Min is t er o d e ll' Is t r u z i on e, d el l' U n iv er s it à e d el la R i ce r c a
Istituto Comprensivo “ R. FUSARI ”
Via A. De Gasperi, 30 – 26823 Castiglione d’Adda (LO) – Tel. 0377 900482- Fax 0377 901508
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Con sezioni associate: Scuola primaria di Castiglione d’Adda - Via XX settembre n.31
Scuola primaria di Turano Lodigiano - Piazza xxv Aprile
Scuola primaria di Cavacurta - Via xxv Aprile
Scuola dell’ Infanzia di Castiglione d’Adda - Via A.Volta
Scuola dell’ Infanzia di Turano Lodigiano - Via E.Pecchi n. 8
Scuola dell’ Infanzia di Bertonico - Via G. Garibaldi n. 1
Scuola dell’ Infanzia di Cavacurta - Via xxv Aprile
Progetto Intercultura
 PROGETTO INTERCULTURA
INTEGRAZIONE ALUNNI STRANIERI
Anno scolastico 2010/2011
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA A SCUOLA
DI
ALUNNI STRANIERI
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
1
PRESENTAZIONE DEL PROGETTO
(aggiornato a.s. 2010/2011)
Il progetto “Intercultura” dell’I.C.C. di Castiglione d’Adda nasce dalla
collaborazione di tutti gli ordini di scuola facenti parte dell’Istituto e dal
confronto con gli Enti locali e le agenzie educative territoriali che, a partire
dalla fine degli anni ’90, hanno incominciato ad avvertire la necessità di
organizzare e coordinare gli interventi educativi e didattici a favore
dell’integrazione degli alunni stranieri che, in misura sempre maggiore, si
affacciavano al mondo della scuola.
Dalla fase di “emergenza”, durante la quale, come sempre, è stata la
buona volontà degli operatori a far fronte ai problemi e alle necessità, già
da qualche anno si è passati alla fase della progettazione che vede gli
insegnanti impegnati a ricercare e sperimentare nuove strade
organizzative e metodologiche per offrire non solo una buona
integrazione ai ragazzi stranieri all’interno della scuola dell’obbligo, ma
anche un percorso di conoscenza più ricco agli alunni italiani che si
trovano ad esercitare la capacità del confronto, dello scambio e della
collaborazione, anche acquisendo nuove informazioni e più ampie
prospettive.
Se questi sono i principi ispiratori del progetto, la “snellezza” e la
“versatilità” ne costituiscono la forma: abbiamo pensato a una serie di
“schede”, facilmente integrabili o aggiornabili, che contenessero solo le
indicazioni di fondo, gli elementi di progettazione “indispensabili”,
lasciando ai singoli docenti (con la loro esperienza, preparazione e stile di
insegnamento) la programmazione specifica degli interventi che, sempre,
hanno come protagonisti ragazzi in carne ed ossa, classi sempre diverse,
scenari in continuo cambiamento. Ci è sembrato utile predisporre uno
strumento per così dire “essenziale”, che possa raccogliere cioè
informazioni veramente utili e utilizzabili, espresse in un linguaggio
ampiamente sperimentato e condiviso.
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
2
PROGETTO “INTERCULTURA”
Premessa
Il Progetto “Intercultura” individua e indica strategie educative e didattiche che
favoriscano l’inserimento dei ragazzi stranieri in una realtà (sociale, scolastica,
culturale) diversa dalla loro, sollecitino l’interazione e la collaborazione con gli
altri ragazzi in un’ottica veramente interculturale, permettano l’acquisizione il
più possibile “alla pari” di competenze, capacità, conoscenze, spendibili nel
futuro, promuovano il successo scolastico.
Per questo richiede una organizzazione a più livelli che, partendo da finalità
generali condivise trasversalmente dai docenti, dai genitori e dalle agenzie
educative che eventualmente partecipano alla sua realizzazione, attraverso fasi
successive e interventi diversificati porti gradatamente l’alunno a perseguire e
raggiungere le mete fissate per tutti gli altri, senza tuttavia rinunciare alla
propria identità.
A questo scopo il progetto si presenta come “piattaforma” di riferimento, punto
di partenza da adattare alla specifica realtà scolastica in continuo cambiamento
e deve quindi essere integrato con una puntuale pianificazione delle attività
che i Consigli di Classe/Team dei docenti riterranno più opportune ed efficaci.
Alla realizzazione del Progetto concorrono, insieme ai docenti, figure
professionali che nel corso del tempo hanno acquisito, grazie anche alle diverse
occasioni di formazione messe in atto dall’U.S.P, Provincia di Lodi e centro
“Tangram”, competenze sempre più adeguate, quali il mediatore culturale e il
facilitatore di apprendimento. Quest’ultimo ruolo si è rivelato di particolare
interesse e utilità tanto da poter ricoprire uno specifico incarico.
Il progetto si propone anche di avere una ricaduta sull’integrazione degli adulti
(genitori) nel tessuto sociale del territorio, favorendo, attraverso incontri di
carattere informativo-collaborativo e una sempre più stretta collaborazione con
gli Enti Locali, quel dialogo interculturale che rappresenta un punto di partenza
per prevenire situazioni di disagio, devianza e di intolleranza spesso associate
all’ingresso di “estranei” in una comunità, soprattutto di piccoli dimensioni.
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
3
Articolazione del progetto
Il Progetto Intercultura si articola in :

ACCOGLIENZA

ALFABETIZZAZIONE

INSERIMENTO NELLA CLASSE

INTERVENTO DEL MEDIATORE CULTURALE

INTERVENTO DEGLI INSEGNANTI CHE ADERISCONO AL PROGETTO

INTERVENTO DEL FACILITATORE DI APPRENDIMENTO

INTERVENTO DELLA COMMISSIONE

RAPPORTI CON I GENITORI O GLI ADULTI RESPONSABILI

CONTINUITA’

COLLABORAZIONE CON IL COMUNE

STRATEGIE EDUCATIVE, METODOLOGICHE E DIDATTICHE:
-la motivazione (esempio)
-la comunicazione interpersonale (esempio)
-la socializzazione nella scuola dell’infanzia (esempio)
-la lingua per studiare (esempio)
-un percorso geo-storico di didattica interculturale (esempio)
-l’insegnamento della seconda lingua comunitaria

GRIGLIE PER LA RACCOLTA DEI DATI UTILI E PER LA VERIFICA IN
ITINERE

QUADRO COMUNE EUROPEO DELLE LINGUE
Ogni articolazione conterrà le indicazioni relative a:
1. a chi è rivolta
2. le finalità principali
3. gli operatori coinvolti
4. le modalità di attuazione
5. le attività specifiche
6. le risorse finanziarie necessarie
7. i tempi (quando e durata)
8. la verifica
Verifica del progetto
La verifica dell’efficacia degli interventi verrà fatta attraverso incontri con gli
operatori che si occupano della realizzazione del Progetto e avrà lo scopo non
solo di valutare la validità e l’adeguatezza delle diverse attività, ma di
apportare le opportune modifiche e soprattutto di offrire occasioni di scambi
di vedute e di esperienze. In questo senso sarà attuata “in itinere”,
utilizzando eventuali griglie di osservazione e di registrazione dei progressi
sia sul piano della socializzazione che su quello dell’apprendimento, ma si
propone di gettare le basi anche per una verifica del “lungo percorso”,
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
4
seguendo l’alunno anche oltre la scuola dell’obbligo, in modo da valutarne in
concreto la reale ricaduta.
ACCOGLIENZA
A CHI E’ RIVOLTA:
a tutti gli alunni stranieri che frequentano la scuola per la prima volta
FINALITA’ PRINCIPALI:
 mettere l’alunno a proprio agio, rassicurando i suoi movimenti in un
ambiente non ostile
 favorire l’orientamento nell’edificio e nell’organizzazione scolastica
 offrirgli punti di riferimento nelle figure dell’insegnante-tutor* e/o di altri
operatori scolastici
OPERATORI COINVOLTI:
 Dirigente Scolastico
 insegnante-tutor
 facilitatore di apprendimento (se disponibile)
 mediatore culturale (se disponibile)
 docenti di lingua inglese o francese (se necessario)
MODALITA’ DI ATTUAZIONE:
l’alunno seguito individualmente o il piccolo gruppo con le stesse
caratteristiche, con l’eventuale supporto di alunni della stessa lingua madre già
inseriti nella scuola
ATTIVITA’ SPECIFICHE:
 interviste per la conoscenza reciproca
 questionari in lingua madre o in una lingua condivisa
 compilazione di schede informative sul percorso scolastico e sulla
situazione familiare (v. “protocollo di accoglienza”)
 visita guidata all’edificio scolastico
 organizzazione del calendario, dell’orario, del materiale didattico e delle
attività
 informazioni su consuetudini e regole di comportamento
RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE:
pagamento delle ore del mediatore culturale e di eventuali ore eccedenti dei
docenti
TEMPI (QUANDO E DURATA):
dal momento dell’arrivo 3 ore giornaliere per 1 settimana (tot. 18 ore). Se
necessario per 2 settimane
VERIFICA:
 accertamento della comprensione di semplici consegne (Come ti chiami?
Vai al posto. Prendi il quaderno.)
 osservazione dei comportamenti dell’alunno nel rapportarsi agli adulti e
agli altri bambini/ragazzi
 riconoscimento di spazi, di persone, di materiale scolastico sottoforma di
gioco (es.: caccia al tesoro)
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
5
*L’insegnante “tutor” è il docente designato a fare da punto di riferimento per
l’alunno.
ALFABETIZZAZIONE
A CHI E’ RIVOLTA:
ai soli alunni che non hanno alcuna o hanno scarsa conoscenza della lingua
italiana
FINALITA’ PRINCIPALI:
 mettere il bambino/ragazzo in grado di comunicare verbalmente richieste
e necessità primarie, di rispondere a semplici domande sulla sua identità,
di comprendere ed eseguire semplici consegne
 fornire all’alunno gli elementi di base della lingua italiana parlata e
scritta, utili per comunicare con gli altri e per iniziare anche a leggere e a
scrivere
OPERATORI COINVOLTI:
 insegnanti
in
possesso
delle
competenze
sulle
tecniche
di
alfabetizzazione o docenti che partecipano al progetto (di qualsiasi
disciplina)
 docente con distacco totale o parziale di cui si effettuerà richiesta
 facilitatore di apprendimento
MODALITA’ DI ATTUAZIONE:
l’alunno seguito individualmente o nel piccolo gruppo compatibile per livello di
conoscenza della lingua
ATTIVITA’ SPECIFICHE:
da programmare adeguatamente al contesto e in relazione alle competenze
possedute dagli operatori coinvolti e senza trascurare il decisivo apporto della
comunicazione interpersonale tra coetanei all’interno della classe
RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE:
eventuale pagamento ore eccedenti dei docenti coinvolti
TEMPI (QUANDO E DURATA):
subito dopo l’attività di ACCOGLIENZA, 6/8 ore
risorse disponibili
settimanali, a seconda delle
VERIFICA:
 scrittura alfabetica sia in stampatello che in corsivo
 associazioni immagini-parole
 dettati
 prove di lettura ad alta voce
 semplici questionari
 lettura di testi semplificati e questionari di comprensione
 produzione di testi semplici(in itinere e conclusive)
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
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CORSI DI ITALIANO L2
a) 1°livello
b) lingua per lo studio
Premessa
Il Progetto è rivolto ad alunni di cittadinanza non italiana neo-iscritti o già
frequentanti secondaria per i quali si riscontri la necessità di attivare corsi
specifici di alfabetizzazione e/o recupero/potenziamento dell’apprendimento
della lingua italiana come lingua seconda in orario curricolare e/o extracurricolare. A tale scopo vengono proposti due corsi: corso a) (livello A1-A2)
comunicazione interpersonale di base; corso b) (livello B1-B2)
comunicazione efficace e italiano per lo studio.
Bisogni rilevati




Alfabetizzazione di alunni neoiscritti,anche in corso d’anno
Recupero/consolidamento della lingua per comunicare
Acquisizione/consolidamento della lingua per lo studio
Facilitazione del percorso e del successo scolastico
Sintesi del progetto
Docente incaricato: docente di scuola primaria o secondaria di primo grado.
Tempi: congrui rispetto alle esigenze, nei limiti delle risorse disponibili
Obiettivi: apprendimento/recupero/consolidamento/potenziamento della
lingua italiana come lingua seconda, sia per comunicare che per studiare.
Attività: interventi individualizzati; studio cooperativo; esercitazioni orali,
scritte, motorie, operative; laboratorio informatica; proiezioni video
Sede: plessi dell’istituto
Verifica: report a cura del docente incaricato; supervisione della f.s.;
questionario di valutazione a cura dei consigli di classe.
Risorse necessarie: compenso ore docente incaricato.
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
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INSERIMENTO NELLA CLASSE
A CHI E’ RIVOLTA:
a ogni alunno individualmente e alla classe
FINALITA’ PRINCIPALI:
 favorire l’accoglienza da parte della classe e l’integrazione-interazione
con i compagni, in modo da avviare rapporti empatici di conoscenzacollaborazione sia con gli adulti che con i coetanei
 facilitare l’apprendimento della lingua italiana attraverso i rapporti di
comunicazione/socializzazione con i coetanei e l’ascolto anche passivo
(periodo di silenzio: fase che intercorre tra l’inizio dell’apprendimento e
la produzione della lingua, da 1 a 3 mesi)
OPERATORI COINVOLTI:
 l’insegnante di italiano, in modo particolare
 tutti gli insegnanti della classe
 mediatore culturale, se necessario
MODALITA’ DI ATTUAZIONE:
affiancare all’alunno uno o due compagni tra i più motivati
ATTIVITA’ SPECIFICHE:
 giochi
 attività di psicomotricità
 cooperative learning
 drammatizzazione
 indagine sul paese di provenienza
 proiezione di cinema muto o cartoni animati
 attività operative: disegni, cartelloni, puzzle…
 letture espressive (drammatizzate, a più voci…)
RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE:
nessuna
TEMPI (QUANDO E DURATA) :
almeno 1 ora al giorno per 4 settimane, dopo la fase di accoglienza
VERIFICA:
 osservazioni del comportamento dell’alunno e dei compagni da parte di
tutti gli insegnanti (1)
 livello di partecipazione alle attività di classe
 giochi a squadre
(Si veda la proposta di griglia per la rilevazione dei dati utili)
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
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SCELTA DELLA CLASSE E DELLA SEZIONE DI
INSERIMENTO
Gli alunni saranno inseriti nelle classi dal Dirigente scolastico sulla base dei
seguenti criteri:







scolarità pregressa (vedi certificato di studi o di autocertificazione dei
genitori)
l’assegnazione alla classe immediatamente precedente (rispetto alla
scolarità pregressa e rispetto all’età anagrafica) nelle situazioni di
“particolare difficoltà”
il numero di alunni presenti in una classe
l’inserimento eventuale nella classe in cui sia già presente qualche
alunno appartenente allo stesso gruppo nazionale
l’inserimento “diffuso”, tale da non superare le quattro/cinque unità per
classe
indicazioni dei coordinatori sulla scelta della sezione di inserimento
la Scuola Secondaria di primo grado accoglie le domande di nuova
iscrizione solo di alunni che abbiano l’età per frequentare tale ordine di
scuola (massimo 14 anni)
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
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INTERVENTO DEL MEDIATORE CULTURALE
A CHI E’ RIVOLTA:
a tutti gli alunni che condividono la lingua del m.c.
FINALITA’ PRINCIPALI:
 rendere più facile per l’alunno la possibilità di orientarsi, comprendere,
motivarsi alla socializzazione e all’apprendimento attraverso la
mediazione della propria lingua
 offrirgli un punto di riferimento affettivo, sociale e scolastico
 favorire il processo di apprendimento della lingua italiana sia per la
comunicazione sociale che per l’apprendimento scolastico
 consentirgli di utilizzare la propria lingua anche per ottimizzare il suo
apprendimento scolastico
 avviare e esercitare l’apprendimento delle diverse discipline
 migliorare la conoscenza reciproca (italiani-stranieri) per eliminare i
pregiudizi.
OPERATORI COINVOLTI:
 mediatore culturale
 insegnante-tutor
 insegnanti della classe.
MODALITA’ DI ATTUAZIONE:
 individualmente
 nel piccolo gruppo dello stesso livello o nel piccolo gruppo con lo stesso
bisogno riscontrato
 in classe.
ATTIVITA’ SPECIFICHE:
 giochi-attività di comunicazione
 lettura e scrittura sia in lingua madre che in lingua italiana
 attività di apprendimento disciplinare predisposto e/o concordato con i
singoli insegnanti.
RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE:
pagamento del mediatore culturale.
TEMPI (QUANDO E DURATA):
a seconda delle esigenze. Ipotesi: tutto l’anno scolastico, 10 ore settimanali
per 33 settimane, su tutto l’istituto, per un totale di 330 ore circa (risorse
permettendo).
VERIFICA:
al termine di ogni u.d.a. concordata con il m.c., l’insegnante predisporrà un
test di verifica dell’apprendimento disciplinare.
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
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INTERVENTO DEGLI INSEGNANTI CHE ADERISCONO
AL PROGETTO
A CHI E’ RIVOLTO:
 a tutti gli alunni stranieri di recente inserimento
 agli alunni stranieri con difficoltà di apprendimento
 agli alunni stranieri che debbano consolidare
disciplinari
gli
apprendimenti
FINALITA’ PRINCIPALI:
 stimolare e arricchire l’apprendimento della lingua italiana, anche in
relazione al lessico delle diverse discipline
 avviare, recuperare, consolidare, sviluppare l’apprendimento dei
contenuti e delle metodologie disciplinari
 mettere l’alunno il più possibile in grado di seguire la normale attività
della classe
OPERATORI COINVOLTI:
i docenti delle diverse discipline che aderiscono al progetto
MODALITA’ DI ATTUAZIONE:
il piccolo gruppo compatibile o per livello o per bisogno didattico (1liv.
Apprendimenti di base, 2liv. Avviamento-sviluppo dei contenuti disciplinari)
ATTIVITA’ SPECIFICHE:
l’attività sarà programmata per u.d.a. brevi, a seconda dei bisogni riscontrati
nei singoli c.d.c./team, utilizzando i seguenti criteri:
 semplificazione dei testi in lingua italiana
 elaborazione di vocabolari di specifici lessici disciplinari semplificati
 verifica delle nozioni e conoscenze disciplinari già possedute
 verifica delle abilità nell’uso di strumenti tecnici
RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE:
 pagamento di eventuali ore eccedenti prestate dagli insegnanti, il cui
ammontare massimo deve essere stabilito in relazione all’utilizzo dei
fondi per gli alunni stranieri e al fondo di istituto
 acquisto di testi e materiale di consumo
TEMPI (QUANDO E DURATA):
per tutto l’anno scolastico, con un orario settimanale che verrà organizzato
quadrimestralmente dalla apposita commissione, secondo la disponibilità degli
insegnanti
VERIFICA:
 verifiche in itinere dei percorsi di apprendimento degli alunni
 verifica dell’efficacia organizzativa e degli interventi in
commissione
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
sede
di
11
INTERVENTO DELLA COMMISSIONE
A CHI E’ RIVOLTO:
 a tutti gli insegnanti che, a diverso titolo (classi con alunni stranieri,
interessi professionali), concorrono al progetto
 ai genitori o adulti a cui i ragazzi sono affidati
 agli enti territoriali e alle agenzie educative che si occupano dei problemi
connessi alle tematiche interculturali
FINALITA’ PRINCIPALI:
 organizzare e seguire le diverse fasi e attività previste dal progetto
 diffondere le informazioni relative alle tematiche in oggetto (normativa,
aggiornamenti, dati)
 reperire, diffondere, elaborare materiali e strumenti didattici
 favorire lo scambio di esperienze, competenze, informazioni, materiali
 sensibilizzare e mettere in contatto tra loro le diverse agenzie educative
OPERATORI COINVOLTI:
 referenti dei diversi ordini di scuola dell’istituto per gli alunni stranieri
 referenti dei progetti “Svantaggio”
 insegnanti interessati a far parte della commissione
 funzione strumentale
 Dirigente Scolastico
MODALITA’ DI ATTUAZIONE:
incontri periodici, allargati, quando necessario, alle altre componenti che
partecipano al progetto
ATTIVITA’ SPECIFICHE:
 organizzazione dell’orario dei diversi interventi (mediatore culturale,
docenti-tutor, docenti di aree disciplinari,facilitatore di apprendimento) in
funzione dei gruppi di livello e/o dei bisogni specifici e individuali degli
alunni
 esame e studio di normativa, indirizzi didattici, esperienze in atto
 partecipazione e organizzazione di momenti di formazione e
aggiornamento
 elaborazione di materiali destinati a: bambini/ragazzi, genitori, docenti
(opuscolo di “accoglienza”, testi disciplinari semplificati, test di verifica)
RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE:
 pagamento di eventuali ore eccedenti
 pagamento di eventuali formatori
 costi dei materiali prodotti
TEMPI (QUANDO E DURATA):
1-2 ore ogni 2 mesi (indicativamente)
VERIFICA
attraverso il confronto di idee, al termine di ogni quadrimestre.
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
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CONTINUITA’
A CHI E’ RIVOLTA:
 ai docenti dell’istituto comprensivo e, possibilmente, anche al quelli del
biennio delle superiori
FINALITA’ PRINCIPALI:
 offrire elementi di conoscenza atti a facilitare il passaggio al livello
scolastico successivo
 favorire il passaggio di informazioni sull’iter scolastico dello studente
 rimuovere eventuali ostacoli al proseguimento degli studi
OPERATORI COINVOLTI:
 i docenti del c.di c./team
 la Commissione “Continuità”
 Dirigente Scolastico
MODALITA’ DI ATTUAZIONE:
al termine di ogni “segmento” del percorso scolastico, soprattutto nel
passaggio da un ordine di scuola ad un altro, i docenti acquisiscono e verificano
il materiale informativo (scheda di valutazione, scheda personale, dossier)
proveniente dall’ordine di scuola precedente in modo da facilitare sia
l’integrazione nel gruppo-classe che l’apprendimento disciplinare
ATTIVITA’ SPECIFICHE:
 lettura collegiale o resoconto da parte del Coordinatore relativa al
dossier dello studente
 incontri tra docenti dei due ordini di scuola al momento del “passaggio”
 incontro con gli alunni e i genitori
 verifica periodica (quadrimestrale o annuale) dell’andamento scolastico
dell’alunno
 eventuale studio da parte delle Commissioni Continuità e Intercultura
dei problemi connessi con il fenomeno dell’abbandono scolastico
RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE:
nessuna
TEMPI (QUANDO E DURATA):
all’inizio dell’anno scolastico o al momento dell’iscrizione, durante le normali
attività dei team/consigli di classe e nei lavori di Commissione.
VERIFICA:
 successo scolastico dimostrato dalla regolarità nella prosecuzione degli
studi
 individuazione e (se possibile) rimozione delle cause dell’insuccesso o
dell’abbandono, anche coinvolgendo altre agenzie educative del
territorio.
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
13
COLLABORAZIONE CON IL COMUNE
A CHI E’ RIVOLTA:
 amministratori o figure professionali e/o del volontariato che l’Ente locale
incarica
 dirigente e docenti dell’i.c.c.
FINALITA’ PRINCIPALI:
 confrontarsi sulle problematiche relative alla presenza di immigrati
stranieri sul territorio
 dare risposta ai bisogni formativi e informativi dei genitori di alunni
stranieri
 coinvolgere gli adulti nel processo di integrazione/interazione dei ragazzi
 favorire i rapporti e gli scambi tra i genitori della comunità locale
 verificare la ricaduta dell’azione educativa/formativa della scuola sul
territorio
OPERATORI COINVOLTI:
 amministratori e operatori incaricati dal Comune
 dirigente scolastico
 funzione strumentale per l’intercultura e docenti
MODALITA’ DI ATTUAZIONE:
verranno attivati incontri per concordare azioni finalizzate a ottenere
soprattutto un maggior coinvolgimento dei genitori nella vita della comunità
locale, in modo particolare delle mamme che in genere hanno poche occasioni
per relazionarsi con gli altri, ma il cui intervento risulta probabilmente
determinante per ottenere una migliore ricaduta dell’azione educativa sui
ragazzi.
ATTIVITA’ SPECIFICHE:
 corso di lingua italiana per le mamme
 incontri informali e di festa per la conoscenza e lo scambio
RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE:
nessuna
TEMPI (QUANDO E DURATA):
a partire dal 2008 per almeno due anni, in modo da poterne verificare la
fattibilità e l’efficacia.
VERIFICA:
 livello numerico di partecipazione alle diverse iniziative
 miglioramento del “clima” di accoglienza
 miglioramento della collaborazione scuola-famiglia
 osservazione della ricaduta sugli esiti educativi e didattici degli alunni
stranieri
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
14
RAPPORTI CON I GENITORI O GLI ADULTI
RESPONSABILI
A CHI E’ RIVOLTA:
 ai genitori o adulti responsabili dell’alunno
 altri genitori disponibili
FINALITA’ PRINCIPALI:
 offrire le informazioni necessarie a comprendere l’organizzazione
scolastica
 facilitare l’inserimento dell’alunno
 condividere con gli adulti le strategie educative della scuola
 favorire l’inserimento dell’alunno e della sua famiglia nella comunità
 migliorare la comunicazione e i rapporti interpersonali
OPERATORI COINVOLTI:
 docente-tutor
 mediatore culturale
 docente di lingua inglese o francese (se necessario)
 dirigente scolastico
 funzione strumentale
MODALITA’ DI ATTUAZIONE:
il docente-tutor, alla presenza di un mediatore culturale o di un docente di
lingua straniera, acquisisce le informazioni utili a comprendere il percorso
scolastico pregresso e illustra ai genitori o adulti responsabili dell’alunno
l’organizzazione della nuova scuola.
ATTIVITA’ SPECIFICHE:
 colloqui e incontri
 organizzazione di attività che possano coinvolgere i genitori, soprattutto
nella scuola primaria (racconto di favole tradotte simultaneamente dal
mediatore culturale, filastrocche, giochi in lingue diverse)
 corso di alfabetizzazione in lingua italiana per le mamme
RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE:
 pagamento del mediatore culturale
 pagamento di eventuali ore eccedenti dei docenti
TEMPI (QUANDO E DURATA):
prima e durante la fase dell’accoglienza e nel corso dell’anno scolastico o in
occasione di particolari ricorrenze.
VERIFICA:
 osservazione del livello di benessere dell’alunno a scuola
 risposta positiva alla richiesta di incontri e di collaborazione da parte dei
genitori
 esecuzione del lavoro assegnato all’alunno a casa
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
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INTERVENTO DEL FACILITATORE DI
APPRENDIMENTO
A CHI E’ RIVOLTO: agli alunni stranieri in difficoltà.
FINALITA’ PRINCIPALI:
 individuare e collaborare a risolvere le esigenze di organizzazione e di
inserimento
 supportare i docenti nell’insegnamento della lingua italiana
 semplificare i contenuti disciplinari
 favorire l’inserimento nella comunità locale.
OPERATORI COINVOLTI:
 facilitatore di apprendimento messo a disposizione dal Comune o su
posto aggiuntivo assegnato dall’U.S.P.
 insegnante-tutor
 insegnanti della classe
 funzione strumentale
MODALITA’ DI ATTUAZIONE:
l’alunno seguito individualmente o nel piccolo gruppo con lo stesso bisogno,
eventualmente affiancato, quando si ritenga opportuno e se possibile, da un
compagno italofono della stessa lingua-madre.
ATTIVITA’ SPECIFICHE:
 dialoghi e comunicazioni orali


lezioni individualizzate di semplificazione dei contenuti disciplinari su
indicazione dei docenti
laboratori operativi
RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE:
per la scuola: nessun costo.
TEMPI (QUANDO E DURATA):
almeno 10 ore settimanali per tutto l’anno scolastico.
VERIFICA:
 osservazione della ricaduta positiva in termini
di
progressi
nell’apprendimento della lingua, delle discipline e nell’organizzazione
scolastica
 osservazione del miglioramento nella socializzazione
 rilevamento del livello di soddisfacimento delle richieste fatte dalla scuola
all’operatore.
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
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STRATEGIE EDUCATIVE, METODOLOGICHE E DIDATTICHE:
potenziamento della motivazione (ESEMPIO)
A CHI E’ RIVOLTA:
all’alunno straniero demotivato all’apprendimento o alla socializzazione
FINALITA’ PRINCIPALI:
 rimuovere gli ostacoli dovuti a una troppo scarsa conoscenza della lingua
 migliorare i rapporti all’interno del gruppo-classe
 aumentare l’autostima
OPERATORI COINVOLTI:
 docente-tutor
 mediatore culturale e/o facilitatore di apprendimento
 docenti della classe
MODALITA’ DI ATTUAZIONE:
l’alunno seguito individualmente, nel piccolo gruppo, nella classe
ATTIVITA’ SPECIFICHE:
 colloqui individuali
 cooperative learning
 giochi di ruolo
 laboratori
RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE:
 pagamento del mediatore culturale
 materiale di consumo
TEMPI (QUANDO E DURATA):
durante l’anno scolastico quando si osserva una scarsa risposta alle
sollecitazioni messe in atto o sorgono problemi di emarginazione o di
autoesclusione
VERIFICA:
 osservazione del comportamento dell’alunno
 osservazione del comportamento del gruppo-classe
 miglioramento dei risultati scolastici
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
17
STRATEGIE EDUCATIVE, METODOLOGICHE E DIDATTICHE: la
comunicazione interpersonale (ESEMPIO)
A CHI E’ RIVOLTA:
all’alunno straniero non italofono
FINALITA’ PRINCIPALI:
 stimolare l’uso della lingua italiana
 facilitarne l’apprendimento attraverso la comunicazione con i compagni
 favorire i rapporti all’interno del gruppo-classe
 migliorare la motivazione
OPERATORI COINVOLTI:
 docente-tutor e/o facilitatore di apprendimento
 docenti della classe
 coetanei
MODALITA’ DI ATTUAZIONE:
l’alunno inserito in un piccolo gruppo cooperativo o in coppia con un compagno
italiano
ATTIVITA’ SPECIFICHE*:
 dialoghi guidati per la reciproca conoscenza
 conferimento di piccoli incarichi che richiedano la comunicazione verbale
 giochi di squadra e giochi linguistici su temi specifici (gli oggetti dell’aula,
i nomi dei compagni…)
 uscite sul territorio
 drammatizzazione
*le attività per favorire la comunicazione interpersonale dovrebbero essere
il più possibile lasciate alla libera iniziativa dei ragazzi. L’apprendimento
della lingua migliora nel momento in cui gli alunni ne esercitano l’uso in
situazioni reali di comunicazione con i compagni. Il docente, in questo caso,
offre uno spunto dall’esterno.
RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE:
 materiale di consumo
TEMPI (QUANDO E DURATA):
soprattutto nella fase di “accoglienza” e durante il primo periodo di inserimento
nella classe
VERIFICA:
 l’alunno si rivolge spontaneamente ai compagni
 l’alunno rivolge semplici domande agli operatori della scuola
 l’alunno comprende semplici domande in lingua italiana e risponde
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
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STRATEGIE EDUCATIVE, METODOLOGICHE E DIDATTICHE: la
socializzazione nella scuola dell’infanzia – il sé e l’altro (ESEMPIO)
A CHI E’ RIVOLTA:
a una classe di bambini dai tre ai cinque anni, in cui siano inseriti bambini
stranieri
FINALITA’ PRINCIPALI:
 acquisire ed arricchire la lingua italiana
 stimolare le relazioni con i compagni
 dare valore alla diversità
OPERATORI COINVOLTI:
 docentii
 genitori
 facilitatore di apprendimento
 mediatore culturale
MODALITA’ DI ATTUAZIONE:
normale attività di classe e/o nel piccolo gruppo
ATTIVITA’ SPECIFICHE:
 attività verbali e di laboratorio
 esperienze visive e manipolative
 giochi, canti, drammatizzazione
RISORSE FINANZIARIE NECESSARIE:
 materiale di consumo
TEMPI (QUANDO E DURATA):
soprattutto nella fase di “accoglienza” e durante il primo periodo di inserimento
nella classe, ma poi anche durante l’anno
VERIFICA:


produzioni individuali e di gruppo
osservazione dei progressi nei rapporti interpersonali
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
19
STRATEGIE EDUCATIVE, METODOLOGICHE E DIDATTICHE:
la lingua per studiare (ESEMPIO)
A CHI E’ RIVOLTA:
agli alunni stranieri già in possesso della lingua italiana per comunicare e in
grado di leggere e scrivere in lingua italiana
FINALITA’ PRINCIPALI:
 fornire un bagaglio di lessico specifico minimo disciplinare
 abituare all’utilizzo e alla lettura dei linguaggi e dei simboli convenzionali
 stimolare la raccolta delle informazioni anche attraverso la lettura delle
immagini
 esercitare l’esposizione di un argomento disciplinare seguendo una
“traccia”
OPERATORI COINVOLTI:
 docente di disciplina
 facilitatore di apprendimento
MODALITA’ DI ATTUAZIONE:
l’alunno seguito individualmente o nel piccolo gruppo
ATTIVITA’ SPECIFICHE:
 semplificazione dei testi su argomenti essenziali*
 selezione delle informazioni
 lettura di immagini
 questionari guidati orali e scritti
 produzione/lettura di carte geografiche, tabelle, linee del tempo, grafici…
 studio cooperativo
*la semplificazione dei testi richiede da parte del docente l’applicazione di
specifiche strategie di scrittura
RISORSE FINANZIARIE:
pagamento di eventuali ore eccedenti dei docenti
TEMPI (QUANDO E DURATA):
quando il possesso della lingua permette la lettura di testi semplici e
l’argomento si presta a sollecitare l’attenzione e la curiosità
VERIFICA:
 l’alunno ricorda, comprende e utilizza il lessico specifico minimo
 l’alunno sa utilizzare gli strumenti disciplinari
 l’alunno è in grado di rispondere a un questionario e/o di esporre un
breve argomento seguendo una traccia
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
20
STRATEGIE EDUCATIVE, METODOLOGICHE E DIDATTICHE:
l’insegnamento della seconda lingua comunitaria (ESEMPIO)
A CHI E’ RIVOLTA:
agli alunni stranieri con discrete competenze in lingua italiana, in modo
particolare di classe terza secondaria di 1°grado
FINALITA’ PRINCIPALI:
 fornire una competenza linguistica di base adatta alla comunicazione
 far acquisire competenze di lettura e scrittura relativamente a un minimo
bagaglio lessicale
 mettere in grado l’alunno di sostenere almeno il livello minimo in una
prova scritta graduata
OPERATORI COINVOLTI:
 docente di disciplina
 facilitatore di apprendimento
MODALITA’ DI ATTUAZIONE:
l’alunno seguito individualmente o nel piccolo gruppo
ATTIVITA’ SPECIFICHE:
 tutte le attività previste per l’apprendimento di una lingua straniera di
base
 esercizi graduati di lettura e di scrittura
 simulazione di prove d’esame (per gli alunni di classe terza)
RISORSE FINANZIARIE:
pagamento di eventuali ore eccedenti dei docenti
TEMPI (QUANDO E DURATA):
poiché per l’alunno straniero si tratta di una quarta lingua, sarà necessario far
partire l’attività nel momento in cui l’apprendimento della lingua italiana si sia
consolidato, in modo particolare è opportuno intensificare il”recupero” per gli
alunni di classe terza durante il secondo quadrimestre in vista dell’esame.
VERIFICA:
 l’alunno sa presentarsi e rispondere a semplici domande
 l’alunno esegue correttamente almeno il livello minimo di una prova
scritta nella seconda lingua comunitaria
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
21
STRATEGIE EDUCATIVE, METODOLOGICHE E DIDATTICHE: un
percorso geo-storico di didattica interculturale – le migrazioni
(ESEMPIO)
A CHI E’ RIVOLTA:
agli alunni di una classe terza secondaria di 1° grado
FINALITA’ PRINCIPALI:
 far acquisire l’abitudine ad utilizzare conoscenze e competenze acquisite
per mettere i fatti in relazione
 stimolare il confronto tra i diversi “punti di partenza” e i diversi “punti di
vista”
 esercitare la capacità di orientarsi su differenti tipi di carta geografica
 dimostrare che le diverse civiltà sono la risultante di molteplici
“contaminazioni”
OPERATORI COINVOLTI:
 docente di storia e geografia
 docente di lingua straniera
MODALITA’ DI ATTUAZIONE:
una unità di apprendimento affrontata in compresenza durante ore curricolari
ATTIVITA’ SPECIFICHE:
 lavoro di gruppo per ritrovare sui testi del triennio la trattazione del tema
“migrazioni”
 ricostruzione di carte geografiche dei flussi migratori relativi alle varie
epoche storiche
 classificazione dei motivi, delle modalità, delle conseguenze relativi agli
spostamenti
 indicazione dei risultati delle contaminazioni
 discussione-confronto sui problemi aperti
RISORSE FINANZIARIE:
nessuna
TEMPI (QUANDO E DURATA):
il terzo anno per 20 ore complessive
VERIFICA:
 l’alunno è in grado di ricercare i dati che gli servono
 l’alunno sa metterli in relazione
 l’alunno comprende la necessità di tener conto dei diversi punti di vista
per indagare a fondo un fenomeno
 l’alunno dimostra atteggiamenti di maggiore interesse ed apertura
verso i migranti
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
22
PUNTI DI ATTENZIONE E PROBLEMI APERTI

continuità: è la collaborazione, il collegamento, il confronto, il
passaggio di informazioni, competenze, esperienze, opinioni, con gli
altri ordini di scuola del territorio. Avviato già da tempo con la scuola
primaria e dell’infanzia, si auspica più efficace e produttivo quello con
le scuole superiori e con i c.f.p.

collaborazione con gli enti amministrativi territoriali: la ricaduta
sociale che il progetto si ripropone di avere richiede il coinvolgimento
delle amministrazioni locali, non solo a livello di finanziamenti alle
famiglie e alla scuola, ma anche in termini di monitoraggio delle
problematiche connesse con l’integrazione degli stranieri nel tessuto
territoriale e di iniziative volte a favorire la convivenza in una società
muticulturale.

il recupero dello “svantaggio”: l’ingresso di alunni stranieri nella
scuola è talvolta reso più traumatico dalla situazione di svantaggio
sociale, che i ragazzi vivono fuori dal contesto scolastico. Alle difficoltà
di affrontare una realtà diversa, come lingua, come cultura, come
abitudini di vita, come rapporti interpersonali, addirittura come valori,
si sommano i problemi connessi alle situazioni familiari spesso
precarie o ai limiti della legalità, alle reazioni di tipo aggressivo a
quella che viene avvertita come una perdita di identità o uno stato di
emarginazione e di inferiorità, all’assenza talvolta di una adeguata
scolarizzazione nel paese d’origine, tutti fattori questi che
contribuiscono ad aumentare lo stato di disagio dell’alunno straniero,
la cui famiglia spesso non è abituata ad avere alcun rapporto con la
scuola. Questo rende indispensabile il sovrapporsi, negli interventi
individualizzati su casi specifici, delle strategie metodologiche tipiche
dei progetti per gli alunni stranieri a quelle più direttamente utilizzate
per il recupero dello svantaggio.

la salvaguardia e il rispetto delle identità: la presenza dell’alunno
straniero in classe permette di ampliare le conoscenze e di abituare i
ragazzi al confronto attivo, anche attraverso la messa in discussione
dei “modelli” di riferimento proposti dai mass-media. Tutto ciò
comporta che non solo si sia obbligati a far ricorso a strategie
didattiche e metodologiche innovative, ma anche a prendere in
considerazione il punto di vista dell’altro come indispensabile corollario
alla conoscenza e alla comprensione del mondo globalizzato. Inoltre la
scuola che accoglie ha la possibilità di ampliare la propria offerta
formativa a favore di tutti i ragazzi, anche delle fasce più deboli,
personalizzandola, grazie alla presenza di figure professionali
(mediatore culturale, facilitatore di apprendimento) in appoggio
all’azione dei docenti.
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
23
1. GRIGLIA PER LA RILEVAZIONE DEI DATI UTILI
E PER LA VERIFICA DEL PROGETTO IN ITINERE
(compilazione a cura del docente)
DATI INIZIALI:
 Cognome e nome dell’alunno:………………………………………………………………………….

Data di nascita…………………………………………………………………………………………………..

Luogo di provenienza………………………………………………………………………………………..

Anni di scolarità nel paese d’origine…………………………………………………………………

In Italia dal……………………………………………………………………………………………………….

Presenza del nucleo familiare in Italia

Lingue conosciute………………………………………………………………………………………………

Grado di alfabetizzazione in lingua italiana………………………………………………………
SI –NO
AL TERMINE DELLA FASE DI ACCOGLIENZA*:
 Sa orientarsi all’interno della scuola
 Ha imparato la scansione oraria
 Frequenta con regolarità
 Porta il materiale che gli viene richiesto
 Esegue le attività proposte
AL TERMINE DEL PERIODO DI INSERIMENTO NELLA CLASSE:
 Cerca di instaurare rapporti con i compagni
 Ha compreso l’orario e l’organizzazione di classe
 Viene coinvolto e/o aiutato dai compagni
 Rivolge qualche domanda agli insegnanti
 Ha cominciato a svolgere alcune attività didattiche
……………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………
 Non ha ancora iniziato a svolgere le seguenti attività didattiche
…………………………………………………………………………………………………………………………………
SITUAZIONE ATTUALE DEGLI ALUNNI CHE HANNO GIA’ SUPERATO LE
PRIME DUE FASI (data………..):
 Comunica verbalmente con compagni ed insegnanti
 Ha imparato a organizzare il proprio lavoro
 Ha cercato di affrontare tutte le attività proposte
 Ha acquisito gli elementi di base delle diverse discipline
 Ha interiorizzato le regole di comportamento
 Ha instaurato un buon rapporto con i compagni
 Ha instaurato un buon rapporto con gli adulti
 E’ stato supportato dalla famiglia
 Ha raggiunto il seguente livello di L2 (utilizzare il codice del Quadro Europeo in allegato)
*crocettare le voci o completare.
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
24
2. MONITORAGGIO DEI BISOGNI DI APPRENDIMENTO DEGLI
ALUNNI STRANIERI (a cura del c.d.c./team ai fini di organizzare le ore
di progetto)
A.S………………….
Cognome…………………………………………………………..Nome………………………………………….
Classe……Sez………Plesso…………………………………Nazionalità……………………………………
Docente tutor (coordinatore o altro)……………………………………………………………………..
INDICARE (con una X) L’INTERVENTO CONSIDERATO PRIORITARIO (max. 2 X)
o PRIMA ALFABETIZZAZIONE ORALE E SCRITTA
o CONSOLIDAMENTO ALFABETIZZAZIONE E
LESSICALE
ARRICCHIMENTO
o LINGUA PER STUDIARE E METODO DI STUDIO
o PRODUZIONE SCRITTA
o RECUPERO SPECIFICO DISCIPLINARE (indicare quale)……………………………
o RINFORZO DELLA SOCIALIZZAZIONE……………………………………………………….
o ALTRO…………..……….……………………………………………………………………………………
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
25
3. INDICAZIONE DELLA DISPONIBILITA’ AD EFFETTUARE
ORE AGGIUNTIVE SU PROGETTO SPECIFICO
Dati del docente …………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………………………….
materia/area di insegnamento…………………………………………………………………………………………..
breve descrizione del “bisogno” didattico/formativo rilevato:………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………………………………………………….
indicazione dei tipi di intervento che si intendono effettuare (max 2) scegliendoli fra
quelli sottoelencati:
o PRIMA ALFABETIZZAZIONE ORALE E SCRITTA
o CONSOLIDAMENTO ALFABETIZZAZIONE E
LESSICALE
ARRICCHIMENTO
o LINGUA PER STUDIARE E METODO DI STUDIO
o PRODUZIONE SCRITTA
o RECUPERO SPECIFICO DISCIPLINARE (indicare quale)……………………………
o RINFORZO DELLA SOCIALIZZAZIONE……………………………………………………….
o ALTRO…………..……….……………………………………………………………………………………
obiettivi minimi che si intendono raggiungere:
a)……………………………………………………………………………………………………………………………
b)……………………………………………………………………………………………………………………………
c)……………………………………………………………………………………………………………………………
Ore (quante, quando, in che grado di scuola)……………………………………………………..
……………………………………………………………………………………………………………………………….
strategie metodologiche…………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………………………………………..
criteri previsti per la verifica/valutazione dei risultati raggiunti…………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………….
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
26
PUNTI DI ATTENZIONE E PROBLEMI APERTI

Continuità: è la collaborazione, il collegamento, il confronto, il
passaggio di informazioni,
competenze, esperienze, opinioni, con gli altri ordini di scuola del
territorio. Avviato già da
tempo con le elementari e le materne, si auspica più efficace e
produttivo quello con le scuole superiori e con c.f.p.

Collaborazione con gli enti amministrativi territoriali: la ricaduta
sociale che il progetto
si ripropone di avere richiede il coinvolgimento delle amministrazioni
locali, non solo a livello di finanziamenti alle famiglie e alla scuola, ma anche i termini di
monitoraggio delle
problematiche connesse con l’integrazione degli stranieri nel tessuto
territoriale e di iniziative volte a favorire la convivenza in una società multiculturale.

Collegamenti con il progetto “svantaggio”: l’ingresso di alunni
stranieri nella scuola è talvolta reso più traumatico dalla situazione di
svantaggio sociale, che i ragazzi vivono fuori dal contesto scolastico. Alle
difficoltà di affrontare una realtà diversa, come lingua, come cultura,
come abitudini di vita, come rapporti interpersonali, addirittura come
valori, si sommano i problemi connessi alle situazioni familiari spesso
precarie o ai limiti della legalità, alle reazioni di tipo aggressivo a quella
che viene avvertita come una perdita di identità o uno stato di
emarginazione e di inferiorità , all’assenza talvolta di una adeguata
scolarizzazione nel paese d’origine, tutti fattori questi che contribuiscono
ad aumentare lo stato di disagio dell’alunno straniero, la cui famiglia
spesso non è abituata ad avere alcun rapporto con la scuola. Questo
rende indispensabile il sovrapporsi, negli interventi individualizzati su
casi specifici, delle strategie metodologiche tipiche dei progetti per gli
alunni stranieri a quelle più direttamente utilizzate per il recupero dello
svantaggio.
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
27
PERCORSI DI DIDATTICA INTERCULTURALE
ATTRAVERSO L’APPRENDIMENTO COOPERATIVO
E
DI
LINGUA
2
EQUIPE DI PROGETTO: DIRIGENTE SCOLASTICO

Dirigente Scolastico e tre docenti “guida”, uno per ogni ordine di scuola
seguiti da una figura “chiave” (psicopedagogista) come consulente:
E’ necessario un periodo di formazione dei docenti all’inizio dell’anno per poi
iniziare il lavoro nel corso del 1° Quadrimestre.
IMPOSTAZIONE DEL LAVORO PROGETTUALE:



Analisi del contesto progettuale , verifica della fattibilità di una o più
alternative alla soluzione dei problemi
Focalizzazione dei problemi e dei bisogni
Valutazione e scelta di strategie e tecniche
FINALITA’


Migliorare l’apprendimento della lingua 2 per bambini / ragazzi stranieri
attraverso l’interazione costruttiva diretta
Superamento dei conflitti
OBIETTIVI




Fornire esperienze utili allo sviluppo cognitivo , psicologico e sociale
Stimolare la motivazione all’apprendimento
Costruire relazioni positive fra gli studenti
Facilitare il passaggio dalla lingua parlata a quella scritta utilizzando
l’interazione tra pari
METODOLOGIA

Apprendimento cooperativo / tutoring tra pari anche nelle fasi dell’accoglienza (
metodo d’apprendimento che utilizza piccoli gruppi in cui i bambini / ragazzi
lavorano insieme per migliorare l’apprendimento all’interno dei laboratori linguistici
nella Primaria e nella Secondaria e di
gioco nella scuola dell’Infanzia )

Apprendimento personale che si esplicita anche nel:
- favorire l’autostima e rafforzare l’autoaccettazione
- attenuare la frustrazione
- valorizzare l’allievo in tutte le forme espressive
Saranno individuate aree di intervento formativo:


Area socio – affettiva affinché gli alunni stiano bene a scuola e le classi diventino
gradualmente comunità educati
ve/ educanti
Area metacognitiva perché vengono stimolati ad apprendere e riflettere su come si
apprende
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
28
RUOLO DEI DOCENTI NEI TRE ORDINI DI SCUOLA
Definire gli obiettivi in termini didattici
 Decidere la composizione dei gruppi dopo una rilevazione delle principali difficoltà
di inserimento
 Assegnare i ruoli
 Organizzare i materiali
 Spiegare l’approccio cooperativo
 Verificare sia in itinere sia a conclusione dell’attività di laboratorio
 Valutare
 Produrre la documentazione dell’esperienza anche attraverso materiali multimediali
ESEMPLIFICAZIONE
All’interno dei laboratori linguistici è possibile trattare argomenti che spaziano in
differenti contesti di apprendimento quali:





le parole degli altri nella nostra lingua - oppure il contrario
la storia di Cappuccetto raccontata dal lupo
il linguaggio non verbale , “ come fare a capirsi se non si conosce la lingua (
all’interno di una UA sulla comunicazione
il gioco / i giochi come mezzo di comunicazione tra pari
“ Chi sono gli altri ?
attività che precedono la lettura finalizzate a





introdurre l’ argomento
attivare schemi che facilitino la memoria
fornire informazioni di base rispetto al testo dando traccia di ciò che si leggerà
spiegare il concetto di parola chiave
individuare lo scopo della lettura
individuare il tipo di testo
o che accompagnano la lettura per rinforzare il processo di comprensione tipo :



far abbinare parole / immagini
parole / definizioni
proporre domande a scelta multipla oppure V/F
far completare griglie ,
All’interno dei laboratori si prevede il coinvolgimento dei ragazzi stranieri che, con
l’aiuto degli insegnanti , dei Mediatori culturali e dei Facilitatori d’apprendimento (
questi ultimi messi a disposizione dalle Amministrazioni Comunali ) , possono svolgere
il ruolo di tutor per far conoscere ai compagni la lingua di appartenenza in passaggi
essenziali e/o alcuni aspetti della loro cultura ( usanze , cibi , giochi , favole ecc. ecc.).
Il percorso didattico di apprendimento della lingua prettamente tecnico è supportato
da animazioni , giochi di ruolo , lavori di ricerca sul computer utilizzando anche
Internet , analisi dei testi anche in lingue diverse tradotti dagli alunni stranieri con
l’aiuto degli insegnanti di lingua straniera , dai mediatori e perché no da alcuni genitori
stranieri che possono essere coinvolti in modo tale da avvicinare la Scuola italiana
partecipando attivamente a percorsi didattici .
In questo modo la nostra proposta darebbe una motivazione in più a tutti quei
bambini e ragazzi che hanno un vissuto pesante alle spalle e che vivono , sulla loro
pelle , la fatica di vivere , coinvolgendo anche la sfera sociale .
Molti dei problemi che i bambini / ragazzi stranieri vivono a scuola dipendono dalla
rigidità di alcune nostre richieste che sono lontane anni luce dalle loro realtà di
disperazione , di assenze , di solitudini , di voglia di spazi aperti , di abitudini diverse
.
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
29
SPAZI

Tutti gli spazi – aula e laboratori disponibili all’interno delle scuole dell’Istituto
RISORSE UMANE ED ECONOMICHE NECESSARIE







Psicopedagogista per la formazione e come consulente in itinere
Ore aggiuntive per i docenti
Mediatori culturali (Lingua Araba - Lingua Romena – Cultura Indiana )
Personale non docente coinvolto nell’accoglienza e nell’assistenza attiva degli
alunni
Acquisto testi sull’apprendimento cooperativo e l’intercultura
Acquisto computers e materiale informatico per i laboratori
Gestione di uno sportello per il coinvolgimento dei genitori stranieri
COLLABORAZIONI ESTERNE





Amministrazioni comunali
Centro risorse Tangram (fino all’a.s. 2009/2010)
Psicopedagogista
Mediatori culturali
Uonpia
VALUTAZIONE PREVISTA



Iniziale
In itinere
Finale
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
30
Quadro comune europeo di riferimento per le lingue.
© Council of Europe, 2001
© RCS Scuola, Milano - La Nuova Italia – Oxford, 2002, pag. 32
Tav. 1. Livelli comuni di riferimento: scala globale
C2
È in grado di comprendere senza sforzo praticamente tutto ciò che ascolta o legge.
Sa riassumere informazioni tratte da diverse fonti, orali e scritte, ristrutturando in un
testo coerente le argomentazioni e le parti informative.
Si esprime spontaneamente,
in modo molto scorrevole e preciso e rende distintamente sottili sfumature di
Livello significato anche in situazioni piuttosto complesse.
Avanzato
C1
È in grado di comprendere un’ampia gamma di testi complessi e piuttosto lunghi e
ne sa ricavare anche il significato implicito.
Si esprime in modo scorrevole e spontaneo, senza un eccessivo sforzo per cercare le parole.
Usa la lingua in modo flessibile ed efficace per scopi sociali, accademici e professionali.
Sa produrre testi chiari, ben strutturati e articolati su argomenti complessi, mostrando di saper
controllare le strutture discorsive, i connettivi e i meccanismi di coesione.
B2
È in grado di comprendere le idee fondamentali di testi complessi su argomenti sia
concreti sia astratti, comprese le discussioni tecniche nel proprio settore di
specializzazione.
È in grado di interagire con relativa scioltezza e spontaneità, tanto che l’interazione con un
parlante nativo si sviluppa senza eccessiva fatica e tensione.
Sa produrre testi chiari e articolati su un’ampia gamma di argomenti e esprimere una opinione su
un argomento d’attualità, esponendo i pro e i contro delle Livello diverse opzioni.
Intermedio
B1
È in grado di comprendere i punti essenziali di messaggi chiari in lingua standard su
argomenti familiari che affronta normalmente al lavoro, a scuola, nel tempo libero,
ecc.
Se la cava in molte situazioni che si possono presentare viaggiando in una
regione dove si parla la lingua in questione.
Sa produrre testi semplici e coerenti su argomenti che gli siano familiari o siano di suo interesse.
È in grado di descrivere
esperienze e avvenimenti, sogni, speranze, ambizioni, di esporre brevemente
ragioni e dare spiegazioni su opinioni e progetti.
A2
Riesce a comprendere frasi isolate ed espressioni di uso frequente relative ad ambiti
di immediata rilevanza (ad es. informazioni di base sulla persona e sulla famiglia,
acquisti, geografia locale, lavoro).
Riesce a comunicare in attività semplici e di routine che richiedono solo uno scambio di
informazioni semplice e diretto su argomenti familiari e abituali.
Riesce a descrivere in termini semplici aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed
elementi che si riferiscono a bisogni immediati.
Livello
Elementare
A1
Riesce a comprendere e utilizzare espressioni familiari di uso quotidiano e formule
molto comuni per soddisfare bisogni di tipo concreto. Sa presentare se stesso/a e
altri ed è in grado di porre domande su dati personali e rispondere a domande
analoghe (il luogo dove abita, le persone che conosce, le cose che possiede). È in
grado di interagire in modo semplice purché l’interlocutore parli lentamente e
chiaramente e sia disposto a collaborare.
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
31
Livelli europei - Scheda per l'autovalutazione
PARLATO
Interazione
Lettura
COMPRENSIONE
Ascolto
A1
A2
B1
Livelli europei - Scheda per l'autovalutazione
B2
C1
C2
Riesco a capire espressioni e
Riesco a capire gli elementi
parole di uso molto
principali in un discorso chiaro in Riesco a capire discorsi di una
Riesco a riconoscere
frequente relative a ciò che
parole che mi sono
lingua standard su argomenti
certa lunghezza e conferenze e a
Non ho nessuna difficoltà a
mi riguarda direttamente
Riesco a capire un discorso lungo
familiari ed espressioni
familiari, che affronto
seguire argomentazioni anche
capire qualsiasi lingua parlata,
(per esempio informazioni
anche se non é chiaramente
molto semplici riferite a
frequentemente al lavoro, a scuola, complesse purché il tema mi sia
sia dal vivo sia trasmessa,
di base sulla mia persona e
strutturato e le relazioni non
me stesso, alla mia
nel tempo libero ecc. Riesco a
relativamente familiare. Riesco a
anche se il discorso é tenuto in
sulla mia famiglia, gli
vengono segnalate, ma rimangono
famiglia e al mio
capire l’essenziale di molte
capire la maggior parte dei
modo veloce da un
acquisti, l’ambiente
implicite. Riesco a capire senza
ambiente, purché le
trasmissioni radiofoniche e
notiziari e delle trasmissioni TV
madrelingua, purché abbia il
circostante e il lavoro).
troppo sforzo le trasmissioni
persone parlino
televisive su argomenti di attualità che riguardano fatti d’attualità e
tempo di abituarmi all’
Riesco ad afferrare
televisive e i film.
lentamente e
o temi di mio interesse personale o la maggior parte dei film in
accento.
l’essenziale di messaggi e
chiaramente.
professionale, purché il discorso lingua standard.
annunci brevi, semplici e
sia relativamente lento e chiaro.
chiari.
Riesco a leggere testi molto
brevi e semplici e a trovare
Riesco a leggere articoli e
Riesco a capire testi letterari e
Riesco a capire con facilità
Riesco a capire i nomi e
Riesco a capire testi scritti di uso
informazioni specifiche e
relazioni su questioni d’attualità informativi lunghi e complessi e so praticamente tutte le forme di
le persone che mi sono
corrente legati alla sfera quotidiana
prevedibili in materiale di
in cui l’autore prende posizione apprezzare le differenze di stile.
lingua scritta inclusi i testi
familiari e frasi molto
o al lavoro. Riesco a capire la
uso quotidiano, quali
ed esprime un punto di vista
Riesco a capire articoli specialistici teorici, strutturalmente o
semplici, per esempio
descrizione di avvenimenti, di
pubblicità, programmi,
determinato. Riesco a
e istruzioni tecniche piuttosto
linguisticamante complessi,
quelle di annunci,
sentimenti e di desideri contenuta
menù e orari. Riesco a
comprendere un testo narrativo lunghe, anche quando non
quali manuali, articoli
cartelloni, cataloghi.
in lettere personali.
capire lettere personali
contemporaneo.
appartengono al mio settore.
specialistici e opere letterarie.
semplici e brevi.
Riesco a interagire in
Riesco a partecipare senza
modo semplice se
Riesco a comunicare
sforzi a qualsiasi
Riesco ad affrontare molte delle
l’interlocutore é
affrontando compiti
Riesco ad esprimermi in modo
conversazione e discussione ed
situazioni che si possono
disposto a ripetere o a semplici e di routine che
Riesco a comunicare con un
sciolto e spontaneo senza dover
ho familiarità con le
presentare viaggiando in una zona
riformulare più
richiedano solo uno scambio
grado di spontaneità e scioltezza cercare troppo le parole. Riesco ad espressioni idiomatiche e
dove si parla la lingua. Riesco a
lentamente certe cose e semplice e diretto di
sufficiente per interagire in modo usare la lingua in modo flessibile colloquiali. Riesco ad
partecipare, senza essermi
mi aiuta a formulare ciò informazioni su argomenti e
normale con parlanti nativi.
ed efficace nelle relazioni sociali e esprimermi con scioltezza e a
preparato, a conversazioni su
che cerco di dire.
attività consuete. Riesco a
Riesco a partecipare attivamente professionali. Riesco a formulare rendere con precisione sottili
argomenti familiari, di interesse
Riesco a porre e a
partecipare a brevi
idee e opinioni in modo preciso e a sfumature di significato. In
a una discussione in contesti
personale o riguardanti la vita
rispondere a domande conversazioni, anche se di
familiari, esponendo e
collegare abilmente i miei
caso di difficoltà, riesco a
quotidiana ( per esempio la
semplici su argomenti solito non capisco
sostenendo le mie opinioni.
interventi con quelli di altri
ritornare sul discorso e a
famiglia, gli hobby, il lavoro, i
molto familiari o che abbastanza per riuscire a
interlocutori.
riformularlo in modo cosí
viaggi e i fatti di attualità).
riguardano bisogni
sostenere la conversazione.
scorrevole che difficilmente
immediati.
qualcuno se ne accorge.
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
32
Produzione orale
scritta
Produzione
Riesco a descrivere, collegando
Riesco ad usare una serie di
semplici espressioni, esperienze ed
espressioni e frasi per
Riesco a usare
avvenimenti, i miei sogni, le mie
descrivere con parole
espressioni e frasi
speranze e le mie ambizioni.
semplici la mia famiglia ed
semplici per descrivere
Riesco a motivare e spiegare
altre persone, le mie
il luogo dove abito e la
brevemente opinioni e progetti.
condizioni di vita, la carriera
gente che conosco.
Riesco a narrare una storia e la
scolastica e il mio lavoro
trama di un libro o di un film e a
attuale o il più recente.
descrivere le mie impressioni. .
Riesco a scrivere una
breve e semplice
cartolina , ad esempio Riesco a prendere semplici
per mandare i saluti
appunti e a scrivere brevi
Riesco a scrivere testi semplici e
delle vacanze. Riesco a messaggi su argomenti
coerenti su argomenti a me noti o
compilare moduli con riguardanti bisogni
di mio interesse. Riesco a scrivere
dati personali scrivendo immediati. Riesco a scrivere
lettere personali esponendo
per esempio il mio
una lettera personale molto
esperienze e impressioni.
nome, la nazionalità e semplice, per esempio per
l’indirizzo sulla scheda ringraziare qualcuno.
di registrazione di un
albergo.
Allegato N. 2 P.O.F. a.s. 2010-2011
Riesco a presentare descrizioni
o argomentazioni chiare e
scorrevoli, in uno stile
adeguato al contesto e con una
struttura logica efficace, che
possa aiutare il destinatario a
identificare i punti salienti da
rammentare.
Riesco a esprimermi in modo
chiaro e articolato su una vasta
gamma di argomenti che mi
interessano. Riesco a esprimere
un’ opinione su un argomento
d’attualità, indicando vantaggi e
svantaggi delle diverse opzioni.
Riesco a presentare descrizioni
chiare e articolate su argomenti
complessi, integrandovi temi
secondari, sviluppando punti
specifici e concludendo il tutto in
modo appropriato.
Riesco a scrivere testi chiari e
articolati su un’ampia gamma di
argomenti che mi interessano.
Riesco a scrivere saggi e
relazioni, fornendo informazioni
e ragioni a favore o contro una
determinata opinione. Riesco a
scrivere lettere mettendo in
evidenza il significato che
attribuisco personalmente agli
avvenimenti e alle esperienze.
Riesco a scrivere testi chiari,
scorrevoli e stilisticamente
Riesco a scrivere testi chiari e ben
appropriati. Riesco a scrivere
strutturati sviluppando
lettere, relazioni e articoli
analiticamente il mio punto di
complessi, supportando il
vista. Riesco a scrivere lettere,
contenuto con una struttura
saggi e relazioni esponendo
logica efficace che aiuti il
argomenti complessi, evidenziando
destinatario a identificare i
i punti che ritengo salienti. Riesco
punti salienti da rammentare.
a scegliere lo stile adatto ai lettori
Riesco a scrivere riassunti e
ai quali intendo rivolgermi.
recensioni di opere letterarie e
di testi specialisti
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Progetto in PDF - Osservatorio Regionale per l`integrazione e la