L’Azione Cattolica Ambrosiana nel cammino delle Comunità Pastorali Page 1 Le COMUNITA’ PASTORALI sono, nella nostra diocesi, una realtà che riguarda: • più di 270 parrocchie • circa 1 milione di persone Per questo motivo, all’inizio di questo nuovo anno Pastorale, invitiamo tutta l’Associazione ad un’attenzione particolare verso questa realtà che si sta sempre più diffondendo sul nostro territorio. Page 2 Questa realtà richiede un’attenzione e cura che deve essere di tutti i soci, non solo di quelli coinvolti direttamente a prescindere dall’età o dalla responsabilità che ricoprono. A tutti chiediamo di accompagnare questo percorso della nostra chiesa diocesana con la preghiera, affidando a Dio questa grande trasformazione che si è intrapresa Page 3 Individuiamo tre livelli di coinvolgimento: 1.Per tutti i soci 2. Per le Associazioni che sono inserite in nuove Comunità Pastorali 3. Per tutte le Associazioni Parrocchiali inserite nelle Comunità Pastorali o non inserite Page 4 Per tutti i soci: E’ importante che tutti si sentano inseriti nel cammino che la nostra Chiesa locale ha intrapreso. Per questo intendiamo valorizzare il nostro giornale “In dialogo” come strumento per informare, e aggiornare i soci su quello che sta avvenendo. Chiediamo, ai soci, che le esperienze, i passi fatti, le difficoltà, le ricchezze e le fatiche vengano condivise e diventino patrimonio di tutti. Page 5 Per le Associazioni che sono inserite in nuove Comunità Pastorali: Il questionario inviato lo scorso anno ai Presidenti coinvolti nelle C. P. ci ha permesso di: • monitorare i processi di trasformazione in atto, raccogliendo dati e informazioni ; • far emergere alcune indicazioni utili a indirizzare un processo che interesserà molte altre parrocchie • cogliere le potenzialità associative. Vogliamo continuare a raccogliere queste informazioni e a tenere monitorato questo percorso, invitiamo i presidenti coinvolti a compilare il questionario, che riceveranno a breve, entro il prossime mese di novembre. Page 6 Per tutte le Associazioni Parrocchiali : Invitiamo tutte le associazioni a dedicare lungo questo anno alcuni momenti per confrontarsi e riflettere attorno al tema: “Laici e preti: un reciproco riconoscimento”. Come ricorda il Cardinale: “Non come due realtà contrapposte o solo accostate tra loro: il sacerdozio ministeriale è infatti al servizio del sacerdozio comune dei fedeli, affinché tutti noi possiamo essere un sacrificio perenne gradito a Dio, come Corpo di Cristo, come tempio dello Spirito” (Pietre Vive, pag. 3). Page 7 La missione è unica, pur nella differenza dei ruoli ed è premessa indispensabile per quella “comunione, collaborazione, corresponsabilità” che da anni l’Arcivescovo invita a coltivare e per quel “lavorare insieme” che ritorna più volta nella Lettera. Nel quadro delle Comunità Pastorali vorremmo dedicare quest’anno a riflettere, confrontarci sul tema del rapporto tra preti e laici per crescere insieme. In un percorso di riconoscimento reciproco delle proprie identità . Page 8 Gli incontri del consiglio parrocchiale di AC o dell’Equipe decanale possono diventare il luogo dove mettere in atto questa riflessione! Magari allargando l’invito oltre all’assistente dell’AC, dove presente, anche al responsabile della Comunità Pastorale e/o agli preti presenti. Cosa fare in questi incontri? Page 9 Alcune possibili piste di riflessione: 1. A partire da alcune pagine della lettera Pietre vive , in particolare, (pag 36-44) “Ai miei sacerdoti – Lettera da Ars” Provare a confrontarsi sui paragrafi: •Relazioni fraterne (pag. 40-42) •Imparare a lavorare insieme (pag. 42) •Il dono dei laici (pag. 42-43) interrogandosi su quanto si sta facendo in questa direzione e quanto ci manca ancora. Page 10 2. Riprendere il materiale elaborato per la Giornata parrocchiale di AC del 15 marzo 2009: L’Azione Cattolica nel vivo del cantiere della nostra Chiesa. Spunti per un confronto tra preti, laici e religiosi sulla “diocesanità” e sul comune sacerdozio pastorale. Recuperando gli interventi di S. Ecc. Mons. Franco Giulio Brambilla fatti a : • Desio nel 2008 pubblicato in Questione di Spirito • Assemblea Sinodale del Clero Ambrosiano recuperabile nel sito della Diocesi di Milano www.chiesadimilano.it Page 11 3. Riprendere la scheda del laboratorio proposta al seminario di Febbraio 2009 : “Formarsi insieme tra laici e sacerdoti” e pubblicata nel testo Passi di corresponsabilità laicale pag. 52-53 Page 12 CURA DELL’AC NELLA COMUNITA’ PASTORALE L’ Azione Cattolica nella nuova organizzazione della Chiesa locale (cfr. scheda 3 in Passi …) Quali passi compiere per favorire, grazie all’AC, l’edificazione della Comunità Pastorale? Quale nuovo ruolo l’AC dovrà assumere alla luce della nuova configurazione della Chiesa locale? In parte a queste domande si è risposto con l’indicazione di percorsi formativi. Quale associazione favorire a livello formale? Page 13 STATUTO ART. 23 E ATTO NORMATIVO ARTT. 17 E 18 • Sono questi i riferimenti a cui ci rifacciamo per strutturare l’associazione nella nuova situazione di comunità pastorale. In particolare le indicazioni sviluppano l’art 23,comma 2c e 3. E’ opportuno procedere a costituire nel prossimo iter assembleare una associazione di comunità pastorale, puntando a votare un consiglio di comunità pastorale che aiuti ad accompagnare la vita associativa, composto da soci di diverse parrocchie e settori. Page 14 Le attenzioni Dove ci sono dei gruppi, mantenerli, soprattutto se di adulti anziani o ragazzi. Cercare di presentare l’AC nelle parrocchie della comunità che non la conoscono. La Giornata parrocchiale (9 maggio) e il percorso su laici e sacerdoti possono essere buone occasioni di confronto con tutti i laici Page 15 FAVORIRE MOMENTI SPECIFICI E QUALCHE INCONTRO UNITARIO • Se ci sono cammini in diverse parrocchie si possono mantenere e qualificare, se invece si stanno impoverendo è bene accorparli. • Nelle occasioni unitarie: giornata dell’adesione e giornata parrocchiale svolgere momenti insieme con tutti i soci Page 16 Vivacizzare la comunità pastorale • La comunità rischia di essere somma di realtà diverse, raccolte solo da nuovi legami burocratici. L’ AC organizzandosi nella CP può concorrere a fare della Cp stessa un luogo “caldo” comunionale, missionario • Il Presidente di associazione di CP si interfaccia con Responsabile di CP e insieme definisce alcuni momenti della vita dell’AC nella Cp, oltre a mettere a conoscenza di tutte le iniziative, generalmente aperte anche ad altri laici Page 17 Oltre la comunità pastorale • Laddove le risorse formative non sono adeguate per alcuni o tutti i settori, i soci ricorrono a momenti formativi offerti dai livelli superiori (decanato, zona, diocesi), livelli che la comunità pastorale non rende superflui. • La vita associativa e il servizio in nome dell’AC continuano ad avere il loro luogo naturale nel territorio dove si vive Page 18