Molluschi: buoni, ma…! Vediamo quali possono essere i rischi per la salute legati al consumo dei molluschi eduli lamellibranchi e come evitarli. I molluschi, costituiscono tradizionalmente un elemento alimentare importante per chi vive nelle zone costiere e rappresentano una “attrazione” gastronomica per chi ama i sapori del mare.Il consumo di molluschi, così come di altri alimenti di origine animale, può rappresentare un pericolo per la salute del consumatore. Tale pericolo deriva dalla possibile presenza di: microrganismi patogeni, o di loro metaboliti, di biotossine di origine algale di sostanze chimiche che possono far insorgere patologie di origine alimentare. La fase critica per la contaminazione dei molluschi è la produzione, vale a dire dalla vita in mare; i molluschi, infatti, sono organismi che si alimentano filtrando l’acqua e trattenendo le particelle organiche presenti. Gli effetti sull’uomo di microrganismi quali le salmonelle o i virus dell’epatite, sono noti da qualche tempo, mentre la ricerca sui meccanismi d’azione delle biotossine algali si è approfondita solo da pochi anni. Il fenomeno non interessa le ostriche né la nostra vongola (Chamalea Gallina) detta anche “poveraccia”; queste sono però interessate alla presenza di microrganismi patogeni, come le salmonelle e gli escherichia coli, o ai metalli pesanti, come il mercurio o il piombo. Il personale dell’area Dipartimentale Sanità Pubblica Veterinaria esegue regolarmente i controlli a mare, negli allevamenti di mitili e nei banchi naturali di vongole, presenti al largo delle nostre coste. Questi controlli servono per verificare che le quantità di biotossina, di microrganismi patogeni e inquinanti ambientali presenti siano nei limiti di sicurezza per il consumatore. In caso contrario, la vendita di questi prodotti è vietata fino al ripristino delle idonee condizioni sanitarie. Pertanto, al fine della tutela della salute, è vietata la raccolta dei molluschi sulla battigia, sulle scogliere, negli ambiti portuali e nelle vicinanze di sbocchi a mare e di canali, da parte dei pescatori professionali e quindi anche a tutti i cittadini. E’ previsto che la vendita dei molluschi possa avvenire solo in confezioni originali sigillate, provviste di etichetta riportante il paese d’origine, le indicazioni del produttore, la data di confezionamento ed il bollo sanitario. Ricordiamoci che non sempre la cottura, anche se raccomandata, riesce ad eliminare la componente microbiologica e virale trattenuta dai molluschi, né ad inattivare le biotossine algali, perciò bisogna consumare solo molluschi sicuramente controllati dal Servizio Sanitario Pubblico. Le fioriture algali in mare sono note fin dall’antichità, ma solo nel corso degli ultimi decenni, con l’affinamento delle tecniche di laboratorio e quelle mediche, si sono potute correlare alcune patologie dell’uomo alla presenza di tossine nei molluschi e associare questa presenza con le suddette “fioriture algali” che si manifestano anche in mari temperati come l’Adriatico. QUALI MOLLUSCHI CONSUMARE? quelli acquistati dal proprio rivenditore di fiducia. quelli in confezione originale. quelli vivi e vitali, con la conchiglia integra. I molluschi filtratori, che accumulano le biotossine come la D.S.P. (Diarrhetic Shellfish Poison) presente in alcuni periodi dell’anno nel nostro mare, sono i mitili, comunemente conosciuti come “cozze”, e le vongole veraci. Azienda USL di Rimini - Dipartimento di Sanità Pubblica – Area Dipartimentale Sanità Pubblica Veterinaria Unità Operativa Igiene Alimenti di origine Animale Via Coriano, 38 – 47900 Rimini – tel. n° 0541/707556/7550 Sportello per la Prevenzione “Spre” – e-mail:[email protected]