- SEMINARIO STUDIO “LA PIANIFICAZIONE DI BACINO IN RAPPORTO ALLE
RECENTI NORMATIVE IN MATERIA DI EDILIZIA”
Genova, 25 Febbraio 2010
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D.M. 14.01.2008
L.R. 49/2009
L.R. 58/2009
L.R. 63/2009
23 D.G.R. dal 2001 al 2009 di indirizzo in materia
di pianificazione di bacino
• Manuale di morfodinamica fluviale
La specificità della norma
Tutti gli interventi di asportazione del materiale, anche ai fini
autorizzativi, devono essere oggetto di adeguata progettazione
• Raccomandazioni tecniche per la valutazione degli effetti
morfodinamici nell’ambito della redazione di studi e progetti di
interventi idraulici - in attuazione della D.G. R. 226/2009 e ad
integrazione del “Manuale di Morfodinamica” redatto dal DICAT
dell’Università di Genova
[approvate nella Seduta del C.T.R. del 29 luglio 2009]
• Manuale di morfodinamica fluviale - La valutazione degli impatti
morfodinamici negli studi e nelle progettazioni idrauliche
[documento redatto dal DICAT dell’Università di Genova nell’ambito della
convenzione di ricerca sottoscritta con al Regione Liguria]
Vstot = volume totale dei sedimenti trasportati al fondo del corso d’acqua
nel tratto considerato, in corrispondenza di un evento tipico caratterizzato
da portata al colmo pari al valore atteso dei valori di portata massima
annuale (portata indice) del corso d’acqua, con idrogramma costruito
secondo le procedure previste dalle linee guida regionali.
Vsanno = volume sedimenti da asportare in un anno.
SI
NO
Vsanno<10%Vstot
Progetto corredato da:
• documentazione fotografica
del contesto ambientale in
cui si inserisce l’intervento;
• relazione tecnico-idraulica.
Progetto più approfondito, corredato da:
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indagine geomorfologica;
indagine morfologica;
indagine idraulica;
indagine idraulico-morfodinamica
dell’evoluzione del profilo del fondo.
CRITERI PER LA REDAZIONE DEI PIANI DI BACINO:
AGGIORNAMENTI, INTEGRAZIONI ED ULTERIORI
SPECIFICAZIONI ALLA DGR 1338/07 RELATIVAMENTE A STUDI DI
MAGGIOR DETTAGLIO, RIPERIMETRAZIONE E
RICLASSIFICAZIONE DELLE FRANE ATTIVE E QUIESCENTI,
NONCHÉ DEFINIZIONE DI AMBITI NORMATIVIDELLE AREE A
PERICOLOSITA’ ELEVATA E MOLTO ELEVATA (PG3 e PG4), IN
FUNZIONE DI APPROFONDIMENTI GEOLOGICI
“…pertanto, una volta completati gli approfondimenti che conducono alla
riconsiderazione dello stato di pericolosità dovrà essere verificata, anche
mediante approfondimenti analitici, la condizione di non interferenza
dell’unità geomorfologica con le dinamiche evolutive del corpo
geomorfologico residuo.”
Sistema di vincoli incrociati tra normativa di settore in
materia di :
- Difesa del Suolo
- Paesaggio
- Ambiente
La specificità della norma
LE CAUSE
• Mancanza di un disegno complessivo
• Il caso del Piano di Bacino: dalla legge
183/1989 al D.L. 180/98….al D.Lgs.
152/2006
• Possibili alternative: la descrizione
fondativa del PTCP?
LE CONSEGUENZE:
• Polverizzazione delle regole
• Semplificazione/Complicazione
• Difficoltà nell’ottenimento delle
autorizzazioni sia per gli Enti Pubblici sia
per i privati
• La ricerca di “scorciatoie”:
• - le “deroghe” dei D.P.C.M.
• - l’abusivismo
MANUALE ESPLICATIVO
OPERE IDRAULICHE e VINCOLO IDROGEOLOGICO
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BOZZA
DOCUMENTO TECNICO - NORMATIVO INTERNO
OI + VI
1.
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3.
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7.
7.1
7.2
7.3
7.4
7.5
8.
9.
10.
PREMESSA
2
DEFINIZIONI
3
DISTANZE DAI CORSI D’ACQUA 5
RISTRUTTURAZIONI, AMPLIAMENTI E NUOVI VOLUMI 5
LEGGE REGIONALE 49/2009 (PIANO CASA)7
VOLUMI TECNICI
8
INTERVENTI IN ALVEO O DI DIFESA SPONDALE
8
TOMBINATURE O COPERTURE: 8
TUBAZIONI:
9
PONTI E PASSERELLE
9
SBALZI
10
INTERVENTI:
10
MOVIMENTI DI TERRA
11
OPERE IN DEMANIO MARITTIMO
12
PORTATE DI PIENA 13
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terza - Collegio dei Geometri della provincia di Genova