Istituto Tecnico Aeronautico
“F. De Pinedo” Roma
a.s.2011/2012
Il nuovo diritto d’asilo:
“Diritto del richiedente
protezione internazionale”
Classi III C e III H
(Prof. Adriana Fazio)
La popolazione in Italia
 Dagli anni ’70 l’Italia, tradizionale paese di
emigrazione, è diventato paese di
immigrazione.
 Senza gli immigrati l’Italia sarebbe un
paese con popolazione in diminuzione .
 Minori nascite significano minore
produzione di reddito futuro e aumento in
percentuale della popolazione anziana.
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Dove sono gli stranieri in Italia?
 La popolazione straniera si distribuisce sul
territorio italiano in modo fortemente
disomogeneo.
 Gli stranieri risiedono prevalentemente
nelle regioni del Nord e nel Centro.
 Per quanto riguarda la regione Lazio sono
l’11,8%.
È necessario precisare la differenza fra
rifugiati, richiedenti e stranieri in generale!!
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Il richiedente protezione internazionale
(ex “diritto di asilo”)
• In base alla Convenzione di Ginevra (28 luglio 1951):
rifugiato politico è:
• “Chi, a causa di un giustificato timore di essere
perseguitato per la sua razza, religione, cittadinanza,
opinioni politiche o appartenenza a un determinato
gruppo sociale, si trova fuori dello Stato di cui possiede
la cittadinanza e non può o, per timore, non vuole,
domandare la protezione di detto Stato; oppure
chiunque, essendo apolide e trovandosi fuori del suo
Stato di domicilio abituale in seguito a tali avvenimenti,
non può o, per il timore sopra indicato, non vuole
ritornarvi”.
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Il rifugiato politico non può tornare
nel proprio paese!!!
• Il rifugiato, a differenza del migrante straniero, non
ha scelta, non può rientrare al suo paese!
• I rifugiati sono coloro che hanno ottenuto Il
riconoscimento dello "status di rifugiato" in seguito
all'accoglimento della loro domanda.
• I richiedenti asilo sono coloro che hanno fatto la
domanda e sono in attesa dell’esito.
• Alla fine del 2010 vi erano complessivamente nel
continente europeo 1,6 milioni di rifugiati, ma ogni
guerra civile ne incrementa notevolmente il numero.
• Il Mar Mediterraneo rappresenta la principale porta di
accesso all’Unione Europea.
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Dove vanno i rifugiati politici?
• Germania e Svezia sono i paesi che
ospitano più rifugiati: oltre 7 rifugiati ogni
1.000 abitanti.
• Nei paesi dell’Europa meridionale
(Grecia, Portogallo, Spagna e Italia) si
conta invece meno di 1 rifugiato ogni
1.000 residenti.
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Come si diventa rifugiati?
 La Dichiarazione Universale dei Diritti
dell’Uomo, adottata dall’Assemblea Generale
delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948,
promuove per la prima volta a livello
internazionale il rispetto dei diritti umani e delle
libertà fondamentali:
“ogni individuo ha il diritto di cercare e di godere in
altri paesi asilo dalle persecuzioni”.
 La domanda viene accolta quando gli atti di
persecuzione denunciati costituiscono una
minaccia alla vita o alla libertà della persona.
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Convenzione di Ginevra (1951)
“Nessuno Stato contraente potrà espellere o
respingere un rifugiato verso le frontiere
dei luoghi ove la sua vita o la sua libertà
sarebbero minacciate, a causa della sua
razza, religione, nazionalità, appartenenza
ad una determinata categoria sociale o
delle sue opinioni politiche”.
• La Convenzione si riferiva a fatti avvenuti
in Europa prima del 1951.
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Il Protocollo di New York (1967)
• Il significato del termine “rifugiato “ si
estende col protocollo di New York:
la protezione internazionale viene concessa
anche per le conseguenze degli avvenimenti
accaduti dopo il 1° gennaio 1951 e anche
fuori dall’Europa.
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ALCUNI RIFUGIATI CELEBRI
1) Albert Einstein
2) Giuseppe Garibaldi,
3) Victor Hugo
4) il Dalai Lama
5) Enrico Fermi
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La legge italiana sul diritto di asilo
• La Costituzione della Repubblica Italiana all’art. 10
comma 3 sancisce:
• “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese
l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite
dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio
della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla
legge”.
• La prima in materia è la Legge Martelli ( L. 28 febbraio
1990, n. 39). Regola il riconoscimento dello status di
rifugiato richiamando la Convenzione di Ginevra.
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Legge Turco-Napolitano
(l. n. 40 del 6 marzo 1998)
• Tale legge, confluita poi nel Testo Unico
sull’immigrazione (D. Lgs. n. 286/98), disciplina
l’immigrazione e la condizione dello straniero in
generale. Non contiene norme che regolano
espressamente la materia del diritto di asilo, ma
introduce la possibilità di un permesso di
soggiorno come protezione per motivi
umanitari in occasione di conflitti, disastri
naturali o altri eventi di particolare gravità in
Paesi non appartenenti all’U.E.
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Legge Bossi-Fini
(l. n. 189 del 30 luglio 2002)
• Si introducono elementi d’innovazione
nelle procedure per l’esame delle
domande d’asilo.
• Si istituiscono i Centri di Identificazione,
poi chiamati CARA, all’interno dei quali
dovrà essere coattivamente trattenuta la
quasi totalità dei richiedenti asilo in attesa
dell’esito dell’esame della domanda.
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Il diritto d’asilo in Italia:
La normativa più recente
 Il diritto d’asilo oggi in Italia è disciplinato
da:
1) decreto legislativo 19.11.2007, n. 251;
2) decreto legislativo 28 .1.2008, n. 25.
 Con tali decreti sono state recepite le
direttive europee in materia di qualifiche e
di procedure di riconoscimento.
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Decreto qualifiche (D. Lgs. n.
251/2007): status di rifugiato
Il D. Lgs. n. 251/2007, chiamato anche Decreto
qualifiche, ha introdotto il concetto di protezione
internazionale. Questa si compone dello status di
rifugiato e dello status di protezione sussidiaria:
a) Per quanto riguarda lo status di rifugiato, il decreto fa
esplicitamente riferimento a quanto previsto dalla
Convenzione di Ginevra: gli atti di persecuzione ( per
motivi di razza, religione, nazionalità, particolare gruppo
sociale, opinione politica), possono assumere la forma di
atti di violenza fisica o psichica, provvedimenti di polizia
o giudiziari discriminatori; azioni giudiziarie o sanzioni
penali sproporzionate o discriminatorie; atti diretti contro
un genere sessuale o contro l’infanzia.
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Decreto qualifiche:
protezione sussidiaria
b) Per quanto riguarda la protezione
sussidiaria, essa viene riconosciuta allo
straniero che non possiede i requisiti per essere
riconosciuto come rifugiato, ma, nei confronti del
quale, sussistono fondati motivi di ritenere che,
se ritornasse nel Paese di origine, correrebbe un
grave rischio (es. condanna a morte, tortura o
altra forma di pena o trattamento inumano o
degradante, minaccia grave e individuale alla vita
o alla persona).
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Il procedimento per richiedere la
protezione internazionale
Decreto procedure: d.lgs 28.1.2008 n. 25.
a) Il cittadino straniero che intende chiedere
protezione internazionale deve presentare la
domanda al momento del suo arrivo presso la
Polizia di frontiera o, in seguito, in Questura. Da
questo momento assume lo status giuridico di
richiedente protezione internazionale.
b) Le
Commissioni
Territoriali
per
il
Riconoscimento della Protezione Internazionale
sono attualmente 10 (con sede a Torino,
Milano, Gorizia, Roma, Caserta, Foggia, Bari,
Crotone, Siracusa, Trapani).
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Procedura per il richiedente
 Al momento della presentazione della richiesta, la
Questura valuta se disporre l’accoglienza del richiedente
in un Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo
(CARA). Ciò accade se:
1) è necessario verificare o determinare la sua nazionalità
o identità;
2) se ha presentato la domanda dopo essere stato fermato
per aver eluso o tentato di eludere il controllo di
frontiera,;
3) se ha presentato la domanda dopo essere stato fermato
in condizioni di soggiorno irregolare.
 La Commissione territoriale provvede al colloquio con il
richiedente entro trenta giorni e decide entro i tre
giorni feriali successivi.
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
1.
2.
3.
4.
5.
La decisione delle Commissioni
Le Commissioni territoriali possono adottare diversi
tipi di decisione:
riconoscere lo status di rifugiato;
riconoscere la protezione sussidiaria;
rigettare la domanda e trasmettere gli atti al Questore
per l’eventuale rilascio di un permesso di soggiorno
per motivi umanitari;
rigettare la domanda qualora non sussistano i
presupposti per il riconoscimento della protezione
internazionale stabiliti dal Decreto qualifiche o ricorra
una delle cause di cessazione o esclusione;
rigettare la domanda per manifesta infondatezza,
quando risulta la palese insussistenza dei presupposti
previsti dal Decreto qualifiche, ovvero quando risulta
che la domanda è stata presentata al solo scopo di
ritardare o impedire l’esecuzione di un provvedimento
di espulsione o respingimento.
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I diversi tipi di permesso di
soggiorno per i richiedenti asilo
1) Il richiedente protezione internazionale ha un
permesso di soggiorno con validità temporanea, può
essere rinnovato per tutta la durata della procedura ma
non può mai essere convertito.
2) Il titolare dello status di rifugiato ha un permesso di
soggiorno della durata di cinque anni, rinnovabile ad
ogni scadenza.
3) Il permesso di soggiorno per protezione sussidiaria
ha la durata di tre anni ed è rinnovabile ad ogni
scadenza (a giudizio della Commissione territoriale ). Al
momento del suo rinnovo, può essere convertito in
permesso di soggiorno per motivi di lavoro.
4) ll permesso di soggiorno per motivi umanitari ha la
durata di un anno e può essere convertito in permesso di
soggiorno per motivi di lavoro alle stesse condizioni
indicate per la protezione internazionale.
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Quali diritti per i rifugiati?
 I rifugiati e i richiedenti protezione sussidiaria hanno:
• diritto all’accesso al lavoro,
• diritto al ricongiungimento familiare e al matrimonio
• diritto all’assistenza sanitaria e sociale,
• diritto ad avere il documento di viaggio e la patente di guida,
• diritto all’istruzione pubblica,
• diritto a chiedere la cittadinanza italiana dopo cinque anni di
residenza in Italia,
• diritto a partecipare all’assegnazione degli alloggi pubblici,.
• diritto a circolare liberamente all’interno del territorio
dell’Unione Europea (esclusi Danimarca e Gran Bretagna)
senza alcun visto, per un periodo non superiore a tre mesi.
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Chi si occupa dei rifugiati?
• L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i
Rifugiati (UNHCR) opera a livello internazionale, è parte
integrante del sistema ONU ma il suo operato non è di
natura politica ma umanitaria e sociale.
Compiti dell’UNHCR
• Fornisce assistenza materiale in caso di crisi umanitarie
gravi che comportino un esodo di massa; elabora
programmi nei settori dell’istruzione, della sanità e
dell’alloggio;
dà
assistenza
per
incoraggiare
l’autosufficienza dei rifugiati e la loro accoglienza e
integrazione nei Paesi d’asilo; sostiene nelle operazioni
di rimpatrio volontario (per garantirne la sicurezza e
dignità ).
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Come si finanzia l’Alto
commissariato?
• Le Nazioni Unite assicurano all’UNHCR
una copertura di circa il 2% del bilancio,
per il restante 98%, l’Agenzia attinge dai
contributi di Governi donatori, associazioni
non governative, imprese e privati.
• Dai dati dell’Agenzia emerge la grande
generosità dei cittadini italiani, il cui
contributo la porta al diciottesimo posto
(circa 10 milioni di dollari).
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Associazioni che si occupano di
rifugiati e richiedenti asilo
• Nel territorio nazionale sono presenti varie
associazioni che si occupano di rifugiati e
richiedenti asilo.
• A Roma significativa è l’attività del Centro
Astalli, a cui accedono ogni anno circa
16.000 persone.
• Obiettivo principale del centro è quello di
contribuire a promuovere una cultura
dell’accoglienza e della solidarietà, a
partire dalla tutela dei diritti umani
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Senza domicilio legale non c’è
diritto di asilo!
• L’accettazione del Centro Astalli di Roma
fornisce un indirizzo a migliaia di donne e
uomini che, in fuga da guerre e
persecuzioni, giungono in Italia privi di
qualsiasi documento.
Senza un domicilio
non è possibile chiedere asilo.
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I servizi offerti dal Centro
• Il Centro Astalli dà servizi di accoglienza e mensa. In
particolare offre:
• centri di accoglienza e case famiglia,
• un centro di ascolto e orientamento legale,
• una scuola di italiano,
• un centro di accompagnamento al lavoro e ricerca
alloggio,
• un servizio di accompagnamento persone vulnerabili,
• un ambulatorio
• centro SaMiFo (Salute Migranti Forzati).
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Il dovere di solidarietà:
dal Privato sociale alle Istituzioni
pubbliche
• Nel privato sociale vi sono molte associazioni rivolte
ad un’utenza disagiata e in difficoltà. Orientamento,
ascolto e inserimento sociale sono tra gli obiettivi
della Caritas, anche per le persone immigrate e per i
rifugiati.
• Un supporto concreto all’integrazione sociolavorativa della popolazione straniera è dato anche
dagli Enti pubblici attraverso una serie di servizi
(supporto giuridico, orientamento lavorativo,
assistenza e informazione sanitaria).
27
Grazie per l’attenzione!
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