Min is t er o d e ll' Is t r u z i on e, d el l' U n iv er s it à e d el la R i ce r c a Istituto Comprensivo “ R. FUSARI ” Via A. De Gasperi, 30 – 26823 Castiglione d’Adda (LO) – Tel. 0377 900482- Fax 0377 901508 www.iccastiglione.it C.F.82503260158 C.M. LOIC80800N e-mail uffici : [email protected] – [email protected] posta elettronica certificata:[email protected] Con sezioni associate: Scuola primaria di Castiglione d’Adda - Via XX settembre n.31 Scuola primaria di Turano Lodigiano - Piazza xxv Aprile Scuola primaria di Cavacurta - Via xxv Aprile Scuola dell’ Infanzia di Castiglione d’Adda - Via A.Volta Scuola dell’ Infanzia di Turano Lodigiano - Via E.Pecchi n. 8 Scuola dell’ Infanzia di Bertonico - Via G. Garibaldi n. 1 Scuola dell’ Infanzia di Cavacurta - Via xxv Aprile Progetto Intercultura PROGETTO INTERCULTURA INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI Anno scolastico 2010/2011 PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA A SCUOLA DI ALUNNI STRANIERI Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 1 PRESENTAZIONE DEL PROGETTO (aggiornato a.s. 2010/2011) Il progetto “Intercultura” dell’I.C.C. di Castiglione d’Adda nasce dalla collaborazione di tutti gli ordini di scuola facenti parte dell’Istituto e dal confronto con gli Enti locali e le agenzie educative territoriali che, a partire dalla fine degli anni ’90, hanno incominciato ad avvertire la necessità di organizzare e coordinare gli interventi educativi e didattici a favore dell’integrazione degli alunni stranieri che, in misura sempre maggiore, si affacciavano al mondo della scuola. Dalla fase di “emergenza”, durante la quale, come sempre, è stata la buona volontà degli operatori a far fronte ai problemi e alle necessità, già da qualche anno si è passati alla fase della progettazione che vede gli insegnanti impegnati a ricercare e sperimentare nuove strade organizzative e metodologiche per offrire non solo una buona integrazione ai ragazzi stranieri all’interno della scuola dell’obbligo, ma anche un percorso di conoscenza più ricco agli alunni italiani che si trovano ad esercitare la capacità del confronto, dello scambio e della collaborazione, anche acquisendo nuove informazioni e più ampie prospettive. Se questi sono i principi ispiratori del progetto, la “snellezza” e la “versatilità” ne costituiscono la forma: abbiamo pensato a una serie di “schede”, facilmente integrabili o aggiornabili, che contenessero solo le indicazioni di fondo, gli elementi di progettazione “indispensabili”, lasciando ai singoli docenti (con la loro esperienza, preparazione e stile di insegnamento) la programmazione specifica degli interventi che, sempre, hanno come protagonisti ragazzi in carne ed ossa, classi sempre diverse, scenari in continuo cambiamento. Ci è sembrato utile predisporre uno strumento per così dire “essenziale”, che possa raccogliere cioè informazioni veramente utili e utilizzabili, espresse in un linguaggio ampiamente sperimentato e condiviso. Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 2 PROGETTO “INTERCULTURA” Premessa Il Progetto “Intercultura” individua e indica strategie educative e didattiche che favoriscano l’inserimento dei ragazzi stranieri in una realtà (sociale, scolastica, culturale) diversa dalla loro, sollecitino l’interazione e la collaborazione con gli altri ragazzi in un’ottica veramente interculturale, permettano l’acquisizione il più possibile “alla pari” di competenze, capacità, conoscenze, spendibili nel futuro, promuovano il successo scolastico. Per questo richiede una organizzazione a più livelli che, partendo da finalità generali condivise trasversalmente dai docenti, dai genitori e dalle agenzie educative che eventualmente partecipano alla sua realizzazione, attraverso fasi successive e interventi diversificati porti gradatamente l’alunno a perseguire e raggiungere le mete fissate per tutti gli altri, senza tuttavia rinunciare alla propria identità. A questo scopo il progetto si presenta come “piattaforma” di riferimento, punto di partenza da adattare alla specifica realtà scolastica in continuo cambiamento e deve quindi essere integrato con una puntuale pianificazione delle attività che i Consigli di Classe/Team dei docenti riterranno più opportune ed efficaci. Alla realizzazione del Progetto concorrono, insieme ai docenti, figure professionali che nel corso del tempo hanno acquisito, grazie anche alle diverse occasioni di formazione messe in atto dall’U.S.P, Provincia di Lodi e centro “Tangram”, competenze sempre più adeguate, quali il mediatore culturale e il facilitatore di apprendimento. Quest’ultimo ruolo si è rivelato di particolare interesse e utilità tanto da poter ricoprire uno specifico incarico. Il progetto si propone anche di avere una ricaduta sull’integrazione degli adulti (genitori) nel tessuto sociale del territorio, favorendo, attraverso incontri di carattere informativo-collaborativo e una sempre più stretta collaborazione con gli Enti Locali, quel dialogo interculturale che rappresenta un punto di partenza per prevenire situazioni di disagio, devianza e di intolleranza spesso associate all’ingresso di “estranei” in una comunità, soprattutto di piccoli dimensioni. Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 3 Articolazione del progetto Il Progetto Intercultura si articola in : ACCOGLIENZA ALFABETIZZAZIONE INSERIMENTO NELLA CLASSE INTERVENTO DEL MEDIATORE CULTURALE INTERVENTO DEGLI INSEGNANTI CHE ADERISCONO AL PROGETTO INTERVENTO DEL FACILITATORE DI APPRENDIMENTO INTERVENTO DELLA COMMISSIONE RAPPORTI CON I GENITORI O GLI ADULTI RESPONSABILI CONTINUITA’ COLLABORAZIONE CON IL COMUNE STRATEGIE EDUCATIVE, METODOLOGICHE E DIDATTICHE: -la motivazione (esempio) -la comunicazione interpersonale (esempio) -la socializzazione nella scuola dell’infanzia (esempio) -la lingua per studiare (esempio) -un percorso geo-storico di didattica interculturale (esempio) -l’insegnamento della seconda lingua comunitaria GRIGLIE PER LA RACCOLTA DEI DATI UTILI E PER LA VERIFICA IN ITINERE QUADRO COMUNE EUROPEO DELLE LINGUE Ogni articolazione conterrà le indicazioni relative a: 1. a chi è rivolta 2. le finalità principali 3. gli operatori coinvolti 4. le modalità di attuazione 5. le attività specifiche 6. le risorse finanziarie necessarie 7. i tempi (quando e durata) 8. la verifica Verifica del progetto La verifica dell’efficacia degli interventi verrà fatta attraverso incontri con gli operatori che si occupano della realizzazione del Progetto e avrà lo scopo non solo di valutare la validità e l’adeguatezza delle diverse attività, ma di apportare le opportune modifiche e soprattutto di offrire occasioni di scambi di vedute e di esperienze. In questo senso sarà attuata “in itinere”, utilizzando eventuali griglie di osservazione e di registrazione dei progressi sia sul piano della socializzazione che su quello dell’apprendimento, ma si propone di gettare le basi anche per una verifica del “lungo percorso”, Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 4 seguendo l’alunno anche oltre la scuola dell’obbligo, in modo da valutarne in concreto la reale ricaduta. ACCOGLIENZA A CHI E’ RIVOLTA: a tutti gli alunni stranieri che frequentano la scuola per la prima volta FINALITA’ PRINCIPALI: mettere l’alunno a proprio agio, rassicurando i suoi movimenti in un ambiente non ostile favorire l’orientamento nell’edificio e nell’organizzazione scolastica offrirgli punti di riferimento nelle figure dell’insegnante-tutor* e/o di altri operatori scolastici OPERATORI COINVOLTI: Dirigente Scolastico insegnante-tutor facilitatore di apprendimento (se disponibile) mediatore culturale (se disponibile) docenti di lingua inglese o francese (se necessario) MODALITA’ DI ATTUAZIONE: l’alunno seguito individualmente o il piccolo gruppo con le stesse caratteristiche, con l’eventuale supporto di alunni della stessa lingua madre già inseriti nella scuola ATTIVITA’ SPECIFICHE: interviste per la conoscenza reciproca questionari in lingua madre o in una lingua condivisa compilazione di schede informative sul percorso scolastico e sulla situazione familiare (v. “protocollo di accoglienza”) visita guidata all’edificio scolastico organizzazione del calendario, dell’orario, del materiale didattico e delle attività informazioni su consuetudini e regole di comportamento RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE: pagamento delle ore del mediatore culturale e di eventuali ore eccedenti dei docenti TEMPI (QUANDO E DURATA): dal momento dell’arrivo 3 ore giornaliere per 1 settimana (tot. 18 ore). Se necessario per 2 settimane VERIFICA: accertamento della comprensione di semplici consegne (Come ti chiami? Vai al posto. Prendi il quaderno.) osservazione dei comportamenti dell’alunno nel rapportarsi agli adulti e agli altri bambini/ragazzi riconoscimento di spazi, di persone, di materiale scolastico sottoforma di gioco (es.: caccia al tesoro) Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 5 *L’insegnante “tutor” è il docente designato a fare da punto di riferimento per l’alunno. ALFABETIZZAZIONE A CHI E’ RIVOLTA: ai soli alunni che non hanno alcuna o hanno scarsa conoscenza della lingua italiana FINALITA’ PRINCIPALI: mettere il bambino/ragazzo in grado di comunicare verbalmente richieste e necessità primarie, di rispondere a semplici domande sulla sua identità, di comprendere ed eseguire semplici consegne fornire all’alunno gli elementi di base della lingua italiana parlata e scritta, utili per comunicare con gli altri e per iniziare anche a leggere e a scrivere OPERATORI COINVOLTI: insegnanti in possesso delle competenze sulle tecniche di alfabetizzazione o docenti che partecipano al progetto (di qualsiasi disciplina) docente con distacco totale o parziale di cui si effettuerà richiesta facilitatore di apprendimento MODALITA’ DI ATTUAZIONE: l’alunno seguito individualmente o nel piccolo gruppo compatibile per livello di conoscenza della lingua ATTIVITA’ SPECIFICHE: da programmare adeguatamente al contesto e in relazione alle competenze possedute dagli operatori coinvolti e senza trascurare il decisivo apporto della comunicazione interpersonale tra coetanei all’interno della classe RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE: eventuale pagamento ore eccedenti dei docenti coinvolti TEMPI (QUANDO E DURATA): subito dopo l’attività di ACCOGLIENZA, 6/8 ore risorse disponibili settimanali, a seconda delle VERIFICA: scrittura alfabetica sia in stampatello che in corsivo associazioni immagini-parole dettati prove di lettura ad alta voce semplici questionari lettura di testi semplificati e questionari di comprensione produzione di testi semplici(in itinere e conclusive) Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 6 CORSI DI ITALIANO L2 a) 1°livello b) lingua per lo studio Premessa Il Progetto è rivolto ad alunni di cittadinanza non italiana neo-iscritti o già frequentanti secondaria per i quali si riscontri la necessità di attivare corsi specifici di alfabetizzazione e/o recupero/potenziamento dell’apprendimento della lingua italiana come lingua seconda in orario curricolare e/o extracurricolare. A tale scopo vengono proposti due corsi: corso a) (livello A1-A2) comunicazione interpersonale di base; corso b) (livello B1-B2) comunicazione efficace e italiano per lo studio. Bisogni rilevati Alfabetizzazione di alunni neoiscritti,anche in corso d’anno Recupero/consolidamento della lingua per comunicare Acquisizione/consolidamento della lingua per lo studio Facilitazione del percorso e del successo scolastico Sintesi del progetto Docente incaricato: docente di scuola primaria o secondaria di primo grado. Tempi: congrui rispetto alle esigenze, nei limiti delle risorse disponibili Obiettivi: apprendimento/recupero/consolidamento/potenziamento della lingua italiana come lingua seconda, sia per comunicare che per studiare. Attività: interventi individualizzati; studio cooperativo; esercitazioni orali, scritte, motorie, operative; laboratorio informatica; proiezioni video Sede: plessi dell’istituto Verifica: report a cura del docente incaricato; supervisione della f.s.; questionario di valutazione a cura dei consigli di classe. Risorse necessarie: compenso ore docente incaricato. Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 7 INSERIMENTO NELLA CLASSE A CHI E’ RIVOLTA: a ogni alunno individualmente e alla classe FINALITA’ PRINCIPALI: favorire l’accoglienza da parte della classe e l’integrazione-interazione con i compagni, in modo da avviare rapporti empatici di conoscenzacollaborazione sia con gli adulti che con i coetanei facilitare l’apprendimento della lingua italiana attraverso i rapporti di comunicazione/socializzazione con i coetanei e l’ascolto anche passivo (periodo di silenzio: fase che intercorre tra l’inizio dell’apprendimento e la produzione della lingua, da 1 a 3 mesi) OPERATORI COINVOLTI: l’insegnante di italiano, in modo particolare tutti gli insegnanti della classe mediatore culturale, se necessario MODALITA’ DI ATTUAZIONE: affiancare all’alunno uno o due compagni tra i più motivati ATTIVITA’ SPECIFICHE: giochi attività di psicomotricità cooperative learning drammatizzazione indagine sul paese di provenienza proiezione di cinema muto o cartoni animati attività operative: disegni, cartelloni, puzzle… letture espressive (drammatizzate, a più voci…) RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE: nessuna TEMPI (QUANDO E DURATA) : almeno 1 ora al giorno per 4 settimane, dopo la fase di accoglienza VERIFICA: osservazioni del comportamento dell’alunno e dei compagni da parte di tutti gli insegnanti (1) livello di partecipazione alle attività di classe giochi a squadre (Si veda la proposta di griglia per la rilevazione dei dati utili) Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 8 SCELTA DELLA CLASSE E DELLA SEZIONE DI INSERIMENTO Gli alunni saranno inseriti nelle classi dal Dirigente scolastico sulla base dei seguenti criteri: scolarità pregressa (vedi certificato di studi o di autocertificazione dei genitori) l’assegnazione alla classe immediatamente precedente (rispetto alla scolarità pregressa e rispetto all’età anagrafica) nelle situazioni di “particolare difficoltà” il numero di alunni presenti in una classe l’inserimento eventuale nella classe in cui sia già presente qualche alunno appartenente allo stesso gruppo nazionale l’inserimento “diffuso”, tale da non superare le quattro/cinque unità per classe indicazioni dei coordinatori sulla scelta della sezione di inserimento la Scuola Secondaria di primo grado accoglie le domande di nuova iscrizione solo di alunni che abbiano l’età per frequentare tale ordine di scuola (massimo 14 anni) Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 9 INTERVENTO DEL MEDIATORE CULTURALE A CHI E’ RIVOLTA: a tutti gli alunni che condividono la lingua del m.c. FINALITA’ PRINCIPALI: rendere più facile per l’alunno la possibilità di orientarsi, comprendere, motivarsi alla socializzazione e all’apprendimento attraverso la mediazione della propria lingua offrirgli un punto di riferimento affettivo, sociale e scolastico favorire il processo di apprendimento della lingua italiana sia per la comunicazione sociale che per l’apprendimento scolastico consentirgli di utilizzare la propria lingua anche per ottimizzare il suo apprendimento scolastico avviare e esercitare l’apprendimento delle diverse discipline migliorare la conoscenza reciproca (italiani-stranieri) per eliminare i pregiudizi. OPERATORI COINVOLTI: mediatore culturale insegnante-tutor insegnanti della classe. MODALITA’ DI ATTUAZIONE: individualmente nel piccolo gruppo dello stesso livello o nel piccolo gruppo con lo stesso bisogno riscontrato in classe. ATTIVITA’ SPECIFICHE: giochi-attività di comunicazione lettura e scrittura sia in lingua madre che in lingua italiana attività di apprendimento disciplinare predisposto e/o concordato con i singoli insegnanti. RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE: pagamento del mediatore culturale. TEMPI (QUANDO E DURATA): a seconda delle esigenze. Ipotesi: tutto l’anno scolastico, 10 ore settimanali per 33 settimane, su tutto l’istituto, per un totale di 330 ore circa (risorse permettendo). VERIFICA: al termine di ogni u.d.a. concordata con il m.c., l’insegnante predisporrà un test di verifica dell’apprendimento disciplinare. Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 10 INTERVENTO DEGLI INSEGNANTI CHE ADERISCONO AL PROGETTO A CHI E’ RIVOLTO: a tutti gli alunni stranieri di recente inserimento agli alunni stranieri con difficoltà di apprendimento agli alunni stranieri che debbano consolidare disciplinari gli apprendimenti FINALITA’ PRINCIPALI: stimolare e arricchire l’apprendimento della lingua italiana, anche in relazione al lessico delle diverse discipline avviare, recuperare, consolidare, sviluppare l’apprendimento dei contenuti e delle metodologie disciplinari mettere l’alunno il più possibile in grado di seguire la normale attività della classe OPERATORI COINVOLTI: i docenti delle diverse discipline che aderiscono al progetto MODALITA’ DI ATTUAZIONE: il piccolo gruppo compatibile o per livello o per bisogno didattico (1liv. Apprendimenti di base, 2liv. Avviamento-sviluppo dei contenuti disciplinari) ATTIVITA’ SPECIFICHE: l’attività sarà programmata per u.d.a. brevi, a seconda dei bisogni riscontrati nei singoli c.d.c./team, utilizzando i seguenti criteri: semplificazione dei testi in lingua italiana elaborazione di vocabolari di specifici lessici disciplinari semplificati verifica delle nozioni e conoscenze disciplinari già possedute verifica delle abilità nell’uso di strumenti tecnici RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE: pagamento di eventuali ore eccedenti prestate dagli insegnanti, il cui ammontare massimo deve essere stabilito in relazione all’utilizzo dei fondi per gli alunni stranieri e al fondo di istituto acquisto di testi e materiale di consumo TEMPI (QUANDO E DURATA): per tutto l’anno scolastico, con un orario settimanale che verrà organizzato quadrimestralmente dalla apposita commissione, secondo la disponibilità degli insegnanti VERIFICA: verifiche in itinere dei percorsi di apprendimento degli alunni verifica dell’efficacia organizzativa e degli interventi in commissione Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 sede di 11 INTERVENTO DELLA COMMISSIONE A CHI E’ RIVOLTO: a tutti gli insegnanti che, a diverso titolo (classi con alunni stranieri, interessi professionali), concorrono al progetto ai genitori o adulti a cui i ragazzi sono affidati agli enti territoriali e alle agenzie educative che si occupano dei problemi connessi alle tematiche interculturali FINALITA’ PRINCIPALI: organizzare e seguire le diverse fasi e attività previste dal progetto diffondere le informazioni relative alle tematiche in oggetto (normativa, aggiornamenti, dati) reperire, diffondere, elaborare materiali e strumenti didattici favorire lo scambio di esperienze, competenze, informazioni, materiali sensibilizzare e mettere in contatto tra loro le diverse agenzie educative OPERATORI COINVOLTI: referenti dei diversi ordini di scuola dell’istituto per gli alunni stranieri referenti dei progetti “Svantaggio” insegnanti interessati a far parte della commissione funzione strumentale Dirigente Scolastico MODALITA’ DI ATTUAZIONE: incontri periodici, allargati, quando necessario, alle altre componenti che partecipano al progetto ATTIVITA’ SPECIFICHE: organizzazione dell’orario dei diversi interventi (mediatore culturale, docenti-tutor, docenti di aree disciplinari,facilitatore di apprendimento) in funzione dei gruppi di livello e/o dei bisogni specifici e individuali degli alunni esame e studio di normativa, indirizzi didattici, esperienze in atto partecipazione e organizzazione di momenti di formazione e aggiornamento elaborazione di materiali destinati a: bambini/ragazzi, genitori, docenti (opuscolo di “accoglienza”, testi disciplinari semplificati, test di verifica) RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE: pagamento di eventuali ore eccedenti pagamento di eventuali formatori costi dei materiali prodotti TEMPI (QUANDO E DURATA): 1-2 ore ogni 2 mesi (indicativamente) VERIFICA attraverso il confronto di idee, al termine di ogni quadrimestre. Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 12 CONTINUITA’ A CHI E’ RIVOLTA: ai docenti dell’istituto comprensivo e, possibilmente, anche al quelli del biennio delle superiori FINALITA’ PRINCIPALI: offrire elementi di conoscenza atti a facilitare il passaggio al livello scolastico successivo favorire il passaggio di informazioni sull’iter scolastico dello studente rimuovere eventuali ostacoli al proseguimento degli studi OPERATORI COINVOLTI: i docenti del c.di c./team la Commissione “Continuità” Dirigente Scolastico MODALITA’ DI ATTUAZIONE: al termine di ogni “segmento” del percorso scolastico, soprattutto nel passaggio da un ordine di scuola ad un altro, i docenti acquisiscono e verificano il materiale informativo (scheda di valutazione, scheda personale, dossier) proveniente dall’ordine di scuola precedente in modo da facilitare sia l’integrazione nel gruppo-classe che l’apprendimento disciplinare ATTIVITA’ SPECIFICHE: lettura collegiale o resoconto da parte del Coordinatore relativa al dossier dello studente incontri tra docenti dei due ordini di scuola al momento del “passaggio” incontro con gli alunni e i genitori verifica periodica (quadrimestrale o annuale) dell’andamento scolastico dell’alunno eventuale studio da parte delle Commissioni Continuità e Intercultura dei problemi connessi con il fenomeno dell’abbandono scolastico RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE: nessuna TEMPI (QUANDO E DURATA): all’inizio dell’anno scolastico o al momento dell’iscrizione, durante le normali attività dei team/consigli di classe e nei lavori di Commissione. VERIFICA: successo scolastico dimostrato dalla regolarità nella prosecuzione degli studi individuazione e (se possibile) rimozione delle cause dell’insuccesso o dell’abbandono, anche coinvolgendo altre agenzie educative del territorio. Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 13 COLLABORAZIONE CON IL COMUNE A CHI E’ RIVOLTA: amministratori o figure professionali e/o del volontariato che l’Ente locale incarica dirigente e docenti dell’i.c.c. FINALITA’ PRINCIPALI: confrontarsi sulle problematiche relative alla presenza di immigrati stranieri sul territorio dare risposta ai bisogni formativi e informativi dei genitori di alunni stranieri coinvolgere gli adulti nel processo di integrazione/interazione dei ragazzi favorire i rapporti e gli scambi tra i genitori della comunità locale verificare la ricaduta dell’azione educativa/formativa della scuola sul territorio OPERATORI COINVOLTI: amministratori e operatori incaricati dal Comune dirigente scolastico funzione strumentale per l’intercultura e docenti MODALITA’ DI ATTUAZIONE: verranno attivati incontri per concordare azioni finalizzate a ottenere soprattutto un maggior coinvolgimento dei genitori nella vita della comunità locale, in modo particolare delle mamme che in genere hanno poche occasioni per relazionarsi con gli altri, ma il cui intervento risulta probabilmente determinante per ottenere una migliore ricaduta dell’azione educativa sui ragazzi. ATTIVITA’ SPECIFICHE: corso di lingua italiana per le mamme incontri informali e di festa per la conoscenza e lo scambio RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE: nessuna TEMPI (QUANDO E DURATA): a partire dal 2008 per almeno due anni, in modo da poterne verificare la fattibilità e l’efficacia. VERIFICA: livello numerico di partecipazione alle diverse iniziative miglioramento del “clima” di accoglienza miglioramento della collaborazione scuola-famiglia osservazione della ricaduta sugli esiti educativi e didattici degli alunni stranieri Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 14 RAPPORTI CON I GENITORI O GLI ADULTI RESPONSABILI A CHI E’ RIVOLTA: ai genitori o adulti responsabili dell’alunno altri genitori disponibili FINALITA’ PRINCIPALI: offrire le informazioni necessarie a comprendere l’organizzazione scolastica facilitare l’inserimento dell’alunno condividere con gli adulti le strategie educative della scuola favorire l’inserimento dell’alunno e della sua famiglia nella comunità migliorare la comunicazione e i rapporti interpersonali OPERATORI COINVOLTI: docente-tutor mediatore culturale docente di lingua inglese o francese (se necessario) dirigente scolastico funzione strumentale MODALITA’ DI ATTUAZIONE: il docente-tutor, alla presenza di un mediatore culturale o di un docente di lingua straniera, acquisisce le informazioni utili a comprendere il percorso scolastico pregresso e illustra ai genitori o adulti responsabili dell’alunno l’organizzazione della nuova scuola. ATTIVITA’ SPECIFICHE: colloqui e incontri organizzazione di attività che possano coinvolgere i genitori, soprattutto nella scuola primaria (racconto di favole tradotte simultaneamente dal mediatore culturale, filastrocche, giochi in lingue diverse) corso di alfabetizzazione in lingua italiana per le mamme RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE: pagamento del mediatore culturale pagamento di eventuali ore eccedenti dei docenti TEMPI (QUANDO E DURATA): prima e durante la fase dell’accoglienza e nel corso dell’anno scolastico o in occasione di particolari ricorrenze. VERIFICA: osservazione del livello di benessere dell’alunno a scuola risposta positiva alla richiesta di incontri e di collaborazione da parte dei genitori esecuzione del lavoro assegnato all’alunno a casa Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 15 INTERVENTO DEL FACILITATORE DI APPRENDIMENTO A CHI E’ RIVOLTO: agli alunni stranieri in difficoltà. FINALITA’ PRINCIPALI: individuare e collaborare a risolvere le esigenze di organizzazione e di inserimento supportare i docenti nell’insegnamento della lingua italiana semplificare i contenuti disciplinari favorire l’inserimento nella comunità locale. OPERATORI COINVOLTI: facilitatore di apprendimento messo a disposizione dal Comune o su posto aggiuntivo assegnato dall’U.S.P. insegnante-tutor insegnanti della classe funzione strumentale MODALITA’ DI ATTUAZIONE: l’alunno seguito individualmente o nel piccolo gruppo con lo stesso bisogno, eventualmente affiancato, quando si ritenga opportuno e se possibile, da un compagno italofono della stessa lingua-madre. ATTIVITA’ SPECIFICHE: dialoghi e comunicazioni orali lezioni individualizzate di semplificazione dei contenuti disciplinari su indicazione dei docenti laboratori operativi RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE: per la scuola: nessun costo. TEMPI (QUANDO E DURATA): almeno 10 ore settimanali per tutto l’anno scolastico. VERIFICA: osservazione della ricaduta positiva in termini di progressi nell’apprendimento della lingua, delle discipline e nell’organizzazione scolastica osservazione del miglioramento nella socializzazione rilevamento del livello di soddisfacimento delle richieste fatte dalla scuola all’operatore. Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 16 STRATEGIE EDUCATIVE, METODOLOGICHE E DIDATTICHE: potenziamento della motivazione (ESEMPIO) A CHI E’ RIVOLTA: all’alunno straniero demotivato all’apprendimento o alla socializzazione FINALITA’ PRINCIPALI: rimuovere gli ostacoli dovuti a una troppo scarsa conoscenza della lingua migliorare i rapporti all’interno del gruppo-classe aumentare l’autostima OPERATORI COINVOLTI: docente-tutor mediatore culturale e/o facilitatore di apprendimento docenti della classe MODALITA’ DI ATTUAZIONE: l’alunno seguito individualmente, nel piccolo gruppo, nella classe ATTIVITA’ SPECIFICHE: colloqui individuali cooperative learning giochi di ruolo laboratori RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE: pagamento del mediatore culturale materiale di consumo TEMPI (QUANDO E DURATA): durante l’anno scolastico quando si osserva una scarsa risposta alle sollecitazioni messe in atto o sorgono problemi di emarginazione o di autoesclusione VERIFICA: osservazione del comportamento dell’alunno osservazione del comportamento del gruppo-classe miglioramento dei risultati scolastici Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 17 STRATEGIE EDUCATIVE, METODOLOGICHE E DIDATTICHE: la comunicazione interpersonale (ESEMPIO) A CHI E’ RIVOLTA: all’alunno straniero non italofono FINALITA’ PRINCIPALI: stimolare l’uso della lingua italiana facilitarne l’apprendimento attraverso la comunicazione con i compagni favorire i rapporti all’interno del gruppo-classe migliorare la motivazione OPERATORI COINVOLTI: docente-tutor e/o facilitatore di apprendimento docenti della classe coetanei MODALITA’ DI ATTUAZIONE: l’alunno inserito in un piccolo gruppo cooperativo o in coppia con un compagno italiano ATTIVITA’ SPECIFICHE*: dialoghi guidati per la reciproca conoscenza conferimento di piccoli incarichi che richiedano la comunicazione verbale giochi di squadra e giochi linguistici su temi specifici (gli oggetti dell’aula, i nomi dei compagni…) uscite sul territorio drammatizzazione *le attività per favorire la comunicazione interpersonale dovrebbero essere il più possibile lasciate alla libera iniziativa dei ragazzi. L’apprendimento della lingua migliora nel momento in cui gli alunni ne esercitano l’uso in situazioni reali di comunicazione con i compagni. Il docente, in questo caso, offre uno spunto dall’esterno. RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE: materiale di consumo TEMPI (QUANDO E DURATA): soprattutto nella fase di “accoglienza” e durante il primo periodo di inserimento nella classe VERIFICA: l’alunno si rivolge spontaneamente ai compagni l’alunno rivolge semplici domande agli operatori della scuola l’alunno comprende semplici domande in lingua italiana e risponde Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 18 STRATEGIE EDUCATIVE, METODOLOGICHE E DIDATTICHE: la socializzazione nella scuola dell’infanzia – il sé e l’altro (ESEMPIO) A CHI E’ RIVOLTA: a una classe di bambini dai tre ai cinque anni, in cui siano inseriti bambini stranieri FINALITA’ PRINCIPALI: acquisire ed arricchire la lingua italiana stimolare le relazioni con i compagni dare valore alla diversità OPERATORI COINVOLTI: docentii genitori facilitatore di apprendimento mediatore culturale MODALITA’ DI ATTUAZIONE: normale attività di classe e/o nel piccolo gruppo ATTIVITA’ SPECIFICHE: attività verbali e di laboratorio esperienze visive e manipolative giochi, canti, drammatizzazione RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE: materiale di consumo TEMPI (QUANDO E DURATA): soprattutto nella fase di “accoglienza” e durante il primo periodo di inserimento nella classe, ma poi anche durante l’anno VERIFICA: produzioni individuali e di gruppo osservazione dei progressi nei rapporti interpersonali Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 19 STRATEGIE EDUCATIVE, METODOLOGICHE E DIDATTICHE: la lingua per studiare (ESEMPIO) A CHI E’ RIVOLTA: agli alunni stranieri già in possesso della lingua italiana per comunicare e in grado di leggere e scrivere in lingua italiana FINALITA’ PRINCIPALI: fornire un bagaglio di lessico specifico minimo disciplinare abituare all’utilizzo e alla lettura dei linguaggi e dei simboli convenzionali stimolare la raccolta delle informazioni anche attraverso la lettura delle immagini esercitare l’esposizione di un argomento disciplinare seguendo una “traccia” OPERATORI COINVOLTI: docente di disciplina facilitatore di apprendimento MODALITA’ DI ATTUAZIONE: l’alunno seguito individualmente o nel piccolo gruppo ATTIVITA’ SPECIFICHE: semplificazione dei testi su argomenti essenziali* selezione delle informazioni lettura di immagini questionari guidati orali e scritti produzione/lettura di carte geografiche, tabelle, linee del tempo, grafici… studio cooperativo *la semplificazione dei testi richiede da parte del docente l’applicazione di specifiche strategie di scrittura RISORSE FINANZIARIE: pagamento di eventuali ore eccedenti dei docenti TEMPI (QUANDO E DURATA): quando il possesso della lingua permette la lettura di testi semplici e l’argomento si presta a sollecitare l’attenzione e la curiosità VERIFICA: l’alunno ricorda, comprende e utilizza il lessico specifico minimo l’alunno sa utilizzare gli strumenti disciplinari l’alunno è in grado di rispondere a un questionario e/o di esporre un breve argomento seguendo una traccia Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 20 STRATEGIE EDUCATIVE, METODOLOGICHE E DIDATTICHE: l’insegnamento della seconda lingua comunitaria (ESEMPIO) A CHI E’ RIVOLTA: agli alunni stranieri con discrete competenze in lingua italiana, in modo particolare di classe terza secondaria di 1°grado FINALITA’ PRINCIPALI: fornire una competenza linguistica di base adatta alla comunicazione far acquisire competenze di lettura e scrittura relativamente a un minimo bagaglio lessicale mettere in grado l’alunno di sostenere almeno il livello minimo in una prova scritta graduata OPERATORI COINVOLTI: docente di disciplina facilitatore di apprendimento MODALITA’ DI ATTUAZIONE: l’alunno seguito individualmente o nel piccolo gruppo ATTIVITA’ SPECIFICHE: tutte le attività previste per l’apprendimento di una lingua straniera di base esercizi graduati di lettura e di scrittura simulazione di prove d’esame (per gli alunni di classe terza) RISORSE FINANZIARIE: pagamento di eventuali ore eccedenti dei docenti TEMPI (QUANDO E DURATA): poiché per l’alunno straniero si tratta di una quarta lingua, sarà necessario far partire l’attività nel momento in cui l’apprendimento della lingua italiana si sia consolidato, in modo particolare è opportuno intensificare il”recupero” per gli alunni di classe terza durante il secondo quadrimestre in vista dell’esame. VERIFICA: l’alunno sa presentarsi e rispondere a semplici domande l’alunno esegue correttamente almeno il livello minimo di una prova scritta nella seconda lingua comunitaria Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 21 STRATEGIE EDUCATIVE, METODOLOGICHE E DIDATTICHE: un percorso geo-storico di didattica interculturale – le migrazioni (ESEMPIO) A CHI E’ RIVOLTA: agli alunni di una classe terza secondaria di 1° grado FINALITA’ PRINCIPALI: far acquisire l’abitudine ad utilizzare conoscenze e competenze acquisite per mettere i fatti in relazione stimolare il confronto tra i diversi “punti di partenza” e i diversi “punti di vista” esercitare la capacità di orientarsi su differenti tipi di carta geografica dimostrare che le diverse civiltà sono la risultante di molteplici “contaminazioni” OPERATORI COINVOLTI: docente di storia e geografia docente di lingua straniera MODALITA’ DI ATTUAZIONE: una unità di apprendimento affrontata in compresenza durante ore curricolari ATTIVITA’ SPECIFICHE: lavoro di gruppo per ritrovare sui testi del triennio la trattazione del tema “migrazioni” ricostruzione di carte geografiche dei flussi migratori relativi alle varie epoche storiche classificazione dei motivi, delle modalità, delle conseguenze relativi agli spostamenti indicazione dei risultati delle contaminazioni discussione-confronto sui problemi aperti RISORSE FINANZIARIE: nessuna TEMPI (QUANDO E DURATA): il terzo anno per 20 ore complessive VERIFICA: l’alunno è in grado di ricercare i dati che gli servono l’alunno sa metterli in relazione l’alunno comprende la necessità di tener conto dei diversi punti di vista per indagare a fondo un fenomeno l’alunno dimostra atteggiamenti di maggiore interesse ed apertura verso i migranti Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 22 PUNTI DI ATTENZIONE E PROBLEMI APERTI continuità: è la collaborazione, il collegamento, il confronto, il passaggio di informazioni, competenze, esperienze, opinioni, con gli altri ordini di scuola del territorio. Avviato già da tempo con la scuola primaria e dell’infanzia, si auspica più efficace e produttivo quello con le scuole superiori e con i c.f.p. collaborazione con gli enti amministrativi territoriali: la ricaduta sociale che il progetto si ripropone di avere richiede il coinvolgimento delle amministrazioni locali, non solo a livello di finanziamenti alle famiglie e alla scuola, ma anche in termini di monitoraggio delle problematiche connesse con l’integrazione degli stranieri nel tessuto territoriale e di iniziative volte a favorire la convivenza in una società muticulturale. il recupero dello “svantaggio”: l’ingresso di alunni stranieri nella scuola è talvolta reso più traumatico dalla situazione di svantaggio sociale, che i ragazzi vivono fuori dal contesto scolastico. Alle difficoltà di affrontare una realtà diversa, come lingua, come cultura, come abitudini di vita, come rapporti interpersonali, addirittura come valori, si sommano i problemi connessi alle situazioni familiari spesso precarie o ai limiti della legalità, alle reazioni di tipo aggressivo a quella che viene avvertita come una perdita di identità o uno stato di emarginazione e di inferiorità, all’assenza talvolta di una adeguata scolarizzazione nel paese d’origine, tutti fattori questi che contribuiscono ad aumentare lo stato di disagio dell’alunno straniero, la cui famiglia spesso non è abituata ad avere alcun rapporto con la scuola. Questo rende indispensabile il sovrapporsi, negli interventi individualizzati su casi specifici, delle strategie metodologiche tipiche dei progetti per gli alunni stranieri a quelle più direttamente utilizzate per il recupero dello svantaggio. la salvaguardia e il rispetto delle identità: la presenza dell’alunno straniero in classe permette di ampliare le conoscenze e di abituare i ragazzi al confronto attivo, anche attraverso la messa in discussione dei “modelli” di riferimento proposti dai mass-media. Tutto ciò comporta che non solo si sia obbligati a far ricorso a strategie didattiche e metodologiche innovative, ma anche a prendere in considerazione il punto di vista dell’altro come indispensabile corollario alla conoscenza e alla comprensione del mondo globalizzato. Inoltre la scuola che accoglie ha la possibilità di ampliare la propria offerta formativa a favore di tutti i ragazzi, anche delle fasce più deboli, personalizzandola, grazie alla presenza di figure professionali (mediatore culturale, facilitatore di apprendimento) in appoggio all’azione dei docenti. Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 23 1. GRIGLIA PER LA RILEVAZIONE DEI DATI UTILI E PER LA VERIFICA DEL PROGETTO IN ITINERE (compilazione a cura del docente) DATI INIZIALI: Cognome e nome dell’alunno:…………………………………………………………………………. Data di nascita………………………………………………………………………………………………….. Luogo di provenienza……………………………………………………………………………………….. Anni di scolarità nel paese d’origine………………………………………………………………… In Italia dal………………………………………………………………………………………………………. Presenza del nucleo familiare in Italia Lingue conosciute……………………………………………………………………………………………… Grado di alfabetizzazione in lingua italiana……………………………………………………… SI –NO AL TERMINE DELLA FASE DI ACCOGLIENZA*: Sa orientarsi all’interno della scuola Ha imparato la scansione oraria Frequenta con regolarità Porta il materiale che gli viene richiesto Esegue le attività proposte AL TERMINE DEL PERIODO DI INSERIMENTO NELLA CLASSE: Cerca di instaurare rapporti con i compagni Ha compreso l’orario e l’organizzazione di classe Viene coinvolto e/o aiutato dai compagni Rivolge qualche domanda agli insegnanti Ha cominciato a svolgere alcune attività didattiche …………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………… Non ha ancora iniziato a svolgere le seguenti attività didattiche ………………………………………………………………………………………………………………………………… SITUAZIONE ATTUALE DEGLI ALUNNI CHE HANNO GIA’ SUPERATO LE PRIME DUE FASI (data………..): Comunica verbalmente con compagni ed insegnanti Ha imparato a organizzare il proprio lavoro Ha cercato di affrontare tutte le attività proposte Ha acquisito gli elementi di base delle diverse discipline Ha interiorizzato le regole di comportamento Ha instaurato un buon rapporto con i compagni Ha instaurato un buon rapporto con gli adulti E’ stato supportato dalla famiglia Ha raggiunto il seguente livello di L2 (utilizzare il codice del Quadro Europeo in allegato) *crocettare le voci o completare. Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 24 2. MONITORAGGIO DEI BISOGNI DI APPRENDIMENTO DEGLI ALUNNI STRANIERI (a cura del c.d.c./team ai fini di organizzare le ore di progetto) A.S…………………. Cognome…………………………………………………………..Nome…………………………………………. Classe……Sez………Plesso…………………………………Nazionalità…………………………………… Docente tutor (coordinatore o altro)…………………………………………………………………….. INDICARE (con una X) L’INTERVENTO CONSIDERATO PRIORITARIO (max. 2 X) o PRIMA ALFABETIZZAZIONE ORALE E SCRITTA o CONSOLIDAMENTO ALFABETIZZAZIONE E LESSICALE ARRICCHIMENTO o LINGUA PER STUDIARE E METODO DI STUDIO o PRODUZIONE SCRITTA o RECUPERO SPECIFICO DISCIPLINARE (indicare quale)…………………………… o RINFORZO DELLA SOCIALIZZAZIONE………………………………………………………. o ALTRO…………..……….…………………………………………………………………………………… Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 25 3. INDICAZIONE DELLA DISPONIBILITA’ AD EFFETTUARE ORE AGGIUNTIVE SU PROGETTO SPECIFICO Dati del docente ………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………. materia/area di insegnamento………………………………………………………………………………………….. breve descrizione del “bisogno” didattico/formativo rilevato:…………………………………………. ……………………………………………………………………………………………………………………………………………. ……………………………………………………………………………………………………………………………………………. indicazione dei tipi di intervento che si intendono effettuare (max 2) scegliendoli fra quelli sottoelencati: o PRIMA ALFABETIZZAZIONE ORALE E SCRITTA o CONSOLIDAMENTO ALFABETIZZAZIONE E LESSICALE ARRICCHIMENTO o LINGUA PER STUDIARE E METODO DI STUDIO o PRODUZIONE SCRITTA o RECUPERO SPECIFICO DISCIPLINARE (indicare quale)…………………………… o RINFORZO DELLA SOCIALIZZAZIONE………………………………………………………. o ALTRO…………..……….…………………………………………………………………………………… obiettivi minimi che si intendono raggiungere: a)…………………………………………………………………………………………………………………………… b)…………………………………………………………………………………………………………………………… c)…………………………………………………………………………………………………………………………… Ore (quante, quando, in che grado di scuola)…………………………………………………….. ………………………………………………………………………………………………………………………………. strategie metodologiche………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………….. criteri previsti per la verifica/valutazione dei risultati raggiunti………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………………. Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 26 PUNTI DI ATTENZIONE E PROBLEMI APERTI Continuità: è la collaborazione, il collegamento, il confronto, il passaggio di informazioni, competenze, esperienze, opinioni, con gli altri ordini di scuola del territorio. Avviato già da tempo con le elementari e le materne, si auspica più efficace e produttivo quello con le scuole superiori e con c.f.p. Collaborazione con gli enti amministrativi territoriali: la ricaduta sociale che il progetto si ripropone di avere richiede il coinvolgimento delle amministrazioni locali, non solo a livello di finanziamenti alle famiglie e alla scuola, ma anche i termini di monitoraggio delle problematiche connesse con l’integrazione degli stranieri nel tessuto territoriale e di iniziative volte a favorire la convivenza in una società multiculturale. Collegamenti con il progetto “svantaggio”: l’ingresso di alunni stranieri nella scuola è talvolta reso più traumatico dalla situazione di svantaggio sociale, che i ragazzi vivono fuori dal contesto scolastico. Alle difficoltà di affrontare una realtà diversa, come lingua, come cultura, come abitudini di vita, come rapporti interpersonali, addirittura come valori, si sommano i problemi connessi alle situazioni familiari spesso precarie o ai limiti della legalità, alle reazioni di tipo aggressivo a quella che viene avvertita come una perdita di identità o uno stato di emarginazione e di inferiorità , all’assenza talvolta di una adeguata scolarizzazione nel paese d’origine, tutti fattori questi che contribuiscono ad aumentare lo stato di disagio dell’alunno straniero, la cui famiglia spesso non è abituata ad avere alcun rapporto con la scuola. Questo rende indispensabile il sovrapporsi, negli interventi individualizzati su casi specifici, delle strategie metodologiche tipiche dei progetti per gli alunni stranieri a quelle più direttamente utilizzate per il recupero dello svantaggio. Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 27 PERCORSI DI DIDATTICA INTERCULTURALE ATTRAVERSO L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO E DI LINGUA 2 EQUIPE DI PROGETTO: DIRIGENTE SCOLASTICO Dirigente Scolastico e tre docenti “guida”, uno per ogni ordine di scuola seguiti da una figura “chiave” (psicopedagogista) come consulente: E’ necessario un periodo di formazione dei docenti all’inizio dell’anno per poi iniziare il lavoro nel corso del 1° Quadrimestre. IMPOSTAZIONE DEL LAVORO PROGETTUALE: Analisi del contesto progettuale , verifica della fattibilità di una o più alternative alla soluzione dei problemi Focalizzazione dei problemi e dei bisogni Valutazione e scelta di strategie e tecniche FINALITA’ Migliorare l’apprendimento della lingua 2 per bambini / ragazzi stranieri attraverso l’interazione costruttiva diretta Superamento dei conflitti OBIETTIVI Fornire esperienze utili allo sviluppo cognitivo , psicologico e sociale Stimolare la motivazione all’apprendimento Costruire relazioni positive fra gli studenti Facilitare il passaggio dalla lingua parlata a quella scritta utilizzando l’interazione tra pari METODOLOGIA Apprendimento cooperativo / tutoring tra pari anche nelle fasi dell’accoglienza ( metodo d’apprendimento che utilizza piccoli gruppi in cui i bambini / ragazzi lavorano insieme per migliorare l’apprendimento all’interno dei laboratori linguistici nella Primaria e nella Secondaria e di gioco nella scuola dell’Infanzia ) Apprendimento personale che si esplicita anche nel: - favorire l’autostima e rafforzare l’autoaccettazione - attenuare la frustrazione - valorizzare l’allievo in tutte le forme espressive Saranno individuate aree di intervento formativo: Area socio – affettiva affinché gli alunni stiano bene a scuola e le classi diventino gradualmente comunità educati ve/ educanti Area metacognitiva perché vengono stimolati ad apprendere e riflettere su come si apprende Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 28 RUOLO DEI DOCENTI NEI TRE ORDINI DI SCUOLA Definire gli obiettivi in termini didattici Decidere la composizione dei gruppi dopo una rilevazione delle principali difficoltà di inserimento Assegnare i ruoli Organizzare i materiali Spiegare l’approccio cooperativo Verificare sia in itinere sia a conclusione dell’attività di laboratorio Valutare Produrre la documentazione dell’esperienza anche attraverso materiali multimediali ESEMPLIFICAZIONE All’interno dei laboratori linguistici è possibile trattare argomenti che spaziano in differenti contesti di apprendimento quali: le parole degli altri nella nostra lingua - oppure il contrario la storia di Cappuccetto raccontata dal lupo il linguaggio non verbale , “ come fare a capirsi se non si conosce la lingua ( all’interno di una UA sulla comunicazione il gioco / i giochi come mezzo di comunicazione tra pari “ Chi sono gli altri ? attività che precedono la lettura finalizzate a introdurre l’ argomento attivare schemi che facilitino la memoria fornire informazioni di base rispetto al testo dando traccia di ciò che si leggerà spiegare il concetto di parola chiave individuare lo scopo della lettura individuare il tipo di testo o che accompagnano la lettura per rinforzare il processo di comprensione tipo : far abbinare parole / immagini parole / definizioni proporre domande a scelta multipla oppure V/F far completare griglie , All’interno dei laboratori si prevede il coinvolgimento dei ragazzi stranieri che, con l’aiuto degli insegnanti , dei Mediatori culturali e dei Facilitatori d’apprendimento ( questi ultimi messi a disposizione dalle Amministrazioni Comunali ) , possono svolgere il ruolo di tutor per far conoscere ai compagni la lingua di appartenenza in passaggi essenziali e/o alcuni aspetti della loro cultura ( usanze , cibi , giochi , favole ecc. ecc.). Il percorso didattico di apprendimento della lingua prettamente tecnico è supportato da animazioni , giochi di ruolo , lavori di ricerca sul computer utilizzando anche Internet , analisi dei testi anche in lingue diverse tradotti dagli alunni stranieri con l’aiuto degli insegnanti di lingua straniera , dai mediatori e perché no da alcuni genitori stranieri che possono essere coinvolti in modo tale da avvicinare la Scuola italiana partecipando attivamente a percorsi didattici . In questo modo la nostra proposta darebbe una motivazione in più a tutti quei bambini e ragazzi che hanno un vissuto pesante alle spalle e che vivono , sulla loro pelle , la fatica di vivere , coinvolgendo anche la sfera sociale . Molti dei problemi che i bambini / ragazzi stranieri vivono a scuola dipendono dalla rigidità di alcune nostre richieste che sono lontane anni luce dalle loro realtà di disperazione , di assenze , di solitudini , di voglia di spazi aperti , di abitudini diverse . Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 29 SPAZI Tutti gli spazi – aula e laboratori disponibili all’interno delle scuole dell’Istituto RISORSE UMANE ED ECONOMICHE NECESSARIE Psicopedagogista per la formazione e come consulente in itinere Ore aggiuntive per i docenti Mediatori culturali (Lingua Araba - Lingua Romena – Cultura Indiana ) Personale non docente coinvolto nell’accoglienza e nell’assistenza attiva degli alunni Acquisto testi sull’apprendimento cooperativo e l’intercultura Acquisto computers e materiale informatico per i laboratori Gestione di uno sportello per il coinvolgimento dei genitori stranieri COLLABORAZIONI ESTERNE Amministrazioni comunali Centro risorse Tangram (fino all’a.s. 2009/2010) Psicopedagogista Mediatori culturali Uonpia VALUTAZIONE PREVISTA Iniziale In itinere Finale Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 30 Quadro comune europeo di riferimento per le lingue. © Council of Europe, 2001 © RCS Scuola, Milano - La Nuova Italia – Oxford, 2002, pag. 32 Tav. 1. Livelli comuni di riferimento: scala globale C2 È in grado di comprendere senza sforzo praticamente tutto ciò che ascolta o legge. Sa riassumere informazioni tratte da diverse fonti, orali e scritte, ristrutturando in un testo coerente le argomentazioni e le parti informative. Si esprime spontaneamente, in modo molto scorrevole e preciso e rende distintamente sottili sfumature di Livello significato anche in situazioni piuttosto complesse. Avanzato C1 È in grado di comprendere un’ampia gamma di testi complessi e piuttosto lunghi e ne sa ricavare anche il significato implicito. Si esprime in modo scorrevole e spontaneo, senza un eccessivo sforzo per cercare le parole. Usa la lingua in modo flessibile ed efficace per scopi sociali, accademici e professionali. Sa produrre testi chiari, ben strutturati e articolati su argomenti complessi, mostrando di saper controllare le strutture discorsive, i connettivi e i meccanismi di coesione. B2 È in grado di comprendere le idee fondamentali di testi complessi su argomenti sia concreti sia astratti, comprese le discussioni tecniche nel proprio settore di specializzazione. È in grado di interagire con relativa scioltezza e spontaneità, tanto che l’interazione con un parlante nativo si sviluppa senza eccessiva fatica e tensione. Sa produrre testi chiari e articolati su un’ampia gamma di argomenti e esprimere una opinione su un argomento d’attualità, esponendo i pro e i contro delle Livello diverse opzioni. Intermedio B1 È in grado di comprendere i punti essenziali di messaggi chiari in lingua standard su argomenti familiari che affronta normalmente al lavoro, a scuola, nel tempo libero, ecc. Se la cava in molte situazioni che si possono presentare viaggiando in una regione dove si parla la lingua in questione. Sa produrre testi semplici e coerenti su argomenti che gli siano familiari o siano di suo interesse. È in grado di descrivere esperienze e avvenimenti, sogni, speranze, ambizioni, di esporre brevemente ragioni e dare spiegazioni su opinioni e progetti. A2 Riesce a comprendere frasi isolate ed espressioni di uso frequente relative ad ambiti di immediata rilevanza (ad es. informazioni di base sulla persona e sulla famiglia, acquisti, geografia locale, lavoro). Riesce a comunicare in attività semplici e di routine che richiedono solo uno scambio di informazioni semplice e diretto su argomenti familiari e abituali. Riesce a descrivere in termini semplici aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni immediati. Livello Elementare A1 Riesce a comprendere e utilizzare espressioni familiari di uso quotidiano e formule molto comuni per soddisfare bisogni di tipo concreto. Sa presentare se stesso/a e altri ed è in grado di porre domande su dati personali e rispondere a domande analoghe (il luogo dove abita, le persone che conosce, le cose che possiede). È in grado di interagire in modo semplice purché l’interlocutore parli lentamente e chiaramente e sia disposto a collaborare. Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 31 Livelli europei - Scheda per l'autovalutazione PARLATO Interazione Lettura COMPRENSIONE Ascolto A1 A2 B1 Livelli europei - Scheda per l'autovalutazione B2 C1 C2 Riesco a capire espressioni e Riesco a capire gli elementi parole di uso molto principali in un discorso chiaro in Riesco a capire discorsi di una Riesco a riconoscere frequente relative a ciò che parole che mi sono lingua standard su argomenti certa lunghezza e conferenze e a Non ho nessuna difficoltà a mi riguarda direttamente Riesco a capire un discorso lungo familiari ed espressioni familiari, che affronto seguire argomentazioni anche capire qualsiasi lingua parlata, (per esempio informazioni anche se non é chiaramente molto semplici riferite a frequentemente al lavoro, a scuola, complesse purché il tema mi sia sia dal vivo sia trasmessa, di base sulla mia persona e strutturato e le relazioni non me stesso, alla mia nel tempo libero ecc. Riesco a relativamente familiare. Riesco a anche se il discorso é tenuto in sulla mia famiglia, gli vengono segnalate, ma rimangono famiglia e al mio capire l’essenziale di molte capire la maggior parte dei modo veloce da un acquisti, l’ambiente implicite. Riesco a capire senza ambiente, purché le trasmissioni radiofoniche e notiziari e delle trasmissioni TV madrelingua, purché abbia il circostante e il lavoro). troppo sforzo le trasmissioni persone parlino televisive su argomenti di attualità che riguardano fatti d’attualità e tempo di abituarmi all’ Riesco ad afferrare televisive e i film. lentamente e o temi di mio interesse personale o la maggior parte dei film in accento. l’essenziale di messaggi e chiaramente. professionale, purché il discorso lingua standard. annunci brevi, semplici e sia relativamente lento e chiaro. chiari. Riesco a leggere testi molto brevi e semplici e a trovare Riesco a leggere articoli e Riesco a capire testi letterari e Riesco a capire con facilità Riesco a capire i nomi e Riesco a capire testi scritti di uso informazioni specifiche e relazioni su questioni d’attualità informativi lunghi e complessi e so praticamente tutte le forme di le persone che mi sono corrente legati alla sfera quotidiana prevedibili in materiale di in cui l’autore prende posizione apprezzare le differenze di stile. lingua scritta inclusi i testi familiari e frasi molto o al lavoro. Riesco a capire la uso quotidiano, quali ed esprime un punto di vista Riesco a capire articoli specialistici teorici, strutturalmente o semplici, per esempio descrizione di avvenimenti, di pubblicità, programmi, determinato. Riesco a e istruzioni tecniche piuttosto linguisticamante complessi, quelle di annunci, sentimenti e di desideri contenuta menù e orari. Riesco a comprendere un testo narrativo lunghe, anche quando non quali manuali, articoli cartelloni, cataloghi. in lettere personali. capire lettere personali contemporaneo. appartengono al mio settore. specialistici e opere letterarie. semplici e brevi. Riesco a interagire in Riesco a partecipare senza modo semplice se Riesco a comunicare sforzi a qualsiasi Riesco ad affrontare molte delle l’interlocutore é affrontando compiti Riesco ad esprimermi in modo conversazione e discussione ed situazioni che si possono disposto a ripetere o a semplici e di routine che Riesco a comunicare con un sciolto e spontaneo senza dover ho familiarità con le presentare viaggiando in una zona riformulare più richiedano solo uno scambio grado di spontaneità e scioltezza cercare troppo le parole. Riesco ad espressioni idiomatiche e dove si parla la lingua. Riesco a lentamente certe cose e semplice e diretto di sufficiente per interagire in modo usare la lingua in modo flessibile colloquiali. Riesco ad partecipare, senza essermi mi aiuta a formulare ciò informazioni su argomenti e normale con parlanti nativi. ed efficace nelle relazioni sociali e esprimermi con scioltezza e a preparato, a conversazioni su che cerco di dire. attività consuete. Riesco a Riesco a partecipare attivamente professionali. Riesco a formulare rendere con precisione sottili argomenti familiari, di interesse Riesco a porre e a partecipare a brevi idee e opinioni in modo preciso e a sfumature di significato. In a una discussione in contesti personale o riguardanti la vita rispondere a domande conversazioni, anche se di familiari, esponendo e collegare abilmente i miei caso di difficoltà, riesco a quotidiana ( per esempio la semplici su argomenti solito non capisco sostenendo le mie opinioni. interventi con quelli di altri ritornare sul discorso e a famiglia, gli hobby, il lavoro, i molto familiari o che abbastanza per riuscire a interlocutori. riformularlo in modo cosí viaggi e i fatti di attualità). riguardano bisogni sostenere la conversazione. scorrevole che difficilmente immediati. qualcuno se ne accorge. Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 32 Produzione orale scritta Produzione Riesco a descrivere, collegando Riesco ad usare una serie di semplici espressioni, esperienze ed espressioni e frasi per Riesco a usare avvenimenti, i miei sogni, le mie descrivere con parole espressioni e frasi speranze e le mie ambizioni. semplici la mia famiglia ed semplici per descrivere Riesco a motivare e spiegare altre persone, le mie il luogo dove abito e la brevemente opinioni e progetti. condizioni di vita, la carriera gente che conosco. Riesco a narrare una storia e la scolastica e il mio lavoro trama di un libro o di un film e a attuale o il più recente. descrivere le mie impressioni. . Riesco a scrivere una breve e semplice cartolina , ad esempio Riesco a prendere semplici per mandare i saluti appunti e a scrivere brevi Riesco a scrivere testi semplici e delle vacanze. Riesco a messaggi su argomenti coerenti su argomenti a me noti o compilare moduli con riguardanti bisogni di mio interesse. Riesco a scrivere dati personali scrivendo immediati. Riesco a scrivere lettere personali esponendo per esempio il mio una lettera personale molto esperienze e impressioni. nome, la nazionalità e semplice, per esempio per l’indirizzo sulla scheda ringraziare qualcuno. di registrazione di un albergo. Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011 Riesco a presentare descrizioni o argomentazioni chiare e scorrevoli, in uno stile adeguato al contesto e con una struttura logica efficace, che possa aiutare il destinatario a identificare i punti salienti da rammentare. Riesco a esprimermi in modo chiaro e articolato su una vasta gamma di argomenti che mi interessano. Riesco a esprimere un’ opinione su un argomento d’attualità, indicando vantaggi e svantaggi delle diverse opzioni. Riesco a presentare descrizioni chiare e articolate su argomenti complessi, integrandovi temi secondari, sviluppando punti specifici e concludendo il tutto in modo appropriato. Riesco a scrivere testi chiari e articolati su un’ampia gamma di argomenti che mi interessano. Riesco a scrivere saggi e relazioni, fornendo informazioni e ragioni a favore o contro una determinata opinione. Riesco a scrivere lettere mettendo in evidenza il significato che attribuisco personalmente agli avvenimenti e alle esperienze. Riesco a scrivere testi chiari, scorrevoli e stilisticamente Riesco a scrivere testi chiari e ben appropriati. Riesco a scrivere strutturati sviluppando lettere, relazioni e articoli analiticamente il mio punto di complessi, supportando il vista. Riesco a scrivere lettere, contenuto con una struttura saggi e relazioni esponendo logica efficace che aiuti il argomenti complessi, evidenziando destinatario a identificare i i punti che ritengo salienti. Riesco punti salienti da rammentare. a scegliere lo stile adatto ai lettori Riesco a scrivere riassunti e ai quali intendo rivolgermi. recensioni di opere letterarie e di testi specialisti 33