Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Dipartimento per l'Istruzione Direzione Generale per gli Affari Internazionali dell'istruzione Scolastica Ufficio V Unione Europea Fondo Sociale Europeo Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2000-2006 Programmazione 2000-2006 Obiettivo 1 (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia) 1999 IT 05 1 PO 013 Azione 1.1b “Sviluppo di competenze di base e trasversali nella scuola” Promozione delle competenze linguistiche di base e di settore Azione 1.1c “Sviluppo di competenze di base e trasversali nella scuola” Percorsi linguistici nei Paesi dell’Unione Europea Presentazione Il Programma Operativo Nazionale “La Scuola per lo Sviluppo” nell’individuazione delle linee programmatiche da sostenere nel periodo 2000 – 2006, vuole rispondere a quelli che sono gli obiettivi fondamentali da raggiungere a livello nazionale ed europeo: sviluppo e innovazione del sistema scolastico, miglioramento dell’occupabilità dei giovani e degli adulti, formazione continua e apprendimento durante tutto l’arco della vita attiva, transizione scuola-lavoro, ampliamento delle conoscenze e competenze delle risorse umane, lotta alla dispersione scolastica, parità di genere, ambiente. Il Programma Operativo ha avviato e sta realizzando, anno dopo anno, una serie di azioni nelle sei Regioni dell’Obiettivo 1 (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia) tutte finalizzate a sostenere il Paese nel raggiungimento dei sopradescritti obiettivi. In particolare le azioni che stiamo per descrivere afferiscono al terzo obiettivo che, tra l’altro, si prefigge di sostenere l’apprendimento delle lingue straniere. Ci soffermeremo, qui, su due delle azioni previste dal Programma Operativo Nazionale che contribuiscono allo sviluppo della comunicazione e della conoscenza agevolando la comprensione tra i cittadini europei favorendo, così, anche la coesione sociale che deriva dalla reciproca comprensione. Tali linee sono diventate un impegno ancora più pressante per gli Stati membri della Comunità Europea dopo i Consigli europei di Lisbona (2000), Stoccolma (2001) e Barcellona (2002). Se veramente, entro il 2010, l’Europa vuol diventare “l’economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale” tutti i Paesi Membri devono: Le azioni a cui facciamo riferimento sono finalizzate alla promozione delle competenze linguistiche, ed in particolare: Misura 1 Azione 1.1b: la promozione delle competenze linguistiche di base e di settore anche ai fini della mobilità e flessibilità nell’ambito comunitario e transnazionale e in funzione del sostegno e dell’integrazione dei Piani nazionali del M.I.U.R. per l’apprendimento delle lingue straniere. - migliorare la qualità e l’efficacia dei sistemi di istruzione e di formazione dell’U.E.; - agevolare l’accesso di tutti ai sistemi di istruzione e formazione; Azione 1.1c: - aprire al mondo esterno i sistemi di istruzione e formazione. percorsi linguistici nei Paesi dell’Unione Europea. Al mondo della Scuola è stato attribuito uno dei ruoli fondamentali per il conseguimento degli obiettivi fissati dal Consiglio di Lisbona, ruolo rivenuto strategico a seguito del Consiglio di Barcellona (2002) che ha integrato gli obiettivi di Lisbona con un nuovo obiettivo generale:”rendere entro il 2010 i sistemi di istruzione e di formazione dell’UE un punto di riferimento di qualità a livello mondiale”. L’azione 1.b è un percorso formativo delle durata di 100 ore e coinvolge, in ogni progetto, un gruppo minimo di 15 allievi delle Scuole secondarie superiori. Questa azione vuol sostenere, con metodologie, mezzi e strumenti appropriati ed innovativi sia il potenziamento delle attività di insegnamento e dei percorsi di apprendimento finalizzati al conseguimento di una compe- 3 tenza comunicativa certificabile, e comunque rapportato al livello B1 o B2 del Quadro comune di riferimento europeo, sia la qualificazione della competenza comunicativa e linguistica legata a registri e varietà linguistiche tipiche delle specializzazioni dei singoli indirizzi e ordini di studi. formativi e professionali. L’azione 1.c, della durata di 100 ore di formazione in Italia e 3 settimana in un contesto europeo, è finalizzata a promuovere una specifica attività di approfondimento linguistico ed è mirata alla riqualificazione del profilo formativo/professionale del cittadino/lavoratore in contesto nazionale e multiculturale in un paese dell’UE. Il percorso per il conseguimento di una competenza comunicativa certificabile è finalizzato a mettere gli allievi in grado di comunicare con il livello di autonomia necessaria e sufficiente per essere ascoltato da un parlante nativo e per saper comprendere ascoltando. Questa azione permette, infatti, agli allievi che hanno già maturato sia una buona competenza comunicativa che una buona conoscenza della lingua legata a registri e varietà linguistiche tipiche delle specializzazioni dei singoli indirizzi e ordini di studi un approfondimento della propria Il percorso per il conseguimento di competenze comunicative di indirizzo e settoriali non si riferisce solo ai settori dell’istruzione tecnica, professionale e artistica, ma investe a pieno titolo anche le istituzioni scolastiche con indirizzi non immediatamente professionalizzanti in quanto anche per queste esistono registri d’uso, varietà linguistiche e lessicografia specifica, che interessano anche gli allievi che intendono proseguire gli studi in ambito universitario. Esso si colloca in un filone di sperimentazioni europee di grande interesse e fa riferimento all’uso della lingua straniera finalizzato a veicolare contenuti, compresi quelli disciplinari propri dei singoli ordini di scuole, tipici delle varie discipline e settori competenza linguistica ed una maggiore possibilità di spostarsi all'interno della Comunità Europea con riferimento non solo alla mobilità interculturale ma anche occupazionale. Questa azione vuole concorrere al completamento della formazione linguistica mediante un percorso di “full immersion” per la concreta acquisizione di: competenze linguistiche trasversali attraverso un approccio sistemico di ricerca-azione linguistica interculturale in situazione di autonoma esposizione alla L2 . 4 come mezzo per il raggiungimento dell'obiettivo, ogni attività deve rappresentare un passo in avanti per il completamento del prodotto finale che è lo scopo ultimo del progetto; I destinatari dell’azione 1.c sono i giovani – almeno 15 per ogni progetto – degli istituti statali di istruzione secondaria di secondo grado, la cui formazione linguistica abbia raggiunto il livello B2 del “Quadro comune europeo di riferimento per le lingue: apprendimento, insegnamento, valutazione” (cfr. Common European Framework for - esige una efficace e puntualeammazione progettuale e presuppone una contestualizzazione ed interazione delle quattro abilità linguistiche; - offre opportunità di riutilizzare strutture e lessico quotidianamente ed in situazioni reali; - rende gli studenti responsabili del loro apprendimento e li abitua alla autovalutazione; - abitua gli studenti a lavorare in team (cooperative learning). Ognuno ha un ruolo - è una metodologia che aiuta gli studenti ad organizzare il lavoro fase per fase, mettendoli di fronte alla continua necessità di valutare la qualità del loro apprendimento; Languages: Learning, Teaching, Assessment) debitamente certificato da uno degli enti riconosciuti. Ad oggi i progetti realizzati per l’azione 1.b sono stati 2.100 e per l’azione 1.c 170. - all'interno del gruppo, una responsabilità, ognuno deve dare il proprio contributo. Anche gli studenti più deboli, lavorando in gruppo, sono incoraggiati a svolgere il proprio ruolo guadagnando, altresì, fiducia in sé stessi e nelle loro capacità in quanto parte attiva all'interno del proprio gruppo prima e del gruppo classe poi; In questa azione assume fondamentale importanza la formazione degli insegnanti sulla metodologia didattica suggerita come più idonea - dato il particolare e specifico campo di riferimento:il "Project Work". Essa, infatti: - presuppone un profondo coinvolgimento di altre discipline (cross-curricula teaching); i progetti programmabili nell'area di professionalizzazione postulano l'intervento interattivo di più di una disciplina contemporaneamente; - pone gli studenti al centro del processo formativo; tutte le attività sono calibrate sulle loro conoscenze, abilità e competenze pregresse; - stimola l'interesse degli studenti: attraverso una analisi dei bisogni cognitivi, non solo in termini linguistici ma anche di contenuto, l'insegnante, in sintonia con la classe, individua una serie di percorsi (lavori progettuali) su cui focalizzare la ricerca e lo studio; - insegna agli studenti a confrontarsi con la vita lavorativa futura. Quelle che seguono sono le voci dei ragazzi e le testimonianze dei progetti realizzati da alcune scuole situate nelle aree dell’Obiettivo - coinvolge gli studenti in attività simili a quelle che dovranno affrontare nella loro vita lavorativa prevedendo, quindi, contatti con il mondo esterno e l'utilizzo di strumenti multimediali; 1. Sabrina: "Ho una grande nostalgia. Appena rientrata da Stoccolma ho meditato a lungo sulla scelta universitaria; questa esperienza stava per stravolgere i miei piani, facendomi nascere il desiderio di iscrivermi ad una facoltà linguistica, cosa alla quale non avevo mai pensato prima. Alcune considerazioni sul mio futuro mi hanno portata a scegliere Ingegneria Edile e Architettura, con la forte sensazione che la scelta implica anche una grossa perdita. - è un efficace mezzo di comunicazione: l'uso di materiale autentico nella lingua di riferimento è conditio sine qua non per lo svolgimento del progetto; - postula la lingua non come fine ma 5 Mi sono, però ripromessa di mantenere in esercizio l'uso dell'inglese, magari mi infiltrerò da uditrice in qualche corso della facoltà di Lingue." provare a ideare anch'io un progetto. Ho imparato a dire ciò che penso prendendo come modelli le modalità espressive degli artisti 'conosciuti' nel percorso di approfondimento". 2. Giusy: "Ma chi l'avrebbe mai detto che avrei usato la lingua inglese per comunicare con persone incontrate per caso? Quante prove fatte per formulare frasi e toni giusti che servissero per l'approccio iniziale... Ma, poi, è tutto diventato così spontaneo che non ci facevamo più caso. Devo riconoscere che la consapevolezza in questo progetto l 'ho acquisita solo nella fase finale, e 'del tutto' solo ora." 8. Alfredo: "L'esperienza PON ha suscitato in me la voglia di conoscere, di guardare oltre, di confrontarci, di essere cittadini di un paese senza confini. Ha migliorato le nostre conoscenze linguistiche attraverso il relazionarci con gli altri, abbattendo i nostri muri ditimidezza." 9. Tommaso: "Il project work nasce come attività di gruppo nella quale tutti collaborano alla realizzazione di un prodotto finale. Fin qui niente di strano. Solo una noiosa attività in lingua straniera. Che si è però trasformata in una sensazionale esperienza di lavoro e di amicizia; e che, dopo liti, pianti, discussioni, risate, scherzi, ci ha insegnato il rispetto e l'aiuto reciproco." 3. Luigi: "Questo project work mi ha migliorato molto come persona, anche nello stile di vita. Riesco anèhe ad essere più aperto con gli sconosciuti." 4. Nicole:"All'inizio questa avventura sembrava un sogno, un'illusione, qualcosa di inventato per farci seguire un corso d'inglese. Ma, giorno per giorno, ho iniziato a crederci, a tenerci, a considerarla non più un compito, un impegno per ottenere un risultato, ma un prodotto delle mie mani... Mi ha rubato tanto tanto tanto tempo, ma non rimpiango nessuno degli attimi trascorsi chiusi in quel 'barboso' dipartimento, che siano stati divertenti o faticosi... 10. Gianluca: "Penso che questo progetto sia stato molto interessante sia a livello culturale che sociale. E' un'esperienza che suggerirei a tutti di fare". 11. Concettina:"Tutto iniziò come un gioco, o meglio come una scommessa con me stessa, ma più passava il tempo e più mi rendevo conto che si trattava di una cosa seria ed importante. Questo progetto è stato un'esperienza di vita, che mi è servita per la mia crescita a livello caratteriale; sono riuscita a tirar fuori la vera Concettina, che prima si sentiva a disagio con le altre persone e con il resto del mondo, ma che ora, più di ogni altro, crede in se stessa, nelle sue capacità e qualità." E poi è finalmente arrivato il momento del sospirato viaggio, che di fatto si è rivelato un vero sogno.” 5. Francesco: "Devo dire che in principio ero un po' scettico sulla riuscita di un progetto I difficile da inquadrare, mi sono dovuto ricredere! Nonostante le innumerevoli difficoltà siamo riusciti ad ottenere ciò che volevamo, lasciandoci infine guidare sulla 'retta via'. . . 12. Simona:"Partecipare al project work e partire per uno stage a Stoccolma è un'esperienza che consiglierei a tutti. Magari il gruppo è fondamentale, e soprattutto integrarsi con gli altri, anche quelli che non frequentano la tua stessa classe. Andare in Svezia mi ha aperto nuovi orizzonti, mi ha innescato dentro quella voglia di esplorare, viaggiare, insomma mi ha fatto crescere." E' un' esperienza che mi ha formato non solo dal punto di vista scolastico, ma anche dal punto di vista sociale e umano." 6. Raffaele: "Il project work che ci ha condotto in Svezia è stata un'esperienza unica e irripetibile: Ricordo momenti spesso molto focosi nel portare avanti i lavori e, spesso, sarò onesto, ho pensato di mollare tutto... però non potevo. Quel lavoro esprimeva il mio modo di essere, era quello in cui credo e sento del mondo. Sono felicissimo di aver partecipato a questa esperienza, che mi ha reso più forte nell'animo e più umano nel cuore. Grazie project work!" 7. Angelo: "Ho imparato a lavorare in team, unendo la mia esperienza a quella degli altri. Ho osservato con interesse il metodo e l'organizzazione progettuale, e penso che potrei 6 Istituto D’istruzione Superiore Liceo Scientifico Statale “Galileo Galilei” PAOLA (Cs) Azione 1.1C “PROJECTING A WORKING SELF ABROAD” Questo progetto nasce perché la sua particolare configurazione consente ai discenti di assumere una nuova prospettiva nel guardare al proprio contesto locale, attraverso la partecipazione ad uno stage in contesto europeo. La spinta innovativa della Misura 1, Azione 1.c, guidata efficacemente a partire dalle linee progettuali e accompagnata da una serie di interventi capillari a Il citatissimo Marshall McLuhan aveva preconizzato che “paradossalmente, l’automazione rende obbligatoria l’educazione liberale. Gli schemi sociali e didattici insiti nell’automazione sono quelli del lavoro indipendente e dell’autonomia artistica”. Grazie alla velocità e alla simultaneità con cui si sviluppano oggi le conoscenze, ci troviamo in una situazione del tutto nuova; con la rivo- sostegno dell’azione, ha offerto alla scuola l’opportunità di sperimentare delle trasformazioni che tendono a colmare il divario tra la vita dentro la scuola e la vita fuori della scuola. Avvalendosi della metodologia del Project Work, il lavoro è diventato una pratica di partnership tra discenti e docenti, guidata dalla necessità di creare un prodotto finale. luzione scientifica che si chiama cibernetica c’è il recupero istantaneo dell’informazione, che pone fine alle dicotomie tra tecnologie e cultura, tra arte e commercio, tra lavoro e tempo libero. E’ indispensabile imparare ad imparare autonomamente, affinché gli allievi trovino il sapere nel momento in cui ne hanno bisogno. 7 La configurazione e la metodologia suggerita si sono rivelate un valido strumento per aiutare ed incoraggiare i discenti ad intraprendere questo viaggio, avviandoli a formarsi una propria visione delle cose attraverso un approccio sistemico di ricerca-azione. comunicare in rete” significa saper tradurre la propria personalità e comunicabilità in pixel e bit, che sono altri modi in cui possiamo esprimere i nostri pensieri. Indipendentemente dal luogo e dallo strumento con cui si esprime, la nostra personalità rimane reale. In tal modo gli allievi sono diventati essi stessi il testo da codificare e decodificare, nella Rete e nel mondo reale. Il sito è il contenitore dei risultati di un sondaggio concernente problemi e interessi dei giovani, effettuato attraverso la somministrazione di questionari in Italia e Svezia, sede dello stage, e della comparazione dei dati raccolti. E’, inoltre, il contenitore finale di interpretazioni registrate dagli allievi di testi poetici, canzoni, comic strips di autori contemporanei in lingua inglese; di immagini (dipinti e foto) attinenti i temi delle varie sezioni e sottosezioni del sito; di commenti degli allievi, scaturiti dalle analisi riguardanti le tematiche del sondaggio. Qui è iniziato il riconoscimento di se stessi nell’altro, altro che poteva essere anche di qualche generazione distante da loro. Nella sua fase di ideazione, il progetto ha preso il titolo di “Projecting a Working Self Abroad”, in riferimento ai concetti di Roland Baddeley sul working self (sé da lavoro). Il working self è costituito dai tanti “sé possibili” che si attivano attraverso la working memory (memoria da lavoro) per interpretare il mondo e i nostri comportamenti. Il working self dovrebbe integrare tre domini: - l’actual self: la rappresentazione di noi stessi come individui; - l’ideal self: il sé a cui aspiriamo; - l’ought self: il sé che ogni individuo dovrebbe sviluppare tramite il rispecchiamento nei genitori, negli insegnanti, nella società in generale. La scelta è frutto di una ricerca effettuata nelle biblioteche e nelle raccolte online, ed è stata operata in accordo ai temi concernenti i campi d’indagine del sondaggio. La modalità di scelta, partita da argomenti significativi per loro, ha consentito ai discenti di riconoscere il valore universale delle tematiche trattate nei testi a cui si sono avvicinati, fornendo la possibilità di un’appropriazione che colma quella distanza rispetto al testo letterario che i giovani spesso percepiscono. Ciò ha anche consentito sia un ampliamento dell’orizzonte di osservazione che da individuale è divenuto collettivo, storico, che una capitalizzazione e valorizzazione delle conoscenze. I discenti hanno allestito un sito web: , che fosse il supporto tecnico del progetto, sfruttando e affinando le proprie competente tecnologiche. Abbiamo voluto utilizzare internet perché la comunicazione digitale è fluida, coinvolge il lettore-utente, che tende a diventare un co-autore; anche perché ha una trasferibilità a costi contenuti e, perché ha consentito un processo dinamico nell’attuazione del progetto. L’utilizzo delle ICT ci ha resi sempre più consapevoli che la tecnologia è al servizio dell’idea e mai viceversa. Il sito da noi costruito vuole tentare di smitizzare la virtualità del mondo della Rete. Vale a dire: “saper essere e saper 8 Istituto Tecnico Commerciale “ANTONIO GENOVESI” SALERNO Azione 1.1 c “Un’esperienza all’estero” ad un Project Work incentrato sulle tematiche del marketing e dell’advertising e, al termine dello stage, hanno potuto così realizzare la campagna pubblicitaria sia di un prodotto da immettere sul mercato (una bevanda alcolica) che del servizio offerto dalle scuole di lingua della città di Oxford. Naturalmente, nel corso delle attività di formazione, hanno dovuto apprendere terminologia e tecniche proprie del settore, familiarizzando con il linguaggio pubblicitario, le sue peculiarità e le sue insidie, i problemi etici connessi alla manipolazione dell’informazione. Vento nuovo nella scuola! Sì, una ventata di novità che arriva dal PON Misura 1-Azione 1.1 c “Sviluppo di competenze di base e competenze trasversali nella scuola: percorsi linguistici nei paesi dell’Unione Europea” Anche l’ITC “Antonio Genovesi” di Salerno ha saputo sapientemente usufruire di questa opportunità, attuando uno stage in Gran Bretagna, ad Oxford, che ha coinvolto allievi interni delle quarte e quinte classi. E così il sogno è diventato realtà, la teoria si è trasformata in pratica, l’Inghilterra da realtà geografica lontana è diventata una realtà viva e palpitante nella quale immergersi e con la quale confrontarsi momento per momento. Incontenibile l’entusiasmo dei partecipanti che hanno vissuto quella che essi stessi hanno definito come “… qualcosa da non dimenticare: una irripetibile esperienza di vita!”; forte anche il coinvolgimento dei genitori, grati per l’opportunità “unica “ offerta ai propri figli. Lavorare ad un project work è stata un’esperienza entusiasmante sia dal punto di vista didattico che umano: gli allievi si sono visti e sentiti attori protagonisti del proprio apprendimento e, attraverso le modalità del “cooperative learning”, hanno sviluppato ed esercitato capacità progettuali e relazionali. Uno degli aspetti più significativi di tale esperienza è stata sicuramente la nascita di un gruppo forte e compatto che ha affrontato tutte le novità e i cambiamenti con la coesione e la forza proprie del “gruppo”. Comunicare quotidianamente in inglese, spostarsi all’interno di un contesto nuovo, studiare con insegnanti di madre lingua, incontrare coetanei di diverse nazionalità, tutto è stato vissuto con grande disponibilità ed entusiasmo. Forza collante sono state anche le attività di svago e le visite ai luoghi più suggestivi della zona, durante le quali i ragazzi si sono sentiti ancora di più liberi di esprimersi sia come gruppo sia come singoli. E che dire della presentazione finale del loro lavoro ad un pubblico di esperti e di autorità? Grande il batticuore ma grande anche la soddisfazione; ognuno ha potuto dire “Ce l’ho fatta anch’io!!!”. Quale risultato migliore? Ogni docente sa bene che non c’è successo senza una buona dose di autostima! Il progetto, riservato agli studenti interni in possesso della certificazione livello B2 del “Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue: apprendimento, insegnamento, valutazione” e che hanno superato apposita prova di selezione, ha avuto una durata complessiva di n.100 ore di formazione in sede seguite da tre settimane di permanenza in Inghilterra. Gli studenti hanno lavorato attivamente 9 Istituto Tecnico Commerciale “Pizzini” PAOLA (CS) Azione 1.1 c Da Paola in Europa Inglese e Informatica: un abbinamento vincente! (Dalla relazione di uno dei partecipanti) Si è concluso in questi giorni il progetto PON “Euroschooling Intercultural Language Learning” che ha visto impegnati noi, studenti dell’ITCG Pizzini, nell’apprendimento della lingua inglese in un modo innovativo ed esaltante. In questa avventura siamo riusciti a coinvolgere anche ragazzi di altre scuole e precisamente studenti del liceo Scientifico “Galilei” di Paola, del Liceo Classico “Gioacchino da Fiore”, del Liceo Scientifico di Rende. In 100 ore di attività, portate avanti con grande impegno, il gruppo inizialmente disomogeneo per provenienza e tipo di studi, ma omogeneo per competenze linguistiche essendo tutti in possesso di certificazione del livello B2 del quadro europeo di riferimento, si è coeso ed amalgamato diventando fattivo e collaborativo. Abbiamo lavorato alacramente in aula sotto la guida di docenti madrelinguisti e così quello che a prima vista poteva sembrare il solito corso di lingua si è trasformato in un qualcosa di esaltante e coinvolgente. Durante il lavoro in aula ci siamo soffermati sugli usi e i costumi del paese ospitante per conoscerlo più da vicino e abbiamo attuato simulazioni in lingua di situazioni che si potessero verificare all'interno dell'azienda ospitante. Successivamente ci siamo impegnati nella conoscenza dell'azienda e di tutti i suoi settori operativi , delle aree in cui dovevamo essere inseriti al fine di ottimizzare la nostra presenza nell'ambiente di lavoro. Infine abbiamo profuso tutte le nostre energie per conseguire abilità operative autonome e conoscenze più dettagliate e concrete in merito alla Gestione e manutenzione di Servizi informativi e telematici per le imprese. La novità del progetto è consistita nel fatto che noi studenti ci siamo sentiti veramente protagonisti del nostro apprendimento, in quanto con la metodologia del project work abbiamo scelto gli argomenti e veicolato attraverso la lingua inglese l’insegnamento dell’informatica. Infatti, il nostro obiettivo è stato quello di diventare esperti “web Master” al fine di creare pagine web per l’azienda scozzese: la Capacity Building Project di Edimburgo, che ci aveva commissionato un website per propagandare i servizi offerti dalla Craigmillar Childcare. Il nostro disegno è andato in porto e siamo orgogliosi dei risultati. Nella seconda metà di luglio, accompagnati da due docenti di inglese, siamo partiti per Edimburgo e lì ci siamo trattenuti per tre settimane per effettuare lo stage e una full immersion linguistica. Abbiamo fatto interviste, ricerche, fotografie e lavorato in azienda per tre ore al giorno. Durante la nostra permanenza ad Edimburgo non abbiamo soltanto lavorato, ma abbiamo partecipato anche ad attività sociali e culturali: abbiamo fatto un picnic sui prati del Castello di Craigmillar, un “tour” alle Highlands, una visita al Sindaco della città di Edimburgo e al Cardinale O’Brien, che ci ha, fra l’altro, mostrato la sedia su cui ha posato “le stanche membra” il pontefice Giovanni Paolo II , ospite di sua Eminenza in occasione della sua visita in Scozia. Abbiamo socializzato con ragazzi di varie nazionalità e, soggiornando nel College, abbiamo in parte anticipato l’esperienza universitaria. Questa esperienza ci ha gratificato: basti pensare che due di noi hanno ricevuto dall’azienda una offerta di lavoro! In una Calabria piena di inoccupati non è cosa da poco! Grazie Europa, grazie scuola! 10 L i c e o C l a s s i c o "P . G A L L U P P I " CATANZARO Azione 1.1 c ESPecially learning Nell’ambito del Piano Operativo Nazionale, misura 1.1C, il Liceo classico Pasquale Galluppi di Catanzaro ha realizzato, lo scorso anno scolastico 2003/2004, un percorso formativo denominato ESPecially learning. La lingua specialistica (English for Special Purposes) oggetto del corso è stata quella del settore economico (Business English). Si è pensato, infatti, ad una preparazione linguistica, da realizzare durante le 100 ore previste di apprendimento a scuola, che fosse mirata all’acquisizione-potenziamento di competenze alte e specialistiche, utilizzabili in ambiti diversi del mondo lavorativo, con particolare attenzione ad aspetti quali la formazione in funzione di un ingresso veloce nei sistemi produttivi. Durante lo stage che si è tenuto a Dublino, gli studenti hanno visitato, grazie alla collaborazione dell’Alpha College of English che ha fatto da tramite, banche, sedi di organizzazioni internazionali (Amnesty International), università (Trinity College), enti locali preposti alla tutela dell’ambiente, hotel cittadini in cui vengono tradizionalmente organizzati convegni anche di risonanza internazionale. Agli studenti è stata, quindi, offerta l’opportunità di esercitare le competenze acquisite a scuola, attraverso l’ascolto diretto di native speakers, interviste e conversazioni con manager e rappresentanti del personale lavorativo che erano a disposizione del gruppo italiano. Ciò si è verificato grazie alla attenta gestione delle attività a cura del responsabile della scuola di riferimento, che ha registrato con ammirazione la serietà, la puntualità e anche la preparazione linguistica del gruppo. Al pomeriggio, in laboratorio informa- 11 tico, con l’ausilio di un tecnico esperto, gli studenti sono stati impegnati a produrre elaborati e sintesi sulle visite effettuate al mattino, documentando le esperienze anche con reportage fotografici attraverso l’utilizzo del programma Front-page che consentirà, peraltro, di inserire i risultati di questo lavoro sul sito web dell’istituto, in una sezione apposita dedicata al settore lingue straniere. Per l’annualità in corso, nell’ambito della stessa misura, il progetto Learning in context, in fase di realizzazione, prevede, il raggiungimento di competenze linguistiche equiparabili ai livelli C1/C2 del quadro comune di riferimento europeo, che saranno di nuovo certificate da enti riconosciuti (Trinity o Cambridge). Tali competenze sono finalizzate, tra l’altro, alla produzione, durante lo stage, di un ipertesto multimediale dal titolo “Globalization”, come risultato di una sviluppata capacità di interazione linguistica degli studenti relativamente ai grandi temi della nostra contemporaneità (multiculturalità, ambiente, economia, tolleranza religiosa, ecc). L’impostazione generale del percorso formativo in oggetto, (realizzato secondo la metodologia del Project Work, come da dettami ministeriali) sarà confermata, dati, peraltro, i risultati pienamente soddisfacenti della precedente esperienza sia sul piano della gestione didattica che su quello di una partecipazione motivata e attiva degli studenti nell’acquisire competenze spendibili (linguistiche ed informatiche) e nell’ampliare gli orizzonti culturali attraverso percorsi di studio mirati e un soggiorno funzionale all’apprendimento in un paese della comunità europea. Istituto Tecnico Statale OLBIA (SS) “A. DEFFENU” Azione 1.1 c “Deffenu infos”: realizzazione di un mini telegiornale in francese” L’idea di dedicare una parte significativa di un corso PON di lingua straniera, nell’ambito dell’azione 1.1.b, all’elaborazione di un “prodotto originale” è nata dalla percezione e dall’analisi di due fenomeni: - da un lato, i limiti e le difficoltà riguardanti la competenza comunicativa degli studenti, - dall’altro, la debole “attrattiva” della lingua francese, in un clima culturale poco favorevole allo sviluppo di una reale educazione plurilingue. vede e mi ascolta perché è curioso di sapere e di conoscere”. Sul piano interculturale, i protagonisti hanno “condito” il telegiornale con “motivi e sapori ” vari e diversi. E’ forte la matrice locale ma essa si manifesta non in termini di chiusura bensì come una finestra aperta verso il mondo: “Conosco meglio me stesso per farmi conoscere dall’altro affinché possa incontrarlo e conoscerlo.” Alla luce di queste considerazioni, la realizzazione di un telegiornale è stata pensata come stimolante “pretesto” per affrontare delle sfide sia educative che didattiche, scandito dal motto “Apprendre le français autrement…” Il lavoro svolto, nella sua complessità e multidimensionalità, ha rappresentato per i protagonisti - studenti, docente, tutor – una piacevole occasione per “mettersi in gioco”, centrando l’azione su motivazione, coinvolgimento, protagonismo e, di conseguenza, riducendo i “blocchi” emotivi, relazionali, linguisticocomunicativi che rappresentano, molto spesso, degli ostacoli importanti all’apprendimento. In una dimensione decisamente collaborativa, ogni alunno è stato infatti protagonista attivo del percorso, riuscendo a valorizzare potenzialità e saper fare, nel gruppo e per il gruppo. Per quanto riguarda lo specifico dell’insegnamento della lingua straniera, il Tg ha sicuramente indotto docente e studenti ad un uso autentico e funzionale del francese. La cornice comunicativa ha, infatti, cambiato il rapporto “scolastico” con la lingua straniera: “Sto dicendo e facendo delle cose in francese perché c’è o ci sarà qualcuno che mi 12 Il progetto ha, quindi, rappresentato un “ponte per l’Europa”: tutti gli “alunni – giornalisti” hanno ottenuto la certificazione DELF scolaire 2 e, alcuni di essi, sono stati selezionati per partecipare, nel settembre 2004, ad uno stage di 3 settimane a Bruxelles, nell’ambito del progetto Leonardo. Al loro rientro, raccontando ciò che hanno visto, fatto, imparato attraverso la lingua francese in una realtà nuova e diversa, un ragazzo ha voluto “fare sfoggio” proponendo: «Monsieur, on va remettre ça?!». Ciò ha rinforzato la consapevolezza che, forse, l’esperienza del telegiornale, nella sua genuinità e spontaneità, ha rappresentato un piccolo ma concreto contributo ad un’educazione plurilingue e pluriculturale agita e non solo dichiarata. Liceo Classico “ E.Duni” MATERA Azione 1.1 c “ Let’s Europe B2 “ Il progetto è stato concepito per rispondere alla necessità, a livello locale, di un buon apprendimento della lingua inglese da parte degli alunni del Liceo Classico di Matera. Fino a qualche anno fa l’insegnamento dell’inglese veniva impartito solo per i primi due anni delle classi ginnasiali. Matera si sta affermando sempre di più sul piano economico e turistico. Il Distretto del Salotto, con i suoi 14.000 dipendenti, esporta l’85 % del prodotto in varie parti del mondo,dove sono anche situati uffici e negozi dipendenti. Nel campo turistico Matera accoglie ogni anno un numero sempre maggiore di stranieri; nel settore agroalimentare, i prodotti del Metapontino vengono in gran parte esportati nel Nord dell’Europa. A livello nazionale questa provincia ha chiaramente effettuato un notevole salto di qualità in questi ambiti . A livello europeo gli obiettivi formativi erano, oltre a quelli specificamente 13 linguistici, l’educazione, l’integrazione, la convivenza civile, la tolleranza e la comprensione, l’ampliamento delle relazioni nel territorio. I risultati attesi dal progetto erano le certificazioni per tutti gli studenti fruitori del progetto dell’8° livello- B2 di competenza linguistica. Si è sperimentato, quindi, l’approfondimento dello studio della lingua inglese in modo intensivo, ricorrendo alla professionalità di insegnanti madrelingua che fossero in grado di proporre metodologie nuove ad integrazione dei percorsi curricolari con l’obiettivo di far conseguire agli alunni l’ 8° livello di apprendimento B2 ,certificato da un Ente accreditato. Le metodologie adottate, alternative a quelle tradizionali ,aggiornate, motivanti, "tecnologiche", "provocatorie" e quindi lavoro di gruppo e di coppia, approccio multisensoriale (uso della mimica, musica, grafica, audiovisivi, I PUNTI QUALIFICANTI PC, videoconferenza, ecc) ,role-playing e role-taking L’attività La scuola ha avviato collaborazioni con le agenzie linguistiche presenti nel territorio: • ha posto gli studenti al centro del La docenza dei corsi è stata affidata a quattro esperti madrelingua: • ha fatto comprendere come la lingua sia un efficace mezzo di comunicazione e di relazione; processo formativo; Il team utilizzato è risultato di alta qualità, provvisto di certificato TEFL/TESOL (certificazioni internazionali per l'insegnamento dell'inglese come lingua straniera). • ha prestato continua attenzione alla programmazione e alle quattro abilità linguistiche; • ha fatto ricorso all’uso esclusivo della lingua nelle diverse situazioni; GLI ASPETTI INNOVATIVI • ha reso gli alunni responsabili del loro apprendimento e sviluppato la capacità di autovalutarsi; - attivazione di "Drama Workshops" con la creazione, elaborazione linguistica e drammatizzazione di testi riguardanti il vissuto degli allievi, con enfasi sull'espressione di emozioni e sentimenti; • ha stimolato tutti (docenti e alunni )per meglio organizzare il lavoro e lavorare in team. GLI ELEMENTI DI POSITIVITA’: - miglioramento delle competenze linguistiche, - partecipazione continua e costante ad attività collaterali in cui gli studenti hanno usato la lingua inglese come lingua per la comunicazione: Women’s fiction festival, Global Junior Challenge, Giornalino on line di Matera - socializzazione - disinvoltura nella conversazione" ho vinto l’imbarazzo della conversazione in inglese" N.B. Il Women’s fiction Festival si è svolto a Matera nei giorni 29 Settembre -2 Ottobre 2004 ed ha visto la partecipazione di numerose scrittrici straniere. Gli studenti hanno fatto loro da guide e interpreti. - disponibilità degli insegnanti madrelingua, “sempre sorridenti”. - lavoro intenso ma divertente "Ora riesco a studiare l’inglese in 5 minuti!” - coinvolgimento di tutti nelle varie attività. 14 Istituto Superiore “A. CASCINO” PIAZZA ARMERINA (EN) Azione 1.1 c “ENGLISH PROJECT ABROAD” attenzione su un percorso culturale e artistico della città di Piazza Armerina. Il progetto “English Project Abroad”, caratterizzato da un percorso di “fullimmersion”, è stato finalizzato a promuovere una specifica attività di perfezionamento linguistico. Si è voluto permettere agli allievi un approfondimento della propria competenza linguistica, per una maggiore possibilità di spostarsi all’interno della Comunità Europea. - Fase c) Fase di elaborazione e realizzazione del progetto individuato prima in Italia e poi in Gran Bretagna, durante uno stage di 3 settimane. In Italia il prodotto multimediale su Cd, “A walking tour in Piazza Armerina”, ha riguardato i beni monumentali della Città. I destinatari sono stati 15 studenti che hanno frequentato assiduamente e si sono distinti per impegno, partecipazione e per i risultati conseguiti. Il Progetto, che ha previsto la metodologia innovativa e partecipativa del “Project Work”, si è sviluppato nelle seguenti fasi: Gli allievi, lavorando in team, hanno curato le riprese fotografiche e filmiche e hanno redatto i testi in lingua inglese, riguardanti i percorsi seguiti. - Fase d) Fase di reporting. In questa fase di stage a Londra si è avuta la produzione su Cd di un “project work”, dal titolo “A walking tour in London”. - Fase di formazione del personale sull’utilizzazione del “Project Work” come metodologia di insegnamento; - Fase propedeutica per l’Analisi dei bisogni e delle competenze, accertati tramite somministrazione di tests; Questa fase ha offerto l’opportunità agli studenti di una “full-immersion” nella lingua inglese. Suddivisi in gruppi, hanno organizzato un programma di lavoro di interesse culturale e storico riguardante la città di Londra, per reperire informazioni di base, materiali, mappe, fotografie ed interviste. - Fase a) Fase di orientamento: presentazione e condivisione del quadro progettuale. Questa fase ha guidato gli allievi a prendere coscienza dell’impegno necessario per affrontare il progetto e per raggiungerne gli obiettivi. Ha previsto un primo intervento di riequilibrio (“Competence Balance”) delle competenze di base/settoriali che ha trovato un secondo momento all’interno della fase c). Motivante è risultata la scelta dell’alloggio presso le famiglie, poiché ha consentito agli allievi di potenziare le proprie competenze linguistiche e le relazioni interpersonali. La presentazione del prodotto finale e la sua condivisione con gli altri partecipanti in un contesto organizzato ha fornito occasione di condivisione dell’esperienza effettuata. - Fase b) Fase di sviluppo e consolidamento di una metodologia sistemica di ricerca-azione. - Fase e) Fase di “Follow up”. Ha rappresentato il momento di valutazione dell’esperienza com-plessiva. In questa fase è stata prevista una formazione operativa degli allievi sulle tecniche di progettazione, documentazione e sull’individuazione del lavoro progettuale. A conclusione dell’attività, è possibile esprimere una valutazione del tutto soddisfacente del lavoro realizzato e della formazione maturata da studenti e docenti. Il gruppo studenti, tenuto conto del ricco patrimonio storico-artistico del territorio, ha ritenuto opportuno focalizzare la propria 15 Istituto Tecnico Commerciale ”DOMENICO ROMANAZZI” BARI Azione 1.1 c USE ENGLISH TO PROJECT YOUR FUTURE Il progetto è nato all’interno del dipartimento di lingua inglese con precise finalità: coinvolgere gli insegnanti di lingua inglese nel lavoro di equipe e nell’esperienza di progettazione e conduzione di progetti e, soprattutto, sviluppare contatti con enti inglesi. Il contesto di riferimento è stato la creazione di un ufficio operativo di un tour operator italiano nel Regno Unito il cui obiettivo è pubblicizzare e commercializzare i pacchetti turistici specializzati rivolti al pubblico inglese e riguardanti la promozione di zone turistiche in Puglia. In questo contesto, gli alunni partecipanti hanno realizzato un prodotto finale, nello specifico rappresentato da un CD-Rom che attesta praticamente lo sviluppo delle competenze linguistiche e settoriali acquisite. Questo progetto ha coinvolto docenti, alunni ed istituzioni non solo italiani ma anche inglesi. In Italia docenti di lingua inglese e di economia aziendale dell’istituto hanno lavorato al progetto in qualità di referenti e tutor. I destinatari sono stati 15 studenti provenienti dai tre diversi indirizzi di studio della scuola: Erica (linguistico aziendale), Mercurio (informatico) e Igea (amministrativo), tutti già in possesso del livello B2 di competenza linguistica secondo il Quadro Comune Europeo di Riferimento. Tra gli esperti che hanno guidato il gruppo in questa esperienza ci sono stati: · un Esperto in Dinamiche di Gruppo, per fornire ai ragazzi gli strumenti per interagire tra loro, e per rapportarsi gli uni agli altri in ambito sia scolastico sia lavorativo. · un Esperto di madrelingua inglese per approfondire le conoscenze specifiche e contribuire alla creazione di testi di natura turistica · un Esperto del settore turistico per guidare gli studenti nella ideazione e progettazione di pacchetti turistici mirati alla promozione della regione Puglia all’estero. Inoltre, alla fine del corso di 100, ore gli alunni hanno frequentato alcune lezioni con un altro esperto madrelingua inglese per la preparazione all‘esame “Travel and Tourism “ Level 1 con l’ente certificatore inglese London Chamber of Commerce Examinations Syndicate di Londra di cui la scuola è centro d’esami dal 2003. Una nota fondamentale del progetto è stata rappresentata dall’intervento di un Formatore di lingua inglese che ha tenuto un corso sulla metodologia del Project Work, su cui tutto il progetto e il lavoro degli studenti si è basato. I destinatari del corso sono stati docenti dell’istituto e di altre scuole del territorio, interessati alla metodologia e alle tecniche di progettazione. Il progetto è culminato con uno stage di tre settimane in Inghilterra presso un Tour Operator inglese: ISIS Education and Travel di Londra. Durante questo periodo gli studenti hanno lavorato insieme agli esperti inglesi alla realizzazione del Cd Rom promozionale ed hanno nel contempo acquisito un bagaglio di conoscenze tecniche di cui far tesoro per il loro futuro. Gli studenti hanno, inoltre, visitato un altro tour operator inglese, Golden Sun Tour Operator di Londra ed un College of Further Education, l’Uxbridge College, il cui piano di studi prevede l’insegnamento di discipline afferenti il settore turistico e che offre la possibilità di tirocinio presso un’agenzia all’interno del college stesso. Questa visita è stata particolarmente interessante poiché ha consentito ai nostri ragazzi di presentare il loro lavoro a studenti inglesi con esperienza nel settore e di discuterlo con loro. Durante lo stage ciascun alunno ha registrato quotidianamente il proprio operato e le proprie impressioni e riflessioni su un Project Diary ideato dai ragazzi stessi. Questo strumento ha fornito occasione di monitoraggio dell’intero processo all’estero. In termini di ricaduta il progetto ha consentito ai docenti dell’istituto una crescita organizzativa all’interno del dipartimento, una mentalità più aperta e matura per la progettualità ed una maggiore esperienza concreta nell’applicazione della metodologia del Project Work. Gli alunni hanno acquisito un maggiore entusiasmo per l’apprendimento della lingua, uno sviluppo notevole delle competenze linguistiche, una maggiore fiducia nei propri mezzi espressivi, una maggiore consapevolezza dell’importanza dello studio e dell’impegno scolastico, un comportamento più maturo per il lavoro di gruppo e, soprattutto, la consapevolezza delle competenze e del comportamento necessari in un contesto di lavoro mediante contatto concreto e operativo con il mondo del turismo. 16 Elenco riferimento Istituti 17 Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Dipartimento per l'Istruzione Direzione Generale per gli Affari Internazionali dell'istruzione Scolastica Ufficio V Unione Europea Fondo Sociale Europeo Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2000-2006