Il Lago Vadimone Il lago Vadimone rappresenta un ecosistema tipico delle zone umide. Queste sono caratterizzate dalla presenza di acqua (laghi, stagni, fiumi), importante soprattutto per quelle specie di uccelli migratori che, diretti in Africa durante i mesi freddi, trovano in questi ambienti un luogo ideale per sostare e riposarsi per il lungo viaggio. Sulla superficie del lago si nota una gran quantità di lenticchia d’acqua, detta anche “erba paperina” poiché se ne cibano le anatre selvatiche, una pianticella che possiede una sola fogliolina e che prende il nutrimento dall’acqua; si è diffusa abbondantemente a causa della diffusione di concimi chimici in agricoltura. Il lago coperto dalle lenticchie d’acqua Il Lago Vadimone La presenza di piante in superficie, che costituiscono il lamineto, impedisce la penetrazione della luce negli strati d’acqua più profondi e può creare problemi all’ecosistema. Allontanandoci dal lago troviamo: il cariceto, costituito da piante, i carici, con le radici che affondano nel fango; formano piccoli cespugli che creano nascondigli per insetti, piccoli uccelli acquatici e rane; il canneto, habitat ideale di gallinelle d’acqua ed altri uccelli acquatici, costituito da cannucce palustri e da Typha latifolia, pianta tipica delle zone umide, con un’infiorescenza cilindrica di colore marrone usata spesso a scopi ornamentali. Prato umido: molto morbido, ricco di acqua, costituito da piante come la menta acquatica, l’equiseto (una felce molto antica caratterizzata dalla presenza di un fusto vegetativo separato dal fusto riproduttivo) ed il giunco, usato per legare le viti e produrre gli stoppini delle candele (soprattutto nell’Europa del nord) grazie alla presenza, al suo interno, di un tessuto spugnoso detto midollo. Piante arboree: le più diffuse sono il pioppo nero o cipressino , il pioppo bianco ( caratteristici delle zone umide) ed il salice, i cui rami sono utilizzati per fabbricare i cesti. La fauna delle zone umide è costituita da insetti, rettili, anfibi e uccelli. Insetti: alcune specie hanno modificato le zampe anteriori per nuotare sulla superficie dell’acqua, altri, come i ragni d’acqua, hanno sviluppato dei peli idrofobi sulle zampe posteriori per galleggiare (le acque inquinate contenenti saponi rendono il galleggiamento difficoltoso). Il ditisco, un coleottero, riesce ad imprigionare bolle d’aria sotto le ali, riuscendo così ad immergersi per catturare le larve e gli altri organismi di cui si ciba. La libellula depone le sue uova, contenenti all’interno ossigeno, nell’acqua, dove si sviluppano anche le larve. Rettili: i più comuni sono la biscia d’acqua o dal collare, specie non aggressiva che in presenza di un pericolo finge di essere morta e, se attaccata, libera un liquido dall’odore repellente; sa strisciare sulla terra , nuotare e resiste sott’acqua fino a 30 minuti; il biacco, altra specie non aggressiva che può raggiungere la lunghezza di 1 metro, non è velenoso ma può mordere. Anfibi: le specie più diffuse sono i rospi, le raganelle e le rane; queste ultime, di piccole dimensioni e molto colorate, stanno immerse in modo tale da poter vedere sia sopra il pelo dell’acqua sia sotto. Uccelli: come già detto in precedenza, le zone umide costituiscono un habitat ideale per alcune specie migratorie che, seguendo sempre la stessa rotta, si fermano per riposarsi e poi proseguono. Durante l’escursione al lago Vadimone è stato notato un esemplare di airone cinerino.