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n. 6
ANNO XVII
novembre / dicembre 2015
Rivista bimestrale della Federazione Italiana Tradizioni Popolari
Greta, regina
dello “Zecchino
d’Oro”
Felice
Anno Nuovo
dalla FITP
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Federazione
Italiana
Tradizioni
Popolari
Buone Feste
dal Presidente
e dalla giunta
nazionale
della Fitp
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IL FOLKLORE D’ITALIA
6
Premio “Cocchiara”
All’argentino Nestor Garcia Canclini
il riconoscimento assegnato a Mistretta
L’abito a Torralba
8
n. 06 / 2014
IL FOLKLORE D’ITALIA
Bimestrale d‘informazione
Anno XVII n. 6 -NOVEMBRE / DICEMBRE 2015
Registrazione al Tribunale di Foggia n. 9
dell’8 aprile 2008
DIRETTORE RESPONSABILE
Benito Ripoli
COORDINAMENTO RED.LE
Antonio d’Amico
Francesca Fatone
Rita Laguercia
FOTOGRAFIE
Ilaria Fioravanti
PROGETTO GRAFICO
Sinkronia
STAMPA
Grafiche Lucarelli - Ariano Irpino
Progetto di tutela e promozione
delle Tradizioni Popolari Sarde
FEDERAZIONE ITALIANA
TRADIZIONI POPOLARI
10
PRESIDENTE NAZIONALE
Benito Ripoli
VICE PRESIDENTI
Fabrizio Cattaneo, Nino Indaimo
S. Ginesio, foto & arte
Il piccolo centro marchigiano,
location del calendario FITP
14
Premio Sciacca
Gasperotti dei “Zampagnano Lagano”
premiato per la ricerca musicale
16
IGF Gold Star Awards
A Tobia Rinaldi e Gerardo Bonifati
il massimo riconoscimento mondiale
www.fitp.org
ASSESSORI EFFETTIVI
Gerardo Bonifati, Enzo Cocca,
Fabio Filippi, Antonio Giuliani,
Luigi Scalas, Pamela Trisciani
ASSESSORI SUPPLENTI
Giuliano Ierardi
Mario Srebotuyak
SEGRETARIO GENERALE
Franco Megna
VICE SEGRETARIO GENERALE
Renata Soravito
TESORIERE
Tobia Rinaldo
VICE TESORIERE
Santo Gitto
COLLEGIO SINDACI REVISORI
Giampiero Cannas (Presidente)
Francesco Fedele (Vice Presidente)
Giancarlo Castagna (Membro Effettivo)
Fedele Zurlo (Membro Supplente)
Elisabetta Mannoni (Membro Supplente)
COLLEGIO PROBIVIRI
Nando Fiore (Presidente)
Silvio Giannoni (Vice Presidente)
Nicola Bove (Membro Effettivo)
Andrea Marchesani (Membro Supplente)
Francesco Pilotti (Membro Supplente)
COMITATO D’ONORE FITP
Presidente Emerito
Lillo Alessandro
Comitato Dei Saggi
Aldo Secomandi
Staff del Presidente
Bruno Bordoni
Mario Borroni
Ivo Di Matteo
Francesca Grella
Pietro Prencipe
Pietro Salcuni
Cerimoniere
Michele Putrino
3
editoriale
Quei profughi
bambini…
La Storia ruba loro il futuro,
i Media portano via l’anima
di Benito Ripoli
Presidente Nazionale Fitp
Dopo Aylan sono arrivati tanti
volti di bambini. Da quelli festosamente accolti in Italia, alla piccola
che gattona davanti ad un muro di
poliziotti che le negano il futuro;
da una bimba annegata, al ragazzino che suona il violino, quasi a
portare un fiato di bellezza in un
tempo che bello non è. E poi tante facce: tristi, allegre, scanzonate,
smarrite, addormentate, sporche
e sorridenti di bambini al seguito di genitori. Fra le centinaia di
migliaia di migranti che si sono
mossi nelle ultime settimane, i
minorenni sono una cifra impressionante. La ragione è presto detta: in viaggio ci sono ormai intere
famiglie e chi non può, non vuole o
non sa fuggire, molto spesso, affida i figli ad un parente, a un amico.
E’ la speranza che nasce dalla disperazione. Sembra di essere tornati agli anni tristi della guerra,
quando molti bambini ebrei, furono affidati a parrocchie e famiglie,
per sottrarli al repulisti nazista.
Solo che allora quei volti restavano muti e anonimi, oggi, giornali,
televisioni e, soprattutto, internet
non danno loro tregua. Li privano
dell’ultima dignità mostrandoli senza alcun rispetto, andando
a caccia del dettaglio più crudo.
Eppure ci sono norme di legge e
carte deontologiche, che vietano
di mostrare quei volti. Ma che importa? Chi andrà mai a protestare?
E poi, sono profughi… Il razzismo,
molto più del diavolo si annida nei
dettagli.
Gli occhi sgranati di corpi malnutriti e malvestiti c’inseguono
in ogni momento della giornata.
Dalla TV, dallo schermo di telefonini e tablet. Diritto di cronaca, si
obietterà. Ma la cronaca non può
prescindere dal rispetto di diritti fondamentali come la dignità,
soprattutto, quando l’interesse
pubblico, è in realtà pubblica curiosità. Nel dramma migranti, le
immagini dei bambini, come si
dice adesso, sono “virali”, cioè si
diffondono e colpiscono proprio
IL FOLKLORE D’ITALIA
come una malattia, moltiplicandosi a ogni passaggio. Ma forse il
virus vero è dentro di noi.
Il pudore è ormai una virtù poco
vissuta e praticata. Non c’è vergogna, non c’è rossore davanti a quei
ragazzini che ci accusano con il
loro silenzio. Chissà se una volta
adulti, ci perdoneranno. Forse no,
perché il perdono, prima d’essere
concesso, va chiesto, ma noi stiamo chiedendo solo che la smettano, che restino nel loro mondo arcaico e violento, che non vengano
a ingolfare le nostre città. Che ne
sanno loro del traffico che si crea
davanti alle scuole, quando accompagniamo i nostri figli.
“Loro” a scuola ci vanno a piedi,
percorrendo magari chilometri.
Oppure non ci vanno più, perché
la guerra ha il suo alfabeto, che
comincia sempre dalla lettera A
di aule. Primo: bisogna attaccare
il sapere. Le distruzioni, da parte
dell’Isis, delle vestigia del passato
insegnano.
Ma questi bambini che colpa hanno? Non bastano le sofferenze, i
lutti, le lacrime, la fame di un viaggio nell’ignoto, che assomiglia a
una roulette russa, perché si debba infierire con tutte quelle immagini? Se la storia sta rubando loro
il futuro, i media sembra vogliano
prendersi l’anima. E’ un’escalation intollerabile in cui nessuno
dei tanti Garanti, di cui ci siamo
dotati, garantisce nulla se non il
suo stipendio. Difensori civici, vestali dell’etica, sostenitori del rigore professionale, anche voi siete
stati sopraffatti, come i governanti
miopi, che pensavano che la democrazia si potesse costruire da
un giorno all’altro. Ora ci vanno
di mezzo gli innocenti, che cresceranno, se cresceranno, nell’odio
n. 06 / 2015
e con il desiderio di vendetta. E
quando saranno finalmente adulti, forse, saremo noi a nascondere
i nostri volti nella sabbia, dopo essere annegati nel rimorso per essere stati alla finestra a guardare.
Anzi per aver sottoposto bambini
inconsapevoli a inutili e feroci sevizie mediatiche.
Alla luce di questo apocalittico
quadro umano, ci si chiede: come
si pone il mondo del Folklore e
cosa può fare per scuotere le coscienze?
da assurde stragi terroristiche,
da rigide contrapposizioni religiose, lotte fratricide, gretti nazionalismi, dure prevaricazioni,
egoistiche chiusure, intolleranze
feroci, imbarbarimento politico,
corruzione sfrenata, indifferenza
spietata.
Tutte spie negative che obbligano
a parlare di una società disumanizzata, in preda all’efficientismo,
carente di attenzioni antropologiche, incapace di umiltà, indifferente alla gratuità. “ Dov’è l’Uomo? ”,
Apprestandomi a rispondere a
questa mia ultima domanda, sono
raggiunto dalla voce commossa
e rotta dall’emozione di un cronista del TG 1, che annuncia un
disastroso, orribile, drammatico,
tragico, disumano spietato, attentato. Tre terrificanti esplosioni
(Stade de France, Bataclan, Le Petit Cambodge) e tanti, tanti terroristici colpi di Kalashnikov hanno
troncato la vita di 129 esseri umani e feriti 433. Orrore….! L’ISIS in
nome di un fantomatico Dio, ha
cosparso di giovane sangue le vie
della capitale francese e alimentato la strada dell’odio e della violenza “non si uccide in nome di
Dio”… Una bestemmia.
Ormai viviamo in una società disumana e violenta caratterizzata
ritornerebbe a chiedersi Diogene,
che reclamerebbe, certamente,
la rifondazione di un umanesimo
che ponesse al centro l’Uomo,
come soggetto portatore di diritti
inalienabili, che niente e nessuno
può conculcare, che ogni comunità civile ha il dovere di difendere,
senza distinzione di nascita, di
colore, di razza, di lingua, di religione. Un Umanesimo dove i diritti alla vita, alla libertà, al lavoro,
all’amore, al culto, all’istruzione,
siano pienamente garantiti; la politica miri al bene comune e i nazionalismi debellati. Non rimane,
quindi, che convertirsi a questo
nuovo modello di Umanesimo per
poter costruire una società che sia
veramente a “misura d’uomo”.
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5
l’evento
A Canclini
il Premio
“Cocchiara”
Assegnato al ricercatore argentino
per gli studi demo-etno-antropologici
di Fabio Filippi
Assessore Nazionale FITP
6
S
abato 12 dicembre
2015 a Mistretta, in
provincia di Messina, si sono svolte le
manifestazioni per il
Premio Internazionale Giuseppe
Cocchiara, nato nel 1904 in quella
cittadina dei Nebrodi occidentali
ed illustre studioso della cultura popolare oltre ad essere uno
dei fondatori in Italia, tra la fine
dell’Ottocento e primi decenni del
Novecento, delle scienze demoetno-antropologiche, insieme ad
altri ricercatori siciliani come Giuseppe Pitrè e Salvatore Salomone
Marino. L’attuale istituzione del
premio è stata voluta dalla F.I.T.P.
riattivando l’evento nel 2014
con il conferimento al Professore
Emerito dell’Università di Palermo Antonino Buttitta, allievo di
Giuseppe Cocchiara e ordinario di
Antropologia Culturale.
Fin dal mese di ottobre la regia
organizzativa dell’evento e il conseguente successo sono stati abilmente guidati, in tutti i momenti
sino a quello conclusivo, da Tobia
Rinaldo, il quale, con il valido aiuto
di Angelo Scolaro, presidente del
locale gruppo folklorico Amastra,
è riuscito a stabilire una particolare collaborazione con l’Amministrazione Comunale per programmare i diversi aspetti logistici e le
differenti fasi con cui si è svolta la
manifestazione.
Verso le 10.30, nel Palazzo della Cultura «Mastrogiovanni Tasca», il Presidente Benito Ripoli,
i dirigenti nazionali della F.I.T.P.
e il Prof. Nestor Garcia Canclini
dell’Università di Città del Messico, il quale è stato designato dalla
commissione a ricevere il premio
nella cerimonia del pomeriggio,
sono stati accolti dal Sindaco
Avv. Liborio Porracciolo che li
ha presentati al corpo docente
e agli studenti del liceo classico
«Alessandro Manzoni»: istituto
frequentato nei secondo decennio del Novecento da Giuseppe
Cocchiara. In rapporto a questo
significativo dato biografico sono
intervenuti la preside, i docenti e
gli studenti fornendo interessanti
elementi sulla carriera scolastica
seguita da Cocchiara. Nel complesso dell’incontro, l’intervento
del Presidente Ripoli è stato particolarmente stimolante, in quanto
è riuscito ad interessare i ragazzi
a prendere coscienza delle proprie tradizioni popolari. Sempre la
mattina, la manifestazione è continuata all’esterno, nella periferia
della cittadina, assistendo alla
danza rituale di due statue gigantesche in cartapesta, con corazze
ed elmi di foggia dell’antica Roma,
definite Gesanti Mithia e Kronos
(una maschile e l’altra femminile).
Nell’interno queste statue hanno un all’alloggiamento perché
una persona vi si introduca fino
alle spalle, così possa sollevarle
e quindi procedere con passi di
danza. Questa pantomima viene
eseguita il 7 e l’8 di settembre di
ogni anno durante la Festa della
Madonna della Luce.
Subito dopo, gli ospiti si sono recati in visita al Museo Regionale
delle Tradizioni Silvo-Pastorali
«G. Cocchiara», dove è stato possibile ammirare una straordinaria collezione di dipinti su vetro
a prevalente tema religioso, oltre
agli strumenti e ai prodotti della
cultura materiale agro-pastorale
della regione dei Nebrodi.
Nel pomeriggio la cerimonia è ripresa verso le 16.30 nel Palazzo
della Cultura «Mastrogiovanni
Tasca» dove Tobia Rinaldo ha coordinato la prima fase degli interventi e saluti fatti dal Sindaco,
dall’Assessore alla cultura di Mistretta, dai Professori Ignazio Buttitta, per l’Università di Palermo,
da Mara Benadusi, per l’Università di Catania, da Mario Bolognari,
per l’Università di Messina.
A conclusione di questo primo ciclo di saluti ed interventi ha preso la parola il Presidente Ripoli
che ha espresso la sua particolare
soddisfazione nel continuare il
premio, dopo l’avvio avvenuto a
Palermo nell’edizione del 2014,
proprio a Mistretta dove Cocchiara è nato; inoltre, Ripoli ha sottolineato che per la F.I.T.P. l’istituzione del premio vuole essere un
importante riconoscimento a tutti gli studiosi siciliani per i validi
contributi che essi hanno dato nel
passato ed ancora oggi danno in
ricerche ed analisi sulle tradizioni
popolari italiane.
Nella seconda fase, il coordinamento è passato al presidente della Consulta Scientifica, Prof. Mario Atzori che ha fatto un rapido
cenno al primato della Sicilia per
quanto riguarda l’avvio in Italia
delle ricerche e degli studi demoetno-antropologici. Quindi ha
preso la parola il Prof. Francesco
Faeta dell’Università di Messina
e componente della commissione
del premio. Nella relazione Faeta
ha illustrato l’importanza delle
ricerche e degli studi del Prof. Nestor Garcia Canclini tra i quali gli
aspetti più significativi riguardano l’arte popolare e il meticciato
delle culture; problematiche queste che hanno reso famoso il Prof.
Canclini a livello internazionale,
tanto che attualmente viene considerato uno dei più illustri antropologi.
La cerimonia è proseguita con la
lettura da parte del Segretario Generale della F.I.T.P. Franco Megna
del verbale nel quale viene designato per il 2015 il Prof. Nestor
Garcia Canclini dalla commissione, composta dal Prof. Mario Atzori (Consulta Scientifica F.I.T.P.), dal
Prof. Francesco Faeta (Università
di Messina), dal Prof. Ignazio Buttitta (Università di Palermo), dalla
Prof.ssa Mara Benadusi (Università di Catania), dalla Prof.ssa Sebastiana Paellaci (Amministrazione
Comunale di Mistretta) e dal Dr.
Luigi Scalas (Assessore alla cultura della F.I.T.P.). A questo punto
il Presidente Ripoli consegna al
Prof. Nestor Garcia Canclini il Premio che consiste in un ampio piatto in ceramica sul quale è inciso un
brano tratto da un articolo scritto
da Ernesto de Martino: « Abbiamo
ottenuto i risultati migliori in quelle riunioni in cui, prima ancora di
essere di fronte come ricercatori
e oggetti di ricerca, ci siamo riconosciuti tutti come compartecipi
di una comune speranza di eman-
cipazione reale» («Nuovi Argomenti», I-2, 1953, maggio-giugno:
47-79): accompagna il piatto una
pergamena nella quale è scritta la
motivazione letta dal sindaco.
Quindi viene data la parola al Prof.
Canclini che attraverso alcuni riferimenti essenziali della propria
biografia culturale presenta le
linee fondamentali teorico-metodologiche perseguite nei suoi studi ed indagini etno-antropologici,
in particolare nelle aree mesoamericane. Segue l’intervento conclusivo del Prof. Antonino Buttitta
che ribadisce il primato della Sicilia e dei Siciliani nelle ricerche e
negli studi antropologici. Chiude
la cerimonia il Presidente Ripoli
che ringrazia sia il Prof. Canclini
per aver accetta il premio, sia coloro che hanno contribuito alla riuscita della manifestazione.
Nel contesto dell’evento, sono state di particolare effetto folklorico
le esibizioni del gruppo Amastra
e la presenza dei seguenti gruppi
folklorici siciliani che hanno fatto
da corona alla cerimonia: “Voce
dell’Etna” e i “Figli dell’Etna” di
Catania, “Trinacria” di Agira (EN),
“Marsala in Festa” di Marsala (TP),
“Mata e Grifone” e “I Cariddi” di
Messina, “Città di Milazzo” di Milazzo (ME), “Amastra” di Mistretta (ME, “Valdemone” di Militello
Rosmarino (ME), “I Nebrodi” di
Ficarra (ME), “Kore” di Enna.
In conclusione, si può affermare
che è stata una manifestazione
tramite la quale la F.I.T.P. ha raggiunto un ottimo livello culturale;
questo le consente ormai di ottenere un particolare riconoscimento presso la comunità scientifica
etno-antropologica. Ciò significa
un nuovo successo che si aggiunge
a quello da tempo raggiunto presso il grande pubblico. Pertanto,
grazie a tale positiva esperienza
si rende opportuno perseguire e
perfezionare le istanze di crescita
culturale dei gruppi folklorici con
iniziative che provochino consensi alla costante funzione educativa
svolta dalla F.I.T.P.
www.fitp.org
7
la ricerca
Abito tradizionale,
come nasce
e vive una ricerca
di Fiorella Bassu, Carmelinda Fiori e Federica Fiori
8
L’Associazione Culturale Santu Antine di Torralba (Sassari) ha come
scopo principale lo studio della
storia e della cultura del paese, una
piccola comunità – 997 abitanti –
della Sardegna nord occidentale
e della regione storica LogudoroMejlogu, dove ci sono i resti della
reggia nuragica dalla quale prende
il nome l’Associazione.
Gli interessi fondamentali del
gruppo sono rivolti alla ricerca,
alla tutela e valorizzazione delle
tradizioni popolari e, in particolare, di quelle coreutiche (su ballittu
e su ballu tundu = ballo cadenzato
e ballo tondo). Un’attenzione speciale, tuttavia, negli ultimi anni, è
stata indirizzata al recupero delle
varie fogge dell’abbigliamento popolare tradizionale, specialmente
di quelle che riguardano il vestia-
rio femminile.
Sulla scorta di questa esperienza,
infatti, in questo articolo si intende
offrire un esempio che si propone
di riportare le modalità di condurre la ricerca per rintracciare i
diversi capi dei costumi femminili
indossati, fino ad un recente passato, in circostanze differenti dal
matrimonio. Questo esempio, probabilmente, potrà dare alcune indicazioni ad altri gruppi folklorici
che intendono fare un’esperienza
simile.
L’indagine è stata avviata circa tre
anni fa con vari e differenti contributi di tutti i componenti del
gruppo; nel momento operativo
di ricerca sul campo, l’attenzione è
stata rivolta ad individuare le famiglie proprietarie di abiti femminili
tradizionali. A questo proposito si
deve rilevare che, in un primo approccio, la maggior parte dei ritrovamenti ha riguardato costumi da
sposa; tuttavia, in alcuni casi, sono
stati recuperati anche quelli indossati, fino al primi decenni del Novecento, durante i giorni feriali per
accudire alle faccende domestiche.
In pratica, la ricerca è stata articolata in due fasi fondamentali;
la prima ha riguardato lo spoglio
della letteratura e dei documenti
iconografici pubblicati sull’abbi-
gliamento popolare della Sardegna
con l’intento di scoprire eventuali
elementi individuati in precedenza da altri studiosi. Pertanto, dopo
aver analizzato “lo stato dell’arte”
in ambito storiografico e, quindi,
aver fissato, soprattutto nei documenti iconografici, i caratteri essenziali dei costumi femminili delle comunità culturalmente affini
a Torralba, si è passati a condurre
una capillare ricerca sul campo visitando, come si è già accennato, la
maggior parte delle famiglie, nelle
quali sono presenti anziani e che
conservano, in quanto ereditati,
capi del costume tradizionale.
Questa seconda fase della ricerca
è stata abbastanza complessa a
causa dei rischi che, di fatto, sono
presenti nei rilevamenti sul campo
basati sulla memoria e su inchieste a colloquio libero; come è noto
infatti, per evitare informazioni
errate nell’indagine sono sempre
state condotte verifiche incrociate,
con lo scopo di stabilire la validità
dei dati ricavati in prima istanza.
In tale occasione, durante i colloqui con gli anziani, inoltre, è stata
scoperto l’impiego, fino ai primi
decenni del Novecento, di un abito
femminile di uso comune diverso
da quello utilizzato per il matrimonio. Queste prime indicazioni
IL FOLKLORE D’ITALIA
n. 06 / 2015
NOTA REDAZIONALE
di Mario Atzori
Desidero complimentarmi con i componenti del
gruppo folklorico Associazione Culturale Santu
Antine di Torralba e con le autrici dell’articolo per
l’interessante ricerca condotta per ricostruire le
specificità dei differenti abiti tradizionali della
loro comunità. Non solo hanno dimostrato di
saper condurre con particolare rigore scientifico
una ricerca etnografica, ma soprattutto sono
arrivati ad indicare che gli abiti, nel passato, così
orali poi sono state meglio precisate con specifiche descrizioni delle
fogge dei diversi capi e, quindi, con
il riscontro ricavato da documentazioni fotografiche che, in alcuni
casi, sono state fornite dagli stessi
informatori.
Infine, i relativi riscontri sono stati ulteriormente confermati con
la documentazione iconografica
rintracciata nella storiografia dalla quale si è avviata l’indagine. Da
qui la conclusione che, nella comunità di Torralba, è presente la tradizione di un abito femminile da
sposa e di uno di uso comune che
l’Associazione culturale Santu Antine è riuscita recuperare in tutti i
suoi capi, dei quali si propongono
alcune parti essenziali con la relativa nomenclatura in sardo: gonna
giornaliera (munnedda) in lana,
orbace, cotone di colore nero o
marrone; lunga fino alle caviglie,
increspata dietro talvolta resa più
lunga rispetto al davanti; camicia
(camija), in cotone bianco senza ricami sul davanti della quale
si addossa una pettiera retta con
strisce legate al collo e alla schiena; bustino (imbustu) realizzato
con stecche di palma nana rivestite
con tessuti di poco pregio di vario
colore; si fissa sul davanti con una
fettuccia che passa in apposite aso-
come avviene ancora oggi, si differenziavano a
seconda dell’occasione in cui venivano indossati;
l’abito femminile del matrimonio e delle feste
non era uguale a quello di tutti i giorni o a
quello della vedova. Attualmente, in molti casi,
si verifica la stessa distinzione. In conclusione
si può affermare che la ricostruzione degli abiti
descritti nell’articolo risulta scientificamente
corretta e attendibile tanto che può essere
assunta come esempio.
le; grembiule (fallitta) in cotone
o altra stoffa di colore scuro con
solitamente due tasche; giacchino
(corittu) in cotone o lana di colore
nero o comunque scuro; fazzoletto
copricapo (muncaloru) in lana o
cotone dei seguenti colori: verde,
marrone, nero, blu; si annoda nelle
seguenti varianti: incrociato sotto
il mento con bordi sulle guance (a
corru), piegato a triangolo con le
relative punte che poggiano sulle
spalle (a biccu), sempre piegato a
triangolo con le punte piegate sul
capo (a ducchè).
Nel recupero della documentazione delle diverse fogge si è trovato
anche il costume che, nel passato,
indossavano le donne in lutto oppure usato nelle festività minori.
Questo presenta alcune varianti
significative rispetto all’abito della
sposa che ha la gonna di colore rosso e il copricapo in tulle ricamato.
Come è risultato dalle documentazioni orali, da quelle fotografiche,
così come dai riscontri iconografici riportati nella storiografia, fino
ai primi del Noveceto, il costume
veniva indossato con un fazzoletto copricapo in seta di vari colori
annodato a corru e una gonna di
colore viola.
Nell’economia del presente articolo, necessariamente limitata e vo-
lutamene divulgativa,
si rinuncia a riportare
le indicazioni bibliografiche sulla storiografia e sui documenti
consultati in occasione
della ricerca; inoltre, si
deve notare che tali
riscontri riguardano,
in gran parte, la realtà
storico culturale della
Sardegna. Pertanto,
i gruppi folklorici di
altre regioni che avessero interesse a compiere la stessa esperienza potranno
facilmente ritrovare indicazioni bibliografiche riguardanti l’abbigliamento tradizionale delle rispettive
località regionali. Si ribadisce, inoltre, che la ricerca sul campo dovrà
essere condotta con tanta precauzione e molto rigore scientifico per
evitare i facili entusiasmi spesso
indotti dagli anziani intervistati che,
con i loro racconti, ricostruiscono
momenti lontani nel tempo, talvolta raccontati da altri e dei quali si è
perso un’esatta dimensione storica.
In tutti i casi è indispensabile effettuare verifiche tramite interviste
multiple ed incrociate per la validità
delle quali è indispensabile ritrovare documentazioni iconografiche
quali disegni e fotografie.
www.fitp.org
9
tesseramento 2016
TESSERAMENTO
E AFFILIAZIONE 2016
Dal 1° dicembre 2015 abbiamo data inizio
alle operazioni di affiliazione e tesseramento
per l’anno sociale 2016. Il costo della tessera
e dell’affiliazione, è rispettivamente 10 euro
e 90 euro.
LA DOCUMENTAZIONE RELATIVA
ALL’AFFILIAZIONE DEVE ESSERE
SPEDITA ALL’UFFICIO
TESSERAMENTO
VIA S. SEBASTIANO, 18 - 98122
MESSINA - TEL./FAX 090.771398
I sodalizi che chiedono la adesione alla
Federazione devono far pervenire all’indirizzo
suddetto quanto segue:
1) Domanda di affiliazione*
2) Elenco nominativo componenti il Gruppo
con relativi dati anagrafici
3) Importo affiliazione 90 euro e tesseramento 10 euro a persona
4) Foto, curriculum, stemma del proprio
Comune
5) Statuto (3 copie)
N.B. * Per i Gruppi di nuova affiliazione
si precisa che, oltre alla documentazione
suddetta, la domanda di affiliazione deve
contenere il parere del Comitato provinciale Fitp di appartenenza.
10
LA TESSERA FITP
OFFRE I SEGUENTI SERVIZI
1) Partecipazione attiva alle iniziative artistiche e culturali promosse dalla Federazione
stessa
2) Garanzia dai rischi derivanti dallo svolgimento delle attività sia nella persona dell’iscritto, sia per la responsabilità che lo stesso
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4) Convenzione Autogrill
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amministrativa e tecnica
6) Riduzioni e facilitazioni Siae, secondo
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utilizzo strumenti ed apparecchi audiovisivi
7) Invio materiale editoriale (Il Folklore d’Italia)
8) Diritto di partecipazione alle manifestazioni
Italia e Regioni - Il Fanciullo e il Folklore
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IBAN: IT97J0503416506000000001140).
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convenzione ha consentito ai Gruppi folklorici
affiliati alla Fitp, organizzatori di festival, il
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CONVENZIONE AUTOGRILL
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relativi costi saranno inviati al più presto.
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sedi associative
- Durante la partecipazione a manifestazioni organizzate da Enti pubblici o privati o
dall’Associazione contraente con area di copertura mondiale. Si precisa che dette attività
e/o manifestazioni possono essere:
- Corsi, concorsi, mostre, manifestazioni,
folkloriche o culturali in genere
- Gite e visite guidate e raduni
Si precisa che la copertura assicurativa per
infortuni comprende l’uso di ordinari mezzi
di spostamento guidati da terzi (aerei, treni,
pullman... ) utilizzati per trasferimenti messi a
disposizione dall’ associazione per lo svolgimento delle attività associative.
Somme assicurate:
- Caso di morte € 25.000,00
- Caso di invalidità permanente (con franchigia fissa ed assoluta del 5%) € 25.000,00
- Indennità ricovero ospedaliero (franchigia 3
giorni e max. 40 gg.) € 15
- indennità giornaliera per gessatura e/o
mezzi di contenzione inamovibili applicati e
rimossi in Istituti di cura o da medici (franchi-
gia 3 giorni e max. 30 gg.) € 15
- massimo esborso in occasione di sinistro
catastrofale € 700.000,00
- Responsabilità civile,
(valida in Europa geografica) € 500.000,00
Denuncia di sinistro da inoltrare direttamente
al responsabile assicurativo Fitp, controfirmata dal responsabile dell’Associazione
culturale o Gruppo.
FACILITAZIONI PER I GRUPPI
Trattazione delle pratiche per l’eventuale rilascio delle licenze per lo spaccio di bevande
(alcoliche, super alcoliche) e per la vendita di
generi alimentari per organizzare bar, mense,
etc... Esenzione dall’imposta sulle insegne
indicanti la sede sociale dei Gruppi folklorici
affiliati. Riduzione del 50% sui diritti di affissione e pubblicità. Assistenza nei rapporti con la
Pubblica amministrazione.
SITO INTERNET FITP
Per consultare tutte le attività, i quadri dirigenziali e i Gruppi della Federazione Italiana
Tradizioni Popolari basta collegarsi al sito
www.fitp.org, e per inviare e-mail al Presidente utilizzare l’indirizzo [email protected]
Per la pubblicazione di notizie inerenti le attività dei gruppi sul sito e sulla rivista federale
inviare e-mail a:
[email protected]
SEDE LEGALE DELLA FITP
Box 001 Centro Uffici (T) Viale Ammiraglio
Del Bono, 20 - 00122 Roma
SEDE OPERATIVA
Segreteria del Presidente
Via San Nicola, 12
71013 San Giovanni Rotondo
Tel. e fax: 0882.441108
Email: [email protected]
Cell.: 392.4469426
ORARI UFFICIO
Dalle ore 9.30 alle ore 13.00
e dalle ore 16.30 alle ore 19.00
escluso il sabato.
Con l’augurio di poter contare, ancora una
volta, sulla vostra fiducia in tempi rapidi,
ricordiamo che il tesseramento e l’affiliazione
devono essere effettuati entro e non oltre
il 30 giugno 2016.
LA PRESIDENZA NAZIONALE
ALLEGATO “A” DOMANDA DI AFFILIAZIONE
Spett.le Federazione Italiana
Tradizioni Popolari (FITP)
Ufficio Tesseramento
Il/La sottoscritto/a ______________________________________________________________________________________________
nato il __________________________________ a ___________________________________________________________________
quale Presidente del Gruppo ___________________________________________________________________________________
con sede in __________________________________ Cap. __________________ Via_______________________________________
Tel./Fax __________________________ E-mail ______________________________________________________________________
Visto lo Statuto della FEDERAZIONE ITALIANA TRADIZIONI POPOLARI,
CHIEDE
l’affiliazione____________ del Gruppo alla FEDERAZIONE per l’anno 2016
obbligandosi, altresì a riconoscere ed osservare tutti i Regolamenti organici, tecnici e federali in vigore e quelli che verranno deliberati.
Allega:
a) Copia dello Statuto del Gruppo (solo per Sodalizi di nuova affiliazione)
b) Quota di 90 euro per l’affiliazione
c) Quota di 10 euro a persona per tesseramento componenti il Gruppo
______________________________________, lì ________________________________2016
IL PRESIDENTE
______________________________
Parere del Comitato o fiduciario provinciale, ove non esistente del Comitato o fiduciario regionale o in mancanza di tali organi,
del Consigliere nazionale:
_____________________________________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________,
lì _____________________________________ 2016
IL PRESIDENTE
______________________________
Le quote di Affiliazione e di Tesseramento dovranno essere versate esclusivamente a mezzo bonifico bancario, intestato alla Federazione Italiana
Tradizioni Popolari: codice IBAN IT97J0503416506000000001140 - Presso Banco Popolare Siciliano, 2343 Messina, ag.5
Non saranno ammessi altri sistemi di pagamento.
RETRO ALLEGATO “A”
GRUPPO_______________________________________________________________________________________________
Il Consiglio Direttivo, nominato il ____________________________________________________:_____________è così composto:
Presidente: Sig. ______________________________________________ Via ____________________________________ n.________
V. Presidente: Sig. ____________________________________________ Via ___________________________________ n.________
Direttore: Sig. ________________________________________________ Via ___________________________________ n.________
Segretario: Sig. ______________________________________________ Via ____________________________________ n.________
Cassiere: Sig. ________________________________________________ Via ____________________________________ n.________
Consiglieri:
Sig. ______________________________________________ Via ____________________________________ n.__________________
Sig. ______________________________________________ Via ____________________________________ n.__________________
Sig. ______________________________________________ Via ____________________________________ n.__________________
Sig. ______________________________________________ Via ____________________________________ n.__________________
________________________________, lì __________________ 2016
IL PRESIDENTE
_________________________
Il presente modulo deve essere redatto in 5 copie e trasmesso alla Segreteria del Presidente della Federazione che, ad accettazione, ne restituirà 2 copie: una per il Sodalizio ed una per
il Comitato provinciale.
11
Ritratti in costume
e pagine di libro
a San Ginesio,
un paese d’arte
di Pino Gala
Consulta scientifica FITP
12
C’ero passato vicino tante volte
durante i miei viaggi di ricerca etnografica nelle Marche, ma non mi
ero mai deciso ad entrare in paese. C’è voluto un pretesto culturale
perché io potessi ammirare l’armonia composta di San Ginesio,
uno dei 100 borghi più belli d’Italia. Le mura racchiudono piccoli
gioielli architettonici e pittorici
che spaziano soprattutto fra il Medioevo e l’Evo Moderno.
Tale scenario ha fatto da cornice a
due eventi della FITP che si sono
intrecciati in un’intima atmosfera
autunnale di fine ottobre: abbigliamento tradizionale ed etnografia storica in Italia. L’occasione
di riferimento è stata l’esposizio-
ne degli abiti della tradizione di
ciascuna regione per allestire e
illustrare il Calendario 2016 della
Federazione. I differenti abiti tradizionali della festa impersonati
da un uomo e una donna per ciascuna regione continuano a rimarcare l’eccezionale storia dell’Italia:
oltre mille anni di frammentazione
politica hanno prodotto numerose
identità culturali, moltiplicando e
diversificando così i patrimoni locali e regalandoci oggi abbondanza di varietà espressive e ricchezza culturale in tutti i campi.
In tal modo costumi e foto si sono
disseminati davanti e dentro i monumenti di San Ginesio durante
l’intero fine–settimana come una
collana di piccole perle: l’Ospedale dei Pellegrini, la Collegiata,
pregiata opera di Enrico Alemanno del 1421 con la poderosa torre civica adiacente, la chiesa di S.
Francesco, le mura integre e altri
monumenti.
Ma l’apice dell’incontro è avvenuto la sera del sabato nel magnifico
scrigno del Teatro “Giacomo Leopardi” in piazza Alberico Gentili.
Anche questa “chicca” riafferma
la ricchezza spesso poco nota dei
tesori della provincia italiana: una
sorta di minuscolo anfiteatro di
palchi, stucchi, legni indorati e affreschi che hanno dato prestigio,
in passato, all’arte teatrale.
Qui, alla presenza dei rappresentanti dei gruppi folklorici e di altri spettatori giunti dai vari paesi
della regione, vi è stata la presentazione marchigiana del volume
edito dalla FITP Prima etnografia
d’Italia. Gli studi di folklore tra
‘800 e ‘900 nel quadro europeo
(a cura di G. L. Bravo), opera nata
in seno alla Consulta Scientifica
nazionale della Federazione per
festeggiare i 150 anni dell’Unità
d’Italia. Si tratta della riedizione in
forma digitale di due prestigiose
riviste: i 20 volumi dell’Archivio
per lo studio delle tradizioni popolari di Pitrè e Salomone Marino
e i tre volumi della Rivista delle
Tradizioni Popolari Italiane del De
Gubernatis. Il dvd è accompagnato
da diversi saggi tematici che illustrano il valore delle due raccolte,
quali pilastri insostituibili per la
costruzione delle discipline demoento-antropologiche in Italia ed
oggi ancora ricca fonte di notizie e
informazioni sull’altra Italia, spes-
IL FOLKLORE D’ITALIA
n. 06 / 2015
Il paese marchigiano scenario
per il Calendario 2016 dell’abito tradizionale
so esclusa dai manuali di storia.
La presentazione dell’opera è
avvenuta in forma originale, secondo un modello consolidato di
salotto-intrattenimento televisivo:
un conduttore inanella domande,
risposte degli esperti, curiosità da
parte del pubblico e gradevoli momenti di esibizione di canti e balli
marchigiani da parte di anziani
esecutori del folklore marchigiano. Dopo i saluti del presidente
della FITP Benito Ripoli e degli
assessori presenti, Fabrizio Cattaneo ha illustrato con videoproiezioni come si può consultare il
dvd e le facilitazioni di ricerca dei
contenuti.
A seguire è “andato in scena” il dibattito condotto da Franco Megna:
i proff. Vincenzo Alliegro, Pino
Gala e Ugo Bellesi hanno risposto,
a più riprese, ai tanti quesiti che
l’interesse per la cultura popolare
stimola ancora oggi; così le conversazioni passavano dai concetti
basilari dell’antropologia cultura-
le al senso di identità dell’oggi in
un mondo sempre più omologato
dai processi di globalizzazione,
dalle nuove dimensioni dei contesti “popolari” alla trasposizione
spettacolare di “ricordanze” (per
dirla con Leopardi, eccellente figlio della terra marchigiana) di
vita rurale. Il tutto in un clima
cordiale e direi … familiare, senza
alcuna saccenteria o supponenza,
come un incontro tra vecchi amici
che si ritrovano per crescere insieme.
La serata è scorsa dilettevole e
coinvolgente, sugellata dalla donazione di prodotti tipici del luogo (il
buon vino Carpentano e la Vernaccia di uva nera di S. Ginesio, imbottigliati dalla locale cantina Terre di
San Ginesio) alle rappresentanze
regionali da parte del sindaco Mario Scagnetti e dell’assessore Simone Tardella.
Poi è giunta l’appendice di una
cena collettiva e di un lungo epilogo di giornata fra brindisi, suoni e
canti popolari.
Al mattino l’amministrazione comunale ha organizzato una visita
guidata alla Pinacoteca comunale
e ai segreti di antiche confraternite di flagellanti del luogo.
Strumenti di musica popolare per un click (foto del servizio di Ilaria Fioravanti)
Insomma l’evento, organizzato
dall’abile regia di Donatella Bastari, presidente dell’Associazione
Culturale Staphilè, è stato intenso,
costruttivo e piacevole; la famiglia
FITP ha vissuto un’altra pagina di
utile occasione per un arricchimento individuale e collettivo dei
suoi iscritti.
Un ringraziamento dovuto va a
tutti coloro che si sono adoperati
per la realizzazione dell’incontro,
all’Amministrazione Comunale di
S. Ginesio che ci ha ospitato tutti e
all’infaticabile mitragliata di scatti fotografici di Ilaria Fioravanti,
che con l’obiettivo ha cercato di
estrarre l’anima delle radici delle
nostre mille terre culturali.
www.fitp.org
13
il riconoscimento
Premio Sciacca
a Gasperotti
Gruppo “Zampagnano Lagano”
14
CITTA’ DEL VATICANO – Nella suggestiva cornice dell’Aula
Magna della Pontificia Università Urbaniana, in Vaticano, sono
stati consegnati i riconoscimenti
nell’ambito della XIV edizione del
Premio “Giuseppe Sciacca”, manifestazione che ogni anno premia persone che si sono distinte
nel campo del lavoro, della ricerca e dello studio.
E’ con grande emozione che da
Pomarolo, in provincia di Trento
, è partito un pullman con musicisti, danzatori e sostenitori
dell’Associazione “Zampognaro
Lagaro” per recarsi nella Città del
Vaticano, accompagnando il suo
presidente Attilio Gasperotti, insignito dell’omonimo Premio.
Nella sua infanzia Gasperotti ha
rischiato più volte di morire e
questo gli ha creato un carattere
con una tenacia ed una grande
passione per la vita. La sua più
grande passione è sempre stata
la musica. Finiti gli studi di Conservatorio, ogni minuto lasciato
libero dal lavoro, lo ha dedicato
all’insegnamento e ad una scuola musicale da lui creata. In pochi anni Attilio Gasperotti, dal
carattere tenace, discreto e mite,
caratterizzato, però, da forte personalità, forza d’animo e tanto
amore per la vita, ha fatto sì che
si affermasse nel campo della
musica in generale e del folklore
in particolare.
Dotato di grande pazienza, è portato ad ascoltare ogni consiglio
IL FOLKLORE D’ITALIA
che gli arriva, soprattutto, da coloro che, con lo studio delle tradizioni, hanno indicato il giusto
approccio per una corretta attività folklorica, da portare a modello per chi intende avvicinarsi
al controverso ma affascinante
mondo delle tradizioni.
Ha costruito in pochi anni, riuscendo a trasmettere la sua
passione ai giovani, una grande
banda musicale e dopo 40 ininterrotti anni come Direttore e
Maestro, si è dedicato alla sua più
grande passione, la zampogna
dalla quale non si separa mai. Assieme a Stefano Masera ha pubblicato un libro con dieci danze
trentine, sia in italiano che in inglese con spartiti musicali, passi
di danze ed un dvd illustrativo.
Come tanti gruppi folklorici, è testimonial nel mondo della ricca
cultura tradizionale italiana. Ha
partecipato, con la banda, ai più
importanti Festival Folk del globo: Stati Uniti, Ungheria, Serbia,
Bosnia, Portogallo, Indonesia,
Russia (Kabardino-Balcaria) e
naturalmente in Italia.
E’ stata una grande emozione per
tutti vedere premiato il presidente del gruppo “Zampognaro Lagaro”, Attilio Gasperotti, in un’Aula
Magna stracolma. L’apoteosi e le
emozioni hanno poi fatto tremare i polsi degli astanti, nel momento in cui si sono diffuse le
sublimi note della sua zampogna.
Ha eseguito: “ La Valsugana” e “la
Madonnina”.
Gli sono stati assegnati i premi:
“UN VEGLIERO” ed una . A consegnarglieli, nelle vesti di premiatore ufficiale, il Dottor Fabrizio
Cattaneo, Vice Presidente della
Federazione Italiana Tradizioni
Popolari. A Roma, ad attendere il
Gruppo folklorico “Zampognaro
Lagaro” c’era , per festeggiare il
premiato, il gruppo “ I Unavantaluna” della Sicilia.
La prestigiosa trasferta romana
è terminata con uno spettacolo, tenutosi a Testaccio, nel più
importante teatro di musica po-
n. 06 / 2015
polare italiana. Non si poteva
lasciare la capitale, senza aver
visitato ed ammirato gli splendidi monumenti dell’antica Roma.
Si è ripartiti verso il Trentino
con la certezza di essere stati
protagonisti di un grande evento che lascerà, indelebili, ricordi
prestigiosi e momenti straordinari.
Gasperotti ha portato con sé la
benedizione del Santo Padre,
impartita dalla mitica finestra
del Vaticano.
15
Alcuni momenti del premio svoltosi a Città del Vaticano
www.fitp.org
il riconoscimento
A Tobia Rinaldo
e Gerardo Bonifati
il Premio Internazionale
“I.G.F. Gold Star Awards”
16
Dal 21 al 23 ottobre 2015 si è svolto in Israele, nella città di Haifa, la
cerimonia di premiazione internazionale “I.G.F. Gold Star Awards”,
organizzata dall’Unione internazionale delle federazioni dei gruppi folklorici, col sostegno della Federazione israeliana del folklore
“Albadia” e dall’Istituto italiano di
cultura di Haifa. I Premi sono stati
assegnati a personalità che si sono
distinte nel campo della Cultura
Popolare, nell’organizzazione di
importanti eventi etnostorici, nella direzione di Gruppi Folklorici e
Compagnie di danza che hanno
trasposto temi di vita popolare in
rappresentazioni sceniche, collaborando all’uopo con ricercatori e
studiosi del campo
Nel corso della manifestazione,
svoltasi nel Centro culturale Beit
Aba Hushi, è stato assegnato a sei
studiosi che si sono distinti nel
campo della cultura tradizionale,
il premio “I.G.F. Gold Star”. L’importante riconoscimento è stato
consegnato a: Tobia Rinaldo e
Greardo Bonifayti (Italia), Sylvia
Chassard (Francia), Momi Almog
(Israele), Ernests Spics (Lituania)
e Popi Panopoulou (Grecia). Le designazioni erano state fatte dalle
federazioni folkloriche di ciascuna
nazione aderente ed erano state
approvate dal Consiglio generale
dell’IGF World folklore union.
Alla cerimonia, che per la prima
volta dopo l’istituzione nel 1947
dell’IGF si è svolta nello stato
ebraico, sono intervenuti Maurizio Dessalvi, direttore dell’Istituto
italiano di cultura di Haifa, Dorel Cosma, presidente del World
folklore union IGF, Benito Ripoli
presidente della FITP Federazione italiana delle tradizioni popolari nonché presidente vicario
dell’IGF. Alla manifestazione erano
inoltre presenti numerose autorità israeliane, tra le quali: Raphael
Gamzou direttore generale della
cultura e degli affari scientifici del
Ministero degli affari esteri e Jalal
Safady direttore del Dipartimento
comunitario e della gioventù.
Il Premio internazionale “I.G.F.
Gold Star Awards”, che sostituisce
il precedente “Oscar del folklore”,
è un premio unico che viene assegnato ogni anno a importanti
personalità della cultura mondiale. Il riconoscimento attribuito a
Tobia Rinaldo, fondatore e direttore artistico del gruppo folklorico
“I Cariddi”, ha premiato una vita
dedicata nel campo della tradizionale culturale ed è il risultato della
grande dedizione che da quarantacinque anni egli riserva agli studi folclorici. Tobia Rinaldo, che nel
2011 aveva già avuto assegnato il
riconoscimento di “Padre del folklore”, Personalità benemerite, è dirigente della Federazione Italiana
Tradizioni popolari, dove svolge
l’incarico di Tesoriere nazionale.
Non da meno il riconoscimento
assegnato a Gerardo Bionifati, ditrettore artistico della Pro loco del
Pollino di Castrovillari, in provin-
IL FOLKLORE D’ITALIA
cia di Cosenza. Visibilmente emozionato, Bonifati, già organizzatore di importanti eventi Culturali
quali, Carnevale del Pollino di Castrovillari, “Suoni” Festival EtnoJazz e Civita Nova, manifestazione
per la riqualificazione del centro
storico castrovillarese.
Nella lunga e corposa presentazione letta dal cerimoniere della
manifestazione è stato evidenziato tutto il lavoro svolto con e per
il Gruppo Folklorico locale che
ha visto lo stesso protagonista in
tutto il mondo ed insignito di numerosi riconoscimenti di alto contenuto culturale, come il Premio
Internazionale Giuseppe Sciacca
attribuito dalla Ponteficia Università Urbaniana presso la Città del
Vaticano, il Premio “G. Pitrè” –
S.Salomone Marino della Città di
Palermo, nonché il Premio quale
Gruppo Folklorico del 150° Anniversario dell’Unità D’Italia, assegnato dal Ministero per i Beni e le
Attività Culturali, unico tra oltre
300 gruppi partecipanti .
Un lavoro costante e puntuale che
lo stesso Bonifati ha svolto e svolge nell’ambito della Federazione
Italiana Tradizioni Popolari in
qualità di Assessore alla Cultura,
Tobia Rinaldi e, a destra, il Presidente Ripoli
n. 06 / 2015
Nelle foto
alcuni momenti
durante la premiazione che si è svolta
in Israele
nell’ambito dello I.O.V. in qualità di
Consigliere Nazionale, nel Centro
Internazionale di Danza, Organizzazione riconosciuta dall’Unesco
ed infine nell’ambito del Mibac
(Ministero per i Beni e le Attività
Culturali) quale membro permanente della commissione dedicata
alla musica e alle tradizioni popolari.
Inoltre, grazie alla sue conoscenze specifiche, ha collaborato alla
realizzazione e pubblicazione di
numerosi testi in materia di andropologia culturale e storia delle
tradizioni locali, regionali e nazionali.
Dal punto di vista artistico, coloro i quali hanno goduto del “bel
canto” di Gerardo Bonifati, spesso
evidenziano come la “voce dell’artista che è in lui” riesca, magnificamente, a cogliere e comprendere
l’anima della Calabria, terra che,
per Bonifati, come per Repaci, “più
che alla realtà, appartiene alla geografia dell’anima…” .
Alla cerimonia, che per la prima
volta dopo l’istituzione nel 1947
dell’IGF si è svolta nello stato
ebraico, sono intervenuti Maurizio Dessalvi, direttore dell’Istituto
italiano di cultura di Haifa, Dorel Cosma, presidente del World
folklore union IGF, Benito Ripoli
presidente della FITP Federa-
zione italiana delle tradizioni
popolari nonché presidente vicario dell’IGF. Alla manifestazione
erano inoltre presenti numerose
autorità israeliane, tra le quali il
17
Ministro della Cultura dello Stato di Israele, Miri Regev, Raphael
Gamzou, Direttore generale della
cultura e degli affari scientifici
del Ministero degli affari esteri,
e Jalal Safady direttore del Dipartimento comunitario e della gioventù.
www.fitp.org
l’incarico
Sono di ritorno da un incontro con i gruppi della bassa Basilicata. La pioggia battente e la strada viscida e tortuosa,
mi consigliano di procedere lentamente tra le in�ide carreggiate di montagna della Sila. Il paesaggio, nonostante
la pioggia battente, è straordinariamente incantevole,
popolato di splendidi e rigogliosi uliveti, dai contorti tronchi secolari di rara e selvaggia bellezza. Mi sembra di
attraversare un Eden magico. Lo sguardo è rapito dalle
creste delle montagne che scendono e salgono, formanttaneo
Fabrizio Ca diale IOV
do immagini meravigliose che la fantasia dei pittori ha
ario mon
Vice Segret
disegnato per intere generazioni. Il ticchettio della pioggia, seppur intenso, sembra accompagnare, musicalmente, lo spettacolo
dell’armonia della natura.
18
A rompere l’incantesimo è il solito, immancabile squillo del telefono portatile. Per fortuna
è una voce amica; quella che, frequentemente, mi dà interessanti e buone notizie. In questa
occasione, però, il suo timbro è preoccupato e non promette nulla di buono. Mi dice: “Caro
Presidente, penso di aver combinato un grosso guaio”. Di rimando, gli rispondo: “ Mi fai preoccupare Fabri, cosa hai fatto?”. Cattaneo soggiunge: “Te lo dico tutto d’un �iato, perché l’ho
fatta proprio grossa e sto pensando a come dirlo a mia moglie”. A mia volta chiedendogli:
“Su! Non tenermi sulle spine, cosa è successo?”. Dopo una breve pausa, Fabrizio sbotta: “Mi
sono fatto convincere, cosa vuoi la debolezza e la vanità sono proprie dell’uomo e ho accettato la carica di Segretario Generale dello IOV mondiale. Tu sai, mio caro Presidente, quali
sono i numerosi impegni, che caratterizzano la mia vita, da quelli imprenditoriali a quelli
federali; dai familiari a quelli della conduzione del gruppo”. A questo punto, constatato che
si trattava di notizia interessante e piacevole, per Fabrizio e per la stessa FITP e intuisco l’ironia nella sua affermazione, ho riordinato il mio pensiero organizzando qualche frase per
tranquillizzarlo: “ Dai non preoccuparti, sei giovane e poi sei sempre riuscito a districarti
bene in tutte le situazioni. Comunque ne parliamo domani ora sono in viaggio, in mezzo a
un nubifragio”.
Dopo un lunghissimo viaggio, a notte fonda, arrivo a casa quindi stanco, mi metto a letto. Non riesco a dormire, penso a Fabrizio, a questo nuovo impegno. Due stati d’animo si
contrappongono: preoccupazione ed orgoglio. Decido di alzarmi, in quanto ho deciso di
scrivere. Un articolo per il mio Vice Presidente.
Infatti, con queste poche righe, ho il piacere di tracciare un breve pro�ilo biogra�ico di Fabrizio Cattaneo in seno alla FITP. Da sempre, come avviene nella sua attività professionale, onora, costantemente, i numerosi e gravosi impegni d’imprenditore, nonché quelli di
conduzione dei Gioppini di Bergamo, Cavaliere Jure Pleno del Ducato di Piazza Pontida,
Presidente IOV Italia e �igura poliedrica da oltre 30 anni impegnato nel settore musicale
amatoriale . Ha, difatti, in ogni situazione, dimostrato entusiasmo da neo�ita e da qui le
particolari capacità di saper coagulare intorno a sé giovani e no, verso i quali propone gli
aspetti più suggestivi e interessanti delle tradizioni lombarde e, in particolare, bergamasche. Pertanto, la sua indubbia, sebbene controversa umanità, lo spinge ad interessarsi, dei
problemi dei gruppi e a vivere in viscerale simbiosi con il loro modus viventi.
Nelle vesti di Vicepresidente ha aperto, insieme alla nuova Dirigenza, le porte per far entrare aria nuova negli stantii ambienti del “potere” FITP. Con azioni e modi, non sempre acca-
IL FOLKLORE D’ITALIA
n. 06 / 2015
rezzati dal �ioretto, ma con la veemenza giovanile, propria del personaggio, ha affrontato
i problemi, con visione realistica, nella certezza di sempli�icarli e renderli attuabili.
La sua è una �igura complessa e controversa di imprenditore, amministratore e dirigente
federale, che richiede competenza, spirito di sacri�icio e passione, componenti che abbondano (talvolta troppo). E’ un personaggio dai modi spicci, ma scevro da interessi personalistici a vantaggio della realizzazione del bene comune. Si capisce presto che uno come
Cattaneo non può essere esente dalle sabbie mobili del disamore da parte di ambienti conservatori.
Spero che queste mie considerazioni, contribuiscano a far conoscere, nella sua vera essenza, il personaggio e la facciano apparire nella sua reale e positiva veste. Il tempo che deterge e assimila, con il suo corso inarrestabile, renderà giustizia e visibilità al suo straordinario
pragmatismo ed al suo intuito imprenditoriale.
Ora, quindi, che sono arrivati i riconoscimenti internazionali, Segretario Generale dello IOV
mondiale, mi sento grati�icato dall’avere sempre avuto una particolare considerazione per
la sua lungimiranza nell’attività federale. I comportamenti, contro ogni apparenza, sono lo
specchio dell’anima. Le ineffabili doti manageriali e, soprattutto, umane, sono, come la sua
vita, una conquista preparata e pagata ogni giorno. Conquista scevra da compromessi e
libera; volutamente fuori dalle vie della sperimentazione di bassa lega. Il suo “credo”, il suo
“io” è un discorso culturale, mediato dalla coscienza ma sempre indirizzato a percorrere
la “via dell’anima”. La sua resterà, per me, una �igura sedimentata nella tradizione e nella
cultura di un popolo in cammino, IL FOLKLORE.
Mi preme, quindi, rendergli doverosa riconoscenza per quanto ha fatto e fa per la Federazione, superando i luoghi comuni degli annessi e connessi. Mi sento di consegnare ai frequentatori del nostro mondo e alle nuove generazioni, l’immagine di un uomo ed un amico
d’eccezione, dalle altissime qualità operative. Un prezioso collaboratore in questi miei otto
anni di presidenza. Ha contribuito, in maniera considerevole alla esponenziale crescita della Federazione. E’ stato, senza ombra di dubbio, uno dei grandi arte�ici nel promuovere i
progetti, che hanno permesso il raggiungimento di prestigiosi traguardi internazionali della
Federazione Italiana Tradizioni Popolari.
Leggo da un opuscolo e trascrivo uno scritto di presentazione della IOV: La IOV, porto franco
dei popoli, nata nel 1976, promuove dialogo e convivenza tra gente, appartenente a Culture
diverse, che ha fede in ciò che di bello e di buono l’uomo ha fatto e continua a fare e che tende
all’elevazione spirituale dell’uomo, non poteva sperare in timoniere migliore. Fabrizio rappresenta una leva per agevolare il rinnovamento dell’ organizzazione mondiale in oggetto.
Negli anni si è diffusa in tutti i continenti e oggi vanta sezioni di rappresentanza in ben 177
nazioni con migliaia di soci. E non mancano importanti personalità del mondo culturale: Ministri, Docenti, Universitari, Studiosi, Rettori di Musei. Molte sono le pubblicazioni e ricerche,
ogni anno, edite dalla IOV; interessante il volume “CALENDARIO MONDIALE DEI FESTIVAL”,
preparato annualmente dalla sezione Mongolia ed inviato gratuitamente a tutti i soci. L’ organismo mondiale si occupa di tematiche e �inalità della cultura e della tradizione popolare
ed ha come obiettivo quello di favorire, attraverso il Folklore, la fratellanza, l’ umanesimo,
la cooperazione ed i rapporti tra popoli, senza distinzione tra razze di appartenenza, sesso e
religione. L’organizzazione non governativa (NGO) attualmente è Partner Uf�iciale UNESCO.
www.fitp.org
19
lo studio
Ecco la bella fiaba di Greta
Da Gioiosa Marea a Bologna
per vincere lo “Zecchino d’Oro”
Protagonista del gruppo folklorico “Il Meliuso”
20
di Francesca Fatone
Redazione Fitp
E’ una bellissima fiaba a lieto fine
quella vissuta dalla piccola siciliana Greta Cacciolo. Con il brano “Prendi un’emozione”, Greta
ha vinto l’ultima edizione dello
Zecchino d’Oro, concorso canoro
per bambini, ideato dall’indimenticato Cino Tortorella. Greta ha
solo 8 anni, è di Gioiosa Marea,
comune della provincia di Mes-
sina, ed è una delle componenti
del Gruppo folklorico “Il Meliuso”,
iscritto alla Federazione italiana
tradizioni popolari. Attraverso un
maxischermo, allestito dall’amministrazione comunale presso l’Au-
Alan Lomax a Cardeto
ditorium, tutto il gruppo e tutti i
concittadini hanno seguito l’esibizione della piccola gioiosana che
ha trionfato sul palco dell’Antoniano di Bologna alla 58.ma edizione
dello Zecchino, condotta da Flavio
IL FOLKLORE D’ITALIA
n. 06 / 2015
Shooting fotografico
della piccola Greta
tra Bologna e la sua
Gioiosa Marea
Montrucchio e Cristel Carrisi.
Il brano, testo e musica di Lodovico Saccol, molto ritmato, frizzante
ed orecchiabile, era tra i più ‘quotati’ per la vittoria, raggiunta con
190 voti. Un inno a riconoscere le
proprie emozioni, chiamandole
per nome, con spontaneità e consapevolezza e con quel pizzico di
pura innocenza che solo i bambini, proprio come la nostra piccola
trionfratrice, riescono ad avere.
Greta ha conquistato il pubblico
con un’interpretazione da applausi, trasmettendo buonumore e allegria, con questo brano che parla
di emozioni. Una canzone allineata ai principi di solidarietà e di fratellanza su cui si fonda da sempre
la storica rassegna, dal ritmo coinvolgente, orecchiabile e dal significato profondo. La piccola Greta
sogna di diventare una veterinaria
o di fare la cantante, ha affermato
davanti alle telecamere di Rai 1.
Prima di iniziare a cantare ha salutato i concittadini di Gioiosa, che
al suo ritorno hanno festeggiato
questo bel traguardo.
L’avventura di Greta all’interno
dello storico programma di Rai
1 è iniziata parecchi mesi fa con
la sua candidatura per esibirsi
all’Antoniano di Bologna, le selezioni, la scelta e un percorso che
l’ha vista arrivare agli studi Rai
seguita da tutto il calore della sua
Gioiosa, ma anche da Piraino, che
è il paese dei nonni e del papà, e
dei comuni limitrofi. Soddisfatti il
papà Gaetano, la mamma Sara e il
fratello Loris ma l’emozione più
grande l’ha vissuta Greta in prima
persona.
21
Greta con Flavio Montrucchio, ex GF e presentatore dello Zecchino
www.fitp.org
il progetto
L’Orchestra Etnica
Musicisti, cantori e danzatori nella “montagna del sole”
protagonisti di un nuovo progetto di promozione culturale
Una immagine di gruppo della neonata orchestra Etnica del Gargano (foto: Carrozzo)
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Ci sono anche i “Cantori di Carpino” fra i componenti della neonata Orchestra Etnica del Gargano.
Insieme ad altre realtà musicali
della provincia di Foggia che hanno raccolto l’appello lanciato dal
presidente nazionale della Federazione italiana tradizioni popolari, Benito Ripoli, e che hanno
dato corpo a questo progetto che
sarà coordinato dall’etnomusicologo Salvatore Villani, una delle figure più apprezzate e riconosciute nell’ambito della ricerca e della
cultura popolare della “montagna
del sole”. «Con questo progetto sostiuene Ripoli nel corso del suo
intervento - prende corpo una
nuova, grande proposta della Fitp
che dà “voce” e corpo alla musica popolare della nostra terra.
Nessuna competizione o voglia
di confronti, la nostra Orchestra
nasce con l’esigenza, riconosciuta da tutti i gruppi che hanno partecipato alla riunione, di mettere
insieme le singole esperienze
nel rispetto delle autonomie dei
gruppi che hanno approcciato
con questa iniziativa. Proposta
che nasce sotto l’egida della Fitp
e la spinta del Gruppo folk “Eco
del Gargano” e del Centro studi
tradizioni popolari “Terra di Capitanata”. Abbiamo iniziato le prime audizioni che permetteranno
a Villani di individuare i musicisti
che daranno vita a questo bellissimo progetto».
Oltre che dai “Cantori di Carpino”,
l’invito per è stato raccolto dai
La sede del nuovo
gruppo sarà
ospitata nel centro
pugliese di San
Giovanni Rotondo
IL FOLKLORE D’ITALIA
a del
n. 06 / 2015
Gargano
“Cantori del Gargano”, dai “Gargarensi”, dai “Prapatapumpa Folk”,
gli “Skaria”. Primo step, secondo Ripoli, di un percorso ancora
Anche i Cantori di Carpino protagonisti dell’orchestra
dai “Cantori di S. Paolo Civitate,
dalle “Mulieres Garganiche”. dagli “Aria Sonora”, dagli “Etnomusicantes”, “Dalla Radice al Fiore”,
dai “Pizzeche & Muzzeche” e da-
più articolato. «E’ il primo vagito
della nostra nuova, importante sede concessa dal Comune di
S.Giovanni Rotondo nell’ex sede
conventuale di piazza De Mattias,
destinata a diventare il cuore pulsante di una vera e propria “casa”
per la Federazione mondiale, l’Igf
(Ripoli è il nuovo presidente vicario nda), e la Fitp. In questa struttura prenderà vita il progetto per
creare più attenzione attorno al
nostro mondo e, soprattutto, individuarnee le priorità.
Primi passi, dunque, per la neonata Orchestra che il 16 dicembre
si è esibita a San Severo (Foggia)
e poi a Fiuggi e Roma.
Veri e propri ambasciatori della
cukltura popolare dauna in Italia
e nel mondo con un repertorio
che sta affinando i suoi contenuti
per offfrire momenti di particolare intensità culturale. Questo
progretto parte con idee e obiettivi ben individuati. A breve nuovi percorsi, future aggregazioni
e, soprattutto, nuove idee su cui
confrontarsi. «Una iniziativa che
insieme a Ripoli accarezzavamo
da tempo – aggiunge Villani – e
che ora si è concretizzata grazie
anche agli sforzi e alla disponibilità di musicisti e cantori che
sono accorsi al nostro appello.
E che, dopo varie selezioni, hanno permesso la nascita di questo
gruppo ora pronto a dire la sua in
un contesto molto variegato dove
la tradizione e la ricerca spesso
viengono dimentcati. Noi invece
ne facciamo tesoro e lo applichiamo al nosttro repertorio fondamentalmente “tradizionale”».
23
vita dei gruppi
SASSARI
Festival
“Francesco Bande”
24
Si è svolto il 7° Festival “Francesco Bande” organizzato dal Circolo Culturale Folkloristico “Francesco Bande” di Sassari, nato con
l’intento di valorizzare e divulgare il folklore sardo in tutte le sue
più alte espressioni. L’associazione anche quest’anno ha realizzato, con grande sacrificio, l’evento
nella splendida cornice della settecentesca Chiesa di Sant’Antonio
Abate nota anche con l’appellativo £dei Servi di Maria” poiché
trattasi della sede dell’omonima
confraternita che la gestisce insieme al suo Rettore Don Ferdinando Maria Cornet.
L’edizione 2015 del Festival, ha
avuto come tema: “La voce e le
sue principali caratteristiche nella musica popolare sarda”. Sono
state proposte sia voci soliste sia
polifoniche che hanno eseguito
canti sacri e profani.
L’apertura della serata è stata affidata alla voce solista e organetto
diatonico, di Inoria Bande, che ha
dato un saggio anche di esecuzioni di musica sacra eseguendo
alcuni inni mariani molto diffusi,
per concludere naturalmente con
le composizioni della scuola dei
“Bande”. Ha ricevuto l’attestato
dal Rettore della Chiesa, Don Ferdinando Maria Cornet, che gen-
tilmente ha messo a disposizione
l’utilizzo della Chiesa stessa.
Novità di questa edizione è stata
quella donata alla manifestazione
da un napoletano d’oc, ospite fisso e grande estimatore dell’attività del sodalizio, il dott. Pasquale
Errico, Questore della Polizia di
Stato della Provincia di Sassari.
Ha recitato, entusiasmando il numeroso pubblico compreso un
folto gruppo di inglesi,
la celeberrima poesia del mitico
ed intramontabile, principe Antonio de Curtis, in arte Totò, ‘A
Livella. Come di consueto l’associazione non trascura i giovani
volenterosi e appassionati che si
formano all’arte musicale isolana,
come Matteo Dore da Osilo
Ha fatto seguito proveniente da
Tempio il coro a 5 voci dedicato al
etnomusicologo “Gavino Gabriel”,
anch’egli nativo di Tempio, che ha
la particolarità unica di utilizzare
il basso, la contra, la voce, ed il falsetto che imita la voce femminile
del soprano che è denominata
“falsittu”.
Dalle ultime falde del Monte Lerno, Pattada, arriva il coro “Santa
Rughe” (Santa Croce), Il paese è
un grosso centro agricolo e pastorale. Nel territorio sono disseminati molti nuraghi, sul colle
Olomene si trovano i resti del Castello medioevale omonimo.
Il Circolo cultuirsale folkloristico,
ha organizzato il concerto di chiu-
sura dell’attività 2015 con il patrocinio gratuito dell’Assessorato
alla Cultura del Comune di Sassari, l’evento musicale folklorico
era intitolato: “Ammentos...de...
Nadale ” Durante la serata si sono
alternati artisti che hanno proposto musiche sacre e profane della
tradizione folkloristica isolana,
estera e natalizia. L’associazione, sotto la guida della direzione
artistica di Inoria Bande, propone sempre uno spettacolo basato
sull’avvincente formula: cultura/
spettacolo nella quale si tende a
mettere in risalto tutti gli aspetti
culturali delle varie espressioni
musicali che vengono proposte
dai partecipanti.
IL FOLKLORE D’ITALIA
n. 06 / 2015
NIZZA DI SICILIA
Saccà, eletto presidente dei “Canterini”
Enzo Saccà è il nuovo presidente dei “Canterini della Riviera Jonica Melino
Romolo” di Nizza di Sicilia, in provincia di Messina. L’evento ha avuto una
portata “storica”. Mai, infatti, nei 50 anni di attività del Gruppo si era assistito
ad una vera e propria elezione. Diciamo che, in precedenza, si era unanimemente convinti che il Gruppo fosse Melino Romolo e bastava avere coscienza
di questo. Oggi, invece, venuta meno questa sicurezza, l’Assemblea è stata
chiamata ad una scelta. Quest’ultima non era cosa facile. Non tanto per chi
andava a votare quanto per chi, da quel momento in poi, sapeva di prendere
sulle spalle un tesoro di inestimabile valore storico-culturale.
SERRA STRETTA
La trasferta all’Expo 2015
nell’archivio del Gruppo
«…Nella giornata, animata da una apprezzata
‘incursione’ del gruppo folk dei Canterini di
Serrastretta,…» Così la stampa ha elogiato
l’esibizione del gruppo folk all’Expo dove ha
rappresentato uno spicchio di cultura calabrese
nell’ambito della “Settimana del protagonismo”
dedicata alla Calabria.nA presentare la straordinaria
diversità paesaggistica, naturalistica, agrobiologica
della Calabria i GAL, Gruppi di Azione Locale, attivi
nella promozione e nella valorizzazione dei territori
rurali.
Apprezzamenti e consensi, dunque, per i Canterini di
Serrastretta, che si sono esibiti in più appuntamenti
durante tutta la giornata a loro riservata: il
padiglione della Regione Calabria, l’area di Eataly,
gli assi principali Decumano e Cardo hanno fatto
di contorno al messaggio che il Gruppo ha voluto
trasmettere nelle sue esibizioni: rappresentare
il rapporto diretto dell’uomo col cibo, che oggi si
sta sempre più perdendo a causa dell’avanzata
della grande industria e dei cibi già pronti, ma
che in passato era un aspetto saliente della vita
quotidiana dei nostri progenitori. Le due tarantelle
coreografiche principali su questo tema, infatti, “u
zucculijare” e “la semina” rappresentano proprio
l’essenza di questo rapporto.
La prima descrive la lavorazione della castagna in
tutte le sue fasi, dalla pulitura del sottobosco fino
alla selezione del prodotto finito (essiccato) e dei
vari utilizzi a cui era destinato; la seconda illustra il
lavoro svolto nei campi per la produzione del grano,
altro elemento fondamentale dell’alimentazione
durante tutto l’anno, sia da parte dei contadini in
quanto parte attiva della lavorazione, che da parte
delle massaie, sempre pronte a supportare con i
loro servizi sia i lavori esterni che quelli interni di
casa: badare ai figli, fare il bucato, preparare i pasti
per tutta la famiglia e fare le conserve per i mesi
invernali, in mancanza delle moderne celle frigo.
Non sono mancati tuttavia nemmeno i pezzi più
leggeri e divertenti che hanno tenuto in allegria
le numerose persone accorse all’evento. «Siamo
veramente felici – commenta il presidente Antonio
Vigliotti - in quanto ancora una volta abbiamo
avuto l’occasione di portare su una vetrina così
importante il nome di Serrastretta e di tutta la
Calabria. E’ stato per noi un grande onore essere
per un giorno i messaggeri della cultura e delle
tradizioni calabresi.”.
25
www.fitp.org
vita dei gruppi
GENOVA
Luciano Della Costa
non c’è più
26
La triste notizia della dipartita
di Luciano Della Costa
inevitabilmente mi trasporta
nel ricordo dei lunghi anni
trascorsi insieme in quel mondo
del folclore che ha segnato e
caratterizzato il suo e il mio
cammino. Negli anni 50 erano
presenti in tutti i festival del
Folklore in Italia e all’estero i
gruppi Città di Genova, Canterini
Peloritani di Messina, Canterini
Nicastresi, Coro della Sila,
Danzerini di Aviano, Coro delle
Egadi di Trapani.
In quel periodo Luciano Dalla
Costa proponeva con insistenza
a tutti noi l’unione dei gruppi e
la fondazione di un organismo
che ci rappresentasse a livello
internazionale Negli anni 60 siamo riusciti
a realizzare il suo progetto
e abbiamo fondato la FITPE
(Federazione Italiana Tradizioni
Popolari Enal) oggi FITP
(Federazione Italiana Tradizioni
Popolari). Valori, amicizia,
sincerità erano i messaggi che
hanno fortificato i nostri rapporti. Oggi in Italia la FITP è una grande
realtà grazie ai pionieri Luciano
Dalla Costa, Aldo Secomandi,
Lillo Alessandro, Gianfranco
Grion, Nino Patella. Grande è
oggi il dolore di quanti hanno
conosciuto e frequentato
il nostro carissimo presidente
onorario della FITP e presidente
del gruppo Città di Genova.
Ci mancherà quella gentilezza,
quell’affettuosità, quella
signorilità che traspariva al di
là di certe sue rigide posizioni.
Vogliamo ricordarlo in quei
momenti di serenità che con
Camilla condivideva con noi durante le manifestazioni
nazionali.
GIARDINI NAXOS
Tradizioni popolari e folklore
riprende il percorso nelle scuole
Con la riapertura delle Scuole, il Gruppo folk Naxos diretto
dal Padre del Folklore Cavaliere Nino Buda già pensa come
attivarsi per riuscire a sensibilizzare ancor più i giovani alla
cultura popolare fermamente convinto della grande valenza
culturale e sociale dell’iniziativa proposta ormai da diversi
anni dal Gruppo Folk Naxos con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale.
Durante l’estate lo storico “Gruppo Folk Naxos”, ha avuto
modo di mostrare al pubblico gli eccellenti risultati di questo
progetto didattico.
“Canti e balli della nostra Terra” era il titolo dei saggi-spettacolo di quest’anno, nel corso del quale i giovani allievi
del maestro Buda hanno egregiamente interpretato motivi
della tradizione contadina e marinara locale, serenate d’amore, filastrocche e le cosiddette “canzoni a dispetto”, recuperati dal Gruppo Folk Naxos in oltre mezzo secolo di vita,
nelle campagne e lungo le coste dell’Isola o attraverso lo
studio dei testi del Pitrè, del Vigo, del Favara, del Salomone Marino e di altri eminenti ricercatori ed etnomusicologi.
«E’ stata una stagione memorabile – ha dichiarato a sipario
ormai chiuso il fondatore e direttore del Gruppo Folk Naxos,
Nino Buda –, che oserei definire “antiglobalizzazione”, questo
fattore disumano che tende a far scomparire la nostra identità. Ed è con tale consapevolezza che ogni anno proponiamo
questo progetto didattico sulla cultura e le tradizioni popolari: entrando nelle scuole (a volte anche di altri Comuni)
parliamo ai giovani di sicilianità trasmettendo loro il sapere tramandatoci dai nonni e la nostra lingua, che altrimenti
rischiano di cadere nel dimenticatoio sino a scomparire. Ma
parliamo anche dei grandi autori siciliani (scrittori, poeti e
commediografi quali Martoglio, Meli, Capuana, Buttitta, ecc.)
che hanno sublimato la Sicilia ed il suo dialetto nella letteratura e nell’arte.».
IL FOLKLORE D’ITALIA
OSTUNI
Un lumgo cammino
in giro per l’Italia
Il sodalizio, nato nel 1996 come
Gruppo Folk Città Bianca e ribattezzato nel 2002 con il nome
attuale, nel corso della sua ventennale attività associativa partecipa ai migliori festival del
folklore del panorama nazionale,
toccando ogni regione d’Italia. Nel
2007, a seguito dell’insediamento
dell’attuale Presidente Antonio
Greco, dà il via a un progetto di
ricerca,valorizzazione e divulgazione delle tradizioni popolari della Bassa Murgia e dell’Alto Salento.
Il progetto, oltre alla divulgazione
delle tradizioni popolari attraverso esibizioni folkloriche in ogni
dove, ha visto la nascita di un vero
e proprio “vivaio” di ragazzi che
ogni anno si affacciano al mondo
del folklore insieme alle proprie
famiglie. Per questo l’associazione
vanta da ben 6 anni il riconoscimento della F.ITP come “famiglia
più numerosa d’Italia”, contando
in media circa 120 iscritti annui.
Nel 2008 il Gruppo musicale
dell’associazione incide il primo
lavoro discografico dal titolo “Uagnune e Pecceledde”, una raccolta
di 10 brani tradizionali ostunesi
che ha visto la divulgazione di circa 6.000 copie. Nello stesso anno
propone il suo spettacolo fuori dai
confini nazionali, partecipando
ad una tourneè in Germania. Dal
2010 si pone l’obiettivo di ampliare il ricco repertorio musicale e
di poesie di Ostuni, componendo
nuovi brani tradizionali come Stune, L’emigrande stunese, Peccelè,
Me Pizzica lu core. Sempre dal
2010 mette in scena una manifestazione culturale incentrata sui
bambini, dal nome “Viva Viva la
Befana… ostunese” con l’intento di
valorizzare la figura e la centenaria storia della Befana, oscurata da
Babbo Natale, che ha indirizzato le
festività nel solco della commercializzazione.
Dal 2011 organizza il Festival Internazionale “I Sapori del Folklore”, scambio culturale con realtà
artistiche provenienti da ogni angolo d’Italia e del mondo, associato
alla riscoperta della gastronomia
tradizionale e genuina ostunese,
nonché alla valorizzazione degli
antichi mezzi di trasporto a trazione animale . L’evento ha avuto fin
dalla prima edizione un riscontro
di pubblico notevole, confermata
dal grande successo dell’edizione 2015 con la partecipazione di
oltre 10.000 persone e affermandosi come evento di spicco della
programmazione artistica locale.
Sempre nel 2011, in occasione del
150° anniversario dell’unità d’Italia, il gruppo viene riconosciuto
come “Gruppo di Interesse Nazionale” grazie all’iniziativa promossa dal Tavolo Nazionale per
la Musica Popolare presieduto dal
maestro Antonio Corsi.
Nel 2013 viene inciso il secondo lavoro discografico intitolato
“Terra Mea”, che raccoglie brani
inediti e tradizionali di Ostuni, oltre ad alcuni brani rinomati della
tradizione salentina. Questo lavoro è stato recensito dal prestigioso
BlogFoolk come “…un atto d’amore verso la propria terra..”. Nel giugno del 2015 a seguito del rinnovo
degli organi regionali pugliesi della Federazione italiana tradizionui
popolari, il presidente Antonio
Greco viene nominato unanime
a ricoprire il ruolo di Consigliere
Nazionale della FitpQuesto lungo lavoro portato avanti dal 2007, ha visto i suoi frutti
nel successo della stagione 2015.
il Gruppo ha partecipato al Festival Nazionale del Folklore di Campobasso, all’Aulona Internazional
Folk Festival della città di Valona
n. 06 / 2015
(Albania), al Festival Nazionale
del Folklore di Ferrazzano, a Castelluccio Superiore, al Festival
Internazionale del Folklore di Castrovillari, oltre alle circa 80 esibizioni nelle strutture ricettive e
nelle piazze locali.
Il momento clou dello spettacolo
è la famosa Pizzica Pizzica Tarantata, rievocazione del rito etnocoreutico del tarantismo che viene
riprodotto con orgoglio in maniera fedele, rifacendosi minuziosamente alla storia di questo fenomeno isterico convulsivo presente
prevalentemente nel salento, ma
con casi anche dichiarati in Ostuni. Il merito di questo successo va
quasi totalmente al Presidente Antonio Greco.
www.fitp.org
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vita dei gruppi
REZZATO
10 anni di attività
con una serie di eventi
Ritminfolk è un’associazione
culturale che si dedica alla danza
popolare, e quest’anno festeggia i
10 anni di attività. La danza tradizionale ha il suo luogo di ritrovo
nella piazza, occasione di incontro e di relazione in occasione di
particolari momenti dell’anno, e
quest’importante anniversario
per noi lo vogliamo condividere
prorpio con il nostro territorio,
facendo una grande festa che
coinvolga chi sa già ballare e i
semplici curiosi, i rezzatesi che da
dieci anni ci vedono partecipare
alle feste pubbliche e persone
che vengono da più lontano per
portarci la loro cultura.
Invitati alcuni gruppi conosciuti
in questi anni: vedremo quindi
delle danze brescianissime con il
gruppo di ballerini che viene da
Bovegno, ci saranno le danze del
TEMPIO PAUSANIA
Viaggio in polonia per conoscere
la cultura popolare dell’est Europa
28
L’Accademia Tradizioni Popolari “Città di Tempio”
di Tempio Pausania (Sardegna) fiera della sua attività che ormai è efficiente in modo continuativo dal
1966 e che il prossimo anno festeggerà i 50 anni dalla sua fondazione, ha ottenuto un altro importante
riconoscimento che arricchisce il suo curriculum
artistico, infatti è stata protagonista riscuotendo un
notevole successo dal 21 al 28 Agosto scorso del 47°
International Festival of Highland Folklore di Zakopane in Polonia, fra i pochi festival a concorso del
mondo, ed uno dei più longevi e prestigiosi Festival
Europei.
Unico Gruppo Folklorico in rappresentanza dell’Italia fra 16 gruppi in rappresentanza di altrettante
nazioni, ha ottenuto il primo posto nella sezione II^
“Folklore in artistic arrangement” conquistando il
preziosissimo trofeo “l’Ascia D’Oro” (“Zlota Ciupaga” – Gold highlander Axe) e contemporaneamente
con il solo Coro ha conquistato il primo posto fra i
cantanti/cori che eseguivano canti a cappella.
Il segreto del successo è stato quello di amalgamare in modo impeccabile il corpo di ballo dell’Accademia “Città di Tempio” e le voci dell’Associazione
“Coro Gabriel” che hanno fatto rivivere le ambientazioni arcaiche della Gallura con le antiche danze
accompagnate sia dai tipici strumenti e dal canto a
Tascjia tipico di questa parte della Sardegna.
La delegazione era composta da 28 persone tra
ballerini,musici e coristi:
Il Corpo di ballo dell’Accademia “Città di Tempio”
era composto dai ballerini: Addis Gabriele, Addis
Gruppo Risorgimentale di Lendinara (Rovigo) e le coloratissime
trentine dello Zampognaro Lagaro, e spazieremo in tutto il repertorio europeo con Il Salterio (Brescia), Balliamo sul Mondo (Reggio
Emilia) e il Gruppo Ricerca Danza
Popolare (Verona) fino ad arrivare
all Punjab con gli amici del Bhangra Vibes che Rezzato ha già conosciuto in occasione del 2 giugno.
Saremo accompagnati dalla musica dal vivo.
Mariella, Brundu Alessandro, Brandano Andrea,
Bellu Paolo, Cossu Lorenzo, Gana Luigi, 8) Favini
Elena, Favini Ilenia, Pileri Veronica Piredda Arianna, Pes Stefano, Verre Gabriele, Sanna Silvia, Scolafurru Emilia, Spano Valentina, Uscidda Caterina,
Simone Veronica, Arghittu Roberto, accompagnati
dal musicista Peppino Falconi (organetto, armonica
a bocca e la trunfa) e da Gianmario Pintus (triangolo). ’Associazione “Coro Gabriel” era composta
dai coristi: Muntoni Marco, Bianco Nico, Muntoni
Franco, Sini Franco, Bianco Alessio, Farina Gabriele,
Pedroni Gianmario.
IL FOLKLORE D’ITALIA
LODI
La “Terra del Sole”
vola in Lituania
Esperienza in Lutuania per il
Gruppo Folkloristico “Terra del
Sole” di Lodi. Prima tappa a Vilnius, dove ad aspettarci c’è Dalia,
insegnante d’inglese, personaggio a noi molto noto. Infatti, questa ultima, è stata la terza trasferta nel paese dell’Est Europa.
L’incontro in aeroporto è emozionante e la lacrimuccia si vede in
quasi tutti i nostri volti.
Si passa ad affrontare il viaggio
di 2 ore che separa Vilnius a Kupiskis, si sale in 2 piccoli bus , e
via! Facciamo una sosta a 20 km.
dall’arrivo ad Adomyne, qui è
previsto il pranzo e il primo spettacolo.
Dopo i convenevoli del caso, ci
sediamo a pranzare con zuppa e
carne e patate.
Lo spettacolo lo si fa in una grande sala dove la gente del paesino
aspettava ormai da tempo, agitati
ed impazienti di vedere il Terra
del Sole proveniente dall’Italia.
A fine spettacolo si riparte per
Kupiskis, si arriva dopo 15 minuti, Si va in Hotel , solo 1 ora
di relax e poi in costume per la
performance serale in teatro ! ci
chiedono di fare 1 ora di spettacolo, la serata è dedicata per intero al Terra del Sole.
Avevamo qualche elemento nuovo, ma incoraggiati da tutti gli altri superano brillantemente questo prima vero impegno.
Il giorno dopo si passa alle formalità di rito !
Alle 10 si va tutti dal sindaco che
darà il saluto della città di Kupiskis a noi e alla città di Lodi.
Si parla grazie alla prezioso aiuto
di dell interprete Monika,.
Ci danno il benvenuto nella città, ci consegnano un libro di foto
della città e dei gagliardetti. Poi la
stretta di mano classica sancisce
ufficialità a questo incontro Kupiskis - Lodi immortalato da foto
a più non posso.
Lasciato il comune si va a mangiare , per poi prepararci per lo spettacolo da farsi con tutti i Gruppi
partecipanti il Festival.
Venti minuti ciascuno, noi siamo
gli ultimi come ospiti ,chiudiamo la rassegna in bellezza con i
nostri ritmi facciamo veramente
impazzire il pubblico. La serata si
conclude con un party , tra tutti i
10 Gruppi partecipanti il Festival.
Dopo il momento dedicato agli
assaggi o meglio alla abbuffata,
perché ci avevano presentato veramente un ben di Dio, si passa
alla musica e ai balli. Due fisarmonicisti del Gruppo locale che
peraltro festeggiavano i loro 20
anni di attività, aprono la serata
intonando pezzi tradizionali lituani che coinvolgono tutti in un
grande ballo generale.
La serata è lunga ma noi abban-
doniamo la sala perché davvero
stanchi, per la mole di lavoro
che era stato fatto durante il giorno. Il giorno dopo ,Domenica ci
n. 06 / 2015
spostiamo per visitare un castello sorto in un contesto naturale
da favola,! Il verde delle leggere
colline, gli alberi che si tingono
dei colori autunnali ,con le foglie
gialle e rossicce e dei piccoli laghetti che circondavano il posto
ci fanno tuffare in un mondo da
favola. La sera si va per l’ultimo
spettacolo in un paesino che dista
20 km. da Kupiskis. Un paese di
pochissime anime ci da il benvenuto in una struttura nuovissima
dedicata alla cultura con treatro
all’interno, biblioteche , tutto ciò
che serve per poter dare ai ragazzi del posto strutture e materiale
per sviluppare la loro cultura e
per il loro intrattenimento ludico
quotidiano, insomma la classica
casa della cultura (Dom Culturi)
che è presente in tutti i paesi cosiddetti, paesi dell’est.
www.fitp.org
29
vita dei gruppi
TREVISO
Folklore e Solidarietà,
un matrimonio perfetto
I media danno molto risalto alle
cattive notizie e poco a quelle
buone. Eccone due da Treviso.
La prima riguarda l’iniziativa
dell’associazione “Principato di
Canizzano” che anche quest’anno
ha devoluto gli avanzi della
gestione ad una giusta causa.
L’attenzione è stata rivolta alla
LILT (Lega Italiana per la Lotta
contro i Tumori) ed in particolare
per un programma che riguarda
l’assistenza in corsia ai bambini,
purtroppo, affetti dal male. E’ dalla
costituzione che l’Associazione
di Promozione Sociale, oltre che
collaborare con le altre realtà nel
settore del mantenimento delle
30
tradizioni dei cibi della gente che
ha abitato lungo le rive del Fiume
Sile, ogni anno (questo è il terzo)
devolve gli avanzi di gestione a
scopi sociali.
La seconda riguarda l’iniziativa
“Folclore per la Vita”. Cinque
gruppi del Trevigiano (Gruppo
Folcloristico Pastoria del Borgo
Furo, Gruppo Coro Palio di Zero
Branco, Gruppo Le Baghe della
Zosagna, Gruppo I Fioi del Fio’
e Associazione di promozione
sociale Principato di Canizzano)
hanno organizzato uno spettacolo
folcloristico nella piazza centrale
di Treviso domenica 18 ottobre.
Il ricavato è stato donato ad una
associazione di Treviso chiamata
ADVAR che, nel suo Hospice ed
attraverso volontari, assiste i malati
terminali di tumore gratuitamente
sia presso l’Hospice che a domicilio.
La giornata, favorita anche dal bel
tempo, è stata altamente positiva
sia come afflusso di persone sia
ai fini della raccolta di fondi. Il
Comune di Treviso ha dato il suo
appoggio mettendo a disposizione
la piazza più prestigiosa della
città.Nell’occasione il Principato
di Canizzano ha organizzato una
castagnata che ha attratto molte
persone e, visto il successo, i
responsabili di ADVAR hanno
chiesto che si ripetesse la castagnata
anche in occasione di una marcia
che ha avuto luogo domenica 25
scorso. Anche qui un successo ed
una grande soddisfazione di chi
ha dedicato tempo ad una causa
nobile.
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Felice Anno Nuovo dalla FITP