NUMERO 14 LUGLIO 2010 Foto di Roberto Buzzini Broglio Brontallo Fusio Menzonio Peccia Prato Sornico 2 Quale futuro vogliamo per la Lavizzara? di Michele Rotanzi, sindaco Dal 2004, anno dell’aggregazione, abbiamo avuto molte occasioni per incontrarci e festeggiare avvenimenti che, tra le altre cose, hanno anche modificato l’aspetto esteriore della nostra valle. Pretesti più che giustificati, segno di una grande “voglia di fare” per ridare alla nostra comunità quell’entusiasmo e quella progettualità da tempo pericolosamente sopiti, affinché il nostro patrimonio storico e spirituale non andasse perduto attraverso lo spopolamento. Il 22 settembre 2002, con il voto che ha sancito la nascita del nuovo Comune, ci siamo assunti il compito di traghettare la nostra valle verso il futuro. Ma per realizzare i sogni e non deludere le aspettative che tutta la comunità riponeva nel nuovo ente, bisognava prendere delle decisioni rapide, mirate e incisive. Decisioni non sempre facili, a volte sofferte, prese con la consapevolezza che forse non saranno sufficienti per garantire alle generazioni che verranno la possibilità di vivere e crescere i propri figli in valle. La realizzazione del centro scolastico era uno degli obiettivi fondamentali dell’aggregazione. Centralizzare e riunire sotto lo stesso tetto i nostri giovani significava dare un senso di concretezza alla fusione, ma soprattutto una speranza di sopravvivenza alla nostra comunità. Con quale spirito avremmo dato vita al nuovo Comune sapendo che i nostri figli avrebbero continuato a frequentare la scuola in sedi separate? Rinunciare alla coesione che nasce dalla condivisione delle esperienze dei primi anni di vita, sarebbe stato come ammettere fin da subito il fallimento dell’intero progetto, significava accettare passivamente un destino già scritto. Il Municipio, per rafforzare l’importanza di questa opera, ha voluto realizzare una struttura polivalente con indirizzi e destinazioni non unicamente legate alla scuola. Nel centro hanno trovato una sede adeguata i nostri pompieri, come pure i nostri operai con i magazzini comunali, una sala multiuso che da sempre mancava in Valle e la centrale termica di quartiere. Ma abbiamo fatto ancora di più. Con la collaborazione e il sostegno finanziario del Patriziato di Sornico, abbiamo realizzato un bellissimo parco giochi, che spero possa diventare un punto di incontro e di svago per le famiglie e la nostra gioventù. Inoltre, grazie alla disponibilità e alla generosità della Scuola Professionale di Locarno, è stato possibile allestire un’aula di informatica con tredici moderne postazioni fisse, cui ha fatto seguito l’organizzazione di alcuni corsi legati all’uso del computer. Buona parte degli iscritti proveniva da Cevio, alcuni da Maggia. Questo mi rallegra e dimostra che se si forniscono proposte valide, le persone le apprezzano e accettano di buon grado di spostarsi anche verso l’alta valle. La recente decisione del Consiglio Comunale di acquistare 8500 m2 di terreno industriale a Peccia è certamente un’ulteriore passo nella giusta direzione. L’area industriale di Peccia è per il Comune di Lavizzara una risorsa importante, soprattutto considerando che si trova in una regione periferica, nella quale gli spazi per le attività produttive sono molto limitati. Grazie all’acquisto di questo sedime, il Comune potrà giocare un ruolo attivo nell’indirizzare le attività economiche che potrebbero trovare una collocazione nel nostro territorio, assicurando così il mantenimento dell’attuale livello di occupazione e addirittura favorendo la creazione di nuovi posti di lavoro: ossigeno per i polmoni della nostra piccola economia. In questi primi sei anni abbiamo realizzato investimenti per circa 10 milioni di franchi, molti dei quali hanno beneficiato di importanti contributi cantonali. Gli interessi e l’ammortamento sull’investi- 3 mento residuo a carico del Comune in rapporto ai ricavi correnti è del 6,7%. Anche se questo indice si situa al di sotto della media cantonale (ca 7,5%) e dei comuni del Locarnese (ca 9%), dovremo comunque d’ora in poi riservare la massima attenzione e oculatezza nella gestione finanziaria del nostro Comune. La prudenza non deve comunque condizionare le nostre scelte. Se vogliamo veramente garantire un futuro alle generazioni che verranno, dobbiamo assumerci dei rischi: la storia e il benessere di una comunità non si costruiscono con i ‘se’ e con i ‘ma’. Inoltre, per non vanificare gli sforzi fatti finora, bisognerà avere il coraggio di sostenere alcuni altri investimenti, come la copertura della pista di ghiaccio, il centro internazionale di scultura e il progetto presentato dalla fondazione Vivi in Lavizzara ‘le sei terre di Lavizzara’. Investimenti indispensabili, a mio modo di vedere. Il nuovo Comune è nato dalla volontà popolare di non soccombere ad un destino di abbandono che sembrava già tracciato nella storia della nostra comunità. Volere è potere, recita il detto. In realtà, una formulazione migliore sarebbe ‘volere è mezzo potere’. La volontà purtroppo non dà alcuna garanzia di successo, aumenta soltanto la probabilità di successo. Se la Lavizzara, nonostante gli enormi sforzi finanziari e umani, dovesse spopolarsi o fallire gli obiettivi non sarà perché il suo popolo non si è battuto abbastanza. Interventi di miglioria al nucleo di Sornico I N F O Sono terminati i lavori di manutenzione e di miglioria nel nucleo di Sornico. Con questi interventi il Municipio intende valorizzare e rendere più attraenti i nostri nuclei. Hanno collaborato: Apertura sportelli: Recapiti del Comune: Rotanzi Michele e Foresti Giovanna (Resp. della redazione) PRATO: lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì Municipio di Lavizzara 6694 Prato VM Dazio Gabriele Giovanettina Bruno 09.30 – 11.30 16.30 – 18.30 09.30 – 11.30 09.30 – 11.30 16.30 – 18.30 09.30 – 11.30 Tel. 091 755 14 21 Fax 091 755 10 42 [email protected] www.lavizzara.ch 4 Franco e i suoi compagni di Marilena Anzini-Caccia Settembre duemilanove. Oggi lo Zucchero ha una cuffia biancastra che ieri non aveva. Stanotte passata deve essergli nevicato addosso. Mi pare presto, metà settembre! Non sono ancora pronta io, a lasciare l’estate per i primi freddi delle sere. Non è mai l’ora, per me, di far riposare gli scarponi. Anche il Tencia è punterellato. Più in là non vedo, la nebbia grigia carica di umido si è addensata a riempire quasi tutta la conca del Campolungo. Mi piace anche così, quando i nuvoloni si gonfiano ma ancora lontani e so che non devo aver fretta di tornar giù. Da qui, da questo alpe che non fa più l’alpe da tanti anni, quando il cielo è pulito lo sguardo si allarga dal Sasso Bello su su fino al Massari e forse perfino allo Scheggia andando dietro alle cime che schiariscono adagio verso nord. Larecc diventa d’oro quando viene l’autunno, il drappo di prato che scende dalle due cascine si fa giallo e secco e, tutt’attorno, i larici preparano le piogge dorate e fini degli aghi inutili. Le piode del cortile della cascina buona, quella messa a posto alla belle meglio, rimandano il chiaro del sole che a quest’ora del pomeriggio cala obliquo sulla destra. Scendo anch’io. Tornar giù è sempre un dovere, tornare bisogna: la salita, la partenza possono esser per scelta. Stavolta voglio seguire il sentiero giusto, tutto fino in fondo, fino a Monte Cima. Voglio vedere se si può passare, finalmente, se è libera la strada. Sono mesi che per arrivare quassù mi tocca fare un gran giro basso per aggirare la grossa fetta di bosco che la valanga dell’inverno ha spianato. Credo di averli disturbati un po’, i boscaioli, con tutto quel mio passare. Stavo attenta, sì, che non dovessero interrompere il lavoro per preoccuparsi di me che scavalcavo ostacoli sotto al filo a sbalzo piazzato per mandare a valle i tronchi; stavo attenta ma stavano attenti anche loro perché li ho sentiti più volte vociarsi, con la cadenza che ho riconosciuto subito bergamasca, ocio ghè ergü che ‘l transita! Li ho disturbati, forse, ma di certo li ho ammirati. Avrei voluto che lo sapessero il grande rispetto che ho sentito per loro, per come lavoravano, per le poche parolacce anche quando qualcosa andava storto e dovevano sudare il doppio per strapparlo fuori il maledetto tronco che va a incastrarsi! Volevo dir loro della stima che ho provato ogni volta che sono passata di lì, io per spasso e loro a lavorare. Allora oggi non lo faccio il giro, magari me l’hanno pulito. Magari hanno finito con le piante grosse e hanno cominciato a liberare il sentiero. Sarebbe bello, sono stanca e vorrei la via più facile. E invece no. Sono ancora alti: mentre scendo sento le moto- 5 seghe e il fracasso del piede o del tronco che, distaccato, va a incunearsi pesante nella terra. I ceppi resteranno lì, a fare una sorta di riparo e presto a far terra. l tronchi li mondano dai rami, li fissano li trainano li issano fino al filo portante, poi li mandano giù, a Cort Piatt, dove il camion li porterà via. È bello il sibilo del tronco che passa e ondeggia, è bello ma fa anche un po’ paura. Chissà quante stagioni di lotte e pace, quante carezze di mattini rosa e quanti schiaffi di autunni pungenti questo filo si porta via! Ormai sono qui, non ho voglia di tornare indietro. È tutto un su e giù in mezzo a rami lacerati, elastici e appiccicosi, rami ancora gonfi di verde, massi radici tronchi. Difficile camminarci. Uno scarpone mi scivola e un’asta spaccata e aguzza mi taglia dal ginocchio in giù. Una cicatrice in più da nascondere. O da vantare. Come in fondo è facile e comoda la via di tutti i giorni ce ne accorgiamo quando qualcosa cambia, quando un imprevisto ci fa traballare. Peccato se non la apprezziamo, la quotidianità! Con la ferita che punge arrivo finalmente alla fine del disastro, raccolgo qualche ramo di faggio per la stufa, ce n’è una bella scorta, ed ecco che da qui in avanti gli abeti sono salvi, questi neanche il bostrico li ha toccati! Posso prendermela comoda, stasera sono invitata a cena. Franco Fornoni e Livio Fornoni sono due boscaioli dell’Azienda Forestale di Cevio. Dal mese di giugno lavorano nel bosco tra Monte Cima e Larecc, dai 1’500 ai 1’800 m e più di altitudine, per ripulirlo dagli alberi sradicati strappati spaccati. Sono compaesani, di Ardesio, un paese della Val Seriana nel Bergamasco. Bergamaschi, l’avevo detto io! Stessa parlata di mio papà, stessa cadenza, uguale modulazione. Qualche paese più in su rispetto a Leffe, dove è nato mio padre. Gente tenace, gente che piace a me. Mi hanno detto alle sette e alle sette sono qui, porto il dessert, ma so già che non andrà a ruba. Mele cotte al forno che alla fine mangeranno forse per farmi piacere. La tavola è già apparecchiata, mi fa sempre un po’ tenerezza l’uomo forte che lavora duro e insieme sa cucinare e tenere una casa. Livio mi mette davanti un’enorme cotoletta alla valdostana e le patatine al forno, dorate, buonissime! Neanche i piatti mi fa lavare, vuol fare lui. Pensare che volevo essere io a fare qualcosa per loro per ringraziarli! Franco, dei due il più anziano, fa questo mestiere da quando aveva quindici anni, prima insieme al padre e allo zio, e poi, col passare degli anni, spostandosi per trovare impiego presso aziende finchè è giunto in Svizzera. Livio lavora per l’ Azienda Forestale di Cevio da tre anni. Prima faceva il muratore o il manovale al suo paese ma poi la voglia di un cambiamento “Per vedere se si poteva prenderla un po’ più con calma…” lo ha spinto fino qua. Che questo lavoro non si fa prendere con calma Livio lo ha capito subito anche se, quando gli ho domandato se non è troppo stancante questo mestiere, lui mi ha sorriso con un “Ma noo…” Ma è un lavoro duro, faticoso e anche pericoloso. “Noi, alla sera, non abbiamo bisogno di andare a correre o in palestra!” “Quando si ha passione per quello che si fa” mi spiega Franco, “la fatica non si sente!” Però io li ho visti diverse volte tornare la sera, un po’ dopo le sei, magari con un carico di legna per il fuoco sulle spalle, stanchi per la lunga giornata in bosco. Ho pensato tante volte che mi sarebbe piaciuto preparar loro da mangiare, che almeno quello lo 6 trovassero pronto! Ma certo è gente abituata ad arrangiarsi, sono uomini forti che hanno imparato presto ad affrontare le necessità. Dal mese di giugno abitano la cascina di Giacomo Fiori, direttore dell’Azienda Forestale, a Monte Cima. Qualche giorno fa si erano detti d’accordo per una piccola intervista. Livio arriva con un lungo ramo in spalla e la maglietta giallo sole perché è bene esser ben visibili quando si lavora in bosco, i compagni devono riconoscersi e distinguersi facilmente nel trambusto di alberi e tronchi. “Vengo per le mie domande … tra dieci minuti va bene? ” “Abbiamo pensato di invitarti a cena. Un po’ più di dieci minuti, però! Alle sette è pronta!” Sono proprio contenta, vuol dire che mi hanno accettata e questo mi fa piacere. Intanto io cerco inutilmente nell’armadio qualcosa di buono da offrire e alla fine mi devo accontentare delle mele che mi ero portata. Cotte al forno con lo zucchero sono buone, ma certo non è granché co- me dessert. Mentre parliamo prendo solo pochi appunti, un po’ per inesperienza e un po’ perché mi piace di più così, conversare semplicemente. Tanto mi ricordo tutto. E se non mi ricorderò di tutto, quel che certo mi resterà sarà il vero di questa serata dove mangio e bevo e parlo insieme a persone che non conoscevo e questo non ci intralcia dal poter comunicare, non ci ostacola nello scambio di impressioni ed emozioni. Chiedo loro con speranza se li amano questi posti, se ci stanno bene su questo monte che io amo tanto … “Ma sì … Certo dalla parte di là è peggio …” mi risponde Livio accennando al paretone scuro che sale di là della valle. Io vorrei che tutti la sentissero questa meraviglia ma certo è più facile quando è la tua casa. E loro, la loro casa, la godono soltanto il sabato e la domenica perché poi il lunedi “ci tocca fare un’altra volta la valigia.” Mi dicono che anche altri boscaioli hanno lavorato a pulire il bosco e come sia importante il lavoro di squadra. Poter contare sui compagni, potersi fidare del loro saper fare il mestiere con buonsenso e responsabilità è fondamentale. Nel camino due cepponi di faggio fanno il loro dovere ultimo. Mi viene in mente che tra poco saluterò i miei compagni e scenderò alla mia casetta. Di certo sarà fredda e umida. Mentre noi mangiamo e parliamo la tele è accesa. Cosa normale per loro. Prima volta per me. Ma va bene. A loro piace così. Altri boscaioli hanno lavorato nel bosco colpito dalla valanga e in questo scritto non vengono citati. È mia intenzione ringraziare anche loro, chi era a monte e chi a valle. Ringrazio i signori Fornoni Franco e Livio, il signor Gabriele Dazio, il signor Giacomo Fiori. “Marilena Anzini-Caccia attualmente vive a Lodano ed è madre di quattro figli. Già da piccola amava scrivere, da ragazzina inventava storie e più tardi ha composto poesie. La passione per la penna, attraverso la quale esprime le sue emozioni e i suoi stati d’animo, l’accompagna tuttora nella produzione di testi che sono spesso dedicati alla montagna. Tra il 2003 e il 2008 ha partecipato a quattro edizioni del Festival dei Festival della città di Lugano (rassegna cinematografica di montagna a contorno della quale si propone pure il premio letterario biennale di letteratura alpina Città di Lugano) vincendo un primo premio, un secondo premio, un terzo premio e una menzione speciale. Ha ottenuto pure un riconoscimento dal settimanale Azione e, per uno scritto e per un racconto dal titolo “Scrivo, se non a te, caro S., allora a chi?”, nel marzo di quest’anno ha avuto una menzione speciale dall’associazione “Dialogare di Lugano.” 7 Notizie in breve… Attività del Consiglio Comunale Nella seduta ordinaria del 5 febbraio 2010 presso la sala del CC a Prato, alla presenza di 14/20 Consiglieri comunali ha preso le seguenti decisioni: - ha approvato il preventivo comunale per l’anno 2010 che prevede entrate per fr.1’732’700.- e uscite per fr. 2’760’450.- con un fabbisogno da coprire mediante imposte di fr. 1’027’750.- ha approvato il preventivo 2010 dell’ azienda acqua potabile che prevede entrate per fr. 168’700.- e uscite per fr. 172’000.- ha approvato il preventivo 2010 dell’azienda elettrica comunale di Fusio che prevede entrate per fr. 450’000.- e uscite per fr. 57’200.-. Il considerevole importo alle entrate è dovuto alla vendita della rete di distribuzione alla SES di Locarno. - Ha concesso il credito di fr. 1’110’000.- destinati alla sostituzione delle condotte di adduzione e alla costruzione di una micro centrale da inserire nell’acquedotto di Soveneda. - Ha approvato la variante di PR della sezione di Peccia, località Cortignelli, che prevede lo stralcio del vincolo di posteggio pubblico P9 (art. 63 NAPR) che interessa parte del mappale 217 e la formazione di tale vincolo su parte del mappale 774. Nella seduta ordinaria del 15 giugno 2010 presso la sala del CC a Prato, alla presenza di 18 su 20 consiglieri comunali ha espresso le seguenti decisioni: - ha rinnovato l’ufficio presidenziale per l’anno 2010 che risulta così composto: presidente Rolando Canepa, 1° vice-pres. Erica Piccinotti, 2° vice-pres. Claudio Donati, Scrutatori Camillo Donati e Daniele Vedova. - ha preso atto delle dimissioni della consigliera Comunale Miriam Grandi-Giugni. - ha approvato il consuntivo comunale 2009 che ha chiuso con un avanzo di esercizio di fr. 9’549,33 dovuto a entrate per fr. 2’586’851,95 e uscite per fr. 2’577’302,62. - ha approvato il consuntivo 2009 dell’Azienda Acqua Potabile di Lavizzara che presenta una maggiore uscita di fr. 9’176,60 dovuta a entrate per fr. 164’945,90 e uscite per fr. 174’122,50. - ha approvato il consuntivo 2009 dell’azienda elettrica di Fusio che ha chiuso con un avanzo di esercizio di fr. 5’163,90 dovuto a entrate per fr. 156’591,20 e uscite per fr. 151’427,30. - ha concesso un credito di fr. 650’000.- per l’acquisto, l’urbanizzazione e la manutenzione del mapp. 107 in zona industriale-artigianale a Peccia di proprietà del sig. Markus Wüst 8304 Wallisellen. - ha adottato il principio dell’istituzione dei parcheggi a pagamento. IL MUNICIPIO RICORDA CHE LE SEDUTE DEL C.C. SONO APERTE AL PUBBLICO Discariche abusive Si ricorda alla popolazione e alle ditte operanti in Lavizzara che la nuova discarica comunale controllata di Peccia (zona Cristallina) ha sostituito tutte le vecchie discariche presenti nel nostro comprensorio. Esse sono perciò definitivamente chiuse e vige il divieto assoluto di depositarvi materiale di qualsiasi tipo. 8 Contributo comunale per l’abbonamento Arcobaleno Condizioni per l’ottenimento: 1. Il Municipio per sostenere, e favorire le famiglie domiciliate nel nostro Comune con figli agli studi o in formazione, ha deciso di concedere un contributo pari al 40% del costo degli abbonamenti Arcobaleno rilasciati per il Ticino e il Grigioni Italiano. 2. Hanno diritto al contributo tutte/i le/i giovani che frequentano scuole medio-superiori o corsi per apprendisti fino ad un’età massima di 20 anni. 3. L’abbonamento deve essere inviato alla cancelleria comunale entro il 30 novembre dell’anno di scadenza, richieste inoltrate dopo questo termine non saranno più prese in considerazione. 4. Il contributo viene versato entro il 31 dicembre di ogni anno a condizione che il beneficiario sia domiciliato nel nostro Comune. 5. Il Municipio può in qualsiasi momento revocare la presente decisione. Piscina comunale di Bignasco Il Municipio di Lavizzara ha deciso di aderire all’iniziativa promossa dal Comune di Cevio per l’entrata a prezzi di favore dei domiciliati nei Comuni della Vallemaggia. Per quanto riguarda le persone residenti nel nostro comprensorio, il Comune di Lavizzara si farà perciò carico della differenza di prezzo fra la tariffa per i domiciliati a Cevio e quella dei non domiciliati per i seguenti abbonamenti: abbonamenti 10 entrate: - adulti: domiciliati fr. 45.00 non domiciliati fr. 55.00 - adulti AVS - AI domiciliati fr. 35.00 non domiciliati fr. 45.00 - giovani/studenti domiciliati fr. 30.00 non domiciliati fr. 40.00 abbonamenti stagionali: - adulti: - adulti AVS - AI - giovani/studenti - famiglia domiciliati fr.100.00 domiciliati fr. 80.00 domiciliati fr. 60.00 domiciliati fr.200.00 non domiciliati fr.120.00 non domiciliati fr.105.00 non domiciliati fr. 90.00 non domiciliati fr.250.00 Il rimborso della differenza di prezzo potrà essere richiesto alla nostra Cancelleria comunale dietro presentazione della ricevuta di pagamento. Tasse rifiuti Con l’entrata in funzione dell’impianto di smaltimento di Giubiasco è diminuito il costo di smaltimento dei rifiuti e di conseguenza anche la quota parte che il Comune deve versare al Consorzio raccolta rifiuti di Vallemaggia. Per questo motivo il Municipio di Lavizzara ha deciso di procedere ad un ribasso lineare del 10% circa della tassa raccolta rifiuti per l’anno 2010. In particolare, le nuove tasse per le economie domestiche saranno le seguenti: - singoli fr. 80.00 (fr. 90.- in precedenza) - due persone e oltre fr. 120.00 (fr. 130.- in precedenza) 9 Corsi di informatica Grazie al prezioso aiuto della SPAI di Locarno che ha fornito tredici postazioni per computer, questa primavera il Comune di Lavizzara, in collaborazione con quello di Cevio, ha potuto organizzare alcuni corsi legati all’informatica. Tre dei quattro corsi proposti hanno avuto luogo con una buona affluenza, in special modo il corso di introduzione all’informatica per la terza età che si è svolto sull’arco di otto mattinate e il corso base su Word, Excel e posta elettronica per il quale si sono dovuti aggiungere dei PC portatili in quanto il numero degli iscritti era superiore al numero delle postazioni. Per il corso di progettazione e creazione di un sito web invece le iscrizioni erano insufficienti. Buona parte dei presenti proveniva da Cevio e alcuni da Maggia. Questo ci rallegra, ci dimostra che se si forniscono valide proposte la gente si sposta anche verso l’alta valle e ci sprona a organizzare in futuro altre attività aperte pure alla popolazione degli altri Comuni valmaggesi. Considerato il successo che hanno avuto i corsi organizzati questa primavera, il Municipio si impegna a invitare la SPAI a proporne la continuazione durante l’autunno prossimo affinché i partecipanti possano approfondire le loro conoscenze e a offrirne di nuovi. (g.f.) La nostra rivista è pubblicata con il sostegno di Vallemaggia Sede principale: Agenzie: Maggia Tel. 091 753 17 28 Lu e Ve 09.00-12.00 14.00-18.00 Ma-Me-Gi 09.00-12.00 14.00-17.00 Cevio Tel. 091 759 02 50 Lu-Ve 09.00-12.00 14.00-18.00 Peccia Bosco Gurin Cavergno Tel. 091 755 14 34 Tel. 091 754 13 22 Tel. 091 754 17 77 Lu-Me-Ve 13.30-15.30 Lu-Me-Ve 16.00-18.00 Ve 15.00-18.00 Ma-Gi 14.00-18.00 10 Estate con noi... Elenco di tutte le manifestazioni organizzate in Lavizzara nel corso dell’estate e autunno. Per maggiori informazioni consultare i programmi pubblicati sui manifesti o sui quotidiani oppure contattando gli organizzatori. Data Manifestazione Luogo Organizzazione Venerdì 25/06 13° Torneo Valmaggese Skater Hockey Sornico pista Società Sabato sera festa danzante di ghiaccio pattinaggio Sabato 26/06 Lavizzara Mogno Ferrari Marina e Domenica 27/06 Festa di S. Giovanni Battista ore 10.30 Celebrazione S.Messa condecorata Livio dal Coro Stella ore 11.30 Concerto corale Coro Stella Traffiumese ore 12.30 Maccheronata, prodotti nostrani, buvette e banco del dolce. Durante la festa, vendita di biglietti della lotteria con ricchi premi. Giornata allietata dal duo Dodi. In caso di brutto tempo, sarà celebrata solo la S.Messa ed il concerto con il Coro Stella. Venerdì 02/07 Sabato 03/07 Domenica 04/07 38° Torneo calcistico Valmaggese Amatori ore 19.30 cena “patate e mascarpa” Ballo liscio fino alle 01.00 ore 08.00 inizio partite ore 12.00 pranzo “maccheroni” ore 19.00 grigliata Festa danzante dalle 20.30 alle 02.30 Con i “Doppia Linea” . Entrata libera ore 08.00 inizio partite ore 11.30 grigliata ore 17.00 ca. finale del torneo di calcio Piano di Peccia Gruppo Animazione Campo valle di Peccia “Draione” Mercoledì 07/07 ore 20.00 Presentazione opuscolo “Vivere la montagna nel solco della tradizione” pubblicazione che completa la valorizzazione didattica dell’alpe Vaccariscio-Mognola. Al termine della serata alcune anticipazioni sul progetto del nuovo rifugio di Tomeo. Sala multiuso di Lavizzara Sornico Magic Blues: ore 20.30 Piazzetta Venerdì 09/07 Mike Sponza chiesa di B.B. & The Blues Shacks Brontallo Entrata libera - buvette Patriziati di Broglio e di Fusio Pro Brontallo/ Vallemaggia Turismo/ Comune di Lavizzara 11 Data Manifestazione Luogo Oratorio di Veglia Oratorio Sabato 10/07 ore 17.30 S. Messa + incanto doni di Peccia Oratorio di Domenica 11/07 Oratorio di Vedlà ore 10.30 S. Messa Vedlà - Prato Venerdì 16/07 Tombola ore 20.30 Sabato 17/07 Grigliata dalle ore 19.00 in seguito dalle ore 20.00 festa campestre Sabato 17/07 Concerto sinfonico alle ore 16.30 Oratorio di - Orchestra Perpetuum Mobile diretta dal Rima Prof. Igor Longato, ca. 15 elementi - Musiche di Bach, Vivaldi, ecc. Scopo: raccolta fondi per il completamento del restauro delle cappelle del sentiero di Rima. Entrata: libera, contributi a favore restauri Menzonio Domenica 18/07 Festa alla Capellina delle Alpi Alpe Froda ore 10.30 S.Messa caseificio ore 12.00 Pranzo a base di polenta Organizzazione Parrocchia St. Antonio Abate Peccia Patriziato di Prato Pro Menzonio Gruppo restauro cappelle sentiero di Rima Parrocchia di San Carlo valle di Peccia Estrazione lotteria. In caso di cattivo tempo la manifestazione viene annullata. Parrocchia Domenica 25/07 Festa S. Giovanni Battista oratorio Mogneo Monti di ore 10.30 S.Messa – incanto dei doni Mogneo - di Menzonio ore 13.00 pranzo in comune a base di polenta Menzonio Domenica 25/07 Festa San Carlo Valle di Prato Patriziato e ore 16.00 S. Messa e incanto doni. parrocchia di Aperitivo offerto Prato - Sornico Giovedì 29/07 Chiesa di Broglio Broglio Ass. Rassegna Rassegna organistica valmaggese organistica ore 20.30 Stefano Molardi - Cremona valmaggese Domenica 01/08 Festa Oratorio di Rima - Broglio Monti di Rima - Parrocchia di ore 10.30 S. Messa Broglio Broglio ore 14.00 Vespri, incanto dei doni e lotteria Domenica 01/08 Brunch in fattoria Al Cort Azienda ore 12.00 pranzo Valle di Peccia agricola Mattei Domenica 01/08 Festa alpe Campo la Torba ore 12.00 pranzo con polenta e prodotti dell’alpe Campo la Torba SC Lavizzara Valle del Sambuco 12 Data Domenica 08/08 Manifestazione Luogo Festa St. Antonio - oratorio Margoneggia Monti di ore 10.30 S. Messa, incanto doni, vesperi Margoneggia ore 12.00 ca. pranzo in comune Parrocchia e Pro Brontallo Domenica 15/08 Festa della Madonna Assunta 10.30 S. Messa e processione 14.15 S. Vesperi – incanto dei doni 18.30 grigliata, gioco frecce e musica Parrocchia di Menzonio Domenica 15/08 Festa del paese e banco del dolce Fusio paese ore 10.30 S.Messa, processione ore 12.30 pranzo, musica e lotteria Banco del dolce Sabato 21/08 GP Vallemaggia – gara popolare per cicloamatori valida per il campionato ticinese ATC dalle 14.00 alle 16.00 Menzonio paese Organizzazione Gruppo Manifestazioni Fusio Ponte Brolla - Amatori ciclisti Piano di Peccia Losone Broglio Samaritani Domenica 22/08 Broglio zona “Rongia” - parco giochi ore 12.00 grigliata + riffa Lavizzara Sabato 04/09 Triathlon Prato Triathlon 17.00 - 19.00 passaggio strada cantonale Locarno Domenica 05/09 09.00 - 13.00 ca. piazzetta di Prato Domenica 12/09 Festa dell’oratorio della Pietà Peccia Parrocchia di ore 10.00 S.Messa e banco del dolce Peccia Sabato 18/09 Festa della Madonna Addolorata Sornico Parrocchia di ore 17.30 S. Messa, incanto dei doni Sornico Domenica 19/09 ore 12.00 Pranzo in comune con la Brontallo Pro Brontallo Pro Brontallo Piazzetta davanti alla chiesa Tombola Pista di Società Venerdì 01/10 ghiaccio Sornico Pattinaggio Sabato 02/10 Cena sociale e festa danzante Lavizzara Ven/Sab 8-9/10 Memorial L. Donati e festa danzante Domenica 24/10 Castagnata nella sala patriziale a Brontallo Brontallo Nel pomeriggio Pro Brontallo Sabato 04/12 S. Nicolao Menzonio Pro Menzonio Sabato 04/12 S. Nicolao Con panettonata, vin brulé e the nel pomeriggio Brontallo Pro Brontallo 13 Via Alta Vallemaggia Un lungo viaggio a piedi ad alta quota di Bruno Donati Era proprio l’ultima cosa che si potesse pensare, molto di più di un’idea peregrina: un proposito talmente dissennato da non trovare alcuna considerazione e da relegare tra i progetti più assurdi. Eppure la Via Alta Vallemaggia è ora una realtà. Ai Valmaggesi le vie di comunicazione sono sempre state a cuore; per garantire la mobilità hanno operato senza sosta alfine di rendere possibile la transumanza, di creare una strada carrozzabile che rompesse l’isolamento per avvicinarci ai centri e alle importanti arterie viarie. Gradualmente, a partire dall’Ottocento, venne costruita una strada carrozzabile, estesa fino a raggiungere le valli laterali e a collegare infine tutti i villaggi. L’ultimo abitato a venir raggiunto con l’automobile fu quello di Brontallo, nel 1955. Da non dimenticare la straordinaria impresa che ci ha regalato la ferrovia Locarno-Ponte BrollaBignasco (1907-1965), le strade agricole e forestali, quelle legate ai lavori idroelettrici e alle aree edificabili. Tutta questa rete viaria serve una piccola parte del territorio, si concentra sui fondovalle, e si basa sui mezzi di trasporto meccanici con spostamenti rapidi e frequenti, spesso frenetici. La Via Alta Vallemaggia ha nulla in comune con la viabilità odierna, non è in concorrenza e non ha punti d’incontro con il traffico attuale, segue altri percorsi, esplora zone disabitate, non si basa su mezzi di trasporto, risponde a un bisogno intimo di ritornare, almeno per qualche giorno, al movimento e agli spostamenti che hanno contrassegnato da sempre l’umanità, fino a qualche decennio or sono. Per concepire e realizzare la Via Alta bisognava essere un po’ sognatori, ma molto altruisti, determinati e concreti. L’idea nasce e matura in Valle Lavizzara, la cova Efrem Foresti, attratto dalla prospettiva di raggiungere Locarno dalla montagna: in breve tempo contagia un gruppo di valmaggesi che si danno da fare a cercare i passaggi da valle a valle e a trovare i punti logistici. In un paio d’anni si definisce il percorso, lo si sbozza sul terreno, si attrezzano i pun- ti più delicati, si marca con la pittura: contemporaneamente si costruiscono i rifugi dell’alpe Spluga, in Valle di Giumaglio e del Masnee, in Valle di Maggia, si risistema pure provvisoriamente quello di Tomeo. Ora l’intero percorso è pronto e l’inaugurazione avrà luogo il 30 luglio a Cardada con l’apertura ufficiale di uno dei più bei trekking del Ticino. In poche parole e con qualche dato la Via Alta la si può riassumere così: un tragitto escursionistico e alpino lungo oltre 50 chilometri, da percorrere in cinque-sei giorni. Neppure un passo sul fondovalle principale, ma tutto l’itinerario si snoda ad alta quota, in parte sullo spartiacque che separa la Vallemaggia dalla Valle Verzasca e in parte ai piedi delle creste, che coronano selvagge valli laterali. Per quasi una settimana si rimane in quota, lontani dalla vita frenetica e immersi nella natura. Gradualmente si collegano due punti e due ambienti estremi: da Locarno a Fusio, dalle Prealpi alle Alpi, dal Lago Maggiore ai 3000 metri del Campo Tencia, dalla città ai villaggi d’alta montagna, dalle palme e le camelie fino alle rose delle alpi e al ranuncolo glaciale. Un lungo cammino che si snoda tra cielo e terra, con un ampio orizzonte che permette di dominare solchi vallivi, catene montane che si disegnano sempre più lontano nella foschia, uno scenario che permette di abbracciare sullo sfondo la Pianura Padana e la vetta del Monte Rosa. È quasi come librarsi in volo e godere il paesaggio dall’alto, provando sensazioni intense di leggerezza e di libertà. Passo dopo passo si segue il crinale che separa i due profondi solchi vallivi modellati dai fiumi Maggia e Verzasca, si attraversa appena sotto le creste tutta una successione di avvallamenti intagliati dai torrenti laterali, come la Valle del Salto, quella di Coglio e di Giumaglio, la valle di Serenello e di Cocco, la Valle di Tomeo e di Prato. Sono realtà sconosciute ai più, integre e selvagge. Lungo il percorso si incontrano nove laghi alpini, che accolgono il viandante come oasi di verde e luoghi piacevoli di sosta e di ristoro. L’ambiente che si attraversa è un paesaggio di pietra, l’elemento primordiale e immutabile che forma le montagne. Si presenta con forme suggestive e fantastiche; la roccia crea impressionanti pareti, incredibili profili di creste ritagliate contro il cielo, plasma sorprendenti sculture, costituisce caotici depositi di frana estremamente suggestivi. Con il passare dei giorni l’escursionista ne coglie la vera sostanza e apprezza la ricchezza di un materiale ritenuto a torto inerte. Quasi l’intero percorso della Via Alta si snoda oltre il limite della vegetazione arborea, nella zona più alta dei pascoli, dove l’inverno è lunghissimo e dove la bella stagione si riduce a soli tre-quattro mesi. Questa è una fascia oggi apparentemente inospitale, ma in passato molto utile per l’economia alpestre, per il pascolo estivo di vacche e capre; si riscoprono infatti numerose tracce della transumanza e le opere lasciate dagli alpigiani. Sono testimonianze di un’antica civiltà tramontata da pochi decenni e ricordano una vita segnata dalla fatica e dal bisogno, ma pure ingegnosa e serena. La Via Alta offre anche una viaggio nella storia, riesuma vicende umane cancellate dall’abbandono e dall’oblio, recupera alcune vecchie cascine trasformate ora in capanne in grado di ospitare i viandanti, ripropone antichi valori che restano tuttora attuali. La Via Alta Vallemaggia la si percorre a piedi, la si vive emotivamente e la si fa propria con la mente. Alla scoperta Via Alta da Sud a Nord Cardada 1329 m - Rifugio Nimi 1718 m Salita Discesa Distanza Tempo di marcia Difficoltà 1409 m 1016 m 11,6 Km 7h 30 min. lll 9,2 km lll 2,4 km Rifugio Nimi 1718 - Cap. Alpe Masneè 2063 m Salita Discesa Distanza Tempo di marcia Difficoltà 739 m 400 m 4,4 Km 3h 30 min. lll 2,7 km lll 1,7 km Cap. Alpe Masneè 2063 m - Cap. Alpe Spluga 1838 m Salita Discesa Distanza Tempo di marcia Difficoltà 893 m 1116 m 9,2 Km 8h 30 min. lll 1,4 km lll 7,8 km Cap. Alpe Spluga 1838 m - Rifugio Tomeo 1739 m Inaugurazione a Cardada il 30 luglio Salita Discesa Distanza Tempo di marcia Difficoltà 974 m 1071 m 18,3 Km 7h lll 0,8 km lll 7,5 km Rifugio Tomeo 1739 m - Capanna Soveltra 1534 m Salita Discesa Distanza Tempo di marcia Difficoltà 1194 m 1407 m 9,7 Km 8h lll 2,8 km lll 6,9 km Capanna Soveltra 1434 m - Fusio 1289 m Salita Discesa Distanza Tempo di marcia Difficoltà 1030 m 1299 m 8,9 Km 7h lll 8,9 km di luoghi meravigliosi … © 2010, Mappuls AG, Luzern – Studiodigrafica Grizzi, Avegno Foto gentilmente concesse da Roberto Buzzini - www.robertobuzzini.com 18 Consegna bandiere degli ex Comuni ai Patriziati della Lavizzara Venerdì sette maggio presso la sala multiuso del centro scolastico ha avuto luogo una semplice ma simbolica cerimonia con la consegna degli stemmi degli ex Comuni ai Patriziati della Lavizzara. A seguito dell’aggregazione, il Comune di Lavizzara si è posto come obiettivo primario lo sviluppo socio-economico della valle, concentrando tutte le risorse umane e finanziarie nella riorganizzazione dei beni e dei servizi a favore della comunità. Tuttavia, era evidente che la gestione dell’immenso territorio non poteva prescindere dalla collaborazione con i Patriziati. Ed è proprio in questa direzione che va collocato il contributo di CHF 30’000 che il Municipio stanzia annualmente a favore dei nostri enti. Dopo sei anni si può senz’altro affermare che questa iniziativa è stata lungimirante, permettendo un rafforzamento dei rapporti tra i due enti e una migliore definizione dei compiti nella gestione del territorio. Questo dimostra che i Patriziati sono un’istituzione viva, attuale e fondamentale per il Comune: in quanto depositari della memoria storica di questa valle, la loro funzione negli ultimi anni ha assunto un’importanza crescente. Soprattutto con la nascita del nuovo Comune. Grazie all’antico e intimo legame con il territorio, i Patriziati sono diventati i più fedeli custodi delle tradizioni e dell’identità locale.Inoltre, la nuova realtà comunale ha aperto altrettanti nuovi “spazi” d’azione, nei quali possono svolgere un’importante ruolo di “portavoce” di una moderna strategia di sviluppo turistico, paesaggistico e agricolo. Forte di queste premesse, il Municipio ha voluto che gli stemmi dei sei ex Comuni passassero nelle loro mani, con l’auspicio che queste antiche figure araldiche possano continuare a esistere e lasciare ben visibile la loro impronta sugli atti ufficiali. Purtroppo, se così si può dire, siccome la Lavizzara era costituita da sei comuni, esistono solo sei stemmi a fronte di sette Enti Patriziali. Un problema di numeri che è stato risolto assegnando lo stemma comunale di Prato-Sornico al Patriziato di Sornico, a condizione che al Patriziato di Prato venga concesso l’uso del simbolo del laveggio; inoltre, nel caso in cui il Patriziato di Prato decidesse di realizzare un nuovo stemma, il Patriziato di Sornico parteciperà alla spesa con un contributo del 50%. Nonostante la politica delle aggregazioni comunali abbia rivalutato in maniera sensibile il ruolo dei Patriziati, nei prossimi anni la loro sopravvivenza implicherà una serie di profonde riflessioni in merito al ruolo che essi intenderanno assumere nella società del XXI° secolo. 19 Proprio in quest’ottica, il Dipartimento delle Istituzioni, tramite la Sezione degli Enti Locali ha realizzato uno studio volto a riscoprire appunto gli spazi che si offrono alla dinamicità dei Patriziati, ipotizzando le possibili future strategie atte a rafforzare l’importante ruolo istituzionale. sono le segretarie dei nostri Patriziati. L’altra metà del cielo è dunque ben rappresentata nelle amministrazioni patriziali; alle signore giungano i nostri ringraziamenti per aver assunto questo non sempre facile ruolo, soprattutto perché, già molto impegnate con la famiglia e i figli. Ai Patriziati, il Comune chiede un ulteriore sforzo di crescita e rinnovamento. Siamo convinti che essi possiedano tutte le carte in regola per proporsi con crescente attivismo nella gestione del territorio, diventando così i nostri partner affidabili. All’incontro ha fatto seguito una cena in comune perfettamente preparata e coordinata da Marzio, Giuliano, Ivana, Gaby, Rita e Giovanna che ringraziamo sentitamente. (m. r.) Con la consegna degli stendardi, il Municipio riconosce l’importanza dei Patriziati e si augura che questa tangibile testimonianza di apprezzamento per il lavoro svolto possa rappresentare un ulteriore stimolo per la futura attività e li ringrazia per il prezioso contributo che hanno dato allo sviluppo della nostra comunità. Alla serata era presente il Municipio al completo, il CdS Luigi Pedrazzini, il capo della Sezione degli Enti Locali Elio Genazzi, i presidenti e i membri degli uffici patriziali, come pure Flavia, Tania, Rita, Elena, Olivia e Brunella (assente Simona Canepa, Patriziato di Prato), che in ordine da Brontallo a Fusio, 20 In memoria di Sandro Malgrado sapessimo della sua malattia non eravamo pronti a congedarci così in fretta da lui e la sua partenza ci ha lasciati tutti increduli. Non ci sembra possibile non poterlo più incontrare al bar per due chiacchiere o lungo la strada alla guida del pulmino per un breve e cordiale scambio di saluto espresso con un cenno di mano accompagnato da un sorriso! Quel sorriso che lasciava trapelare il suo buon cuore, la sua grande disponibilità a dare una mano, un consiglio, un aiuto spontaneo e sincero. Anche negli ultimi mesi, quando la malattia affrontata con tanta dignità e ammirevole coraggio aveva indebolito il suo corpo, non mancava occasione per rendersi utile e per partecipare agli altri la sua preziosa esperienza maturata nei numerosi anni, circa venti, alle dipendenze del Comune di Peccia prima e del Comune di Lavizzara poi. Con ingegno e intraprendenza Sandro risolveva senza esitazione mille piccoli e grandi problemi pratici; per questo era diventato un importante punto di riferimento per il Municipio, per i colleghi più giovani di lui, per le docenti dell’istituto scolastico, con le quali collaborava sempre con entusiasmo nell’organizzazione delle attività ricreative, e per la popolazione. Instancabile e con occhio vigile, dedicava parecchi momenti del suo tempo libero alla comunità e al territorio del quale si occupava e preoccupava con solerzia, dimostrando dedizione al lavoro che era chiamato a fare e attaccamento alla valle che l’aveva accolto. Operava con generosità in diverse società vestendo con impegno i panni del samaritano, del pompiere, del cuoco, a dipendenza del bisogno. Tutti però, grandi e piccini, lo ricorderanno come “il Sandro del pulmino”: quanti bambini ha trasportato negli anni percorrendo la Lavizzara su e giù innumerevoli volte? Nato in Val Malenco e trasferitosi nell’adolescenza a Sondrio, giunse in Lavizzara appena ventenne per affrontare il duro lavoro di estrazione del marmo. Con lui erano arrivati i suoi due fratelli, uno dei quali gli fu strappato da un tragico incidente nella cava. Sandro rimase comunque, con quel dolore dentro e per amore di Piera, a cui nel frattempo si era legato. Malgrado amasse il mare e i suoi paesaggi più della rudezza della montagna (era profondamente legato alla Toscana, terra d’origine di sua mamma), era riuscito ad integrarsi molto bene nella nostra valle; le sue radici attecchirono al Piano di Peccia e diedero vita all’albero della sua bella famiglia che oggi prematuramente lo piange. E noi tutti con lei. (g.f.) Ci mancherai Sandro! 21 Finalmente una zona artigianale anche per il Comune di Lavizzara Nella seduta del 15 giugno il CC ratifica l’acquisto del sedime della ex Cristallina SA di Gabriele Dazio Con la nascita del nuovo Comune, il Municipio ha dovuto affrontare la problematica concernente le zone industriali e/o artigianali presenti sul nostro territorio. Da subito è emerso che quelle inserite nei Piani Regolatori degli ex Comuni non erano più consoni alle esigenze dei nostri tempi, considerando pure che le stesse erano ripartite sul territorio di Lavizzara in modo molto disordinato. Questa che si presentava al Municipio era l’occasione per cercare di ordinare la situazione, unificando le aree con lo scopo principale di incentivare l’insediamento di nuove infrastrutture. La zona artigianale di Peccia, dove l’insediamento di nuove aziende è stato possibile grazie all’intervento diretto del Comune che, oltre alla delimitazione dell’area nel piano regolatore, ha anche alienato superfici di sua proprietà ad imprenditori che ne hanno fatto richiesta, rappresentava un ottimo punto di partenza. Durante gli anni ’90 su quella superficie si sono così potute insediare attività importanti come una segheria e una ditta di metalcostruzioni (che recentemente ha pure potuto ampliarsi). Non bisogna poi dimenticare tutte le attività nate attorno alla Scuola di scultura, la quale si è stabilita in questo comparto in virtù della presenza della Cristallina SA. In parallelo il Comune doveva evidentemente affrontare anche il problema delle discariche, evitando una loro eccessiva dispersione sul territorio poiché le stesse non sono sempre facilmente controllabili. In materia di discariche va ricordato che il Dipartimento del Territorio ha elaborato una proposta di siti per tutto il Cantone. Per quanto riguarda la Lavizzara, la pianificazione cantonale prevede una nuova discarica nella zona artigianale di Peccia. Il comparto della zona artigianale di Peccia presenta evidentemente le potenzialità per poter ospitare una discarica controllata. Il Municipio per trovare una soluzione alle problematiche sopra elencate con il MM 27/2005 aveva sottoposto al CC un credito di fr. 50’000.destinati all’allestimento di due varianti di PR (Peccia e Sornico). Le modifiche pianificatorie hanno lo scopo di predisporre le necessarie basi giuridiche per la realizzazione di progetti integrati che permettano un riordino territoriale generando delle plus valenze per il settore socioeconomico, ecologico e paesaggistico. La modifica pianificatoria deve permettere inoltre di stabilizzare in via definitiva l’assetto delle zone artigianali nell’ambito di una visione complessiva del nuovo Comune di Lavizzara nel rispetto del principio dell’uso razionale del territorio. La nuova situazione della ditta Cristallina A seguito delle forti nevicate dell’inverno 2008/09 gli stabili presenti nella zona artigianale di Peccia hanno subito gravi danni, tali da spingere l’attuale proprietario ad abbandonare l’attività. Alla notizia che il signor Wüst era intenzionato a vendere l’area su cui erano insediati i laboratori della Cristallina SA, il Municipio ha immediatamente reagito, incontrando il proprietario per definire le condizioni per un’eventuale vendita al Comune. Il danneggiamento dei capannoni ha dato il colpo di grazia all’attività della lavorazione del marmo oramai già ridotta “all’osso”. Sembrava l’inizio della fine, invece questo spiacevole imprevisto è forse stato determinante per sbloccare tutta la problematica e ripartire da capo con rinnovati stimoli imprenditoriali. È con piacere che prendiamo atto che la ditta Cristallina SA è stata acquistata dalla fami- 22 glia Maurino di Biasca. Seppure dobbiamo registrare la rinuncia alla lavorazione in loco del marmo, certo un “colpo basso” per la modesta economia lavizzarese, resta in ogni caso un fattore del tutto favorevole poter constatare il rinnovato interesse per l’attività estrattiva. Lo scorso 15 giugno, il Consiglio Comunale, con l’approvazione del credito richiesto dal Municipio, ha dunque dato la possibilità alla nostra Valle di intraprendere un futuro sviluppo, facendo così il possibile per portare e/o mantenere in loco determinate attività artigianali. L’acquisto del terreno in zona artigianale da parte del Comune Come detto in precedenza l’intenzione del Municipio è da subito stata quella di acquistare il sedime della ditta Cristallina SA. Grazie a questo acquisto il Comune avrebbe potuto recitare un ruolo attivo nell’indirizzare le attività economiche che potrebbero insediarsi nell’area, assicurando in tal modo il mantenimento del principale obiettivo strategico: garantire a lungo termine l’estrazione e la lavorazione del marmo. In seguito a queste premesse, si è cercato di trovare una fonte di finanziamento per questa acquisizione, in primo luogo chiedendo la partecipazione attiva da parte del Cantone e della Confederazione, i quali hanno risposto in modo molto positivo. Il credito che il Municipio ha chiesto al Consiglio Comunale è di fr. 650’000.00, i quali sono destinati all’acquisto, all’urbanizzazione ed alla manutenzione della particella no. 107 RFD – Lavizzara, Sezione di Peccia, composta da ca. 8’500 mq. di terreno industriale. Il finanziamento é stato garantito da Cantone e Confederazione per un importo di 600’000.00 fr, i restanti 50’000.00 fr. rimarranno a carico del Comune. Per incentivare l’occupazione della zona artigianale da parte di ditte che già sono presenti in valle e se possibile favorire l’insediamento di nuove, l’esecutivo intende proporre un affitto agevolato (per esempio il primo anno gratuito). Il Municipio sottoporrà al legislativo un apposito regolamento per l’uso della zona in questione. Indirizzi strategici per la gestione dell’area industriale: L’acquisizione di questo sedime permette al Comune di pilotarne l’occupazione nel seguente modo: • affittare spazi a ditte della regione • concedere diritti di superficie ad investitori e ditte interessate a mantenere e ad investire concretamente nel settore strategico dell’estrazione e della lavorazione del marmo. Mediante la concessione di un diritto di superficie si garantisce la necessaria continuità agli investitori, mantenendo nel contempo un reddito locativo che permette al Comune di assumere un ruolo attivo nella promozione territoriale. • oppure vendere una parte del mappale nel caso in cui l’opzione affitto o diritto di superficie non permettesse l’insediamento di una nuova attività. In questo caso, qualora l’attività dovesse cessare, il terreno ritornerebbe di proprietà comunale allo stesso prezzo di vendita. Eventuali costruzioni saranno indennizzate secondo l’effettivo valore commerciale. Il Municipio sottoporrà al legislativo un appoto regolamento per l’uso della zona si in questione. L’acquisto del sedime da parte del Comune è stata dunque una scelta obbligata e imprescindibile per non lasciare al caso l’evoluzione (o involuzione) di quest’area essenziale per tutta la Lavizzara. Conclusioni. L’area industriale di Peccia è per il Comune 23 di Lavizzara una risorsa importante, soprattutto considerato che si trova in una regione periferica, nella quale gli spazi per attività produttive sono molto limitati. Va inoltre considerata l’importanza e la peculiarità, unica in Svizzera, della lavorazione del marmo di Peccia. Una strategia conservativa volta alla sola ottimizzazione dell’esistente con ogni probabilità non potrà modificare le sorti economiche del settore edilizio ed estrattivo, sebbene possa contribuire al riordino territoriale del Comune e fornire un introito finanziario con l’affitto del sedime. Tuttavia una scelta chiara e coraggiosa - che comporta la creazione delle basi per futuri investi- menti attorno a un progetto forte e ben profilato come il nascente Centro di scultura - potrebbe essere il motore per la nascita e lo sviluppo di una serie di attività collaterali ad alto valore aggiunto che fanno del territorio un punto di forza per posizionarsi sul mercato internazionale in un’ottica di marketing territoriale e garantire a lungo termine il settore estrattivo di Peccia. Il futuro del marmo in Lavizzara è connesso a scelte coraggiose e innovative che sappiano creare valore economico proprio in virtù della loro vicinanza al territorio. In tal senso l’investimento nell’acquisto del sedime assume una particolare rilevanza strategica a medio e lungo termine. Intervista al Sig. Marzio Maurino Nuovo proprietario della cava di marmo Cristallina in Valle di Peccia La redazione ringrazia il signor Maurino per averci gentilmente concesso questa intervista. (m.r.) D.Come presenterebbe la sua ditta? R.La mia ditta è superattiva, rivolta al futuro con l’esperienza di 4 generazioni che hanno sempre avuto un’intensa attività , con grande e costante impegno e grandi sacrifici personali per ben figurare ed essere fra i primi sul mercato. Attualmente con 5 società siamo attivi in 7 cave di granito tra Riviera e V. Maggia, un negozio di pietre ad Ascona e una società immobiliare, con un’ottantina di collaboratori. D. La sua ditta è attiva da molti anni nell’estrazione e commercio del granito; quali motivi l’hanno spinta a intraprendere questa nuova sfida? R.La Cristallina è sempre stata per me “L’oggetto dei desideri”. Nel 1990 ero in trattativa con il caro Remo Anzolin, che prima di morire voleva dare un seguito alla sua azienda. Purtroppo non si è trovata l’intesa economica e l’affare non fu concluso e la ditta fu venduta al Sig. Wüst. Nel 2001 ero entrato in trattativa d’acquisto con il Sig. Wüst, ma anche questa volta non si è trovato l’intesa economica. Nel 2009 al terzo tentativo, sono iniziate le trattative d’acquisto con il Sig. Wüst che sono andate a buon fine. Il motivo dei miei desideri era di avere una materia prima in più, diversa da quello che già avevamo. D.Il marmo Cristallina incontra notevoli difficoltà sul mercato svizzero e internazionale a causa degli elevati costi di estrazione e trasporto; quali strategie intende mettere in atto per promuovere questo materiale? R.Premetto che il marmo Cristallina è unico al mondo per le sue varietà di venatura e colore. Pare, secondo i cavatori anziani della valle, che nella cava ci siano 9 tipi diversi di marmo che se tagliati nelle diverse direzioni, permettono di ottenere innumerevoli qualità con disegni marmorei diversi che offrono maggiori opportunità al mercato. Se il marmo Cristallina ha avuto difficoltà di smercio, non è sicura- 24 mente dovuto alla sua qualità, ma da fattori dovuti a scelte di strategia aziendale. Diversi fattori decretano il successo o meno di un’azienda e dei suoi prodotti, in particolare per le scelte d’investimento, di politica di mercato, dell’organizzazione di produzione, della gestione dei costi, della razionalizzazione, della logistica. Tutte scelte che un’azienda deve saper fare in modo corretto. Quindi per me è difficile dire oggi quali sono i motivi delle difficoltà di mercato che la Cristallina ha avuto. Le strategie che stiamo mettendo in atto sono attualmente: la conoscenza della cava, dei prodotti, del mercato, del contesto in cui si opera e la scelta degli investimenti e del personale. Devo dire che a Peccia e in Val Lavizzara ho trovato una grande disponibilità da parte del Patriziato, delle Autorità comunali e di tutta la popolazione, che ringrazio sentitamente. Questa disponibilità è molto stimolante. Dopo la fase conoscitiva, inizieremo nelle prossime settimane, prima che l’inverno ci fermi, ad estrarre su diversi fronti della cava, ottimizzando tutto quanto entra in gioco per avere un assortimento di prodotti da offrire sul mercato. D.Quali sono i suoi progetti per rilanciare l’estrazione del marmo nella cava in Valle di Peccia? R.Al momento ho tanti progetti; per ovvi motivi, non posso dirli fintanto che non si realizzano, perché qualcuno verrà realizzato, altri forse no. In tal caso ne preparerò dei nuovi. Di sicuro è che con tutti i miei collaboratori ci stiamo impegnando con tutte le nostre forze per dare un futuro alla Cristallina. D.La lavorazione del marmo a Peccia è stata un’importante attività socio economica per la Lavizzara; Crede che in futuro sia ancora possibile una lavorazione del marmo a Peccia? R. Non solo è possibile, anzi si deve poter ancora lavorare il marmo a Peccia, ma con altre dimensioni e strutture. In particolare per attività piccole con tanto valore aggiunto di creatività e manualità da parte di artigiani che possono dedicarsi alla produzione di oggettistica, di lavori di serie, di arte decorativa, arte funeraria, mobili di marmo o insediare scultori professionisti. Opportunità produttive con il marmo ce ne sono moltissime, l’importante è trovare chi ha voglia di creare, di fare e d’impegnarsi. Per la Cristallina dovrò invece cercare opportunità di vendita della materia prima e di prodotti finiti eseguiti a livello industriale. Purtroppo per un’azienda industriale che deve operare su grandi superfici, in grandi capannoni, in un clima favorevole, con facili accessi e che pensa al futuro, Peccia è piccola. Stiamo cercando d’insediare un laboratorio in V. Maggia, ma non ci sono sedimi disponibili. Se non lo troviamo, dovremo indirizzarci verso altre zone. Per il momento ci dedichiamo all’estrazione sulla cava, il prossimo anno si deciderà per il nuovo laboratorio. Dalla vendita del sedime del laboratorio di Peccia, io non traggo alcun beneficio, in quanto è di proprietà del Sig. Wüst, posso però dire che l’opportunità d’acquisto presentata al Comune è un affare da non perdere ed è un occasione unica per iniziare una produzione artigianale a Peccia e per identificare Peccia come capitale svizzera del marmo, come Carrara lo è per l’Italia. Mi auguro che l’affare venga concretizzato perché le occasioni passano una sola volta! D.Qual è la sua opinione in merito ad un’eventuale realizzazione a Peccia di un centro didattico sulla lavorazione del marmo? R. E’ evidente che qualsiasi iniziativa che si porta per realizzare e valorizzare il marmo, benvenga, sia per la Cristallina sia per tutta l’economia della Valle. Quindi vale il motto “Porta aperta per chi porta”, come hanno già dimostrato tutte le Autorità della Lavizzara nei miei confronti. 25 Vivere la montagna nel solco della tradizione di Claudio Foresti È il titolo dell’agile pubblicazione di 72 pagine (illustrata con numerose fotografie a colori) che conclude il percorso della ristrutturazione e del recupero dell’alpe Vaccariscio-Mognola di proprietà dei Patriziati di Broglio e Fusio. I lavori, iniziati circa 10 anni fa con il ripristino del primo tratto della roggia che dava acqua alla costa dell’alpe Vaccariscio, sono continuati con la fusione amministrativa dei due alpi e la ristrutturazione delle infrastrutture, ponendo particolare attenzione al recupero dei manufatti di valore storico, architettonico e culturale (acquedotto in sasso, edifici e muri divisori del Córt Mognola). Infine il progetto è stato completato con la valorizzazione didattica che comprende il percorso tematico e la “cascina della memoria”. L’investimento complessivo è di 1’370’000 Fr. Le opere di conservazione e il mantenimento dell’attività alpestre, testimoniati nella pubblicazione attraverso sei capitoli “Leggere e interpretare natura e paesaggio”, “L’alpe: un capitale espresso in “vacche d’erba e piedi”, “L’alpe ricordato e rivissuto dai protagonisti”, “Una ristrutturazione a tre dimensioni: produzione, testimonianze storiche”, “Ora non è più come una volta, ma resta una vita dura” e “Nuovi scenari per l’alpe e la montagna”, danno al visitatore la possibilità di riprendere e approfondire quanto osservato e vissuto nel corso dell’escursione. In modo sussidiario alla pubblicazione è stato preparato un utile pieghevole promozionale del percorso didattico, pen- sato per accompagnare il visitatore o il turista nel suo andare sull’alpe a respirare l’odore del bosco di larice, a soffermarsi nella cascina della memoria, a gustare i riflessi di luce del Lago Mognola, a leggere la forza dei ghiacciai sulle rocce, a lasciarsi sorprendere dall’ingegnoso canale in sasso, a scoprire la vita silenziosa della torbiera e possibilmente a osservare dal vivo l’attività degli alpigiani che continuano la tradizione. L’opuscolo (in vendita a 5.- Fr.) e la locandina saranno disponibili presso Vallemaggia Turismo, nella cancelleria del Comune di Lavizzara e in diversi esercizi pubblici e negozi della valle. La pubblicazione e il dépliant, che verranno presentati dagli autori in occasione di una serata pubblica a cura dei Patriziati di Broglio e Fusio, mercoledì 7 luglio alle 20:00 nella sala multiuso di Lavizzara a Sornico, vogliono informare la popolazione e i turisti sul percorso (con nove punti di osservazione, tra cui la cascina della memoria allestita al Córt Mognola) che si snoda lungo i sentieri che attraversano il territorio dei due alpi, invitandoli, secondo il motto “Sull’alpe con noi “, a compiere questa escursione sul suggestivo versante sinistro che sovrasta Mogno e Fusio. Alla serata parteciperà anche il presidente della STEA (Società Ticinese di Economia Alpestre) signor Giorgio Antonioli. 26 Inaugurazione centro scolastico Sornico 12 giugno 2010 27 Foto gentilmente concesse da Mina Patocchi 28 Inaugurato il nuovo parco giochi di Sornico in legno di castagno Grazie alla presenza della scuola, e alla prossima costruzione del nuovo centro sportivo di Lavizzara, Prato-Sornico diventerà sempre più un luogo in cui converranno manifestazioni e dove si raduneranno famiglie e giovani. Certi di interpretare il desiderio dei genitori, dei bambini e di realizzare pure un progetto che già dieci anni fa, l’Assemblea dei Genitori del nostro Istituto scolastico, aveva nel cassetto, il Municipio ha pensato di offrire a tutti i giovani un parco-giochi in legno, la cui progettazione e direzione lavori è stata offerta dalla Sezione forestale cantonale a titolo gratuito. Il nuovo parco giochi è stato inserito a sud del nuovo Centro Scolastico, e lo stesso, a differenza di quello costruito espressamente per i bambini della scuola dell’infanzia, è aperto a tutti i ragazzi che vogliono divertirsi all’aria aperta. Il parco giochi, realizzato in legno di castagno, specie che risulta essere molto resistente alle intemperie, è stato costruito dall’impresa forestale Silforst di Bosco Gurin, la quale vanta una buona esperienza in costruzioni analoghe. Nel parco trovano spazio, oltre alla torretta principale anche uno scivolo, due altalene, un bilzo balzo, un’altalena a cesto ed una giostra rotante. Il parco giochi ha potuto essere realizzato soprattutto grazie al prezioso contributo da parte del Patriziato di Sornico, dei sussidi del Cantone, percepiti tramite lo Sport Toto, e della Sezione Forestale. Il Municipio ringrazia sentitamente queste istituzioni per la loro partecipazione; senza di loro il parco giochi in legno sarebbe ancora rimasto solo un bel sogno nel cassetto. (g.d.)