori.
Le azioni Marie Curie contribuiscono a fare dell'Europa una meta più attraente per i talenti
della ricerca di tutto il mondo.
La mobilità contribuisce ad arrestare la "fuga dei cervelli".
Quali sono i vantaggi per i ricercatori?
Le azioni Marie Curie offrono al ricercatore la libertà e la flessibilità necessarie per
beneficiare delle possibilità di formazione di livello internazionale offerte al di fuori del
proprio paese d'origine.
Esse offrono la possibilità di vivere e lavorare in un altro paese nell'ambito di una struttura
di ricerca multiculturale. Allo stesso tempo, il ricercatore approfondisce le conoscenze
linguistiche e culturali.
La mobilità aiuta il ricercatore a sviluppare nuove competenze d'avanguardia, ideali per dare
slancio a nuove prospettive di carriera.
Le azioni Marie Curie consentono al ricercatore di allacciare rapporti e scambiare esperienze
con altri ricercatori operanti nello stesso campo.
Le azioni Marie Curie incoraggiano i ricercatori europei operanti all'estero a tornare nel
proprio paese per continuare la carriera.
Chi può partecipare?
Se sei un ricercatore, esiste un'azione Marie Curie adatta al tuo caso.
I fattori chiave che determinano l'ammissibilità sono l'esperienza di ricerca e l'eccellenza,
non l'età. Le azioni riguardano tutti i livelli, dai ricercatori all’inizio di carriera a quelli di
livello internazionale con competenza ed esperienza scientifica consolidata.
Molti programmi sono aperti a ricercatori promettenti provenienti da paesi terzi e da paesi
associati.
I programmi sono aperti anche imprese, università e istituzioni attive nella ricerca.
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Le azioni Marie Curie
I Possibilità di formazione, mobilità e sviluppo di carriera per i ricercatori
Azioni condotte da organismi ospitanti
Gli istituti di ricerca prendono l'iniziativa
Le università, le organizzazioni di ricerca e
le imprese- comprese le PMI- attive nella
ricerca, appartenenti agli Stati membri e ai
paesi associati che hanno sottoscritto il
6PQ, possono presentare alla Commissione
richieste di finanziamento nell'ambito delle
cosiddette "azioni condotte da organismi
ospitanti". Se la domanda è accettata, la
Commissione finanzia le organizzazioni che
intendono "ospitare" per un certo periodo
di tempo ricercatori esordienti o esperti,
provenienti da un altro paese. Costoro
prendono parte a progetti di ricerca congiunti o seguono attività formative appositamente studiate in funzione delle loro esigenze. Vi sono quattro possibilità:
Reti Marie Curie di formazione mediante la ricerca
Le Reti di formazione mediante la ricerca offrono formazione ed esperienza di ricerca ai
ricercatori di tutte le età e nazionalità, dando loro la possibilità di trascorrere fino a tre
anni in un altro paese nell'ambito di un progetto di ricerca internazionale. Le dimensioni
della rete variano a seconda del tipo di ricerca ma non saranno inferiori a un minimo di
tre componenti appartenenti a tre paesi diversi.
Borse Marie Curie per la formazione iniziale dei ricercatori
In questo caso, i fondi sono messi a disposizione di istituti di ricerca, organizzazioni e
imprese per offrire opportunità di formazione, per una durata massima di tre anni, a ricercatori esordienti, indipendentemente dall'età e dalla nazionalità.
Borse Marie Curie per il trasferimento delle conoscenze
Università, centri di ricerca e imprese possono presentare progetti destinati a rafforzare o
sviluppare nuove competenze in materia di ricerca mediante l'assunzione di ricercatori
esperti, soprattutto nelle regioni dell'Unione meno sviluppate o nei paesi candidati associati al 6PQ (programma Sviluppo). Altre iniziative mirano a stimolare la mobilità tra università e industria (programma di Partenariato strategico tra industrie e università). Le
borse durano al massimo due anni e sono aperte a tutte le nazionalità e a tutte le fasce
d'età.
Conferenze e corsi di formazione
Le conferenze e i corsi di formazione sono un modo efficace per imparare, scambiare
informazioni e pianificare progetti futuri. I fondi Marie Curie sono destinati ad aiutare i
ricercatori a parteciparvi, indipendentemente dal livello e dalla nazionalità.
>
Michael Udvardi, dell'Istituto Max Planck di fitofisiologia
molecolare di Postdam, Germania, coordina una rete di
nove unità di ricerca in sette Stati membri (Germania,
Italia, Grecia, Spagna, Regno Unito, Danimarca, Paesi
Bassi) che offrono formazione nel nuovo campo di ricerca
pluridisciplinare della genomica funzionale. Il gruppo sta
studiando la base molecolare e genetica delle simbiosi
mutualistiche (l'interazione tra le piante e i microorganismi del suolo) che forniscono ad alcune leguminose,
come il Lotus japonicus, gli elementi nutritivi necessari
alla crescita. Questo tipo di simbiosi è un fattore decisivo
per l'agricoltura sostenibile. "Il finanziamento della
Commissione ci ha consentito di assumere 11 titolari o
studenti di dottorato di diversi Stati membri o paesi
associati. Il finanziamento è stato molto utile sotto due
aspetti: per offrire una formazione in questo nuovo settore di ricerca e per mettere in rapporto gruppi specializzati che in precedenza non collaboravano tra loro. Il
finanziamento è stato utilizzato per varie attività, in particolare per permettere ai tirocinanti di trascorrere un
periodo in un altro laboratorio della rete e per organizzare tre workshop di una settimana ciascuno, in cui i tirocinanti hanno potuto scoprire una nuova tecnologia e
stabilire contatti con altri membri del gruppo".
Possibilità di formazione, mobilità e sviluppo di carriera per i ricercatori I Le azioni Marie Curie
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Azioni destinate al sostegno di singoli ricercatori
I ricercatori fanno il primo passo
Le azioni Marie Curie offrono ai singoli
ricercatori numerose opportunità far parte
di un'unità di ricerca in un altro paese. Vi
sono fondi a loro disposizione per viaggiare in Europa e nel mondo. Per stimolare
lo sviluppo di reti di ricercatori, l'UE propone anche finanziamenti destinati ai ricercatori venuti da paesi terzi per formarsi in
Europa. Vi sono tre tipi di azioni "destinate
al sostegno di singoli ricercatori", accessibili ai ricercatori di tutte le età aventi un'esperienza minima di quattro anni o titolari
di dottorato.
Borse Marie Curie intraeuropee
Queste borse sono aperte ai ricercatori di qualsiasi età, provenienti dall'UE o dai paesi
associati, che abbiano almeno quattro anni di esperienza professionale o siano titolari
di dottorato. L'obiettivo consiste nell'offrire loro i mezzi finanziari necessari a seguire
una formazione avanzata mediante la ricerca o ad acquisire competenze aggiuntive
presso un'organizzazione europea che corrisponda in modo ottimale alle loro esigenze
professionali. Tale esperienza darà al ricercatore lo slancio finale per raggiungere l'indipendenza professionale. Prima di chiedere un finanziamento, il ricercatore deve trovare
un'unità di ricerca disposta ad accoglierlo per un periodo di uno o due anni.
Borse internazionali Marie Curie per un soggiorno all'estero
Queste borse permettono ai ricercatori dell'UE e dei paesi associati di ampliare la loro
esperienza internazionale nel campo della ricerca. Esse consentono al ricercatore di
lavorare in centri di ricerca situati al di fuori dell'UE e dei paesi associati per un
periodo non superiore a due anni, seguito da una fase di reintegrazione nell'istituto di
partenza, di durata non superiore a un anno. Il candidato deve avere almeno quattro
anni di esperienza, o essere in possesso di dottorato e deve trovare un adeguato centro di ricerca disposto a riceverlo.
Borse internazionali Marie Curie di accoglienza
Queste borse si rivolgono ai ricercatori esperti provenienti da paesi fuori dall’ UE e dai
paesi associati, intenzionati a trasferirsi in Europa per partecipare alla formazione di
ricerca. Anche in questo caso, il ricercatore deve avere almeno quattro anni di esperienza, o essere in possesso di dottorato, e prima di candidarsi deve concordare un programma di lavoro con un'organizzazione europea.
>
"Le borse di ricerca Marie Curie offrono condizioni ideali
per svolgere un lavoro di alta qualità", dichiara Mario
Trottini, scienziato italiano che ha trascorso due anni
presso l'Università di Valencia, Spagna, per sviluppare
una serie di tecniche destinate a proteggere la riservatezza dei dati nel corso delle indagini statistiche. "Il
>
Abbattere gli ostacoli
Nel Sesto Programma Quadro di ricerca dell'Unione europea
lo stanziamento per le risorse umane e la mobilità dei ricercatori è stato portato a 1,58 miliardi di euro, rappresentando un aumento di oltre il 50 %. Il successo dei meccanismi istituiti è dovuto sostanzialmente al contributo di tutte
le parti in gioco, tra cui gli Stati membri, i paesi associati al
6PQ, le università, le imprese e naturalmente gli stessi ricercatori. La prima fase decisiva consiste nel fare in modo che
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finanziamento mi ha dato la possibilità di concentrarmi
esclusivamente sulla mia ricerca. Il periodo trascorso in
Spagna è stato un'esperienza di formazione meravigliosa
sul piano tecnico e scientifico, ma ritengo che il risultato
più valido sia stato l'avermi permesso di diventare un
ricercatore indipendente".
Le azioni Marie Curie
i ricercatori europei siano adeguatamente informati sulle
opportunità disponibili e possano parteciparvi nella
maniera più semplice. In quest’ottica, la Commissione e gli
Stati membri hanno avviato due nuove iniziative destinate
ad allontanare il timore che la partecipazione a un periodo
di mobilità possa danneggiare in qualche modo il ricercatore e la sua famiglia:
I Possibilità di formazione, mobilità e sviluppo di carriera per i ricercatori
Promozione e riconoscimento dell'eccellenza
Promozione dell'eccellenza
Le Azioni Marie Curie riguardano anche la
promozione e il riconoscimento dell'eccellenza nella ricerca europea. Sono state
avviate tre iniziative destinate a valorizzare
i migliori risultati prodotti dai ricercatori
europei di livello internazionale e a indirizzarli verso l'indipendenza professionale.
L'obiettivo consiste nel migliorare la visibilità e l’attrattiva della ricerca come scelta di
carriera e nel promuoverne i risultati negli
ambienti scientifici. Queste misure, inoltre,
incoraggiano i ricercatori europei di livello
internazionale residenti in altri paesi a tornare in Europa a continuare la carriera.
Contributi per l’eccellenza Marie Curie
Lo scopo consiste nel creare unità di ricerca transnazionali guidate da un ricercatore che ha
il potenziale necessario per giungere all'eccellenza in un determinato campo scientifico.
Quest’azione è rivolta alle unità europee che svolgono ricerche d'avanguardia a carattere
interdisciplinare negli Stati membri o nei paesi associati.
Cattedre Marie Curie
Questa azione si rivolge principalmente ai ricercatori di fama mondiale operanti in campi
scientifici di importanza fondamentale per l'Europa. Si tratta di incarichi di ricerca e insegnamento di nuova creazione in un'università o istituto di ricerca. I titolari delle docenze
eseguiranno ricerche, formeranno studenti laureati e dirigeranno tesi di dottorato.
Premi per l’eccellenza Marie Curie
Per mettere in evidenza i risultati di maggior spicco conseguiti dagli ex titolari delle borse di
ricerca Marie Curie, è stata istituita una serie di premi scientifici. Cinque di questi saranno
conferiti annualmente nel corso del 6PQ per riconoscere l'eccellenza dei ricercatori che
hanno beneficiato di un sostegno comunitario alla mobilità per la formazione dei ricercatori.
>
Mark Hyuse, dell'Università di Lovanio, Belgio, ha una
profonda esperienza nell'organizzazione delle scuole
estive Marie Curie. Lo scorso settembre, a Les Houches,
un piccolo paese in Francia, ha organizzato il nono
raduno sul tema dei fasci esotici in fisica nucleare, per un
gruppo di giovani studenti di dottorato. Cinquanta ricercatori hanno beneficiato del sostegno finanziario erogato
nell'ambito delle azioni Marie Curie per assistere alle
Il Portale Europea per la mobilità dei ricercatori, che
offre informazioni sulla legislazione dell'Unione e degli
Stati in materia di mobilità, nonché i dati relativi a tutte
le possibilità di finanziamento e le offerte di lavoro a
livello europeo, nazionale e regionale. Questo portale
diventerà una risorsa centralizzata per i ricercatori che
intendono avvantaggiarsi dei vari meccanismi proposti.
< http://europa.eu.int/eracareers >
nove giornate d'incontro. "È un luogo ideale in cui i giovani ricercatori possono ricevere il contributo di esperti
internazionali operanti nel settore e stringere rapporti
con altri colleghi impegnati in ricerche analoghe.
Abbiamo costituito una rete attiva di ex partecipanti che
possono offrire consiglio ai ricercatori sia sugli aspetti
scientifici che su quelli attinenti alla carriera".
La rete europea di centri di mobilità, che offrirà più assistenza pratica e personalizzata ai ricercatori e alle loro
famiglie che si trasferiscono all'estero. Gli esperti presenti
nei centri di mobilità aiuteranno i ricercatori nazionali e
stranieri a trattare aspetti giuridici e amministrativi come
fiscalità, visti d’ingresso, alloggio, strutture d'accoglienza
per l'infanzia, scuola e possibilità d'impiego per il coniuge.
Possibilità di formazione, mobilità e sviluppo di carriera per i ricercatori I Le azioni Marie Curie
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KI-46-02-347-IT-C
Ritorno e Reinserimento
Il vostro futuro è in Europa
Uno dei maggiori ostacoli alla mobilità nel
campo della ricerca è il timore di alcuni
ricercatori di perdere opportunità in patria
mentre trascorrono un periodo di lavoro
all'estero. I ricercatori che si sono allontanati dal sistema nazionale di ricerca per un
periodo prolungato spesso trovano difficoltà ad avere un incarico quando ritornano
nel proprio paese. A volte i ricercatori più
esperti ritengono che un periodo trascorso
in un istituto di ricerca all'estero possa
costituire un pregiudizio per l'avanzamento
di carriera e temono che il lavoro compiuto
all’estero non sia valutato adeguatamente
dall'istituto d'appartenenza.
Le azioni Marie Curie prendono atto di questi problemi e si propongono di risolverli.
Sono state istituite varie misure innovative
destinate a rendere più vantaggiosa la
mobilità, riducendone l'impatto negativo
sulla carriera del ricercatore e facilitando ai
borsisti la continuazione della carriera
scientifica in Europa dopo un periodo di
formazione all'estero. I meccanismi di
"Ritorno e Reinserimento" daranno sostegno anche ai ricercatori che lavorano da
molto tempo lontano dall'Europa e che
desiderano tornarvi.
Vengono proposte due nuove misure, ciascuna sotto forma di sovvenzione all'istituto di ricerca presso il quale lavorerà il
ricercatore rientrato:
Contributi per il reinserimento europeo
Questi contributi sono accessibili ai ricercatori degli Stati membri UE o dei paesi associati
che hanno partecipato a un'azione Marie Curie per almeno due anni. Lo scopo consiste
nell'aiutare i ricercatori a sviluppare la carriera scientifica dopo un periodo di lavoro all'estero. Il contributo serve a finanziare un progetto di ricerca in uno Stato membro o in un
Paese associato. I ricercatori devono presentare richiesta durante l'ultimo anno della
borsa di ricerca.
Contributi per il reinserimento internazionale
Il secondo tipo di contributi mira a incoraggiare i ricercatori che hanno lavorato fuori
dall'Europa per almeno cinque anni a tornarvi per condividere la loro conoscenza e competenza. Questi contributi durano da uno a due anni e contribuiscono a finanziare programmi di ricerca ben definiti intrapresi in uno Stato membro o in un paese associato.
Per maggiori informazioni sulle azioni Marie
Curie visitate il sito:
http://europa.eu.int/mariecurie-actions
UFFICIO DELLE PUBBLICAZIONI
UFFICIALI DELLE COMUNITÀ EUROPEE
L-2985 Luxembourg
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Le azioni Marie Curie