Matematica in rete Presentazione Vengono analizzate le attività in rete di probleMATEMATICAmente, a partire da un problema proposto nell’anno scolastico 2002/2003. probleMATEMATICAmente è indirizzato a studenti del triennio di Scuola Secondaria Superiore. Un problema in rete Proponiamo il problema che ha avuto il maggior numero di risposte, proposto a novembre 2002. Trovare una dimostrazione del seguente fatto. Nella successione 1, 3, 5, 11, 21, 43, ... in cui i primi due termini sono 1 e 3 e ciascuno dei successivi è la somma del precedente e del doppio dell'antiprecedente, la somma di due termini consecutivi qualunque è una potenza di 2. Le Risposte Il problema di novembre ha avuto 10 risposte, tutte sostanzialmente corrette. In tutte veniva utilizzato, con maggiore o minore coscienza, il principio d’induzione. Riportiamo, alla fine, alcune delle risposte; la numerazione è del tutto casuale. Sono state messe in rete le risposte migliori dal punto di vista della forma. Riteniamo che questa scelta abbia un alto valore didattico. Tutti noi siamo abituati a correggere compiti dove la forma è sciatta, se non del tutto trascurata. Per i nostri studenti quello che conta è il risultato. Nelle risposte a probleMATEMATICAmente abbiamo riscontrato una certa cura della forma espressiva ed abbiamo voluto enfatizzare tale aspetto anche dettando, con il rischio di essere pedanti, alcune regole sui nomi dei file, sui disegni inviati, ecc…(Leggere come esempio i documenti delle soluzioni pubblicate in rete nel corso dell’anno). Riflessioni dei coordinatori In termini numerici, la partecipazione a probleMATEMATICAmente, si conta in unità. Non ci aspettavamo un così alto numero di risposte a questo problema, e ci è sorto il dubbio che il quesito fosse troppo semplice. Ci ha confortato la risposta della collega Daniela Valenti, da noi interpellata in proposito. Riportiamo il messaggio poiché bene evidenzia quali possono essere le ricadute didattiche di un’attività di problem-solving. «Caro collega, non direi proprio che il problema era troppo facile. Come sai meglio di me, la difficoltà per gli studenti dipende anche da quello che hanno studiato e dagli esercizi che hanno eseguito (in classe, perché a casa pochissimi lavorano!). Questo problema, dunque, per chi non conosce definizioni e dimostrazioni induttive è certamente di alto livello; ma anche per chi ha queste conoscenze e ha svolto qualche esercizio sull'argomento, offre interessanti opportunità. In particolare, richiede di saper ben gestire sia la definizione che la dimostrazione induttiva, senza richiedere anche la costruzione di figure geometriche, certamente stimolanti, ma anche fonte di difficoltà spesso insormontabili per gli studenti che ormai non studiano più geometria ne' alla media, ne' al biennio (e sono tanti!!). Infine, la partecipazione alla vostra gara ha fornito una buona motivazione a scrivere il tutto in una forma ben organizzata, invece di accontentarsi di capire “come va a finire”. Ancora grazie per questo interessante scambio di esperienze Daniela Valenti» Le considerazioni precedenti portano ad un'altra riflessione: quella sulla scelta dei problemi. È senz’altro la parte più difficile del compito, quella che impegna di più, in particolare su due aspetti: • L’alternanza dei temi (geometria del piano e dello spazio, trigonometria, teoria dei numeri, algebra, geometria analitica, algebra,…); • Il dosaggio della difficoltà. Dobbiamo mantenere una giusta equidistanza tra l’esercizio di routine e il test da Olimpiade della Matematica. Nello stesso tempo dobbiamo tenere conto del bagaglio tecnico di uno studente medio di triennio (Ha dimestichezza con la teoria delle equazioni algebriche? Con la probabilità elementare? ecc…). Cos’è probleMATEMATICAmente È un’attività dell’IRRE-ER che si svolge in rete, destinata agli studenti del triennio delle superiori. Ogni mese viene proposto un problema di matematica, si raccolgono le eventuali soluzioni e si pubblicano le migliori, con opportuni commenti. Nessun problema proposto è definitivamente archiviato ma continua ad essere in gioco per approfondimenti, variazioni, divagazioni sul tema. L’esperienza ha concluso il suo 4° anno. Era stata proposta all’IRRE da Paolo Dall'Aglio e Daniele Gouthier, ricercatori della SISSA (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) di Trieste, e l’IRRE aveva accettato con entusiasmo di ospitare e supportare l’iniziativa. I due colleghi hanno dovuto lasciare nell’estate 2002 per sopravvenuti ulteriori impegni e l’IRRE ha chiesto la collaborazione di due docenti, Enrico Pontorno del liceo classico di Oderzo (TV) e Luigi Tomasi del liceo scientifico di Adria (RO), che hanno accettato di coordinare l’attività. Si è cercato, di mese in mese, di variare i temi proposti, spaziando dalla geometria all’algebra, dalla trigonometria alla geometria analitica, evitando il calcolo infinitesimale che avrebbe limitato la partecipazione agli studenti dell’ultimo anno. Nello stesso tempo si è cercato di mantenersi entro le guide degli argomenti più scolastici, in modo di favorire la partecipazione di un ampio spettro di studenti. In linea con la filosofia didattica perseguita dall’IRRE-ER ormai da un decennio, si incoraggia, negli studenti e nei colleghi che li seguono, l’uso dei software per la matematica (sistemi di calcolo simbolico quali DERIVE, MAPLE, MATHEMATICA, MuPAD, e software di geometria dinamica come CABRI, SKETCHPAD, CINDERELLA). Il coinvolgimento dei Docenti Si è detto che l’attività è rivolta a tutti gli studenti del triennio delle medie superiori, che partecipano sia singolarmente che a gruppi. Non è richiesta esplicitamente una partecipazione dei docenti; tuttavia si è visto, dalle mail arrivate, che i colleghi accettano di buon grado di fungere da coordinatori locali, sollecitati dagli studenti che intendono partecipare. Si approfitta così dell’occasione per inserire nel proprio percorso didattico il problema, sia come occasione di approfondimento di temi già affrontati sia, semplicemente, come momento ludico. Un esempio del primo caso è nel messaggio seguente inviatoci dalla collega Valenti ([email protected]) «Cari amici, il problema di novembre è arrivato al momento giusto: nella classe 5°D del Liceo scientifico Morgagni di Roma, dove insegno matematica e informatica (PNI), avevo iniziato un lavoro su dimostrazioni e definizioni induttive (o ricorsive). Questa mattina ho assegnato in classe il problema di novembre, al quale 17 alunni hanno lavorato, suddivisi in gruppi, per un'ora. Mando come file attached la soluzione di Filippo Cavallari e Alessandro Coglitore, che hanno concluso il lavoro per primi. Per il resto della classe ci vuole un po' di tempo in più, soprattutto per formalizzare adeguatamente la dimostrazione, che hanno però abbozzato quasi tutti. Grazie per l’idea. Cordialmente Daniela Valenti, Liceo scientifico 'G.B. Morgagni', V. Fonteiana 125 - 00152 ROMA» Alcuni, inoltre, hanno, per così dire, istituzionalizzato l’attività come laboratorio mensile di matematica. Il messaggio che segue ne è un esempio: «Siamo un gruppo di alunni della III A Programmatori dell’ITCG “Ruffini” di Imperia. Abbiamo deciso, dopo il lavoro fatto in classe relativo al problema di ottobre, di partecipare a Problematematicamente, dedicando ogni mese due ore pomeridiane in un laboratorio di matematica.» I giovani di Imperia, che sono seguiti dalla collega Silvia Porretti ([email protected]), in effetti non hanno mancato nessuno degli appuntamenti mensili, da ottobre 2002 a maggio 2003. Una collega ci ha scritto sottoponendoci il problema della misura dell’intervento del docente nella risoluzione del problema. Abbiamo lasciato al buon senso del docente decidere quanto aiuto dovesse essere fornito ai partecipanti, poiché dipendeva anche dal contesto didattico nel quale si inseriva l’attività. In ogni caso è evidente che un aiuto eccessivo vanificherebbe l’obiettivo di probleMATEMATICAmente, che è quello, ambizioso, di far sì che i nostri studenti imparino un po’ più di matematica in un contesto meno ufficiale di quello cui sono tenuti. Modalità di partecipazione Da ottobre a maggio, di solito entro la prima settimana del mese, si propone un problema di matematica mediante una messaggio alla lista di discussione Cabrinews. Occorre quindi che lo studente o la scuola siano iscritti alla lista, cosa per altro di semplice attuazione (vedi istruzioni all’indirizzo http://kidslink.scuole.bo.it/fardiconto/cabrinews/). I solutori hanno due settimane di tempo per inviare la soluzione, di solito scritta in WORD e con eventuali allegati, sempre via e-mail ). Trascorsa ancora una settimana, durante la all’indirizzo di posta ([email protected] quale i coordinatori correggono i lavori e predispongono la risposta con le soluzioni, viene pubblicata sul sito http://kidslink.scuole.bo.it/cabri/probmat/index. un documento contenente i commenti al problema e i link alle risposte corrette inviate dagli studenti (che di solito trasformiamo in formato PDF). Conclusioni Da Catania a Merano, abbiamo avuto una partecipazione senza limiti geografici e proveniente da ogni ordine di scuola superiore. Abbiamo avuto la collaborazione fattiva e l’incoraggiamento dei colleghi i cui studenti hanno partecipato. Ma in termini numerici la partecipazione è scarsa, troppi colleghi non vengono raggiunti (…non si lasciano raggiungere?) dal messaggio di questa attività nonostante lo sforzo fatto dall’IRRE E-R nel pubblicizzarla. Forse viene considerata un’attività per pochi? E se, ogni tanto, pensassimo a quei pochi? Appendice: I problemi dell’anno 2002/2003 Spunti di riflessione Alcune domande • Analizzate l’adeguatezza del problema in riferimento ai vostri studenti. (a tutti? solo ad una parte? a quale classe? In quale contesto?) • La partecipazione ad attività che si svolgono in rete richiede agli studenti un’attenta cura della forma. In particolare la descrizione del procedimento svolto per ottenere la soluzione ad un problema aperto in modo che risulti comprensibile e non ambigua per chi leggerà non è un’attività abituale per gli studenti. Ritenete che questo aspetto costituisca un valore aggiunto ai fini dell’apprendimento e quali sono le attività che un insegnante può proporre a questo scopo? • L’utilizzo di software per la matematica richiede ai docenti un lavoro di revisione nella didattica della matematica, ma consente di motivare maggiormente gli studenti e di fare matematica anziché acquisire solo competenze. In che misura vi trovate d’accordo con questa affermazione e quali sono i supporti necessari agli insegnanti? Proposte di attività • Utilizzare Internet nel processo di insegnamento/apprendimento della matematica può essere una perdita di tempo o un’opportunità sia per gli alunni che hanno problemi sia per quelli che hanno maggiore interesse per la disciplina, favorendo anche l’individualizzazione. Provate ad individuare elementi e indicazioni per garantire l’efficacia didattica nell’utilizzo di Internet nelle vostre classi • La partecipazione ad attività in rete comporta cambiamenti non solo nel modo di apprendere degli studenti, ma anche nel ruolo degli insegnanti. Provate ad individuare alcuni comportamenti dell’insegnante che possano favorire l’ apprendimento degli studenti in attività in rete, evitando rischi di dispersione. • Dopo avere visitato il sito provate ad ipotizzare la partecipazione delle vostre classi descrivendo le modalità ritenute più adeguate e gli obiettivi che intendereste perseguire. Bibliografia e sitologia Sitologia Per chi volesse reperire problemi di matematica, più o meno ricreativa, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Basta un motore di ricerca (ad es. www.google.it) e alcune parole chiave. Una sitologia ragionata si trova nel sito della regione Emilia-Romagna: http://www.scuolaer.it/page.asp?IDCategoria=116&IDSezione=0&ID=11008 La più vasta collezione di problemi (in inglese) si trova all’indirizzo http://problems.math.umr.edu/index.htm. Si tratta di un complesso data-base in cui i problemi sono classificati per provenienza, argomento, autore, ecc… Altro ricchissimo sito è “KöMaL”, rivista telematica di matematica, fisica e informatica, supportata dal Ministero dell’Educazione ungherese (ma anche in lingua inglese). Vi si trovano problemi di matematica, fisica e informatica, a vari livelli di difficoltà: http://komal.elte.hu/verseny/verseny.e.shtml Un buon sito è il francese http://www.prepas.org/ups/maths/#exercices, dove si trovano link a vari altri siti di interesse matematico. Qualcosa si muove anche in Italia. Vedere ad esempio il sito http://www2.polito.it/iniziati/polymath/index800.htm. Bibliografia Quasi tutta la letteratura esistente è in inglese. Si consigliano i volumi (parole chiave: problemsolving o recreational mathematics) della Dover Publications Inc. acquistabili tramite Internet all’indirizzo: http://store.doverpublications.com/by-subject-science-and-mathematics.html. Anche la rubrica probleMATEMATICAmente riporta una bibliografia consigliata. Contatti Enrico Pontorno - ISISS Antonio Scarpa di Oderzo (TV) - [email protected] Risposta n. 1 Soluzione pervenuta dal liceo scientifico “G.Galilei” di Catania, classe 5ª: La successione 1, 3, 5, 11, 21, 43, ... è definita per ricorsione nel seguente modo: α0 = 1 ; α1 = 3 (1) αν = αν−1 + 2αν− 2 Nella (1) sommiamo membro a membro αν−1 , ottenendo così la somma di due termini consecutivi della successione: αν−1 + αν = 2(αν− 2 + αν−1 ) . (2) Dunque la somma di due termini consecutivi è uguale al doppio della somma dei loro rispettivi precedenti. Anche αν− 2 + αν−1 è la somma di due termini consecutivi, per cui possiamo applicare la (2) ricorsivamente ottenendo (se κ ∈ N e 1 ≤ κ ≤ ν) : αν−1 + αν = 2(αν− 2 + αν−1 ) = 2 ⋅ 2(αν−3 + αν− 2 ) = ... = 2 κ−1 (αν− κ + αν− κ+1 ) = ... = 2 ν−1 (α0 + α1 ) = 2 ν−1 ⋅ 4 = 2 ν+1 Resta così dimostrato che la somma di due termini consecutivi αν−1 e αν è una potenza di 2 ed è uguale a 2 ν+1 . Risposta n. 2 Soluzione pervenuta dal liceo scientifico “Boggio Lera” di Catania, classe 4ª PNI: Ipotesi : an+1 = 2an-1 + an, Tesi : an + an-1 = 2n Per dimostrare tale tesi dividiamo il procedimento induttivo in due parti. Nella prima parte dimostriamo il teorema per un caso particolare: 1 + 3 = 22 , 3 + 5 = 23 a1 + a2 = 22, a2 + a3 = 23 ………. Come si vede dagli esempi, la somma di due numeri consecutivi è una potenza del 2 avente per esponente un numero uguale al pedice del secondo addendo. Nella seconda parte, supponendo che il teorema sia valido per n, lo dimostriamo per il suo successivo n +1: Hp : an + an-1 = 2n an+1 = 2an-1 + an n+1 Ts : an+1 + an = 2 Dimostrazione: an+1 + an = 2an-1 + an + an = 2an-1 + 2an = 2an + 2(2n – an) = 2an + 2n+1 – 2an = 2n+1 (C.V.D.) Risposta n. 3 Soluzione degli studenti F. Cavallari e A. Coglitore del liceo scientifico “Morgagni” di Roma, classe 5ª PNI: F1 = 1 F2 = 3 F n +1 = Fn + 2Fn −1 • • Definizione ricorsiva della successione: Dimostrazione della proprietà assegnata La proposizione da dimostrare è n≥2 P(n) ≡ «Fn + Fn–1 = 2n » Si dimostra la validità della base: P(2) ≡ «3 + 1 = 22 » vera Si dimostra la validità del passo induttivo: – si assume vera l'ipotesi induttiva P(k) ≡ «Fk + Fk–1 = 2k » – si dimostra la validità di P(k+1) ≡ «Fk+1 + Fk = 2k+1 » Considero il primo membro della P(k+1) ed esprimo Fk+1 tramite la definizione ricorsiva. Fk+1 + Fk = Fk + 2Fk–1+ Fk = 2 Fk + 2 Fk–1 = 2(Fk + Fk–1 ) Per l'ipotesi induttiva ho che Fk + Fk–1 = 2k Perciò ottengo 2(Fk + Fk–1 ) = 2⋅ 2k= 2k+1 In conclusione, P(k) implica P(k+1) e questo conclude la dimostrazione ricorsiva. Risposta n. 4 Soluzione proposta da due studenti della classe IV B dell’IPSAA “C. Parisani Strampelli” di Rieti. Dimostriamo che la tesi è valida per i primi numeri: 1+3 = 4 = 22 ; 3+5 = 8 = 23 ; 5+11 = 16 = 24 . Applichiamo il principio di Induzione per dimostrare la validità del Teorema. Verifichiamo che, se x, y, z sono tre numeri consecutivi della successione, e se x+y = 2n , deve risultare y+z = 2n+1 . Nella successione 1, 3, 5, ………, x, y, z, …………………. , z = 2x+y per come è definita la successione; n x+y = 2 per l’ipotesi che abbiamo assunto; segue che: y+z = y+2x+y y+z = 2x+2y y+z = 2(x+y) y+z = 2*2n y+z = 2n+1 C.V.D. Risposta n. 5 Soluzione pervenuta da uno studente di 4° anno di un ITIS di Fidenza (PR) Per prima cosa tramutiamo in lettere il testo del problema, indicando con a un numero della successione (es. 5) e con n la sua posizione nella successione (es. n5 = 3) : an = an-1 + 2an-2 Quindi svolgiamo i seguenti passaggi matematici: Sommiamo ad entrambi i membri il termine a n-1: an + a n-1 = an-1 + 2 an-2 +a n-1 Raggruppiamo i termini del 2° membro: an + an-1= 2 (an-1 + an-2) Come si può notare da quest’ultima equazione, la somma di due termini successivi ( an + an-1 ) è il doppio della somma tra il termine inferiore e quello ancora precedente ( an-1 + an-2 ). Es. n = 5 ⇒ 21 + 11 = 2 ( 11+5 ) Perciò, partendo dai due numeri dati: 1 e 3, se ne fa la somma: 4 e cioè 22, proseguendo, la somma dei due termini successivi 3 e 5 sarà il doppio, cioè 2*4 ovvero 23 e così via. Infatti 1+3=4 3 + 5 = 4*2 = 8 5 + 11 = 8*2 = 16 11 + 21 = 16*2 = 32 21 + 43 = 32*2 = 64 43 + … E’ perciò dimostrato che la somma di due termini consecutivi qualunque è una potenza di 2. Appendice: i problemi - Archivio 2002-2003 Ottobre 2002 Il grande Archimede trattò la figura sottostante nel suo 'Libro dei Lemmi', chiamandola arbélos (coltello del calzolaio). Tracciata la semicirconferenza di diametro BB', si prenda sullo stesso diametro un punto E, e si traccino, internamente alla prima, le semicirconferenze di diametri B'E ( 1) e EB ( 2). Si traccino ancora le tangenti comuni a 1 e 2 e si considerino i punti E, F, I, H. Rispondere, motivando, alle seguenti domande: • • Di che natura è il quadrilatero EFIH? Qual è la posizione del punto E che rende massima l'area della regione delimitata dalle tre semicirconferenze? Novembre 2002 Trovare una dimostrazione del seguente fatto. Nella successione 1, 3, 5, 11, 21, 43, ... in cui i primi due termini sono 1 e 3 e ciascuno dei successivi è la somma del precedente e del doppio dell'antiprecedente, la somma di due termini consecutivi qualunque è una potenza di 2. Dicembre 2002 È 'intuitivo' che se un rettangolo è inscritto in un'ellisse, i lati debbano essere paralleli agli assi dell'ellisse. 1. Dare una dimostrazione che avvalori l'intuizione. 2. Determinare poi il rettangolo di area massima inscritto nell'ellisse di equazione (x/a)^2+(y/b)^2=1. N.B.: Essendo questa rubrica rivolta agli studenti del triennio in genere, si presume che, nel risolvere i problemi, l'uso del calcolo infinitesimale sia solitamente da escludersi. Gennaio 2003 Dimostrare che il grafico della funzione a^x, con a>1, ha al più due punti di intersezione con il grafico della sua funzione inversa e determinare la condizione perché i due grafici non si intersechino. (Suggerimento: si esamini inizialmente l'equazione: a^x = x ). Febbraio 2003 Si deve costruire un ponte, perpendicolare alle rive di un fiume, per congiungere due paesi, A e B, posti da parti opposte del fiume e a distanze diseguali dalle rive che si suppongono rettilinee nel tratto considerato. 1. Dove deve essere costruito il ponte affinché il percorso da A a B sia minimo? 2. Dove deve essere costruito il ponte affinché A e B siano alla stessa distanza dall'ingresso del ponte rispettivamente a loro più prossimo? Giustificare le risposte. Marzo 2003 Una mongolfiera è osservata in volo simultaneamente da tre stazioni radar situate ai vertici di un triangolo equilatero di lato a . Le distanze del pallone dalle tre stazioni, prese in ordine intorno al triangolo, sono date da R1 , R2 , R3 . Determina l’altezza del pallone dal piano del triangolo. Aprile 2003 Dati i punti A, B e I, costruire il triangolo che ha vertici A, B e incentro I. Dire 1. quando il problema è possibile; 2. quante soluzioni ammette. Maggio 2003 1. Dimostrare che presi comunque tre vertici di un cubo, il triangolo da essi individuato è rettangolo oppure equilatero. 2. Calcolare la probabilità che tre distinti vertici del cubo, scelti a caso, individuino un triangolo rettangolo.