La certificazione: uno strumento di semplificazione
e una garanzia di maggiore certezza
nei rapporti di lavoro
Bilancio di una esperienza e prospettive evolutive
nell’ottica della responsabilità sociale d’impresa
Vicenza, 17 dicembre 2007
Confindustria Vicenza
e Università di Modena e Reggio Emilia:
bilancio di una esperienza di successo
Flavia Pasquini
[email protected]
www.fmb.unimore.it
La certificazione dei contratti di lavoro
e di appalto
Procedura volontaria e congiunta
delle parti contrattuali
finalizzata a

ridurre il contenzioso in materia di qualificazione
dei contratti di lavoro

distinguere concretamente il contratto di appalto
dalla somministrazione di lavoro
La certificazione presso l’Università di Modena e Reggio Emilia:
non solo “con” Confindustria Vicenza, ma “grazie a” Confindustria Vicenza
Sintesi dei risultati di tale esperienza:
 in termini di incontro e di interazione tra
Università e mondo delle imprese
 in termini di sviluppo di filoni di ricerca
di interesse comune
L’iter seguito dal Centro Studi Internazionali e Comparati “Marco Biagi”
dell’Università di Modena e Reggio Emilia per divenire sede di certificazione:
Le Università e le Fondazioni universitarie possono essere
abilitate alla certificazione dei contratti di lavoro
esclusivamente nell’ambito di
rapporti di collaborazione e consulenza
attivati con docenti di diritto del lavoro di ruolo
ai sensi dell’articolo 66 del decreto
del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 382
(art. 76, comma 1, lett. c), d. lgs. n. 276/2003)
L’iter seguito dal Centro Studi Internazionali e Comparati “Marco Biagi”
dell’Università di Modena e Reggio Emilia per divenire sede di certificazione:
10 gennaio 2005:
stipula di una
convenzione preliminare
con l’Associazione Industriali della Provincia di Vicenza
e contestuale
domanda di iscrizione all’Albo delle Commissioni di
certificazione istituite presso le Università
alla Direzione Generale della Tutela delle Condizioni di Lavoro
presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
L’iter seguito dal Centro Studi Internazionali e Comparati “Marco Biagi”
dell’Università di Modena e Reggio Emilia per divenire sede di certificazione:
Indicazione della articolazione della Commissione di certificazione,
formata da:
 una Commissione istruttoria
per l’attività preliminare a quella di vera e propria certificazione
degli schemi contrattuali
e in generale per l’assistenza attiva alle parti negoziali;
 una Commissione di Certificazione
per l’attività di vera e propria certificazione dei contratti
di lavoro e di appalto.
(salvo eventuali modificazioni successive da segnalare
ai sensi dell’art. 3, comma 3, del decreto interministeriale 14 giugno 2004)
L’iter seguito dal Centro Studi Internazionali e Comparati “Marco Biagi”
dell’Università di Modena e Reggio Emilia per divenire sede di certificazione:
20 gennaio 2005:
la Direzione Generale della Tutela delle Condizioni di Lavoro
richiede, ai fini della iscrizione nell’Albo, studi ed elaborati
sui seguenti temi:
 Collaborazioni coordinate e continuative,
lavoro a progetto e lavoro occasionale
 Contratto di agenzia
Per ciascun tema di approfondimento assegnato vengono richiesti:
 sintesi dei prevalenti orientamenti emersi in dottrina
 analisi ragionata della evoluzione giurisprudenziale
 analisi evoluzione della contrattazione collettiva
L’iter seguito dal Centro Studi Internazionali e Comparati “Marco Biagi”
dell’Università di Modena e Reggio Emilia per divenire sede di certificazione:
22 febbraio 2005:
con Decreto Direttoriale
la Commissione di Certificazione
istituita presso il Centro Studi Internazionali e Comparati
“Marco Biagi” dell’Università di Modena e Reggio
Emilia
viene iscritta
all’Albo delle Commissioni di certificazione
istituite presso le Università
Passaggi successivi all’avvenuta autorizzazione
quale sede di certificazione:
 13 aprile 2005:
stipula della
convenzione definitiva e operativa (ex art. 66, DPR n. 382/1980)
tra il Centro Studi Internazionali e Comparati “Marco Biagi”
dell’Università di Modena e Reggio Emilia e Confindustria Vicenza

30 maggio 2005:
redazione e approvazione del
Regolamento interno della Commissione di Certificazione
(successivamente modificato in data 13 settembre 2005 e 18 luglio 2007)

22 giugno 2005:
richiesta della Direzione Generale della Tutela delle Condizioni di Lavoro
affinché le venga comunicata l’attività di certificazione fino a quel momento svolta
Passaggi successivi all’avvenuta autorizzazione
quale sede di certificazione:
Attività svolte:




Certificazione dei contratti di lavoro e di appalto
Assistenza e consulenza
Redazione di studi e ricerche congiunte
Organizzazione di convegni e seminari
(rivolti ad imprese, ma anche nell’ambito della alta
formazione universitaria, all’interno della scuola di dottorato)
 Attivazione di borse di dottorato con internship in azienda
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Numero di istanze ricevute
suddivise per luogo di esecuzione della prestazione
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Numero di aziende istanti suddivise per Regione
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Percentuale di aziende istanti suddivise per Regione
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Un bilancio… di successo
La finalità perseguita dal legislatore
è stata raggiunta?
 Se si guarda semplicemente ai dati “quantitativi”… si è ben
lontani dall’obiettivo di diminuire la mole di contenzioso che
grava sui giudici del lavoro
 Se però si presta attenzione ai dati “qualitativi”… sono ben
visibili i primi segnali di cambiamento:
• Volontà di miglioramento
• Certificazione non più vista come un “costo”, ma come un
investimento, o meglio ancora come una forma di assicurazione
Prospettive evolutive

Finalità perseguite inizialmente
dalle imprese:
1. Limitare il contenzioso in materia di qualificazione dei
rapporti di lavoro
2. Limitare gli effetti delle visite ispettive

Finalità perseguite più recentemente
dalle imprese :
1. Migliorare i rapporti e la gestione dei rapporti sindacali
2. Coltivare una logica di responsabilità sociale di impresa
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PRESENTAZIONE Pasquini DEF - Associazione Industriali della