SCINTIGRAFIA POLMONARE UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO Materiale didattico a cura del Prof. Giovanni Lucignani e del Dr. Angelo Del Sole IL SISTEMA RESPIRATORIO DELL’UOMO Le vie respiratorie Superiori: bocca/naso – laringe Trachea 2 bronchi principali distribuzione ad albero fino ai bronchioli terminali Il parenchima polmonare Organizzazione lobulare Elementi essenziali: gli alveoli polmonari (“polmone profondo”) La pleura tra polmoni e gabbia toracica Il diaframma Tra torace e addome, muscolo essenziale per la respirazione ANATOMIA ESSENZIALE Trachea Bronco principale Dx Bronco principale Sn Parenchima polmonare (lobuli/alveoli) ANATOMIA FUNZIONALE La vascolarizzazione polmonare è doppia Circolazione bronchiale: nutritiva Circolazione polmonare o “piccola circolazione” Arteria polmonare: porta il sangue venoso dal V.D. del cuore agli alveoli Vena polmonare: porta il sangue ossigenato dagli alveoli al V.S. La struttura dei bronchi Un epitelio funzionale: con cellule ciliate, mucose, immunitarie Una muscolatura liscia calibro variabile L’unità alveolo-capillare Alveoli aperti grazie alle proprietà tensioattive del surfactante Trama interstiziale di supporto Contiene aria sterile Sede degli scambi gassosi bilaterali alveolo-capillari ARTERIE E VENE POLMONARI ARTERIE E VENE POLMONARI BRONCHI ALVEOLI FISIOLOGIA ESSENZIALE DELLA RESPIRAZIONE Gli atti respiratori Involontari, sotto controllo centrale (SNC): sono automatici Volontari: atti di ispirazione/espirazione forzata Principali muscoli coinvolti: il diaframma (ispiratorio), i muscoli della parete addominali (espiratori) Gli scambi gassosi Diffusione passiva segue i gradienti naturali pO2 :100 mmHg nell’aria, 40 mmHg nel sangue venoso pCO2: 40 mmHg nell’aria, 46 mmHg nel sangue venoso Tessuti periferici L’ossigenazione del sangue SISTEMA ARTERIOSO SISTEMA VENOSO Alveolo CUORE DESTRO pO2 ARTERIA POLMONARE pCO2 VENA POLMONARE Capillare Venoso CUORE SINISTRO arterioso Gli scambi gassosi avvengono a livello dei globuli rossi circolanti (Emoglobina) SCAMBI GASSOSI A LIVELLO DEI GLOBULI ROSSI CONDIZIONI PER UNA NORMALE RESPIRAZIONE • Normale composizione dell’ aria ambiente • Normale funzionamento dei centri nervosi di regolazione • Integrità delle vie aeree e della gabbia toracica • Integrità del rapporto ventilazione/perfusione • Normale diffusione dei gas a livello alveolo-capillare • (Normale trasporto di O2 in periferia: ruolo dell’ emoglobina) STUDIO FUNZIONALE DELLA RESPIRAZIONE Qualità degli scambi gassosi EMOGAS-ANALISI (sangue arterioso) Funzionalità respiratoria SPIROMETRIA EMOGAS-ANALISI Parametri normali pO2 = 90 ± 5 mmHg pCO2 = 40 ± 2 mm Hg [HCO3-] = 24 mEq/l pH arterioso = 7.4 Hb 12-14 g%ml (F) – 13-15 g%ml (M) Definizioni: Diminuzione della pO2 = ipossemia Aumento della pCO2 = ipercapnia Aumento dell’emoglobina = policitemia SPIROMETRIA Misurazione dei volumi • VT: volume corrente • ERV: riserva espiratoria • IRV: riserva inspiratoria • RV: volume residuo Diffusione del CO2 EMBOLIA POLMONARE Si definisce Embolia polmonare l’ostruzione acuta, completa o parziale, di uno o più rami dell’arteria polmonare, generalmente da parte di materiale embolico di origine extrapolmonare, molto più raramente per fenomeni di trombosi locale. Insieme alla TVP, l’EP rappresenta lo spettro di un’unica malattia: il Tromboembolismo Venoso EMBOLIA POLMONARE L'embolia polmonare rappresenta una delle principali cause dirette o indirette di mortalità risultando letale nel 30% ca. dei pazienti non trattati e nell'8% ca. di quelli sottoposti a terapia anticoagulante. Quest'ultima presenta un'incidenza di complicanze emorragiche nel 15% ca. ed è una delle cause più frequenti di decesso iatrogeno. MATERIALE EMBOLICO • Tromboemboli • Trombosi venosa profonda (TVP) • 70-90% vene femorali ed iliache • 10-20% VCS e VCI • 1-3% cavità cardiache di destra • Tromboflebite superficiale (raramente) • Embolia polmonare paradossa da shunt S-D (in caso di FA) EMBOLIA POLMONARE EMBOLIA POLMONARE EMBOLIA POLMONARE •L’EP rappresenta tutt’ora un rilevante problema sanitario, intorno al quale permangono considerevoli controversie •Circa il 20% dei pazienti con EP muore prima che venga posta la diagnosi – La difficoltà diagnostica dell’embolia polmonare deriva dalla non specificità della semeiotica clinica e dei sintomi – e dalla natura discretamente invasiva e di alto costo della angiografia polmonare, che è la procedura diagnostica più accurata •La scintigrafia non comporta rischi, è prontamente disponibile, si esegue con facilità, è molto sensibile e di basso costo •La TAC spirale presenta un ruolo di crescente rilevanza EPIDEMIOLOGIA DELL’EMBOLIA POLMONARE • • • • • • Incidenza annuale: 23-69/100 000 abitanti1 Terza causa di mortalità per patologia cardiovascolare EP non trattata ha una mortalità del 15-30%2 La mortalità per EP è più elevata nelle prime ore A causa della sintomatologia aspecifica, spesso l’EP non viene diagnosticata La diagnosi e il trattamento tempestivi di EP ne riducono la mortalità e la probabilità di recidiva 1. Silverstein MD – Arch Intern Med 1998;158(6):585-93 2. Heit JA – Thromb Haemost 2001;86(1):452-63 EPIDEMIOLOGIA DELL’EMBOLIA POLMONARE E’ la terza causa di morte nel mondo occidentale dopo la cardiopatia ischemica e l’ictus cerebrale ed è la più comune causa di morte nella donna in gravidanza. La mortalità per TEV, se non trattato, è del 30%, mentre se trattato è, a 2 settimane, dell’11% e a 3 mesi del 17,4% per il ricorrere della malattia stessa. Incidenza e mortalità non sembrano in diminuzione nonostante i progressi compiuti nel campo della profilassi. Morbilità e mortalità per EP crescono con l’ aumentare dell’età. EPIDEMIOLOGIA 30-33 nuovi casi/anno per 100000 abitanti (ISTAT) (Roncon 1999) 80 nuovi casi/anno per 100000 abitanti (Tropeano 2001). 100 nuovi casi/anno per 100000 abitanti (Giuntini1995) 65.000 nuovi casi/anno con mortalità attorno al 30% che potrebbe essere ridotta con adeguata terapia a 2-8% (LG per la diagnosi e il trattamento dell’EP acuta Eur Heart J 2000; 21: 130133). Incidenza ospedaliera: 1-3,6%° circa 20 casi di EP non mortale e 5 casi di EP mortale ogni 100 ricoverati. Negli studi autoptici la prevalenza di EP, fatali o, comunque, concause di morte varia tra il 3 e l’8%. QUADRO CLINICO • • • • • • • Dispnea 79% a riposo 61% da sforzo 16% Tachipnea Dolore pleurico Segni di TVP Tosse o emottisi Edemi declivi EO polmonare alterato 57% 47% 47% 43% 39% 37% • • • • • • • • Sibili 31% Ortopnea 36% Dolore toracico 17% Tachicardia 26% EO cardiaco alterato 22% Diaforesi 4% Febbre 2% Cianosi 1% Stein PD – Am J Med 2007 Oct;120(10):871-9 FISIOPATOLOGIA • L’ostruzione acuta di un ramo di una delle aa. polmonari determina l’esclusione di una parte del polmone dallo scambio gassoso. Questo comporta l’aumento compensatorio della ventilazione negli altri segmenti. • L’aumento della ventilazione comporta un aumento del numero di atti respiratori e della velocità di scorrimento del sangue all’interno delle arterie pervie. Tale aumento di velocità viene realizzato mediante un aumento della pressione intrarteriosa polmonare (vasocostrizione). FISIOPATOLOGIA • Quanto maggiore sarà l’area di polmone irrorata dal vaso ostruito, tanto maggiore sarà l’aumento di pressione necessario e il sovraccarico pressorio a cui deve far fronte il cuore destro. • Nei pazienti senza precedenti cardiopolmonari, le manifestazioni cliniche dipendono direttamente dall’entità dell’EP, e l’output cardiaco è mantenuto sino a quando l’ostruzione non eccede il 50%. • I pazienti con precedenti cardiopolmonari manifestano un impegno cardiaco maggiore con un minor grado di ostruzione EMBOLIA POLMONARE Symptoms List It is not surprising that the clinical diagnosis of pulmonary embolus is fraught with error. The signs and symptoms serve only to raise the suspicion of pulmonary embolus. 73% Dyspnea 66% Pleuritc Pain 43% Cough 33% Leg Swelling 30% Leg Pain 15% Hemoptysis 12% Palpitations 10% Wheezing 5% Angina-Like pain EMBOLIA POLMONARE Those patients with pulmonary emboli have essentially the same symptoms as those patients who were initially suspected of having an embolic event, but did not. Clinical assessment alone will be unreliable and further investigation is required to reach the correct diagnosis. Symptoms in those patients without PE n=248 Dyspnea 72% Pleuritc Pain 59% Cough 36% Leg Swelling 22% Leg Pain 24% Hemoptysis 8% Palpitations 18% Wheezing 11% Angina-Like pain 6% EMBOLIA POLMONARE Symptoms of PE Symptoms without PE 73% Dyspnea 72% 66% Pleuritc Pain 59% 43% Cough 36% 33% Leg Swelling 22% 30% Leg Pain 24% 15% Hemoptysis 8% 12% Palpitations 18% 10% Wheezing 11% 5% Angina-Like pain 6% SCINTIGRAFIA NEI PAZIENTI CON SOSPETTA EMBOLIA POLMONARE Anamnesi, esame obiettivo e indagini di laboratorio hanno spesso scarso valore, poichè i segni e i sintomi sono per lo più aspecifici o tardivi. PROBABILITÀ CLINICA DI EMBOLIA POLMONARE Alta (circa 90%): identificazione di almeno uno di tre sintomi pertinenti (dispnea/tachipnea improvvisa, dolore toracico, deliquio) non spiegabili altrimenti ed associati ad almeno una di tre alterazioni radiografiche (amputazione dell’arteria polmonare discendente, oligoemia, consolidamento parenchimale suggestivo di infarto polmonare) in presenza o assenza di segni elettrocardiografici di sovraccarico acuto del VDx. PROBABILITÀ CLINICA DI EMBOLIA POLMONARE Intermedia (circa 50%): identificazione di almeno uno di tre sintomi pertinenti (dispnea/tachipnea improvvisa, dolore toracico, deliquio) non spiegabili altrimenti, ma non associati alle alterazioni radiografiche sopra descritte o associati soltanto a segni elettrocardiografici di sovraccarico acuto del VDX. PROBABILITÀ CLINICA DI EMBOLIA POLMONARE Bassa (circa 10%): assenza dei tre sintomi sopra descritti o identificazione di una condizione clinica alternativa che possa giustificarne la presenza (ad esempio esacerbazione di BPCO, edema polmonare cardiogeno e non cardiogeno, ischemia miocardica, pleurite, pericardite, pneumotorace). INSUFFICIENZA RESPIRATORIA ACUTA L’ipossemia è severa : pO2 < 50 mmHg • Generalmente accompagnata ad ipossia (a livello tessutale) • Con dispnea evidente, tachicardia e cianosi periferica L’ipercapnia è sempre presente • Si accompagna a segni neurologici (agitazione o coma), sudorazione, rossore L’acidosi respiratoria • È di grado variabile, con concentrazione variabile di bicarbonati (più elevati in caso di scompenso di IRC) • Un’eventuale diminuzione dei bicarbonati indica l’acidosi mista (segno di gravità ) Rischio di scompenso cardiaco destro • Secondario a ipertensione polmonare acuta • Edemi declivi, epatomegalia vascolare. LA PRESENZA DI SHOCK O DI INSTABILITÀ EMODINAMICA È IMPORTANTE • Lo shock induce il fallimento di tutti i meccanismi di compenso cardiopolmonari e sistemici. • L’instabilità emodinamica è il più accurato indicatore di grandezza dell’EP e del grado di ostruzione. • Shock ed instabilità emodinamica sono associati ad un aumento di mortalità da tre a sette volte. DIAGNOSI • La diagnosi è spesso molto difficile e in un’ elevata percentuale di casi è solamente autoptica. • È importante una diagnosi rapida e certa poiché la mortalità per EP se riconosciuta e trattata scende dal 30% al 2-8%. STRUMENTI DIAGNOSTICI •Indagini di 1° livello: Segni e Sintomi Fattori di Rischio Emogasanalisi ECG RX Torace •Indagini di 2° livello: D-Dimero Scintigrafia Polmonare Eco-Doppler Venoso Ecocardiogramma Angio-TC Angiografia Polmonare VALUTAZIONE CLINICA: CRITERI DI WELLS Segni e sintomi di TVP Diagnosi di EP più probabile di altre FC > 100 bpm Immobilizzazione o chirurgia recente Pregressa TVP o EP Emottisi Patologia oncologica 3 punti 3 punti 1.5 punti 1.5 punti 1.5 punti 1 punto 1 punto Score > 4.5 punti = EP probabile Score < 4.5 punti = EP non probabile Anderson DR – JAMA 2007 Dec 19;298(23):2743-53 D-DIMERO • Indice di attivazione del sistema fibrinolitico • Prodotto di degradazione della rete di fibrina stabilizzata ad opera della plasmina • Aumenta in caso di trombosi con conseguente fibrinolisi endogena • Ha un elevato valore predittivo negativo • Dosaggio con metodica elisa: • Sensibilità 96% esclude la diagnosi per valori < 500 µg/l • Specificità 47% valori > 500 µg/l hanno scarso vpp • Negli anziani la specificità è ancora più bassa (9%) TROPONINE • markers cardiaci • promettenti strumenti per la stratificazione del rischio • Aumentano nella TEP non massiva con sovraccarico del VDx e nella TEP massiva • • • • • • • • Evento embolico Incremento delle resistenze vascolari polmonari Incremento della pressione ventricolare destra Ridotto apporto di O2 Ischemia miocardica microinfarto destro Degenerazione miofibrillare Incremento troponina RX TORACE • Strie atelettasiche, singole o multiple, di aspetto rettilineo, a localizzazione periferica, di solito sopradiaframmatica. • Versamento pleurico (di lieve entità a livello dei SCF). • Opacità a base pleurica (addensamenti parenchimali da infarto). • Elevazione del diaframma mono o bilaterale (secondaria a deficit di surfactante). • Ridotta vascolarizzazione polmonare – Aree localizzate di iperdiafania, da oligoemia focale dei territori non perfusi (segno di Westermark). • Amputazione dell’arteria ilare effusione pleurale bilaterale lunghe bande lineari di atelettasia (linee di Fleischner TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA • Tc spirale: tempi di acquisizione ridotti. Il 90% dei pazienti possono trattenere il respiro sufficientemente a lungo, mentre negli altri si utilizza respiro superficiale per ridurre al minimo gli artefatti. • Singolo passaggio di mdc attraverso il torace. • Ottima sensibilità e specificità per la rilevazione di emboli nelle arterie polmonari centrali (inclusi i vasi segmentari). • E’ minore la sensibilità quando l’embolizzazione è limitata ai distretti sottosegmentari o più periferici. Alterazioni TC dell’EP • ALTERAZIONI VASCOLARI: • Difetti di riempimento ipodensi che possono occludere parzialmente o totalmente il lume o fluttuare liberi all’interno del vaso permettendo al flusso ematico di interporsi tra la parete vasale e il trombo (Segno del binario). • ALTERAZIONI PLEURO-PARENCHIMALI: • Emorragie polmonari senza infarto (aree di iperdensità con aspetto a vetro smerigliato); • Infarti polmonari; • SEGNI INDIRETTI: • Versamenti pleurici. • Addensamenti lineari o atelettasie • Dilatazioni centrali o periferiche delle arterie polmonari Angio-TC della EP CT scan shows an intraluminal filling defect in the right lower lobe pulmonary artery (arrow). Bilateral pleural effusion is also present. Angio-TC della EP CT demonstrate wedge-shaped, nonenhancing pulmonary infarction in the anterior and posterior basal segment. Clot is visible in anterior and posterior basal segment arteries (arrows). Right pleural effusion is also present. EP bilaterale Angio-TC della EP Dilatazione ventricolare destra da sovraccarico per embolia polmonare ANGIO-TC NEI PAZIENTI CON SOSPETTA EMBOLIA POLMONARE TC NEI PAZIENTI CON SOSPETTA EMBOLIA POLMONARE EP E MDCTPA: I VANTAGGI La presenza di detettori aggiuntivi permette la scansione di segmenti anatomici più estesi La diminuzione del tempo di acquisizione permette di ottimizzare l’utilizzo del mdc in bolo e riduce il numero degli studi indeterminati La MDCTPA permette di valutare la gravità dell’EP e, mediante le scansioni CT, fornire ulteriori informazioni di rilevanza clinica ANGIOGRAFIA POLMONARE • Metodica diagnostica Gold Standard per elevata sensibilità (98%) e specificità (95-98%). • Invasiva e dai costi elevati, diviene metodica di prima scelta in tutti i pazienti in cui i test diagnostici incruenti siano non conclusivi (discordanza tra clinica ed esami non invasivi ) o non applicabili. • L’angiografia a sottrazione digitale (DSA) fornisce una visione cinematica che migliora l’interpretazione. • I parametri emodinamici sono parte integrante dell’esame. • Sensibilità e specificità così elevate consentono di non iniziare terapia in pazienti che seppur con sintomi toracici, hanno un’Angiografia normale. L’affidabilità diminuisce con la diminuzione del calibro vasale. SEGNI ANGIOGRAFICI • Diretti • Difetti di riempimento nei vasi di diametro > 2 mm; • Interruzione del flusso in un ramo arterioso (preferibilmente margine concavo della colonna del mdc). • Indiretti • • • • Oligoemia; Ipoperfusione regionale; Prolungata opacizzazione arteriosa (lento flusso del mdc); Deflusso venoso polmonare ritardato o diminuito. • Poco specifici, talora presenti anche in soggetti con BPCO hanno valore diagnostico solo se associati a segni diretti. ANGIOGRAFIA POLMONARE NEI PAZIENTI CON SOSPETTA EMBOLIA POLMONARE Test diagnostico definitivo, altamente sensibile e specifico, ma è una indagine invasiva, presenta un rischio di complicanze maggiori, stimabile attorno all'1-2% ed è costosa. Per questi motivi il suo impiego va limitato a casi selezionati. ANGIOGRAFIA POLMONARE NEI PAZIENTI CON SOSPETTA EMBOLIA POLMONARE APG ECOCARDIOGRAMMA SEGNI INDIRETTI si ha spesso ipertensione polmonare che entra in diagnosi differenziale con altre malattie che la determinano. SEGNI DIRETTI la dilatazione delle sezioni destre, discinesie settali, movimento paradosso del SIV, visualizzazione dei trombi in cavità destra ALGORITMO DIAGNOSTICO – ANGIO TC CTPA positiva negativa Eco-Doppler arti inferiori negativa positiva EP probabile EP non probabile Wells score >4.5 Wells score <4.5 D-dimero + D-dimero – Ripetere Eco-Doppler arti inferiori dopo 1 settimana Terapia per EP positiva negativa EP Esclusa 4. Anderson DR – JAMA 2007 Dec 19;298(23):2743-53 ALGORITMO DIAGNOSTICO – SCINTIGRAFIA Scintigrafia V/Q Elevata probabilità Non elevata probabilità Normale (non diagnostico) Eco-Doppler arti inferiori positiva negativa EP probabile EP non probabile Wells score >4.5 Wells score <4.5 D-dimero + D-dimero – Ripetere Eco-Doppler arti inferiori dopo 1 settimana Terapia per EP positiva negativa EP Esclusa 4. Anderson DR – JAMA 2007 Dec 19;298(23):2743-53 SCINTIGRAFIA Q/V: CRITERI PIOPED II EP Presente 2 o più aree di mismatch V/Q segmentarie (>75% del segmento) Anomalie di perfusione non segmentarie: ingrandimenti di cuore o ilo, elevazione dell’emidiaframma, versamento nell’angolo costofrenico, atelectasia lineare senza altri difetti Q Difetto Q più piccolo rispetto alla corrispondente alterazione RX EP Assente 2 o più difetti V/Q matched con RX normale con alcune aree di perfusione normale altrove 1-3 piccoli difetti Q segmentari (<25% del segmento) Difetto “triple-matched” isolato (difetto V/Q macthed con opacità RX corrispondente) in un solo segmento del lobo medio o superiore Segno della striscia (presenza di una striscia di tessuto polmonare perfuso tra un difetto di perfusione e la superficie pleurica adiacente) Versamento pleurico di 1/3 o più della cavità pleurica senza altri difetti di perfusione Non Tutti gli altri reperti diagnostico 7. Sostman HD – Radiology 2008;246:941-6 SCINTIGRAFIA Q: CRITERI PISAPED Normale Quasi normale Nessun difetto di perfusione Difetti di perfusione più piccoli o uguali per dimensioni e forma ad anomalie extra-polmonari RX (cardiomegalia, ingrandimento di aorta, ilo e mediastino, elevazione del diaframma, ottusità dell’angolo costo-frenico, ispessimento pleurico, versamento intrascissurale saccato Scintigrafia anormale con EP Difetti cuneiformi singoli o multipli, con o senza corrispondenti anomalie RX; spesso coesistono aree cuneiformi di iperperfusione Scintigrafia anormale senza EP Difetti singoli o multipli non cuneiformi, con o senza corrispondenti anomalie RX; di solito non si osservano aree cuneiformi di iperperfusione Miniati M – Am J Respir Crit Care Med 1996;154:1387-93 PISAPED vs. PIOPED • I criteri PISAPED, più semplici e accurati, possono fornire risultati più certi • Nel protocollo PISAPED, l’RX torace è una semplice alternativa alla scintigrafia V • Il PISAPED presenta un approccio decisamente differente da quello proposto da Freeman22, che basa la scelta tra CTPA e scintigrafia Q sui risultati dell’RX torace 22. Freeman LM – J Nucl Med. 2008;49(5):864 EP: UNA SFIDA PER IL CLINICO In presenza di un quadro clinico di EP a probabilità elevata o intermedia sono raccomandati ulteriori accertamenti diagnostici Il sospetto clinico di EP a bassa probabilità non permette di escludere la diagnosi Mantenere un elevato livello di attenzione! SCINTIGRAFIA POLMONARE PERFUSORIA La distribuzione delle particelle radioattive nei polmoni rispecchia fedelmente il flusso sanguigno al momento della somministrazione. La scintigrafia polmonare perfusoria fornisce la rappresentazione visiva della distribuzione regionale del flusso ematico polmonare al momento della iniezione del radiofarmaco. L'indagine è priva di significativi effetti collaterali e risulta ben tollerata anche in pazienti affetti da gravi malattie polmonari o cardiache. L'effettuazione prevede una semplice iniezione endovenosa; il numero delle particelle iniettate, variabile secondo il peso, è molto piccolo rispetto al numero dei capillari polmonari; la microembolizzazione interessa meno dell'1% dei capillari polmonari, è transitoria e si risolve entro alcune ore (T1/2 eff. = 5,3 ore) SCINTIGRAFIA POLMONARE PERFUSORIA Vengono somministrati, per via endovenosa, macroaggregati o microsfere di albumina marcati con 99mTc, che provocano, dopo il passaggio per il cuore dx, la transitoria microembolizzazione di una piccola parte delle arteriole polmonari. SCINTIGRAFIA POLMONARE PERFUSORIA E' una metodica non invasiva che consente di valutare la perfusione del polmone da parte delle arterie polmonari. L'alto grado di sicurezza, la relativa semplicità di esecuzione e il basso costo, uniti ad una elevata predittività ne fanno l'indagine di imaging di prima scelta nel sospetto di embolia polmonare. SCINTIGRAFIA POLMONARE PERFUSORIA SCINTIGRAFIA POLMONARE PERFUSORIA La microembolizzazione avviene al primo passaggio attraverso il letto polmonare e, in assenza di shunt dx-sn significativo, le particelle non giungono al circolo sistemico. La dose di radiazioni assorbita dai polmoni è bassa La dose di radiazioni assorbita dalle gonadi e dal corpo intero è molto bassa Organo mGy/MBq rad/mCi Polmoni 0.040 0.15 Midollo osseo 0.003 0.01 Gonadi 0.003 0.01 Corpo intero 0.003 0.01 99mTc-MAA: Dosi di radiazioni assorbite da un paziente del peso di 70 kg SCINTIGRAFIA POLMONARE PERFUSORIA La presenza di shunt dx-sn non è una controindicazione assoluta, tanto che l'indagine, previa una opportuna riduzione della dose di particelle, viene eseguita anche per lo studio della perfusione polmonare in pazienti affetti da cardiopatie congenite complesse, anche in età pediatrica, o per valutare l'entità dello shunt intrapolmonare in pazienti con epatopatie. PRINCIPALI RADIOFARMACI PER IMAGING POLMONARE: Studi perfusori MACROAGGREGATI DI ALBUMINA (MAA) Preparati per denaturazione al calore di albumina umana e coniugati con 99mTc. Dimensioni: il 90% tra 5-90 µm, la maggior parte tra 10-40 µm. Emivita biologica da 2 a 9 ore a seconda delle dimensioni; dopo essere state degradate e ridotte di dimensioni superano il filtro polmonare e giungono alla circolazione sistemica da dove vengono rimosse per mezzo del sistema reticolo-endoteliale di milza e fegato. RADIOFARMACI PERFUSIONE (Q) Tecnezio-99m-macroaggregati di albumina • Sono particelle di albumina di diametro di 20-40 micron, non in grado di attraversale il letto capillare • La distribuzione regionale è indicativa del flusso ematico polmonare Fase acuta Controllo dopo trattamento efficace SCINTIGRAFIA POLMONARE PERFUSORIA: interpretazione Per una corretta interpretazione delle immagini devono essere considerati: La posizione del paziente al momento della somministrazione del radioindicatore: - in ortostatismo o seduto: sono maggiormente perfuse le regioni basali - in clinostatismo (posizione supina): è maggiormente perfusa la regione posteriore La profondità degli atti respiratori: - respirazione superficiale: è maggiormente perfusa la regione più interna - respirazione profonda: è maggiormente perfusa la regione periferica. SCINTIGRAFIA POLMONARE VENTILATORIA Vengono impiegati gas inerti, come lo 133Xe, lo 127Xe o il 81mKr, pseudogas come il 99mTc-Technegas (particelle di carbonio ultrafini), o aerosol, solitamente 99mTcDTPA (acido dietilen-triamino-pentacetico) o 99mTcsolfuro colloidale, che vengono fatti respirare al paziente per osservarne la distribuzione all'interno dei polmoni. La metodologia di esecuzione e, in parte, le informazioni ottenibili, possono variare a seconda dei radiofarmaci utilizzati SCINTIGRAFIA POLMONARE VENTILATORIA E' un'indagine non invasiva che permette, attraverso l'inalazione di gas inerti o di areosol, la valutazione della ventilazione nei vari distretti polmonari. Quando l'indicazione è l'embolia polmonare, è associata allo studio perfusorio. SCINTIGRAFIA POLMONARE VENTILATORIA: studi con Aerosol Particelle nebulizzate che possono essere marcate con 99mTecnezio, 111Indio, 113mIndio o altro. Presentano dimensioni ampiamente variabili (0.55 µm) e si depositano lungo le vie aeree in rapporto alle loro dimensioni e alla velocità dell'aria inspirata. Le particelle di più grosse dimensioni (2 5 µm) si depositano centralmente sulla laringe posteriore e la trachea; solo quelle più piccole e uniformi (submicroniche o più piccole di 2 µm), giungono distalmente fino agli alveoli. Presentano il vantaggio rispetto ai gas, della maggiore disponibilità e della più facile utilizzazione. SCINTIGRAFIA POLMONARE VENTILATORIA: studi con Aerosol 99mTc-DTPA (acido dietilene-triamino-pentacetico) Aerosol di particelle submicroniche uniformi, in genere di dimensioni minori di 2 µm Abbandona i polmoni per trasporto alveolo-capillare L'emivita biologica nel soggetto normale è attorno a 50 minuti e risulta ridotta in soggetti affetti da patologie che compromettono l'interstizio polmonare Viene rimosso dal circolo sistemico principalmente per filtrazione glomerulare. SCINTIGRAFIA POLMONARE VENTILATORIA: studi con Aerosol 99mTc-solfuro colloidale Molte sostanze colloidali diverse sono state impiegate in passato per indagini di ventilazione polmonare Le dimensioni delle particelle sono tipicamente tra 2 µm e 5 µm Vengono eliminate per mezzo del sistema mucociliare Possono essere utilizzate per indagini di funzionalità mucociliare. SCINTIGRAFIA NEI PAZIENTI CON SOSPETTA EMBOLIA POLMONARE In corso di ostruzione arteriosa acuta, la ventilazione del territorio coinvolto è ancora conservata. Si osserva quindi discordanza ("mismatch") tra il reperto di ipoperfusione di una o più regioni polmonari e quello di normale ventilazione delle stesse. SCINTIGRAFIA NEI PAZIENTI CON SOSPETTA EMBOLIA POLMONARE EP: PROBABILITÀ CLINICA BASSA Bassa probabilità clinica D-dimero + CTA o CTA/CTV CTA – (VPN 96%) CTA/CTV – (VPN 97%) CTA + (VPP 58%) CTA/CTV + (VPP 57%) EP segmentaria (VPP 68%) EP sub-segmentaria (VPP 25%) EP lobare (VPP 97%) - Se di bassa qualità, ripetere CTA o CTV - Se solo CTA +, Eco-Doppler o RM - Scintigrafia polmonare - Digital Subtraction Angiography - Eco-Doppler Terapia Nessuna terapia Stein PD – Radiology 2007 Jan;242(1):15-21 EP: PROBABILITÀ CLINICA INTERMEDIA Probabilità clinica intermedia D-dimero + CTA o CTA/CTV CTA – (VPN 89%) CTA/CTV – (VPN 92%) Nessuna terapia CTA + (VPP 92%) CTA/CTV + (VPP 90%) Terapia Se solo CTA Eco-Doppler o RM Stein PD – Radiology 2007 Jan;242(1):15-21 EP: PROBABILITÀ CLINICA ELEVATA Alta probabilità clinica D-dimero + CTA o CTA/CTV CTA + (VPP 96%) CTA/CTV + (VPP 96%) CTA – (VPN 60%) CTA/CTV – (VPN 82%) - Se di bassa qualità, ripetere CTA o CTV - Se solo CTA +, Eco-Doppler o RM - Scintigrafia polmonare - Digital Subtraction Angiography - Eco-Doppler Terapia Stein PD – Radiology 2007 Jan;242(1):15-21 MDCTPA: I PRO E I CONTRO PRO Elevata accuratezza Elevato accordo interosservatore Possibilità di una diagnosi alternativa Disponibilità continua Tempi di acquisizione rapidi CONTRO • Dose elevata • Rischio di reazione al mdc e/o insufficienza renale • Gestione del riscontro “incidentale” di EP • Costo elevato • Disponibilità differente sul territorio • Non utilizzabile nel follow-up SCINTIGRAFIA: PRO E CONTRO PRO Elevato VPN con bassa probabilità pre-test Elevato VPP con alta probabilità pre-test Esame sicuro in pazienti critici Bassa dose Basso costo Utile nel follow-up CONTRO Specificità più bassa Basso accordo interosservatore con esami a probabilità intermedia (PIOPED) Scarsa disponibilità (ore) Tempi di acquisizione prolungati Non fornisce diagnosi alternative RACCOMANDAZIONI Verificare la disponibilità di un radiogramma del torace (che deve essere quanto più recente possibile) e verificare la disponibilità dei referti e/o delle immagini di eventuali precedenti scintigrafie polmonari. Raccogliere l’anamnesi del paziente e registrare i risultati delle altre indagini attinenti il sospetto di embolia polmonare e di trombosi venosa profonda. Valutare la probabilità pre-test di embolia polmonare possibilmente impiegando uno dei metodi predittivi disponibili. CONTROINDICAZIONI E PRECAUZIONI Nessuna controindicazione Sospendere l'allattamento per 24 ore. NB: Eseguire l’esame quanto prima possibile rispetto all’insorgenza dei sintomi e possibilmente entro la 24esima ora Osservare le norme e raccomandazioni radioprotezionistiche. Ridurre a 100.000–200.000 il numero di macroaggregati di albumina somministrati in pazienti con ipertensione polmonare grave e/o con shunt intracardiaco destro-sinistro noto. RADIOFARMACI Perfusione: macroaggregati di albumina (MAA) marcati con 99mTc; attività:120-160 MBq. Somministrazione in clinostatismo. Ventilazione con radioaerosol: acido dietilentriaminopentacetico (DTPA) marcato con 99mTc. Attività nel nebulizzatore: non più di 1100 MBq. Attività inalata: da 40 MBq a 160 MBq. Ventilazione con pseudogas: Technegas marcato con 99mTc. Attività nel crogiolo: circa 400 MBq. Attività inalata: da 40 MBq a 140 MBq. SCINTIGRAFIA DI PERFUSIONE DA SOLA Parametri di acquisizione: Collimatore a fori paralleli, , preferibilmente tipo general purpose o high-resolution low-energy collimator (LEHR), Paziente in posizione supina acquisizioni planari (da 6 a 8) su matrice 256x256 , conteggio totale almeno 500.000 conteggi per rilevazione Zoom: se necessario, adeguato alla corporatura del paziente. SCINTIGRAFIA DI PERFUSIONE E VENTILAZIONE La scintigrafia di ventilazione viene eseguita impiegando la stessa tecnica descritta per la scintigrafia di perfusione. i due esami possono essere eseguiti in ordine inverso (ventilazione successiva alla perfusione) interponendo un’intervallo di 12-18 ore. Il radioaerosol di 99mTc-DTPA presenta una velocità di clearance polmonare assai variabile (rapida nei fumatori ed in alcune condizioni patologiche) che può ridurre la statistica di conteggio e prolungare significativamente il tempo d'esame. SCINTIGRAFIA DI PERFUSIONE E VENTILAZIONE E’ opportuno iniziare l’acquisizione subito dopo il termine dell’inalazione e non prolungare indebitamente il tempo totale d’esame. Se le indagini sono eseguite sequenzialmente, l’iniezione dei MAA va fatta senza muovere il paziente dal lettino per ottenere immagini intrinsecamente in registro. SPECT DI PERFUSIONE E VENTILAZIONE In entrambi i protocolli l’acquisizione può essere tomografica (SPECT). Si impiega gamma camera a due teste collimatore a fori paralleli general purpose o highresolution low-energy collimator (LEHR ) matrice 64x64 (128x128) 60 step di 3°da 0°a 180°, di 10 sec. per la ventilazione, 5 sec per la perfusione. ELABORAZIONE DELL’ESAME Nessuna per l’acquisizione planare Per la SPET ricostruzione tomografica dei due esami con software standard. Eventuale sottrazione del quadro ventilatorio da quello perfusorio Eventuale immagine parametrica del quoziente ventilazione/perfusione (dopo normalizzazione dei conteggi della ventilazione a quelli della perfusione) FOLLOW-UP REPORT FINALE • Deve comprendere, oltre alle immagini acquisite, riprodotte possibilmente su pellicola trasparente: • procedura di esecuzione (dose somministrata, tempi e tipo di acquisizione) • descrizione di aree di abnorme accumulo del tracciante (sede anatomica) e intensità di captazione • correlazione al quesito clinico/storia clinica del paziente • analisi comparativa con i risultati di altre indagini diagnostiche e in particolar modo di diagnostica per immagini • interpretazione delle immagini • eventuale descrizione delle cause che hanno limitato l’accuratezza dell’esame • conclusioni comprensive anche di comparazione con precedenti scintigrafie • eventuali richieste di controlli successivi o indagini diagnostiche addizionali. REPORT FINALE Deve includere, oltre alla documentazione iconografica completa: a) Descrizione del quadro scintigrafico con valutazione della distribuzione dei MAA (e del radioaerosol/pseudogas) con indicazione del numero, della sede e delle dimensioni dei difetti di perfusione (e di ventilazione). b) Interpretazione del quadro scintigrafico mirata a rispondere al quesito diagnostico di presenza o assenza di embolia polmonare; a tal fine vanno impiegati i criteri di refertazione relativi alla tecnica scintigrafica adottata (scintigrafia polmonare da sola o scintigrafia di ventilazione e perfusione). SORGENTI DI ERRORE 1. aggregazione di numerose particelle di MAA nella siringa o insufficiente diluizione del tracciante iniettato attraverso un catetere centrale danno luogo ad aree focali di aumento del segnale (“hot-spot”) 2. il tracciante di perfusione, se iniettato attraverso un catetere centrale, può aderire alle pareti del catetere e causare un’eccessiva riduzione del numero di particelle che raggiungono i polmoni (inducendo inadeguata statistica di conteggio) SORGENTI DI ERRORE 3. la persistenza nel tempo di difetti di perfusione non risoltisi (e non documentati) dopo precedenti episodi embolici può ridurre la specificità della scintigrafia di perfusione 4. Nei soli esami eseguiti con tecnica planare la sovrapposizione di aree normocaptanti retrostanti ad aree ipocaptanti nelle proiezioni oblique e laterali può mascherare difetti clinicamente significativi. SORGENTI DI ERRORE 5. il confronto Ventilazione/Perfusione può essere difficile in casi di: a) iperdeposizione focale del radioaerosol e/o scarsa penetrazione periferica; b) diverso decubito del paziente durante le fasi di somministrazione dei due traccianti; c) presenza di eccessiva radioattività esofagea nella scintigrafia di ventilazione; d) laddove le due scintigrafie siano state eseguite a distanza di molte ore l’una dall’altra può verificarsi un’evoluzione della malattia di base con conseguente cambiamento dei quadri scintigrafici. RIASSUMENDO … • Spesso l’EP è misconosciuta, con mortalità del 15-30% • Scintigrafia V/Q è positiva nel 99% dei pazienti con EP, negativa nel 98% dei pazienti senza EP (VPN 91%; VPP 88%) • CTPA permette una diagnosi differenziale, ma a discapito della sensibilità • L’accuratezza diagnostica della scintigrafia Q + RX torace è simile a quella della scintigrafia V/Q e della CTPA • Se probabilità clinica alta necessari altri esami • Se probabilità clinica bassa non si può escludere l’EP • Se RX torace normale CTPA • Se RX torace patologico Scintigrafia V/Q CONCLUSIONI • È necessario che il servizio di Medicina Nucleare diventi disponibile 24/24h e 7/7gg e che i Medici Nucleari familiarizzino con l’RX torace e forniscano risposte più chiare (EP presente, EP assente o non diagnostico) • La questione di fondo per la diagnosi di EP è legata, non tanto a un problema di tipo clinico, quanto a una questione di un uso più appropriato delle metodiche disponibili