Scuola Media n. 5 + 12 - Sassari
Anno scolastico 2011-2012
Progetto di botanica
ESSENZE DELLA SARDEGNA
E ANTICHI RIMEDI NATURALI
Classe 2^H – via Mastino
Docente: prof.ssa E. Venditti
Esperto: sig. Gianpaolo Demartis
L’idea di attivare un corso di botanica un po’ diverso dal solito mi è venuta
frequentando il corso di erboristeria tenuto dal sig. Gianpaolo Demartis. Il suo
approccio al mondo della natura, e alle piante in particolare, mi sembrava
l’ingrediente adatto da trasmettere all’animo dei ragazzi. Al di là della
conoscenza specifica, che comunque è stata rispettata, si trattava di sviluppare
l’amore e l’attenzione giusta per la natura, di vedere la stessa sotto un altro
punto di vista, cioè come un valido complemento ai farmaci tradizionali, di
riscoprire le antiche tradizioni terapiche come un ausilio nelle piccole
problematiche di salute che ci accompagnano ogni giorno. Sopra ad ogni cosa,
infine, l’amore viscerale per una terra tanto generosa di doni.
Il corso si è articolato secondo tre differenti metodologie:
–
la lezione in classe, coadiuvata da strumenti utili alla proiezione delle
immagini (pc portatile, videoproiettore, ecc.). In questo contesto gli alunni
hanno imparato a riconoscere, attraverso le foto e le spiegazioni
dell’esperto, alcune essenze della Sardegna e, in particolare, quelle del
nostro territorio;
–
l’escursione: sono state organizzate due escursioni dove tutti i ragazzi
hanno avuto modo di vedere sul campo le essenze studiate in classe,
ammirarne i colori, sentirne i profumi e, nel caso di frutti, anche
assaggiarli, sollecitando quasi tutti gli organi di senso (vista, olfatto,
gusto, tatto). Vi hanno partecipato anche alcuni genitori e, in qualità di
accompagnatori, le prof.sse Cocco (lettere) e Deiosso (scienze motorie);
–
l’elaborazione: i ragazzi, stavolta a piccoli gruppi e a turno, hanno
elaborato, sotto la guida del sig. Demartis un piccolo testo didattico,
corredato delle immagini colte durante le escursioni, con cui sono state
create le schede relative alle dieci piante previste.
I risultati possono essere ammirati nelle pagine che seguono. Buona lettura!
L'insegnante
Ernestina Venditti
Cisto
Nome scientifico: Cistus monspeliensis
Nome comune: Cisto di Montpellier, Cisto Marino
Nome sardo: Cistu
Famiglia: Cistacee
Fioritura: aprile - maggio
Il cisto di Montpellier ha le foglie affusolate, appiccicose e col
fiore bianco. Anticamente si pensava che tutte le foglie
appiccicose
fossero
vulnerarie
cioè
che
facilitassero
la
cicatrizzazione delle ferite. È una pianta molto aromatica ed è
considerata uno dei profumi della Sardegna.
Fiorisce fra marzo e maggio. È un arbusto che può arrivare fino
a 1,5-2 m di altezza. Il cisto di Montpellier è una pianta tipica
della Sardegna.
Martino, Alessandro R. e Tiziano
Corbezzolo
Nome scientifico: Arbutus Unedo
Nome sardo: lidone, aridoi, mela lidone, aridoni, olione, oiòni
Famiglia: Ericacee
Fioritura: settembre - dicembre
Habitat e descrizione: il corbezzolo è un arbusto con molti rami.
Si può trovare nelle pianure o nelle colline calde e riparate dal
vento. La maturazione avviene quando le sue bacche assumono il
colore rosso mentre, se sono gialle o verdi, la maturazione deve
ancora avvenire. Questo tipo di pianta ha una corteccia di colore
rossastro; le sue foglie, invece, sono sempreverdi. Il corbezzolo
può avere dei fiori bianchi o rosati o di un colore rossastro.
Proprietà e impieghi: lo si pianta spesso negli orti e nei giardini.
La corteccia è diuretica. Questa pianta può raggiungere
l'altezza di 5 m. Il suo nome scientifico (Arbutus unedo) deriva
dal fatto che anticamente, di questo arbusto, se ne mangiava
solo una bacca per volta, perché esisteva una leggenda secondo
la quale consumare troppe bacche portava a stare male.
Alice e Silvia
Elicriso
Nome scientifico: Helichrysum italicum
Nome sardo: Frore de Santu Juanne, erba de Santa Maria,
bruschiadinu.
Famiglia: Asteracee
Fioritura: marzo – maggio
L'Elicriso è un piccolo arbusto molto profumato che ha le foglie
lineari e filiformi. Verso giugno si raccolgono i fiori meno aperti:
questi si lasciano essiccare in un cestino all'ombra prima di
preparare i rimedi.
Con l'elicriso si possono fare diversi rimedi: l'infuso, la tisana, il
decotto (tutti in acqua), l'oleolito (in olio), la tintura madre (in
alcool).
Helichrysum Italicum subsp Microphyllum
Valeria, Sara A., Cecilia e Marta
Ginepro fenicio
Nome scientifico: Juniperus phoenicea
Nome sardo: niberu
Famiglia: Cupressacee
Fioritura: febbraio - aprile
Il Ginepro fenicio è un arbusto o un alberello, che vive in habitat
collinari e costieri ed è molto diffuso nella zona mediterranea. Il
nome specifico phoenicea deriva dal fatto che era molto diffuso
in Libano.
I suoi frutti, chiamati galbuli, sono delle piccole bacche...
… rosse quando sono mature...
… e verdi quando ancora non lo sono.
I galbuli rossi possono essere usati sia in cucina che in
erboristeria. Vengono raccolti freschi per poi essere essiccati
all'ombra. Con i galbuli si possono creare l'oleolito, la tintura
madre e l'infuso. L'oleolito si ottiene lasciando macerare i
galbuli nell'olio; la tintura madre nell'alcool e l'infuso nell'acqua.
L'oleolito veniva utilizzato per i dolori muscolari; la tintura
madre e l'infuso, usati per via interna, sono degli ottimi
diuretici.
Irene, Elena e Sabrina
LENTISCHIO
Nome scientifico: Pistacia lentiscus
Nome comune: lentischio o lentisco
Nome sardo: chessa
Famiglia: Anacardiacee
Fioritura: marzo-aprile
Il lentischio è un arbusto o un alberello sempreverde, molto
comune in Sardegna. Può essere alto fino a 5 metri ed è molto
ramificato. Ha piccoli fiori raccolti in infiorescenze, di colore
verde quelli femminili e rosso quelli maschili. I suoi frutti sono
grandi circa 3-5 mm, sono rossi in maturazione e in seguito neri
quando hanno completato la maturazione.
Habitat: è una pianta tipica del Mediterraneo, cresce in
prossimità delle coste fino a circa 700 metri di altitudine.
Utilizzo: veniva utilizzato per diversi rimedi; dal tronco
principale si estraeva un liquido gommoso che, masticato, aveva
proprietà antiinfiammatorie; la corteccia veniva utilizzata a
scopo vulnerario, cioè cicatrizzante. Con le bacche si faceva
l'olio, che aveva molti usi: perlopiù per friggere, ma anche per
massaggiare parti del corpo colpite da dolori o per alimentare
lampade ad olio.
Alfredo, Francesco e Simone
Mirto
Nome scientifico: Myrtus Communis
Nome sardo: Murtha
Famiglia: Mirtacee
Fioritura: maggio - giugno
Il mirto è un arbusto che può essere alto fino a 4 metri, è
sempreverde ed è molto ramificato. È costituito da fiori bianchi
che fioriscono tra maggio e giugno; e dà bacche che possono
essere di colore blu-viola o bianche.
È un elemento della macchia mediterranea, ed e molto diffuso
nelle zone costiere. Le foglie, usate in decotto, sono un ottimo
rimedio per la tosse e dalle bacche si ricava un famoso liquore.
Sara D. e Salvatore
Fillirea
Nome scientifico: Phillyrea angustifolia
Nome comune: Fillirea, Ilatro sottile
Nome sardo: Aladerru, Aliderru, Arrideli
Famiglia: Oleacee
Fioritura: marzo - aprile
La Fillirea è un piccolo arbusto sempreverde, è una specie tipica
della macchia mediterranea che può raggiungere i 6-7 m di
altezza. Le foglie sono verdi, lisce e più sottilie con meno
nervature di quelle della Ph. Latifolia.
I fiori sono piccoli, bianchi, con 4 sepali e 4 petali riuniti
parzialmente in un breve tubo, e sono raccolti in brevi grappoli.
I frutti sono carnosi, neri a maturazione, e vagamente simili alle
olive ma più piccoli, più rotondi e riuniti in grappoli.
La Ph. cresce soprattutto lungo la costa mediterranea sino a 600
m di quota.
Della Fillirea possiamo usarne le foglie per farne un decotto che,
in erboristeria, viene usato per curare il mal di stomaco.
Riccardo, Andrea e Luciano
Ruta d'Aleppo
Nome scientifico: Ruta chalepensis
Nome comune: Ruta d'Aleppo
Nome sardo: arruda
Famiglia: Rutacee
Fioritura: aprile - luglio
La Ruta d’Aleppo è una pianta erbacea perenne con base legnosa,
ha un odore molto forte. Il fiore e giallo frastagliato e le foglie
verdi, fiorisce ad aprile.
La troviamo in terreni incolti, prati aridi, e sui bordi delle
strade.
Con questa pianta si possono fare l’infuso e l’oleolito. L'infuso è
adatto come tonico e come digestivo. Si può mangiare anche
cruda, in insalata, perché ha proprietà antifermentative. Il
succo della foglia è un buon antielmintico per i bambini.
È la pianta ideale per tutti i disturbi degli occhi: orzaiolo,
congiuntiviti, ecc. Si lava l'occhio col decotto o l'infuso.
Altri usi: per i dolori addominali e la cefalea (decotto del
rametto); tonico nervino (acqua distillata della pianta, che
contiene un olio essenziale); antireumatico (decotto di foglie e
della sommità fiorita); ipotensivo (decotto di foglie e ingestione
del frutto fresco); difficoltà respiratorie (infuso o suffumigi)
La pianta contiene un olio che cura anche i problemi alle
orecchie.
Rossella e Milena
Camedrio maro
Nome scientifico: Teucrium marum
Nome comune: erba gatta
Nome sardo: erba de gattus
Famiglia: Lamiacee
Fioritura: maggio - agosto
Il Camedrio maro è un piccolo arbusto sempreverde con i rami
legnosi ed eretti. Ha le foglie piccole e lineari. Il fiore è rosa o
color porpora. Questa pianta è chiamata così perché i gatti,
attratti dal suo forte odore, ci si strofinano sopra. Il suo
habitat è costituito dagli ambienti aridi e ventosi.
Inoltre, sin dall'antichità, la pianta, sia fresca che secca, era
utilizzata come starnutatorio; l'infuso o il decotto venivano usati
per curare la tosse e il raffreddore.
Paola e Francesca
Camedrio polio
Nome scientifico: Teucrium polium
Nome sardo: issopo poliu
Famiglia: Lamiacee
Fioritura: maggio - agosto
Questa pianticella sempreverde è di colore verde acqua e ha un
forte odore penetrante con foglie opposte lineari lanceolate.
Fiorisce intorno a maggio-agosto. Si può trovare in luoghi aridi,
rocciosi e calcarei. Essa viene anche usata in erboristeria per
fare oleoliti, decotti, tinture e tinture madri.
Alessandro C. e Gabriele
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