SERVIZIO DI CLINICA GEOPOLITICA
PER PERSONE RICHIEDENTI
PROTEZIONE INTERNAZIONALE
INMP-ROMA
Il servizio si occupa di persone richiedenti protezione
internazionale, rifugiati e vittime di tortura. In questo opuscolo
riceverai informazioni riguardo a ciò che faremo per prenderci
cura della tua salute e per aiutarti a portare avanti la tua domanda
di protezione internazionale o, se hai avuto il diniego, per il tuo
ricorso.
Ad accoglierti ci sarà un mediatore culturale
Un mediatore culturale, che se possibile sarà del tuo Paese e
comunque parlerà la tua lingua, ti presenterà il servizio e ti darà
le seguenti informazioni:
Mediatori culturali
 La legislazione italiana e internazionale sul riconoscimento


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
dello status di rifugiato, dello status di protezione sussidiaria,
della protezione umanitaria e le rispettive procedure;
Il funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale e le
procedure per ottenere la tessera sanitaria nazionale oppure
l’accesso al SSN attraverso il codice STP (Straniero
Temporaneamente Presente).
Le strutture sanitarie pubbliche dove eseguire gli esami clinici
necessari;
Gli sportelli legali di Roma e Provincia specializzati nella
protezione internazionale.
Gli alloggi, le mense, i corsi di lingua italiana per stranieri
presenti a Roma e Provincia;
 Lo sportello socio-sanitario dell’INMP potrà fornirti
informazioni e orientamento in ambito sociale, scolastico,
formativo e lavorativo.
Inoltre raccoglierà, attraverso la compilazione di una scheda, i
tuoi dati anagrafici e biografici per permettere agli operatori del
servizio di conoscerti meglio.
Nel passaggio successivo, il mediatore che ti ha affiancato nel
colloquio di accoglienza ti accompagnerà presso gli altri
operatori del servizio (medici, infermieri, psicologi, antropologi):
Servizio Passaggi nei
territori di Giano Accoglienza
 parlando la tua lingua madre, ti permetterà di esprimerti e di

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

raccontarti secondo la tua più consueta modalità
comunicativa;
conoscendo il tuo contesto di provenienza, faciliterà la
conoscenza dei modi in cui potresti essere abituato ad
interagire (pensieri, valori, emozioni, abitudini);
riconoscerà nel tuo racconto gli aspetti culturali che ci
differenziano e ci aiuterà a capirli;
ci aiuterà a trovare un linguaggio comune per lavorare
insieme;
suggerirà all’équipe socio-sanitaria gli atteggiamenti da
adottare e le azioni da intraprendere in modo da farti sentire
a tuo agio e poterti aiutare nel percorso sanitario che seguirai.
I medici
Effettueranno visite mediche generali, prescriveranno gli esami
ematochimici e strumentali essenziali per la conferma del
sospetto diagnostico e, se necessarie, prescriveranno altre visite
mediche specialistiche.
Lo staff medico
Teresa D’Arca
Internista
Lorenzo Nosotti
Internista
Paolo Turchetti
Oculista
Luigi Baggi
Odontoiatra
Rosalia Marrone
Infettivologa
Gennaro Franco
Dermatologo
Ilaria Uccella
Infettivologa
Chiara Pajno
Infettivologa
Suzanne Mbiye Diku
Ginecologa
Gli infermieri
 Eseguiranno il prelievo del sangue.
 Effettueranno medicazioni dermatologiche e iniezioni se
necessario.
 Ti forniranno tutte le informazioni necessarie per indirizzarti
alle procedure di prenotazione degli esami prescritti, ad
esempio contattare il CUP (Centro Unico per le Prenotazioni
sanitarie) e rilasciare i dati richiesti dall’operatore.
Lo staff infermieristico
Cosima Perdicchia
Caposala
Francesca
De Antonis
Rosa Cespedes
Stefano Carosi
L. Antochi
Maria Chiara
Lanciotti
Mihaela Chirita
Gli psicologi
Effettueranno colloqui psicologici per capire quali sono i tuoi
bisogni e programmare le cose da fare come:
 la progettazione del dossier per il colloquio con la
Commissione Territoriale che deciderà se assegnarti la
protezione internazionale, o con il Giudice nel caso in cui tu
stia facendo ricorso;
 gli incontri per la raccolta della memoria traumatica da
allegare al dossier;
 i colloqui psicodiagnostici per la redazione della
certificazione da allegare al dossier;
 i colloqui finalizzati all’apprendimento di tecniche di
rilassamento come:
- training autogeno;
- respirazione consapevole;
- attenzione, concentrazione e consapevolizzazione sul corpo;
 percorsi psicoterapeutici integrati a carattere transdisciplinare
e transculturale.
SERVIZIO DI CLINICA
TRANSDISCIPLINARE E TRANSCULTURALE
INMP, ROMA
Servizio di psicologia clinica
Maria Cristina
Tumiati
Psicologa
Daria Maggio
Psicologa
Rosaria Gatta
Psicologa
Sonia Viale
Psicologa
Il dossier
Il dossier è un insieme di documenti che ti possono aiutare a
sostenere il colloquio con la Commissione, in caso di domanda di
protezione internazionale, o con il Giudice, in caso di ricorso,
perché:
 avrai poco tempo per raccontare chiaramente quello che ti è
accaduto e che ti ha portato a fuggire dal tuo Paese e chiedere
protezione allo Stato italiano;
 potresti essere emozionato e ti sarà più difficile ricordare gli
eventi che ti sono accaduti;
 non potrai spiegare le questioni storiche, politiche,
economiche, sociali e culturali che potrebbero chiarire le
motivazioni che ti hanno costretto a fuggire dal tuo Paese.
I documenti che compongono il dossier sono:
 la tua memoria traumatica che esporrà, in maniera dettagliata
e corredata da note di approfondimento, tutte le informazioni
necessarie alla comprensione delle condizioni che ti hanno
portato a chiedere protezione allo Stato italiano;
 la certificazione medica e psicologica che emergerà dai
risultati delle visite mediche e dei colloqui psicologici
effettuati, con allegati i vari esami di approfondimento
realizzati;
 un corredo di documenti specifici di natura storico-politica,
sociologica e antropologica che possano testimoniare
l’autenticità di quanto avrai riferito nella memoria traumatica.
Come raccogliamo la memoria traumatica per la
redazione del dossier
Un piccolo gruppo di esperti composto da uno psicologo, un
mediatore culturale e un antropologo si curerà di comprendere e
redigere la storia che ti ha indotto alla migrazione forzata. Per
fare ciò adoperiamo tecniche psicologiche:
 di sostegno nei momenti più dolorosi del tuo racconto;
 di rilassamento (training autogeno, induzione ipnotica)
quando ti senti teso e agitato;
 di facilitazione dell’emersione del rimosso;
 psicoterapeutiche, per la consapevolizzazione di una
possibilità di riscrittura del narrato.
Gli antropologi ti offriranno supporto in
modo da:
 aiutarci a comprendere le tue idee,
valori, emozioni, comportamenti;
 contestualizzare e storicizzare gli eventi
che ci narrerai;
 ricercare documentazioni a riprova di
quello che ci riferirai.
Maria Concetta
Segneri
Antropologa
I tuoi diritti
Richiedente protezione internazionale
Persona che ha inoltrato istanza di asilo per ottenere il
riconoscimento dello status di rifugiato o dello status di
protezione sussidiaria dallo Stato a cui ha chiesto protezione.
Status di protezione sussidiaria
Riconosciuto al cittadino di un Paese non appartenente
all’Unione Europea o apolide1 che non possiede i requisiti per
essere riconosciuto come rifugiato ma nei cui confronti sussistono
fondati motivi di ritenere che, se ritornasse nel Paese di origine,
o, nel caso di un apolide, se ritornasse nel Paese nel quale aveva
precedentemente la dimora abituale, correrebbe un rischio
effettivo di subire un grave danno e il quale non può o, a causa di
tale rischio, non vuole avvalersi della protezione di detto Paese.
Legislazione italiana
 1998 legge n. 40 (Turco-Napolitano)
 2002 legge n. 189 (Bossi-Fini)
 2007 decreto legislativo n. 159
 2008 decreto legislativo n. 25 (procedure attuazione decreto
legislativo n. 159)
La Convezione sullo Status dei Rifugiati (1951) e il Protocollo
relativo allo Status dei rifugiati (1967), stabiliscono che il rifugiato
è colui che «temendo a ragione di essere perseguitato per motivi
di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un determinato
gruppo sociale o di opinioni politiche, si trova fuori dal paese di
cui è cittadino e non può o non vuole, a causa di tale timore,
avvalersi della protezione di questo paese; oppure che, non
avendo cittadinanza o trovandosi fuori dal paese in cui aveva
residenza abituale a seguito di tali avvenimenti, non può o non
vuole tornarvi per il timore di cui sopra».
1
Persona che nessuno Stato riconosce come proprio cittadino
Art. 1A, Convenzione di Ginevra, 1951
Per quanto riguarda i motivi di persecuzione elencati nella
definizione di «rifugiato» della Convenzione di Ginevra:
Razza si riferisce, in particolare, a considerazioni inerenti al
colore della pelle, alla discendenza o all’appartenenza a un
determinato gruppo etnico.
Religione include le convinzioni teiste, non teiste e ateiste, la
partecipazione a, o l’astensione da, riti di culto celebrati in
privato o in pubblico, sia singolarmente sia in comunità, altri atti
religiosi o professioni di fede, nonché le forme di comportamento
personale o sociale fondate su un certo credo religioso o da esso
prescritte.
Nazione non si riferisce esclusivamente alla cittadinanza, o
all’assenza di essa, ma anche all’appartenenza a uno specifico
gruppo, caratterizzato dalla stessa identità culturale, etnica o
linguistica, ovvero da comuni origini geografiche o politiche o
dalla sua affinità con la popolazione di un altro Stato.
Appartenenza ad un determinato gruppo sociale, costituito da
persone che condividono una caratteristica innata o una storia
comune, che non può essere mutata, oppure che condividono
una caratteristica o una fede che è così fondamentale per
l’identità o la coscienza che una persona non dovrebbe essere
costretta a rinunciarvi. Questo concetto si riferisce anche alle
persone che possiedono un’identità distinta nel Paese di origine e
che sono percepite come diverse dalla società circostante.
Opinione politica si riferisce alla professione di un’opinione, un
pensiero o una convinzione su una questione inerente ai
potenziali persecutori e alle loro politiche o ai loro metodi,
indipendentemente dal fatto che il richiedente abbia
concretamente posto in essere queste opinioni.
Cosa fare per ottenere il riconoscimento dello status
di rifugiato o di protezione sussidiaria
Per ottenere il riconoscimento dello status di rifugiato o di
protezione sussidiaria si deve presentare personalmente la
domanda di protezione internazionale alla Questura competente
per il luogo di dimora2.
Lo status di protezione sussidiaria viene riconosciuto al
“cittadino straniero che non possiede i requisiti per essere
riconosciuto come rifugiato ma nei cui confronti sussistono
fondati motivi di ritenere che, se ritornasse nel Paese di origine, o,
nel caso di un apolide, se ritornasse nel Paese nel quale aveva
precedentemente la dimora abituale, correrebbe un rischio
effettivo di subire un grave danno e il quale non può o, a causa di
tale rischio, non vuole avvalersi della protezione di detto Paese”3.
Sono considerati gravi danni:
1. la condanna a morte o all’esecuzione della pena di morte;
2. la tortura o altra forma di pena o trattamento inumano o
degradante ai danni del richiedente nel suo Paese di origine;
3. la minaccia grave e individuale alla vita o alla persona di un
civile derivante dalla violenza indiscriminata in situazioni di
conflitto armato interno o internazionale.
La questura riceve l’istanza e redige il verbale su appositi modelli.
Il verbale è approvato e sottoscritto dal richiedente al quale ne
viene rilasciata copia.
La commissione territoriale per il riconoscimento della
protezione internazionale competente (rispetto al territorio in cui
è stata presentata la domanda) provvede al colloquio con il
richiedente entro 30 giorni dal ricevimento della domanda4 e
decide entro i 3 giorni feriali successivi.
Luogo dove momentaneamente transita.
del Consiglio del 29 aprile 2004, n. 2004/83/CE.
4 In alcuni casi i tempi di convocazione sono più brevi (es. se il richiedente è accolto in un CARA
oppure trattenuto in un CIE).
2
3 Direttiva
I membri della commissione sono quattro:
 due rappresentanti del Ministero dell’Interno (membro della
prefettura e funzionario della Polizia di Stato);
 un rappresentante di un ente territoriale;
 un rappresentante dell’UNHCR.
Il colloquio si svolge in sede non pubblica e senza la presenza dei
familiari. Il richiedente può farsi assistere da un avvocato e,
qualora si tratti di persona appartenente alle categorie
vulnerabili5, è ammesso personale di sostegno per la necessaria
assistenza. Viene redatto un verbale dell’audizione e consegnato
in copia al richiedente.
In seguito al colloquio, la commissione territoriale valuta se:
1. riconoscere lo status di rifugiato;
2. riconoscere lo status di protezione sussidiaria;
3. non riconoscere la protezione internazionale ma raccomandare
comunque la protezione umanitaria (alla questura competente);
4. non riconoscere alcuna forma di protezione.
I minori non accompagnati che esprimono la volontà di
presentare domanda di protezione internazionale, benché
debbano aspettare l’assegnazione di un tutor legale, possono
subito beneficiare dei servizi erogati dagli enti locali nell’ambito
dello SPRAR6.
Contro la decisione della commissione territoriale è ammesso il
ricorso giurisdizionale entro 15 giorni dall’avvenuta notifica
della decisione, di fronte al tribunale che ha sede nel capoluogo
di distretto di Corte d’Appello in cui si trova la commissione
territoriale che ha pronunciato il provvedimento.
Il richiedente è ammesso al patrocinio gratuito a spese dello
Stato se presenta le condizioni previste dalla legge.
5
Ad esempio donne che si suppone abbiano subito violenza sessuale, vittime di tortura.
6 Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati.
La proposizione del ricorso comporta la sospensione dell’efficacia
del provvedimento impugnato (il richiedente, così, può rimanere
sul territorio fino alla sentenza del tribunale con un permesso di
soggiorno per richiedenti di asilo, rinnovabile, che consente
accesso al lavoro).
Tuttavia, in alcuni casi, la proposizione del ricorso non sospende
l'efficacia del provvedimento impugnato. Questo accade, per
esempio, a coloro che non sono stati ammessi alla procedura di
asilo perché la loro domanda è stata ritenuta inammissibile,
oppure a coloro che hanno ricevuto il rigetto della domanda di
protezione per manifesta infondatezza, dovuta alla palese
insussistenza dei relativi presupposti (sebbene sia comunque
ammessa la richiesta di sospensione del provvedimento al
tribunale se in presenza di gravi e fondati motivi). Contro la
sentenza della Corte d'Appello può essere proposto ricorso per
Cassazione, a pena di decadenza, entro 30 giorni dalla notifica
della sentenza.
Il permesso di soggiorno per i rifugiati è valido 5 anni ed è
rinnovabile.
I diritti che ne conseguono sono:
1. mantenimento del nucleo familiare;
2. medesimo trattamento previsto per il cittadino italiano in
materia di lavoro, iscrizione agli albi professionali, formazione
professionale, tirocini;
3. è consentito l’accesso al pubblico impiego (con modalità e
limitazioni previste per i cittadini dell’Unione Europea);
4. accesso all’istruzione;
5. medesimo trattamento previsto per il cittadino italiano per
quanto riguarda l’assistenza sociale e sanitaria;
6. libera circolazione, integrazione e alloggio.
Per viaggiare fuori del territorio nazionale, la questura competente
rilascia ai titolari dello status di rifugiato un documento di viaggio
valido 5 anni rinnovabile.
Il permesso di soggiorno per protezione sussidiaria è valido 3
anni e viene rinnovato dietro verifica della permanenza delle
condizioni che hanno consentito il riconoscimento della
protezione sussidiaria.
È convertibile in permesso di soggiorno per motivi di lavoro
(dietro requisiti).
I diritti che ne conseguono sono:
1. mantenimento del nucleo familiare (previa dimostrazione dei
requisiti di alloggio e reddito);
2. medesimo trattamento previsto per il cittadino italiano in
materia di lavoro, iscrizione agli albi professionali, formazione
professionale, tirocini;
3. non è consentito l’accesso al pubblico impiego;
4. accesso all’istruzione;
5. medesimo trattamento previsto per il cittadino italiano per
assistenza sociale e sanitaria;
6. libera circolazione, integrazione e alloggio.
Il titolo di viaggio viene rilasciato dalla questura competente
quando sussistono fondate ragioni che non consentono al titolare
di chiedere il passaporto all’Ambasciata del suo Paese di origine.
Il permesso di soggiorno per motivi umanitari (assegnato prima
del 19 gennaio 2008) solitamente è rilasciato per un anno e, al
momento del rinnovo, è concesso un permesso di soggiorno per
protezione sussidiaria; pertanto, riconosce tutti i diritti riconosciuti
al titolare dello status di protezione sussidiaria.
Il tuo programma d’intervento
Formula identificativa ______________________________________
Avvocato:
Nome _____________________________________________________
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Eventuale organizzazione per cui opera ______________________
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Tel. _______________________________________________________
Indirizzo __________________________________________________
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Approfondimenti diagnostico-strumentali ____________________
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___________________________________________________________
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Il tuo programma d’intervento
Équipe raccolta memoria traumatica _________________________
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___________________________________________________________
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___________________________________________________________
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Documenti da cercare ______________________________________
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___________________________________________________________
___________________________________________________________
___________________________________________________________
___________________________________________________________
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___________________________________________________________
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Chi hai incontrato e cosa hai fatto
Accoglienza ______________________________________________
__________________________________________________________
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Visite mediche ___________________________________________
__________________________________________________________
__________________________________________________________
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Prelievo ematochimico ____________________________________
__________________________________________________________
__________________________________________________________
__________________________________________________________
Colloqui psicodiagnostici __________________________________
1 ________________________________________________________
__________________________________________________________
__________________________________________________________
2 ________________________________________________________
__________________________________________________________
__________________________________________________________
3 ________________________________________________________
__________________________________________________________
__________________________________________________________
__________________________________________________________
Chi hai incontrato e cosa hai fatto
Colloqui preparazione dossier
1 ________________________________________________________
__________________________________________________________
___________________________________________________________
2 ________________________________________________________
__________________________________________________________
__________________________________________________________
__________________________________________________________
3 _________________________________________________________
___________________________________________________________
___________________________________________________________
___________________________________________________________
4 _________________________________________________________
___________________________________________________________
___________________________________________________________
5 _________________________________________________________
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6 _________________________________________________________
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Orari e numeri telefonici
Orari
 Accoglienza: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle
13.00
Numeri telefonici
Accoglienza: tel. 06.58543731
Colloqui psicologici, preparazione dossier: tel. 06.58543687
Mail [email protected]
Come raggiungerci
 Dalla stazione Termini, autobus H (fermata Piazza Sonnino)
 Dalla stazione Piramide, in piazzale Porta San Paolo, autobus 3
(scendere davanti al Ministero Pubblica Istruzione) o autobus
75 (scendere davanti all’ospedale Regina Margherita)
 Da Largo di Torre Argentina, tram 8 (scendere alla fermata
Piazza Sonnino)
Ingresso ambulatori
Via delle Fratte di Trastevere, 52 Roma
Passaggi nei territori di Giano
Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni
Migranti e per il contrasto delle malattie della Povertà - INMP
Via di S. Gallicano 25/a 00153 Roma
Tel. +39 06/45503117-06/58543739 Fax 06/45503115 - [email protected] www.inmp.it
Elaborazione grafica e impaginazione: Stefano Schiaroli
Guida promossa da:
Redatta dall’équipe del Servizio
Richiedenti protezione internazionale, rifugiati e vittime di
tortura “Passaggi nei territori di Giano”
disponibile in lingua:
amarica
araba
farsi
francese
inglese
spagnola
curda
tigrina
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Guida al servizio di clinica geopolitica per persone richiedenti