L’evoluzione delle specie Un tempo si pensava che ogni specie fosse stata creata così come la vediamo oggi, ma a partire dal XVI secolo, con l’avvento delle grandi esplorazioni, furono scoperte nuove specie e confrontandole con quelle già conosciute si notarono molte sorprendenti somiglianze. Nel corso del tempo le specie viventi hanno subito delle variazioni. Lo dimostrano i ritrovamenti fossili, che ci hanno mostrato che in epoche remote esistevano animali, piante e insetti che oggi non esistono più. Uno degli esempi più eclatanti è quello dei dinosauri. La maggior parte degli esseri viventi attualmente esistenti, invece, non erano presenti in epoche remote. Se si va indietro nel tempo si scopre che all'inizio la vita sulla Terra era unicellulare, poi si sono sviluppati i primi esseri formati da molte cellule. Si potrebbe dire che le specie viventi nel corso di 3 miliardi di anni si siano modificate partendo da forme semplici e unicellulari a forme complesse e super specializzate come quelle attuali. Queste modifiche rappresentano l’evoluzione delle specie. Le prime teorie sull’evoluzione La teoria dell'evoluzione biologica di Lamarck Nel 1809,con la pubblicazione del suo trattato «Filosofia zoologica» , dopo vari studi, Lamarck, giunse alla conclusione che gli organismi come li conosciamo noi fossero parte di un processo di modificazione. Lamarck formula tre ipotesi: 1. Gli esseri viventi sono dei prodotti della natura e si sono formati col tempo. Gli organismi si sono formati dalla materia inanimata e la loro complessità progredisce mano a mano che le circostanze li favoriscono. 2. L’ambiente determina un graduale sviluppo degli organi: ogni essere vivente, infatti, si trasforma di pari passo con il suo habitat naturale, progredendo o regredendo a seconda dei cambiamenti ambientali. 3. Ogni variazione viene trasmessa ai propri discendenti. La teoria dell’evoluzione della specie di Darwin Charles Robert Darwin fu un naturalista britannico, celebre per la sua teoria sull’evoluzione per selezione naturale. Nel 1831 gli fu proposto un’ incarico come naturalista a bordo del brigantino Beagle. Iniziò un viaggio intorno al mondo che durò ben cinque anni, gran parte dei quali li passò in Sudamerica, studiando piante e animali di quelle località. Darwin sosteneva che la natura selezionasse gli individui dotati di caratteri favorevoli, eliminando tutti gli altri, modificando così un intera popolazione. Gli individui sopravvissuti alla selezione trasmettono i loro caratteri alla loro prole, che a sua volta li trasmette alla generazione successiva. Un individuo e una popolazione Un individuo è un singolo essere vivente, mentre una popolazione è un insieme di individui appartenenti a una certa specie e presenti in una determinata area. Gli individui di una popolazione hanno un comune vari caratteri: caratteri morfologici, caratteri fisici e caratteri comportamentali. I caratteri I caratteri morfologici sono i caratteri esterni di un organismo vivente. Grazie a questi caratteri si può determinare, per esempio, se un animale fa parte di una determinata specie. I caratteri fisici sono i caratteri interni di un organismo vivente. Per caratteri interni si intendono, per esempio, la struttura ossea di un vivente. I caratteri comportamentali sono i caratteri che variano di più, ogni individuo ne ha di diversi rispetto agli altri. Consistono, appunto, nel comportamento di ogni vivente. Biologia L’evoluzione è il tema centrale della biologia, in quanto è l’unico concetto in grado di spiegare tutto quello che sappiamo della vita. La biologia, infatti, è la scienza che studia tutto ciò che riguarda la vita. Esistono numerosi settori della biologia, tra i più conosciuti vanno sicuramente ricordati l’anatomia, la biochimica, la botanica, l’ecologia, la genetica, la microbiologia e la zoologia. Il settore che però riguarda l’evoluzione è quello bio-evolutivo. La biologia evolutiva è un campo interdisciplinare molto particolare e ricco, dato che interessa scienziati di un'ampia varietà di discipline. Per esempio, interessa di solito scienziati che hanno conoscenze specialistiche su organismi particolari, di solito studiosi dei mammiferi. Interessa poi anche i paleontologi e i geologi che tramite i fossili trovano risposte sul tempo e sull’evoluzione della vita. Le prove dell’evoluzione 1. La testimonianza dei fossili Gli scienziati moderni hanno dimostrato che l’evoluzione come ce la descrive Darwin è corretta, esistono infatti numerose prove di varie natura e di varia tipologia. Grazie allo studio dei fossili è stata rivelata una graduale successione di forme che variano nel tempo, dalle più semplici alle più complesse: gli strati rocciosi più superficiali e quindi più recenti contengono organismi più simili a quelli attuali; quelli più profondi, e più antichi, forme con maggiori differenze. 2. Analogie morfologiche Molte specie non imparentate che vivono nello stesso ambiente mostrano strutture simili nella morfologia esterna, ma di diversa origine anatomica; per esempio, le pinne delle foche e dei pinguini. Questa convergenza evolutiva dimostra che la selezione naturale ha favorito in organismi diversi, presenti in uno stesso ambiente, adattamenti simili. 3. L'enorme diversità di specie esistenti I diversi gradi di somiglianza delle specie permettono di stabilire legami evolutivi più o meno stretti e ricostruire la storia evolutiva degli organismi. Su questi caratteri comuni si basa anche la classificazione degli esseri viventi, che rispecchia lo sviluppo delle grandi linee evolutive. Oggi, le tecniche di sequenziamento del DNA permettono un confronto diretto e molto preciso dei geni di specie diverse. 4. L’evoluzione oggi A conferma della continuità del processo evolutivo basterebbero alcuni esempi di modificazioni di specie osservati in brevi intervalli di tempo. Per esempio, la rivoluzione industriale ha favorito le specie che si sono adattate a un nuovo ambiente, purtroppo, più ricco di fumi inquinanti. L'uso dei pesticidi ha favorito gli insetti resistenti; l'uso degli antibiotici la resistenza di alcuni ceppi batterici.