CALCOLO DELLA CARBON FOOTPRINT DELL’OLIO EXTRA VERGINE D’OLIVA D.O.P. UMBRIA “PROGRAMMA NAZIONALE PER LA VALUTAZIONE DELL’IMPRONTA AMBIENTALE” Progetto co-finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare OLIO EXTRA VERGINE D’OLIVA D.O.P. UMBRIA prodotto da Monini S.P.A. CFP EXTERNAL COMMUNICATION REPORT in conformità alla ISO/TS 14067:13 Descrizione prodotto L’olio extra vergine d’oliva D.O.P. Umbria è prodotto a partire dal 100% di olive italiane coltivate e raccolte nella zona dei Colli Martani e dei Colli Assisi-Spoleto; l’olio è molito nei frantoi delle stesse zone ed imbottigliato presso lo stabilimento Monini a Spoleto (PG). vita del prodotto e dell’imballaggio. La fase d’uso è inclusa nei confini del sistema. Per le fasi di coltivazione e raccolta delle olive, estrazione e confezionamento dell’olio, distribuzione dell’olio, il periodo di riferimento è quello del 2013. Imballaggio del prodotto L’olio extra vergine D.O.P. Umbria è confezionato in bottiglie di vetro con formato da 250 ml, 500 ml e 750 ml con tappo d’alluminio. L’imballaggio secondario è costituito da una scatola di cartone per imballaggio e quello terziario da un pallet. Unità funzionale 1 litro di olio extra vergine d’oliva, comprensivo del suo imballaggio Profilo ambientale Il potenziale contributo all’effetto serra derivante dai gas climalteranti emessi durante le fasi del ciclo di vita del prodotto, calcolato in riferimento all’unità funzionale del prodotto ovvero 1 litro di olio extra vergine d’oliva comprensivo del suo imballaggio, è riportato nella seguente tabella. Contatti MONINI S.p.A. SS3 Flaminia Km 129, Spoleto (PG) (Italia) Tel. +39 0743 23261 [email protected] Confini del sistema e periodo di riferimento La carbon footprint dell’olio extra vergine d’oliva D.O.P. Umbria è basata su uno studio completo di LCA (“dalla culla alla tomba”). I confini del sistema comprendono le fasi di coltivazione e raccolta delle olive, il trasporto delle olive al frantoio e l’estrazione dell’olio, la filtrazione e il confezionamento. Sono incluse, inoltre, le fasi di produzione degli imballaggi, di distribuzione del prodotto finito e del fine OLIO E.V. D.O.P. Umbria 250 ml kg CO2 eq % CICLO DI VITA UPSTREAM CORE DOWNSTREAM 4,745 4,297 0,373 0,076 100 90,55 7,86 1,59 OLIO E.V. D.O.P. Umbria 500 ml kg CO2 eq % CICLO DI VITA UPSTREAM CORE DOWNSTREAM 4,733 4,120 0,353 0,260 100 87,06 7,46 5,48 OLIO E.V. D.O.P. Umbria 750 ml CICLO DI VITA UPSTREAM CORE DOWNSTREAM kg CO2 eq % 4,259 3,790 0,330 0,139 100 88,99 7,74 3,27 Olio extra vergine d'oliva D.O.P. Umbria 250 ml CO2 N2O CH4 Altri GHG Totale CO2 N2O CH4 Altri GHG Totale CO2 N2O CH4 Altri GHG Totale kg CO2eq 3,412 1,180 0,147 0,006 4,745 Olio extra vergine d'oliva D.O.P. Umbria 500 ml kg CO2eq 3,393 1,182 0,150 0,008 4,733 Olio extra vergine d'oliva D.O.P. Umbria 750 ml kg CO2eq 2,955 1,175 0,123 0,006 4,259 % 71,90 24,88 3,09 0,14 100,00 % 71,69% 24,98% 3,16% 0,17% 100,00% % 69,39 27,59 2,89 0,13 100,00 CFP dell’olio extra vergine d’oliva D.O.P. Umbria, per emissione di GHG, riferita a 1 kg di prodotto comprensivo del suo imballaggio Con riferimento al diagramma riportato sopra, i principali contributi alla CFP dell’olio extra vergine d’oliva D.O.P. Umbria sono dovuti ai processi di: coltivazione delle olive e produzione dei materiali d’imballaggio. Queste fasi contribuiscono complessivamente a circa l’89% della CFP dell’olio extra vergine d’oliva D.O.P. Umbria; l’impatto della fase d’uso (secondo le ipotesi descritte nei paragrafi successivi) è risultato trascurabile. Nello specifico, il contributo alla CFP della fase di coltivazione delle olive è dovuto al consumo di gasolio per le differenti operazioni, alle emissioni in aria di ossido di diazoto (N 2O) e anidride carbonica rispettivamente a seguito della applicazione dei fertilizzanti azotati e di urea, e alla produzione dei fertilizzanti stessi. Il contributo alla CFP della fase di produzione dei materiali d’imballaggio è dovuto soprattutto alla produzione della bottiglia di vetro. CFP dell’olio extra vergine d’oliva D.O.P. Umbria da 500 ml, per singola fase, riferita a 1 kg di prodotto comprensivo del suo imballaggio Valutazione del ciclo di vita (LCA) Per il presente studio è stata seguita la PCR 2010:07 “Virgin olive oil and its fraction” versione 2.01 emessa il 2014-04-01 e valida fino al 2017-04-01. Per la sola fase di coltivazione, è stata seguita la PCR specifica per i seminativi ovvero la PCR 2013:05 “Arable crops” versione 1.01 emessa il 2014-02-21 e valida fino al 2016-06-12 che prevede criteri specifici per il calcolo delle emissioni in aria derivanti dall’applicazione dei fertilizzanti. Di seguito sono descritte le fonti dei dati e le assunzioni che sono state utilizzate per lo studio della carbon footprint, suddivise nelle fasi di Upstream, Core e Downstream. UPSTREAM Coltivazione e raccolta delle olive L’olio extra vergine d’oliva umbro è prodotto su circa 27.000 ettari di oliveti e 250 frantoi con una produzione media che si attesta intorno ai 90.000 quintali annui. L’olio extra vergine d’oliva umbro deriva da cinque zone regionali ma quello commercializzato dalla Monini come olio extra vergine d’oliva D.O.P. Umbria deriva solo da due zone specifiche: Colli Martani e Colli Assisi-Spoleto, territori di stretta pertinenza in cui risiede la Monini che commercializza circa il 20% dell’olio D.O.P. Umbria certificato. La coltivazione è regolata dal disciplinare D.O.P. che impone una percentuale definita di piante d’olivo per tipo di cultivar. Il campione di aziende agricole considerate nello studio presenta una superficie media 16 ettari e un numero medio di piante pari a 305 piante/ha. La coltivazione ha richiesto l’uso di fertilizzanti (in particolare urea, pollina e letame bovino) e di fungicida (ossicloruro di rame e poltiglia bordolese) mentre la raccolta avviene in prevalenza manualmente e con l’ausilio di abbacchiatori. Fonte dei dati e assunzioni: la raccolta dei dati di coltivazione delle olive ha coinvolto 7 aziende agricole umbre corrispondenti al 31% delle olive totali. Appositi questionari sono stati compilati dalle aziende agricole e i dati forniti sono stati ricavati da documenti ufficiali quali quaderni di campagna, bollette e documenti di trasporto; alcuni dati (quantità di legno potato e di erba tagliata) sono stati stimati per mancanza di informazioni. In accordo alla PCR di riferimento, sono state inoltre calcolate le emissioni in aria, dirette ed indirette, di N2O e di anidride carbonica rispettivamente derivanti dall’uso di fertilizzanti azotati e di urea. Produzione dei materiali d’imballaggio La composizione dell’imballaggio prevede, per tutti i formati, 6 bottiglie per scatola di cartone. Il peso del pallet è di circa 22 kg e si tenuto conto una vita media pari a 3 riutilizzi. Fonte dei dati e assunzioni: il fornitore di tappi ha fornito il valore della carbon footprint del suo prodotto ai sensi della ISO/TS 14067:2013. I processi di produzione delle bottiglie di vetro, degli altri materiali di imballaggio e dei materiali ausiliari sono stati modellizzati tramite la banca dati Ecoinvent 3.01. In particolare per la produzione della bottiglia di vetro, si è verificato che la percentuale di vetro riciclato utilizzata nel processo selezionato della banca dati è pari al 56% del totale delle materie prime mentre i fornitori della bottiglia dichiarano che tale valore è in genere superiore. I componenti d’imballaggio la cui somma contribuisce per meno dell’1% del peso totale dell’imballaggio per una bottiglia, sono stati esclusi dal modello secondo la regola del cut-off. Le quantità di materiali ausiliari utilizzati per la filtrazione e la brillantatura dell’olio extra vergine d’oliva D.O.P. Umbria, sono stati ricavati dagli studi di LCA precedentemente svolti da Monini. CORE Estrazione e filtrazione dell’olio L’olio extra vergine d’oliva D.O.P. Umbria è molito dai frantoi situati nelle stesse zone di coltivazione delle olive. Fonte dei dati e assunzioni: la raccolta dei dati di estrazione dell’olio ha coinvolto 2 frantoi (di cui uno di proprietà della Monini) che hanno molito l’83% del totale olio prodotto. Un apposito questionario è stato compilato dai frantoi e i dati forniti sono stati ricavati da documenti ufficiali quali bollette, fatture e documenti di trasporto; alcuni dati (quantità di acque di vegetazione) sono stati stimati per mancanza di informazioni. L’impatto ambientale della fase di estrazione è stato allocato su base economica tra l’olio extra vergine e la sansa. Il confezionamento Il confezionamento avviene esclusivamente presso lo stabilimento della Monini a Spoleto (PG). L’azienda dispone di circa 170 serbatoi di stoccaggio (per una capacità complessiva di 5.500.000 litri, tutti in acciaio inox). Tutti i serbatoi sono connessi ad un sistema di distribuzione di gas inerte (azoto) che permette una ottimale conservazione del prodotto. Immediatamente prima del confezionamento l’olio è sottoposto ad un processo di filtrazione, tramite l’uso di cellulosa e farina fossile, e un successivo processo di brillantatura tramite filtri in cartoncino. La filtrazione e la brillantatura non alterano minimamente le caratteristiche di qualità e nutrizionali dell’olio ma al contrario ne permettono una migliore conservazione nel tempo. Lo stabilimento della Monini dispone di sette linee di confezionamento (per una capacità di imbottigliamento media giornaliera di 200.000 litri nelle 24 ore) che permettono di imbottigliare l’olio in diverse confezioni ed una di queste linee è dedicata all’imbottigliamento dell’olio d’oliva extra vergine D.O.P. Umbria. Fonte dei dati e assunzioni: l’impatto ambientale della fase di raffinazione è stato allocato su base economica tra l’olio extra vergine e i sottoprodotti, tra cui cartoncini, cellulosa e farina fossile esausti contenenti olio in piccole percentuali. DOWNSTREAM La distribuzione I dati di distribuzione dell’olio extra vergine D.O.P. Umbria si riferisce all’anno 2013 e sono dati primari estrapolati dal gestionale di Monini; il prodotto è commercializzato in Italia, in Europa e in Paesi extra europei; la distanza media pesata della distribuzione, nel caso del formato da 250 ml, vale 159 km via camion (non è trasportato via nave) e nel caso del formato da 500 ml, vale 765 km via camion e 505 km via nave. Infine la distribuzione dell’olio nel formato da 750 ml, vale 491 km via camion (non è trasportato via nave). La fase d’uso e il fine vita L’uso tradizionale dell’olio extra vergine d’oliva è quello del condimento dei cibi a crudo o a fine cottura, pertanto non è stato considerato alcun impatto ambientale associato alla cottura o alla frittura. Invece è stato considerato che il prodotto non sia completamente utilizzato per alimentazione umana e che una parte sia persa a fine pasto: in questo senso, si è stimato una perdita pari al 4% dell’olio contenuto nella bottiglia, secondo quanto riportato dallo studio del 2013 di Gustavsson et al, e nel modello di calcolo si è considerato che tale quantità è trattata dal sistema comunale di depurazione delle acque. In mancanza di dati specifici per tutti i Paesi in cui l’olio è commercializzato, si è fatto riferimento al documento OECD Compendium 2006-2008 per l’Europa a 15 Paesi, secondo cui la bottiglia di vetro è riciclata per una percentuale pari al 65%; questo dato è stato utilizzato anche per i Paesi non europei. Per lo scenario di smaltimento degli altri materiali d’imballaggio si è invece fatto riferimento alla banca dati Eurostat le cui percentuali di smaltimento sono state utilizzate anche per i Paesi non europei. Nel modello di calcolo, i processi di smaltimento in discarica e all’inceneritore sono stati ricavati da specifiche banche dati per singolo materiale d’imballaggio. Criteri di esclusione In accordo alla PCR di riferimento sono state escluse le seguenti componenti: gli imballaggi dei prodotti chimici e dei materiali ausiliari utilizzati nella fase di coltivazione, al frantoio e nella fase di confezionamento per la regola del cut-off (inferiori all’1% dei flussi in ingresso); le etichette di prodotto e il collarino applicati sulle bottiglie dell’olio extra vergine d’oliva e gli adesivi applicati al pallet per la regola del cut-off; la costruzione degli stabilimenti aziendali e dei macchinari per la lavorazione dei semilavorati e del prodotto finito. Emissioni e rimozioni derivanti da carbonio biogenico Lo studio di carbon footprint ha considerato, ma non conteggiato nella CFP, le emissioni e le rimozioni derivanti da carbonio biogenico per i seguenti motivi. Il bilancio del carbonio biogenico è nullo per le biomasse utilizzate come combustibili e per la quota parte dell’imballaggio di cartone e di legno che va a smaltimento in discarica e inceneritore. Il bilancio del carbonio biogenico è nullo per quanto riguarda il carbonio contenuto nell’olio extra vergine d’oliva temporaneamente stoccato nel prodotto durante la fase d’uso e riemesso in atmosfera sotto varie forme dopo ingestione dell'olio come alimento. Per quanto riguarda i coprodotti della filtrazione dell'olio (cellulosa, farina fossile e cartoncini) e la quota parte dell’imballaggio di cartone e di legno che sono riciclati a fine vita (e lasciano i confini del sistema per essere riutilizzati in altri sistemi di prodotto), il contenuto di carbonio biogenico è risultato trascurabile sulla base delle valutazioni eseguite. Con queste ipotesi il bilancio del carbonio biogenico nel ciclo di vita dell’olio è sostanzialmente nullo. Emissioni e rimozioni derivanti dal cambio d’uso del suolo Non sono state individuate emissioni e rimozioni derivante dal cambio d’uso del suolo, in quanto gli oliveti hanno età maggiore di 20 anni (alcuni sono secolari). Valutazione dell’incertezza La valutazione dell’incertezza è stata effettuata mediante l’analisi di Montecarlo sull’intero ciclo di vita. La variazione del risultato finale della carbon footprint è pari al ±6,26% (intervallo di confidenza del 95%; copertura del dato del 75%). Limitazioni La Carbon Footprint è la somma delle emissioni e rimozioni di gas serra di un sistema prodotto, espressa in CO2 equivalente, relative all’estrazione delle materie prime, alla produzione, all’uso ed al fine vita del prodotto. La Carbon Footprint si basa su di uno studio di Life Cycle Assessment (LCA), un metodo standardizzato a livello internazionale e descritto in precise norme internazionali, ma i vincoli e le scelte richieste dall’applicazione della metodologia possono influenzare i risultati e pertanto la valutazione, accurata e completa, può presentare margini di errore, anche se non rilevanti. Si sottolinea, infine, come la CFP è un singolo indicatore e non può pertanto rappresentare da solo l’impatto ambientale complessivo del prodotto oggetto del presente studio. Inoltre, lo studio di CFP non deve essere usato per comunicare la superiorità ambientale di un prodotto rispetto ad un altro, in quanto il confronto può essere fatto solo a parità dei requisiti di calcolo e di comunicazione secondo la norma ISO/TS 14067:2013 (allegato D). Validazione dello studio CFP External Communication Report, versione 04, data 23/10/14 Convalida del 25/07/2014 N° I&-IT-CER-OPE-F-021_14064 REV 00 - IT 256334 Ente Certificazione: Bureau Veritas Italia SpA, Via Miramare 15, 20126 Milano E’ possibile utilizzare il presente documento per effettuare comunicazioni rivolte al pubblico. Studio condotto da Via Carlo Poerio 39 - 20129 Milano tel +39.02.27744.1 / fax +39.02.27744.222 www.ambienteitalia.it [email protected] Bibliografia PCR 2010:07 version 2.01 Virgin olive oil and its fractions del 10.04.2014 PCR 2013:05 version 1.01 Arable Crops del 21.02.2014 Disciplinare di produzione dell'olio extravergine di oliva "Umbria" a Denominazione di Origine Controllata DM 6 agosto 1998 – GURI n. 193 del 20 agosto 1998 Valutazione del ciclo di vita dell’olio extra vergine di oliva Monini. Olio extra vergine di Oliva GranFruttato, Olio extra vergine di Oliva Classico, Olio extra vergine di Oliva Poggiolo, Olio extra vergine di Oliva Delicato. 2013 IPCC (2013), Fifth Assessment Report of the Intergovernmental Panel on Climate Change The methodology of the FAO study: “Global Food Losses and Food Waste - extent, causes and prevention”- FAO, 2011 By SIK The Swedish Institute for Food and Biotechnology, 2013 2006 IPCC Guidelines for National Greenhouse Gas Inventories OECD Environmental Data, Compendium 2006-2008, Environmental Performance and Information Division Eurostat, http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/eurostat/ home DATA 23 Ottobre 2014 TIMBRO E FIRMA DEL REFERENTE DI PROGETTO