Il tempo e la carta
Nella mappa il tempo è costante (non esiste il tempo
di percorrenza) e immobile, fermo ad un dato
momento, quello scelto dal geografo spesso per
ragioni extra-geografiche
I disegni di Melling di Istambul
Un tempo cristallizzato
Il Lago di Aral rappresentato
dall’Atlante De Agostini 20002001 non registra i suoi
cambiamenti di “sagoma”
Da molti anni (1987) il lago è di fatto diviso in due parti distinte. I tentativi di tenere collegati con un
canale le acque del bacino nord con quelle bassissime del bacino sud hanno trovato sempre maggiore
difficoltà a causa del processo di de-essicazione iniziato negli anni ’60 del XX sec., quando il corso dei
suoi due emissari è stato deviato per irrigare le coltivazioni intensive di cotone lì impiantate. La
desertificazione del lago ha portato al cambiamento del clima, alla distruzione dell’ecosistema e quindi
al peggioramento delle condizioni di vita e di salute degli abitanti.
Nell’immagine dell’atlante De Agostini- i nostri atlanti privilegiano la rappresentazione delle
modificazioni politiche a quelle fisiche- il lago appare non come è ora ma come era prima del 1987. Se la
carta fosse aggiornata lo vedremmo come è oggi, ma non come era prima.
Disegnando il territorio come se il prima e il poi fossero momenti di uno spazio astratto svincolato
dall’agire umano e così separati tra loro da escludersi a vicenda, la mappa propone una geografia lontana
ed separata dalla storia.
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Il tempo e la carta - Pensare per storie