OPUSCOLO INFORMATIVO SUI DISTURBI SPECIFICI
DELL’APPRENDIMENTO RIVOLTO AI DOCENTI
Disturbi dell’Apprendimento
Prima di iniziare il nostro percorso informativo di conoscenza sui disturbi
dell’apprendimento scolastico cerchiamo di riflettere su ciò che può
accadere in tante classi del primo ciclo della scuola primaria. Quindi
pensiamo a quei bambini in difficoltà e cerchiamo di capire cosa succede
quando l'apprendimento delle abilità di lettura e scrittura non segue il
ritmo della maggior parte dei compagni. Iniziamo a porci qualche
domanda sul perché e in quali situazioni questo può accadere. Esistono
tanti motivi per cui si può 'andare male a scuola '. Per comprendere la
natura del problema e costruire con il bambino un intervento didattico
specifico e mirato è importante conoscere le cause delle difficoltà.
Nel caso di patologie pre-esistenti all'ingresso scolastico, che coinvolgono
globalmente le funzioni cognitive e le strutture corporee, il disturbo di
apprendimento non è che il sintomo di un quadro generale problematico.
In questi casi nessun adulto rimane sorpreso da possibili difficoltà
scolastiche del bambino. In questo percorso di formazione noi
rivolgeremo la nostra attenzione ad altri tipi di difficoltà di
apprendimento che emergono con l'ingresso a scuola in soggetti senza
pre-esistenti/evidenti disturbi o deficit. Queste difficoltà costituiscono
un'entità nosologica distinta e vanno ad aumentare la percentuale di
bambini con difficoltà scolastiche prevedibili sulla base di disabilità
presenti
fin
dalla
scuola
dell'infanzia.
All'interno di questa categoria occorre differenziare ulteriormente quelli
che sono dei disturbi a-specifici dell'apprendimento (di derivazione
ambientale) da quelli che invece vengono definiti Disturbi Specifici
dell'Apprendimento
(DSA).
DISTURBI NON SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO
Considerando la carriera scolastica di moltissimi studenti ci si accorge
che oltre ai DSA ci sono altre problematiche spesso legate al contesto
familiare, al contesto scolastico o alla motivazione dello studente
(disturbi
a-specifici
anche
definiti
disturbi
non
specifici
dell'apprendimento).
I disturbi non specifici di apprendimento si riferiscono a una disabilità ad
acquisire nuove conoscenze e competenze non limitata a uno o più
settori specifici delle competenze scolastiche, ma estesa a più settori. Sia
il DSM-IV che l’ICD-10 prevedono anche una categoria diagnostica
denominata disturbo di apprendimento non altrimenti specificato (APA,
1994), categoria residua del capitolo dei disturbi specifici di
apprendimento. Prima di includere il disturbo di un bambino in questa
categoria diagnostica è necessario escludere la presenza di un’eziologia
tra quelle che notoriamente possono incidere negativamente
sull’apprendimento e che possa di per sé giustificare il quadro clinico.
Nel loro insieme questo grande gruppo di problematiche coinvolge circa il
20% degli studenti italiani, ovvero uno studente su 5 (Cornoldi C.,
1991).
Una difficoltà di apprendimento è qualsiasi impedimento incontrato da
uno studente durante la carriera scolastica collegata e collegabile a
problemi
contestuali,
economici,
socio-culturali
e/o
emotivomotivazionali.
Il DSA, invece, descrive delle problematiche più gravi e specifiche legate
al processo di apprendimento, non collegabili direttamente a
problematiche contestuali e/o sociali o che riguardano l'intelligenza
generale.
Disturbi
Specifici
dell'Apprendimento:
definizioni
Cerchiamo ora di definire e chiarire quali siano gli elementi distintivi di un
Disturbo Specifico dell'Apprendimento (DSA) per distinguerlo dalle
comuni difficoltà scolastiche o da difficoltà scolastiche secondarie.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dato la seguente
definizione: L’ICD-10 (Classificazione Internazionale delle
malattie, OMS, 1992) e il DSM-IV (Manuale diagnostico e
statistico dei disturbi mentali, APA, 1995) presentano una chiara
e concorde definizione di questi disturbi. Un ulteriore sistema di
classificazione che può essere interessante consultare è l’ICF
(Classificazione
Internazionale
del
Funzionamento,
della
Disabilità e della Salute, OMS, 2001) e, in particolare, la categoria
“Apprendimento e applicazione delle conoscenze”. I Disturbi
dell’Apprendimento vengono diagnosticati quando i risultati
ottenuti dal soggetto in test standardizzati, somministrati
individualmente, su lettura, calcolo, o espressione scritta
risultano significativamente al di sotto di quanto previsto in base
all’età, all’istruzione, e al livello di intelligenza. I problemi di
apprendimento interferiscono in modo significativo con i risultati
scolastici o con le attività della vita quotidiana che richiedono
capacità di lettura, di calcolo, o di scrittura (DSM-IV, APA, 1995).
… sono disturbi nei quali le modalità normali di acquisizione delle
capacità in questione sono alterate già nelle fasi iniziali dello sviluppo.
Essi non sono semplicemente una conseguenza di una mancanza di
opportunità di apprendere e non sono dovuti a una malattia cerebrale
acquisita.
Piuttosto si ritiene che i disturbi derivino da anomalie nell’elaborazione
cognitiva legate in larga misura a qualche tipo di disfunzione biologica.
Come per la maggior parte degli altri disturbi dello sviluppo, queste
condizioni sono marcatamente più frequenti nei maschi (ICD-10, OMS,
1992).
Le manifestazioni psicologiche più frequentemente associate ai DSA
risultano essere una spiccata tendenza alla demotivazione (è molto alta
la percentuale di soggetti con DSA che abbandonano la scuola), scarsa
autostima, limitato senso di autoefficacia e deficit nelle abilità sociali.
Alcuni disturbi comportamentali quali ad esempio il Disturbo della
Condotta, il Disturbo Oppositivo Provocatorio si trovano molto spesso in
associazione
con
i
DSA.
I DSA sono caratterizzati da cambiamenti significativi nella
manifestazione dei sintomi in relazione all’età. La manifestazione dei DSA
generalmente si caratterizza per lentezza nell’elaborazione dello stimolo;
scarsa automatizzazione delle procedure e delle strumentalità di base
(lettura, scrittura, calcolo), conservando un'adeguata comprensione
concettuale.
Con il termine Disturbi Specifici di Apprendimento ci si riferisce ai soli
disturbi delle abilità scolastiche, e in particolare a dislessia, disortografia,
disgrafia,
discalculia.
Criteri
che
caratterizzano
i
DSA
La principale caratteristica per una definizione dei DSA è quella della
specificità, intesa nel senso che il disturbo interessa uno specifico
dominio di abilità in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il
funzionamento
intellettivo
generale.
In questo senso, il criterio principale necessario per stabilire la diagnosi
di DSA è quello della discrepanza tra abilità nel dominio specifico
interessato (deficitaria in rapporto alle attese per l’età e/o la classe
frequentata) e l’intelligenza generale (adeguata per l’età cronologica).
In virtù del criterio nucleare della discrepanza per la definizione e
diagnosi
di
DSA,
ne
derivano:
1. necessità di usare test standardizzati, sia per misurare l’intelligenza
generale
che
l’abilità
specifica;
2. necessità di escludere la presenza di altre condizioni che potrebbero
influenzare
i
risultati
di
questi
test,
come:
o
menomazioni
sensoriali
e
neurologiche
gravi
o
disturbi
significativi
della
sfera
emotiva
o
situazioni
ambientali
di
svantaggio
socio-culturale
o
inadeguata
istruzione
scolastica.
In questi casi i clinici dovranno essere particolarmente accorti nella
valutazione e nel considerare i criteri di esclusione/inclusione dei DSA .
Gli screening per l’individuazione precoce dei DSA e difficoltà di
apprendimento andrebbero condotti all’inizio dell’ultimo anno della scuola
dell’infanzia con l’obiettivo di realizzare attività didattiche-pedagogiche
mirate.
Se nonostante attività didattiche mirate, alla fine dell’ultimo anno della
scuola dell’infanzia permangano significativi segnali di rischio è
opportuna la segnalazione ai servizi sanitari per l’età evolutiva.
Gli screening mirati alla rilevazione di condizioni cliniche specifiche (ad
esempio visive e uditive) vanno invece condotti dai professionisti del
settore.
Se nel corso della scuola per l’infanzia non viene attuata alcuna iniziativa
di valutazione nell’arco del primo anno della scuola primaria è opportuno
che le insegnant realizzino delle osservazioni sistematiche e periodiche
delle competenze di lettura-scrittura con eventuale realizzazione di
attività
didattico-pedagogiche
mirate.
Al termine del primo anno di scuola primaria ai genitori devono essere
segnalati i bambini che presentano una o più delle seguenti
caratteristiche:
• difficoltà nell’associazione grafema-fonema e/o fonema-grafema
• mancato raggiungimento del controllo sillabico in lettura e scrittura
•
eccessiva
LENTEZZA
nella
lettura
e
scrittura
• incapacità a produrre le lettere in stampato maiuscolo in modo
riconoscibile.
La segnalazione da parte degli insegnanti vede come primo interlocutore
la famiglia per un invio ai servizi sanitari per l’età evolutiva.
È auspicabile che i servizi sanitari possano realizzare la valutazione in
tempo per avviare gli interventi necessari durante il successivo anno
scolastico, sebbene una diagnosi di dislessia-disortografia non possa
essere formulata prima della fine del secondo anno della scuola primaria.
In
sintesi
i
DSA:
•
si
manifestano
in
soggetti
normodotati
(intellettivamente)
•
sono
di
origine
costituzionale
(neurobiologica)
• non sono facilmente pronosticabili prima dell’età scolare
•
accompagnano
il
soggetto
nel
corso
del
suo
sviluppo
• spesso sono accompagnati da manifestazioni psicologiche e relazionali
disturbate
• sono spesso associati a disturbi dell’attenzione e dell’iperattività
• proprio per la loro origine costituzionale tendono a persistere nel tempo
• anche con una riabilitazione adeguata possono migliorare molto
lentamente e non sempre portano a una risoluzione del disturbo.
I soggetti con un DSA quando si dedicano ad attività come la lettura, la
scrittura e il calcolo devono fare ricorso a risorse attentive notevoli
perché per loro il compito richiede sempre un impegno cognitivo.
Devono costantemente pensare a quello che stanno facendo per poterlo
fare al meglio. Il problema cruciale è infatti la difficoltà marcata ad
automatizzare le abilità e a renderle quindi autonome dal pensiero.
Poter leggere, scrivere e lavorare con i numeri per questi bambini
richiede il massimo impegno di tutte le capacità ed energie.
Risultano quindi bambini lenti che commettono molti errori e si affaticano
molto facilmente!
Insegnare a studenti con dsa all’interno dei vari gradi e ordini scolastici è
una sfida. Sia gli insegnanti di educazione generale che quelli di
educazione
speciale
cercano
adattamenti
che
incoraggino
l’apprendimento e la gestione di una classe di alunni con stili di
apprendimento eterogenei. E’importante identificare quegli adattamenti
che sia ragionevole richiedere agli insegnanti in ogni ambiente scolastico.
Le seguenti modalità di adattamento sembrano ragionevoli e danno una
cornice di riferimento per aiutare gli studenti con problemi di
apprendimento a raggiungere obiettivi importanti sia nelle classi di
educazione generale che specifica. Tali modalità di adattamento
comprendono uso di materiali, strategie didattiche interattive e tengono
conto delle performance dello studente.
L’ adattamento della didattica con l’utilizzo di strumenti
compensativi
Gli studenti spendono una larga porzione del tempo giornaliero scolastico
interagendo con materiali. La maggior parte dei materiali didattici offre
agli insegnanti indicazioni per insegnare in una intera classe di studenti
che apprendono con ritmi e modi differenti. Questa sezione si occuperà di
dare indicazioni sui materiali che favoriscono l’apprendimento di varie
tipologie di studenti. Spesso educatori, volontari e gli studenti stessi
possono aiutare ad implementare e a sviluppare varie tipologie di
strumenti compensativi a livello didattico. Gli strumenti compensativi
includono:
1.
Usare un registratore. Molti problemi con i i materiali scolastici
sono collegati alla difficoltà nella lettura. Il registratore è spesso
considerato un eccellente aiuto per superare questo problema.
Indicazioni di compiti da svolgere (consegne), racconti e specifiche
lezioni possono essere registrate. Lo studente può poi riascoltare il
nastro per facilitare la comprensione di compiti o concetti. Inoltre, per
migliorare le capacità di lettura, lo studente può leggere mentalmente le
parole stampate sul testo mentre le ascolta sul nastro.
2.
Chiarire o semplificare le consegne scritte. Molte indicazioni
(consegne) sono scritte sottoforma di paragrafo e contengono parecchie
unità di informazioni. Questo può risultare opprimente per molti studenti.
L’insegnante può aiutare sottolineando o evidenziando le parti
significative delle indicazioni del compito (consegna) o riscriverle per
favorire la comprensione da parte dell’alunno. Ad esempio: Consegna
originale: questo esercizio ti mostrerà come puoi ben collocare le
congiunzioni. Leggi ogni frase. Cerca le congiunzioni. Quando individui
una congiunzione, cercala nella lista delle congiunzioni sotto ogni frase. A
questo punto fai un cerchio sul numero delle tue riposte nella colonna di
risposta. Consegna riscritta e semplificata: leggi ogni frase e cerchia
tutte le congiunzioni.
3.
Presentare una piccola quantità di lavoro. L’insegnante può
selezionare alcune pagine e materiali dall’eserciziario per ridurre la
quantità di lavoro da presentare agli studenti che diventano ansiosi alla
sola vista della mole di cose che devono fare. Questa tecnica evita allo
studente di esaminare inteere pagine di esercizi, testo o altro materiale
e scoraggiarsi a causa della quantità di lavoro. Inoltre, l’insegnante può
ridurre la mole di lavoro quando le attività appaiono ridondanti. Ad
esempio: l’insegnante può richiedere di completare solo gli esercizi con il
numero dispari o altro indicatore. Può inoltre presentare alcuni esercizi
già risolti e chiedere agli studenti di completare il resto. Inoltre,
l’insegnante può dividere un foglio di lavoro in sezioni e richiedere allo
studente il completamento di una parte specifica. Un foglio di lavoro può
essere diviso facilmente tracciando una linea e scrivendo “ fare ” e “ non
fare ” in ogni parte.
4.
Bloccare gli stimoli estranei. Se lo studente è facilmente
distraibile dagli stimoli visivi all’interno di un foglio di lavoro, può essere
usato un foglio bianco di carta per coprire la sezione su cui il soggetto
non sta lavorando. Inoltre possono essere usate finestre che lasciano
leggere un’unica riga o un solo esercizio di matematca per volta per
aiutare la lettura.
5.
Evidenziare le informazioni essenziali. Se un adolescente può
leggere un libro di testo, ma ha delle difficoltà nell’individuare le
informazioni essenziali, l’insegnante può sottolineare queste informazioni
con un evidenziatore.
6.
Trovare il punto con materiali in progressione. Nei materiali
che gli studenti utilizzano durante l’anno (come ad esempio i libri di
esercizi) lo studente può tagliare l’angolo in basso a destra della pagine
già utilizzate in modo da trovare facilmente la pagina successiva da
correggere o completare.
7.
Prevedere attività pratiche addizionali. Alcuni materiali non
prevedono abbastanza attività pratiche per far sì che gli studenti con
difficoltà di apprendimento acquisiscano padronanza nelle abilità
prefissate. Gli insegnanti, a questo punto, devono essi stessi completare i
materiali con attività pratiche. Gli esercizi pratici raccomandati includono
giochi educativi, attività di insegnamento tra pari, uso di materiali che si
autocorreggono, programmi software per il computer e fogli di lavoro
aggiuntivi.
8.
Fornire un glossario per aree di contenuto. Nella scuola
secondaria, il linguaggio specifico di alcune materie richiede una lettura
molto attenta. Gli studenti spesso traggono beneficio da un glossario che
spieghi il significato dei termini specifici.
9.
Sviluppare una guida per la lettura. Una guida per la lettura
offre allo studente una mappa di ciò che è scritto nel testo e comprende
una serie di domande per aiutarlo a focalizzare progressivamente i
concetti rilevanti durante la lettura del testo. Tale guida può essere
organizzata paragrafo per paragrafo, pagina per pagina o sezione per
sezione.
L’adeguamento della didattica implica l’uso della didattica
interattiva
L’obbiettivo di catturare l’attenzione degli studenti e renderli partecipi per
un periodo di tempo sufficiente richiede molte capacità di insegnamento
e di gestione. L’insegnamento e l’interazione dovrebbero fornire ad ogni
studente la possibilità di imparare con successo. Alcune tecniche che
rinforzano le attività educative interattive sono:
1.
Uso di procedure di insegnamento esplicite. Molti materiali
commerciali non suggeriscono agli insegnanti l’uso di strategie esplicite
d’insegnamento; così, spesso gli insegnanti devono adattare i materiali
per includere queste procedure. Gli insegnanti possono includere
passaggi di insegnamento espliciti all’interno delle loro lezioni (ad es:
presentando un organizzatore avanzato, dimostrando le abilità, dando
delle guide pratiche, offrendo feedback correttivi, costruendo pratiche
indipendenti, monitorando la pratica e riguardando l’argomento).
2.
Ripetizione della consegna. Gli studenti che hanno difficoltà nel
seguire le indicazioni per i compiti (consegne) possono essere aiutati
chiedendo di ripeterle con le loro parole. Tali studenti possono ripetere
le indicazioni a un compagno quando l’insegnante non è disponibile. I
suggerimenti che seguiranno possono essere utili ad aiutare lo studente
nella comprensione delle indicazioni: (a) se essa richiede molte fasi,
spezzala in piccole sequenze; (b) semplifica l’indicazione presentando
solo una sequenza per volta e scrivendo ogni porzione sulla lavagna oltre
a pronunciarla oralmente; (c) quando viene utilizzata un’indicazione
scritta assicurati che gli studenti siano in grado di leggerla e di
comprendere sia le parole che e il significato di ogni frase.
3.
Mantenimento delle routine giornaliere. Molti studenti con
disturbo dell’apprendimento hanno bisogno di routine giornaliere per
conoscere e fare ciò che ci si aspetta essi facciano.
4.
Consegna di una copia degli appunti della lezione.
L’insegnante può dare una copia degli appunti delle lezioni agli studenti
che hanno difficoltà nello scriverli durante la presentazione.
5.
Dare agli studenti un organizzatore grafico. Uno schema, una
tabella o una mappa da completare può essere dato allo studente che lo
riempirà durante la lezione. Questo aiuta lo studente a focalizzare la
propria attenzione sulle informazioni chiave e a vedere la relazione tra
concetti e informazioni collegate.
6.
Uso di istruzioni passo-a- passo. Informazioni nuove o
particolarmente difficili possono essere presentate in piccole fasi
sequenziali. Questo aiuta gli alunni con scarse conoscenze sull’argomento
che hanno bisogno di istruzioni esplicite che chiariscano il passaggio dal
particolare al generale.
7.
Combinazione simultanea di informazioni verbali e visive. Le
informazioni verbali possono essere date assieme a quelle visive (ad es:
opuscoli, volantini, lavagna luminosa ecc..)
8.
Scrittura dei punti chiave o delle parole alla lavagna. Prima
di una presentazione l’insegnante può scrivere un piccolo glossario con i
termini nuovi che gli studenti incontreranno sulla lavagna a gessi o in
quella luminosa.
9.
Uso di presentazioni ed attività bilanciate. Uno sforzo
dovrebbe essere fatto per bilanciare le presentazioni orali con quelle
visive e con le attività partecipative. Inoltre ci dovrebbe essere un
equilibrio tra le attività in grandi gruppi, in piccoli gruppi ed individuali.
10. Uso delle tecniche di memorizzazione. Nell’ambito delle
strategie di apprendimento possono essere usate tecniche di
memorizzazione per aiutare gli studenti a ricordare le informazioni chiave
o le varie fasi di un processo. (Un esempio di strategia di
memorizzazione , per gli studenti di lingua inglese,consiste nell’usare la
parola HOMES per ricordare i nomi dei Grandi Laghi. H è per il lago
Huron, O per l’ Ontario, M per il lago Michigan, E per l’Erie e S per il lago
Superior).
11. Enfasi sul ripasso giornaliero. Il ripasso giornaliero degli
argomenti già studiati aiuta gli studenti a collegare le nuove informazioni
con quelle precedenti.
Strategie didattiche che tengono conto della performance dello
studente
Gli studenti variano enormemente nella loro capacità di rispondere con
modalità differenti. Ad esempio, gli studenti variano nella loro abilità di
esprimersi oralmente; partecipare ad una discussione; scrivere lettere e
numeri; scrivere paragrafi; disegnare oggetti; fare lo spelling; lavorare in
ambienti rumorosi, leggere, scrivere o parlare velocemente. Inoltre, gli
studenti variano nella loro abilità di elaborazione delle informazioni
presentate in formato visivi o audio. Le seguenti strategie che tengono
conto delle diverse modalità di ricezione ed espressione, possono essere
usate per migliorare la performance degli studenti:
1.
Cambia la modalità di risposta. Per gli studenti che hanno
difficoltà nella attività motoria fine (come ad esempio nello scrivere a
mano), tale difficoltà può essere aggirata utilizzando diverse modalità di
risposta alle domande: non scrivere, ma sottolineare, scegliere tra
risposte multiple, ordinare le risposte ecc. Agli stessi studenti può essere
dato uno spazio più grande per scrivere la risposta nel foglio di lavoro.
2.
Fornire uno schema della lezione. Uno schema o una scaletta
può aiutare alcuni studenti a seguire la lezione con successo e a
prendere appunti appropriati. In più, uno schema aiuta gli studenti a
vedere l’organizzazione del materiale e a fare domande pertinenti e al
momento giusto.
3.
Incoraggiare l’utilizzo di organizzatori grafici. L’uso di
organizzatori grafici implica l’organizzare il materiale in formato visivo.
Per svilupare un organizzatore grafico gli studenti possono procedere per
passaggi successivi raccogliendo e suddividendo le informazioni in modo
gerarchico dal generale al particolare, individuando titoli e sottotitoli.
4.
Posiziona lo studente vicino all’insegnante. Gli studenti con
disturbo dell’attenzione possono essere messi vicino all’insegnante, alla
lavagna, all’area di lavoro e lontano da suoni, materiali o oggetti che
possono distrarli.
5.
Incoraggia l’uso di calendari e agende per le varie
scadenze. Gli studenti possono usare calendari per segnare le scadenze
dei vari impegni, delle attività collegate alla scuola, le date delle verifiche
e gli orari delle attività scolastiche. Gli studenti dovrebbero usare agende
separate per i compiti a casa e le atre attività.
6.
Ridurre l’utilizzo di singole fotocopie includendo le
informazioni in opuscoli o fogli di lavoro strutturati.
7.
Far girare i fogli a righe per la matematica. I fogli a righe
possono essere girati verticalmente per aiutare gli studenti a mettere i
numeri
nelle colonne
appropriate mentre
risolvono problemi
matematici.
8.
Usa segnalini per segnalare i punti più importanti di un
test. Asterischi o puntini possono segnalare problemi o attività che
contano di più nella valutazione. Questo aiuta lo studente ad organizzare
bene il tempo durante le prove di valutazione.
9.
Crea fogli di lavoro gerarchici. L’insegnante può costruire fogli
di lavoro con problemi disposti in senso gerarchico dal più facile al più
difficile. Il successo immediato aiuta lo studente a iniziare il lavoro.
10. Permetti l’uso di ausili didattici. Agli studenti possono essere
date strisce di lettere o numeri per aiutarli a scrivere correttamente.
Linee di numeri, tavole pitagoriche, calcolatori e calcolatrici aiutano gli
studenti nel conteggio una volta che hanno capito e scelto l’operazione
matematica.
11. Mostra esempi del lavoro. Esempi del lavoro completato possono
essere mostrati agli studenti per aiutarli a costruirsi delle aspettative e
per pianificare il lavoro in accordo con questi.
12. Usa l’apprendimento mediato dai pari. L’insegnante può
accoppiare soggetti di diversi livelli di abilità per rivedere loro appunti,
studiare per un test, leggere ad alta voce l’uno all’altro, produrre testi o
condurre esperimenti di laboratorio. Inoltre, un compagno può leggere
un problema di matematica ad un soggetto con disturbo di
apprendimento che deve di risolverlo.
13. Incoraggia la condivisione degli appunti. Lo studente può
utilizzare la carta carbone o un computer portatile per prendere appunti
e per condividerli con gli assenti o con soggetti con disturbo
dell’apprendimento. Questo aiuta gli studenti che hanno difficoltà nel
prendere appunti a concentrarsi sulla presentazione della lezione.
14. Usa in modo flessibile il tempo di lavoro scolastico. Agli
studenti che lavorano in modo lento può essere dato più tempo per
completare le verifiche scritte.
15. Prevedi una pratica addizionale. Gli studenti hanno bisogno di
una differente quantità di pratica per acquisire padronanza di abilità o
contenuti. Molti studenti con disturbo dell’apprendimento hanno bisogno
di attività pratiche aggiuntive per acquisire una competenza adeguata.
16. Cambia o adatta i criteri di valutazione . Agli studenti può
essere permesso di completare un progetto invece di una interrogazione
orale e viceversa. Inoltre, un test può essere dato in formato orale o
scritto. Ad esempio, se uno studente ha problemi di scrittura,
l’insegnante può permettergli di evitare risposte aperte, elencare i punti
principali, rispondere oralmente piuttosto che eseguire una verifica
scritta.
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