Data di pubblicazione: Marzo 2014
© 2014, COFACE – Confederazione delle Organizzazioni Familiari dell'Unione europea
Nessuna parte della presente pubblicazione può essere copiata o riprodotta in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo senza il previo permesso
scritto dell'editore.
All'atto della distribuzione, fare sempre riferimento alla fonte originale del documento: www.coface-eu.org/en/Publications/FamiliesVOTE2014
Testo realizzato da: Zoltán Vadkerti, Paola Panzeri, Martin Schmalzried, Annemie Drieskens, Agnes Uhereczky
Immagini: zldrawings.com • Layout: Ana Pérez Méndez
Un "patto di fiducia" per tutti gli Europei
Un'elezione, a qualsiasi livello essa avvenga, è sempre un momento speciale che scandisce la vita di
una democrazia. Il voto è un atto di partecipazione alla vita pubblica e di coinvolgimento nel futuro di
una comunità.
Avete scelto, in quanto famiglie europee, sette argomenti che ritenete importanti e su cui i partiti politici
hanno dovuto prendere una posizione. Il dibattito è dunque aperto.
L'atto del voto implica l'informazione, la discussione, la formazione di un'opinione e, infine, la scelta.
Il voto di ciascuno di voi determinerà il destino dell'Unione europea.
Il voto di ciascuno di voi è quindi di vitale importanza per il futuro della nostra Comunità d'Europa.
Perciò vi chiedo di esprimere un voto informato.
Da parte mia, spero in un'Unione futura che esprima responsabilità e solidarietà.
Un'Unione fondata sul rispetto per tutti, per i singoli individui e per le famiglie in tutta la loro diversità e
con tutte le loro differenze.
E oggi vorrei esortarvi a dare il vostro contributo affinché si stabilisca un "patto di fiducia" in e per
l'Europa.
Un "patto di fiducia" per tutti gli Europei e quindi anche per voi come individui.
Un patto per voi, che sarà scritto con voi e con il vostro voto.
Grazie.
Herman Van Rompuy
Presidente del Consiglio europeo
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Prefazione
Dear Reader, dear Voter,
Il 2014 è l'anno delle elezioni del Parlamento europeo!
Il fatto che stiate leggendo la nostra pubblicazione significa che
avete già compiuto un passo importante per l'acquisizione di
informazioni in vista di questo appuntamento.
Significa anche che forse vi state ponendo una o entrambe le
seguenti domande:
Che differenza può fare il mio voto alle elezioni europee?
Come posso sapere per quale candidato votare?
Sono domande perfettamente legittime che molti cittadini europei
si stanno ponendo in questo momento. Il Parlamento europeo,
infatti, così come le altre istituzioni dell’UE, può apparire lontano
dai cittadini dei singoli Paesi e gli stessi cittadini spesso ignorano
le decisioni che vengono prese a livello delle istituzioni europee.
Alla fine di Maggio 2014, per la prima volta, 28 paesi apriranno i
propri seggi per 3 giorni e le scelte dei singoli cittadini dell'UE
avranno un impatto collettivo notevole sulla composizione del
Parlamento europeo per i prossimi 5 anni.
È molto importante che il giorno delle elezioni europee gli elettori
esprimano una scelta costruttiva per l'Europa e non la loro
frustrazione per le politiche nazionali.
Al contrario di quanto comunemente si creda, COFACE è
convinta che il Parlamento europeo abbia potere decisionale in un
ampio spettro di settori importanti che influenzano la nostra vita
quotidiana e quella delle famiglie che vivono in Europa.
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È per questo motivo che abbiamo voluto avvicinare queste
elezioni ai cittadini. È importante che riflettiate sulle vostre scelte
e votiate in modo responsabile.
Ci siamo quindi rivolti ai maggiori gruppi politici europei e
abbiamo posto loro alcune domande che potrebbero essere
venute in mente anche a voi. Cosa accadrà alla disoccupazione
giovanile? Cosa faranno riguardo ai prezzi dell'energia? E in
relazione all'equilibrio tra vita professionale e familiare?
Speriamo troverete interessante leggere e confrontare le risposte
dei maggiori gruppi politici: il Partito Popolare Europeo (PPE), i
Socialisti e Democratici (S&D), i Verdi e l'Alleanza dei
Democratici e dei Liberali per l'Europa (ALDE). Non tutte le
nostre domande hanno ricevuto una risposta da ogni gruppo,
quindi se desiderate maggiori informazioni a riguardo, vi
invitiamo a visitare i loro rispettivi siti web e a leggere più
approfonditamente i programmi specifici.
Infine, vorremmo ringraziare tutti coloro che, all'interno del
Parlamento europeo, hanno dato il loro contributo, accogliendo la
nostra richiesta e destinando tempo a dibattere internamente le
diverse questioni, a esprimere una posizione e inviare le risposte
alle domande formulate. Inoltre, qualora desideriate approfondire
la conoscenza del lavoro svolto da COFACE e conoscere le
nostre posizioni sui diversi argomenti, vi invitiamo a visitare il
sito: www.coface-eu.org/en/Events/FamiliesVOTE2014
Buona lettura e buon voto!
Il team COFACE
Sommario
Breve introduzione alle elezioni europee
pagina 6
1. Lavoro
pagina 8
2. Equilibrio tra vita professionale e privata
pagina 12
3. Familiari assistenti, disabilità o malattia a lungo termine
pagina 16
4. Abitazione
pagina 18
5. Energia
pagina 20
6. Famiglie migranti e transnazionali
pagina 22
7. Inclusione finanziaria e suo impatto sulle famiglie
pagina 28
8. Contatti
pagina 30
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Breve introduzione alle elezioni europee
Il Parlamento europeo (PE) è l'unica istituzione
europea eletta direttamente dai cittadini e una
delle maggiori assemblee democratiche del
mondo. I 766 membri che lo compongono (751
dopo le elezioni del 2014) rappresentano i 500
milioni di cittadini dell’UE.
Ogni cinque anni, i cittadini dell’UE scelgono i
propri rappresentanti al Parlamento europeo per
difendere i propri interessi nel processo
decisionale dell’UE. Ogni stato membro ha il diritto
di eleggere un numero fisso di membri del
Parlamento europeo (eurodeputati), per un totale
di 751. Il numero di eurodeputati per ogni paese è
calcolato con un sistema equo, proporzionale al
numero di cittadini del paese: i paesi più popolati
hanno un numero maggiore di seggi rispetto ai
paesi più piccoli, ma questi ultimi hanno più seggi
di quanti gli verrebbero assegnati in proporzione
alla popolazione. Per le elezioni 2014, il numero di
eurodeputati varierà dai 6 di Malta, Lussemburgo,
Cipro ed Estonia ai 96 della Germania.
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Una volta eletti, gli eurodeputati si organizzano in
gruppi politici in funzione delle loro affinità
ideologiche e non per nazionalità. I maggiori gruppi
politici sono i seguenti: il Partito Popolare Europeo
(PPE), i Socialisti e Democratici (S&D), l'Alleanza
dei Democratici e dei Liberali per l'Europa (ALDE)
e i Verdi/Alleanza libera europea (Verdi/ALE).
Dopo le elezioni potrebbero formarsi altri gruppi
minori composti dagli eurodeputati che non
appartengono a nessuno dei gruppi politici
sopraindicati. Il Parlamento europeo svolge il
proprio lavoro nelle 24 lingue ufficiali dell'Unione
europea e ogni eurodeputato ha il diritto di
intervenire nella lingua ufficiale di sua scelta.
Gli eurodeputati operano tra Bruxelles, Strasburgo
e i loro rispettivi collegi elettorali. A Bruxelles essi
partecipano agli incontri delle commissioni
parlamentari e dei gruppi politici e alle sedute
plenarie supplementari. A Strasburgo essi
prendono parte a 12 sedute plenarie all'anno,
durante le quali avvengono le votazioni più
importanti.
Dalle prime elezioni tenutesi nel 1979, l'affluenza
alle elezioni europee è stata quasi sempre inferiore
rispetto alle elezioni nazionali più recenti.
L'affluenza alle elezioni europee è molto diversa in
ogni stato membro dell'UE, con il minimo storico del
24% rilevato nel Regno Unito nel 1999. Il
Lussemburgo e il Belgio registrano solitamente
l'affluenza media maggiore sfiorando il 90% poiché
hanno un sistema di voto obbligatorio.
Ci chiediamo se la bassa affluenza sia in parte
dovuta alla mancanza di informazione prima delle
elezioni o forse al fatto che i cittadini non si sentano
adeguatamente rappresentati a livello europeo
oppure sentano che le decisioni prese a Bruxelles
non hanno un impatto immediato sulle loro vite.
Perciò abbiamo pensato a questa pubblicazione, il
cui scopo è quello di portare alcuni di questi
programmi politici più vicino ai cittadini.
Il nuovo Parlamento europeo sarà composto a
giugno 2014 e si riunirà per la prima seduta plenaria
in luglio. Questo nuovo Parlamento europeo
approverà i nuovi commissari ed eleggerà anche il
nuovo Presidente della Commissione europea.
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1. Lavoro
La crisi economica ha colpito duramente alcuni paesi europei e i tassi di disoccupazione di donne e
giovani, per questi paesi in particolare, sono cresciuti fino a raggiungere livelli senza precedenti. Questo si
riflette in una maggiore pressione sulle famiglie e influisce anche sull'intera Unione europea.
Cosa si può fare per garantire ai giovani un lavoro, un tirocinio o l'accesso all'istruzione o alla
formazione?
Molte donne non hanno accesso al mercato del lavoro a causa delle responsabilità familiari o della
struttura stessa del mercato del lavoro. Cosa farà il vostro gruppo per migliorare questa
situazione?
Il gruppo PPE ha avviato e sostenuto l'Iniziativa a favore dell'occupazione giovanile e la
European Youth Guarantee (Garanzia europea per i giovani) per rispondere all'alto tasso di
disoccupazione giovanile. Abbiamo chiesto alla Commissione e agli Stati membri di
valutare ulteriori misure, quali per es. le agevolazioni fiscali, per incoraggiare le PMI ad
assumere i giovani.
Il gruppo PPE lavorerà per sviluppare politiche che permettano l'orientamento professionale
per i disoccupati e la loro transizione al lavoro, concentrandosi su gruppi specifici e
privilegiando un approccio individuale! Ci concentreremo anche su questioni quali: i giovani
disabili, l'integrazione di tutte le categorie svantaggiate, il supporto ai laureati e ai giovani
ricercatori, le pari opportunità di accesso all'istruzione superiore e la promozione
dell'imprenditorialità.
Il gruppo PPE affronterà anche il problema dell'abbandono precoce della scuola da parte di
coloro che non sono inseriti in programmi di istruzione e formazione professionale, per
garantire che a ogni giovane in Europa sia offerto un lavoro, un corso di ulteriore istruzione
o una formazione incentrata sul lavoro, dopo aver lasciato la scuola o essere diventato
disoccupato.
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-Questi prestiti devono integrare e non sostituire gli aiuti a
livello nazionale ed europeo, che sono estremamente
necessari.
In tutta Europa i giovani stanno sostenendo il peso maggiore
della crisi finanziaria che ha condotto alla "Grande Recessione".
La disoccupazione in tutta l'area ha raggiunto livelli record con
le situazioni peggiori per il gruppo di età 16–24 anni. In
generale, i giovani hanno più del doppio delle possibilità di
essere disoccupati rispetto agli adulti. Le misure di austerità
volute dalla destra hanno peggiorato la situazione; i costi sociali
sono enormi e non c'è crescita.
- I finanziamenti per l'Iniziativa a favore dell'occupazione
giovanile devono essere resi immediatamente disponibili,
devono essere facilmente accessibili e spesi in progetti ad
hoc. Ogni paese deve essere libero di determinare come
viene speso il denaro, che si tratti di sovvenzioni o incentivi
per la creazione di nuovi posti di lavoro, investimenti in
formazione e istruzione o politiche attive per il mercato del
lavoro.
Le politiche dei conservatori e dei liberali per una riforma
flessibile del mercato del lavoro non hanno portato a un miglior
accesso al mercato del lavoro per gli europei, specialmente per
i giovani, la cui quota è sproporzionatamente alta nei lavori
precari, cioè quei lavori non standard, mal pagati, non sicuri,
privi di protezione, e che in molti casi non permettono ai giovani
di sostenere una famiglia. Perciò è necessario agire in maniera
proattiva per proteggere il diritto al lavoro dei giovani.
- Ogni Stato membro deve accelerare l'introduzione di
garanzie nazionali per i giovani.
- Deve essere introdotto un quadro di qualità per garantire
che l'istruzione, la formazione e i posti di lavoro offerti
nell'ambito dei sistemi di garanzia per i giovani forniscano
standard adeguati di retribuzione, condizioni lavorative,
salute e sicurezza.
Le nostre richieste (come stabilito dal Consiglio PSE del 22
giugno 2013) sono:
- Attuazione della European Youth Guarantee (Garanzia
europea per i giovani), aumentando significativamente i fondi
stanziati dal bilancio europeo per la lotta alla disoccupazione
giovanile.
- Più fondi della Banca europea per gli investimenti dovrebbero
essere legati in maniera specifica e misurabile alla creazione di
posti di lavoro o di apprendistato di qualità per i giovani.
Inoltre, occorre creare apprendistati e tirocini di alta qualità
nonché ripensare la politica in materia di capacità e
competenze. Occorre riconoscere e convalidare
l'apprendimento non formale e informale. A questo riguardo,
occorre impegnarsi in programmi duplici di formazione ed
esperienza lavorativa - formazione in classe durante parte
della settimana, in stretta connessione con l'apprendistato
sul posto di lavoro degli studenti. Secondo uno studio
utilizzato dall'Ufficio internazionale del lavoro, i giovani che
completano un percorso di formazione in classe e sul posto
di lavoro hanno il 30% di possibilità in più di trovare un
lavoro rispetto a coloro i quali seguono un percorso di
istruzione esclusivamente in classe!
9
è la mancanza di posti di lavoro in
Europa.
Basandosi su alcune delle proposte contenute
nel Green report sulla disoccupazione
giovanile, quali per es. la Youth Guarantee
(Garanzia per i giovani) e i Tirocini di qualità, i
Verdi propongono le seguenti azioni
immediate per la disoccupazione giovanile:
- Interruzione immediata delle misure di
austerità che si sono rivelate devastanti e
controproducenti e stanno distruggendo gli
strumenti per un lavoro dignitoso e un'efficace
lotta alla disoccupazione giovanile e
all'esclusione sociale.
- Lancio da parte della Commissione europea
e degli Stati membri di un piano di aiuti di 1
anno per combattere la disoccupazione
giovanile creando posti di lavoro per almeno il
10% dei giovani coinvolti.
- Fronteggiare gli attuali e insostenibili tassi di
disoccupazione in Europa concentrandosi
sulla creazione di posti di lavoro. Il messaggio
che attualmente arriva ai giovani "Dovete
cercare con tenacia e se non trovate lavoro è
perché non siete abbastanza capaci" è
ingiusto e insufficiente, dato che il problema
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- Investimenti in istruzione e
formazione, creazione di posti di
lavoro, sistemi di apprendistato e
incentivi destinati ai datori di lavoro
che devono essere concordati in
modo stabile tra tutti gli attori e
mantenuti per un minimo di cinque
anni, con il massimo prelievo di fondi
disponibili per iniziative a favore dei
giovani.
Il gruppo dei Verdi/ALE chiede agli
Stati membri di integrare una
prospettiva di uguaglianza di genere
nel processo del semestre europeo e
di porre maggiore attenzione anche
alla formazione nelle politiche del
mercato del lavoro, tenendo conto
delle necessità e della situazione
della donna nel quadro
dell'attuazione degli indirizzi politici.
Il gruppo chiede anche agli Stati
membri di fissare obiettivi quantitativi
specifici ambiziosi nei loro rispettivi
programmi nazionali di riforma in
materia di occupazione femminile e
di adottare misure specifiche
destinate a gruppi vulnerabili di
donne, quali le donne giovani,
immigrate, disabili, le madri single.
Il gruppo dei Verdi/ALE chiede
azioni positive per l'integrazione
delle donne in progetti e
programmi sulla trasformazione
ecologica, ossia nei posti di
lavoro del settore delle energie
rinnovabili e nei posti di lavoro
ad alto contenuto scientifico e
tecnologico.
Gli investimenti per servizi di
assistenza all'infanzia accessibili
e a prezzi abbordabili sono un
elemento importante per
sostenere le donne sul lavoro e
gli obiettivi di Barcellona devono
essere ancora raggiunti.
È importante rafforzare gli enti
nazionali per le pari opportunità
per sostenere la parità sul luogo
di lavoro e fare rispettare la
legislazione in materia di parità.
Anche l'istituzione di un salario
minimo aiuterebbe a sostenere
le donne al lavoro. I Verdi hanno
sostenuto la direttiva quadro in
materia di reddito minimo
adeguato, estensione del
congedo di maternità e
l'introduzione di un congedo di
paternità a livello UE.
Crediamo che la maggiore crisi economica e sociale che l'Europa
sta affrontando in questo momento sia la disoccupazione,
specialmente quella giovanile. Queste elezioni europee devono
essere incentrate sull'identificazione di opportunità mediante
l'occupazione, l'istruzione e la formazione e questa è la priorità
principale per coloro che verranno eletti come membri del gruppo
ALDE del Parlamento europeo.
(ALDE Manifesto 2014)
Nel 2012 il gruppo ALDE ha chiesto ai suoi membri di operare
affinché l'Unione europea accantoni fondi consistenti nel bilancio
UE post-2014 per affrontare il problema della disoccupazione
giovanile, focalizzando l'attenzione sulla fornitura di una
formazione professionale che porti a concrete opportunità di
lavoro e permetta a giovani lavoratori non specializzati o con un
alto livello di istruzione, ma non integrati nel mercato del lavoro, di
superare questa loro condizione.
Inoltre, il gruppo ha sottolineato la necessità di mettere in atto una
serie di misure a sostegno della creazione di posti di lavoro nelle
PMI, inclusa l'agevolazione dell'accesso ai finanziamenti per le
stesse, e in particolare sostenendo i giovani imprenditori;
sostenere sistemi educativi maggiormente collegati alle esigenze
del mercato, in cui gli studenti abbiano la possibilità di utilizzare il
talento che hanno sviluppato.
(Risoluzione ALDE, Novembre 2012, Dublino, Irlanda)
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2. Equilibrio tra vita professionale e privata
Alti tassi di disoccupazione, invecchiamento della popolazione e bassi tassi di
natalità uniti a risultati economici molto scarsi, costituiscono oggi le maggiori sfide
per l'UE. Molti studi e relazioni mostrano che una maggiore partecipazione delle
donne nel mercato del lavoro e nei processi decisionali non solo ha un effetto
positivo sui tassi di natalità, ma anche sull'economia.
Come opererà il vostro gruppo per sostenere le famiglie e aiutarle a
riconciliare meglio la vita professionale, familiare e privata?
Cosa farà il vostro gruppo riguardo alle diverse proposte nell'ambito e al di
là della direttiva sul congedo di maternità?
Come garantirete che i genitori che lavorano e i familiari assistenti abbiano
congedi adeguati e su quali politiche per gli orari lavorerà il vostro gruppo?
(Abbiamo anche chiesto ai gruppi se sono a favore dell'istituzione di un nuovo
intergruppo in materia di equilibrio tra vita professionale e privata all'interno del
Parlamento europeo).
Il gruppo PPE è chiaramente a favore di una migliore riconciliazione tra vita professionale e familiare:
la famiglia e le sue specifiche esigenze devono essere al centro di tutte le politiche. Crediamo che gli
Stati membri debbano adattare questi sistemi alle loro rispettive situazioni economiche e sociali e ai
loro usi. Tutti gli impiegati hanno il diritto a un ragionevole periodo di congedo per maternità, paternità,
assistenza ai familiari e parentale. Il gruppo PPE è aperto a ogni iniziativa europea realistica tesa a
definire i requisiti minimi, considerando la situazione degli Stati membri.
L'istituzione di un intergruppo non dipende dalla decisione dei gruppi politici, ma dato che gli
eurodeputati del Gruppo PPE sono piuttosto attivi in questo campo, i membri del nostro gruppo
sarebbero sicuramente interessati a prender parte a una tale iniziativa.
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I Socialisti e Democratici nel Parlamento europeo
sono stati molto attivi in materia di riconciliazione tra
vita professionale e familiare e riguardo ai sistemi di
congedo per maternità e paternità. Per esempio,
l'eurodeputato sig.ra Estrela ha preparato una
relazione effettuata nel 2010 riguardo all'estensione
del congedo minimo di maternità all'interno della UE
da 14 a 20 settimane con retribuzione piena,
prevedendo una certa flessibilità per i paesi che già
hanno una forma di congedo familiare. Anche il diritto
al congedo di paternità retribuito di almeno due
settimane è stato approvato dalla maggioranza dei
deputati. La sua proposta andava ben oltre la
proposta originaria della Commissione europea.
Purtroppo gli Stati membri non sono stati in grado di
rispondere alle nostre proposte.
Perciò il gruppo S&D ha esortato gli Stati membri ad
avviare negoziati per la direttiva sul congedo di
maternità e a sviluppare modelli di orario flessibile per
permettere ai lavoratori di riconciliare la loro carriera
professionale con le responsabilità familiari.
Il gruppo S&D crede che in una società
complessa e in continuo cambiamento sia
necessario sostenere le famiglie nella
realizzazione del loro ruolo. I genitori hanno
bisogno di aiuto per contrastare le pressioni
sociali e di mercato nocive e riconciliare le
esigenze della vita professionale e familiare. A
questo riguardo, c'è urgente necessità di ulteriori
azioni all'interno della UE per riconciliare la vita
professionale, privata e familiare per far fronte
alla sfida demografica e raggiungere gli obiettivi
di Europa 2020 in materia di occupazione e
povertà.
A livello europeo, l'attuale quadro delle
disposizioni legislative e delle politiche,
specialmente in materia di tutela della maternità
e congedo parentale, orario di lavoro e lavoro
part-time, assistenza all'infanzia, assistenza agli
anziani e altri servizi essenziali alle famiglie,
dovrebbe essere sottoposto a valutazione per
determinare dove siano necessari adattamenti e
miglioramenti.
Il gruppo S&D sarebbe favorevole alla creazione
di un intergruppo!
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I Verdi sono favorevoli a politiche di ampio respiro in materia di
congedo che permettano ai genitori di conciliare la vita privata,
familiare e professionale.
I Verdi hanno sostenuto l'estensione del congedo di maternità a 20
settimane e l'introduzione di un congedo di paternità a livello UE di
almeno due settimane per migliorare finalmente la disparità tra i
generi nelle responsabilità familiari.
Il gruppo Verdi/ALE da anni fa appello alla Commissione europea
e continua a farlo nelle sue risoluzioni annuali riguardanti il
programma di lavoro della Commissione affinché porti avanti una
proposta legislativa che preveda diverse tipologie di congedo (per
paternità, per adozione, per assistenza e filiale) per migliorare la
riconciliazione della vita professionale, familiare e privata, che
potrebbe al contempo sbloccare l'iter della direttiva sul congedo di
maternità in Consiglio.
La relazione Lambert sull'accesso all'assistenza ha visto il
Parlamento europeo accettare la richiesta di una direttiva sul
congedo per i familiari assistenti. I Verdi hanno una lunga storia di
sfide lanciate ai ruoli di genere, perciò dobbiamo anche rendere
possibile l'equa condivisione delle responsabilità di assistenza per
i genitori e i familiari assistenti.
Sì, i Verdi sosterrebbero la creazione di un intergruppo in materia
di equilibrio tra vita professionale e privata purché si possa
lavorare con una ampia definizione di famiglia.
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Il gruppo ALDE evidenzia il ruolo cruciale della
riconciliazione tra vita familiare e professionale,
necessaria per essere all'altezza delle sfide del XXI
secolo.
Il gruppo ELDR chiede una legislazione più flessibile in
materia di orari di apertura dei servizi pubblici e dei negozi
al fine di facilitare la riconciliazione della vita professionale
e familiare.
(Programma Strategico 2009-2014 del gruppo ALDE)
Una maggiore partecipazione delle donne alla forza lavoro
e l'emergere di nuovi modelli di vita familiare hanno
profonde implicazioni per i sistemi europei di protezione
sociale e tutela dell'occupazione. Influenzano fortemente
lo sviluppo dei servizi di cura e assistenza a bambini,
malati e anziani. D'altra parte la fornitura di servizi di
assistenza è fortemente influenzata dalla necessità di una
disciplina di bilancio e dagli incentivi che incoraggiano una
migliore distribuzione e qualità dell'assistenza sanitaria.
Lo sviluppo di politiche e prassi per una migliore
riconciliazione della vita professionale e familiare è una
delle principali sfide della politica di genere dell'Europa.
Le attività informative dovrebbero essere rivolte a uomini
e donne. Di fatto non c'è ancora sufficiente
incoraggiamento agli uomini per la riconciliazione delle
responsabilità professionali e familiari. Le donne e
soprattutto gli uomini dovrebbero essere incoraggiati a
usufruire dei congedi parentali. La madri e i padri
dovrebbero poter condividere equamente la responsabilità
dei loro figli.
La qualità, la disponibilità e la flessibilità dei servizi di
assistenza a bambini e familiari, nonché di un lavoro
flessibile, sono i mezzi principali per la riconciliazione
della vita professionale e familiare. Inoltre, dovrebbero
essere adottate misure per incoraggiare la modifica dei
ruoli di genere all'interno delle famiglie e la condivisione
delle responsabilità all'interno delle mura domestiche.
Occorre dare a uomini e donne maggiore flessibilità sul
lavoro quando hanno figli piccoli. Il fatto di avere figli e di
prendersi cura di loro non deve impedire l'avanzamento di
carriera. Gli atteggiamenti sul lavoro devono cambiare. I
genitori che si occupano dei propri figli durante il congedo
parentale a casa non dovrebbero subire ripercussioni
negative sulla loro pensione.
(Risoluzione ELDR, Ottobre 2002, Bath)
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3. Familiari assistenti, disabilità o malattia a lungo termine
Le famiglie con un membro disabile, un genitore che necessiti di cure regolari o una persona affetta
da una malattia cronica o a lungo termine semplicemente non ricevono il sostegno di cui
necessitano. C'è grande mancanza di servizi di assistenza di qualità disponibili e accessibili, di cura
della persona o di supporto al familiare assistente. Le famiglie con particolari esigenze di assistenza
trarrebbero grande beneficio dal riconoscimento legale, dalla flessibilità delle condizioni lavorative,
da prestazioni in denaro o sgravi fiscali, nonché dilazioni.
Su quali politiche o leggi lavorerete nel Parlamento europeo per sostenere le famiglie con
particolari esigenze di assistenza?
Nell'attuale contesto di invecchiamento demografico, cresce la richiesta di servizi di
assistenza. Il 22% dei cittadini UE considera l'assistenza ai parenti anziani come una delle
maggiori difficoltà che le famiglie affrontano al giorno d'oggi. A questo proposito il gruppo
PPE è pronto a sostenere qualsiasi iniziativa equilibrata, a livello europeo e di singoli stati
membri, tesa al miglioramento dei diritti e al riconoscimento dei familiari assistenti.
Gli incentivi di Barcellona e il diritto all'assistenza all'infanzia sono stati discussi in un
workshop nella Commissione FEMM del 25 Novembre. Il gruppo S&D ritiene che
l'assistenza all'infanzia a prezzi abbordabili sia la misura più efficace per garantire che
le donne non vengano escluse dal mercato del lavoro. I genitori di bambini con
disabilità devono ricevere un sostegno extra. Occorre dare status giuridico alla
questione della dipendenza a livello europeo, riconoscendo un minimo di diritti alle
persone assistite e riconoscendo il ruolo dei familiari assistenti.
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A questo riguardo, i modelli dell'orario di lavoro e le
strutture di governo e di partito sono problemi da
affrontare. Uomini e donne dovrebbero assumersi una
quota uguale di responsabilità nella sfera pubblica e
privata, nella vita economica, politica e familiare.
Le donne, e non gli uomini, sono ancora considerate
le prime responsabili della cura di bambini e altre
persone assistite; spesso sono costrette a scegliere
tra la maternità e la carriera. In molti casi sono
considerate lavoratrici ad "alto rischio" o "di seconda
classe" o "seccature", data l'estrema probabilità che
rimangano incinte e utilizzino il loro diritto al congedo
di maternità. È perciò essenziale che le nuove
modalità di congedo proposte dalla Commissione
europea rompano e non rinforzino gli stereotipi
esistenti nella società.
La maternità e la paternità sono diritti fondamentali e
sono essenziali per la stabilità sociale. Il
raggiungimento di un equilibrio tra uomini e donne e il
superamento del tradizionale ruolo di genere di
riproduzione e cura della casa sembrano le barriere
più difficili da abbattere. Il diritto comunitario
dovrebbe essere perciò rivisto a vantaggio delle
madri e dei padri, proteggendone i rispettivi ruoli, non
da ultimo attraverso misure che incoraggino
l'assunzione delle responsabilità familiari.
Il gruppo dei Verdi/ALE chiede alla Commissione di
condurre una campagna di sensibilizzazione e di
introdurre progetti pilota per facilitare un'equa
partecipazione di uomini e donne alla vita professionale
e familiare, ad esempio con un maggior sostegno al
congedo parentale per i padri.
Abbiamo anche appoggiato ulteriori misure di sostegno
per i familiari assistenti, attraverso la dilazione per
assistenza, la formazione specifica a tutela della loro
stessa salute (ad es. quando sollevano le persone che
assistono) nonché la garanzia che essi abbiano un
reddito adeguato. Abbiamo espresso la nostra opinione
riguardo a molti dei cambiamenti al sistema di
assistenza che hanno rimosso i servizi di sostegno (ad
es. la cura e igiene della persona).
Siamo consapevoli della possibilità di creazione di posti
di lavoro derivanti dal fornire sostegno all'assistenza e
anche di come questo possa aiutare i familiari assistenti
a mantenere le loro possibilità di lavoro remunerato. Ci
sono stati progetti utili, sostenuti dal fondo sociale
europeo, da cui potremmo imparare.
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4. Abitazione
La casa è la prima preoccupazione per il 39% dei cittadini europei. L'abitazione familiare è
un punto di riferimento fondamentale del modello economico e sociale europeo. In un periodo
in cui l'Europa promuove la mobilità e lo sviluppo sostenibile e si preoccupa per il peso che
l'invecchiamento demografico pone sul suo sistema economico e sociale, vediamo che in tutti
i paesi europei il costo dell'abitazione è tra le principali fonti di difficoltà finanziaria per le
famiglie, sia nel mercato dell'edilizia privata sia in quello dell'edilizia popolare.
Qual è la posizione del vostro gruppo e cosa avete in programma di fare nei prossimi
anni per garantire il finanziamento europeo all'edilizia popolare e l'efficienza
energetica degli edifici a favore delle famiglie?
Il gruppo PPE ritiene che siano necessari
finanziamenti e politiche sensate per sprigionare il
potenziale di efficienza energetica dell'Europa. Il
gruppo PPE sta portando avanti una lotta per un
nuovo quadro per il clima e l'energia che integri
obiettivi climatici ed energetici ambiziosi ma
realistici con un'attuazione efficiente in termini di
costi. Desideriamo che l'efficienza energetica sia
un pilastro centrale di questo quadro, in particolare
nel settore edilizio che rappresenta il 40% del
consumo energetico della UE.
La direttiva sulla prestazione energetica
nell’edilizia del 2010 esige che a partire dal 2021
tutti i nuovi edifici debbano essere a consumo di
energia nullo o quasi nullo (gli edifici pubblici a
partire dal 2019).
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Ma occorre fare di più. Il finanziamento
anticipato rimane il maggiore ostacolo per
aver accesso agli enormi benefici derivanti
dal risanamento energetico degli edifici,
perciò il gruppo PPE ha sostenuto
l'immissione di denaro dell'Unione europea
attraverso i fondi strutturali e i programmi
nazionali di sostegno per dare il via a un
maggior numero di queste ristrutturazioni.
Incoraggiamo gli Stati membri affinché
facciano un uso sostanzioso di questi fondi
per l'efficienza energetica nell'edilizia
popolare. Tuttavia, non crediamo che
occorra creare una nuova struttura di
finanziamento della UE, in quanto questa
questione può essere affrontata meglio a
livello nazionale (con il sostegno dei fondi
UE).
Il gruppo S&D ha sempre lottato per un aumento importante dei fondi del Fondo sociale europeo. Il
Fondo sociale europeo ha permesso per es. alle città di realizzare programmi congiunti con gli attori
della coesione sociale, inclusi gli operatori dell'edilizia popolare, al fine di raggiungere coloro che sono
senza occupazione o non sono inseriti in programmi di istruzione e formazione. Ha contribuito a
formare i dipendenti degli operatori di edilizia popolare, migliorando la loro attività di mediazione
sociale.
L'anno scorso, i Socialisti e Democratici del Parlamento europeo e il Comitato delle regioni hanno unito
le loro forze per chiedere un'azione europea per l'edilizia popolare. Il gruppo S&D, volendo fornire una
risposta forte alla crisi dell'edilizia, inasprita dall'attuale recessione, ha insistito sul fatto che
un'abitazione accessibile e a prezzi abbordabili a tutti non debba essere più un sogno irraggiungibile e
che occorra agire per garantire una migliore gestione nelle politiche di edilizia abitativa.
Il numero di cittadini UE che vive in case popolari è stimato
in 25 milioni. Tutti gli Stati membri, a eccezione della Grecia,
posseggono un patrimonio abitativo sociale, il cui volume
varia considerevolmente da un paese all'altro e in particolare
tra gli Stati membri occidentali e quelli orientali che
recentemente sono entrati a far parte dell'Unione. La
necessità di case popolari negli Stati membri varia anche tra
le aree urbane e quelle rurali e, all'interno degli agglomerati
urbani, tra il centro e la periferia delle città.
Sul fronte economico, investire nell'edilizia popolare significa
sostenere il settore edilizio, duramente colpito dalla crisi,
nonché le ristrutturazioni, in particolare nei settori
dell'efficienza termica e delle energie rinnovabili, settori ad
alto ritorno economico in grado di creare posti di lavoro verdi
a livello locale e non soggetti a delocalizzazione.
La disponibilità di una riserva sufficiente di case popolari
contribuisce a mitigare la natura ciclica del mercato
immobiliare e ad attenuare l'impatto di fenomeni quali le
bolle immobiliari che destabilizzano le economie.
Il sistema di sorveglianza macro-economica e di
bilancio dell'Unione deve tenere maggiormente in
considerazione gli investimenti nell'edilizia popolare. È
importante riconoscere il valore aggiunto dei Fondi
strutturali e dei prestiti della Banca europea per gli
investimenti nello stimolare gli investimenti nell'edilizia
popolare. In particolare, questi fondi agevolano lo
sviluppo di un'ulteriore formazione professionale nei
settori “verdi” dell'industria e la creazione di migliaia di
posti di lavoro dignitosi a livello locale e non soggetti a
delocalizzazione.
Nel prossimo quadro finanziario pluriennale occorre
garantire la disponibilità di fondi sufficienti da queste
fonti, il pronto accesso a tali fondi e una maggiore
facilità di riallocazione dei fondi non utilizzati per
l'edilizia popolare.
19
5. Energia
L'energia è senza dubbio una questione di primaria importanza. Attualmente, a livello europeo,
l'edilizia viene vista essenzialmente nell'ottica dell'efficienza energetica degli edifici e delle politiche
europee che contribuiscono a raggiungere gli obiettivi di UE 2020, in particolar modo riguardo alla
riduzione del consumo energetico. Perciò occorre fare molto per migliorare l'efficienza energetica
del patrimonio abitativo sociale esistente e degli alloggi occupati da disoccupati o famiglie con
redditi bassi o molto bassi, siano essi proprietari o inquilini.
Qual è la posizione del vostro gruppo e cosa avete in programma di fare nei prossimi anni per
affrontare la povertà energetica e garantire l'accesso a fonti energetiche a prezzi abbordabili
per tutte le famiglie?
I diversi Stati membri del PPE hanno politiche diverse sulla regolamentazione dei
prezzi dell'energia. Tuttavia, affrontare l'aumento dei prezzi dell'energia per le
abitazioni private e l'industria in Europa è tra le principali priorità delle politiche del
gruppo PPE. Le imposte nazionali e un'attuazione incoerente e non coordinata
della legislazione UE sul clima e l'energia stanno spingendo i prezzi dell'energia in
Europa. Per questo motivo il gruppo PPE sta portando avanti una lotta per un
nuovo quadro per il clima e l'energia che integri obiettivi climatici ed energetici
ambiziosi ma realistici con un'attuazione efficiente in termini di costi. Questo
contribuirebbe a ridurre l'aumento dei prezzi dell'energia.
Sosteniamo inoltre l'introduzione di un'infrastruttura energetica intelligente (inclusi i
contatori intelligenti) per consentire ai consumatori di operare scelte informate e
aiutare in particolare le famiglie a basso reddito a ridurre il loro consumo
energetico. Tuttavia, il gruppo PPE non sostiene una definizione di povertà
energetica a livello di UE visto che le politiche e i prezzi variano significativamente
tra gli Stati membri.
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Una priorità chiave in materia di energia per il gruppo S&D è la tutela
degli interessi dei consumatori e la lotta alla povertà energetica, in
modo che le famiglie europee abbiano accesso a energia elettrica e
gas a prezzi accessibili. Finora la commissione non sembra
interessata ad affrontare seriamente questioni importanti per i normali
cittadini, come ad es. i diritti dei consumatori e la povertà energetica,
per cui servono urgentemente misure coordinate.
Il gruppo S&D ritiene che sia necessaria una strategia decennale forte
per una politica energetica realmente europea che si basi sulla
solidarietà tra gli stati membri, con una prospettiva a lungo termine
fino al 2050.
Abitazioni efficienti in termini energetici riducono
le bollette e non solo per qualche mese. Tuttavia,
è altrettanto importante discutere di un reddito
adeguato che consenta alle persone di riscaldare
o rinfrescare le proprie case mentre i programmi
di efficienza energetica cominciano a mostrare i
loro effetti. Possiamo anche apprendere molto a
livello transnazionale su come impostare tariffe
che non vadano a svantaggio dei più poveri.
21
6. Famiglie migranti e transnazionali
Oggi si stima che 214 milioni di persone non vivano più nel loro paese di origine.
Secondo le stesse statistiche dell'ONU, questa cifra è più che raddoppiata dagli anni
Sessanta. La migrazione economica, di manodopera e circolare, sia da paesi terzi sia
all'interno della UE, è un fenomeno importante che non può essere trascurato.
Nell'ambito più ampio della migrazione possono essere identificate le seguenti politiche
che destano una preoccupazione immediata: il diritto alla ricongiungimento familiare, le
famiglie transnazionali e i bambini lasciati nei paesi di origine, l'istruzione e il ruolo dei
genitori migranti per l'integrazione dei bambini migranti e rom.
Molti migranti stanno sopperendo alla carenza di manodopera della UE. Qual è la
posizione del vostro gruppo e cosa avete in programma di fare nei prossimi anni
per garantire il rispetto dei diritti dei cittadini di paesi terzi e delle loro famiglie che
si trasferiscono nella UE?
La questione rischia di mescolare diversi elementi: i
migranti possono presentarsi come "migranti per
motivi umanitari" e in termini legali vengono definiti
"richiedenti asilo". I loro diritti all'ingresso nel mercato
del lavoro e al ricongiungimento familiare sono
limitati. I migranti possono inoltre presentarsi come
"migranti lavoratori in regola". Il loro diritto di accesso
al mercato del lavoro e al ricongiungimento familiare
è stabilito dal diritto comunitario. L'ultima tipologia di
migrazione è la "migrazione clandestina". L'accesso
al mercato del lavoro e il diritto al ricongiungimento
familiare in questo caso sono logicamente esclusi. Un
elemento è tuttavia comune a tutti e tre i gruppi di
migranti: è garantito il rispetto dei loro diritti umani
fondamentali, così come stabiliti nella Carta dei diritti
fondamentali. Nel corso dei prossimi anni il gruppo
PPE si concentrerà su: (a) una lotta su più vasta
scala alla migrazione clandestina, che coinvolga tutti
gli aspetti politici interessati: gli aspetti legati agli
22
affari interni, gli aspetti legati allo sviluppo e
agli affari esteri, (b) l'ulteriore perfezionamento
dell’acquis dell'UE in materia di asilo, pronti ad
accogliere coloro che ne abbiano reale
necessità, ma decisi con coloro che
dovrebbero utilizzare altri canali e (c) lo
sviluppo ulteriore di un quadro europeo per la
migrazione legale: attualmente la migrazione
legale è ancora una competenza in mano ai
singoli Stati membri. Tuttavia, un approccio
europeo e un coordinamento europeo
sembrano sempre più necessari e infine (d) la
previsione di ulteriori idee europee per una
migliore politica di integrazione negli Stati
membri. Tutti questi elementi insieme
forniranno una politica sulla migrazione più
equa, sostenibile e mirata, che possa
concorrere meglio alla tutela dei diritti dei
migranti e delle loro famiglie.
Il gruppo S&D auspica una politica europea sulla migrazione
coerente, con una legislazione unificata e logica sulla migrazione,
sempre basata sul principio dell'eguaglianza dei diritti come unico
modo per garantire una migrazione giusta e il rispetto degli
standard occupazionali e sociali ed evitare lo sfruttamento.
Abbiamo costantemente sostenuto le misure di promozione
dell'integrazione dei migranti. Il gruppo S&D pone particolare
enfasi sulla necessità di misure per evitare lo sfruttamento dei
migranti più vulnerabili, inclusi le donne e i bambini, per esempio
per mezzo di lavori precari, traffici e prostituzione.
Per il gruppo S&D un'Europa che cresce è un'Europa che
riconosce le sfide economiche e demografiche che le nostre
società devono affrontare, percepisce l'immigrazione come
un'opportunità culturale, economica e sociale, attrae nuovi talenti e
promuove l'ingresso legale e la mobilità transfrontaliera.
Un'Europa che garantisce che tutti coloro che lavorano e studiano
al suo interno non sono "ospiti" ma pari che godono di tutti i diritti.
Per noi, un'Europa aperta è un'Europa che si impegna in una
partnership politica, economica e sociale con i paesi di origine dei
migranti, in un dialogo collegato al commercio, allo sviluppo, alla
democrazia, il cui scopo non è esclusivamente quello di rendere
sicuri i confini, ma di agevolare la mobilità legale di tutte le
categorie professionali. Per il nostro gruppo, un'Europa credibile è
un'Europa che detta regole chiare per l'ingresso e il soggiorno, in
collaborazione con i partner sociali e le autorità nazionali e locali,
e che garantisce che i nuovi europei che migrano per motivi di
lavoro, studio, ricerca, famiglia, non sono ospiti di seconda
classe ma cittadini della nostra città comune. Per questo motivo,
il gruppo S&D vorrebbe vedere un cambiamento nella politica
UE sull'immigrazione che metta la cittadinanza, la mobilità,
l'integrazione e l'inclusione al centro di un nuovo approccio
globale. Il gruppo S&D ritiene che l'UE abbia bisogno di:
- incoraggiare gli stati membri a facilitare l'accesso alla
nazionalità per i bambini nati negli Stati membri o che abbiano
completato un intero ciclo di studi negli Stati membri,
rispettando le differenze delle legislazioni nazionali, ma
stabilendo un principio europeo comune,
- estendere gradualmente i diritti di cittadinanza ai cittadini di
paesi terzi che risiedono in Europa a lungo termine,
- impegnarsi nella revisione della propria politica
sull'immigrazione per promuovere l'accesso all'occupazione in
un quadro di compatibilità ed esigenze dei mercati del lavoro e
per garantire che i migranti godano dei diritti fondamentali
contenuti nella Carta UE, ossia i diritti di tutte le persone, non
solo dei cittadini europei, inclusi i diritti fondamentali sociali e dei
lavoratori. In questo quadro, è estremamente importante
superare le differenze che ancora persistono tra il Parlamento e
il Consiglio e giungere a un'adozione rapida delle direttive
proposte sull'ingresso e il soggiorno di lavoratori stagionali e sui
trasferimenti intrasocietari, nel pieno rispetto dei diritti dei
lavoratori,
- assicurarsi che gli Stati membri ratifichino la convenzione ONU
sui diritti dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie.
23
L'Europa ha bisogno dell'immigrazione. Come primo
passo, la UE dovrebbe riconoscere la sua necessità di
migranti e garantire agli immigrati legali gli stessi diritti
dei residenti UE. I Verdi ritengono che l'immigrazione
sia un'opportunità e, se gestita in modo responsabile,
una situazione vantaggiosa per tutti.
La UE e gli Stati membri devono riconoscere la nostra
necessità in tal senso e il contributo dato dai migranti e
fornire meccanismi chiari per il loro ingresso e
occupazione legale.
Non ci sarà riduzione della migrazione clandestina
(illegale) finché non ci saranno meccanismi per la
migrazione legale. L'Europa deve raccogliere la sfida
di regolare la migrazione per contribuire alla prosperità
sia nei paesi di origine sia in quelli di destinazione,
assicurando al contempo la tutela e garantendo
benefici ai migranti.
Come Verdi, ci battiamo per garantire:
24
- la protezione di un gruppo estremamente vulnerabile di
migranti, assicurando lo status legale e rafforzando i
meccanismi preventivi,
- un approccio per la migrazione basato su diritti, condizioni
dignitose di vita e lavoro e accesso all'assistenza sanitaria e
all'istruzione per i bambini (indipendentemente dal loro status
di migrazione),
- la parità di trattamento e la non discriminazione tra i cittadini
di paesi terzi e quelli UE (del paese ospitante),
- il ricongiungimento familiare come diritto importante che
deve essere garantito a tutti i bambini e agli adulti dipendenti,
- che né la situazione finanziaria né l'acquisizione della lingua
costituiscano una barriera al ricongiungimento familiare,
- il diritto di libera circolazione e il rispetto dei pagamenti degli
assegni familiari (tra le altre cose),
- la lotta al razzismo e alla xenofobia, sia nei confronti dei
cittadini UE (inclusi i rom) sia dei cittadini di paesi terzi,
- che nessun bambino all'interno della UE sia apolide,
- l'utilizzo dei fondi disponibili per l'integrazione piuttosto che
per l'espulsione,
- i diritti relativi alle esigenze specifiche di questo gruppo di
lavoratori,
- la semplificazione delle procedure, salvaguardando al
contempo i principi della dignità del lavoro,
- la salvaguardia del principio "il luogo di lavoro determina le
condizioni di lavoro" conosciuto anche come "uguale
retribuzione per medesimo lavoro sul posto di lavoro".
La migrazione influenza la composizione delle
nostre società europee e non si tratta di un
fenomeno nuovo; il trasferimento delle persone nel
mondo è avvenuto per secoli. Se non si attuano
politiche mirate ad affrontare gli aspetti sociali ed
economici dell'immigrazione, i paesi di
destinazione potrebbero essere sottoposti a una
pressione superflua.
I liberali ritengono che la migrazione legale di
lavoratori qualificati da paesi terzi verso e tra i
Paesi membri per integrare la forza lavoro dei
cittadini degli Stati membri sia un modo importante
per mantenere la forza lavoro europea, stimolare
la ricerca e l'innovazione e garantire la
competitività economica dell'intera UE. Tuttavia,
per sfruttare a pieno questo potenziale, occorre
aumentare le misure tese a facilitare l'integrazione
dei cittadini stranieri.
Il gruppo ELDR nota che un numero
considerevole di persone migra per motivi di
matrimonio e ricongiungimento familiare.
Sosteniamo il diritto al rispetto della vita privata
e familiare e accogliamo i migranti senza
discriminazioni di sorta, ad es. per
l'orientamento sessuale. Gli Stati membri
devono garantire il successo dell'integrazione di
questi migranti.
(Risoluzione ELDR: Risposte liberali alla sfida
del cambiamento democratico, 2010 Helsinki)
25
Qual è la posizione del vostro gruppo e cosa avete in programma di fare nei
prossimi anni per garantire che la mobilità all'interno della UE diventi sempre
più un'opportunità per le persone in Europa?
La libera circolazione e il diritto al lavoro all'interno
dell'Unione vengono garantiti a tutti i cittadini UE
dalla Carta dei diritti fondamentali. Il gruppo PPE ha
sempre sostenuto il diritto alla libera circolazione
come una delle libertà fondamentali.
La Commissione ha recentemente messo sul tavolo
una proposta di misure per facilitare l'applicazione di
questo diritto per affrontare la discriminazione basata
sulla nazionalità.
Il gruppo PPE è favorevole all'attuazione rigorosa
della mobilità intra-europea incluso l'accesso
all'occupazione, condizioni di occupazione e lavoro
(in particolare riguardo alla retribuzione e al
licenziamento), l'accesso ai vantaggi sociali,
26
l'accesso alla formazione, l'accesso all'istruzione
per i figli dei lavoratori, l'accesso agli alloggi e la
partecipazione ai sindacati.
Il gruppo PPE ha richiesto il miglioramento delle
informazioni e dei servizi esistenti (come EURES,
Your Europe ecc.). Il gruppo PPE continuerà a
sostenere lo sviluppo di sistemi di risparmio
destinati alle pensioni complementari per migliorare
i redditi da pensione e rimarrà in prima linea nei
negoziati per l'acquisizione e la salvaguardia dei
diritti alla pensione complementare per i cittadini
che si spostano a lavorare tra diversi Stati membri.
Il 1 Gennaio 2014 saranno soppresse le ultime restrizioni alla libertà di circolazione per i paesi che sono
entrati a far parte della UE nel 2007. In diversi stati membri dell'Unione è in corso un acceso dibattito
sulla migrazione all'interno della UE, spesso avvelenato da attacchi populisti contro i migranti europei.
Il gruppo S&D ritiene che la vera questione da affrontare sia il dumping sociale e lo sfruttamento sociale.
La libera circolazione è parte integrante e una conquista dell'Unione europea e tutte le valutazioni
dimostrano che apporta grandi benefici allo sviluppo economico e sociale nell'UE. Invece di cedere alla
frenesia irrazionale e a un dibattito populista che mira alle paure dei nostri cittadini, il gruppo S&D
afferma che dovremmo lavorare per migliorare le condizioni dei migranti intra-europei.
Crediamo sia necessario superare la direttiva sul distacco dei lavoratori e applicare il principio del
"stesso luogo e lavoro, stessa retribuzione". Stranamente, si ha l'impressione che alcuni dei paesi che si
lamentano della migrazione all'interno della UE stiano in realtà bloccando il progredire del miglioramento
della direttiva.
Infine, il gruppo S&D insiste sul fatto che il principio dell'eguaglianza dei diritti e la definizione di
occupazione e lavoro autonomo debbano essere le linee guida per una mobilità equa all'interno della
UE, insieme al miglioramento dell'equità economica e sociale in tutti gli Stati membri dell'UE.
I Verdi difendono i diritti di libera circolazione senza restrizioni. Abbiamo lottato a lungo e duramente per garantire
che i familiari di lavoratori mobili non vengano discriminati e abbiano gli stessi diritti dei locali, incluso in particolar
modo l'accesso al lavoro e ai diritti in materia di sicurezza sociale, ma anche l'accesso all'assistenza, all'alloggio, ai
servizi sociali e sanitari. Siamo sempre stati e siamo ancora contrari alle restrizioni per i paesi in via di adesione
all'UE: non concedere ai cittadini UE il diritto di libera circolazione è una restrizione fondamentale dei diritti dei
cittadini e crea un'Europa di seconda classe.
Le restrizioni alla libera circolazione dei lavoratori portano all'instaurarsi di altri accordi di sfruttamento sotto la
libera circolazione dei servizi. I diritti di libera circolazione devono andare di pari passo con una rigorosa tutela, in
modo che i lavoratori che decidono di lavorare in mobilità conoscano i propri diritti e non vengano sfruttati.
Abbiamo grande esperienza e riscontri storici sui diritti alla sicurezza sociale. Jean Lambert, eurodeputato dei
Verdi del Regno Unito, è stato relatore per l'estensione dei diritti derivanti dal coordinamento dei sistemi di
sicurezza sociale ai cittadini di paesi terzi e ai loro familiari. Mettiamo in relazione le richieste dei cittadini in merito
ai problemi di sicurezza sociale per i lavoratori mobili con la nostra attività di politica.
Nei prossimi anni lavoreremo con impegno all'estensione dei diritti alla sicurezza sociale quali l'esportazione delle
indennità di disoccupazione, i diritti per i familiari e il diritto alle azioni di rivendicazione. Nel contesto della libera
circolazione dei lavoratori, lavoriamo con impegno al rafforzamento dei diritti procedurali e delle procedure di
ricorso per i cittadini e al riconoscimento reciproco di partnership all'interno della UE.
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7. Inclusione finanziaria e suo impatto sulle famiglie
Le banche e gli istituti finanziari devono garantire informazioni chiare e trasparenti sui servizi finanziari (conti bancari,
crediti, ipoteche e assicurazione) per le famiglie per permettere loro di prendere decisioni finanziarie responsabili e giuste.
A causa dell'accensione irresponsabile di mutui, molte famiglie affrontano conseguenze finanziarie serie. Il diritto ad
accedere a un conto bancario di base è un prerequisito per l'inclusione. Senza un conto bancario di base, una persona
non può ricevere la corresponsione dei sussidi sociali, pagare le bollette delle utenze o fare domanda per un lavoro.
L'accesso ad altri servizi finanziari è essenziale per poter acquistare l'abitazione familiare. Perciò il credito ipotecario
merita un'attenzione specifica da parte dei responsabili politici per garantire la concessione e l'assunzione responsabili di
prestiti ipotecari.
Qual è la posizione del vostro gruppo e cosa avete in programma di fare nei prossimi anni per garantire la
concessione e l'assunzione responsabile dei prestiti ipotecari e la non discriminazione nell'accesso ai servizi
finanziari?
Sono state adottate molte misure lungimiranti
in questi settori. Il gruppo PPE ha sostenuto
fortemente la direttiva sul credito ipotecario,
adottata di recente, che introduce molte
novità nella protezione dei mutuatari e la
promozione del credito responsabile.
La direttiva introduce i principi per le
comunicazioni di marketing e pubblicitarie e
le condizioni professionali; obbliga i creditori
a fornire spiegazioni dettagliate ai mutuatari
in fase pre-contrattuale ed esige che gli Stati
membri garantiscano ai consumatori il diritto
di ripagare il proprio debito prima della
scadenza del contratto.
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Il gruppo PPE ritiene che un miglioramento
significativo in questo settore possa essere
raggiunto attraverso queste disposizioni e in
particolare attraverso il rafforzamento dei diritti dei
mutuatari a ricevere informazioni e spiegazioni
dettagliate sui contratti di credito. Il gruppo PPE farà
tutto il possibile per migliorare ulteriormente il
quadro legale del prestito.
Attualmente, a partire da Novembre
2013, il Parlamento europeo sta
discutendo una proposta di direttiva sui
conti di pagamento tesa a eliminare la
discriminazione nel settore finanziario e a
stabilire un diritto di accesso a un conto
di pagamento di base per i consumatori
negli Stati membri.
Il gruppo PPE sta lottando con impegno contro la
discriminazione. Nel campo dei servizi finanziari il
gruppo PPE è convinto che l'accesso a certi servizi
di base sia uno dei prerequisiti affinché tutti i
consumatori possano beneficiare del mercato
interno. È essenziale per i cittadini raccogliere i frutti
dell'e-commerce e ciò sta diventando sempre più un
prerequisito per l'inclusione sociale in termini di
accesso all'occupazione, all'assistenza sanitaria e
all'alloggio.
Il gruppo PPE ritiene che l'accesso a un
conto di pagamento di base debba
essere offerto gratuitamente o a un costo
ragionevole e, in caso vengano
addebitati dei costi, questi debbano
essere trasparenti. Ogni Stato membro
dovrebbe stabilire un limite massimo ai
costi annuali totali per l'apertura e
l'utilizzo di un conto di pagamento di
base.
Il gruppo S&D pone particolare attenzione alla questione della tutela dei
consumatori nel settore dei servizi finanziari e bancari. Il Parlamento
europeo ha adottato di recente un paio di direttive importanti sul credito
ipotecario e sulle informazioni chiave per i servizi finanziari al dettaglio (in
entrambi i casi i relatori erano del gruppo S&D) nell'ottica di un rafforzamento
dei diritti e delle tutele dei consumatori.
La tutela dei consumatori costituisce una forte priorità in tutta la nostra
attività sui servizi finanziari, incluso il diritto a un conto bancario e la
governance del mercato unico.
I Verdi difendono con vigore il diritto dei cittadini all'interno della UE ad aprire un conto bancario
con caratteristiche base e lottano contro la discriminazione nell'accesso ai servizi finanziari.
Nella direttiva sui mutui abbiamo lottato per:
a) una migliore informazione e una maggiore trasparenza, b) la riduzione delle prassi
commerciali sleali, c) la tutela dei consumatori e d) regole rigorose per il calcolo del tasso annuo
effettivo globale.
Nella versione finale siamo riusciti a includere l'obbligo di un prospetto informativo europeo
standardizzato (ESIS), che contenga i dati principali sul contratto di credito in modo trasparente
e comparabile. In particolare i prestiti in valuta e a interesse variabile saranno basati sulla
presentazione di tutti i costi. E il prestito in valuta deve essere accompagnato da un avviso che
sottolinei il rischio legato alle oscillazioni dei tassi di cambio.
Se un tale prestito va fuori controllo, può essere convertito.
Riguardo al rimborso anticipato del prestito, la direttiva tutelerà da penali eccessive senza
ostacolare i prestiti a lungo termine e a tasso fisso solitamente più sicuri.
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8. Contatti
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Tel: +32 2 511 41 79
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