405 BIBLIOGRAFIA BOTANICA sivi delle foglie, per conservare una distinzione fra gli organi visivi dei vegetali e degli animali, ma una tale distinzione in realtà non sussiste. Se si vuole intendere per occhio organi localizzati capaci di percepire l'oscurità e la luce, ed anche la direzione di questa, allora si deve ammettere che molte foglie possedono degli occhi; se invece si riserva la designazione di occhio per quegli apparati visivi che consentono la percezione di un'immagine, allora le foglie, e in generale tutti gli organismi vegetali, sono privi di occhi, come lo sono tanti animali. Teramo, il giorno di P a s q u a 1905. D. r „ t cruenola. A u g u s t S c h u l z , Beltrame sur Kenntniss cles Bìilhens dir einheimischen Phaneroc/amen. Sette opuscoli di complessive pagine 121 ; dei quali sei estratti dai BericMen dar ikiitszhen botanischen Gesellschaft e uno dai Beihefte zum botanischen Cintralblatt, 1902-905. L'Autore in questa serie di opuscoli studia con eccessiva minuzia e scrupolosità il fenomeno della fioritura e della fecondazione in alcune fanerogame europee dei generi Geranium, Scleranthm, Spergularla, Spergula, Saponaria, Hypericum, Anthriscua e Melanclryum. È noto che gli insetti esercitano nella allogamia una notevole influenza, specie durante l'evoluzione degli organi florali; la correlazione fra insetti e fiori è stata ed è tutt'ora oggetto di tanti studi da parte dei biologi, studi che hanno rivelato una serie di rapporti fra i medesimi, fonte di leggi in stretta relazione colla visita degli animali pronubi. Dapprima le ricerche si rivolsero all'evoluzione cromatica, poi a quella morfologica, allargando il campo delle osservazioni; e qui si riconobbe l'azione esercitata dalla luce, dalla gravità, dalla temperatura, ecc. sulla forma e i movimenti del flore fino a provocarne la trasformazione (da actinomorfo in zigomorfo) e ad eliminare il concorso dei pronubi meno sviluppati mediante disposizioni particolari nel fiore. L ' A . viene ora colle sue ricerche a portare un contributo notevole nella biologia vegetale; egli studia più da vicino il fenomeno dell'impollinazione in alcune specie indigene dei generi sopra citati, sia che esso avvenga per mezzo di pronubi più o meno evoluti, sia che abbia luogo senza tale intervento; e nelle sue indagini non tralascia di tener conto di tutte quelle circostanze di ambiente, di stazione, di altitudine, di epoca della fioritura, ecc. che possono in qualche modo esercitare un' influenza più o meno efllcace sul grande fenomeno. Non è possibile riassumere, anche