Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
Dipartimento per l'Istruzione
Direzione Generale per gli Affari Internazionali
dell'istruzione Scolastica
Ufficio V
Unione Europea
Fondo Sociale Europeo
Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
2000-2006
Programmazione 2000-2006
Obiettivo 1 (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia)
1999 IT 05 1 PO 013
Azione 1.1b
“Sviluppo di competenze di base e trasversali nella scuola”
Promozione delle competenze linguistiche di base e di settore
Azione 1.1c
“Sviluppo di competenze di base e trasversali nella scuola”
Percorsi linguistici nei Paesi dell’Unione Europea
Presentazione
Il Programma Operativo Nazionale “La
Scuola per lo Sviluppo” nell’individuazione
delle linee programmatiche da sostenere
nel periodo 2000 –
2006, vuole rispondere
a quelli che sono gli
obiettivi fondamentali
da raggiungere a livello
nazionale ed europeo:
sviluppo e innovazione
del sistema scolastico,
miglioramento dell’occupabilità dei giovani e degli adulti,
formazione continua e
apprendimento durante tutto l’arco della
vita attiva, transizione scuola-lavoro, ampliamento delle conoscenze e competenze
delle risorse umane, lotta alla dispersione
scolastica, parità di genere, ambiente.
Il Programma Operativo ha avviato e sta
realizzando, anno dopo anno, una serie di
azioni nelle sei Regioni dell’Obiettivo 1
(Basilicata, Calabria,
Campania, Puglia,
Sardegna e Sicilia) tutte
finalizzate a sostenere
il Paese nel raggiungimento dei sopradescritti obiettivi. In
particolare le azioni che
stiamo per descrivere
afferiscono al terzo
obiettivo che, tra l’altro,
si prefigge di sostenere
l’apprendimento delle lingue straniere.
Ci soffermeremo, qui, su due delle azioni
previste dal Programma Operativo Nazionale
che contribuiscono allo sviluppo della comunicazione e della conoscenza agevolando
la comprensione tra i cittadini europei
favorendo, così, anche la coesione sociale
che deriva dalla reciproca comprensione.
Tali linee sono diventate un impegno
ancora più pressante per gli Stati membri
della Comunità Europea dopo i Consigli
europei di Lisbona (2000), Stoccolma (2001)
e Barcellona (2002). Se veramente, entro
il 2010, l’Europa vuol diventare “l’economia
basata sulla conoscenza più competitiva e
dinamica del mondo, in grado di realizzare
una crescita economica sostenibile con
nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale” tutti i Paesi Membri
devono:
Le azioni a cui facciamo riferimento sono
finalizzate alla promozione delle competenze
linguistiche, ed in particolare:
Misura 1
Azione 1.1b:
la promozione delle competenze linguistiche di base e di settore anche ai fini
della mobilità e flessibilità nell’ambito
comunitario e transnazionale e in funzione
del sostegno e dell’integrazione dei Piani
nazionali del M.I.U.R. per l’apprendimento
delle lingue straniere.
- migliorare la qualità e l’efficacia
dei sistemi di istruzione e di formazione dell’U.E.;
- agevolare l’accesso di tutti ai sistemi di istruzione e formazione;
Azione 1.1c:
- aprire al mondo esterno i sistemi
di istruzione e formazione.
percorsi linguistici nei Paesi dell’Unione
Europea.
Al mondo della Scuola è stato attribuito
uno dei ruoli fondamentali per il conseguimento degli obiettivi fissati dal Consiglio di
Lisbona, ruolo rivenuto strategico a seguito
del Consiglio di Barcellona (2002) che ha
integrato gli obiettivi di Lisbona con un
nuovo obiettivo generale:”rendere entro il
2010 i sistemi di istruzione e di formazione
dell’UE un punto di riferimento di qualità a
livello mondiale”.
L’azione 1.b è un percorso formativo delle
durata di 100 ore e coinvolge, in ogni
progetto, un gruppo minimo di 15 allievi
delle Scuole secondarie superiori. Questa
azione vuol sostenere, con metodologie,
mezzi e strumenti appropriati ed innovativi
sia il potenziamento delle attività di insegnamento e dei percorsi di apprendimento
finalizzati al conseguimento di una compe-
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tenza comunicativa certificabile, e comunque rapportato al livello B1 o B2 del Quadro
comune di riferimento europeo, sia la
qualificazione della competenza comunicativa e linguistica legata a registri e varietà
linguistiche tipiche delle specializzazioni
dei singoli indirizzi e ordini di studi.
formativi e professionali.
L’azione 1.c, della durata di 100 ore di
formazione in Italia e 3 settimana in un
contesto europeo, è finalizzata a
promuovere una specifica attività di
approfondimento linguistico ed è mirata
alla riqualificazione del profilo
formativo/professionale
del
cittadino/lavoratore in contesto nazionale
e multiculturale in un paese dell’UE.
Il percorso per il conseguimento di una
competenza comunicativa certificabile è
finalizzato a mettere gli allievi in grado di
comunicare con il livello di autonomia
necessaria e sufficiente per essere ascoltato
da un parlante nativo e per saper
comprendere ascoltando.
Questa azione permette, infatti, agli
allievi che hanno già maturato sia una
buona competenza comunicativa che una
buona conoscenza della lingua legata a
registri e varietà linguistiche tipiche delle
specializzazioni dei singoli indirizzi e ordini
di studi un approfondimento della propria
Il percorso per il conseguimento di
competenze comunicative di indirizzo e
settoriali non si riferisce solo ai settori
dell’istruzione tecnica, professionale e
artistica, ma investe a pieno titolo anche
le istituzioni scolastiche con indirizzi non
immediatamente professionalizzanti in
quanto anche per queste esistono registri
d’uso, varietà linguistiche e lessicografia
specifica, che interessano anche gli allievi
che intendono proseguire gli studi in ambito
universitario. Esso si colloca in un filone di
sperimentazioni europee di grande interesse
e fa riferimento all’uso della lingua straniera
finalizzato a veicolare contenuti, compresi
quelli disciplinari propri dei singoli ordini
di scuole, tipici delle varie discipline e settori
competenza linguistica ed una maggiore
possibilità di spostarsi all'interno della
Comunità Europea con riferimento non
solo alla mobilità interculturale ma anche
occupazionale.
Questa azione vuole concorrere al
completamento della formazione linguistica
mediante un percorso di “full immersion”
per la concreta acquisizione di: competenze
linguistiche trasversali attraverso un
approccio sistemico di ricerca-azione
linguistica interculturale in situazione di
autonoma esposizione alla L2 .
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come mezzo per il raggiungimento
dell'obiettivo, ogni attività deve rappresentare un passo in avanti per il
completamento del prodotto finale che
è lo scopo ultimo del progetto;
I destinatari dell’azione 1.c sono i giovani
– almeno 15 per ogni progetto – degli istituti
statali di istruzione secondaria di secondo
grado, la cui formazione linguistica abbia
raggiunto il livello B2 del “Quadro comune
europeo di riferimento per le lingue: apprendimento, insegnamento, valutazione”
(cfr. Common European Framework for
- esige una efficace e puntualeammazione progettuale e presuppone una contestualizzazione ed interazione delle
quattro abilità linguistiche;
- offre opportunità di riutilizzare strutture
e lessico quotidianamente ed in situazioni reali;
- rende gli studenti responsabili del loro
apprendimento e li abitua alla autovalutazione;
- abitua gli studenti a lavorare in team
(cooperative learning). Ognuno ha un
ruolo
- è una metodologia che aiuta gli studenti
ad organizzare il lavoro fase per fase,
mettendoli di fronte alla continua necessità di valutare la qualità del loro
apprendimento;
Languages: Learning, Teaching, Assessment) debitamente certificato da uno degli
enti riconosciuti.
Ad oggi i progetti realizzati per l’azione
1.b sono stati 2.100 e per l’azione 1.c 170.
- all'interno del gruppo, una responsabilità, ognuno deve dare il proprio contributo. Anche gli studenti più deboli,
lavorando in gruppo, sono incoraggiati
a svolgere il proprio ruolo guadagnando, altresì, fiducia in sé stessi e nelle
loro capacità in quanto parte attiva
all'interno del proprio gruppo prima e
del gruppo classe poi;
In questa azione assume fondamentale
importanza la formazione degli insegnanti
sulla metodologia didattica suggerita come
più idonea - dato il particolare e specifico
campo di riferimento:il "Project Work".
Essa, infatti:
- presuppone un profondo coinvolgimento di altre discipline (cross-curricula
teaching); i progetti programmabili
nell'area di professionalizzazione postulano l'intervento interattivo di più
di una disciplina contemporaneamente;
- pone gli studenti al centro del processo
formativo; tutte le attività sono calibrate sulle loro conoscenze, abilità e
competenze pregresse;
- stimola l'interesse degli studenti: attraverso una analisi dei bisogni cognitivi,
non solo in termini linguistici ma anche
di contenuto, l'insegnante, in sintonia
con la classe, individua una serie di
percorsi (lavori progettuali) su cui focalizzare la ricerca e lo studio;
- insegna agli studenti a confrontarsi con
la vita lavorativa futura.
Quelle che seguono sono le voci dei
ragazzi e le testimonianze dei progetti
realizzati da alcune scuole situate nelle aree
dell’Obiettivo
- coinvolge gli studenti in attività simili
a quelle che dovranno affrontare nella
loro vita lavorativa prevedendo, quindi,
contatti con il mondo esterno e l'utilizzo
di strumenti multimediali;
1. Sabrina: "Ho una grande nostalgia. Appena rientrata da Stoccolma ho meditato a lungo
sulla scelta universitaria; questa esperienza
stava per stravolgere i miei piani, facendomi
nascere il desiderio di iscrivermi ad una facoltà
linguistica, cosa alla quale non avevo mai
pensato prima. Alcune considerazioni sul mio
futuro mi hanno portata a scegliere Ingegneria
Edile e Architettura, con la forte sensazione
che la scelta implica anche una grossa perdita.
- è un efficace mezzo di comunicazione:
l'uso di materiale autentico nella lingua
di riferimento è conditio sine qua non
per lo svolgimento del progetto;
- postula la lingua non come fine ma
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Mi sono, però ripromessa di mantenere in esercizio l'uso dell'inglese, magari mi infiltrerò da
uditrice in qualche corso della facoltà di Lingue."
provare a ideare anch'io un progetto.
Ho imparato a dire ciò che penso prendendo
come modelli le modalità espressive degli artisti
'conosciuti' nel percorso di approfondimento".
2. Giusy: "Ma chi l'avrebbe mai detto che
avrei usato la lingua inglese per comunicare
con persone incontrate per caso? Quante prove
fatte per formulare frasi e toni giusti che
servissero per l'approccio iniziale... Ma, poi, è
tutto diventato così spontaneo che non ci
facevamo più caso. Devo riconoscere che la
consapevolezza in questo progetto l 'ho acquisita
solo nella fase finale, e 'del tutto' solo ora."
8. Alfredo: "L'esperienza PON ha suscitato
in me la voglia di conoscere, di guardare oltre,
di confrontarci, di essere cittadini di un paese
senza confini. Ha migliorato le nostre
conoscenze linguistiche attraverso il relazionarci
con gli altri, abbattendo i nostri muri
ditimidezza."
9. Tommaso: "Il project work nasce come
attività di gruppo nella quale tutti collaborano
alla realizzazione di un prodotto finale. Fin qui
niente di strano. Solo una noiosa attività in
lingua straniera. Che si è però trasformata in
una sensazionale esperienza di lavoro e di
amicizia; e che, dopo liti, pianti, discussioni,
risate, scherzi, ci ha insegnato il rispetto e
l'aiuto reciproco."
3. Luigi: "Questo project work mi ha
migliorato molto come persona, anche nello
stile di vita. Riesco anèhe ad essere più aperto
con gli sconosciuti."
4. Nicole:"All'inizio questa avventura
sembrava un sogno, un'illusione, qualcosa di
inventato per farci seguire un corso d'inglese.
Ma, giorno per giorno, ho iniziato a crederci,
a tenerci, a considerarla non più un compito,
un impegno per ottenere un risultato, ma un
prodotto delle mie mani... Mi ha rubato tanto
tanto tanto tempo, ma non rimpiango nessuno
degli attimi trascorsi chiusi in quel 'barboso'
dipartimento, che siano stati divertenti o
faticosi...
10. Gianluca: "Penso che questo progetto
sia stato molto interessante sia a livello culturale
che sociale. E' un'esperienza che suggerirei a
tutti di fare".
11. Concettina:"Tutto iniziò come un gioco,
o meglio come una scommessa con me stessa,
ma più passava il tempo e più mi rendevo conto
che si trattava di una cosa seria ed importante.
Questo progetto è stato un'esperienza di vita,
che mi è servita per la mia crescita a livello
caratteriale; sono riuscita a tirar fuori la vera
Concettina, che prima si sentiva a disagio con
le altre persone e con il resto del mondo, ma
che ora, più di ogni altro, crede in se stessa,
nelle sue capacità e qualità."
E poi è finalmente arrivato il momento del
sospirato viaggio, che di fatto si è rivelato un
vero sogno.”
5. Francesco: "Devo dire che in principio
ero un po' scettico sulla riuscita di un progetto
I difficile da inquadrare, mi sono dovuto
ricredere! Nonostante le innumerevoli difficoltà
siamo riusciti ad ottenere ciò che volevamo,
lasciandoci infine guidare sulla 'retta via'. . .
12. Simona:"Partecipare al project work e
partire per uno stage a Stoccolma è
un'esperienza che consiglierei a tutti. Magari
il gruppo è fondamentale, e soprattutto
integrarsi con gli altri, anche quelli che non
frequentano la tua stessa classe. Andare in
Svezia mi ha aperto nuovi orizzonti, mi ha
innescato dentro quella voglia di esplorare,
viaggiare, insomma mi ha fatto crescere."
E' un' esperienza che mi ha formato non solo
dal punto di vista scolastico, ma anche dal
punto di vista sociale e umano."
6. Raffaele: "Il project work che ci ha condotto
in Svezia è stata un'esperienza unica e
irripetibile: Ricordo momenti spesso molto
focosi nel portare avanti i lavori e, spesso, sarò
onesto, ho pensato di mollare tutto... però non
potevo. Quel lavoro esprimeva il mio modo di
essere, era quello in cui credo e sento del mondo.
Sono felicissimo di aver partecipato a questa
esperienza, che mi ha reso più forte nell'animo
e più umano nel cuore. Grazie project work!"
7. Angelo: "Ho imparato a lavorare in team,
unendo la mia esperienza a quella degli altri.
Ho osservato con interesse il metodo e
l'organizzazione progettuale, e penso che potrei
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Istituto D’istruzione Superiore
Liceo Scientifico Statale “Galileo Galilei”
PAOLA (Cs)
Azione 1.1C
“PROJECTING A WORKING SELF ABROAD”
Questo progetto nasce perché la sua
particolare configurazione consente ai
discenti di assumere una nuova prospettiva nel guardare al proprio contesto locale, attraverso la partecipazione
ad uno stage in contesto europeo. La
spinta innovativa della Misura 1, Azione
1.c, guidata efficacemente a partire
dalle linee progettuali e accompagnata
da una serie di interventi capillari a
Il citatissimo Marshall McLuhan aveva
preconizzato che “paradossalmente,
l’automazione rende obbligatoria l’educazione liberale. Gli schemi sociali e
didattici insiti nell’automazione sono
quelli del lavoro indipendente e dell’autonomia artistica”. Grazie alla velocità
e alla simultaneità con cui si sviluppano
oggi le conoscenze, ci troviamo in una
situazione del tutto nuova; con la rivo-
sostegno dell’azione, ha offerto alla
scuola l’opportunità di sperimentare
delle trasformazioni che tendono a
colmare il divario tra la vita dentro la
scuola e la vita fuori della scuola.
Avvalendosi della metodologia del
Project Work, il lavoro è diventato una
pratica di partnership tra discenti e
docenti, guidata dalla necessità di
creare un prodotto finale.
luzione scientifica che si chiama cibernetica c’è il recupero istantaneo dell’informazione, che pone fine alle dicotomie tra tecnologie e cultura, tra arte
e commercio, tra lavoro e tempo libero.
E’ indispensabile imparare ad imparare
autonomamente, affinché gli allievi
trovino il sapere nel momento in cui
ne hanno bisogno.
7
La configurazione e la metodologia
suggerita si sono rivelate un valido
strumento per aiutare ed incoraggiare
i discenti ad intraprendere questo viaggio, avviandoli a formarsi una propria
visione delle cose attraverso un approccio sistemico di ricerca-azione.
comunicare in rete” significa saper
tradurre la propria personalità e comunicabilità in pixel e bit, che sono altri
modi in cui possiamo esprimere i nostri
pensieri. Indipendentemente dal luogo
e dallo strumento con cui si esprime,
la nostra personalità rimane reale. In
tal modo gli allievi sono diventati essi
stessi il testo da codificare e decodificare, nella Rete e nel mondo reale. Il
sito è il contenitore dei risultati di un
sondaggio concernente problemi e
interessi dei giovani, effettuato attraverso la somministrazione di questionari
in Italia e Svezia, sede dello stage, e
della comparazione dei dati raccolti.
E’, inoltre, il contenitore finale di interpretazioni registrate dagli allievi di testi
poetici, canzoni, comic strips di autori
contemporanei in lingua inglese; di
immagini (dipinti e foto) attinenti i temi
delle varie sezioni e sottosezioni del
sito; di commenti degli allievi, scaturiti
dalle analisi riguardanti le tematiche
del sondaggio. Qui è iniziato il riconoscimento di se stessi nell’altro, altro
che poteva essere anche di qualche
generazione distante da loro.
Nella sua fase di ideazione, il progetto
ha preso il titolo di “Projecting a
Working Self Abroad”, in riferimento ai
concetti di Roland Baddeley sul working
self (sé da lavoro). Il working self è
costituito dai tanti “sé possibili” che si
attivano attraverso la working memory
(memoria da lavoro) per interpretare
il mondo e i nostri comportamenti.
Il working self dovrebbe integrare tre
domini:
- l’actual self: la rappresentazione
di noi stessi come individui;
- l’ideal self: il sé a cui aspiriamo;
- l’ought self: il sé che ogni individuo dovrebbe sviluppare tramite il rispecchiamento nei genitori, negli insegnanti, nella
società in generale.
La scelta è frutto di una ricerca effettuata nelle biblioteche e nelle raccolte
online, ed è stata operata in accordo
ai temi concernenti i campi d’indagine
del sondaggio. La modalità di scelta,
partita da argomenti significativi per
loro, ha consentito ai discenti di riconoscere il valore universale delle tematiche trattate nei testi a cui si sono
avvicinati, fornendo la possibilità di
un’appropriazione che colma quella
distanza rispetto al testo letterario che
i giovani spesso percepiscono. Ciò ha
anche consentito sia un ampliamento
dell’orizzonte di osservazione che da
individuale è divenuto collettivo, storico,
che una capitalizzazione e valorizzazione delle conoscenze.
I discenti hanno allestito un sito web:
, che fosse il supporto tecnico del
progetto, sfruttando e affinando le
proprie competente tecnologiche. Abbiamo voluto utilizzare internet perché
la comunicazione digitale è fluida,
coinvolge il lettore-utente, che tende
a diventare un co-autore; anche perché
ha una trasferibilità a costi contenuti
e, perché ha consentito un processo
dinamico nell’attuazione del progetto.
L’utilizzo delle ICT ci ha resi sempre
più consapevoli che la tecnologia è al
servizio dell’idea e mai viceversa. Il
sito da noi costruito vuole tentare di
smitizzare la virtualità del mondo della
Rete. Vale a dire: “saper essere e saper
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Istituto Tecnico Commerciale “ANTONIO GENOVESI”
SALERNO
Azione 1.1 c
“Un’esperienza all’estero”
ad un Project Work incentrato sulle
tematiche del marketing e dell’advertising
e, al termine dello stage, hanno potuto
così realizzare la campagna pubblicitaria
sia di un prodotto da immettere sul
mercato (una bevanda alcolica) che del
servizio offerto dalle scuole di lingua
della città di Oxford. Naturalmente, nel
corso delle attività di formazione, hanno
dovuto apprendere terminologia e tecniche proprie del settore, familiarizzando
con il linguaggio pubblicitario, le sue
peculiarità e le sue insidie, i problemi
etici connessi alla manipolazione dell’informazione.
Vento nuovo nella scuola! Sì, una ventata di novità che arriva dal PON Misura
1-Azione 1.1 c “Sviluppo di competenze
di base e competenze trasversali nella
scuola: percorsi linguistici nei paesi dell’Unione Europea” Anche l’ITC “Antonio
Genovesi” di Salerno ha saputo sapientemente usufruire di questa opportunità,
attuando uno stage in Gran Bretagna,
ad Oxford, che ha coinvolto allievi interni
delle quarte e quinte classi. E così il
sogno è diventato realtà, la teoria si è
trasformata in pratica, l’Inghilterra da
realtà geografica lontana è diventata
una realtà viva e palpitante nella quale
immergersi e con la quale confrontarsi
momento per momento. Incontenibile
l’entusiasmo dei partecipanti che hanno
vissuto quella che essi stessi hanno
definito come “… qualcosa da non dimenticare: una irripetibile esperienza di
vita!”; forte anche il coinvolgimento dei
genitori, grati per l’opportunità “unica “
offerta ai propri figli.
Lavorare ad un project work è stata
un’esperienza entusiasmante sia dal
punto di vista didattico che umano: gli
allievi si sono visti e sentiti attori protagonisti del proprio apprendimento e,
attraverso le modalità del “cooperative
learning”, hanno sviluppato ed esercitato
capacità progettuali e relazionali. Uno
degli aspetti più significativi di tale esperienza è stata sicuramente la nascita di
un gruppo forte e compatto che ha
affrontato tutte le novità e i cambiamenti
con la coesione e la forza proprie del
“gruppo”.
Comunicare quotidianamente in inglese,
spostarsi all’interno di un contesto nuovo,
studiare con insegnanti di madre lingua,
incontrare coetanei di diverse nazionalità,
tutto è stato vissuto con grande disponibilità ed entusiasmo. Forza collante
sono state anche le attività di svago e
le visite ai luoghi più suggestivi della
zona, durante le quali i ragazzi si sono
sentiti ancora di più liberi di esprimersi
sia come gruppo sia come singoli. E che
dire della presentazione finale del loro
lavoro ad un pubblico di esperti e di
autorità? Grande il batticuore ma grande
anche la soddisfazione; ognuno ha potuto
dire “Ce l’ho fatta anch’io!!!”. Quale
risultato migliore? Ogni docente sa bene
che non c’è successo senza una buona
dose di autostima!
Il progetto, riservato agli studenti interni
in possesso della certificazione livello B2
del “Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue: apprendimento,
insegnamento, valutazione” e che hanno
superato apposita prova di selezione,
ha avuto una durata complessiva di
n.100 ore di formazione in sede seguite
da tre settimane di permanenza in Inghilterra.
Gli studenti hanno lavorato attivamente
9
Istituto Tecnico Commerciale “Pizzini”
PAOLA (CS)
Azione 1.1 c
Da Paola in Europa
Inglese e Informatica: un abbinamento vincente!
(Dalla relazione di uno dei partecipanti)
Si è concluso in questi giorni il progetto
PON “Euroschooling Intercultural Language
Learning” che ha visto impegnati noi, studenti dell’ITCG Pizzini, nell’apprendimento
della lingua inglese in un modo innovativo
ed esaltante. In questa avventura siamo
riusciti a coinvolgere anche ragazzi di altre
scuole e precisamente studenti del liceo
Scientifico “Galilei” di Paola, del Liceo Classico
“Gioacchino da Fiore”, del Liceo Scientifico
di Rende.
In 100 ore di attività, portate avanti con
grande impegno, il gruppo inizialmente
disomogeneo per provenienza e tipo di
studi, ma omogeneo per competenze linguistiche essendo tutti in possesso di certificazione del livello B2 del quadro europeo di
riferimento, si è coeso ed amalgamato
diventando fattivo e collaborativo.
Abbiamo lavorato
alacramente in aula
sotto la guida di
docenti madrelinguisti e così quello
che a prima vista
poteva sembrare il
solito corso di lingua si è trasformato
in un qualcosa di
esaltante e coinvolgente. Durante
il lavoro in aula ci
siamo soffermati
sugli usi e i costumi del paese ospitante per
conoscerlo più da vicino e abbiamo attuato
simulazioni in lingua di situazioni che si
potessero verificare all'interno dell'azienda
ospitante. Successivamente ci siamo impegnati nella conoscenza dell'azienda e di tutti
i suoi settori operativi , delle aree in cui
dovevamo essere inseriti al fine di ottimizzare
la nostra presenza nell'ambiente di lavoro.
Infine abbiamo profuso tutte le nostre energie per conseguire abilità operative autonome e conoscenze più dettagliate e concrete
in merito alla Gestione e manutenzione di
Servizi informativi e telematici per le imprese.
La novità del progetto è consistita nel fatto
che noi studenti ci siamo sentiti veramente
protagonisti del nostro apprendimento, in
quanto con la metodologia del project work
abbiamo scelto gli argomenti e veicolato
attraverso la lingua inglese l’insegnamento
dell’informatica.
Infatti, il nostro obiettivo è stato quello di
diventare esperti “web Master” al fine di
creare pagine web per l’azienda scozzese:
la Capacity Building Project di Edimburgo,
che ci aveva commissionato un website per
propagandare i servizi offerti dalla Craigmillar Childcare.
Il nostro disegno è andato in porto e siamo
orgogliosi dei risultati. Nella seconda metà
di luglio, accompagnati da due docenti di
inglese, siamo partiti per Edimburgo e lì ci
siamo trattenuti per tre settimane per effettuare lo stage e una full immersion linguistica. Abbiamo fatto
interviste, ricerche,
fotografie e lavorato in
azienda per tre ore al
giorno.
Durante la nostra
permanenza ad Edimburgo non abbiamo
soltanto lavorato, ma
abbiamo partecipato
anche ad attività sociali
e culturali: abbiamo
fatto un picnic sui prati
del Castello di Craigmillar, un “tour” alle Highlands, una visita
al Sindaco della città di Edimburgo e al
Cardinale O’Brien, che ci ha, fra l’altro,
mostrato la sedia su cui ha posato “le
stanche membra” il pontefice Giovanni Paolo
II , ospite di sua Eminenza in occasione
della sua visita in Scozia.
Abbiamo socializzato con ragazzi di varie
nazionalità e, soggiornando nel College,
abbiamo in parte anticipato l’esperienza
universitaria. Questa esperienza ci ha gratificato: basti pensare che due di noi hanno
ricevuto dall’azienda una offerta di lavoro!
In una Calabria piena di inoccupati non è
cosa da poco! Grazie Europa, grazie scuola!
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L i c e o C l a s s i c o "P . G A L L U P P I "
CATANZARO
Azione 1.1 c
ESPecially learning
Nell’ambito del Piano Operativo Nazionale, misura 1.1C, il Liceo classico
Pasquale Galluppi di Catanzaro ha realizzato, lo scorso anno scolastico
2003/2004, un percorso formativo denominato ESPecially learning. La lingua
specialistica (English for Special Purposes) oggetto del corso è stata quella
del settore economico (Business English). Si è pensato, infatti, ad una
preparazione linguistica, da realizzare
durante le 100 ore previste di apprendimento a scuola, che fosse mirata
all’acquisizione-potenziamento di competenze alte e specialistiche, utilizzabili
in ambiti diversi del mondo lavorativo,
con particolare attenzione ad aspetti
quali la formazione in funzione di un
ingresso veloce nei sistemi produttivi.
Durante lo stage che si è tenuto a
Dublino, gli studenti hanno visitato,
grazie alla collaborazione dell’Alpha
College of English che ha fatto da tramite, banche, sedi di organizzazioni
internazionali (Amnesty International),
università (Trinity College), enti locali
preposti alla tutela dell’ambiente, hotel
cittadini in cui vengono tradizionalmente
organizzati convegni anche di risonanza
internazionale. Agli studenti è stata,
quindi, offerta l’opportunità di esercitare
le competenze acquisite a scuola, attraverso l’ascolto diretto di native speakers, interviste e conversazioni con
manager e rappresentanti del personale
lavorativo che erano a disposizione del
gruppo italiano.
Ciò si è verificato grazie alla attenta
gestione delle attività a cura del responsabile della scuola di riferimento, che
ha registrato con ammirazione la serietà,
la puntualità e anche la preparazione
linguistica del gruppo.
Al pomeriggio, in laboratorio informa-
11
tico, con l’ausilio di un tecnico esperto,
gli studenti sono stati impegnati a produrre elaborati e sintesi sulle visite
effettuate al mattino, documentando
le esperienze anche con reportage
fotografici attraverso l’utilizzo del programma Front-page che consentirà,
peraltro, di inserire i risultati di questo
lavoro sul sito web dell’istituto, in una
sezione apposita dedicata al settore
lingue straniere.
Per l’annualità in corso, nell’ambito
della stessa misura, il progetto Learning
in context, in fase di realizzazione,
prevede, il raggiungimento di competenze linguistiche equiparabili ai livelli
C1/C2 del quadro comune di riferimento
europeo, che saranno di nuovo certificate da enti riconosciuti (Trinity o Cambridge). Tali competenze sono finalizzate, tra l’altro, alla produzione, durante
lo stage, di un ipertesto multimediale
dal titolo “Globalization”, come risultato
di una sviluppata capacità di interazione
linguistica degli studenti relativamente
ai grandi temi della nostra contemporaneità (multiculturalità, ambiente, economia, tolleranza religiosa, ecc).
L’impostazione generale del percorso
formativo in oggetto, (realizzato secondo la metodologia del Project Work,
come da dettami ministeriali) sarà confermata, dati, peraltro, i risultati pienamente soddisfacenti della precedente
esperienza sia sul piano della gestione
didattica che su quello di una partecipazione motivata e attiva degli studenti
nell’acquisire competenze spendibili
(linguistiche ed informatiche) e nell’ampliare gli orizzonti culturali attraverso
percorsi di studio mirati e un soggiorno
funzionale all’apprendimento in un paese della comunità europea.
Istituto Tecnico Statale
OLBIA (SS)
“A. DEFFENU”
Azione 1.1 c
“Deffenu infos”: realizzazione di un mini telegiornale in francese”
L’idea di dedicare una parte significativa
di un corso PON di lingua straniera,
nell’ambito dell’azione 1.1.b, all’elaborazione di un “prodotto originale” è nata
dalla percezione e dall’analisi di due
fenomeni:
- da un lato, i limiti e le difficoltà
riguardanti la competenza comunicativa
degli studenti,
- dall’altro, la debole “attrattiva” della
lingua francese, in un clima culturale
poco favorevole allo sviluppo di una
reale educazione plurilingue.
vede e mi ascolta perché è curioso di
sapere e di conoscere”.
Sul piano interculturale, i protagonisti
hanno “condito” il telegiornale con
“motivi e sapori ” vari e diversi. E’ forte
la matrice locale ma essa si manifesta
non in termini di chiusura bensì come
una finestra aperta verso il mondo:
“Conosco meglio me stesso per farmi
conoscere dall’altro affinché possa incontrarlo e conoscerlo.”
Alla luce di queste considerazioni, la
realizzazione di un telegiornale è stata
pensata come stimolante “pretesto” per
affrontare delle sfide sia educative che
didattiche, scandito dal motto “Apprendre
le français autrement…”
Il lavoro svolto, nella sua complessità
e multidimensionalità, ha rappresentato
per i protagonisti - studenti, docente,
tutor – una piacevole occasione per
“mettersi in gioco”, centrando l’azione
su motivazione, coinvolgimento, protagonismo e, di conseguenza, riducendo
i “blocchi” emotivi, relazionali, linguisticocomunicativi che rappresentano, molto
spesso, degli ostacoli importanti all’apprendimento. In una dimensione decisamente collaborativa, ogni alunno è
stato infatti protagonista attivo del percorso, riuscendo a valorizzare potenzialità
e saper fare, nel gruppo e per il gruppo.
Per quanto riguarda lo specifico dell’insegnamento della lingua straniera, il Tg
ha sicuramente indotto docente e studenti ad un uso autentico e funzionale
del francese. La cornice comunicativa
ha, infatti, cambiato il rapporto
“scolastico” con la lingua straniera: “Sto
dicendo e facendo delle cose in francese
perché c’è o ci sarà qualcuno che mi
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Il progetto ha, quindi, rappresentato un “ponte per l’Europa”: tutti
gli “alunni – giornalisti” hanno ottenuto
la certificazione DELF scolaire 2 e, alcuni
di essi, sono stati selezionati per partecipare, nel settembre 2004, ad uno stage
di 3 settimane a Bruxelles, nell’ambito
del progetto Leonardo.
Al loro rientro, raccontando ciò che
hanno visto, fatto, imparato attraverso
la lingua francese in una realtà nuova
e diversa, un ragazzo ha voluto “fare
sfoggio” proponendo:
«Monsieur, on va remettre ça?!».
Ciò ha rinforzato la consapevolezza
che, forse, l’esperienza del telegiornale,
nella sua genuinità e spontaneità, ha
rappresentato un piccolo ma concreto
contributo ad un’educazione plurilingue
e pluriculturale agita e non solo dichiarata.
Liceo Classico “ E.Duni”
MATERA
Azione 1.1 c
“ Let’s Europe B2 “
Il progetto è stato concepito per
rispondere alla necessità, a livello
locale, di un buon apprendimento
della lingua inglese da parte degli
alunni del Liceo Classico di Matera.
Fino a qualche anno fa l’insegnamento
dell’inglese veniva impartito solo per
i primi due anni delle classi ginnasiali.
Matera si sta affermando sempre di più
sul piano economico
e turistico. Il Distretto
del Salotto, con i suoi
14.000 dipendenti,
esporta l’85 % del prodotto in varie
parti del mondo,dove sono anche situati
uffici e negozi dipendenti. Nel campo
turistico Matera accoglie ogni anno un
numero sempre maggiore di stranieri;
nel settore agroalimentare, i prodotti
del Metapontino vengono in gran parte
esportati nel Nord dell’Europa. A livello
nazionale questa provincia ha chiaramente effettuato un notevole salto di
qualità in questi ambiti .
A livello europeo gli obiettivi formativi
erano, oltre a quelli specificamente
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linguistici, l’educazione, l’integrazione,
la convivenza civile, la tolleranza e la
comprensione, l’ampliamento delle
relazioni nel territorio.
I risultati attesi dal progetto erano le
certificazioni per tutti gli studenti fruitori
del progetto dell’8° livello- B2 di competenza linguistica.
Si è sperimentato, quindi, l’approfondimento dello studio della lingua inglese
in modo intensivo, ricorrendo alla professionalità di insegnanti madrelingua
che fossero in grado di proporre metodologie nuove ad integrazione dei
percorsi curricolari
con l’obiettivo di far
conseguire agli
alunni l’ 8° livello di
apprendimento B2 ,certificato da un
Ente accreditato.
Le metodologie adottate, alternative
a quelle tradizionali ,aggiornate, motivanti, "tecnologiche", "provocatorie"
e quindi lavoro di gruppo e di coppia,
approccio multisensoriale (uso della
mimica, musica, grafica, audiovisivi,
I PUNTI QUALIFICANTI
PC, videoconferenza, ecc) ,role-playing
e role-taking
L’attività
La scuola ha avviato collaborazioni
con le agenzie linguistiche presenti nel
territorio:
• ha posto gli studenti al centro del
La docenza dei corsi è stata affidata
a quattro esperti madrelingua:
• ha fatto comprendere come la lingua
sia un efficace mezzo di comunicazione e di relazione;
processo formativo;
Il team utilizzato è risultato di alta
qualità, provvisto di certificato TEFL/TESOL (certificazioni internazionali
per l'insegnamento dell'inglese come
lingua straniera).
• ha prestato continua attenzione alla
programmazione e alle quattro abilità
linguistiche;
• ha fatto ricorso all’uso esclusivo della
lingua nelle diverse situazioni;
GLI ASPETTI INNOVATIVI
• ha reso gli alunni responsabili del loro
apprendimento e sviluppato la capacità di autovalutarsi;
- attivazione di "Drama Workshops"
con la creazione, elaborazione linguistica
e drammatizzazione di testi riguardanti
il vissuto degli allievi, con enfasi
sull'espressione di emozioni e sentimenti;
• ha stimolato tutti (docenti e alunni
)per meglio organizzare il lavoro e
lavorare in team.
GLI ELEMENTI DI POSITIVITA’:
- miglioramento delle competenze linguistiche,
- partecipazione continua e costante
ad attività collaterali in cui gli studenti
hanno usato la lingua inglese come
lingua per la comunicazione: Women’s
fiction festival, Global Junior Challenge,
Giornalino on line di Matera
- socializzazione
- disinvoltura nella conversazione" ho
vinto l’imbarazzo della conversazione
in inglese"
N.B. Il Women’s fiction Festival si è
svolto a Matera nei giorni 29 Settembre
-2 Ottobre 2004 ed ha visto la partecipazione di numerose scrittrici straniere. Gli studenti hanno fatto loro da
guide e interpreti.
- disponibilità degli insegnanti madrelingua, “sempre sorridenti”.
- lavoro intenso ma divertente "Ora
riesco a studiare l’inglese in 5 minuti!”
- coinvolgimento di tutti nelle varie
attività.
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Istituto Superiore “A. CASCINO”
PIAZZA ARMERINA (EN)
Azione 1.1 c
“ENGLISH PROJECT ABROAD”
attenzione su un percorso culturale e artistico della città di Piazza Armerina.
Il progetto “English Project Abroad”, caratterizzato da un percorso di “fullimmersion”, è stato finalizzato a promuovere
una specifica attività di perfezionamento
linguistico. Si è voluto permettere agli allievi
un approfondimento della propria competenza linguistica, per una maggiore possibilità di spostarsi all’interno della Comunità
Europea.
- Fase c) Fase di elaborazione e realizzazione del progetto individuato prima in
Italia e poi in Gran Bretagna, durante uno
stage di 3 settimane.
In Italia il prodotto multimediale su Cd,
“A walking tour in Piazza Armerina”, ha
riguardato i beni monumentali della Città.
I destinatari sono stati 15 studenti che
hanno frequentato assiduamente e si sono
distinti per impegno, partecipazione e per
i risultati conseguiti. Il Progetto, che ha
previsto la metodologia innovativa e partecipativa del “Project Work”, si è sviluppato
nelle seguenti fasi:
Gli allievi, lavorando in team, hanno curato
le riprese fotografiche e filmiche e hanno
redatto i testi in lingua inglese, riguardanti
i percorsi seguiti.
- Fase d) Fase di reporting. In questa
fase di stage a Londra si è avuta la produzione su Cd di un “project work”, dal titolo
“A walking tour in London”.
- Fase di formazione del personale sull’utilizzazione del “Project Work” come
metodologia di insegnamento;
- Fase propedeutica per l’Analisi dei bisogni
e delle competenze, accertati tramite somministrazione di tests;
Questa fase ha offerto l’opportunità agli
studenti di una “full-immersion” nella lingua
inglese. Suddivisi in gruppi, hanno organizzato un programma di lavoro di interesse
culturale e storico riguardante la città di
Londra, per reperire informazioni di base,
materiali, mappe, fotografie ed interviste.
- Fase a) Fase di orientamento: presentazione e condivisione del quadro progettuale.
Questa fase ha guidato gli allievi a prendere coscienza dell’impegno necessario per
affrontare il progetto e per raggiungerne
gli obiettivi. Ha previsto un primo intervento
di riequilibrio (“Competence Balance”) delle
competenze di base/settoriali che ha trovato
un secondo momento all’interno della fase
c).
Motivante è risultata la scelta dell’alloggio
presso le famiglie, poiché ha consentito
agli allievi di potenziare le proprie competenze linguistiche e le relazioni interpersonali.
La presentazione del prodotto finale e la
sua condivisione con gli altri partecipanti
in un contesto organizzato ha fornito occasione di condivisione dell’esperienza effettuata.
- Fase b) Fase di sviluppo e consolidamento di una metodologia sistemica di
ricerca-azione.
- Fase e) Fase di “Follow up”. Ha rappresentato il momento di valutazione dell’esperienza com-plessiva.
In questa fase è stata prevista una formazione operativa degli allievi sulle tecniche
di progettazione, documentazione e sull’individuazione del lavoro progettuale.
A conclusione dell’attività, è possibile
esprimere una valutazione del tutto soddisfacente del lavoro realizzato e della formazione maturata da studenti e docenti.
Il gruppo studenti, tenuto conto del ricco
patrimonio storico-artistico del territorio,
ha ritenuto opportuno focalizzare la propria
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Istituto Tecnico Commerciale
”DOMENICO ROMANAZZI”
BARI
Azione 1.1 c
USE ENGLISH TO PROJECT YOUR FUTURE
Il progetto è nato all’interno del dipartimento
di lingua inglese con precise finalità: coinvolgere gli insegnanti di lingua inglese nel lavoro
di equipe e nell’esperienza di progettazione
e conduzione di progetti e, soprattutto, sviluppare contatti con enti inglesi.
Il contesto di riferimento è stato la creazione
di un ufficio operativo di un tour operator
italiano nel Regno Unito il cui obiettivo è
pubblicizzare e commercializzare i pacchetti
turistici specializzati rivolti al pubblico inglese
e riguardanti la promozione di zone turistiche
in Puglia.
In questo contesto, gli alunni partecipanti
hanno realizzato un prodotto finale, nello
specifico rappresentato da un CD-Rom che
attesta praticamente lo sviluppo delle competenze linguistiche e settoriali acquisite.
Questo progetto ha coinvolto docenti, alunni
ed istituzioni non solo italiani ma anche inglesi.
In Italia docenti di lingua inglese e di economia aziendale dell’istituto hanno lavorato
al progetto in qualità di referenti e tutor. I
destinatari sono stati 15 studenti provenienti
dai tre diversi indirizzi di studio della scuola:
Erica (linguistico aziendale), Mercurio (informatico) e Igea (amministrativo), tutti già in
possesso del livello B2 di competenza linguistica secondo il Quadro Comune Europeo di
Riferimento.
Tra gli esperti che hanno guidato il gruppo
in questa esperienza ci sono stati:
· un Esperto in Dinamiche di Gruppo, per
fornire ai ragazzi gli strumenti per interagire
tra loro, e per rapportarsi gli uni agli altri in
ambito sia scolastico sia lavorativo.
· un Esperto di madrelingua inglese per
approfondire le conoscenze specifiche e contribuire alla creazione di testi di natura turistica
· un Esperto del settore turistico per guidare
gli studenti nella ideazione e progettazione
di pacchetti turistici mirati alla promozione
della regione Puglia all’estero.
Inoltre, alla fine del corso di 100, ore gli
alunni hanno frequentato alcune lezioni con
un altro esperto madrelingua inglese per la
preparazione all‘esame “Travel and Tourism
“ Level 1 con l’ente certificatore inglese
London Chamber of Commerce Examinations
Syndicate di Londra di cui la scuola è centro
d’esami dal 2003.
Una nota fondamentale del progetto è stata
rappresentata dall’intervento di un Formatore
di lingua inglese che ha tenuto un corso sulla
metodologia del Project Work, su cui tutto il
progetto e il lavoro degli studenti si è basato.
I destinatari del corso sono stati docenti
dell’istituto e di altre scuole del territorio,
interessati alla metodologia e alle tecniche di
progettazione.
Il progetto è culminato con uno stage di tre
settimane in Inghilterra presso un Tour Operator inglese: ISIS Education and Travel di
Londra. Durante questo periodo gli studenti
hanno lavorato insieme agli esperti inglesi
alla realizzazione del Cd Rom promozionale
ed hanno nel contempo acquisito un bagaglio
di conoscenze tecniche di cui far tesoro per
il loro futuro. Gli studenti hanno, inoltre,
visitato un altro tour operator inglese, Golden
Sun Tour Operator di Londra ed un College
of Further Education, l’Uxbridge College, il
cui piano di studi prevede l’insegnamento di
discipline afferenti il settore turistico e che
offre la possibilità di tirocinio presso un’agenzia
all’interno del college stesso. Questa visita è
stata particolarmente interessante poiché ha
consentito ai nostri ragazzi di presentare il
loro lavoro a studenti inglesi con esperienza
nel settore e di discuterlo con loro.
Durante lo stage ciascun alunno ha registrato
quotidianamente il proprio operato e le proprie
impressioni e riflessioni su un Project Diary
ideato dai ragazzi stessi. Questo strumento
ha fornito occasione di monitoraggio dell’intero
processo all’estero.
In termini di ricaduta il progetto ha consentito
ai docenti dell’istituto una crescita organizzativa
all’interno del dipartimento, una mentalità
più aperta e matura per la progettualità ed
una maggiore esperienza concreta nell’applicazione della metodologia del Project Work.
Gli alunni hanno acquisito un maggiore
entusiasmo per l’apprendimento della lingua,
uno sviluppo notevole delle competenze linguistiche, una maggiore fiducia nei propri
mezzi espressivi, una maggiore consapevolezza dell’importanza dello studio e dell’impegno scolastico, un comportamento più maturo
per il lavoro di gruppo e, soprattutto, la
consapevolezza delle competenze e del comportamento necessari in un contesto di lavoro
mediante contatto concreto e operativo con
il mondo del turismo.
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Elenco riferimento Istituti
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Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
Dipartimento per l'Istruzione
Direzione Generale per gli Affari Internazionali
dell'istruzione Scolastica
Ufficio V
Unione Europea
Fondo Sociale Europeo
Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
2000-2006
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