Spiegazione dell’icona disegnata da Andrea Iori Questa è l’immagine moderna eseguita apposta per la nostra Settimana. Presenta Pietro mentre parla a un gruppo di cristiani, tutti attenti ma ciascuno diverso dagli altri: lo si capisce dalla varietà dei loro atteggiamenti che dipendono dai carismi che Dio dà ad ogni persona. ”Cercate tra voi”:chi è sorpreso, chi si ritrae, chi si dice pronto... Tutti sono insieme, nell’unico “contenitore - barca” che è la Chiesa, con le sue umane pesantezze simboleggiate dalle ombre in basso ma aperta progressivamente alla luce divina, che esplode nel grande sole e nell’azzurro del cielo. Dentro e insieme sopra la comunità degli uomini, d’un colore che unisce l’umano al divino, maestoso e insieme premurosamente chino sui suoi, sta il Signore Gesù. Suo, ma calato sopra Pietro, è il grande bastone pastorale. Il particolare fa echeggiare due sue parole, distinte ma inseparabili: ”Io sono il buon pastore” e ”Pietro, pasci le mie pecorelle”. Il pastore della Chiesa è Gesù, il quale la regge con il concorso di quanti egli chiama, ciascuno secondo i talenti che gli ha affidato. Neppure uno dei talenti deve andare sprecato. Cercate tra voi, cerchiamo tra noi, tutti i talenti che possiamo mettere al servizio dei fratelli. Noi siamo chiamati ad individuarli. Il PERCORSO PLURIENNALE (per una finalità) “Quadro d’insieme” SETTIMANA 2008: “UN’OPERA BELLA “ La liturgia della Chiesa nel giorno del Signore: l’Eucaristia SETTIMANA 2009: “MISTERO – PAROLA - parole” La Parola celebrata nella liturgia e nella vita della Chiesa SETTIMANA 2010: “TUTTO E’ PRONTO, VENITE ALLA FESTA” Ascoltare-Scoprire- Partecipare (Nella corresponsabilità tra laici e preti) SETTIMANA 2011: “FRATELLI, CERCATE TRA VOI” La comunità dei servi chiamata a servire (Il discernimento dei nuovi ministeri) VERSO IL 2012 I cambiamenti e le trasformazioni del nostro tempo. La missione della Chiesa. (Conoscendo l’ambiente in cui viviamo) E VERSO IL 2013: Conclusione della visita pastorale In preparazione al Sinodo diocesano: discernere e camminare insieme (Per una Nuova Evangelizzazione) Ogni persona che compie un’azione, si prefigge uno scopo, un obiettivo finale, così il cammino delle Settimane Pastorali, così l’incontro di stasera. Con il quadro d’insieme è più facile capire l’idea che ha condotto il Vescovo con il Centro di Pastorale Diocesano a individuare i vari Temi. Così anche noi laici siamo aiutati a comprendere cosa la Nostra Chiesa sta facendo per poter meglio essere corresponsabili delle iniziative e delle scelte operative. Senza la conoscenza e la condivisione di queste e la conseguente adesione non si possono raggiungere gli obiettivi prefissati per il bene delle Comunità. Mentre le prime due Settimane erano concentrate sulla Liturgia e la Parola, dal 2010 hanno come obiettivo la ricerca della partecipazione attiva e responsabile. Cerco di interpretare ciò che sta avvenendo in diocesi a favore di tutti. Spero non sia solo una mia sensazione, ma sia condivisa da tanti. È stata imboccata una strada senza ritorno con un’apertura di credito illimitata a favore di laici. È veramente un passaggio epocale. Sta quindi solo a noi prendere atto di quanto sta succedendo per la nostra Chiesa del 3° millennio, peraltro auspicato 50 anni fa con il Vaticano II, e così renderci disponibili affinchè possa attuarsi, anche se con tante incognite, che solo lo Spirito potrà guidare e risolvere. L’auspicio è che avvenga in noi un vero capovolgimento di mentalità per prendere coscienza che siamo tutti corresponsabili della salvezza. Dobbiamo dare atto alla scelta coraggiosa operata dal nostro Vescovo, anche se in funzione delle Unità Pastorali, e di questo non deluderlo ma ringraziarlo. Sintesi della Settimana 2010 Per comprendere la chiamata della Settimana 2011, dobbiamo capire cosa la Settimana dell’anno scorso ha voluto dirci. Ogni laico, cristiano battezzato, è chiamato alla corresponsabilità nella conduzione della parrocchia, insieme con i preti presenti. Come cattolici non siamo più quindi dei semplici testimoni passivi, ma dobbiamo aprirci ad una nuova consapevolezza per diventare operatori attivi. Non possiamo demandare ad altri ciò che ognuno di noi può fare nella Comunità. Perché la Comunità è la casa di tutti, nessuno escluso. Le relazioni finali dei Vicariati presentate in curia, preparate dai preti diocesani, hanno evidenziato la loro preoccupazione perché i laici siano adeguatamente formati, prima di assumersi degli incarichi. Ma come ha rilevato un’altra relazione c’è da chiedersi se invece non manchi nei preti la fiducia verso i laici, considerati da sempre degli esecutori passivi e mai attivi con proprie idee. È questo il salto di qualità che ci è richiesto in questa settimana 2011, perché se aspettiamo che una persona sia formata, dobbiamo aspettare diversi anni, che però non abbiamo più ormai a disposizione. La persona che si renderà disponibile imparerà cammin facendo con la preghiera e la Grazia di Dio. Infatti i 7 diaconi individuati e scelti dagli apostoli, come cita At 6,1-6, erano uomini “di buona reputazione, pieni di Spirito e di sapienza”. Queste sono la qualità necessarie, non tante conoscenze aggiuntive, ma se ci sono ben venga. - Sarà necessario chiarire bene cosa significa passare dalla semplice collaborazione, alla corresponsabilità nella pastorale futura. Forse con questa settimana si dà per scontato che questo aspetto sia già stato chiarito e assorbito, ma è così? - Ogni persona individuata nel discernimento e chiamata, sarà lei a comprendere se necessita di maggiori conoscenze specifiche per quello scopo e le chiederà? Tenuto conto che alla fine saremo tutti chiamati ad una Nuova modalità di Evangelizzazione nei nostri ambienti parrocchiali. Con questa Settimana 2011 si apre alla fiducia nell’azione dello Spirito che opera anche nei laici. È quindi un nuovo tempo opportuno e favorevole per la vita della nostra Chiesa. Stiamo vivendo insieme questo passaggio epocale, una svolta nel pensiero e nelle strategie. Così si concretizza quanto il Concilio aveva prospettato 50 anni fa. Per questo ora dobbiamo liberarci da tante false umiltà che negli anni ci facevano dire: non sono capace, adatto, idoneo, pronto, ecc.. Ma dovremo avere un sano orgoglio di essere credenti in Cristo. Scriveva il nostro vescovo il 15 ott. 2010: “Ogni cristiano, nessuno escluso, è chiamato a rendersi ragione personalmente della propria fede, e a rendere ragione di essa a chi gli è affidato…” 1. Il battesimo è garanzia che dove arrivi tu, lì c’è il Vangelo e la Chiesa del Risorto. 2. Gesù ci ha inviato tutti, ciascuno con le proprie responsabilità a portare ad ogni creatura la gioia consapevole di essere amati e salvati da Lui. (per mezzo della nostra fede) In questo modo si avvera il suo motto: Omnes Salvos Facere Siamo quindi invitati tutti ad acquisire maggiore consapevolezza che Dio ci ama tanto che per la nostra fede, che ognuno di noi qui presenti ha in Lui, siamo salvi per la Vita Eterna. Questa è la Buona notizia che tutti noi, in forza del nostro battesimo, possiamo annunciare.