OPUSCOLO INFORMATIVO SUI DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO RIVOLTO AI DOCENTI Disturbi dell’Apprendimento Prima di iniziare il nostro percorso informativo di conoscenza sui disturbi dell’apprendimento scolastico cerchiamo di riflettere su ciò che può accadere in tante classi del primo ciclo della scuola primaria. Quindi pensiamo a quei bambini in difficoltà e cerchiamo di capire cosa succede quando l'apprendimento delle abilità di lettura e scrittura non segue il ritmo della maggior parte dei compagni. Iniziamo a porci qualche domanda sul perché e in quali situazioni questo può accadere. Esistono tanti motivi per cui si può 'andare male a scuola '. Per comprendere la natura del problema e costruire con il bambino un intervento didattico specifico e mirato è importante conoscere le cause delle difficoltà. Nel caso di patologie pre-esistenti all'ingresso scolastico, che coinvolgono globalmente le funzioni cognitive e le strutture corporee, il disturbo di apprendimento non è che il sintomo di un quadro generale problematico. In questi casi nessun adulto rimane sorpreso da possibili difficoltà scolastiche del bambino. In questo percorso di formazione noi rivolgeremo la nostra attenzione ad altri tipi di difficoltà di apprendimento che emergono con l'ingresso a scuola in soggetti senza pre-esistenti/evidenti disturbi o deficit. Queste difficoltà costituiscono un'entità nosologica distinta e vanno ad aumentare la percentuale di bambini con difficoltà scolastiche prevedibili sulla base di disabilità presenti fin dalla scuola dell'infanzia. All'interno di questa categoria occorre differenziare ulteriormente quelli che sono dei disturbi a-specifici dell'apprendimento (di derivazione ambientale) da quelli che invece vengono definiti Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA). DISTURBI NON SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO Considerando la carriera scolastica di moltissimi studenti ci si accorge che oltre ai DSA ci sono altre problematiche spesso legate al contesto familiare, al contesto scolastico o alla motivazione dello studente (disturbi a-specifici anche definiti disturbi non specifici dell'apprendimento). I disturbi non specifici di apprendimento si riferiscono a una disabilità ad acquisire nuove conoscenze e competenze non limitata a uno o più settori specifici delle competenze scolastiche, ma estesa a più settori. Sia il DSM-IV che l’ICD-10 prevedono anche una categoria diagnostica denominata disturbo di apprendimento non altrimenti specificato (APA, 1994), categoria residua del capitolo dei disturbi specifici di apprendimento. Prima di includere il disturbo di un bambino in questa categoria diagnostica è necessario escludere la presenza di un’eziologia tra quelle che notoriamente possono incidere negativamente sull’apprendimento e che possa di per sé giustificare il quadro clinico. Nel loro insieme questo grande gruppo di problematiche coinvolge circa il 20% degli studenti italiani, ovvero uno studente su 5 (Cornoldi C., 1991). Una difficoltà di apprendimento è qualsiasi impedimento incontrato da uno studente durante la carriera scolastica collegata e collegabile a problemi contestuali, economici, socio-culturali e/o emotivomotivazionali. Il DSA, invece, descrive delle problematiche più gravi e specifiche legate al processo di apprendimento, non collegabili direttamente a problematiche contestuali e/o sociali o che riguardano l'intelligenza generale. Disturbi Specifici dell'Apprendimento: definizioni Cerchiamo ora di definire e chiarire quali siano gli elementi distintivi di un Disturbo Specifico dell'Apprendimento (DSA) per distinguerlo dalle comuni difficoltà scolastiche o da difficoltà scolastiche secondarie. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dato la seguente definizione: L’ICD-10 (Classificazione Internazionale delle malattie, OMS, 1992) e il DSM-IV (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, APA, 1995) presentano una chiara e concorde definizione di questi disturbi. Un ulteriore sistema di classificazione che può essere interessante consultare è l’ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute, OMS, 2001) e, in particolare, la categoria “Apprendimento e applicazione delle conoscenze”. I Disturbi dell’Apprendimento vengono diagnosticati quando i risultati ottenuti dal soggetto in test standardizzati, somministrati individualmente, su lettura, calcolo, o espressione scritta risultano significativamente al di sotto di quanto previsto in base all’età, all’istruzione, e al livello di intelligenza. I problemi di apprendimento interferiscono in modo significativo con i risultati scolastici o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di lettura, di calcolo, o di scrittura (DSM-IV, APA, 1995). … sono disturbi nei quali le modalità normali di acquisizione delle capacità in questione sono alterate già nelle fasi iniziali dello sviluppo. Essi non sono semplicemente una conseguenza di una mancanza di opportunità di apprendere e non sono dovuti a una malattia cerebrale acquisita. Piuttosto si ritiene che i disturbi derivino da anomalie nell’elaborazione cognitiva legate in larga misura a qualche tipo di disfunzione biologica. Come per la maggior parte degli altri disturbi dello sviluppo, queste condizioni sono marcatamente più frequenti nei maschi (ICD-10, OMS, 1992). Le manifestazioni psicologiche più frequentemente associate ai DSA risultano essere una spiccata tendenza alla demotivazione (è molto alta la percentuale di soggetti con DSA che abbandonano la scuola), scarsa autostima, limitato senso di autoefficacia e deficit nelle abilità sociali. Alcuni disturbi comportamentali quali ad esempio il Disturbo della Condotta, il Disturbo Oppositivo Provocatorio si trovano molto spesso in associazione con i DSA. I DSA sono caratterizzati da cambiamenti significativi nella manifestazione dei sintomi in relazione all’età. La manifestazione dei DSA generalmente si caratterizza per lentezza nell’elaborazione dello stimolo; scarsa automatizzazione delle procedure e delle strumentalità di base (lettura, scrittura, calcolo), conservando un'adeguata comprensione concettuale. Con il termine Disturbi Specifici di Apprendimento ci si riferisce ai soli disturbi delle abilità scolastiche, e in particolare a dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia. Criteri che caratterizzano i DSA La principale caratteristica per una definizione dei DSA è quella della specificità, intesa nel senso che il disturbo interessa uno specifico dominio di abilità in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. In questo senso, il criterio principale necessario per stabilire la diagnosi di DSA è quello della discrepanza tra abilità nel dominio specifico interessato (deficitaria in rapporto alle attese per l’età e/o la classe frequentata) e l’intelligenza generale (adeguata per l’età cronologica). In virtù del criterio nucleare della discrepanza per la definizione e diagnosi di DSA, ne derivano: 1. necessità di usare test standardizzati, sia per misurare l’intelligenza generale che l’abilità specifica; 2. necessità di escludere la presenza di altre condizioni che potrebbero influenzare i risultati di questi test, come: o menomazioni sensoriali e neurologiche gravi o disturbi significativi della sfera emotiva o situazioni ambientali di svantaggio socio-culturale o inadeguata istruzione scolastica. In questi casi i clinici dovranno essere particolarmente accorti nella valutazione e nel considerare i criteri di esclusione/inclusione dei DSA . Gli screening per l’individuazione precoce dei DSA e difficoltà di apprendimento andrebbero condotti all’inizio dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia con l’obiettivo di realizzare attività didattiche-pedagogiche mirate. Se nonostante attività didattiche mirate, alla fine dell’ultimo anno della scuola dell’infanzia permangano significativi segnali di rischio è opportuna la segnalazione ai servizi sanitari per l’età evolutiva. Gli screening mirati alla rilevazione di condizioni cliniche specifiche (ad esempio visive e uditive) vanno invece condotti dai professionisti del settore. Se nel corso della scuola per l’infanzia non viene attuata alcuna iniziativa di valutazione nell’arco del primo anno della scuola primaria è opportuno che le insegnant realizzino delle osservazioni sistematiche e periodiche delle competenze di lettura-scrittura con eventuale realizzazione di attività didattico-pedagogiche mirate. Al termine del primo anno di scuola primaria ai genitori devono essere segnalati i bambini che presentano una o più delle seguenti caratteristiche: • difficoltà nell’associazione grafema-fonema e/o fonema-grafema • mancato raggiungimento del controllo sillabico in lettura e scrittura • eccessiva LENTEZZA nella lettura e scrittura • incapacità a produrre le lettere in stampato maiuscolo in modo riconoscibile. La segnalazione da parte degli insegnanti vede come primo interlocutore la famiglia per un invio ai servizi sanitari per l’età evolutiva. È auspicabile che i servizi sanitari possano realizzare la valutazione in tempo per avviare gli interventi necessari durante il successivo anno scolastico, sebbene una diagnosi di dislessia-disortografia non possa essere formulata prima della fine del secondo anno della scuola primaria. In sintesi i DSA: • si manifestano in soggetti normodotati (intellettivamente) • sono di origine costituzionale (neurobiologica) • non sono facilmente pronosticabili prima dell’età scolare • accompagnano il soggetto nel corso del suo sviluppo • spesso sono accompagnati da manifestazioni psicologiche e relazionali disturbate • sono spesso associati a disturbi dell’attenzione e dell’iperattività • proprio per la loro origine costituzionale tendono a persistere nel tempo • anche con una riabilitazione adeguata possono migliorare molto lentamente e non sempre portano a una risoluzione del disturbo. I soggetti con un DSA quando si dedicano ad attività come la lettura, la scrittura e il calcolo devono fare ricorso a risorse attentive notevoli perché per loro il compito richiede sempre un impegno cognitivo. Devono costantemente pensare a quello che stanno facendo per poterlo fare al meglio. Il problema cruciale è infatti la difficoltà marcata ad automatizzare le abilità e a renderle quindi autonome dal pensiero. Poter leggere, scrivere e lavorare con i numeri per questi bambini richiede il massimo impegno di tutte le capacità ed energie. Risultano quindi bambini lenti che commettono molti errori e si affaticano molto facilmente! Insegnare a studenti con dsa all’interno dei vari gradi e ordini scolastici è una sfida. Sia gli insegnanti di educazione generale che quelli di educazione speciale cercano adattamenti che incoraggino l’apprendimento e la gestione di una classe di alunni con stili di apprendimento eterogenei. E’importante identificare quegli adattamenti che sia ragionevole richiedere agli insegnanti in ogni ambiente scolastico. Le seguenti modalità di adattamento sembrano ragionevoli e danno una cornice di riferimento per aiutare gli studenti con problemi di apprendimento a raggiungere obiettivi importanti sia nelle classi di educazione generale che specifica. Tali modalità di adattamento comprendono uso di materiali, strategie didattiche interattive e tengono conto delle performance dello studente. L’ adattamento della didattica con l’utilizzo di strumenti compensativi Gli studenti spendono una larga porzione del tempo giornaliero scolastico interagendo con materiali. La maggior parte dei materiali didattici offre agli insegnanti indicazioni per insegnare in una intera classe di studenti che apprendono con ritmi e modi differenti. Questa sezione si occuperà di dare indicazioni sui materiali che favoriscono l’apprendimento di varie tipologie di studenti. Spesso educatori, volontari e gli studenti stessi possono aiutare ad implementare e a sviluppare varie tipologie di strumenti compensativi a livello didattico. Gli strumenti compensativi includono: 1. Usare un registratore. Molti problemi con i i materiali scolastici sono collegati alla difficoltà nella lettura. Il registratore è spesso considerato un eccellente aiuto per superare questo problema. Indicazioni di compiti da svolgere (consegne), racconti e specifiche lezioni possono essere registrate. Lo studente può poi riascoltare il nastro per facilitare la comprensione di compiti o concetti. Inoltre, per migliorare le capacità di lettura, lo studente può leggere mentalmente le parole stampate sul testo mentre le ascolta sul nastro. 2. Chiarire o semplificare le consegne scritte. Molte indicazioni (consegne) sono scritte sottoforma di paragrafo e contengono parecchie unità di informazioni. Questo può risultare opprimente per molti studenti. L’insegnante può aiutare sottolineando o evidenziando le parti significative delle indicazioni del compito (consegna) o riscriverle per favorire la comprensione da parte dell’alunno. Ad esempio: Consegna originale: questo esercizio ti mostrerà come puoi ben collocare le congiunzioni. Leggi ogni frase. Cerca le congiunzioni. Quando individui una congiunzione, cercala nella lista delle congiunzioni sotto ogni frase. A questo punto fai un cerchio sul numero delle tue riposte nella colonna di risposta. Consegna riscritta e semplificata: leggi ogni frase e cerchia tutte le congiunzioni. 3. Presentare una piccola quantità di lavoro. L’insegnante può selezionare alcune pagine e materiali dall’eserciziario per ridurre la quantità di lavoro da presentare agli studenti che diventano ansiosi alla sola vista della mole di cose che devono fare. Questa tecnica evita allo studente di esaminare inteere pagine di esercizi, testo o altro materiale e scoraggiarsi a causa della quantità di lavoro. Inoltre, l’insegnante può ridurre la mole di lavoro quando le attività appaiono ridondanti. Ad esempio: l’insegnante può richiedere di completare solo gli esercizi con il numero dispari o altro indicatore. Può inoltre presentare alcuni esercizi già risolti e chiedere agli studenti di completare il resto. Inoltre, l’insegnante può dividere un foglio di lavoro in sezioni e richiedere allo studente il completamento di una parte specifica. Un foglio di lavoro può essere diviso facilmente tracciando una linea e scrivendo “ fare ” e “ non fare ” in ogni parte. 4. Bloccare gli stimoli estranei. Se lo studente è facilmente distraibile dagli stimoli visivi all’interno di un foglio di lavoro, può essere usato un foglio bianco di carta per coprire la sezione su cui il soggetto non sta lavorando. Inoltre possono essere usate finestre che lasciano leggere un’unica riga o un solo esercizio di matematca per volta per aiutare la lettura. 5. Evidenziare le informazioni essenziali. Se un adolescente può leggere un libro di testo, ma ha delle difficoltà nell’individuare le informazioni essenziali, l’insegnante può sottolineare queste informazioni con un evidenziatore. 6. Trovare il punto con materiali in progressione. Nei materiali che gli studenti utilizzano durante l’anno (come ad esempio i libri di esercizi) lo studente può tagliare l’angolo in basso a destra della pagine già utilizzate in modo da trovare facilmente la pagina successiva da correggere o completare. 7. Prevedere attività pratiche addizionali. Alcuni materiali non prevedono abbastanza attività pratiche per far sì che gli studenti con difficoltà di apprendimento acquisiscano padronanza nelle abilità prefissate. Gli insegnanti, a questo punto, devono essi stessi completare i materiali con attività pratiche. Gli esercizi pratici raccomandati includono giochi educativi, attività di insegnamento tra pari, uso di materiali che si autocorreggono, programmi software per il computer e fogli di lavoro aggiuntivi. 8. Fornire un glossario per aree di contenuto. Nella scuola secondaria, il linguaggio specifico di alcune materie richiede una lettura molto attenta. Gli studenti spesso traggono beneficio da un glossario che spieghi il significato dei termini specifici. 9. Sviluppare una guida per la lettura. Una guida per la lettura offre allo studente una mappa di ciò che è scritto nel testo e comprende una serie di domande per aiutarlo a focalizzare progressivamente i concetti rilevanti durante la lettura del testo. Tale guida può essere organizzata paragrafo per paragrafo, pagina per pagina o sezione per sezione. L’adeguamento della didattica implica l’uso della didattica interattiva L’obbiettivo di catturare l’attenzione degli studenti e renderli partecipi per un periodo di tempo sufficiente richiede molte capacità di insegnamento e di gestione. L’insegnamento e l’interazione dovrebbero fornire ad ogni studente la possibilità di imparare con successo. Alcune tecniche che rinforzano le attività educative interattive sono: 1. Uso di procedure di insegnamento esplicite. Molti materiali commerciali non suggeriscono agli insegnanti l’uso di strategie esplicite d’insegnamento; così, spesso gli insegnanti devono adattare i materiali per includere queste procedure. Gli insegnanti possono includere passaggi di insegnamento espliciti all’interno delle loro lezioni (ad es: presentando un organizzatore avanzato, dimostrando le abilità, dando delle guide pratiche, offrendo feedback correttivi, costruendo pratiche indipendenti, monitorando la pratica e riguardando l’argomento). 2. Ripetizione della consegna. Gli studenti che hanno difficoltà nel seguire le indicazioni per i compiti (consegne) possono essere aiutati chiedendo di ripeterle con le loro parole. Tali studenti possono ripetere le indicazioni a un compagno quando l’insegnante non è disponibile. I suggerimenti che seguiranno possono essere utili ad aiutare lo studente nella comprensione delle indicazioni: (a) se essa richiede molte fasi, spezzala in piccole sequenze; (b) semplifica l’indicazione presentando solo una sequenza per volta e scrivendo ogni porzione sulla lavagna oltre a pronunciarla oralmente; (c) quando viene utilizzata un’indicazione scritta assicurati che gli studenti siano in grado di leggerla e di comprendere sia le parole che e il significato di ogni frase. 3. Mantenimento delle routine giornaliere. Molti studenti con disturbo dell’apprendimento hanno bisogno di routine giornaliere per conoscere e fare ciò che ci si aspetta essi facciano. 4. Consegna di una copia degli appunti della lezione. L’insegnante può dare una copia degli appunti delle lezioni agli studenti che hanno difficoltà nello scriverli durante la presentazione. 5. Dare agli studenti un organizzatore grafico. Uno schema, una tabella o una mappa da completare può essere dato allo studente che lo riempirà durante la lezione. Questo aiuta lo studente a focalizzare la propria attenzione sulle informazioni chiave e a vedere la relazione tra concetti e informazioni collegate. 6. Uso di istruzioni passo-a- passo. Informazioni nuove o particolarmente difficili possono essere presentate in piccole fasi sequenziali. Questo aiuta gli alunni con scarse conoscenze sull’argomento che hanno bisogno di istruzioni esplicite che chiariscano il passaggio dal particolare al generale. 7. Combinazione simultanea di informazioni verbali e visive. Le informazioni verbali possono essere date assieme a quelle visive (ad es: opuscoli, volantini, lavagna luminosa ecc..) 8. Scrittura dei punti chiave o delle parole alla lavagna. Prima di una presentazione l’insegnante può scrivere un piccolo glossario con i termini nuovi che gli studenti incontreranno sulla lavagna a gessi o in quella luminosa. 9. Uso di presentazioni ed attività bilanciate. Uno sforzo dovrebbe essere fatto per bilanciare le presentazioni orali con quelle visive e con le attività partecipative. Inoltre ci dovrebbe essere un equilibrio tra le attività in grandi gruppi, in piccoli gruppi ed individuali. 10. Uso delle tecniche di memorizzazione. Nell’ambito delle strategie di apprendimento possono essere usate tecniche di memorizzazione per aiutare gli studenti a ricordare le informazioni chiave o le varie fasi di un processo. (Un esempio di strategia di memorizzazione , per gli studenti di lingua inglese,consiste nell’usare la parola HOMES per ricordare i nomi dei Grandi Laghi. H è per il lago Huron, O per l’ Ontario, M per il lago Michigan, E per l’Erie e S per il lago Superior). 11. Enfasi sul ripasso giornaliero. Il ripasso giornaliero degli argomenti già studiati aiuta gli studenti a collegare le nuove informazioni con quelle precedenti. Strategie didattiche che tengono conto della performance dello studente Gli studenti variano enormemente nella loro capacità di rispondere con modalità differenti. Ad esempio, gli studenti variano nella loro abilità di esprimersi oralmente; partecipare ad una discussione; scrivere lettere e numeri; scrivere paragrafi; disegnare oggetti; fare lo spelling; lavorare in ambienti rumorosi, leggere, scrivere o parlare velocemente. Inoltre, gli studenti variano nella loro abilità di elaborazione delle informazioni presentate in formato visivi o audio. Le seguenti strategie che tengono conto delle diverse modalità di ricezione ed espressione, possono essere usate per migliorare la performance degli studenti: 1. Cambia la modalità di risposta. Per gli studenti che hanno difficoltà nella attività motoria fine (come ad esempio nello scrivere a mano), tale difficoltà può essere aggirata utilizzando diverse modalità di risposta alle domande: non scrivere, ma sottolineare, scegliere tra risposte multiple, ordinare le risposte ecc. Agli stessi studenti può essere dato uno spazio più grande per scrivere la risposta nel foglio di lavoro. 2. Fornire uno schema della lezione. Uno schema o una scaletta può aiutare alcuni studenti a seguire la lezione con successo e a prendere appunti appropriati. In più, uno schema aiuta gli studenti a vedere l’organizzazione del materiale e a fare domande pertinenti e al momento giusto. 3. Incoraggiare l’utilizzo di organizzatori grafici. L’uso di organizzatori grafici implica l’organizzare il materiale in formato visivo. Per svilupare un organizzatore grafico gli studenti possono procedere per passaggi successivi raccogliendo e suddividendo le informazioni in modo gerarchico dal generale al particolare, individuando titoli e sottotitoli. 4. Posiziona lo studente vicino all’insegnante. Gli studenti con disturbo dell’attenzione possono essere messi vicino all’insegnante, alla lavagna, all’area di lavoro e lontano da suoni, materiali o oggetti che possono distrarli. 5. Incoraggia l’uso di calendari e agende per le varie scadenze. Gli studenti possono usare calendari per segnare le scadenze dei vari impegni, delle attività collegate alla scuola, le date delle verifiche e gli orari delle attività scolastiche. Gli studenti dovrebbero usare agende separate per i compiti a casa e le atre attività. 6. Ridurre l’utilizzo di singole fotocopie includendo le informazioni in opuscoli o fogli di lavoro strutturati. 7. Far girare i fogli a righe per la matematica. I fogli a righe possono essere girati verticalmente per aiutare gli studenti a mettere i numeri nelle colonne appropriate mentre risolvono problemi matematici. 8. Usa segnalini per segnalare i punti più importanti di un test. Asterischi o puntini possono segnalare problemi o attività che contano di più nella valutazione. Questo aiuta lo studente ad organizzare bene il tempo durante le prove di valutazione. 9. Crea fogli di lavoro gerarchici. L’insegnante può costruire fogli di lavoro con problemi disposti in senso gerarchico dal più facile al più difficile. Il successo immediato aiuta lo studente a iniziare il lavoro. 10. Permetti l’uso di ausili didattici. Agli studenti possono essere date strisce di lettere o numeri per aiutarli a scrivere correttamente. Linee di numeri, tavole pitagoriche, calcolatori e calcolatrici aiutano gli studenti nel conteggio una volta che hanno capito e scelto l’operazione matematica. 11. Mostra esempi del lavoro. Esempi del lavoro completato possono essere mostrati agli studenti per aiutarli a costruirsi delle aspettative e per pianificare il lavoro in accordo con questi. 12. Usa l’apprendimento mediato dai pari. L’insegnante può accoppiare soggetti di diversi livelli di abilità per rivedere loro appunti, studiare per un test, leggere ad alta voce l’uno all’altro, produrre testi o condurre esperimenti di laboratorio. Inoltre, un compagno può leggere un problema di matematica ad un soggetto con disturbo di apprendimento che deve di risolverlo. 13. Incoraggia la condivisione degli appunti. Lo studente può utilizzare la carta carbone o un computer portatile per prendere appunti e per condividerli con gli assenti o con soggetti con disturbo dell’apprendimento. Questo aiuta gli studenti che hanno difficoltà nel prendere appunti a concentrarsi sulla presentazione della lezione. 14. Usa in modo flessibile il tempo di lavoro scolastico. Agli studenti che lavorano in modo lento può essere dato più tempo per completare le verifiche scritte. 15. Prevedi una pratica addizionale. Gli studenti hanno bisogno di una differente quantità di pratica per acquisire padronanza di abilità o contenuti. Molti studenti con disturbo dell’apprendimento hanno bisogno di attività pratiche aggiuntive per acquisire una competenza adeguata. 16. Cambia o adatta i criteri di valutazione . Agli studenti può essere permesso di completare un progetto invece di una interrogazione orale e viceversa. Inoltre, un test può essere dato in formato orale o scritto. Ad esempio, se uno studente ha problemi di scrittura, l’insegnante può permettergli di evitare risposte aperte, elencare i punti principali, rispondere oralmente piuttosto che eseguire una verifica scritta.