UN MODELLO PER MITIGARE I RISCHI DELLA VOLATILITÀ NEI PROGETTI Nicola Boffoli, Giovanni Bruno, Danilo Caivano Dipartimento di Informatica - Università degli Studi di Bari – Via Orabona 4, 70126 Bari - Italia; SER&Practices Spin off {boffoli, bruno, caivano}@di.uniba.it Abstract Come è noto le risorse umane sono un fattore critico per i progetti software, perciò, la volatilità delle risorse umane in questo tipo di progetti è un rischio che spesso si manifesta con rilevanti scostamenti nel budget e nei tempi di esecuzione dello stesso. In questo lavoro, si propone un modello chiamato VALUABLE, basato sull’elearning, che supporta la mitigazione di questo rischio. Il modello si pone l’obiettivo di valutare le competenze e di colmare i gap, eventualmente, riscontrati attraverso un piano di formazione mirato ed estratto dagli indicatori risultati dalla valutazione. Questo assicura che quando in un progetto una competenza è perduta si può selezionare, tra quelle disponibili, quella con minore gap rispetto alla competenza necessaria e quindi far colmare quest’ultimo per renderla conforme ai requisiti del progetto. Il modello è stato sperimentato con gli studenti del corso di Ingegneria del Software, presso il Dipartimento di Informatica della Università di Bari, in due anni accademici. I risultati ottenuti fino a questo momento sono incoraggianti. Pertanto gli autori propongono il modello per ulteriori sperimentazioni. Introduzione La volatilità in un progetto software è un rischio frequente che ha rilevanti impatti, fino all’annullamento del progetto prima che esso raggiunga i suoi obiettivi e dopo aver richiesto rilevanti investimenti per la sua esecuzione parziale. Per chiarezza, la volatilità in una componente del progetto consiste nella variazione della disponibilità della componente durante l’esecuzione dello stesso progetto. La variazione può essere in aumento od in diminuzione, in ogni caso l’evento si ripercuote su molti aspetti dello stesso progetto. Perciò l’analisi della volatilità e gli strumenti per la mitigazione delle sue conseguenze sono di rilevante interesse per la gestione dei progetti. Si possono individuare tre tipi di volatilità: risorse umane, tempo, budget. Dal punto di vista di questo lavoro è interessante rilevare che tutti i tipi di volatilità hanno impatto sulle risorse umane. La volatilità nelle risorse umane è causata dalla diminuzione del numero di risorse umane disponibili in corso di esecuzione del progetto. Per fare fronte a questa volatilità è necessaria l’acquisizione rapida di nuove risorse umane che abbiano competenze analoghe a quelle che sono venute meno onde minimizzare i danni sulla gestione del progetto. La risorsa tempo non è rigenerabile, visto che non si può produrre, nè mettere da parte, solo consumarla nel modo migliore possibile. Nel contesto di progetti software possono esserci due 1 scenari: aumento della finestra temporale, diminuzione della finestra temporale. Nel caso in cui ci sia una riduzione del tempo a disposizione per l’espletamento di tutte le attività previste dal progetto, sarà necessario condensare in un periodo di tempo più breve tutte le capacità richieste. In questo caso, il rischio è che risorse e competenze potrebbero essere non utilizzabili. Ad esempio, se una stessa risorsa possiede più competenze, e l’utilizzo di ogni competenza è pianificato in tempi diversi, allora per utilizzare in parallelo le competenze è necessario acquisire risorse con le competenze richieste. Per cui una finestra temporale maggiore, considerando che il dinamismo di tecnologie e mercati si traduce nell’esigenza di acquisire costantemente più informazioni, conoscenze e competenze, potrebbe richiedere la rimodulazione del processo di acquisizione o di aggiornamento delle competenze. Sul piano finanziario, gestire il budget a disposizione è un’operazione complessa. Tale gestione consiste nel coordinamento ottimale di entrate e uscite, in particolare sul piano delle scadenze, e dei costi materiali e immateriali da sostenere. In tal modo si prospettano tre possibilità: “liquidità” sufficiente, “liquidità” insufficiente, “liquidità” in esubero. Nel caso in cui la “liquidità” sia sufficiente, non deve essere intrapresa nessuna attività. Se la “liquidità” disponibile è insufficiente per il progetto, una delle attività di gestione del rischio consiste nella riduzione dei costi del personale, in questo caso le competenze del personale deallocato sul progetto devono essere trasferite al personale allocato al progetto. Se la “liquidità” è in esubero, è plausibile pensare all’utilizzo delle plusvalenze per acquisire risorse materiali e immateriali, in particolare risorse umane con nuove competenze, o risorse umane da affiancare alle risorse preesistenti con le stesse competenze del personale esistente, al fine di ottimizzare la risorsa tempo. La mitigazione del rischio dei progetti software, può essere ottenuta attraverso le competenze, ovvero il patrimonio di conoscenza più le abilità necessarie per applicare le conoscenze in processi produttivi. In questo lavoro è proposto il modello utile per VALUtazione e migliorAmento della competenza selezionaBiLE (VALUABLE). Nel prossimo paragrafo si illustra il concetto di competenza dal punto di vista del presente lavoro. Progetto e competenze La definizione, adottata da questo lavoro, di progetto è quella formulata dal Project Management Institute, “Un progetto è uno sforzo temporaneo intrapreso per sviluppare un prodotto od un servizio unico”.( Project Management Institute 2003) Dal punto di vista delle competenze invece, un progetto richiede un insieme di competenze necessarie per realizzare il suo obiettivo, si indichi come : P: {C1,C2,C3,…,Cn}, dove con P identifichiamo il progetto, mentre con Cx le competenze. L’impresa esecutrice di un progetto nella fase di pianificazione dello stesso adotta una tattica per coprire le competenze necessarie. Tale tattica potrebbe prevedere la copertura di tutte le competenze con il proprio organico oppure, in parte, con la delocalizzazione delle attività che necessitano di competenze di cui essa è carente. Il progetto può iniziare quando è completato il dispiegamento delle competenze e di tutte le altre risorse di cui il progetto necessita. La volatilità delle risorse potrebbe causare lo sbilanciamento tra le risorse disponibili e quelle necessarie. In tale ambito, questo lavoro è interessato a gestire le conseguenze della volatilità sulla carenza emergente di risorse umane. In particolare quando emerge una carenza di risorse umane è necessario: - - valutare le competenze delle risorse selezionabili, all’interno della stessa impresa, o dell’impresa fornitrice per le attività delocalizzate oppure all’interno del mercato del lavoro per verificare che esse siano conformi a quelle richieste dal progetto; avere un percorso formativo che colmi il gap il più rapidamente possibile, nel momento in cui è rilevato un gap di competenza e non ci sono altre competenze, selezionabili, migliori. 2 Modello VALUABLE Il modello proposto si basa sulla definizione delle competenze attraverso un sillabo che l’impresa che lo gestisce decide. Per l’ICT esistono diversi sillabi a cui si può fare riferimento (EUCIP European Certification of Informatics Professionals, SFIA Skills Framework for the Information Age), in ogni caso, ogni impresa può definire un suo sillabo senza alterare l’usabilità del modello. Un esempio si sillabo estratto dal EUCIP è presentato in Figura 1 - Sillabo EUCIP: Figura 1 - Sillabo EUCIP Per ogni capacità, VALUABLE prevede un set di unità didattiche. Gli autori consigliano di massimizzare il numero di unità didattiche erogabili attraverso una piattaforma di e-learning, per i noti motivi di ottimizzazione. Ogni unità didattica ha l’obiettivo di formare il discente su uno o più items del sillabo. Pertanto, è possibile associare ad ognuno di esse una piano di test per verificare che il discente abbia acquisito la parte di competenza corrispondente. Il modello è rappresentato in figura 1. Figura 2 - modello concettuale ∀ci ∃{UDi1 , UDi1 ,..., UDin (i ) } ∧ {Ti 3 , Ti 4 ,..., Tim (i ) } 3 Il modello nella sua interezza, si compone delle seguenti parti: - - Competenza: patrimonio di conoscenza più le abilità necessarie per applicare le conoscenze in processi produttivi. Più rigorosamente come da definizione: “In generale il termine competenza indica la capacità degli individui di combinare, in modo autonomo, tacitamente o esplicitamente e in un contesto particolare, i diversi elementi delle conoscenze e delle abilità che possiedono.” (wikipedia competenza) Unità didattiche: assimilabile al concetto di learning object, elementi con le seguenti caratteristiche: autoconsistenti, modulari, reperibili, riusabili, interoperabili. “Un learning object è una unità di istruzione per l'e-learning riutilizzabile. I Learning Objects costituiscono particolari tipi di risorse di apprendimento autoconsistenti, dotate di modularità, reperibilità, riusabilità e interoperabilità, che ne consentono la possibilità di impiego in contesti diversi”. (wikipedia learning object). Un’unità didattica, come rappresentato in Figura 2 - modello concettuale, è costituita da: - modulo teorico, utile a trasferire in modo sintetico i concetti teorici e far acquisire agli studenti le competenze necessarie; - modulo di esercitazione, contenente esercizi pratici utili a sviluppare nei discenti le abilità necessarie ad applicare nella pratica le competenze acquisite; - materiale di approfondimento, consiste in articoli di riviste specializzate, dispense del docente, capitoli di libro o riferimenti web a cui attingere materiale utile. I riferimenti web possono referenziare Web Cast, ovvero contenuti audio o audio/video sviluppati altrove che trattano gli argomenti oggetto dell’unità didattica. Database test, a ogni unità didattica è associato un database contenente domande e risposte utili a valutare il livello di conoscenza dei concetti presenti nelle unità didattiche. - Questionari valutativi, si compongono di un insieme di quesiti proposti all’utilizzatore che deve dare una risposta. In VALUABLE sono previsti due tipi di questionari: test di autovalutazione e test di verifica. - Test di autovalutazione, sono prove di conoscenza che hanno lo scopo di supportare il discente nell’autovalutazione delle proprie competenze ed abilità. Sono logicamente associati alla singola unità didattica e prevedono, a valle della compilazione, la spiegazione del perché della risposta corretta o errata. I test di autovalutazione sono eseguiti in modalità sincrona, non possono essere scaricati o utilizzati autonomamente dal discente. - Test di valutazione, sono equivalenti ai test di autovalutazione ad eccezione delle finalità d’uso. Infatti, questi costituiscono la verifica formale delle competenze e delle abilità dei discenti. Modello di valutazione: ad ogni competenza è associato un questionario valutativo e un modello di decisione. Nei questionari valutativi i test di autovalutazione producono la valutazione del discente e delle linee guida per migliorare la preparazione dello stesso. Il test di verifica valuta le competenze e le abilità raggiunte dal discente e il gap tra queste e quelle attese. II modello di decisione interpreta, il livello di acquisizione delle competenze dei discenti che fruiscono i questionari di valutazione e ipotizza le azioni da intraprendere per colmare eventuali gap tra le competenze attese e quelle acquisite dal discente. Il modello di decisione in VALUABLE è realizzato attraverso le tavole di decisione. Le tavole di decisioni sono gestite (editate, modificate, raccolte, ricercate, verificate automaticamente per completezza, ridondanza e ambiguità) da un sistema che si indica, nel seguito di questo articolo, come Decision Table Management System (DTMS). Operativamente, per ciascuna competenza C(i) è predisposto uno specifico modello di valutazione (figura 2). In tale modello, le risposte raccolte da QC(i), i questionari di valutazione erogati, sono interpretate mediante un opportuno set di tavole di decisione DT(1), …, DT(n). Si noti che ogni DT(k), con k=1…n, ha lo scopo di interpretare le risposte alle domande dell’unità didattica UD(k). 4 Figura 3 - modello di valutazione per la competenza C(i) Figura 4 - DT(k), tavola di decisione per l’interpretazoine di UD(k) Nella prospettiva del presente lavoro, le tavole di decisione sono uno strumento per accumulare conoscenza derivata dall’esperienza, cooperativamente da tutti coloro che la utilizzano. Infatti, il collegamento tra quesiti, risposte e suggerimenti sono inizialmente la esplicitazione della esperienza del docente. Con il suo uso, il docente confermerà tale esperienza oppure la modificherà incrementalmente. Pertanto dopo un periodo d’uso la tavola di decisone avrà accumulato l’esperienza del docente. Tale esperienza, potrà essere utilizzata, anche se non è leggibile, da altri docenti che, a loro volta, miglioreranno il contenuto della tavola con la propria ulteriore esperienza. Le tavole di decisione sono agevoli nel modificare: - il numero di righe e di colonne, - i contenuti di righe e colonne. Ogni volta che si introduce una modifica il TDMS verifica automaticamente la completezza, la ridondanza e la correttezza della tavola di decisione. Ovvero, la verifica della struttura della tavola di decisione è assicurata, nonostante l’estensione e la complessità, in numero di quesiti e numero di possibili risposte, che nell’uso previsto dal presente lavoro, è prevedibile che sia molto elevata. Inoltre, la validazione dei suoi contenuti è facilitata dalle funzioni di interrogazioni che il TDMS mette a disposizione del suo utilizzatore. Ovvero, il docente validatore legge, della tavola di decisione estesa a piacere, solo le regole che a lui interessano perché collegate nella validazione. E’ giusto il caso di evidenziare che il TDMS nasconde la tavola di decisione e, quindi, anche la sua complessità, al discente. Il sistema restituisce al discente solo i suggerimenti che derivano dalle risposte che egli ha dato ai questionari valutativi. Di seguito è fornito un esempio di suggerimento fornito da VALUABLE. 5 Figura 5 - Suggerimento migliorativo Per chiarezza, è possibile che una stessa unità didattica possa essere utilizzata per più che una competenza, in tal caso anche la batteria di domande è utilizzata per uno o più test. Inoltre, le unità didattiche che possono essere erogate con modalità e-learning hanno una relazione gerarchica tra loro, la gerarchia esprime la sequenza con cui le unità didattiche devono essere fruite. Ad esempio, la gerarchia in Figura 6 – Esempio gerarchia unità didattiche indica che la UD1, UD2 ed UD3 possono essere fruite con la sequenza desiderata dal discente, ma tutte tre devono essere fruite dopo la UDROOT; la UD3.1 deve essere fruita dopo aver fruito, in ordine temporale, la UDROOT e la UD3. Durante il test relativo alla generica UDi è possibile rilevare carenza concettuale anche su una delle unità didattiche prerequisite secondo la gerarchia delle unità didattiche. Figura 6 – Esempio gerarchia unità didattiche 6 Processo d’uso di VALUABLE Figura 7 - valutazione e trasferimento delle competenze La realizzazione di un progetto software richiede l’utilizzo di risorse umane, ognuna delle quali avrà delle competenze specifiche, Ri={C11,C12,…,Cn} R è la risorsa e C cono le competenze possedute dalla risorsa. Il modello VALUABLE può essere utilizzato sia durante la fase di acquisizione delle risorse di un progetto, sia durante l’esecuzione del progetto stesso. In entrambe le fasi il processo utilizzato è il seguente: - definizione delle competenze necessarie, valutazione delle competenze possedute, esito o suggerimento per il rafforzamento delle conoscenze, monitoraggio delle competenze, affinamento del modello. Innanzitutto, il responsabile del progetto stabilisce quali sono le competenze del progetto e in particolare le competenze che una risorsa deve avere ad esempio R1={C11,C14}. Successivamente, la risorsa R1, utilizza VALUABLE al fine di verificare se è in possesso delle competenze richieste. Nel caso in cui le competenze risultino essere acquisite, la risorsa è ritenuta idonea ad essere integrata nel sistema. Invece, se la risorsa dimostra delle carenze in una delle competenze, allora il sistema fornisce una scheda di suggerimento, Figura 5 Suggerimento migliorativo, per indicare in modo dettagliato le azioni da intraprendere per colmare il gap esistente tra la sue competenze e le desiderate. Con le attività precedenti la fase di valutazione si ritiene terminata, per cui può cominciare il monitoraggio. L’attività, viene eseguita durante l’esecuzione del progetto per valutare se le competenze rilevate dal VALUABLE sono conformi con le competenze che la risorsa possiede. In altre parole, l’attività di monitoraggio è utilizzata per capire qual è il grado di efficienza della valutazione di VALUABLE. Da questa attività, si estrapolano due tipi di informazione in merito a VALUABLE: ha valutato correttamente le competenze della risorsa, non ha valutato correttamente le competenze della risorsa. Nel caso in cui la valutazione non sia stata accurata allora l’esperto del dominio provvede ad affinare il modello di valutazione utilizzato. SPERIMENTAZIONE Il modello VALUABLE è stato utilizzato nel corso di laurea di Informatica e Tecnologie per la Produzione del Software, per l’insegnamento di Ingegneria del Software effettuato presso il Dipartimento di Informatica dell’Università degli Studi di Bari dal 2006 al 2007. Il campione utilizzato per le rilevazioni è costituito da 90 discenti che hanno utilizzato la piattaforma per autovalutarsi, sia durante le lezioni e prima degli esami, che durante gli esami per essere valutati. 7 In questa sperimentazione, la valutazione degli studenti è eseguita utilizzando: casi di studio, VALUABLE, verifica orale. Il processo di valutazione prevede la realizzazione da parte di ogni studente del caso di studio utilizzando le competenze acquisite o precedenti, la verifica utilizzando VALUABLE delle competenze acquisite e la verifica orale. Per mezzo del caso di studio, il docente può rilevare se le competenze acquisite sono state applicate correttamente. In seconda istanza, gli studenti utilizzano VALUABLE, ed in particolare i test di valutazione, per verificare se le competenze che il corso fornisce sono state acquisite. I test di verifica, così come i test di autovalutazione, sono costituiti da domande che hanno punteggi compresi tra -3 a +3. In questo modo una risposta non corretta sottrae punti dalle risposte corrette, questo per evitare che ci siano risposte selezionate a caso. Ad ogni domanda del test di autovalutazione e di verifica è associato un commento che argomenta il perché della risposta corretta. La soglia per il superamento dei test è 16. L’ultima fase della valutazione consiste nella prova orale. Per valutare l’efficacia del modello sono stati utilizzati i risultati delle prove di ogni studente. Con efficacia indichiamo il rapporto tra il numero di soggetti valutati in modo conforme, sul numero totale di studenti che hanno partecipato alla sessione di esame. Un soggetto si ritiene valutato correttamente se la valutazione data dal modello corrisponde alla valutazione data dai docenti con uno scarto del 5% (1,5 punti). Ad esempio se uno studente ha conseguito una valutazione pari a 25 nel caso di studio e 25 nella prova orale, per poter essere ritenuto conforme deve aver preso in VALUABLE una votazione compresa tra 23,5 e 26,5. Generalizzando, se otteniamo che Ccds≡CVALUABLE≡Corale, ovvero se la conoscenza delle competenze nel caso di studio nel modello VALUABLE e nella prova d’esame orale sono equivalenti, allora il modello è ritenuto efficace. Altrimenti, l’esperto del dominio, cioè il docente, deve modificare le unità didattiche e il modello di valutazione per ottenere una valutazione più affidabile. Questa attività ad oggi è stata effettuata per ognuno degli esami monitorati per migliorare l’efficacia di VALUABLE. TPS 2006 Media Mediana Efficacia Aprile 2006 16,17 18 16,7% Luglio-2006 18,18 18 14,3% Novembre-2006 17,14 19 18,2% TPS 2007 Media Mediana Efficacia settembre 18,91 18 26% ottobre 18,53 19 33,3% novembre 20,14 20,5 36,4% Considerazioni In letteratura, esistono strumenti alternativi alla piattaforma di e-leraning [p.e.: Caroline, Docebo, Dokeos, Moodle] ed alla piattaforma per la gestione delle tavole di decisione [p.e: LogicGem, Prologa]. Non esiste una piattaforma che integri le due precedenti e, sopratutto, per la prospettiva del presente lavoro, non ci sono lavori che utilizzino la combinazione delle due piattaforma per lo scopo descritto. E’ opportuno rimarcare che il metodo proposto per la mitigazione del rischio di volatilità è del tutto innovativo. Ed in particolare, una caratteristica del metodo è quello di utilizzare gli strumenti descritti per accumulare conoscenza dalla esperienza operativa dell’impresa. Infatti, i suggerimenti forniti dal tool al management sono empiricamente validati nei progetti eseguiti dopo la realizzazione del suggerimento. Se i risultati sono efficaci, il suggerimento è confermato ed ha maggiore reputazione di accuratezza per il management. Se il suggerimento non risulta efficace, il management analizza la propria esperienza per modificare tale 8 suggerimento. La tavola di decisione è, di conseguenza, modificata acquisendo quest’ultima esperienza operativa. E’ evidente che quando un pacchetto di esperienza accumulato nel tool si trasferisce ad un’altra impresa o ad un’impresa partner in un progetto distribuito, l’impresa destinataria usa l’esperienza trasferitale come linea di base ma dopo un tempo T d’uso del tool, essa avrà accumulata altra conoscenza che sarà strettamente legata alla sua esperienza operativa. In altri termini, anche se non è leggibile, la conoscenza accumulata nel tool è la memoria dell’evoluzione delle competenza caratteristiche dell’impresa che lo usa. Conclusioni Il lavoro ha presentato il modello VALUABLE che è stato sperimentato per un insegnamento universitario. È opportuno rilevare che per il dominio di applicazione del modello il campo sperimentale è di natura produttiva. Infatti, la preparazione delle competenze degli studenti è lo scopo principale dell’Università come istituzione produttiva. Il modello può essere specializzato in diversi contesti applicativi. Infatti, il contesto di applicazione è caratterizzato dalle competenze che si vogliono produrre e dal patrimonio di unità didattiche che si ha a disposizione per la formazione delle stesse competenze. Il modello di decisione per determinare il piano di formazione mirato a colmare il gap di competenza è integrato con le funzioni di gestione del test di una piattaforma elearning. Inoltre, esso è basato sulla tavola di decisione che consente di accumulare esperienza attraverso l’uso di tale modello in uno stesso contesto applicativo. I risultati della sperimentazione effettuata fino ad oggi sono incoraggianti, infatti l’efficacia del modello tende ad aumentare con il tempo di utilizzazione di VALUABLE. Questo deriva dal miglioramento continuo delle unità didattica, delle relazioni tra unità didattica e competenze, e dal contenuto del modello di decisione. È necessario avere una maggiore forza dell’evidenza empirica. Pertanto, gli autori ritengono che sia necessario effettuare ulteriori sperimentazioni. Ovviamente, gli autori sono già impegnati ad estendere la loro sperimentazione. Ciò nonostante, essi auspicano che altri ricercatori o professionisti vogliano replicare la sperimentazione, presentata in questo lavoro, in altri contesti applicativi. Allo scopo di favorire le repliche di cui sopra gli autori sono disponibili a fornire il materiale, gli strumenti, e la consulenza per far adottare il modello in un qualsiasi altro processo di gestione delle competenze. Per completezza, il costo di adozione del modello è non superiore a tre giorni uomo per trasferire materiali e strumenti al soggetto sperimentatore. Bibliografia (Müller M., Suter M., 2006) Müller M., Suter M. (2006), Gestione del rischio - 14 tesi sulla gestione aziendale del rischio, Zurigo UBS SA. (Vanthienen J., Mues C., Wets G., Delaere K 1998) (Ho T.B., Cheung D., Liu H., 2005) Vanthienen J., Mues C., Wets G., Delaere K. 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(2001), Collaborative learning support knowledge management for asynchronous learning networks, Madison, 490-491 9 (Project Management Institute 2003) Project Management Institute (2003), Guida Al Project Management Body of Knowledge, Project Management Institute (Wikipedia 2008) Wikipedia (2008), Competenza, URL: http://it.wikipedia.org/wiki/Competenza (verificato il 15 giugno 2008) (Wikipedia 2008) Wikipedia (2008), Learning object, URL: http://it.wikipedia.org/wiki/Learning_object (verificato il 15 giugno 2008) (Claroline) Claroline.net Let’s build (http://www.claroline.net/) (Docebo) docebo.org e-learning open (http://www.docebo.org/doceboCms/) (Dokeos) dokeos, URL:( http://www.dokeos.com/) (Moodle) moodle, URL:( http://moodle.org/) (LogicGem) Logic Processor and Decision Table http://www.catalyst.com/products/logicgem/) (Prologa) Tabular Knowledge Modeling and http://www.econ.kuleuven.ac.be/prologa/) knowledge together, source, Analysis Tool, Prologa, URL: URL: URL:( URL:( Ringraziamenti Gli autori desiderano ringraziare il Prof. Giuseppe Visaggio che ha ispirato questo lavoro ed ha collaborato nella paziente revisione dello stesso per dare ai suoi contenuti la forma e l’interesse attuale. 10