Data di pubblicazione: Marzo 2014 © 2014, COFACE – Confederazione delle Organizzazioni Familiari dell'Unione europea Nessuna parte della presente pubblicazione può essere copiata o riprodotta in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo senza il previo permesso scritto dell'editore. All'atto della distribuzione, fare sempre riferimento alla fonte originale del documento: www.coface-eu.org/en/Publications/FamiliesVOTE2014 Testo realizzato da: Zoltán Vadkerti, Paola Panzeri, Martin Schmalzried, Annemie Drieskens, Agnes Uhereczky Immagini: zldrawings.com • Layout: Ana Pérez Méndez Un "patto di fiducia" per tutti gli Europei Un'elezione, a qualsiasi livello essa avvenga, è sempre un momento speciale che scandisce la vita di una democrazia. Il voto è un atto di partecipazione alla vita pubblica e di coinvolgimento nel futuro di una comunità. Avete scelto, in quanto famiglie europee, sette argomenti che ritenete importanti e su cui i partiti politici hanno dovuto prendere una posizione. Il dibattito è dunque aperto. L'atto del voto implica l'informazione, la discussione, la formazione di un'opinione e, infine, la scelta. Il voto di ciascuno di voi determinerà il destino dell'Unione europea. Il voto di ciascuno di voi è quindi di vitale importanza per il futuro della nostra Comunità d'Europa. Perciò vi chiedo di esprimere un voto informato. Da parte mia, spero in un'Unione futura che esprima responsabilità e solidarietà. Un'Unione fondata sul rispetto per tutti, per i singoli individui e per le famiglie in tutta la loro diversità e con tutte le loro differenze. E oggi vorrei esortarvi a dare il vostro contributo affinché si stabilisca un "patto di fiducia" in e per l'Europa. Un "patto di fiducia" per tutti gli Europei e quindi anche per voi come individui. Un patto per voi, che sarà scritto con voi e con il vostro voto. Grazie. Herman Van Rompuy Presidente del Consiglio europeo 3 Prefazione Dear Reader, dear Voter, Il 2014 è l'anno delle elezioni del Parlamento europeo! Il fatto che stiate leggendo la nostra pubblicazione significa che avete già compiuto un passo importante per l'acquisizione di informazioni in vista di questo appuntamento. Significa anche che forse vi state ponendo una o entrambe le seguenti domande: Che differenza può fare il mio voto alle elezioni europee? Come posso sapere per quale candidato votare? Sono domande perfettamente legittime che molti cittadini europei si stanno ponendo in questo momento. Il Parlamento europeo, infatti, così come le altre istituzioni dell’UE, può apparire lontano dai cittadini dei singoli Paesi e gli stessi cittadini spesso ignorano le decisioni che vengono prese a livello delle istituzioni europee. Alla fine di Maggio 2014, per la prima volta, 28 paesi apriranno i propri seggi per 3 giorni e le scelte dei singoli cittadini dell'UE avranno un impatto collettivo notevole sulla composizione del Parlamento europeo per i prossimi 5 anni. È molto importante che il giorno delle elezioni europee gli elettori esprimano una scelta costruttiva per l'Europa e non la loro frustrazione per le politiche nazionali. Al contrario di quanto comunemente si creda, COFACE è convinta che il Parlamento europeo abbia potere decisionale in un ampio spettro di settori importanti che influenzano la nostra vita quotidiana e quella delle famiglie che vivono in Europa. 4 È per questo motivo che abbiamo voluto avvicinare queste elezioni ai cittadini. È importante che riflettiate sulle vostre scelte e votiate in modo responsabile. Ci siamo quindi rivolti ai maggiori gruppi politici europei e abbiamo posto loro alcune domande che potrebbero essere venute in mente anche a voi. Cosa accadrà alla disoccupazione giovanile? Cosa faranno riguardo ai prezzi dell'energia? E in relazione all'equilibrio tra vita professionale e familiare? Speriamo troverete interessante leggere e confrontare le risposte dei maggiori gruppi politici: il Partito Popolare Europeo (PPE), i Socialisti e Democratici (S&D), i Verdi e l'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa (ALDE). Non tutte le nostre domande hanno ricevuto una risposta da ogni gruppo, quindi se desiderate maggiori informazioni a riguardo, vi invitiamo a visitare i loro rispettivi siti web e a leggere più approfonditamente i programmi specifici. Infine, vorremmo ringraziare tutti coloro che, all'interno del Parlamento europeo, hanno dato il loro contributo, accogliendo la nostra richiesta e destinando tempo a dibattere internamente le diverse questioni, a esprimere una posizione e inviare le risposte alle domande formulate. Inoltre, qualora desideriate approfondire la conoscenza del lavoro svolto da COFACE e conoscere le nostre posizioni sui diversi argomenti, vi invitiamo a visitare il sito: www.coface-eu.org/en/Events/FamiliesVOTE2014 Buona lettura e buon voto! Il team COFACE Sommario Breve introduzione alle elezioni europee pagina 6 1. Lavoro pagina 8 2. Equilibrio tra vita professionale e privata pagina 12 3. Familiari assistenti, disabilità o malattia a lungo termine pagina 16 4. Abitazione pagina 18 5. Energia pagina 20 6. Famiglie migranti e transnazionali pagina 22 7. Inclusione finanziaria e suo impatto sulle famiglie pagina 28 8. Contatti pagina 30 5 Breve introduzione alle elezioni europee Il Parlamento europeo (PE) è l'unica istituzione europea eletta direttamente dai cittadini e una delle maggiori assemblee democratiche del mondo. I 766 membri che lo compongono (751 dopo le elezioni del 2014) rappresentano i 500 milioni di cittadini dell’UE. Ogni cinque anni, i cittadini dell’UE scelgono i propri rappresentanti al Parlamento europeo per difendere i propri interessi nel processo decisionale dell’UE. Ogni stato membro ha il diritto di eleggere un numero fisso di membri del Parlamento europeo (eurodeputati), per un totale di 751. Il numero di eurodeputati per ogni paese è calcolato con un sistema equo, proporzionale al numero di cittadini del paese: i paesi più popolati hanno un numero maggiore di seggi rispetto ai paesi più piccoli, ma questi ultimi hanno più seggi di quanti gli verrebbero assegnati in proporzione alla popolazione. Per le elezioni 2014, il numero di eurodeputati varierà dai 6 di Malta, Lussemburgo, Cipro ed Estonia ai 96 della Germania. 6 Una volta eletti, gli eurodeputati si organizzano in gruppi politici in funzione delle loro affinità ideologiche e non per nazionalità. I maggiori gruppi politici sono i seguenti: il Partito Popolare Europeo (PPE), i Socialisti e Democratici (S&D), l'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa (ALDE) e i Verdi/Alleanza libera europea (Verdi/ALE). Dopo le elezioni potrebbero formarsi altri gruppi minori composti dagli eurodeputati che non appartengono a nessuno dei gruppi politici sopraindicati. Il Parlamento europeo svolge il proprio lavoro nelle 24 lingue ufficiali dell'Unione europea e ogni eurodeputato ha il diritto di intervenire nella lingua ufficiale di sua scelta. Gli eurodeputati operano tra Bruxelles, Strasburgo e i loro rispettivi collegi elettorali. A Bruxelles essi partecipano agli incontri delle commissioni parlamentari e dei gruppi politici e alle sedute plenarie supplementari. A Strasburgo essi prendono parte a 12 sedute plenarie all'anno, durante le quali avvengono le votazioni più importanti. Dalle prime elezioni tenutesi nel 1979, l'affluenza alle elezioni europee è stata quasi sempre inferiore rispetto alle elezioni nazionali più recenti. L'affluenza alle elezioni europee è molto diversa in ogni stato membro dell'UE, con il minimo storico del 24% rilevato nel Regno Unito nel 1999. Il Lussemburgo e il Belgio registrano solitamente l'affluenza media maggiore sfiorando il 90% poiché hanno un sistema di voto obbligatorio. Ci chiediamo se la bassa affluenza sia in parte dovuta alla mancanza di informazione prima delle elezioni o forse al fatto che i cittadini non si sentano adeguatamente rappresentati a livello europeo oppure sentano che le decisioni prese a Bruxelles non hanno un impatto immediato sulle loro vite. Perciò abbiamo pensato a questa pubblicazione, il cui scopo è quello di portare alcuni di questi programmi politici più vicino ai cittadini. Il nuovo Parlamento europeo sarà composto a giugno 2014 e si riunirà per la prima seduta plenaria in luglio. Questo nuovo Parlamento europeo approverà i nuovi commissari ed eleggerà anche il nuovo Presidente della Commissione europea. 7 1. Lavoro La crisi economica ha colpito duramente alcuni paesi europei e i tassi di disoccupazione di donne e giovani, per questi paesi in particolare, sono cresciuti fino a raggiungere livelli senza precedenti. Questo si riflette in una maggiore pressione sulle famiglie e influisce anche sull'intera Unione europea. Cosa si può fare per garantire ai giovani un lavoro, un tirocinio o l'accesso all'istruzione o alla formazione? Molte donne non hanno accesso al mercato del lavoro a causa delle responsabilità familiari o della struttura stessa del mercato del lavoro. Cosa farà il vostro gruppo per migliorare questa situazione? Il gruppo PPE ha avviato e sostenuto l'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e la European Youth Guarantee (Garanzia europea per i giovani) per rispondere all'alto tasso di disoccupazione giovanile. Abbiamo chiesto alla Commissione e agli Stati membri di valutare ulteriori misure, quali per es. le agevolazioni fiscali, per incoraggiare le PMI ad assumere i giovani. Il gruppo PPE lavorerà per sviluppare politiche che permettano l'orientamento professionale per i disoccupati e la loro transizione al lavoro, concentrandosi su gruppi specifici e privilegiando un approccio individuale! Ci concentreremo anche su questioni quali: i giovani disabili, l'integrazione di tutte le categorie svantaggiate, il supporto ai laureati e ai giovani ricercatori, le pari opportunità di accesso all'istruzione superiore e la promozione dell'imprenditorialità. Il gruppo PPE affronterà anche il problema dell'abbandono precoce della scuola da parte di coloro che non sono inseriti in programmi di istruzione e formazione professionale, per garantire che a ogni giovane in Europa sia offerto un lavoro, un corso di ulteriore istruzione o una formazione incentrata sul lavoro, dopo aver lasciato la scuola o essere diventato disoccupato. 8 -Questi prestiti devono integrare e non sostituire gli aiuti a livello nazionale ed europeo, che sono estremamente necessari. In tutta Europa i giovani stanno sostenendo il peso maggiore della crisi finanziaria che ha condotto alla "Grande Recessione". La disoccupazione in tutta l'area ha raggiunto livelli record con le situazioni peggiori per il gruppo di età 16–24 anni. In generale, i giovani hanno più del doppio delle possibilità di essere disoccupati rispetto agli adulti. Le misure di austerità volute dalla destra hanno peggiorato la situazione; i costi sociali sono enormi e non c'è crescita. - I finanziamenti per l'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile devono essere resi immediatamente disponibili, devono essere facilmente accessibili e spesi in progetti ad hoc. Ogni paese deve essere libero di determinare come viene speso il denaro, che si tratti di sovvenzioni o incentivi per la creazione di nuovi posti di lavoro, investimenti in formazione e istruzione o politiche attive per il mercato del lavoro. Le politiche dei conservatori e dei liberali per una riforma flessibile del mercato del lavoro non hanno portato a un miglior accesso al mercato del lavoro per gli europei, specialmente per i giovani, la cui quota è sproporzionatamente alta nei lavori precari, cioè quei lavori non standard, mal pagati, non sicuri, privi di protezione, e che in molti casi non permettono ai giovani di sostenere una famiglia. Perciò è necessario agire in maniera proattiva per proteggere il diritto al lavoro dei giovani. - Ogni Stato membro deve accelerare l'introduzione di garanzie nazionali per i giovani. - Deve essere introdotto un quadro di qualità per garantire che l'istruzione, la formazione e i posti di lavoro offerti nell'ambito dei sistemi di garanzia per i giovani forniscano standard adeguati di retribuzione, condizioni lavorative, salute e sicurezza. Le nostre richieste (come stabilito dal Consiglio PSE del 22 giugno 2013) sono: - Attuazione della European Youth Guarantee (Garanzia europea per i giovani), aumentando significativamente i fondi stanziati dal bilancio europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. - Più fondi della Banca europea per gli investimenti dovrebbero essere legati in maniera specifica e misurabile alla creazione di posti di lavoro o di apprendistato di qualità per i giovani. Inoltre, occorre creare apprendistati e tirocini di alta qualità nonché ripensare la politica in materia di capacità e competenze. Occorre riconoscere e convalidare l'apprendimento non formale e informale. A questo riguardo, occorre impegnarsi in programmi duplici di formazione ed esperienza lavorativa - formazione in classe durante parte della settimana, in stretta connessione con l'apprendistato sul posto di lavoro degli studenti. Secondo uno studio utilizzato dall'Ufficio internazionale del lavoro, i giovani che completano un percorso di formazione in classe e sul posto di lavoro hanno il 30% di possibilità in più di trovare un lavoro rispetto a coloro i quali seguono un percorso di istruzione esclusivamente in classe! 9 è la mancanza di posti di lavoro in Europa. Basandosi su alcune delle proposte contenute nel Green report sulla disoccupazione giovanile, quali per es. la Youth Guarantee (Garanzia per i giovani) e i Tirocini di qualità, i Verdi propongono le seguenti azioni immediate per la disoccupazione giovanile: - Interruzione immediata delle misure di austerità che si sono rivelate devastanti e controproducenti e stanno distruggendo gli strumenti per un lavoro dignitoso e un'efficace lotta alla disoccupazione giovanile e all'esclusione sociale. - Lancio da parte della Commissione europea e degli Stati membri di un piano di aiuti di 1 anno per combattere la disoccupazione giovanile creando posti di lavoro per almeno il 10% dei giovani coinvolti. - Fronteggiare gli attuali e insostenibili tassi di disoccupazione in Europa concentrandosi sulla creazione di posti di lavoro. Il messaggio che attualmente arriva ai giovani "Dovete cercare con tenacia e se non trovate lavoro è perché non siete abbastanza capaci" è ingiusto e insufficiente, dato che il problema 10 - Investimenti in istruzione e formazione, creazione di posti di lavoro, sistemi di apprendistato e incentivi destinati ai datori di lavoro che devono essere concordati in modo stabile tra tutti gli attori e mantenuti per un minimo di cinque anni, con il massimo prelievo di fondi disponibili per iniziative a favore dei giovani. Il gruppo dei Verdi/ALE chiede agli Stati membri di integrare una prospettiva di uguaglianza di genere nel processo del semestre europeo e di porre maggiore attenzione anche alla formazione nelle politiche del mercato del lavoro, tenendo conto delle necessità e della situazione della donna nel quadro dell'attuazione degli indirizzi politici. Il gruppo chiede anche agli Stati membri di fissare obiettivi quantitativi specifici ambiziosi nei loro rispettivi programmi nazionali di riforma in materia di occupazione femminile e di adottare misure specifiche destinate a gruppi vulnerabili di donne, quali le donne giovani, immigrate, disabili, le madri single. Il gruppo dei Verdi/ALE chiede azioni positive per l'integrazione delle donne in progetti e programmi sulla trasformazione ecologica, ossia nei posti di lavoro del settore delle energie rinnovabili e nei posti di lavoro ad alto contenuto scientifico e tecnologico. Gli investimenti per servizi di assistenza all'infanzia accessibili e a prezzi abbordabili sono un elemento importante per sostenere le donne sul lavoro e gli obiettivi di Barcellona devono essere ancora raggiunti. È importante rafforzare gli enti nazionali per le pari opportunità per sostenere la parità sul luogo di lavoro e fare rispettare la legislazione in materia di parità. Anche l'istituzione di un salario minimo aiuterebbe a sostenere le donne al lavoro. I Verdi hanno sostenuto la direttiva quadro in materia di reddito minimo adeguato, estensione del congedo di maternità e l'introduzione di un congedo di paternità a livello UE. Crediamo che la maggiore crisi economica e sociale che l'Europa sta affrontando in questo momento sia la disoccupazione, specialmente quella giovanile. Queste elezioni europee devono essere incentrate sull'identificazione di opportunità mediante l'occupazione, l'istruzione e la formazione e questa è la priorità principale per coloro che verranno eletti come membri del gruppo ALDE del Parlamento europeo. (ALDE Manifesto 2014) Nel 2012 il gruppo ALDE ha chiesto ai suoi membri di operare affinché l'Unione europea accantoni fondi consistenti nel bilancio UE post-2014 per affrontare il problema della disoccupazione giovanile, focalizzando l'attenzione sulla fornitura di una formazione professionale che porti a concrete opportunità di lavoro e permetta a giovani lavoratori non specializzati o con un alto livello di istruzione, ma non integrati nel mercato del lavoro, di superare questa loro condizione. Inoltre, il gruppo ha sottolineato la necessità di mettere in atto una serie di misure a sostegno della creazione di posti di lavoro nelle PMI, inclusa l'agevolazione dell'accesso ai finanziamenti per le stesse, e in particolare sostenendo i giovani imprenditori; sostenere sistemi educativi maggiormente collegati alle esigenze del mercato, in cui gli studenti abbiano la possibilità di utilizzare il talento che hanno sviluppato. (Risoluzione ALDE, Novembre 2012, Dublino, Irlanda) 11 2. Equilibrio tra vita professionale e privata Alti tassi di disoccupazione, invecchiamento della popolazione e bassi tassi di natalità uniti a risultati economici molto scarsi, costituiscono oggi le maggiori sfide per l'UE. Molti studi e relazioni mostrano che una maggiore partecipazione delle donne nel mercato del lavoro e nei processi decisionali non solo ha un effetto positivo sui tassi di natalità, ma anche sull'economia. Come opererà il vostro gruppo per sostenere le famiglie e aiutarle a riconciliare meglio la vita professionale, familiare e privata? Cosa farà il vostro gruppo riguardo alle diverse proposte nell'ambito e al di là della direttiva sul congedo di maternità? Come garantirete che i genitori che lavorano e i familiari assistenti abbiano congedi adeguati e su quali politiche per gli orari lavorerà il vostro gruppo? (Abbiamo anche chiesto ai gruppi se sono a favore dell'istituzione di un nuovo intergruppo in materia di equilibrio tra vita professionale e privata all'interno del Parlamento europeo). Il gruppo PPE è chiaramente a favore di una migliore riconciliazione tra vita professionale e familiare: la famiglia e le sue specifiche esigenze devono essere al centro di tutte le politiche. Crediamo che gli Stati membri debbano adattare questi sistemi alle loro rispettive situazioni economiche e sociali e ai loro usi. Tutti gli impiegati hanno il diritto a un ragionevole periodo di congedo per maternità, paternità, assistenza ai familiari e parentale. Il gruppo PPE è aperto a ogni iniziativa europea realistica tesa a definire i requisiti minimi, considerando la situazione degli Stati membri. L'istituzione di un intergruppo non dipende dalla decisione dei gruppi politici, ma dato che gli eurodeputati del Gruppo PPE sono piuttosto attivi in questo campo, i membri del nostro gruppo sarebbero sicuramente interessati a prender parte a una tale iniziativa. 12 I Socialisti e Democratici nel Parlamento europeo sono stati molto attivi in materia di riconciliazione tra vita professionale e familiare e riguardo ai sistemi di congedo per maternità e paternità. Per esempio, l'eurodeputato sig.ra Estrela ha preparato una relazione effettuata nel 2010 riguardo all'estensione del congedo minimo di maternità all'interno della UE da 14 a 20 settimane con retribuzione piena, prevedendo una certa flessibilità per i paesi che già hanno una forma di congedo familiare. Anche il diritto al congedo di paternità retribuito di almeno due settimane è stato approvato dalla maggioranza dei deputati. La sua proposta andava ben oltre la proposta originaria della Commissione europea. Purtroppo gli Stati membri non sono stati in grado di rispondere alle nostre proposte. Perciò il gruppo S&D ha esortato gli Stati membri ad avviare negoziati per la direttiva sul congedo di maternità e a sviluppare modelli di orario flessibile per permettere ai lavoratori di riconciliare la loro carriera professionale con le responsabilità familiari. Il gruppo S&D crede che in una società complessa e in continuo cambiamento sia necessario sostenere le famiglie nella realizzazione del loro ruolo. I genitori hanno bisogno di aiuto per contrastare le pressioni sociali e di mercato nocive e riconciliare le esigenze della vita professionale e familiare. A questo riguardo, c'è urgente necessità di ulteriori azioni all'interno della UE per riconciliare la vita professionale, privata e familiare per far fronte alla sfida demografica e raggiungere gli obiettivi di Europa 2020 in materia di occupazione e povertà. A livello europeo, l'attuale quadro delle disposizioni legislative e delle politiche, specialmente in materia di tutela della maternità e congedo parentale, orario di lavoro e lavoro part-time, assistenza all'infanzia, assistenza agli anziani e altri servizi essenziali alle famiglie, dovrebbe essere sottoposto a valutazione per determinare dove siano necessari adattamenti e miglioramenti. Il gruppo S&D sarebbe favorevole alla creazione di un intergruppo! 13 I Verdi sono favorevoli a politiche di ampio respiro in materia di congedo che permettano ai genitori di conciliare la vita privata, familiare e professionale. I Verdi hanno sostenuto l'estensione del congedo di maternità a 20 settimane e l'introduzione di un congedo di paternità a livello UE di almeno due settimane per migliorare finalmente la disparità tra i generi nelle responsabilità familiari. Il gruppo Verdi/ALE da anni fa appello alla Commissione europea e continua a farlo nelle sue risoluzioni annuali riguardanti il programma di lavoro della Commissione affinché porti avanti una proposta legislativa che preveda diverse tipologie di congedo (per paternità, per adozione, per assistenza e filiale) per migliorare la riconciliazione della vita professionale, familiare e privata, che potrebbe al contempo sbloccare l'iter della direttiva sul congedo di maternità in Consiglio. La relazione Lambert sull'accesso all'assistenza ha visto il Parlamento europeo accettare la richiesta di una direttiva sul congedo per i familiari assistenti. I Verdi hanno una lunga storia di sfide lanciate ai ruoli di genere, perciò dobbiamo anche rendere possibile l'equa condivisione delle responsabilità di assistenza per i genitori e i familiari assistenti. Sì, i Verdi sosterrebbero la creazione di un intergruppo in materia di equilibrio tra vita professionale e privata purché si possa lavorare con una ampia definizione di famiglia. 14 Il gruppo ALDE evidenzia il ruolo cruciale della riconciliazione tra vita familiare e professionale, necessaria per essere all'altezza delle sfide del XXI secolo. Il gruppo ELDR chiede una legislazione più flessibile in materia di orari di apertura dei servizi pubblici e dei negozi al fine di facilitare la riconciliazione della vita professionale e familiare. (Programma Strategico 2009-2014 del gruppo ALDE) Una maggiore partecipazione delle donne alla forza lavoro e l'emergere di nuovi modelli di vita familiare hanno profonde implicazioni per i sistemi europei di protezione sociale e tutela dell'occupazione. Influenzano fortemente lo sviluppo dei servizi di cura e assistenza a bambini, malati e anziani. D'altra parte la fornitura di servizi di assistenza è fortemente influenzata dalla necessità di una disciplina di bilancio e dagli incentivi che incoraggiano una migliore distribuzione e qualità dell'assistenza sanitaria. Lo sviluppo di politiche e prassi per una migliore riconciliazione della vita professionale e familiare è una delle principali sfide della politica di genere dell'Europa. Le attività informative dovrebbero essere rivolte a uomini e donne. Di fatto non c'è ancora sufficiente incoraggiamento agli uomini per la riconciliazione delle responsabilità professionali e familiari. Le donne e soprattutto gli uomini dovrebbero essere incoraggiati a usufruire dei congedi parentali. La madri e i padri dovrebbero poter condividere equamente la responsabilità dei loro figli. La qualità, la disponibilità e la flessibilità dei servizi di assistenza a bambini e familiari, nonché di un lavoro flessibile, sono i mezzi principali per la riconciliazione della vita professionale e familiare. Inoltre, dovrebbero essere adottate misure per incoraggiare la modifica dei ruoli di genere all'interno delle famiglie e la condivisione delle responsabilità all'interno delle mura domestiche. Occorre dare a uomini e donne maggiore flessibilità sul lavoro quando hanno figli piccoli. Il fatto di avere figli e di prendersi cura di loro non deve impedire l'avanzamento di carriera. Gli atteggiamenti sul lavoro devono cambiare. I genitori che si occupano dei propri figli durante il congedo parentale a casa non dovrebbero subire ripercussioni negative sulla loro pensione. (Risoluzione ELDR, Ottobre 2002, Bath) 15 3. Familiari assistenti, disabilità o malattia a lungo termine Le famiglie con un membro disabile, un genitore che necessiti di cure regolari o una persona affetta da una malattia cronica o a lungo termine semplicemente non ricevono il sostegno di cui necessitano. C'è grande mancanza di servizi di assistenza di qualità disponibili e accessibili, di cura della persona o di supporto al familiare assistente. Le famiglie con particolari esigenze di assistenza trarrebbero grande beneficio dal riconoscimento legale, dalla flessibilità delle condizioni lavorative, da prestazioni in denaro o sgravi fiscali, nonché dilazioni. Su quali politiche o leggi lavorerete nel Parlamento europeo per sostenere le famiglie con particolari esigenze di assistenza? Nell'attuale contesto di invecchiamento demografico, cresce la richiesta di servizi di assistenza. Il 22% dei cittadini UE considera l'assistenza ai parenti anziani come una delle maggiori difficoltà che le famiglie affrontano al giorno d'oggi. A questo proposito il gruppo PPE è pronto a sostenere qualsiasi iniziativa equilibrata, a livello europeo e di singoli stati membri, tesa al miglioramento dei diritti e al riconoscimento dei familiari assistenti. Gli incentivi di Barcellona e il diritto all'assistenza all'infanzia sono stati discussi in un workshop nella Commissione FEMM del 25 Novembre. Il gruppo S&D ritiene che l'assistenza all'infanzia a prezzi abbordabili sia la misura più efficace per garantire che le donne non vengano escluse dal mercato del lavoro. I genitori di bambini con disabilità devono ricevere un sostegno extra. Occorre dare status giuridico alla questione della dipendenza a livello europeo, riconoscendo un minimo di diritti alle persone assistite e riconoscendo il ruolo dei familiari assistenti. 16 A questo riguardo, i modelli dell'orario di lavoro e le strutture di governo e di partito sono problemi da affrontare. Uomini e donne dovrebbero assumersi una quota uguale di responsabilità nella sfera pubblica e privata, nella vita economica, politica e familiare. Le donne, e non gli uomini, sono ancora considerate le prime responsabili della cura di bambini e altre persone assistite; spesso sono costrette a scegliere tra la maternità e la carriera. In molti casi sono considerate lavoratrici ad "alto rischio" o "di seconda classe" o "seccature", data l'estrema probabilità che rimangano incinte e utilizzino il loro diritto al congedo di maternità. È perciò essenziale che le nuove modalità di congedo proposte dalla Commissione europea rompano e non rinforzino gli stereotipi esistenti nella società. La maternità e la paternità sono diritti fondamentali e sono essenziali per la stabilità sociale. Il raggiungimento di un equilibrio tra uomini e donne e il superamento del tradizionale ruolo di genere di riproduzione e cura della casa sembrano le barriere più difficili da abbattere. Il diritto comunitario dovrebbe essere perciò rivisto a vantaggio delle madri e dei padri, proteggendone i rispettivi ruoli, non da ultimo attraverso misure che incoraggino l'assunzione delle responsabilità familiari. Il gruppo dei Verdi/ALE chiede alla Commissione di condurre una campagna di sensibilizzazione e di introdurre progetti pilota per facilitare un'equa partecipazione di uomini e donne alla vita professionale e familiare, ad esempio con un maggior sostegno al congedo parentale per i padri. Abbiamo anche appoggiato ulteriori misure di sostegno per i familiari assistenti, attraverso la dilazione per assistenza, la formazione specifica a tutela della loro stessa salute (ad es. quando sollevano le persone che assistono) nonché la garanzia che essi abbiano un reddito adeguato. Abbiamo espresso la nostra opinione riguardo a molti dei cambiamenti al sistema di assistenza che hanno rimosso i servizi di sostegno (ad es. la cura e igiene della persona). Siamo consapevoli della possibilità di creazione di posti di lavoro derivanti dal fornire sostegno all'assistenza e anche di come questo possa aiutare i familiari assistenti a mantenere le loro possibilità di lavoro remunerato. Ci sono stati progetti utili, sostenuti dal fondo sociale europeo, da cui potremmo imparare. 17 4. Abitazione La casa è la prima preoccupazione per il 39% dei cittadini europei. L'abitazione familiare è un punto di riferimento fondamentale del modello economico e sociale europeo. In un periodo in cui l'Europa promuove la mobilità e lo sviluppo sostenibile e si preoccupa per il peso che l'invecchiamento demografico pone sul suo sistema economico e sociale, vediamo che in tutti i paesi europei il costo dell'abitazione è tra le principali fonti di difficoltà finanziaria per le famiglie, sia nel mercato dell'edilizia privata sia in quello dell'edilizia popolare. Qual è la posizione del vostro gruppo e cosa avete in programma di fare nei prossimi anni per garantire il finanziamento europeo all'edilizia popolare e l'efficienza energetica degli edifici a favore delle famiglie? Il gruppo PPE ritiene che siano necessari finanziamenti e politiche sensate per sprigionare il potenziale di efficienza energetica dell'Europa. Il gruppo PPE sta portando avanti una lotta per un nuovo quadro per il clima e l'energia che integri obiettivi climatici ed energetici ambiziosi ma realistici con un'attuazione efficiente in termini di costi. Desideriamo che l'efficienza energetica sia un pilastro centrale di questo quadro, in particolare nel settore edilizio che rappresenta il 40% del consumo energetico della UE. La direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia del 2010 esige che a partire dal 2021 tutti i nuovi edifici debbano essere a consumo di energia nullo o quasi nullo (gli edifici pubblici a partire dal 2019). 18 Ma occorre fare di più. Il finanziamento anticipato rimane il maggiore ostacolo per aver accesso agli enormi benefici derivanti dal risanamento energetico degli edifici, perciò il gruppo PPE ha sostenuto l'immissione di denaro dell'Unione europea attraverso i fondi strutturali e i programmi nazionali di sostegno per dare il via a un maggior numero di queste ristrutturazioni. Incoraggiamo gli Stati membri affinché facciano un uso sostanzioso di questi fondi per l'efficienza energetica nell'edilizia popolare. Tuttavia, non crediamo che occorra creare una nuova struttura di finanziamento della UE, in quanto questa questione può essere affrontata meglio a livello nazionale (con il sostegno dei fondi UE). Il gruppo S&D ha sempre lottato per un aumento importante dei fondi del Fondo sociale europeo. Il Fondo sociale europeo ha permesso per es. alle città di realizzare programmi congiunti con gli attori della coesione sociale, inclusi gli operatori dell'edilizia popolare, al fine di raggiungere coloro che sono senza occupazione o non sono inseriti in programmi di istruzione e formazione. Ha contribuito a formare i dipendenti degli operatori di edilizia popolare, migliorando la loro attività di mediazione sociale. L'anno scorso, i Socialisti e Democratici del Parlamento europeo e il Comitato delle regioni hanno unito le loro forze per chiedere un'azione europea per l'edilizia popolare. Il gruppo S&D, volendo fornire una risposta forte alla crisi dell'edilizia, inasprita dall'attuale recessione, ha insistito sul fatto che un'abitazione accessibile e a prezzi abbordabili a tutti non debba essere più un sogno irraggiungibile e che occorra agire per garantire una migliore gestione nelle politiche di edilizia abitativa. Il numero di cittadini UE che vive in case popolari è stimato in 25 milioni. Tutti gli Stati membri, a eccezione della Grecia, posseggono un patrimonio abitativo sociale, il cui volume varia considerevolmente da un paese all'altro e in particolare tra gli Stati membri occidentali e quelli orientali che recentemente sono entrati a far parte dell'Unione. La necessità di case popolari negli Stati membri varia anche tra le aree urbane e quelle rurali e, all'interno degli agglomerati urbani, tra il centro e la periferia delle città. Sul fronte economico, investire nell'edilizia popolare significa sostenere il settore edilizio, duramente colpito dalla crisi, nonché le ristrutturazioni, in particolare nei settori dell'efficienza termica e delle energie rinnovabili, settori ad alto ritorno economico in grado di creare posti di lavoro verdi a livello locale e non soggetti a delocalizzazione. La disponibilità di una riserva sufficiente di case popolari contribuisce a mitigare la natura ciclica del mercato immobiliare e ad attenuare l'impatto di fenomeni quali le bolle immobiliari che destabilizzano le economie. Il sistema di sorveglianza macro-economica e di bilancio dell'Unione deve tenere maggiormente in considerazione gli investimenti nell'edilizia popolare. È importante riconoscere il valore aggiunto dei Fondi strutturali e dei prestiti della Banca europea per gli investimenti nello stimolare gli investimenti nell'edilizia popolare. In particolare, questi fondi agevolano lo sviluppo di un'ulteriore formazione professionale nei settori “verdi” dell'industria e la creazione di migliaia di posti di lavoro dignitosi a livello locale e non soggetti a delocalizzazione. Nel prossimo quadro finanziario pluriennale occorre garantire la disponibilità di fondi sufficienti da queste fonti, il pronto accesso a tali fondi e una maggiore facilità di riallocazione dei fondi non utilizzati per l'edilizia popolare. 19 5. Energia L'energia è senza dubbio una questione di primaria importanza. Attualmente, a livello europeo, l'edilizia viene vista essenzialmente nell'ottica dell'efficienza energetica degli edifici e delle politiche europee che contribuiscono a raggiungere gli obiettivi di UE 2020, in particolar modo riguardo alla riduzione del consumo energetico. Perciò occorre fare molto per migliorare l'efficienza energetica del patrimonio abitativo sociale esistente e degli alloggi occupati da disoccupati o famiglie con redditi bassi o molto bassi, siano essi proprietari o inquilini. Qual è la posizione del vostro gruppo e cosa avete in programma di fare nei prossimi anni per affrontare la povertà energetica e garantire l'accesso a fonti energetiche a prezzi abbordabili per tutte le famiglie? I diversi Stati membri del PPE hanno politiche diverse sulla regolamentazione dei prezzi dell'energia. Tuttavia, affrontare l'aumento dei prezzi dell'energia per le abitazioni private e l'industria in Europa è tra le principali priorità delle politiche del gruppo PPE. Le imposte nazionali e un'attuazione incoerente e non coordinata della legislazione UE sul clima e l'energia stanno spingendo i prezzi dell'energia in Europa. Per questo motivo il gruppo PPE sta portando avanti una lotta per un nuovo quadro per il clima e l'energia che integri obiettivi climatici ed energetici ambiziosi ma realistici con un'attuazione efficiente in termini di costi. Questo contribuirebbe a ridurre l'aumento dei prezzi dell'energia. Sosteniamo inoltre l'introduzione di un'infrastruttura energetica intelligente (inclusi i contatori intelligenti) per consentire ai consumatori di operare scelte informate e aiutare in particolare le famiglie a basso reddito a ridurre il loro consumo energetico. Tuttavia, il gruppo PPE non sostiene una definizione di povertà energetica a livello di UE visto che le politiche e i prezzi variano significativamente tra gli Stati membri. 20 Una priorità chiave in materia di energia per il gruppo S&D è la tutela degli interessi dei consumatori e la lotta alla povertà energetica, in modo che le famiglie europee abbiano accesso a energia elettrica e gas a prezzi accessibili. Finora la commissione non sembra interessata ad affrontare seriamente questioni importanti per i normali cittadini, come ad es. i diritti dei consumatori e la povertà energetica, per cui servono urgentemente misure coordinate. Il gruppo S&D ritiene che sia necessaria una strategia decennale forte per una politica energetica realmente europea che si basi sulla solidarietà tra gli stati membri, con una prospettiva a lungo termine fino al 2050. Abitazioni efficienti in termini energetici riducono le bollette e non solo per qualche mese. Tuttavia, è altrettanto importante discutere di un reddito adeguato che consenta alle persone di riscaldare o rinfrescare le proprie case mentre i programmi di efficienza energetica cominciano a mostrare i loro effetti. Possiamo anche apprendere molto a livello transnazionale su come impostare tariffe che non vadano a svantaggio dei più poveri. 21 6. Famiglie migranti e transnazionali Oggi si stima che 214 milioni di persone non vivano più nel loro paese di origine. Secondo le stesse statistiche dell'ONU, questa cifra è più che raddoppiata dagli anni Sessanta. La migrazione economica, di manodopera e circolare, sia da paesi terzi sia all'interno della UE, è un fenomeno importante che non può essere trascurato. Nell'ambito più ampio della migrazione possono essere identificate le seguenti politiche che destano una preoccupazione immediata: il diritto alla ricongiungimento familiare, le famiglie transnazionali e i bambini lasciati nei paesi di origine, l'istruzione e il ruolo dei genitori migranti per l'integrazione dei bambini migranti e rom. Molti migranti stanno sopperendo alla carenza di manodopera della UE. Qual è la posizione del vostro gruppo e cosa avete in programma di fare nei prossimi anni per garantire il rispetto dei diritti dei cittadini di paesi terzi e delle loro famiglie che si trasferiscono nella UE? La questione rischia di mescolare diversi elementi: i migranti possono presentarsi come "migranti per motivi umanitari" e in termini legali vengono definiti "richiedenti asilo". I loro diritti all'ingresso nel mercato del lavoro e al ricongiungimento familiare sono limitati. I migranti possono inoltre presentarsi come "migranti lavoratori in regola". Il loro diritto di accesso al mercato del lavoro e al ricongiungimento familiare è stabilito dal diritto comunitario. L'ultima tipologia di migrazione è la "migrazione clandestina". L'accesso al mercato del lavoro e il diritto al ricongiungimento familiare in questo caso sono logicamente esclusi. Un elemento è tuttavia comune a tutti e tre i gruppi di migranti: è garantito il rispetto dei loro diritti umani fondamentali, così come stabiliti nella Carta dei diritti fondamentali. Nel corso dei prossimi anni il gruppo PPE si concentrerà su: (a) una lotta su più vasta scala alla migrazione clandestina, che coinvolga tutti gli aspetti politici interessati: gli aspetti legati agli 22 affari interni, gli aspetti legati allo sviluppo e agli affari esteri, (b) l'ulteriore perfezionamento dell’acquis dell'UE in materia di asilo, pronti ad accogliere coloro che ne abbiano reale necessità, ma decisi con coloro che dovrebbero utilizzare altri canali e (c) lo sviluppo ulteriore di un quadro europeo per la migrazione legale: attualmente la migrazione legale è ancora una competenza in mano ai singoli Stati membri. Tuttavia, un approccio europeo e un coordinamento europeo sembrano sempre più necessari e infine (d) la previsione di ulteriori idee europee per una migliore politica di integrazione negli Stati membri. Tutti questi elementi insieme forniranno una politica sulla migrazione più equa, sostenibile e mirata, che possa concorrere meglio alla tutela dei diritti dei migranti e delle loro famiglie. Il gruppo S&D auspica una politica europea sulla migrazione coerente, con una legislazione unificata e logica sulla migrazione, sempre basata sul principio dell'eguaglianza dei diritti come unico modo per garantire una migrazione giusta e il rispetto degli standard occupazionali e sociali ed evitare lo sfruttamento. Abbiamo costantemente sostenuto le misure di promozione dell'integrazione dei migranti. Il gruppo S&D pone particolare enfasi sulla necessità di misure per evitare lo sfruttamento dei migranti più vulnerabili, inclusi le donne e i bambini, per esempio per mezzo di lavori precari, traffici e prostituzione. Per il gruppo S&D un'Europa che cresce è un'Europa che riconosce le sfide economiche e demografiche che le nostre società devono affrontare, percepisce l'immigrazione come un'opportunità culturale, economica e sociale, attrae nuovi talenti e promuove l'ingresso legale e la mobilità transfrontaliera. Un'Europa che garantisce che tutti coloro che lavorano e studiano al suo interno non sono "ospiti" ma pari che godono di tutti i diritti. Per noi, un'Europa aperta è un'Europa che si impegna in una partnership politica, economica e sociale con i paesi di origine dei migranti, in un dialogo collegato al commercio, allo sviluppo, alla democrazia, il cui scopo non è esclusivamente quello di rendere sicuri i confini, ma di agevolare la mobilità legale di tutte le categorie professionali. Per il nostro gruppo, un'Europa credibile è un'Europa che detta regole chiare per l'ingresso e il soggiorno, in collaborazione con i partner sociali e le autorità nazionali e locali, e che garantisce che i nuovi europei che migrano per motivi di lavoro, studio, ricerca, famiglia, non sono ospiti di seconda classe ma cittadini della nostra città comune. Per questo motivo, il gruppo S&D vorrebbe vedere un cambiamento nella politica UE sull'immigrazione che metta la cittadinanza, la mobilità, l'integrazione e l'inclusione al centro di un nuovo approccio globale. Il gruppo S&D ritiene che l'UE abbia bisogno di: - incoraggiare gli stati membri a facilitare l'accesso alla nazionalità per i bambini nati negli Stati membri o che abbiano completato un intero ciclo di studi negli Stati membri, rispettando le differenze delle legislazioni nazionali, ma stabilendo un principio europeo comune, - estendere gradualmente i diritti di cittadinanza ai cittadini di paesi terzi che risiedono in Europa a lungo termine, - impegnarsi nella revisione della propria politica sull'immigrazione per promuovere l'accesso all'occupazione in un quadro di compatibilità ed esigenze dei mercati del lavoro e per garantire che i migranti godano dei diritti fondamentali contenuti nella Carta UE, ossia i diritti di tutte le persone, non solo dei cittadini europei, inclusi i diritti fondamentali sociali e dei lavoratori. In questo quadro, è estremamente importante superare le differenze che ancora persistono tra il Parlamento e il Consiglio e giungere a un'adozione rapida delle direttive proposte sull'ingresso e il soggiorno di lavoratori stagionali e sui trasferimenti intrasocietari, nel pieno rispetto dei diritti dei lavoratori, - assicurarsi che gli Stati membri ratifichino la convenzione ONU sui diritti dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie. 23 L'Europa ha bisogno dell'immigrazione. Come primo passo, la UE dovrebbe riconoscere la sua necessità di migranti e garantire agli immigrati legali gli stessi diritti dei residenti UE. I Verdi ritengono che l'immigrazione sia un'opportunità e, se gestita in modo responsabile, una situazione vantaggiosa per tutti. La UE e gli Stati membri devono riconoscere la nostra necessità in tal senso e il contributo dato dai migranti e fornire meccanismi chiari per il loro ingresso e occupazione legale. Non ci sarà riduzione della migrazione clandestina (illegale) finché non ci saranno meccanismi per la migrazione legale. L'Europa deve raccogliere la sfida di regolare la migrazione per contribuire alla prosperità sia nei paesi di origine sia in quelli di destinazione, assicurando al contempo la tutela e garantendo benefici ai migranti. Come Verdi, ci battiamo per garantire: 24 - la protezione di un gruppo estremamente vulnerabile di migranti, assicurando lo status legale e rafforzando i meccanismi preventivi, - un approccio per la migrazione basato su diritti, condizioni dignitose di vita e lavoro e accesso all'assistenza sanitaria e all'istruzione per i bambini (indipendentemente dal loro status di migrazione), - la parità di trattamento e la non discriminazione tra i cittadini di paesi terzi e quelli UE (del paese ospitante), - il ricongiungimento familiare come diritto importante che deve essere garantito a tutti i bambini e agli adulti dipendenti, - che né la situazione finanziaria né l'acquisizione della lingua costituiscano una barriera al ricongiungimento familiare, - il diritto di libera circolazione e il rispetto dei pagamenti degli assegni familiari (tra le altre cose), - la lotta al razzismo e alla xenofobia, sia nei confronti dei cittadini UE (inclusi i rom) sia dei cittadini di paesi terzi, - che nessun bambino all'interno della UE sia apolide, - l'utilizzo dei fondi disponibili per l'integrazione piuttosto che per l'espulsione, - i diritti relativi alle esigenze specifiche di questo gruppo di lavoratori, - la semplificazione delle procedure, salvaguardando al contempo i principi della dignità del lavoro, - la salvaguardia del principio "il luogo di lavoro determina le condizioni di lavoro" conosciuto anche come "uguale retribuzione per medesimo lavoro sul posto di lavoro". La migrazione influenza la composizione delle nostre società europee e non si tratta di un fenomeno nuovo; il trasferimento delle persone nel mondo è avvenuto per secoli. Se non si attuano politiche mirate ad affrontare gli aspetti sociali ed economici dell'immigrazione, i paesi di destinazione potrebbero essere sottoposti a una pressione superflua. I liberali ritengono che la migrazione legale di lavoratori qualificati da paesi terzi verso e tra i Paesi membri per integrare la forza lavoro dei cittadini degli Stati membri sia un modo importante per mantenere la forza lavoro europea, stimolare la ricerca e l'innovazione e garantire la competitività economica dell'intera UE. Tuttavia, per sfruttare a pieno questo potenziale, occorre aumentare le misure tese a facilitare l'integrazione dei cittadini stranieri. Il gruppo ELDR nota che un numero considerevole di persone migra per motivi di matrimonio e ricongiungimento familiare. Sosteniamo il diritto al rispetto della vita privata e familiare e accogliamo i migranti senza discriminazioni di sorta, ad es. per l'orientamento sessuale. Gli Stati membri devono garantire il successo dell'integrazione di questi migranti. (Risoluzione ELDR: Risposte liberali alla sfida del cambiamento democratico, 2010 Helsinki) 25 Qual è la posizione del vostro gruppo e cosa avete in programma di fare nei prossimi anni per garantire che la mobilità all'interno della UE diventi sempre più un'opportunità per le persone in Europa? La libera circolazione e il diritto al lavoro all'interno dell'Unione vengono garantiti a tutti i cittadini UE dalla Carta dei diritti fondamentali. Il gruppo PPE ha sempre sostenuto il diritto alla libera circolazione come una delle libertà fondamentali. La Commissione ha recentemente messo sul tavolo una proposta di misure per facilitare l'applicazione di questo diritto per affrontare la discriminazione basata sulla nazionalità. Il gruppo PPE è favorevole all'attuazione rigorosa della mobilità intra-europea incluso l'accesso all'occupazione, condizioni di occupazione e lavoro (in particolare riguardo alla retribuzione e al licenziamento), l'accesso ai vantaggi sociali, 26 l'accesso alla formazione, l'accesso all'istruzione per i figli dei lavoratori, l'accesso agli alloggi e la partecipazione ai sindacati. Il gruppo PPE ha richiesto il miglioramento delle informazioni e dei servizi esistenti (come EURES, Your Europe ecc.). Il gruppo PPE continuerà a sostenere lo sviluppo di sistemi di risparmio destinati alle pensioni complementari per migliorare i redditi da pensione e rimarrà in prima linea nei negoziati per l'acquisizione e la salvaguardia dei diritti alla pensione complementare per i cittadini che si spostano a lavorare tra diversi Stati membri. Il 1 Gennaio 2014 saranno soppresse le ultime restrizioni alla libertà di circolazione per i paesi che sono entrati a far parte della UE nel 2007. In diversi stati membri dell'Unione è in corso un acceso dibattito sulla migrazione all'interno della UE, spesso avvelenato da attacchi populisti contro i migranti europei. Il gruppo S&D ritiene che la vera questione da affrontare sia il dumping sociale e lo sfruttamento sociale. La libera circolazione è parte integrante e una conquista dell'Unione europea e tutte le valutazioni dimostrano che apporta grandi benefici allo sviluppo economico e sociale nell'UE. Invece di cedere alla frenesia irrazionale e a un dibattito populista che mira alle paure dei nostri cittadini, il gruppo S&D afferma che dovremmo lavorare per migliorare le condizioni dei migranti intra-europei. Crediamo sia necessario superare la direttiva sul distacco dei lavoratori e applicare il principio del "stesso luogo e lavoro, stessa retribuzione". Stranamente, si ha l'impressione che alcuni dei paesi che si lamentano della migrazione all'interno della UE stiano in realtà bloccando il progredire del miglioramento della direttiva. Infine, il gruppo S&D insiste sul fatto che il principio dell'eguaglianza dei diritti e la definizione di occupazione e lavoro autonomo debbano essere le linee guida per una mobilità equa all'interno della UE, insieme al miglioramento dell'equità economica e sociale in tutti gli Stati membri dell'UE. I Verdi difendono i diritti di libera circolazione senza restrizioni. Abbiamo lottato a lungo e duramente per garantire che i familiari di lavoratori mobili non vengano discriminati e abbiano gli stessi diritti dei locali, incluso in particolar modo l'accesso al lavoro e ai diritti in materia di sicurezza sociale, ma anche l'accesso all'assistenza, all'alloggio, ai servizi sociali e sanitari. Siamo sempre stati e siamo ancora contrari alle restrizioni per i paesi in via di adesione all'UE: non concedere ai cittadini UE il diritto di libera circolazione è una restrizione fondamentale dei diritti dei cittadini e crea un'Europa di seconda classe. Le restrizioni alla libera circolazione dei lavoratori portano all'instaurarsi di altri accordi di sfruttamento sotto la libera circolazione dei servizi. I diritti di libera circolazione devono andare di pari passo con una rigorosa tutela, in modo che i lavoratori che decidono di lavorare in mobilità conoscano i propri diritti e non vengano sfruttati. Abbiamo grande esperienza e riscontri storici sui diritti alla sicurezza sociale. Jean Lambert, eurodeputato dei Verdi del Regno Unito, è stato relatore per l'estensione dei diritti derivanti dal coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale ai cittadini di paesi terzi e ai loro familiari. Mettiamo in relazione le richieste dei cittadini in merito ai problemi di sicurezza sociale per i lavoratori mobili con la nostra attività di politica. Nei prossimi anni lavoreremo con impegno all'estensione dei diritti alla sicurezza sociale quali l'esportazione delle indennità di disoccupazione, i diritti per i familiari e il diritto alle azioni di rivendicazione. Nel contesto della libera circolazione dei lavoratori, lavoriamo con impegno al rafforzamento dei diritti procedurali e delle procedure di ricorso per i cittadini e al riconoscimento reciproco di partnership all'interno della UE. 27 7. Inclusione finanziaria e suo impatto sulle famiglie Le banche e gli istituti finanziari devono garantire informazioni chiare e trasparenti sui servizi finanziari (conti bancari, crediti, ipoteche e assicurazione) per le famiglie per permettere loro di prendere decisioni finanziarie responsabili e giuste. A causa dell'accensione irresponsabile di mutui, molte famiglie affrontano conseguenze finanziarie serie. Il diritto ad accedere a un conto bancario di base è un prerequisito per l'inclusione. Senza un conto bancario di base, una persona non può ricevere la corresponsione dei sussidi sociali, pagare le bollette delle utenze o fare domanda per un lavoro. L'accesso ad altri servizi finanziari è essenziale per poter acquistare l'abitazione familiare. Perciò il credito ipotecario merita un'attenzione specifica da parte dei responsabili politici per garantire la concessione e l'assunzione responsabili di prestiti ipotecari. Qual è la posizione del vostro gruppo e cosa avete in programma di fare nei prossimi anni per garantire la concessione e l'assunzione responsabile dei prestiti ipotecari e la non discriminazione nell'accesso ai servizi finanziari? Sono state adottate molte misure lungimiranti in questi settori. Il gruppo PPE ha sostenuto fortemente la direttiva sul credito ipotecario, adottata di recente, che introduce molte novità nella protezione dei mutuatari e la promozione del credito responsabile. La direttiva introduce i principi per le comunicazioni di marketing e pubblicitarie e le condizioni professionali; obbliga i creditori a fornire spiegazioni dettagliate ai mutuatari in fase pre-contrattuale ed esige che gli Stati membri garantiscano ai consumatori il diritto di ripagare il proprio debito prima della scadenza del contratto. 28 Il gruppo PPE ritiene che un miglioramento significativo in questo settore possa essere raggiunto attraverso queste disposizioni e in particolare attraverso il rafforzamento dei diritti dei mutuatari a ricevere informazioni e spiegazioni dettagliate sui contratti di credito. Il gruppo PPE farà tutto il possibile per migliorare ulteriormente il quadro legale del prestito. Attualmente, a partire da Novembre 2013, il Parlamento europeo sta discutendo una proposta di direttiva sui conti di pagamento tesa a eliminare la discriminazione nel settore finanziario e a stabilire un diritto di accesso a un conto di pagamento di base per i consumatori negli Stati membri. Il gruppo PPE sta lottando con impegno contro la discriminazione. Nel campo dei servizi finanziari il gruppo PPE è convinto che l'accesso a certi servizi di base sia uno dei prerequisiti affinché tutti i consumatori possano beneficiare del mercato interno. È essenziale per i cittadini raccogliere i frutti dell'e-commerce e ciò sta diventando sempre più un prerequisito per l'inclusione sociale in termini di accesso all'occupazione, all'assistenza sanitaria e all'alloggio. Il gruppo PPE ritiene che l'accesso a un conto di pagamento di base debba essere offerto gratuitamente o a un costo ragionevole e, in caso vengano addebitati dei costi, questi debbano essere trasparenti. Ogni Stato membro dovrebbe stabilire un limite massimo ai costi annuali totali per l'apertura e l'utilizzo di un conto di pagamento di base. Il gruppo S&D pone particolare attenzione alla questione della tutela dei consumatori nel settore dei servizi finanziari e bancari. Il Parlamento europeo ha adottato di recente un paio di direttive importanti sul credito ipotecario e sulle informazioni chiave per i servizi finanziari al dettaglio (in entrambi i casi i relatori erano del gruppo S&D) nell'ottica di un rafforzamento dei diritti e delle tutele dei consumatori. La tutela dei consumatori costituisce una forte priorità in tutta la nostra attività sui servizi finanziari, incluso il diritto a un conto bancario e la governance del mercato unico. I Verdi difendono con vigore il diritto dei cittadini all'interno della UE ad aprire un conto bancario con caratteristiche base e lottano contro la discriminazione nell'accesso ai servizi finanziari. Nella direttiva sui mutui abbiamo lottato per: a) una migliore informazione e una maggiore trasparenza, b) la riduzione delle prassi commerciali sleali, c) la tutela dei consumatori e d) regole rigorose per il calcolo del tasso annuo effettivo globale. Nella versione finale siamo riusciti a includere l'obbligo di un prospetto informativo europeo standardizzato (ESIS), che contenga i dati principali sul contratto di credito in modo trasparente e comparabile. In particolare i prestiti in valuta e a interesse variabile saranno basati sulla presentazione di tutti i costi. E il prestito in valuta deve essere accompagnato da un avviso che sottolinei il rischio legato alle oscillazioni dei tassi di cambio. Se un tale prestito va fuori controllo, può essere convertito. Riguardo al rimborso anticipato del prestito, la direttiva tutelerà da penali eccessive senza ostacolare i prestiti a lungo termine e a tasso fisso solitamente più sicuri. 29 8. Contatti Rue de Londres 17, 1050 Brussels Tel: +32 2 511 41 79 Skype: coface-aisbl E-mail: [email protected] Per ulteriori informazioni su COFACE e la sua attività visitate Il nostro sitio web www.coface-eu.org Il nostril blog Reconciling Work and Family Life www.ey2014.eu #DeleteCyberbullying www.deletecyberbullying.eu Seguiteci su Facebook facebook.com/COFACE.EU Twitter @COFACE_EU COFACE è sostenuta dal Programma dell'Unione europea per l'occupazione e la solidarietà sociale - PROGRESS. Per ulteriori informazioni: http://ec.europa.eu/progress 30 31