Il businnes del defoult cronico (continua da pag. 2) Dal suo punto di vista, Tsipras può considerare la propria firma all'accordo come un prendere tempo. In effetti, più che di un accordo, pare trattarsi dell'ennesimo rinvio, poiché tra i provvedimenti imposti al governo greco per "fare cassa" ci sono le solite privatizzazioni. In realtà le privatizzazioni non fanno cassa, anzi costano, poiché vanno finanziate con denaro pubblico, visto che i privati non sono disposti a sborsare nulla. Quando poi le privatizzazioni sono fatte sotto un'impellente costrizione, le lobby private diventano sempre più avide ed esigenti. Anche i predecessori di Tsipras avevano preso l'impegno solenne di privatizzare tutto il privatizzabile, ma semplicemente non disponevano dei soldi per farlo. Renzi non ha certo fatto ricorso ad argomenti così concreti e sconvenienti per ridimensionare il presunto accordo con la Grecia, ma si è lanciato nella recita dello statista a tutto tondo, lamentando, ad esempio, la scomparsa dell'Ucraina dall'agenda europea. Ma, se nella tragedia greca Europa è solo un comprimario, nella tragedia ucraina l'Europa è appena una comparsa. I veri protagonisti, come sempre, sono la NATO ed il FMI. Il deficit di Europa è solo un alibi che serve a coprire un dato di fatto molto più misero, e cioè che la cosiddetta "Europa" è un'operazione coloniale degli USA. Renzi perde sempre occasioni d'oro per stare zitto, poiché parlare di Ucraina, significa inevitabilmente parlare di inasprimento delle sanzioni contro la Russia, con tutti i guai che ciò sta comportando per l'economia italiana. A soffiare sul fuoco della crisi ucraina, e delle conseguenti sanzioni alla Russia, c'è inoltre una potente lobby finanziaria specializzata nel riciclaggio, alla quale la Russia è costretta a ricorrere per aggirare le sanzioni. In questi giorni l'Ucraina si trova ancora una volta a rischio di default, di totale insolvenza nei confronti dei debiti. Una Christine Lagarde insolitamente generosa si è dichiarata disposta a portare l'esposizione creditizia del FMI nei confronti dell'Ucraina dagli originari diciassette miliardi di dollari addirittura a quaranta. In cambio, come al solito, di "riforme". L'Ucraina è oggi la prima linea dell'aggressione della NATO contro la Russia, e ciò spiega la disponibilità del FMI ad elargire altri prestiti. L'intransigenza del FMI verso la Grecia indica perciò che i rischi di un'uscita della stessa Grecia dalla NATO sono ritenuti prossimi allo zero. Ma lo stesso FMI non rinuncia comunque a tenere l’Ucraina per il collo ed a pretendere sacrifici da una popolazione costretta già ad una guerra. Il bello è che tutto questo data a molto prima del secondo colpo di Stato della NATO a Kiev del gennaio-febbraio 2014. Già nel 2009 l'Ucraina della prima "Rivoluzione Arancione" risultava a rischio di insolvenza totale, ed il quotidiano "Il Sole-24 Ore" titolava con enfasi paternalistica: "L'Ucraina aggrappata al FMI". Un titolo più realistico sarebbe stato: "Il FMI aggrappato alla gola dell'Ucraina". A proposito della crisi finanziaria dell'Ucraina, alcuni osservatori hanno parlato di ennesimo "fallimento" del FMI. Sta di fatto che, grazie al FMI, dei Paesi a costante rischio di default sono costretti a pagare crescenti interessi sul loro debito pubblico. Dal punto di vista delle cosche della finanza internazionale, non si tratta certo di un fallimento. Quando i contribuenti europei dovranno pagare alle banche gli interessi del debito ucraino, sicuramente i media non edificheranno il castello di colpevolizzazioni che hanno messo su contro la Grecia; anzi, ci si chiederà di sborsare con entusiasmo, poiché in Ucraina si tratterà di salvare il Sacro Occidente dalle grinfie dell'Orso russo. La situazione economica in Italia sta migliorando. Ve lo giuro sull’anima di mia madre! Ultimi sondaggi politici elettorali: 12 febbraio 2016, Pd e Renzi di nuovo in calo Dopo le intenzioni di voto di Demopolis, oggi i sondaggi elettorali di Ixè-Agorà. Allarme rosso dalle parti del governo: dopo timidi segnali di ripresa (per utilizzare un’espressione a loro tanto cara), il Pd e la fiducia in Renzi (e nel suo governo) tornano a scendere. Questo è il succo degli ultimi sondaggi politici elettorali di Ixè, andati in onda nel talk politico di Rai Tre. Lascia in pace tua madre, povera donna, che ha già avuta la disgrazia di avere un figlio come te! [email protected] Savona Venerdì 19 Febbraio 2016 Fondato nel 2012 – Anno V NUMERO 159 http://www.iononvotonews.altervista.org/ €0 L’ANGOLO DEL RELAX «UMANITA’ NOVA» Il businnes del defoult cronico "24 mesi di Governo" Ultimi sondaggi politici elettorali (12 febbraio 2016): tornano a scendere Pd e Renzi, M5S di nuovo su. Ma non solo: il M5S, dopo il leggero appannamento delle ultime settimane, torna a crescere. A quanto pare la strategia del M5S sulle unioni civili, nonché le regole etiche stabilite a Roma, sono risultate mosse gradite agli italiani. Male invece il Pd, che in una settimana passa dal 34.1% al 33.3%. Lieve flessione per la Lega Nord (-0,2) e mezzo punto in più per Forza Italia. Al calo del Pd corrisponde quello nella fiducia degli italiani nel governo Renzi e nel Premier: entrambi perdono un punto percentuale (Renzi al 31%, il governo al 28%). Affluenza al 61.4%. Sintesi dei dati degli ultimi sondaggi politici elettorali di Ixè-Agorà: – PD 33,3% (-0,8). – M5S 24,9% (+0,2). – LEGA NORD 14,0% (-0,2). – FI 11,7% (+0,5). – SI 4,8% (+0,6). – FDI 4,4% (+0,4). – AP (NCD+UDC) 2,1% (-0,6). – PRC 1,5% (+0,4). – IDV 0,7% (+0,1). – VERDI 0,6% (+0,1). – SC 0,3% ( = ). Gli scenari politici italiani restano complessivamente gli stessi degli ultimi mesi: l’elettorato è spaccato in tre blocchi (Pd, Centro destra e M5S) e ognuno di questi tre poli ha buone possibilità di vincere al ballottaggio (ipotizzando che il Centro destra sia in grado di riunirsi in modo compatto al momento delle Mario Repetto elezioni). Da grande vorrei non lavorare, avere il potere e essere ricco... ...facile... Camerata, piano con gli insulti! e se proprio devo … Voto Beppe Grillo Il ciclo della vita a. 1. I. b. 2. II. c. 3. III. La politica del MFI Errori o gravi inadempienze (secondo me): 1. pur essendo proprietario di casa sono stato e sono nettamente contrario all'eliminazione indiscriminata dell'ICI (o IMU) 2. da parte dell'attuale maggioranza si procede spesso in senso contrario rispetto alle critiche che prima il PD faceva dai banchi dell'opposizione (ultimo es. il mancato election day sui referendum) 3. ma le omissioni in assoluto più gravi sono i mancati e drastici tagli alla macchina amministrativa, al numero di dirigenti e componenti (eletti e/o nominati) nelle varie istituzioni (e non solo in Parlamento), all'oscuro sottobosco politico, alle improduttive municipalizzate, ai numerosi enti inutili, agli sprechi a tutti i livelli, ai doppi, tripli incarichi, ai vitalizi, ai piccoli o grandi centri di potere, ai privilegi diffusi a tutti i livelli, alle retribuzioni delle alte cariche tra le più elevate in Europa, ecc., ecc. Al riguardo un parlamentare tedesco faceva proprio osservare come ad esempio certi stipendi (governatore banca tedesca, ambasciatori, ecc. siano della metà rispetto a quelli italiani, mentre per contro i guadagni dei nostri impiegati ed operai sono inferiori a quelli tedeschi). Cose queste che la Merkel non potrà mai dire pubblicamente, che continuano a rendere poco credibile il nostro paese e sulle quali Renzi scantona sempre, riempiendosi invece la bocca col pannicello caldo dell'eliminazione del Senato. Così il dissesto economico-finanziario lo continuano a pagare sempre gli stessi cittadini ovvero quelli che hanno meno voce in capitolo e ai quali si continua far pagare tutte le crisi, offrendo (quando va bene) servizi tra i più carenti e scadenti in Europa. Distinti saluti Gli atteggiamenti di Matteo Renzi sono come quelli del fascista Benito Mussolini. IO NON VOTO NEWS ... basta essere iscritti al Pd! COMIDAD Uno dei maggiori punti di forza del potere è quello di riuscire ad essere sempre più squallido dell'immaginabile. Più di un osservatore aveva notato che la "riforma" della Scuola targata Renzi non è altro che una legge di spese con una delega in bianco al governo. Decine e decine di pagine fumose e di paradossi giuridici non riescono a nascondere l'unico dato concreto, cioè che a miliardi (non si capisce bene quanti vengono stanziati e, in base all'art. 22, il governo ne farà ciò che vorrà nei prossimi mesi. Sarebbe bastato questo per giustificare ogni opposizione, ma è già il termine "opposizione" a presentarsi aleatorio. Quello del potente è il mestiere più facile del mondo, poiché tutto viene affrontato dietro il comodo paravento del vittimismo, perciò ogni obiezione ed ogni perplessità vengono fatte passare per opposizioni, per sabotaggi, per "remare contro". La vera opposizione l'ha fatta il governo, che ha preventivamente criminalizzato i sindacati ed il personale della Scuola. I sindacati avrebbero voluto collaborare alla "riforma", ma non gli è stato concesso. Dato che la posizione di "oppositore" non è affatto una scelta, ma l'effetto di un'esclusione è molto facile cadere nella trappola della "propositività" invece di limitarsi a constatare il carattere vuoto e depistante di slogan come "aziendalizzazione", gli si sono contrapposte delle parole evocative come "democrazia" e "Costituzione", in nome del consueto "animabellismo" a cui gli oppositori sono condannati per cercare di fare bella figura davanti all'opinione pubblica. Tanto impegno era superfluo, dato che gli slogan del potere sono intercambiabili. Il "passare dalla protesta alla proposta" costituisce inoltre uno dei tipici luoghi comuni cari al potere, poiché devia la discussione dal punto nodale, cioè il saccheggio delle risorse pubbliche a vantaggio di lobby private. Dopo aver fatto i propri sporchi affari e quelli delle sue lobby, Renzi ha potuto volare al summit dei governi della zona euro a darsi le arie da statista. In una dichiarazione alla stampa, il Genio di Rignano ha intonato la litania del "deficit di Europa", dell'Europa assente ai tavoli delle grandi questioni internazionali. Renzi ha anche trattato con sufficienza il cosiddetto "accordo" con la Grecia che si sarebbe raggiunto di li a poche ore. Molti hanno visto nell'atteggiamento del governo greco un totale cedimento, specialmente dopo il risultato del referendum. Si è dunque confermata la regola aurea secondo cui il risultato elettorale è giusto e sacrosanto solo quando i poveri perdono. Ma, anche considerando le storiche ambiguità di Tsipras (ad esempio, le sue frequentazioni con George Soros), c'è da considerare che la Grecia subisce un ricatto micidiale. Finché rimane nell'euro, la Grecia può almeno comprare in Europa i prodotti di prima necessità. Il ritorno alla dracma comporterebbe l'urgenza di procurarsi dollari per gli acquisti all'estero, quindi la speculazione anche di pochi "investitori" ridurrebbe immediatamente la dracma a carta straccia, come oggi sta accadendo al bolivar, la moneta venezuelana. Si parla tanto oggi di mondo "multipolare', ma finché l'unica moneta di pagamento internazionale (in terminologia tecnica: valuta di riserva) sarà il dollaro, il mondo rimarrà "unipolare". Qualche mese fa la Cina ha proposto che anche lo yuan diventi una valuta di riserva e, guarda la combinazione, è subito stata fatta scoppiare la "bolla cinese" che ora minaccerebbe l'economia mondiale. La vera menzogna è il "mercato". (continua a pag. 2) Noi della CGIL non abbiamo gradito che Renzi non abbia accettato la collaborazione dei sindacati per la riforma della scuola! E se l’avesse mai fatto? Avremmo approvato tutte le sue proposte! Soluzione a fondo pagina Renzi, Pd, Camusso, Cgil, ,… mi hanno veramente schifato! Ma non eri un incallito compagno? Si, ma finalmente sono guarito!!! Soluzione: (a, 3, II) (b, 1, III) (c, 2, 1) a pag. 2 · Continua da pag. 1 · "24 mesi di Governo" · Sondaggi politici a pag. 3 · Squallori e miserie dell’eurorenzismo · Commento al campionato di calcio 2015–2016 · Hit-parade dei buffoni a pag. 4 · L’angolo della fantascienza · Fantascienza · Rassegna di URANIA a pag. 5 · Quesiti di matematica · L’angolo de Dottor A. C. · Storie di ordinaria follia ... · L’angolo della cucina a pag. 6 · Un CD per voi Allegato: Il raggio traente «UMANITA’ NOVA» Promesse disperate Squallori e miserie dell’eurorenzismo Come qualcuno aveva paventato, gli eccessi comunicativi di Renzi in campo europeo hanno contribuito ad inasprire il clima ed a renderlo più favorevole a strette della finanza pubblica sempre più drastiche: Le dichiarazioni ed i tweet a base dell'ossimoro: "non accettiamo lezioni, ma faremo ugualmente i bravi, anzi, i più bravi", non sono serviti a placare l'arroganza della burocrazia europea, come ha dimostrato la sortita del commissario finlandese; in compenso hanno contribuito, eccome, a rendere ancora più ineludibile per l'Italia l'osservanza del famoso vincolo del 3%, invece tranquillamente ignorato dalla Francia. Il classico mettersi nel sacco da soli lI continuo richiamo di Renzi alle promesse mancate di investimenti da parte del presidente della Commissione UE, Juncker, ha assunto poi un carattere patetico, dato che le promesse sono appunto promesse. Sarebbe inoltre tutto da dimostrare che gli "investimenti" creino davvero nuova occupazione, e non contribuiscano invece a mettere in forse quella che c'è, attraverso le solite "grandi opere" utili solo a distruggere storici tessuti sociali e produttivi. Anche la comunicazione ufficiale prorenziana ha assunto ormai uno strano doppio taglio. Ad articoli di apparente incitamento e sostegno, corrispondono piogge di commenti dei "lettori", che vanno in tutt'altro senso, cioè ad auspicare l'arrivo in Italia del castigamatti Troika. Questi finti commenti, chiaramente preconfezionati, servono a creare l'illusione di un moto spontaneo di opinione pubblica che si lamenta di un presunto "eccesso di democrazia" (l'eccesso di una cosa che non esiste), che si risolverebbe in eccesso di spesa. C'è poi un Eugenio Scalfari sempre più vaniloquente, che non si limita ad invocare il commissariamento dell’Italia ha da parte della Troika UE-BCE-FMI, ma si lancia in elogi della "oligarchia", ritenuta la giusta e necessaria forma di governo. Per ora, secondo Scalfari, si tratterebbe ancora di una oligarchia "elettiva", forse come quella della Troika, che non è stata eletta da nessuno. Scalfari dimostra l'approssimazione dei suoi studi liceali, attribuendo l'auspicio del governo oligarchico a Platone (che semmai parlava di aristocrazia); ma è chiaro che si tratta di fumo pseudoculturale che va nel senso di portare a compimento la delegittimazione dell'impianto costituzionale. Sarà un caso che Scalfari sia anche stato [*] uno sperticato supporter di Giorgio Napolitano, il "custode della Costituzione"? Ma chi custodisce il custode? La NATO. L'eurorenzismo si rivela così un'operazione politica di avvilimento complessivo ed irreversibile: il velleitarismo renziano viene spacciato come ultimo, disperato, rantolo dell'indipendenza italiana. Entro un anno la questione dell'euro potrebbe essere superata dai fatti per il crollo di tutta l'impalcatura fittizia che sostiene la moneta unica. Ma ciò non comporterebbe alcun allentamento della sottomissione coloniale in atto, poiché la sudditanza alla Troika verrebbe giustificata con le inguaribili tare storiche del popolo italiano. La mitica "cessione di sovranità" viene così sganciata persino da questo o da quell'obiettivo da raggiungere, e il pretesto dell'emergenza finanziaria viene sostituito dall'emergenza razziale dovuta alla strutturale inferiorità del popolo italiano. Il risultato pratico di questa campagna propagandistica, è di porre la questione della sopravvivenza della moneta unica su uno sfondo sempre più sfocato; ed in effetti il problema a questo punto non è la sopravvivenza dell'euro, e neppure della Unione Europea, ma di stabilire che nessun ostacolo procedurale o legale può essere opposto alle lobby degli affari insediate nelle organizzazioni internazionali, a cominciare dal Fondo Monetario Internazionale. Infatti mentre i "troikisti" si lamentano di inesistenti assunzioni di nuovi insegnanti, il Ministero dell'Istruzione finanzia una speculazione immobiliare dell'Università di Bologna, che svende palazzi storici per costruire un "campus" all'americana di cui nessuno sentiva il bisogno. Il tutto per edificare dei "College" che servano da preliminare all'Università vera e propria; dei "College" che elargirebbero a pagamento - ed a credito - la stessa qualità di istruzione che in passato forniva un liceo pubblico appena funzionante. Per ora il TAR ha bloccato la "sperimentazione" del Liceo ridotto a quattro anni avviata dalla ex ministra Carrozza. Ma questa "sperimentazione" avviata in gran segreto, è comunque indizio di una volontà precisa che si succede di governo in governo in quanto espressa dal FMI. La "cessione di sovranità" dovrebbe per l'appunto evitare altri inconvenienti del genere sulla strada delle cosiddette "riforme". Comidad [*] Aggiunta del Direttore. L’articolo è stato pubblicato su Umanità Nova quando ancora il nostro amato presidente della repubblica era ancora Giorgio Napolitano. Renzi, Scalfari e Napolitano... Dalla serie: "Al peggio non c’è mai fine!" Commento al campionato di calcio 2015–2016 25° giornata I risultati della giornata sono stati: Lazio-Verona 5-2; Carpi-Roma 1-3; Empoli-Frosinone 1-2; Chievo-Sassuolo 1-1; Juventus-Napoli 1-0; Milan-Genoa 2-1; Palermo-Torino 1-3; Sampdoria-Atalanta 0-0; Udinese-Bologna 0-1; Fiorentina-Inter 2-1. La giornata comincia bene con il Verona che affonda a Roma contro la Lazio ed io esulto, la faccia di Del Neri dopo il 3-2 era tutto un programma, vedeva già il pareggio, pare che domani si presenterà all’ospedale per una visita oculistica. Il Frosinone espugna Empoli, i toscani hanno finito la birra? Il Genoa perdendo al Meazza contro il Milan torna in seri guai come pure la Sampdoria, solo un pari a Marassi con l’Atalanta, ambedue le genovesi appaiate a + 3 sui ciociari. Anche il Palermo perde in casa con il Torino ed è un solo gradino sopra le due liguri. L’Udinese sconfitta allo stadio Friuli dal Bologna si avvicina alla zona retrocessione. Perde anche il Carpi nel testacoda con la Roma che non gioca bene ma vince. Invece in testa una juve più fortunata che brava batte con un tiro e mezzo il Napoli all’88°, ma c’è una brutta deviazione di un difensore con Reina, sorpreso a fare la spesa nell’area, in posizione sbagliata al contrario di Buffon che su un precedente tiro ravvicinato di un partenopeo occupa quella giusta salvando i bianconeri; "Napoli: chi è causa del suo mal, pianga se stesso!" è la morale. Credo sia la fine di un bel sogno; resta il secondo posto. A Firenze l’arbitro Mazzoleni riesce ad essere il peggiore in campo nonostante i giocatori e rovina del tutto una già pessima partita gestendo in modo demenziale quasi tutti i cartellini gialli e... a cura di V. A. Ha telefonato Luciano Moggi! E cosa voleva? Sapere se c’è posto nella nostra banda!! Hit-parade dei buffoni 1. Matteo Renzi (43) 2. Roberto Mancini (5) 3. Michel Platini (14) 4. Sepp Blatter (6) 5. Adriano Galliani (11) 6. Francesco I (14) 7. Duo Oppini (1) 8. Beppe Marotta (4) Il numero fra parentesi rappresenta le presenze nella classifica. Matteo Renzi, come Silvio Berlusconi, é gran maestro nell’esportare brutte figure all’estero come se ce fosse bisogno! Rimane sempre primo e sempre inarrivabile. Mancini a Firenze non ne azzecca una e mantiene saldamente il 2° posto. Il duo Oppini, padre e figlio, sostituiscono al 7° posto Sinisa Mihajlovic dopo le innumerevoli idiozie dette a 7GOLD a seguito di juve-Napoli. Anche il buon Tiziano Crudeli, meriterebbe di rientrare in classifica per gli stessi motivi, ma non c’é più spazio. a cura di V. A. L’angolo della fantascienza Fredric Brown (1906 – 1972) fu un autore americano del genere “fantascienza”; scrisse lui questo famoso racconto «The sentinel». «La sentinella» di Fredrick Brown Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame freddo ed era lontano 50mila anniluce da casa. Un sole straniero dava una gelida luce azzurra e la gravità doppia di quella cui era abituato, faceva d’ogni movimento un’agonia di fatica. Ma dopo decine di migliaia d’anni, quest’angolo di guerra non era cambiato. Era comodo per quelli dell’aviazione, con le loro astronavi tirate a lucido e le loro superarmi; ma quando si arriva al dunque, tocca ancora al soldato di terra, alla fanteria, prendere la posizione e tenerla, col sangue, palmo a palmo. Come questo fottuto pianeta di una stella mai sentita nominare finché non ce lo avevano mandato. E adesso era suolo sacro perché c’era arrivato anche il nemico. Il nemico, l’unica altra razza intelligente della galassia… crudeli schifosi, ripugnanti mostri. Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della galassia, dopo la lenta e difficile colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era stata subito guerra; quelli avevano cominciato a sparare senza nemmeno tentare un accordo, una soluzione pacifica. E adesso, pianeta per pianeta, bisognava combattere, coi denti e con le unghie. Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame, freddo e il giorno era livido e spazzato da un vento violento che gli faceva male agli occhi. Ma i nemici tentavano di infiltrarsi e ogni avamposto era vitale. Stava all’erta, il fucile pronto. Lontano 50mila anni-luce dalla patria, a combattere su un mondo straniero e a chiedersi se ce l’avrebbe mai fatta a riportare a casa la pelle. E allora vide uno di loro strisciare verso di lui. Prese la mira e fece fuoco. Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse più. Il verso, la vista del cadavere lo fecero rabbrividire. Molti, col passare del tempo, s’erano abituati, non ci facevano più caso; ma lui no. Erano creature troppo schifose, con solo due braccia e due gambe, quella pelle d’un bianco nauseante e senza squame… (tratto da "Tutti i racconti" (1950-1972), Fredrick Brown, 1992, A. Mondadori Editore Non lamentarti soldato ti è andata ancora bene! !!??? Sulla Terra avresti potuto incontrare Renzi! Sadoul La storia della fantascienza – 3i The mad planet [Il pianeta folle] apparve nel giugno 1920 in «Argosy», e la sua seconda parte nell'aprile del 1921 sulla stessa rivista. Più tardi nel 1953 Leinster scrisse Nightmare planet [Il pianeta dell'incubo], che completava la serie; il tutto fu pubblicato nella forma di un romanzo con il titolo di Forgotten planet [Il pianeta dimenticato]. Il tema bonifica dei pianeti non abitati affinché vi si possano sviluppare, qualche secolo più tardi, condizioni favorevoli ala vita umana Un pianeta senza nome subisce un programma di inseminamento progressivo che comincia con i microrganismi e dovrebbe arrestarsi con i vertebrati. Ma per un incidente il piano si ferma agli insetti. Non esistendo uccelli, roditori, rettili o anfibi che possano ostacolare la proliferazione degli insetti, questi non tardano a diventare la razza dominante del pianeta e acquistare, dopo alcune mutazioni, dimensioni e ferocia terrificanti e ferocia terrificanti Un battello spaziale (l'Icaro) si è nel frattempo sfracellato sul pianeta senza nome e i sopravissuti si trovano a dover affrontare un'esistenza da incubo nel mezzo a gigantesche farfalle carnivore, maggiolini capaci di uccidere un uomo e ragni antropofagi. The mad planet inizia molti secoli dopo l'incidente l'Icaro. La colonia umana, decimata terrorizzata dagli insetti giganti, ha completamente dimenticato l’esistenza di una civiltà umana su altri mondi. I sopravvissuti sono più vicini all'uomo delle caverne che all'essere che ha conquistato le stelle. Un giovane, più coraggioso degli altri, tenta di dare alla sua tribù il rango che le compete in un mondo ostile. Burt - e il nome del giovane - non agisce coscientemente ma spinto a uccidere per difendersi, scopre l'uso delle armi e si rende conto che la fuga non è l’unica soluzione possibile di fronte all'assalto di un insetto gigante. Ma la tribù non lo segue; chiusa nelle sue abitudini, considera follia il voler avvicinare gli insetti solo perché hanno il ventre fragile. In The red dust [Polvere rossa], seconda avventura, un nuovo pericolo minaccia Burt e i sopravvissuti: funghi dalle spore velenose scoppiano nella pianura. Il vento spinge lontano la polvere rossa delle spore che uccidono l'uomo. Di nuovo Burt prende il comando della tribù e costringe gli uomini ad abbandonare la pianura, verso terre dove esseri forse ancora più temibili li attendono. Giunti sugli altopiani scoprono che i maggiolini sono grandi due centimetri e che anche gli altri insetti hanno dimensioni ridotte non avendo trovato le stesse condizioni favorevoli al loro sviluppo. Burl, la dolce Saya e la tribù sono salvi. A partire dal luglio 1920 la decadenza delle riviste Munsey si accentua e «Argosy» e «AllStory Weekly » sono costrette a fondersi. Sotto la doppia testata appare tra il maggio e il giugno del 1921 un romanzo, The blind spot [La macchia cieca], che ebbe molto successo all'epoca. Ne erano autori Austin Hall e Homer Eon Flint, tra i primi (insieme a Francis Stevens) a utilizzare l'idea degli universi paralleli nella fantascienza contemporanea. La «macchia cieca» che dà il titolo al romanzo è il passaggio tra due universi; ne scaturiscono un individuo molto strano che è uno scienziato, e poi altri personaggi. Inizia un'avventura lenta, complicata, prolissa che confesso di aver letto con molta fatica, ma che piacque moltissimo ai lettori del tempo. A tal punto che Austin Hall dovette dargli un seguito, pubblicato nel 1932 su «Argosy»: The spot of lif [La macchia della vita]. Non sono l'unico a pensarla così; lo stesso Damon Knight, con il quale una volta tanto sono d'accordo, ha scritto nella raccolta dei suoi articoli critici, In search of wonder [Alla ricerca del meraviglioso]: «The blind spot è stato definito un classico. Dalla sua pubblicazione nel 1921 non ha cessato di essere incensato, ristampato più volte, venerato dagli specialisti..., nonostante il fatto che non abbia la minima qualità. Mi chiedo perché tutti, compresi gli stessi Ackerman e Moskowitz, abbiano preso sul serio questo libercolo». Ma torniamo al secondo libro per parlare di un piccolo mistero. Il seguito apparve con notevole ritardo e con la sola firma di Austin Hall Homer Eon Flint era infatti morto nel 1924 in circostanze misteriose quanto gli intrecci dei suoi romanzi. Era stato trovato in un campo con il corpo trapassato da un assale posteriore di un automobile che apparteneva a un noto gangster. A qualche metro da Flint c'era la pistola dello scrittore; un sacco, contenente una leva e altri attrezzi da scassinatore, fu trovato sui sedili posteriori dell'auto. Flint non aveva mai fatto parte della malavita e il mistero non fu mai svelato. Nel 1923 «Argosy All-Story Weekly» presenta un nuovo romanzo di Abraham Merritt, brevissimo ma tra i suoi migliori, The face in the abyss. Come abbiamo detto, l'influenza di Francis Stevens si fa particolarmente sentire in questa avventura, il cui inizio ricorda in maniera impressionante The citadel of fear. In una cordigliera del Perù, Nicholas Graydon e tre suoi compagni incontrano una civiltà misteriosa, quella di Yu-atlanchi. Una fanciulla di rara bellezza, Suarra, cade nelle mani di uno degli uomini di Graydon e rischia di essere violentata. Ma Nicholas interviene per salvarla e ne conquista il cuore. La fanciulla gli annuncia che i suoi compagni moriranno: gli promette che cercherà di salvarlo, ma dice che loro due non si vedranno mai più. Con la protezione della «Madre dei Serpenti» Graydon dovrà affrontare il «Volto nell'Abisso» che dà titolo all'opera. (continua) Rassegna di URANIA 1. I crocevia del tempo con Silvio Berlusconi e Giorgio Napolitano 2. Superuomo legittimo con Beppe Grillo 3. I danzatori del crepuscolo con Matteo Renzi ed i ministri del governo 4. La crisi della realtà 1 - Emergenza! con la dirigenza del Pd 5. L'apprendista con Rudy Garcia 6. Luce nera con Alessandra Mussolini e F. Storace 7. Sogno mortale con il Milan in Champions League 8. È bello essere marziani con R. Brunetta, I. La Russa, S. Bondi a cura di V. A. Quesiti di logica ematematica Premessa Storie di ordinaria follia... Raccolta differenziata L’angolo del Dottor A. C. lo sono o lo fanno? Il quesito richiede le solite capacità di buonsenso ed la conoscenza del concetto di potenza. 96. Quattro ferri di cavallo Un maniscalco propone di mettere per il prezzo di 1 centesimo il primo chiodo (*), 2 centesimi il secondo, 4 centesimi il terzo, 8 centesimi il quarto e così di seguito fino al 32esimo chiodo, poiché ogni ferro comporta 8 chiodi. Qual è il prezzo totale della ferratura? *) in assoluto o per ogni ferro? Raddoppio del prezzo di ogni chiodo per 31 volte, ovvero raddoppio del prezzo di ogni chiodo per ciascun ferro per sette volte? Quasi incredibile! Ieri ho sentito dei giornalisti genovesi dire che il comportamento della società Genoa, dal punto di vista dirigenziale, è inspiegabile! Mi domando: lo sono o lo fanno? Credo che anche il mio caro cagnolino, Cucciolo, abbia ormai capito ciò che è fin troppo semplice: il nostro splendido presidente è alla canna del gas e cerca di vendersi o meglio svendere, tutto il possibile, anche giocatori buoni. A quel punto prende prestiti secchi di giocatori da rilanciare che ritornano da dove sono venuti, pensionati, scarti di altre squadre, insomma scommesse. Tutto ciò che realizza viene buttato nel pozzo senza fondo dell'azienda. E i giornalisti si chiedono quale sia la tattica? Questa, delle scommesse. Ne faccio una anch'io: scommettiamo che quest'anno andiamo in serie B? Se non accade......vuol dire che il livello della seria A in Italia è bassissimo. $ S8 = 1 + 2 + 4 + 8 + 16 + 32 + 64 + 128 = 255 cent. di €. per un totale generale per gli otto ferri pari a S = 255 x 8 = 2040 cent. di € ovvero si presume 20,40 €. Da un paio di mesi o più anche a Savona sono passati gli addetti dell’ATA (società rumenta & company) per distribuire ai cittadini i kit atti alla raccolta del così detto "umido", ovvero i rifiuti organici; tale kit consistente in 120 sacchetti, un piccolo raccoglitore marrone atto a contenerne appunto uno ed un opuscolo, il tutto al modico prezzo di 0 €! Non preoccupatevi, i dirigenti della società avranno di certo già pensato a come recuperare la generosa offerta fatta, per esempio battendo cassa presso il nostro solerte comune (solerte nel prenderci per il "culo"), lo stesso comune che di certo aumenterà ulteriormente la tassa sui rifiuti per pareggiare i conti... più qualcosina per... se. Inoltre, davanti ai portoni delle abitazioni, poco distante, sono stati collocati alcuni raccoglitori, anch’essi marroni, non eccessivamente capaci. Vediamo di fare un riassunto per il perfetto cittadino "getta rumenta": cassonetti verdi per il vetro, bianchi per la carta, azzurri per la plastica, marroni per il famigerato umido oltre al classico cassonetto dove prima si gettava di tutto. Il bello è che i politici ci vengono anche a raccontare che in questo modo si risparmia, io non ho ancora capito come e nessuno si é mai degnato minimamente di spiegarmelo. Quello di cui sono invece certo è che tutti questi prodotti recuperati e riciclati ci verranno nuovamente ri...venduti. Un esempio? Il vetro, con il quale, per esempio, si rifaranno altre bottiglie che incideranno nuovamente sul costo delle bevande e i produttori, non contenti di rifarsi solo delle spese di riciclo, le caricheranno per intero sul nostro groppone. Pagheremo il vetro delle bottiglie all’infinito! Stesso discorso per la plastica. Con l’umido pare si fabbricherà terra concimata che ovviamente verrà messa in commercio. Allora verrebbe la voglia di boicottare questo "giocattolo" di politici e ATA. Come? Ad esempio: vetro nei contenitori bianchi, plastica in quelli verdi, carta in quelli azzurri. E in quelli marroni? Beh dato il colore..., no non conviene, evitiamone il riciclo a peso d’oro come letame! Ma noi cittadini, ligi al dovere e civici, non lo faremo mai (ne siete così certi?) e manterremo Savona pulita come è ora, cioè un letamaio. Dovete saper che questi signori dell’ATA, che continuano a imporre aumenti (spesso ingiustificati), con ovvie conseguenze per le nostre tasche, pensano a tutto tranne che a far fare ai loro lavoranti quanto gli compete: tenere la città pulita. Non passerà molto tempo che saremo obbligati a portare i sacchetti direttamente nei depositi di smaltimento così che la società incaricata risparmierà pure le spese di trasporto. Ormai i disservizi stanno raggiungendo la massima perfezione e più aumentano più noi li paghiamo, qualcuno mi sa spiegare questo strano fenomeno? Che nei costi siano caricate anche le spese sostenute per ... bustarelle & C? a cura di V. A. V. A.. Soluzione 1: Per ogni chiodo il prezzo raddoppia. Si osservi che: chiodi 1° 2° 3° ... n° ... 32° centesimi 20 21 22 ... 2n–1 231 ... Letteralmente la spesa totale sarebbe la somma dei prezzi dei singoli chiodi cioè S 32 = ∑ 31 2n n=0 ma già il solo 32esimo chiodo ha un prezzo assurdo 231 = 2.147.483.648 centesimi, che mi pare un po’ eccessivo. L’autore che conosce poco la matematica e nulla la lingua italiana forse meglio faceva a dire: 96 bis. Quattro ferri di cavallo Un maniscalco propone di mettere per il prezzo di 1 centesimo il primo chiodo di ogni ferro, 2 centesimi il secondo, 4 centesimi il terzo, 8 centesimi il quarto e così di seguito fino al 32esimo chiodo, poiché ogni ferro comporta 8 chiodi. Qual è il prezzo totale della ferratura? Soluzione 2: Per ogni chiodo di ogni ferro il prezzo raddoppia. Si osservi che: chiodi 1° 2° 3° 4° centesimi 20=1 21=2 22=4 23=8 chiodi 5° 6° 7° 8° centesimi 24=16 25=32 26=64 27=128 per una spesa totale S8 per ogni ferro pari a: S8 = 7 ∑2 n n=0 All’autore piacciono i cavalli? Direi di più gli asini! Commento del Direttore Pur non essendo genoano mi auguro che le fosche previsioni del Dottor A. C. non si realizzino. Supponendo l’ultima affermazione riportata in verde vera ne segue: Il livello della seria A in Italia è bassissimo da cui deriva che ciò non accadrà! Per 4 persone Penne alla Sorrentina 3/4 hg di penne rigate, quattro spicchi di aglio, cinque pomodori maturi tipo San Marzano, una piccola mozzarella di bufala fresca, q. b. di olio extravergine di oliva, sei foglioline di basilico, di origano, di peperoncino rosso e di sale. Pulire aglio e basilico, fare a piccoli cubetti la mozzarella, tritare i pomodori finemente e farli cuocere senza fermentarli aggiungendo l’aglio, l’olio, il peperoncino, il sale e l’origano. Togliere l’aglio prima di condire le penne, cotte in abbondante acqua salata, con il sugo, i cubetti di mozzarella ed il basilico. Inutile dire che per questo primo piatto va serviti con un fresco vino rosato del Salento. $ Un po’ di cocktail Personali Lime Ginger Gin ♦ Bibita al ginger 4/10 ♦ Gin 4/10 ♦ Succo di Lime 2/10 ♦ Q. b. di zucchero Si prepara direttamente nell’old-fashioned on the rocks e si guarnisce con fettina di lime. a cura di V. A. Il pdessino di Tulio tempo fa aveva chiesto ai savonesi di aiutarlo a diventare sindaco! Angelino, bisogna riformare nuovamente la sanità! Hai ragione Matteo, funziona ancora troppo bene!!! Non gli era bastato quello che aveva mangiato fino a quel momento? 5. Il mio nome é Lucignolo Edoardo Bennato 6. A Napoli '55 è 'a musica Edoardo Bennato [orchestra] [orchestra] In quel posto che è ancora segreto a quell'ora che nessuno sa quando incomincerà la festa beato chi ci sarà, è una festa esclusiva ad inviti, il trionfo delle vanità, sarà il mio nome il vostro lasciapassare e la mia luce vi guiderà. Sono nato a Napoli, anzi a Bagnoli, periferia industriale tra il turno e il rumore delle acciaierie, sono nato in Viale Campi Flegrei 55, un numero che mi piace che suona bene oche mi ha portato sempre fortuna e ha portato fortuna anche a tutti i miei amici del cortile che mi seguono da sempre perché insieme ci divertiamo in fondo era scritto nei numeri, nel destino, [orchestra] Il mio nome è Lucignolo, una garanzia, per arrivare al centro della sballo vi illumino la via. Tra lo insidie dei quaranta ladroni e le prediche di Ali Babà il mio nome come abracadabra tutte le porte vi aprirà. Pecchè a Napule 55 è 'a musica. [orchestra] Il mio nome è Lucignolo, una garanzia, oltre le convenzioni della notte vi illumino la via dormo tutto quanto il santo giorno con determinazione, faccio il PR ma non è un mestiere è una vocazione. E se chiedete in giro ognuno vi dirà che in ogni festa vera é Lucignolo l’unica vera superstar. [orchestra] Il mio nome, nome, nome, nome, ... è Lucignolo. Il mio nome, nome, nome, nome, ... è Lucignolo. Il mio nome è Lucignolo, una garanzia, oltre le convenzioni della notte vi illumino la via. [orchestra] 7. Al gran ballo dello Leopolda Edoardo Bennato [orchestra[ Pippo ci vai tu oppure ci vad’io. o tu senza un invito o io senza preavviso parlato: si vai decidiamo va, per me è lo stesso, ci vuoi andare tu, dai come la situazione,si ma decidiamo, si okay. Pippo ci vai tu oppure ci vad’io. o tu col tuo buon senso o io col mio delirio parlato: e comunque prendiamo una decisione, vai che ci posso andare anch’io, guarda so cosa fare so cosa dire, non ti preoccupare, guarda sta tranquillo. [orchestra[ Pippo ci vad’io e parlo a nome tuo, lo faccio a modo mio Pippo a muso duro. [orchestra] A diciotto anni seno emigrato a Milano così come fanno tatti quelli che sono nati al sud, anche i bluesman nati al delta del Mississippi andavano verso nord Chicago, New York io a Milano ci sono andato perché volevo fare la musica e le case discografiche erano tutte lì, così ho cominciato a bazzicare quei corridoi, quelle anticamere cercando almeno di accaparrarmi le simpatie delle segretarie dei padrini e dei padroni dell'industria del disco è stata un'esperienza dura ma divertente, del resto era questa la mia vocazione. [orchestra] Pecchè a Napule '55 è 'a musica [orchestra] Poi un bel giorno quando meno me lo aspettavo, quando ormai avevo pensato di lasciar perdere é arrivata la grande occasione, nel senso che il capo della lobby che conta ha detto si e ha deciso che le mie canzonette potevano essere utili alla causa, io confesso che ne ho approfittato subito anche perché dopo anni di gavetta era l’unico modo per farmi ascoltare in fondo l’ho detto, lo ripeto era scritto nel numeri nel destino Pecchè a Napule '55 é 'a musica pecchè a Napule quanno fa tridde nun nevica pecchè a Napule quanno fa caldo é l'Africa pecchè a Napule '55 è 'a musica Al gran ballo della Leopolda Pecchè a Napule quanno sunammo è America nella foga della quadriglia pecchè a Napule '55 è 'a musica e del tango figurato ba-ba-ballo disperato. Pippo ci vad’io e parlo con un Matteo ma Pippo tra tutti e due chissà chi è quello vero. Ah, ah alla Leopolda Ah, ah alla Leopolda Ah, ah alla Leopolda Ah, ah alla Leopolda Pippo ci vad’io Ah, ah alla Leopolda Ah, ah alla Leopolda e parlo con un Matteo Ah, ah alla Leopolda Ah, ah alla Leopolda ma Pippo tra tutti e due Ah, ah alla Leopolda Ah, ah alla Leopolda chissà chi è quello vero, chi è quello vero [orchestra[ Ah, ah alla Leopolda Ah, ah alla Leopolda Ah, ah alla Leopolda Ah, ah alla Leopolda ......... [orchestra] [orchestra]