NUMERO 14
LUGLIO 2010
Foto di Roberto Buzzini
Broglio
Brontallo
Fusio
Menzonio
Peccia
Prato
Sornico
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Quale futuro vogliamo per la Lavizzara?
di Michele Rotanzi, sindaco
Dal 2004, anno dell’aggregazione, abbiamo avuto
molte occasioni per incontrarci e festeggiare avvenimenti che, tra le altre cose, hanno anche modificato l’aspetto esteriore della nostra valle.
Pretesti più che giustificati, segno di una grande
“voglia di fare” per ridare alla nostra comunità
quell’entusiasmo e quella progettualità da tempo
pericolosamente sopiti, affinché il nostro patrimonio storico e spirituale non andasse perduto attraverso lo spopolamento.
Il 22 settembre 2002, con il voto che ha sancito la
nascita del nuovo Comune, ci siamo assunti il
compito di traghettare la nostra valle verso il futuro. Ma per realizzare i sogni e non deludere le
aspettative che tutta la comunità riponeva nel
nuovo ente, bisognava prendere delle decisioni
rapide, mirate e incisive. Decisioni non sempre facili, a volte sofferte, prese con la consapevolezza
che forse non saranno sufficienti per garantire alle generazioni che verranno la possibilità di vivere
e crescere i propri figli in valle.
La realizzazione del centro scolastico era uno degli obiettivi fondamentali dell’aggregazione. Centralizzare e riunire sotto lo stesso tetto i nostri
giovani significava dare un senso di concretezza
alla fusione, ma soprattutto una speranza di sopravvivenza alla nostra comunità.
Con quale spirito avremmo dato vita al nuovo Comune sapendo che i nostri figli avrebbero continuato a frequentare la scuola in sedi separate?
Rinunciare alla coesione che nasce dalla condivisione delle esperienze dei primi anni di vita, sarebbe stato come ammettere fin da subito il fallimento
dell’intero progetto, significava accettare passivamente un destino già scritto.
Il Municipio, per rafforzare l’importanza di questa
opera, ha voluto realizzare una struttura polivalente
con indirizzi e destinazioni non unicamente legate
alla scuola. Nel centro hanno trovato una sede
adeguata i nostri pompieri, come pure i nostri operai con i magazzini comunali, una sala multiuso che
da sempre mancava in Valle e la centrale termica
di quartiere.
Ma abbiamo fatto ancora di più. Con la collaborazione e il sostegno finanziario del Patriziato di Sornico, abbiamo realizzato un bellissimo parco
giochi, che spero possa diventare un punto di incontro e di svago per le famiglie e la nostra gioventù. Inoltre, grazie alla disponibilità e alla
generosità della Scuola Professionale di Locarno,
è stato possibile allestire un’aula di informatica
con tredici moderne postazioni fisse, cui ha fatto
seguito l’organizzazione di alcuni corsi legati
all’uso del computer. Buona parte degli iscritti proveniva da Cevio, alcuni da Maggia. Questo mi rallegra e dimostra che se si forniscono proposte
valide, le persone le apprezzano e accettano di
buon grado di spostarsi anche verso l’alta valle.
La recente decisione del Consiglio Comunale di
acquistare 8500 m2 di terreno industriale a Peccia
è certamente un’ulteriore passo nella giusta direzione. L’area industriale di Peccia è per il Comune
di Lavizzara una risorsa importante, soprattutto
considerando che si trova in una regione periferica, nella quale gli spazi per le attività produttive
sono molto limitati.
Grazie all’acquisto di questo sedime, il Comune
potrà giocare un ruolo attivo nell’indirizzare le attività economiche che potrebbero trovare una collocazione nel nostro territorio, assicurando così il
mantenimento dell’attuale livello di occupazione e
addirittura favorendo la creazione di nuovi posti di
lavoro: ossigeno per i polmoni della nostra piccola
economia.
In questi primi sei anni abbiamo realizzato investimenti per circa 10 milioni di franchi, molti dei quali
hanno beneficiato di importanti contributi cantonali. Gli interessi e l’ammortamento sull’investi-
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mento residuo a carico del Comune in rapporto ai
ricavi correnti è del 6,7%. Anche se questo indice
si situa al di sotto della media cantonale (ca 7,5%)
e dei comuni del Locarnese (ca 9%), dovremo comunque d’ora in poi riservare la massima attenzione e oculatezza nella gestione finanziaria del
nostro Comune. La prudenza non deve comunque
condizionare le nostre scelte. Se vogliamo veramente garantire un futuro alle generazioni che
verranno, dobbiamo assumerci dei rischi: la storia
e il benessere di una comunità non si costruiscono
con i ‘se’ e con i ‘ma’.
Inoltre, per non vanificare gli sforzi fatti finora, bisognerà avere il coraggio di sostenere alcuni altri
investimenti, come la copertura della pista di
ghiaccio, il centro internazionale di scultura e il
progetto presentato dalla fondazione Vivi in Lavizzara ‘le sei terre di Lavizzara’. Investimenti indispensabili, a mio modo di vedere.
Il nuovo Comune è nato dalla volontà popolare di
non soccombere ad un destino di abbandono che
sembrava già tracciato nella storia della nostra comunità. Volere è potere, recita il detto. In realtà,
una formulazione migliore sarebbe ‘volere è mezzo
potere’. La volontà purtroppo non dà alcuna garanzia di successo, aumenta soltanto la probabilità
di successo. Se la Lavizzara, nonostante gli enormi sforzi finanziari e umani, dovesse spopolarsi o
fallire gli obiettivi non sarà perché il suo popolo
non si è battuto abbastanza.
Interventi di miglioria al nucleo di Sornico
I N F O
Sono terminati i lavori di manutenzione e di miglioria nel nucleo di Sornico.
Con questi interventi il Municipio intende valorizzare e rendere più attraenti i nostri nuclei.
Hanno collaborato:
Apertura sportelli:
Recapiti del Comune:
Rotanzi Michele e Foresti Giovanna
(Resp. della redazione)
PRATO:
lunedì
martedì
mercoledì
giovedì
venerdì
Municipio di Lavizzara
6694 Prato VM
Dazio Gabriele
Giovanettina Bruno
09.30 – 11.30
16.30 – 18.30
09.30 – 11.30
09.30 – 11.30
16.30 – 18.30
09.30 – 11.30
Tel. 091 755 14 21
Fax 091 755 10 42
[email protected]
www.lavizzara.ch
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Franco e i suoi compagni
di Marilena Anzini-Caccia
Settembre duemilanove. Oggi lo Zucchero ha una
cuffia biancastra che ieri non aveva. Stanotte passata deve essergli nevicato addosso. Mi pare presto, metà settembre! Non sono ancora pronta io, a
lasciare l’estate per i primi freddi delle sere. Non è
mai l’ora, per me, di far riposare gli scarponi.
Anche il Tencia è punterellato.
Più in là non vedo, la nebbia grigia carica di umido si
è addensata a riempire quasi tutta la conca del
Campolungo. Mi piace anche così, quando i nuvoloni si gonfiano ma ancora lontani e so che non devo
aver fretta di tornar giù.
Da qui, da questo alpe che non fa più l’alpe da tanti
anni, quando il cielo è pulito lo sguardo si allarga dal
Sasso Bello su su fino al Massari e forse perfino
allo Scheggia andando dietro alle cime che schiariscono adagio verso nord. Larecc diventa d’oro
quando viene l’autunno, il drappo di prato che scende dalle due cascine si fa giallo e secco e, tutt’attorno, i larici preparano le piogge dorate e fini degli
aghi inutili. Le piode del cortile della cascina buona,
quella messa a posto alla belle meglio, rimandano il
chiaro del sole che a quest’ora del pomeriggio cala
obliquo sulla destra. Scendo anch’io. Tornar giù è
sempre un dovere, tornare bisogna: la salita, la partenza possono esser per scelta.
Stavolta voglio seguire il sentiero giusto, tutto fino
in fondo, fino a Monte Cima. Voglio vedere se si può
passare, finalmente, se è libera la strada. Sono mesi che per arrivare quassù mi tocca fare un gran giro
basso per aggirare la grossa fetta di bosco che la
valanga dell’inverno ha spianato.
Credo di averli disturbati un po’, i boscaioli, con tutto
quel mio passare. Stavo attenta, sì, che non dovessero interrompere il lavoro per preoccuparsi di me
che scavalcavo ostacoli sotto al filo a sbalzo piazzato per mandare a valle i tronchi; stavo attenta ma
stavano attenti anche loro perché li ho sentiti più
volte vociarsi, con la cadenza che ho riconosciuto
subito bergamasca, ocio ghè ergü che ‘l transita! Li
ho disturbati, forse, ma di certo li ho ammirati. Avrei
voluto che lo sapessero il grande rispetto che ho
sentito per loro, per come lavoravano, per le poche
parolacce anche quando qualcosa andava storto e
dovevano sudare il doppio per strapparlo fuori il
maledetto tronco che va a incastrarsi! Volevo dir loro della stima che ho provato ogni volta che sono
passata di lì, io per spasso e loro a lavorare.
Allora oggi non lo faccio il giro, magari me l’hanno
pulito. Magari hanno finito con le piante grosse e
hanno cominciato a liberare il sentiero. Sarebbe
bello, sono stanca e vorrei la via più facile. E invece
no. Sono ancora alti: mentre scendo sento le moto-
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seghe e il fracasso del piede o del tronco che, distaccato, va a incunearsi pesante nella terra. I ceppi
resteranno lì, a fare una sorta di riparo e presto a
far terra. l tronchi li mondano dai rami, li fissano li
trainano li issano fino al filo portante, poi li mandano giù, a Cort Piatt, dove il camion li porterà via. È
bello il sibilo del tronco che passa e ondeggia, è
bello ma fa anche un po’ paura. Chissà quante stagioni di lotte e pace, quante carezze di mattini rosa
e quanti schiaffi di autunni pungenti questo filo si
porta via!
Ormai sono qui, non ho voglia di tornare indietro. È
tutto un su e giù in mezzo a rami lacerati, elastici e
appiccicosi, rami ancora gonfi di verde, massi radici
tronchi. Difficile camminarci. Uno scarpone mi scivola e un’asta spaccata e aguzza mi taglia dal ginocchio in giù. Una cicatrice in più da nascondere.
O da vantare. Come in fondo è facile e comoda la
via di tutti i giorni ce ne accorgiamo quando qualcosa cambia, quando un imprevisto ci fa traballare.
Peccato se non la apprezziamo, la quotidianità!
Con la ferita che punge arrivo finalmente alla fine
del disastro, raccolgo qualche ramo di faggio per la
stufa, ce n’è una bella scorta, ed ecco che da qui in
avanti gli abeti sono salvi, questi neanche il bostrico
li ha toccati! Posso prendermela comoda, stasera
sono invitata a cena.
Franco Fornoni e Livio Fornoni sono due boscaioli
dell’Azienda Forestale di Cevio. Dal mese di giugno
lavorano nel bosco tra Monte Cima e Larecc, dai
1’500 ai 1’800 m e più di altitudine, per ripulirlo dagli alberi sradicati strappati spaccati. Sono compaesani, di Ardesio, un paese della Val Seriana nel
Bergamasco. Bergamaschi, l’avevo detto io! Stessa
parlata di mio papà, stessa cadenza, uguale modulazione. Qualche paese più in su rispetto a Leffe,
dove è nato mio padre. Gente tenace, gente che
piace a me. Mi hanno detto alle sette e alle sette
sono qui, porto il dessert, ma so già che non andrà
a ruba. Mele cotte al forno che alla fine mangeranno forse per farmi piacere.
La tavola è già apparecchiata, mi fa sempre un po’
tenerezza l’uomo forte che lavora duro e insieme sa
cucinare e tenere una casa. Livio mi mette davanti
un’enorme cotoletta alla valdostana e le patatine al
forno, dorate, buonissime! Neanche i piatti mi fa lavare, vuol fare lui. Pensare che volevo essere io a
fare qualcosa per loro per ringraziarli!
Franco, dei due il più anziano, fa questo mestiere da
quando aveva quindici anni, prima insieme al padre
e allo zio, e poi, col passare degli anni, spostandosi
per trovare impiego presso aziende finchè è giunto
in Svizzera.
Livio lavora per l’ Azienda Forestale di Cevio da tre
anni. Prima faceva il muratore o il manovale al suo
paese ma poi la voglia di un cambiamento “Per
vedere se si poteva prenderla un po’ più con calma…” lo ha spinto fino qua. Che questo lavoro non
si fa prendere con calma Livio lo ha capito subito
anche se, quando gli ho domandato se non è troppo stancante questo mestiere, lui mi ha sorriso
con un “Ma noo…”
Ma è un lavoro duro, faticoso e anche pericoloso.
“Noi, alla sera, non abbiamo bisogno di andare a
correre o in palestra!”
“Quando si ha passione per quello che si fa” mi
spiega Franco, “la fatica non si sente!”
Però io li ho visti diverse volte tornare la sera, un po’
dopo le sei, magari con un carico di legna per il fuoco sulle spalle, stanchi per la lunga giornata in bosco. Ho pensato tante volte che mi sarebbe piaciuto
preparar loro da mangiare, che almeno quello lo
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trovassero pronto! Ma certo è gente abituata ad arrangiarsi, sono uomini forti che hanno imparato
presto ad affrontare le necessità.
Dal mese di giugno abitano la cascina di Giacomo
Fiori, direttore dell’Azienda Forestale, a Monte Cima. Qualche giorno fa si erano detti d’accordo per
una piccola intervista.
Livio arriva con un lungo ramo in spalla e la maglietta giallo sole perché è bene esser ben visibili
quando si lavora in bosco, i compagni devono riconoscersi e distinguersi facilmente nel trambusto di
alberi e tronchi.
“Vengo per le mie domande … tra dieci minuti va
bene? ”
“Abbiamo pensato di invitarti a cena. Un po’ più di
dieci minuti, però! Alle sette è pronta!”
Sono proprio contenta, vuol dire che mi hanno accettata e questo mi fa piacere.
Intanto io cerco inutilmente nell’armadio qualcosa
di buono da offrire e alla fine mi devo accontentare
delle mele che mi ero portata. Cotte al forno con lo
zucchero sono buone, ma certo non è granché co-
me dessert. Mentre parliamo prendo solo pochi appunti, un po’ per inesperienza e un po’ perché mi
piace di più così, conversare semplicemente. Tanto
mi ricordo tutto. E se non mi ricorderò di tutto, quel
che certo mi resterà sarà il vero di questa serata
dove mangio e bevo e parlo insieme a persone che
non conoscevo e questo non ci intralcia dal poter
comunicare, non ci ostacola nello scambio di impressioni ed emozioni. Chiedo loro con speranza se
li amano questi posti, se ci stanno bene su questo
monte che io amo tanto … “Ma sì … Certo dalla
parte di là è peggio …” mi risponde Livio accennando al paretone scuro che sale di là della valle. Io
vorrei che tutti la sentissero questa meraviglia ma
certo è più facile quando è la tua casa. E loro, la loro
casa, la godono soltanto il sabato e la domenica
perché poi il lunedi “ci tocca fare un’altra volta la
valigia.” Mi dicono che anche altri boscaioli hanno
lavorato a pulire il bosco e come sia importante il
lavoro di squadra. Poter contare sui compagni, potersi fidare del loro saper fare il mestiere con buonsenso e responsabilità è fondamentale.
Nel camino due cepponi di faggio fanno il loro dovere ultimo. Mi viene in mente che tra poco saluterò
i miei compagni e scenderò alla mia casetta. Di certo sarà fredda e umida. Mentre noi mangiamo e
parliamo la tele è accesa. Cosa normale per loro.
Prima volta per me. Ma va bene. A loro piace così.
Altri boscaioli hanno lavorato nel bosco colpito
dalla valanga e in questo scritto non vengono citati.
È mia intenzione ringraziare anche loro, chi era a
monte e chi a valle. Ringrazio i signori Fornoni
Franco e Livio, il signor Gabriele Dazio, il signor
Giacomo Fiori.
“Marilena Anzini-Caccia attualmente vive a Lodano ed è madre di quattro figli.
Già da piccola amava scrivere, da ragazzina inventava storie e più tardi ha composto poesie.
La passione per la penna, attraverso la quale esprime le sue emozioni e i suoi stati d’animo, l’accompagna
tuttora nella produzione di testi che sono spesso dedicati alla montagna.
Tra il 2003 e il 2008 ha partecipato a quattro edizioni del Festival dei Festival della città di Lugano (rassegna cinematografica di montagna a contorno della quale si propone pure il premio letterario biennale di
letteratura alpina Città di Lugano) vincendo un primo premio, un secondo premio, un terzo premio e una
menzione speciale.
Ha ottenuto pure un riconoscimento dal settimanale Azione e, per uno scritto e per un racconto dal titolo
“Scrivo, se non a te, caro S., allora a chi?”, nel marzo di quest’anno ha avuto una menzione speciale
dall’associazione “Dialogare di Lugano.”
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Notizie in breve…
Attività del Consiglio Comunale
Nella seduta ordinaria del 5 febbraio 2010 presso la sala del CC a Prato, alla presenza di
14/20 Consiglieri comunali ha preso le seguenti decisioni:
- ha approvato il preventivo comunale per l’anno 2010 che prevede entrate per fr.1’732’700.- e uscite per
fr. 2’760’450.- con un fabbisogno da coprire mediante imposte di fr. 1’027’750.- ha approvato il preventivo 2010 dell’ azienda acqua potabile che prevede entrate per fr. 168’700.- e
uscite per fr. 172’000.- ha approvato il preventivo 2010 dell’azienda elettrica comunale di Fusio che prevede entrate per fr.
450’000.- e uscite per fr. 57’200.-. Il considerevole importo alle entrate è dovuto alla vendita della rete di
distribuzione alla SES di Locarno.
- Ha concesso il credito di fr. 1’110’000.- destinati alla sostituzione delle condotte di adduzione e alla costruzione di una micro centrale da inserire nell’acquedotto di Soveneda.
- Ha approvato la variante di PR della sezione di Peccia, località Cortignelli, che prevede lo stralcio del
vincolo di posteggio pubblico P9 (art. 63 NAPR) che interessa parte del mappale 217 e la formazione di
tale vincolo su parte del mappale 774.
Nella seduta ordinaria del 15 giugno 2010 presso la sala del CC a Prato, alla presenza di 18
su 20 consiglieri comunali ha espresso le seguenti decisioni:
- ha rinnovato l’ufficio presidenziale per l’anno 2010 che risulta così composto: presidente Rolando Canepa, 1° vice-pres. Erica Piccinotti, 2° vice-pres. Claudio Donati, Scrutatori Camillo Donati e Daniele Vedova.
- ha preso atto delle dimissioni della consigliera Comunale Miriam Grandi-Giugni.
- ha approvato il consuntivo comunale 2009 che ha chiuso con un avanzo di esercizio di fr. 9’549,33 dovuto a entrate per fr. 2’586’851,95 e uscite per fr. 2’577’302,62.
- ha approvato il consuntivo 2009 dell’Azienda Acqua Potabile di Lavizzara che presenta una maggiore
uscita di fr. 9’176,60 dovuta a entrate per fr. 164’945,90 e uscite per fr. 174’122,50.
- ha approvato il consuntivo 2009 dell’azienda elettrica di Fusio che ha chiuso con un avanzo di esercizio
di fr. 5’163,90 dovuto a entrate per fr. 156’591,20 e uscite per fr. 151’427,30.
- ha concesso un credito di fr. 650’000.- per l’acquisto, l’urbanizzazione e la manutenzione del mapp. 107
in zona industriale-artigianale a Peccia di proprietà del sig. Markus Wüst 8304 Wallisellen.
- ha adottato il principio dell’istituzione dei parcheggi a pagamento.
IL MUNICIPIO RICORDA CHE LE SEDUTE DEL C.C. SONO APERTE AL PUBBLICO
Discariche abusive
Si ricorda alla popolazione e alle ditte operanti in Lavizzara che la nuova discarica comunale controllata di
Peccia (zona Cristallina) ha sostituito tutte le vecchie discariche presenti nel nostro comprensorio. Esse
sono perciò definitivamente chiuse e vige il divieto assoluto di depositarvi materiale di qualsiasi tipo.
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Contributo comunale per l’abbonamento Arcobaleno
Condizioni per l’ottenimento:
1. Il Municipio per sostenere, e favorire le famiglie domiciliate nel nostro Comune con figli agli studi o in
formazione, ha deciso di concedere un contributo pari al 40% del costo degli abbonamenti Arcobaleno
rilasciati per il Ticino e il Grigioni Italiano.
2. Hanno diritto al contributo tutte/i le/i giovani che frequentano scuole medio-superiori o corsi per
apprendisti fino ad un’età massima di 20 anni.
3. L’abbonamento deve essere inviato alla cancelleria comunale entro il 30 novembre dell’anno di scadenza, richieste inoltrate dopo questo termine non saranno più prese in considerazione.
4. Il contributo viene versato entro il 31 dicembre di ogni anno a condizione che il beneficiario sia domiciliato nel nostro Comune.
5. Il Municipio può in qualsiasi momento revocare la presente decisione.
Piscina comunale di Bignasco
Il Municipio di Lavizzara ha deciso di aderire all’iniziativa promossa dal Comune di Cevio per l’entrata a
prezzi di favore dei domiciliati nei Comuni della Vallemaggia. Per quanto riguarda le persone residenti nel
nostro comprensorio, il Comune di Lavizzara si farà perciò carico della differenza di prezzo fra la tariffa per
i domiciliati a Cevio e quella dei non domiciliati per i seguenti abbonamenti:
abbonamenti 10 entrate:
- adulti:
domiciliati fr. 45.00
non domiciliati fr. 55.00
- adulti AVS - AI
domiciliati fr. 35.00
non domiciliati fr. 45.00
- giovani/studenti
domiciliati fr. 30.00
non domiciliati fr. 40.00
abbonamenti stagionali:
- adulti:
- adulti AVS - AI
- giovani/studenti
- famiglia
domiciliati fr.100.00
domiciliati fr. 80.00
domiciliati fr. 60.00
domiciliati fr.200.00
non domiciliati fr.120.00
non domiciliati fr.105.00
non domiciliati fr. 90.00
non domiciliati fr.250.00
Il rimborso della differenza di prezzo potrà essere richiesto alla nostra Cancelleria comunale dietro presentazione della ricevuta di pagamento.
Tasse rifiuti
Con l’entrata in funzione dell’impianto di smaltimento di Giubiasco è diminuito il costo di smaltimento dei
rifiuti e di conseguenza anche la quota parte che il Comune deve versare al Consorzio raccolta rifiuti di
Vallemaggia. Per questo motivo il Municipio di Lavizzara ha deciso di procedere ad un ribasso lineare del
10% circa della tassa raccolta rifiuti per l’anno 2010. In particolare, le nuove tasse per le economie domestiche saranno le seguenti:
- singoli
fr. 80.00
(fr. 90.- in precedenza)
- due persone e oltre
fr. 120.00 (fr. 130.- in precedenza)
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Corsi di informatica
Grazie al prezioso aiuto della SPAI di Locarno che
ha fornito tredici postazioni per computer, questa
primavera il Comune di Lavizzara, in collaborazione con quello di Cevio, ha potuto organizzare alcuni corsi legati all’informatica.
Tre dei quattro corsi proposti hanno avuto luogo
con una buona affluenza, in special modo il corso
di introduzione all’informatica per la terza età che
si è svolto sull’arco di otto mattinate e il corso base su Word, Excel e posta elettronica per il quale
si sono dovuti aggiungere dei PC portatili in quanto il numero degli iscritti era superiore al numero
delle postazioni. Per il corso di progettazione e
creazione di un sito web invece le iscrizioni erano
insufficienti.
Buona parte dei presenti proveniva da Cevio e alcuni da Maggia.
Questo ci rallegra, ci dimostra che se si forniscono
valide proposte la gente si sposta anche verso l’alta
valle e ci sprona a organizzare in futuro altre attività
aperte pure alla popolazione degli altri Comuni valmaggesi.
Considerato il successo che hanno avuto i corsi
organizzati questa primavera, il Municipio si impegna a invitare la SPAI a proporne la continuazione
durante l’autunno prossimo affinché i partecipanti
possano approfondire le loro conoscenze e a offrirne di nuovi. (g.f.)
La nostra rivista è pubblicata con il sostegno di
Vallemaggia
Sede principale:
Agenzie:
Maggia
Tel. 091 753 17 28
Lu e Ve
09.00-12.00
14.00-18.00
Ma-Me-Gi 09.00-12.00
14.00-17.00
Cevio
Tel. 091 759 02 50
Lu-Ve 09.00-12.00
14.00-18.00
Peccia
Bosco Gurin
Cavergno
Tel. 091 755 14 34
Tel. 091 754 13 22
Tel. 091 754 17 77
Lu-Me-Ve 13.30-15.30 Lu-Me-Ve 16.00-18.00 Ve 15.00-18.00
Ma-Gi
14.00-18.00
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Estate con noi...
Elenco di tutte le manifestazioni organizzate in Lavizzara nel corso dell’estate e
autunno. Per maggiori informazioni consultare i programmi pubblicati sui manifesti o sui quotidiani oppure contattando gli organizzatori.
Data
Manifestazione
Luogo
Organizzazione
Venerdì 25/06
13° Torneo Valmaggese Skater Hockey
Sornico pista
Società
Sabato sera festa danzante
di ghiaccio
pattinaggio
Sabato 26/06
Lavizzara
Mogno
Ferrari Marina e
Domenica 27/06 Festa di S. Giovanni Battista
ore 10.30 Celebrazione S.Messa condecorata
Livio
dal Coro Stella
ore 11.30 Concerto corale Coro Stella Traffiumese
ore 12.30 Maccheronata, prodotti nostrani,
buvette e banco del dolce.
Durante la festa, vendita di biglietti della lotteria
con ricchi premi. Giornata allietata dal duo Dodi.
In caso di brutto tempo, sarà celebrata solo
la S.Messa ed il concerto con il Coro Stella.
Venerdì 02/07
Sabato 03/07
Domenica 04/07
38° Torneo calcistico Valmaggese Amatori
ore 19.30 cena “patate e mascarpa”
Ballo liscio fino alle 01.00
ore 08.00 inizio partite
ore 12.00 pranzo “maccheroni”
ore 19.00 grigliata
Festa danzante dalle 20.30 alle 02.30
Con i “Doppia Linea” . Entrata libera
ore 08.00 inizio partite
ore 11.30 grigliata
ore 17.00 ca. finale del torneo di calcio
Piano di Peccia Gruppo Animazione
Campo
valle di Peccia
“Draione”
Mercoledì 07/07
ore 20.00 Presentazione opuscolo “Vivere la montagna nel solco della tradizione”
pubblicazione che completa la valorizzazione
didattica dell’alpe Vaccariscio-Mognola.
Al termine della serata alcune anticipazioni
sul progetto del nuovo rifugio di Tomeo.
Sala multiuso
di Lavizzara
Sornico
Magic Blues: ore 20.30
Piazzetta
Venerdì 09/07
Mike Sponza
chiesa di
B.B. & The Blues Shacks
Brontallo
Entrata libera - buvette
Patriziati di
Broglio e di Fusio
Pro Brontallo/
Vallemaggia
Turismo/
Comune di
Lavizzara
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Data
Manifestazione
Luogo
Oratorio di Veglia
Oratorio
Sabato 10/07
ore 17.30 S. Messa + incanto doni
di Peccia
Oratorio di
Domenica 11/07 Oratorio di Vedlà
ore 10.30 S. Messa
Vedlà - Prato
Venerdì 16/07
Tombola ore 20.30 Sabato 17/07
Grigliata dalle ore 19.00 in seguito dalle
ore 20.00 festa campestre
Sabato 17/07
Concerto sinfonico alle ore 16.30
Oratorio di
- Orchestra Perpetuum Mobile diretta dal Rima
Prof. Igor Longato, ca. 15 elementi
- Musiche di Bach, Vivaldi, ecc.
Scopo: raccolta fondi per il completamento
del restauro delle cappelle del sentiero di Rima.
Entrata: libera, contributi a favore restauri
Menzonio
Domenica 18/07 Festa alla Capellina delle Alpi Alpe Froda
ore 10.30 S.Messa
caseificio
ore 12.00 Pranzo a base di polenta
Organizzazione
Parrocchia St.
Antonio Abate
Peccia
Patriziato
di Prato
Pro Menzonio
Gruppo restauro
cappelle sentiero
di Rima
Parrocchia di
San Carlo
valle di Peccia
Estrazione lotteria. In caso di cattivo tempo
la manifestazione viene annullata.
Parrocchia
Domenica 25/07 Festa S. Giovanni Battista oratorio Mogneo Monti di
ore 10.30 S.Messa – incanto dei doni Mogneo -
di Menzonio
ore 13.00 pranzo in comune a base di polenta Menzonio
Domenica 25/07 Festa San Carlo Valle di Prato
Patriziato e
ore 16.00 S. Messa e incanto doni. parrocchia di
Aperitivo offerto
Prato - Sornico
Giovedì 29/07
Chiesa di Broglio
Broglio
Ass. Rassegna
Rassegna organistica valmaggese
organistica
ore 20.30 Stefano Molardi - Cremona
valmaggese
Domenica 01/08 Festa Oratorio di Rima - Broglio
Monti di Rima - Parrocchia di
ore 10.30 S. Messa
Broglio
Broglio
ore 14.00 Vespri, incanto dei doni e lotteria
Domenica 01/08 Brunch in fattoria
Al Cort Azienda ore 12.00 pranzo
Valle di Peccia agricola Mattei
Domenica 01/08 Festa alpe Campo la Torba ore 12.00 pranzo con polenta e prodotti dell’alpe
Campo la Torba SC Lavizzara
Valle del
Sambuco
12
Data
Domenica 08/08
Manifestazione
Luogo
Festa St. Antonio - oratorio Margoneggia Monti di
ore 10.30 S. Messa, incanto doni, vesperi
Margoneggia
ore 12.00 ca. pranzo in comune
Parrocchia e
Pro Brontallo
Domenica 15/08
Festa della Madonna Assunta
10.30 S. Messa e processione
14.15 S. Vesperi – incanto dei doni
18.30 grigliata, gioco frecce e musica
Parrocchia
di Menzonio
Domenica 15/08
Festa del paese e banco del dolce
Fusio paese
ore 10.30 S.Messa, processione ore 12.30 pranzo, musica e lotteria Banco del dolce
Sabato 21/08
GP Vallemaggia – gara popolare per cicloamatori valida per il campionato
ticinese ATC dalle 14.00 alle 16.00
Menzonio
paese
Organizzazione
Gruppo
Manifestazioni
Fusio
Ponte Brolla - Amatori ciclisti
Piano di Peccia Losone
Broglio
Samaritani
Domenica 22/08 Broglio zona “Rongia” - parco giochi
ore 12.00 grigliata + riffa Lavizzara
Sabato 04/09
Triathlon Prato
Triathlon
17.00 - 19.00 passaggio strada cantonale Locarno
Domenica 05/09 09.00 - 13.00 ca. piazzetta di Prato
Domenica 12/09 Festa dell’oratorio della Pietà
Peccia
Parrocchia di
ore 10.00 S.Messa e banco del dolce
Peccia
Sabato 18/09
Festa della Madonna Addolorata
Sornico
Parrocchia di
ore 17.30 S. Messa, incanto dei doni
Sornico
Domenica 19/09 ore 12.00 Pranzo in comune con la
Brontallo Pro Brontallo Pro Brontallo Piazzetta davanti alla chiesa
Tombola Pista di
Società
Venerdì 01/10
ghiaccio Sornico Pattinaggio
Sabato 02/10
Cena sociale e festa danzante
Lavizzara
Ven/Sab 8-9/10 Memorial L. Donati e festa danzante
Domenica 24/10 Castagnata nella sala patriziale a Brontallo Brontallo
Nel pomeriggio
Pro Brontallo
Sabato 04/12
S. Nicolao
Menzonio
Pro Menzonio
Sabato 04/12
S. Nicolao
Con panettonata, vin brulé e the nel pomeriggio
Brontallo
Pro Brontallo
13
Via Alta Vallemaggia
Un lungo viaggio a piedi ad alta quota
di Bruno Donati
Era proprio l’ultima cosa che si potesse pensare,
molto di più di un’idea peregrina: un proposito talmente dissennato da non trovare alcuna considerazione e da relegare tra i progetti più assurdi. Eppure
la Via Alta Vallemaggia è ora una realtà.
Ai Valmaggesi le vie di comunicazione sono sempre state a cuore; per garantire la mobilità hanno
operato senza sosta alfine di rendere possibile la
transumanza, di creare una strada carrozzabile che
rompesse l’isolamento per avvicinarci ai centri e alle
importanti arterie viarie. Gradualmente, a partire
dall’Ottocento, venne costruita una strada carrozzabile, estesa fino a raggiungere le valli laterali e a collegare infine tutti i villaggi. L’ultimo abitato a venir
raggiunto con l’automobile fu quello di Brontallo, nel
1955. Da non dimenticare la straordinaria impresa
che ci ha regalato la ferrovia Locarno-Ponte BrollaBignasco (1907-1965), le strade agricole e forestali,
quelle legate ai lavori idroelettrici e alle aree edificabili. Tutta questa rete viaria serve una piccola parte
del territorio, si concentra sui fondovalle, e si basa
sui mezzi di trasporto meccanici con spostamenti
rapidi e frequenti, spesso frenetici.
La Via Alta Vallemaggia ha nulla in comune con
la viabilità odierna, non è in concorrenza e non ha
punti d’incontro con il traffico attuale, segue altri
percorsi, esplora zone disabitate, non si basa su
mezzi di trasporto, risponde a un bisogno intimo di
ritornare, almeno per qualche giorno, al movimento e
agli spostamenti che hanno contrassegnato da sempre l’umanità, fino a qualche decennio or sono.
Per concepire e realizzare la Via Alta bisognava
essere un po’ sognatori, ma molto altruisti, determinati e concreti. L’idea nasce e matura in Valle Lavizzara, la cova Efrem Foresti, attratto dalla prospettiva
di raggiungere Locarno dalla montagna: in breve
tempo contagia un gruppo di valmaggesi che si danno da fare a cercare i passaggi da valle a valle e a
trovare i punti logistici. In un paio d’anni si definisce il
percorso, lo si sbozza sul terreno, si attrezzano i pun-
ti più delicati, si marca con la pittura: contemporaneamente si costruiscono i rifugi dell’alpe Spluga, in
Valle di Giumaglio e del Masnee, in Valle di Maggia,
si risistema pure provvisoriamente quello di Tomeo.
Ora l’intero percorso è pronto e l’inaugurazione avrà
luogo il 30 luglio a Cardada con l’apertura ufficiale di
uno dei più bei trekking del Ticino.
In poche parole e con qualche dato la Via Alta la
si può riassumere così: un tragitto escursionistico e
alpino lungo oltre 50 chilometri, da percorrere in
cinque-sei giorni. Neppure un passo sul fondovalle
principale, ma tutto l’itinerario si snoda ad alta quota,
in parte sullo spartiacque che separa la Vallemaggia
dalla Valle Verzasca e in parte ai piedi delle creste,
che coronano selvagge valli laterali. Per quasi una
settimana si rimane in quota, lontani dalla vita frenetica e immersi nella natura.
Gradualmente si collegano due punti e due ambienti estremi: da Locarno a Fusio, dalle Prealpi alle
Alpi, dal Lago Maggiore ai 3000 metri del Campo
Tencia, dalla città ai villaggi d’alta montagna, dalle
palme e le camelie fino alle rose delle alpi e al ranuncolo glaciale.
Un lungo cammino che si snoda tra cielo e terra,
con un ampio orizzonte che permette di dominare
solchi vallivi, catene montane che si disegnano sempre più lontano nella foschia, uno scenario che permette di abbracciare sullo sfondo la Pianura Padana
e la vetta del Monte Rosa. È quasi come librarsi in
volo e godere il paesaggio dall’alto, provando sensazioni intense di leggerezza e di libertà.
Passo dopo passo si segue il crinale che separa i
due profondi solchi vallivi modellati dai fiumi Maggia
e Verzasca, si attraversa appena sotto le creste tutta
una successione di avvallamenti intagliati dai torrenti
laterali, come la Valle del Salto, quella di Coglio e di
Giumaglio, la valle di Serenello e di Cocco, la Valle di
Tomeo e di Prato. Sono realtà sconosciute ai più, integre e selvagge. Lungo il percorso si incontrano
nove laghi alpini, che accolgono il viandante come
oasi di verde e luoghi piacevoli di sosta e di ristoro.
L’ambiente che si attraversa è un paesaggio di
pietra, l’elemento primordiale e immutabile che forma le montagne. Si presenta con forme suggestive
e fantastiche; la roccia crea impressionanti pareti,
incredibili profili di creste ritagliate contro il cielo, plasma sorprendenti sculture, costituisce caotici depositi di frana estremamente suggestivi.
Con il passare dei giorni l’escursionista ne coglie
la vera sostanza e apprezza la ricchezza di un materiale ritenuto a torto inerte.
Quasi l’intero percorso della Via Alta si snoda oltre il limite della vegetazione arborea, nella zona più
alta dei pascoli, dove l’inverno è lunghissimo e dove
la bella stagione si riduce a soli tre-quattro mesi.
Questa è una fascia oggi apparentemente inospitale, ma in passato molto utile per l’economia alpestre,
per il pascolo estivo di vacche e capre; si riscoprono
infatti numerose tracce della transumanza e le opere
lasciate dagli alpigiani. Sono testimonianze di un’antica civiltà tramontata da pochi decenni e ricordano
una vita segnata dalla fatica e dal bisogno, ma pure
ingegnosa e serena.
La Via Alta offre anche una viaggio nella storia,
riesuma vicende umane cancellate dall’abbandono e
dall’oblio, recupera alcune vecchie cascine trasformate ora in capanne in grado di ospitare i viandanti,
ripropone antichi valori che restano tuttora attuali.
La Via Alta Vallemaggia la si percorre a piedi, la si
vive emotivamente e la si fa propria con la mente.
Alla scoperta
Via Alta da Sud a Nord
Cardada 1329 m - Rifugio Nimi 1718 m
Salita
Discesa
Distanza
Tempo di marcia
Difficoltà
1409 m
1016 m
11,6 Km
7h 30 min.
lll 9,2 km
lll 2,4 km
Rifugio Nimi 1718 - Cap. Alpe Masneè 2063 m
Salita
Discesa
Distanza
Tempo di marcia
Difficoltà
739 m
400 m
4,4 Km
3h 30 min.
lll 2,7 km
lll 1,7 km
Cap. Alpe Masneè 2063 m - Cap. Alpe Spluga 1838 m
Salita
Discesa
Distanza
Tempo di marcia
Difficoltà
893 m
1116 m
9,2 Km
8h 30 min.
lll 1,4 km
lll 7,8 km
Cap. Alpe Spluga 1838 m - Rifugio Tomeo 1739 m
Inaugurazione a Cardada il 30 luglio
Salita
Discesa
Distanza
Tempo di marcia
Difficoltà
974 m
1071 m
18,3 Km
7h
lll 0,8 km
lll 7,5 km
Rifugio Tomeo 1739 m - Capanna Soveltra 1534 m
Salita
Discesa
Distanza
Tempo di marcia
Difficoltà
1194 m
1407 m
9,7 Km
8h
lll 2,8 km
lll 6,9 km
Capanna Soveltra 1434 m - Fusio 1289 m
Salita
Discesa
Distanza
Tempo di marcia
Difficoltà
1030 m
1299 m
8,9 Km
7h
lll 8,9 km
di luoghi meravigliosi …
© 2010, Mappuls AG, Luzern – Studiodigrafica Grizzi, Avegno
Foto gentilmente concesse da Roberto Buzzini - www.robertobuzzini.com
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Consegna bandiere degli ex Comuni
ai Patriziati della Lavizzara
Venerdì sette maggio presso la sala multiuso del
centro scolastico ha avuto luogo una semplice ma
simbolica cerimonia con la consegna degli stemmi degli ex Comuni ai Patriziati della Lavizzara.
A seguito dell’aggregazione, il Comune di Lavizzara si è posto come obiettivo primario lo sviluppo
socio-economico della valle, concentrando tutte
le risorse umane e finanziarie nella riorganizzazione dei beni e dei servizi a favore della comunità.
Tuttavia, era evidente che la gestione dell’immenso territorio non poteva prescindere dalla collaborazione con i Patriziati.
Ed è proprio in questa direzione che va collocato il contributo di CHF 30’000 che il Municipio
stanzia annualmente a favore dei nostri enti.
Dopo sei anni si può senz’altro affermare che
questa iniziativa è stata lungimirante, permettendo un rafforzamento dei rapporti tra i due enti e
una migliore definizione dei compiti nella gestione
del territorio.
Questo dimostra che i Patriziati sono un’istituzione viva, attuale e fondamentale per
il Comune: in quanto depositari della memoria storica di questa valle,
la loro funzione negli ultimi anni ha
assunto un’importanza crescente.
Soprattutto con la nascita del nuovo Comune.
Grazie all’antico e intimo legame
con il territorio, i Patriziati sono diventati i più fedeli custodi delle tradizioni e dell’identità locale.Inoltre,
la nuova realtà comunale ha aperto
altrettanti nuovi “spazi” d’azione,
nei quali possono svolgere un’importante ruolo di “portavoce” di una
moderna strategia di sviluppo turistico, paesaggistico e agricolo.
Forte di queste premesse, il Municipio ha voluto
che gli stemmi dei sei ex Comuni passassero nelle
loro mani, con l’auspicio che queste antiche figure
araldiche possano continuare a esistere e lasciare
ben visibile la loro impronta sugli atti ufficiali.
Purtroppo, se così si può dire, siccome la Lavizzara era costituita da sei comuni, esistono solo sei
stemmi a fronte di sette Enti Patriziali. Un problema di numeri che è stato risolto assegnando lo
stemma comunale di Prato-Sornico al Patriziato di
Sornico, a condizione che al Patriziato di Prato
venga concesso l’uso del simbolo del laveggio;
inoltre, nel caso in cui il Patriziato di Prato decidesse di realizzare un nuovo stemma, il Patriziato
di Sornico parteciperà alla spesa con un contributo del 50%.
Nonostante la politica delle aggregazioni comunali abbia rivalutato in maniera sensibile il ruolo
dei Patriziati, nei prossimi anni la loro sopravvivenza implicherà una serie di profonde riflessioni in
merito al ruolo che essi intenderanno assumere
nella società del XXI° secolo.
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Proprio in quest’ottica, il Dipartimento delle Istituzioni, tramite la Sezione degli Enti Locali ha realizzato uno studio volto a riscoprire appunto gli spazi
che si offrono alla dinamicità dei Patriziati, ipotizzando le possibili future strategie atte a rafforzare
l’importante ruolo istituzionale.
sono le segretarie dei nostri Patriziati.
L’altra metà del cielo è dunque ben rappresentata
nelle amministrazioni patriziali; alle signore giungano i nostri ringraziamenti per aver assunto questo
non sempre facile ruolo, soprattutto perché, già
molto impegnate con la famiglia e i figli.
Ai Patriziati, il Comune chiede un ulteriore sforzo di
crescita e rinnovamento. Siamo convinti che essi
possiedano tutte le carte in regola per proporsi
con crescente attivismo nella gestione del territorio, diventando così i nostri partner affidabili.
All’incontro ha fatto seguito una cena in comune
perfettamente preparata e coordinata da Marzio,
Giuliano, Ivana, Gaby, Rita e Giovanna che ringraziamo sentitamente. (m. r.)
Con la consegna degli stendardi, il Municipio riconosce l’importanza dei Patriziati e si
augura che questa tangibile testimonianza
di apprezzamento per il lavoro svolto possa
rappresentare un ulteriore stimolo per la
futura attività e li ringrazia per il prezioso
contributo che hanno dato allo sviluppo della nostra comunità.
Alla serata era presente il Municipio al completo, il CdS Luigi Pedrazzini, il capo della
Sezione degli Enti Locali Elio Genazzi, i presidenti e i membri degli uffici patriziali, come
pure Flavia, Tania, Rita, Elena, Olivia e Brunella (assente Simona Canepa, Patriziato di
Prato), che in ordine da Brontallo a Fusio,
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In memoria di Sandro
Malgrado sapessimo della sua malattia non eravamo pronti a congedarci così in fretta da lui e la sua
partenza ci ha lasciati tutti increduli.
Non ci sembra possibile non poterlo
più incontrare al bar per due chiacchiere o lungo la strada alla guida
del pulmino per un breve e cordiale
scambio di saluto espresso con un
cenno di mano accompagnato da un
sorriso!
Quel sorriso che lasciava trapelare il
suo buon cuore, la sua grande disponibilità a dare una mano, un consiglio, un aiuto spontaneo e sincero.
Anche negli ultimi mesi, quando la
malattia affrontata con tanta dignità
e ammirevole coraggio aveva indebolito il suo corpo, non mancava
occasione per rendersi utile e per
partecipare agli altri la sua preziosa esperienza
maturata nei numerosi anni, circa venti, alle dipendenze del Comune di Peccia prima e del Comune di Lavizzara poi.
Con ingegno e intraprendenza Sandro risolveva
senza esitazione mille piccoli e grandi problemi
pratici; per questo era diventato un importante
punto di riferimento per il Municipio, per i colleghi
più giovani di lui, per le docenti dell’istituto scolastico, con le quali collaborava sempre con entusiasmo nell’organizzazione delle attività ricreative, e
per la popolazione.
Instancabile e con occhio vigile, dedicava parecchi
momenti del suo tempo libero alla comunità e al
territorio del quale si occupava e preoccupava con
solerzia, dimostrando dedizione al lavoro che era
chiamato a fare e attaccamento alla valle che
l’aveva accolto.
Operava con generosità in diverse società vestendo con impegno i panni del samaritano, del pompiere, del cuoco, a dipendenza del bisogno.
Tutti però, grandi e piccini, lo ricorderanno come “il
Sandro del pulmino”: quanti bambini ha trasportato negli anni percorrendo la Lavizzara su e giù innumerevoli volte?
Nato in Val Malenco e trasferitosi nell’adolescenza
a Sondrio, giunse in Lavizzara appena ventenne
per affrontare il duro lavoro di estrazione del marmo. Con lui erano arrivati i suoi due fratelli, uno dei
quali gli fu strappato da un tragico incidente nella
cava. Sandro rimase comunque, con quel dolore
dentro e per amore di Piera, a cui nel frattempo si
era legato.
Malgrado amasse il mare e i suoi paesaggi più
della rudezza della montagna (era profondamente
legato alla Toscana, terra d’origine di sua mamma),
era riuscito ad integrarsi molto bene nella nostra
valle; le sue radici attecchirono al Piano di Peccia
e diedero vita all’albero della sua bella famiglia
che oggi prematuramente lo piange.
E noi tutti con lei. (g.f.)
Ci mancherai Sandro!
21
Finalmente una zona artigianale
anche per il Comune di Lavizzara
Nella seduta del 15 giugno il CC ratifica l’acquisto
del sedime della ex Cristallina SA
di Gabriele Dazio
Con la nascita del nuovo Comune, il Municipio ha
dovuto affrontare la problematica concernente le
zone industriali e/o artigianali presenti sul nostro
territorio. Da subito è emerso che quelle inserite
nei Piani Regolatori degli ex Comuni non erano più
consoni alle esigenze dei nostri tempi, considerando pure che le stesse erano ripartite sul territorio di
Lavizzara in modo molto disordinato. Questa che si
presentava al Municipio era l’occasione per cercare di ordinare la situazione, unificando le aree con
lo scopo principale di incentivare l’insediamento di
nuove infrastrutture.
La zona artigianale di Peccia, dove l’insediamento
di nuove aziende è stato possibile grazie all’intervento diretto del Comune che, oltre alla delimitazione dell’area nel piano regolatore, ha anche
alienato superfici di sua proprietà ad imprenditori
che ne hanno fatto richiesta, rappresentava un ottimo punto di partenza. Durante gli anni ’90 su
quella superficie si sono così potute insediare attività importanti come una segheria e una ditta di
metalcostruzioni (che recentemente ha pure potuto ampliarsi). Non bisogna poi dimenticare tutte le
attività nate attorno alla Scuola di scultura, la quale
si è stabilita in questo comparto in virtù della presenza della Cristallina SA.
In parallelo il Comune doveva evidentemente
affrontare anche il problema delle discariche, evitando una loro eccessiva dispersione sul territorio
poiché le stesse non sono sempre facilmente controllabili. In materia di discariche va ricordato che il
Dipartimento del Territorio ha elaborato una proposta di siti per tutto il Cantone. Per quanto riguarda la Lavizzara, la pianificazione cantonale prevede
una nuova discarica nella zona artigianale di Peccia. Il comparto della zona artigianale di Peccia
presenta evidentemente le potenzialità per poter
ospitare una discarica controllata.
Il Municipio per trovare una soluzione alle problematiche sopra elencate con il MM 27/2005
aveva sottoposto al CC un credito di fr. 50’000.destinati all’allestimento di due varianti di PR
(Peccia e Sornico). Le modifiche pianificatorie
hanno lo scopo di predisporre le necessarie basi
giuridiche per la realizzazione di progetti integrati
che permettano un riordino territoriale generando
delle plus valenze per il settore socioeconomico,
ecologico e paesaggistico. La modifica pianificatoria deve permettere inoltre di stabilizzare in via
definitiva l’assetto delle zone artigianali nell’ambito di una visione complessiva del nuovo Comune
di Lavizzara nel rispetto del principio dell’uso razionale del territorio.
La nuova situazione della ditta Cristallina
A seguito delle forti nevicate dell’inverno 2008/09
gli stabili presenti nella zona artigianale di Peccia
hanno subito gravi danni, tali da spingere l’attuale
proprietario ad abbandonare l’attività. Alla notizia
che il signor Wüst era intenzionato a vendere l’area
su cui erano insediati i laboratori della Cristallina
SA, il Municipio ha immediatamente reagito, incontrando il proprietario per definire le condizioni per
un’eventuale vendita al Comune.
Il danneggiamento dei capannoni ha dato il colpo di grazia all’attività della lavorazione del marmo
oramai già ridotta “all’osso”. Sembrava l’inizio della
fine, invece questo spiacevole imprevisto è forse
stato determinante per sbloccare tutta la problematica e ripartire da capo con rinnovati stimoli imprenditoriali. È con piacere che prendiamo atto che
la ditta Cristallina SA è stata acquistata dalla fami-
22
glia Maurino di Biasca. Seppure dobbiamo registrare la rinuncia alla lavorazione in loco del marmo,
certo un “colpo basso” per la modesta economia
lavizzarese, resta in ogni caso un fattore del tutto
favorevole poter constatare il rinnovato interesse
per l’attività estrattiva.
Lo scorso 15 giugno, il Consiglio Comunale, con
l’approvazione del credito richiesto dal Municipio,
ha dunque dato la possibilità alla nostra Valle di intraprendere un futuro sviluppo, facendo così il possibile per portare e/o mantenere in loco
determinate attività artigianali.
L’acquisto del terreno in zona artigianale da
parte del Comune
Come detto in precedenza l’intenzione del Municipio è da subito stata quella di acquistare il sedime
della ditta Cristallina SA. Grazie a questo acquisto
il Comune avrebbe potuto recitare un ruolo attivo
nell’indirizzare le attività economiche che potrebbero insediarsi nell’area, assicurando in tal modo il
mantenimento del principale obiettivo strategico:
garantire a lungo termine l’estrazione e la lavorazione del marmo.
In seguito a queste premesse, si è cercato di
trovare una fonte di finanziamento per questa acquisizione, in primo luogo chiedendo la partecipazione attiva da parte del Cantone e della
Confederazione, i quali hanno risposto in modo
molto positivo. Il credito che il Municipio ha chiesto
al Consiglio Comunale è di fr. 650’000.00, i quali
sono destinati all’acquisto, all’urbanizzazione ed alla manutenzione della particella no. 107 RFD – Lavizzara, Sezione di Peccia, composta da ca. 8’500
mq. di terreno industriale. Il finanziamento é stato
garantito da Cantone e Confederazione per un importo di 600’000.00 fr, i restanti 50’000.00 fr. rimarranno a carico del Comune.
Per incentivare l’occupazione della zona artigianale da parte di ditte che già sono presenti in valle e
se possibile favorire l’insediamento di nuove, l’esecutivo intende proporre un affitto agevolato (per
esempio il primo anno gratuito). Il Municipio sottoporrà al legislativo un apposito regolamento per
l’uso della zona in questione.
Indirizzi strategici per la gestione dell’area industriale:
L’acquisizione di questo sedime permette al Comune di pilotarne l’occupazione nel seguente modo:
• affittare spazi a ditte della regione
• concedere diritti di superficie ad investitori e ditte interessate a mantenere e ad investire concretamente nel settore strategico dell’estrazione
e della lavorazione del marmo. Mediante la concessione di un diritto di superficie si garantisce
la necessaria continuità agli investitori, mantenendo nel contempo un reddito locativo che permette al Comune di assumere un ruolo attivo
nella promozione territoriale.
• oppure vendere una parte del mappale nel caso
in cui l’opzione affitto o diritto di superficie non
permettesse l’insediamento di una nuova attività. In questo caso, qualora l’attività dovesse
cessare, il terreno ritornerebbe di proprietà
comunale allo stesso prezzo di vendita.
Eventuali costruzioni saranno indennizzate
secondo l’effettivo valore commerciale.
Il Municipio sottoporrà al legislativo un appoto regolamento per l’uso della zona
si
in questione.
L’acquisto del sedime da parte del Comune è
stata dunque una scelta obbligata e imprescindibile per non lasciare al caso l’evoluzione (o involuzione) di quest’area essenziale
per tutta la Lavizzara.
Conclusioni.
L’area industriale di Peccia è per il Comune
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di Lavizzara una risorsa importante, soprattutto
considerato che si trova in una regione periferica,
nella quale gli spazi per attività produttive sono
molto limitati. Va inoltre considerata l’importanza e
la peculiarità, unica in Svizzera, della lavorazione
del marmo di Peccia.
Una strategia conservativa volta alla sola ottimizzazione dell’esistente con ogni probabilità non potrà modificare le sorti economiche del settore
edilizio ed estrattivo, sebbene possa contribuire al
riordino territoriale del Comune e fornire un introito finanziario con l’affitto del sedime.
Tuttavia una scelta chiara e coraggiosa - che
comporta la creazione delle basi per futuri investi-
menti attorno a un progetto forte e ben profilato
come il nascente Centro di scultura - potrebbe essere il motore per la nascita e lo sviluppo di una
serie di attività collaterali ad alto valore aggiunto
che fanno del territorio un punto di forza per posizionarsi sul mercato internazionale in un’ottica di
marketing territoriale e garantire a lungo termine il
settore estrattivo di Peccia.
Il futuro del marmo in Lavizzara è connesso a
scelte coraggiose e innovative che sappiano creare valore economico proprio in virtù della loro vicinanza al territorio. In tal senso l’investimento
nell’acquisto del sedime assume una particolare
rilevanza strategica a medio e lungo termine.
Intervista al Sig. Marzio Maurino
Nuovo proprietario della cava di marmo Cristallina in Valle di Peccia
La redazione ringrazia il signor Maurino per averci gentilmente concesso questa intervista. (m.r.)
D.Come presenterebbe la sua ditta?
R.La mia ditta è superattiva, rivolta al futuro con l’esperienza di 4 generazioni che hanno sempre avuto
un’intensa attività , con grande e costante impegno e grandi sacrifici personali per ben figurare ed essere
fra i primi sul mercato. Attualmente con 5 società siamo attivi in 7 cave di granito tra Riviera e V. Maggia,
un negozio di pietre ad Ascona e una società immobiliare, con un’ottantina di collaboratori.
D. La sua ditta è attiva da molti anni nell’estrazione e commercio del granito; quali motivi l’hanno spinta a
intraprendere questa nuova sfida?
R.La Cristallina è sempre stata per me “L’oggetto dei desideri”. Nel 1990 ero in trattativa con il caro Remo
Anzolin, che prima di morire voleva dare un seguito alla sua azienda. Purtroppo non si è trovata l’intesa
economica e l’affare non fu concluso e la ditta fu venduta al Sig. Wüst. Nel 2001 ero entrato in trattativa
d’acquisto con il Sig. Wüst, ma anche questa volta non si è trovato l’intesa economica. Nel 2009 al terzo
tentativo, sono iniziate le trattative d’acquisto con il Sig. Wüst che sono andate a buon fine. Il motivo dei
miei desideri era di avere una materia prima in più, diversa da quello che già avevamo.
D.Il marmo Cristallina incontra notevoli difficoltà sul mercato svizzero e internazionale a causa degli elevati
costi di estrazione e trasporto; quali strategie intende mettere in atto per promuovere questo materiale?
R.Premetto che il marmo Cristallina è unico al mondo per le sue varietà di venatura e colore.
Pare, secondo i cavatori anziani della valle, che nella cava ci siano 9 tipi diversi di marmo che se tagliati
nelle diverse direzioni, permettono di ottenere innumerevoli qualità con disegni marmorei diversi che offrono maggiori opportunità al mercato. Se il marmo Cristallina ha avuto difficoltà di smercio, non è sicura-
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mente dovuto alla sua qualità, ma da fattori dovuti a scelte di strategia aziendale. Diversi fattori decretano
il successo o meno di un’azienda e dei suoi prodotti, in particolare per le scelte d’investimento, di politica
di mercato, dell’organizzazione di produzione, della gestione dei costi, della razionalizzazione, della logistica. Tutte scelte che un’azienda deve saper fare in modo corretto.
Quindi per me è difficile dire oggi quali sono i motivi delle difficoltà di mercato che la Cristallina ha avuto.
Le strategie che stiamo mettendo in atto sono attualmente: la conoscenza della cava, dei prodotti, del
mercato, del contesto in cui si opera e la scelta degli investimenti e del personale.
Devo dire che a Peccia e in Val Lavizzara ho trovato una grande disponibilità da parte del Patriziato, delle
Autorità comunali e di tutta la popolazione, che ringrazio sentitamente. Questa disponibilità è molto stimolante. Dopo la fase conoscitiva, inizieremo nelle prossime settimane, prima che l’inverno ci fermi, ad
estrarre su diversi fronti della cava, ottimizzando tutto quanto entra in gioco per avere un assortimento di
prodotti da offrire sul mercato.
D.Quali sono i suoi progetti per rilanciare l’estrazione del marmo nella cava in Valle di Peccia?
R.Al momento ho tanti progetti; per ovvi motivi, non posso dirli fintanto che non si realizzano, perché qualcuno verrà realizzato, altri forse no. In tal caso ne preparerò dei nuovi. Di sicuro è che con tutti i miei collaboratori ci stiamo impegnando con tutte le nostre forze per dare un futuro alla Cristallina.
D.La lavorazione del marmo a Peccia è stata un’importante attività socio economica per la Lavizzara;
Crede che in futuro sia ancora possibile una lavorazione del marmo a Peccia?
R. Non solo è possibile, anzi si deve poter ancora lavorare il marmo a Peccia, ma con altre dimensioni e
strutture. In particolare per attività piccole con tanto valore aggiunto di creatività e manualità da parte di
artigiani che possono dedicarsi alla produzione di oggettistica, di lavori di serie, di arte decorativa, arte
funeraria, mobili di marmo o insediare scultori professionisti.
Opportunità produttive con il marmo ce ne sono moltissime, l’importante è trovare chi ha voglia di creare,
di fare e d’impegnarsi. Per la Cristallina dovrò invece cercare opportunità di vendita della materia prima e
di prodotti finiti eseguiti a livello industriale. Purtroppo per un’azienda industriale che deve operare su
grandi superfici, in grandi capannoni, in un clima favorevole, con facili accessi e che pensa al futuro, Peccia
è piccola. Stiamo cercando d’insediare un laboratorio in V. Maggia, ma non ci sono sedimi disponibili. Se
non lo troviamo, dovremo indirizzarci verso altre zone.
Per il momento ci dedichiamo all’estrazione sulla cava, il prossimo anno si deciderà per il nuovo laboratorio.
Dalla vendita del sedime del laboratorio di Peccia, io non traggo alcun beneficio, in quanto è di proprietà
del Sig. Wüst, posso però dire che l’opportunità d’acquisto presentata al Comune è un affare da non perdere ed è un occasione unica per iniziare una produzione artigianale a Peccia e per identificare Peccia
come capitale svizzera del marmo, come Carrara lo è per l’Italia.
Mi auguro che l’affare venga concretizzato perché le occasioni passano una sola volta!
D.Qual è la sua opinione in merito ad un’eventuale realizzazione a Peccia di un centro didattico sulla lavorazione del marmo?
R. E’ evidente che qualsiasi iniziativa che si porta per realizzare e valorizzare il marmo, benvenga, sia per la
Cristallina sia per tutta l’economia della Valle.
Quindi vale il motto “Porta aperta per chi porta”, come hanno già dimostrato tutte le Autorità della Lavizzara nei miei confronti.
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Vivere la montagna
nel solco della tradizione
di Claudio Foresti
È il titolo dell’agile pubblicazione di 72 pagine (illustrata con numerose fotografie a colori) che conclude il percorso della ristrutturazione e del
recupero dell’alpe Vaccariscio-Mognola di
proprietà dei Patriziati di Broglio e Fusio.
I lavori, iniziati circa 10 anni fa con il ripristino
del primo tratto della roggia che dava acqua alla
costa dell’alpe Vaccariscio, sono continuati con la
fusione amministrativa dei due alpi e la ristrutturazione delle infrastrutture, ponendo particolare attenzione al recupero dei manufatti di valore
storico, architettonico e culturale (acquedotto in
sasso, edifici e muri divisori del Córt Mognola). Infine il progetto è stato completato con la valorizzazione didattica che comprende il percorso
tematico e la “cascina della memoria”. L’investimento complessivo è di 1’370’000 Fr.
Le opere di conservazione e il mantenimento
dell’attività alpestre, testimoniati nella pubblicazione attraverso sei capitoli “Leggere e interpretare
natura e paesaggio”, “L’alpe: un capitale espresso
in “vacche d’erba e piedi”, “L’alpe ricordato e rivissuto dai protagonisti”,
“Una ristrutturazione a
tre dimensioni: produzione, testimonianze storiche”, “Ora non è più come
una volta, ma resta una
vita dura” e “Nuovi scenari per l’alpe e la montagna”, danno al visitatore
la possibilità di riprendere
e approfondire quanto
osservato e vissuto nel
corso dell’escursione.
In modo sussidiario alla
pubblicazione è stato
preparato un utile pieghevole promozionale del
percorso didattico, pen-
sato per accompagnare il visitatore o il turista nel
suo andare sull’alpe a respirare l’odore del bosco di
larice, a soffermarsi nella cascina della memoria, a
gustare i riflessi di luce del Lago Mognola, a leggere la forza dei ghiacciai sulle rocce, a lasciarsi sorprendere dall’ingegnoso canale in sasso, a scoprire
la vita silenziosa della torbiera e possibilmente a
osservare dal vivo l’attività degli alpigiani che continuano la tradizione.
L’opuscolo (in vendita a 5.- Fr.) e la locandina
saranno disponibili presso Vallemaggia Turismo,
nella cancelleria del Comune di Lavizzara e in diversi esercizi pubblici e negozi della valle.
La pubblicazione e il dépliant, che verranno
presentati dagli autori in occasione di una serata
pubblica a cura dei Patriziati di Broglio e
Fusio, mercoledì 7 luglio alle 20:00 nella
sala multiuso di Lavizzara a Sornico, vogliono informare la popolazione e i turisti sul percorso
(con nove punti di osservazione, tra cui la cascina
della memoria allestita al Córt Mognola) che si
snoda lungo i sentieri che attraversano il territorio
dei due alpi, invitandoli, secondo il motto “Sull’alpe con noi “, a compiere questa escursione sul
suggestivo versante sinistro che sovrasta Mogno
e Fusio.
Alla serata parteciperà anche il presidente della
STEA (Società Ticinese di Economia Alpestre) signor Giorgio Antonioli.
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Inaugurazione centro scolastico Sornico
12 giugno 2010
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Foto gentilmente concesse da Mina Patocchi
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Inaugurato il nuovo parco giochi
di Sornico in legno di castagno
Grazie alla presenza della scuola, e alla prossima
costruzione del nuovo centro sportivo di Lavizzara,
Prato-Sornico diventerà sempre più un luogo in
cui converranno manifestazioni e dove si raduneranno famiglie e giovani.
Certi di interpretare il desiderio dei genitori, dei
bambini e di realizzare pure un progetto che già
dieci anni fa, l’Assemblea dei Genitori del nostro
Istituto scolastico, aveva nel cassetto, il Municipio
ha pensato di offrire a tutti i giovani un parco-giochi in legno, la cui progettazione e direzione lavori
è stata offerta dalla Sezione forestale cantonale a
titolo gratuito. Il nuovo parco giochi è stato inserito
a sud del nuovo Centro Scolastico, e lo stesso, a
differenza di quello costruito espressamente per i
bambini della scuola dell’infanzia, è aperto a tutti i
ragazzi che vogliono divertirsi all’aria aperta.
Il parco giochi, realizzato in legno di castagno,
specie che risulta essere molto resistente alle intemperie, è stato costruito dall’impresa forestale
Silforst di Bosco Gurin, la quale vanta una buona
esperienza in costruzioni analoghe.
Nel parco trovano spazio, oltre alla torretta principale anche uno scivolo, due altalene, un bilzo
balzo, un’altalena a cesto ed una giostra rotante.
Il parco giochi ha potuto essere realizzato soprattutto grazie al prezioso contributo da parte del
Patriziato di Sornico, dei sussidi del Cantone, percepiti tramite lo Sport Toto, e della Sezione Forestale. Il Municipio ringrazia sentitamente queste
istituzioni per la loro partecipazione; senza di loro
il parco giochi in legno sarebbe ancora rimasto
solo un bel sogno nel cassetto. (g.d.)
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Bollettino no. 14 Luglio 2010