))
Per Il Principe Firenze tira fuori i suoi tesori
Un'operatra le più conosciute nel mondo: per celebrarla un convegno e una grande mostra alla Biblioteca Nazionale
1 FIRENZE
Il 10 dicembre 1513 Niccolò
Machiavelli scriveva a Francesco Vettori di avere «composto
uno opuscolo De principatibus». Si tratta dell'opera che è
passata alla storia col nome definitivo de "Il Principe". A cinquecento anni di distanza, Firenze, città natale di Machiavelli e quella in cui ricoprì la carica di segretario della seconda
cancelleria della Repubblica
fiorentina, celebra l'avvenimento. "Il Principe" è uno dei
testi italiani più famosi nel
mondo e Machiavelli è stato ricordato quest'anno un po'
ovunque.
Attualità del Principe. Il Comitato fiorentino per le Celebrazioni, presieduto da Valdo Spini, ha organizzato per oggi una
serie di manifestazioni. La giornata celebrativa del "Principe"
inizierà stamattina alle 9,30 nel
Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio con il sindaco
Renzi a fare gli onori di casa.
Tra i vari interventi sarà Adriano Prosperi a tenere la prolusione ufficiale sul tema "Rileggere Machiavelli oggi". Si tornerà di nuovo in Palazzo vecchio alle 16.15 per il convegno
"Il significato delle celebrazioni de Il Principe di Niccolò Machiavelli".
La mostra. Nelle sale monumentali della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze sarà
inaugurata alle 12 la mostra
"La via al Principe. Niccolò Machiavelli da Firenze a San Casciano". L'esposizione sarà
un'occasione anche per i non
specialisti di conoscere da vicino la personalità dell'autore e
il suo tempo grazie alla ricchezza di documentazione in possesso dei vari istituti fiorentini.
Il titolo rimanda alla vita difficile di Machiavelli, dagli studi
dell'infanzia fino alla Segreteria della Repubblica e alla ca-
duta in disgrazia con l'esilio a
San Casciano. Fra i tesori in
esposizione il manoscritto autografo del trattato "L'Arte della guerra" conservato presso la
sezione Manoscritti e Rari della Nazionale e la Tavola Daria.
Quest'ultima è un dipinto ritenuto una copia della parte centrale dell'affresco perduto di
Leonardo "La Battaglia di Anghiari". Il quadro datato intorno al 1500 potrebbe essere stato dipinto dallo stesso Leonardo. Anche la Tavola Daria ha
avuto una storia avventurosa.
Ricercata dalla polizia di stato
dal 1938 dopo essere stata rubata a Napoli, è stata ritrovata
solo in anni recenti. Nel 1992
era stata acquistata per una cifra imprecisata (tra i 30 e i 60
milioni di euro) dal Tokyo Fuji
Art Museum. Da quel momento rimase chiusa in una banca
di Lugano. I carabinieri la indi-
viduarono in Svizzera nel 2009.
Tornata in Italia dopo un accordo con il museo di Tokyo, la
tavola è stata esposta in Italia
solo nel novembre dell'anno
scorso a Roma nelle sale del
Quirinale e ultimamente al museo Tagliasacchi di Anghiari
nella mostra "Capolavori in
Valtiberina tra Toscana e Umbria". Ora questa di Firenze rimane l'ultima occasione per
ammirare il capolavoro prima
del suo rientro in Giappone.
Nove sezioni. Nelle nove sezioni in cui è divisa la mostra oltre
120 opere. C'è anche il bando
di cattura da cui fu colpito Machiavelli nel 1512 e poi autografi di lettere, minute di documenti, carteggi e manoscritti
di opere letterarie come
"Belfagor",
"Andria",
"Serenat". C'è anche un piccolo epigramma scoperto proprio durante la preparazione
della mostra. Machiavelli lo
scrisse in memoria di un cagnolino di nome Furia appartenuto al banchiere Lorenzo
Strozzi (1482-1551): "Non di
Menalo nacqui nè gioghi alti,/
ma nella bella e gloriosa Etruria;/ Melampo il nome mio
non fu, ma Furia:/ le lepri vinsi
al corso, i cervi à salti ".
1 ritratti. Non solo documenti.
Ci saranno una quindicina di
opere provenienti dalle collezioni del Polo Museale Fiorentino e di privati, tra cui molti ritratti di personaggi chiave
dell'epoca come il Ritratto di
Pier Soderini del Ghirlandaio e
il Ritratto di Cesare Borgia di
Cristofano dell'Altissimo. La
mostra di Firenze segue la
grande esposizione "Il Principe di Niccolò Machiavelli e il
suo tempo, 1513-2013" che si è
tenuta al Vittoriano a Roma e
che è stata portata con grande
successo a Washington e New
York. Ma ora tocca a Firenze
che mette in mostra i suoi tesori, anche in questo caso veramente unici al mondo. Da qui
al 28 febbraio quando l'esposizione chiuderà i battenti, saranno oraganizzati incontri,
conferenze ed altri eventi.
II ritratto di Machiavelli di Santi di Tito a Palazzo Vecchio . A destra la Tavola Doria che sarà esposta alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze
u emblema del Rinasci mento come Leonardo Da Vinci
Sarà dedicata a Niccolò
Machiavelli , ai 500 anni dalla
pubblicazione de "il Principe", la
puntata de " il Tempo e la Storia",
presentato da Rai Educational e
condotto da massimo Bernardini,
in onda oggi alle 13. 10 su Raia e
stasera alle 20.30 su Rai Storia.
La vicenda umana e intellettuale
dell'uomo che come Leonardo da
Vinci è l 'emblema del
Rinascimento si svolge tra il 1469
e il 1527, anno della sua morte.
Dentro quei 58 annidi vita ci sono
un Paese conteso tra eserciti
stranieri, la dinastia dei medici, le
scelte dello Stato Pontificio, il
rogo di Savonarola. E c'è un uomo,
Cesare Borgia ( qui accanto
ritratto da Cristofano
dell'Altissimo). È lui il modello del
Principe : forte, astuto, crudele se
necessario, a cui l'Italia deve
guardare per riscattarsi e
liberarsi dalla feroce
dominazione straniera; un
condottiero, secondo Machiavelli,
dotato delle qualità giuste per
guidare il Paese e far nascere un
progetto politico unitario.
Scarica

Il Tirreno - Comune di Firenze