Tecniche chirurgiche innovative per il Cheratocono: ancora una volta dal Dr Mazzotta, Oculista salentino, pioniere del Crosslinking in Italia e nel Mondo nasce il nuovissimo Crosslinking Funzionale refrattivo a guida topografica. Il Dr. Mazzotta invitato a Chennai (India) e a settembre a Londra (Regno Unito) per parlare delle nuove tecniche di cross-linking corneale accelerato a luce pulsata e del crosslinking funzionale refrattivo a guida topografica o topo-linkato per il trattamento del cheratocono evolutivo. 1 Il Dottor Cosimo Mazzotta durante un intervento di “Crosslinking Funzionale” con la nuova macchina americana KXL II di Avedro technologies, Boston (USA). La nuovissima tecnica del crosslinking topoguidato refrattivo, denominata da Mazzotta FXL (crosslinking funzionale) rappresenta la più importante rivoluzione nella cura del cheratocono, delle ectasie corneali secondarie e certamente potrebbe essere impiegata al posto del laser ad eccimeri per trattare miopie ed astigmatismo di lieve entità. Il Dott Mazzotta esperto internazionale di Crosslinking e tra i primi utilizzatori al mondo di questa tecnologia. Il Dr. Cosimo Mazzotta, Ricercatore libero-professionista presso L’azienda Ospedaliera Universitaria di Siena, presso il Mazzotta CRosslinking Center di Siena responsabile scientifico del Eye Surgery center di Siena, noto Oculista Copertinese è stato invitato come ospite d’onore nella faculty scientifica straniera del congresso annuale della “Società Indiana di Implantologia e Chirurgia Refrattiva”, tenutosi a Chennai (India) dal 5 al 6 Luglio 2014. L’oculista è stato invitato a relazionare sulle nuove tecniche di cross-linking corneale funzionale o refrattivo a guida topografica (PiXL) accelerato da lui introdotte in Italia per il trattamento conservativo del cheratocono evolutivo ed ora apprezzate ed utilizzate dai colleghi in tutto il mondo. Questa nuova tecnologia permette di trattare il cheratocono in modo funzionale. “Il trattamento funzionale topo-guidato, spiega Mazzotta si basa su una tecnologia molto avanzata e sofisticata ideata negli Stati Uniti a Boston e consente di effettuare il crosslinking “a zona”. Il concetto è quello di eseguire il trattamento in base alla curvatura della cornea che viene registrata con un tomografo corneale ed inserita nello strumento attraverso un driver. Lo strumento è in grado di 2 decodificare la forma della cornea e del cheratocono del paziente e di erogare una energia diversa in relazione alle curvature specifiche del paziente. Questo dovrebbe consentire non solo di frenare o bloccare la progressione della malattia ma contemporaneamente di ridurre il difetto di vista associato” “Il cheratocono è una patologia tipica dell’età giovanile, particolarmente frequente nei giovani del mezzogiorno. Può iniziare tra i 10 e i 18 anni e provoca una progressiva deformazione della cornea che in fase iniziale non viene percepita dal paziente, ma se la patologia progredisce la distorsione corneale riduce la vista in modo significativo ed irreversibile fino a rendere necessario il trapianto di cornea. “Il crosslinking corneale”, commenta il Dr. Mazzotta, “è una tecnica chirurgica poco invasiva ed ambulatoriale che ferma o rallenta la progressione del cheratocono evolutivo preservando e rinforzando lo stesso tessuto corneale del paziente. La terapia prevede l’applicazione di una nuova soluzione di riboflavina sulla cornea del paziente e la successiva irradiazione con un laser ad ultravioletti che attraverso un processo fotochimico irrigidisce la struttura corneale. L’intervento è indicato nei casi di cheratocono evolutivo, e nei pazienti sotto i 20 anni deve essere effettuato rapidamente per evitare o ritardare l’evoluzione della malattia, possibilmente quando essa si trova nelle fasi iniziali”. “La diagnosi precoce è fondamentale”, aggiunge il medico salentino, “e deve essere effettuata attraverso l’utilizzo di moderni strumenti oculistici come la tomografia corneale che può evidenziare la malattia molto prima che il paziente accusi i sintomi. Ciò vale ancor più nei casi unilaterali che si presentano in maniera subdola poiché il paziente può non accorgersi del problema per lungo tempo permettendo al cheratocono di progredire silenziosamente”. L’Italia ed in particolare la scuola di Siena con il Dr Mazzotta, è stata pioniera nell’applicazione clinica delle tecniche di crosslinking sin dal 2004. “La tecnica tradizionale”, afferma lo scienziato, “resta validissima nei pazienti pediatrici e prevede circa un’ora di trattamento con lievi disturbi visivi nelle settimane successive all’intervento i quali scompaiono dopo 2-3 mesi di terapia”. Le sperimentazioni effettuate dal gruppo di ricerca internazionale costituito dal Dr Mazzotta negli ultimi 2 anni, vanta la collaborazione dell’Università di Siena con i maggiori Centri di Ricerca negli Stati Uniti tra cui l’Avedro Research Center di Boston (Stati Uniti) e con l’Eye Research Center dell’Ospedale Oftalmico di Chennai (India), ed ha portato alla realizzazione di tecnologie avanzatissime e nuove formulazioni di riboflavina che hanno permesso di ridurre il trattamento a 20 minuti e di “personalizzarlo” per ogni singolo paziente in modo da ottenere risultati migliori. Il nuovo “cross-linking funzionale” o refrattivo topo-linkato potrebbe rappresentare la svolta per numerosissimi pazienti affetti da cheratocono che non raggiungono una buona vista con gli occhiali e non tollerano le lenti a contatto. Questi pazienti sarebbero candidati al trapianto ma se i risultati lo confermeranno grazie a questo nuovo trattamento finalmente risolveremo definitivamente il probema. La novità che il Dr Mazzotta ha introdotto per primo a Siena nei giorni scorsi è denominata crosslinking foto-refrattivo intra-stromale (PiXL) e insieme al blocco del cheratocono, che resta il cardine della cura, si prefigge di migliorare anche la vista. La rapidità delle tecniche accelerate inoltre aumenta il confort intra e postoperatorio del paziente. Inoltre, conclude il Dottor Mazzotta “la tecnica del crosslinking è ripetibile qualora la malattia del singolo paziente dimostri una particolare aggressività od una particolare resistenza al singolo trattamento”. Il Dottor Mazzotta ha pubblicato per primo al mondo i risultati di queste ricerche su prestigiose riviste scientifiche internazionali tra cui la rivista del Royal College of Ophthalmology di Londra Eye, il Journal of Clinical Ophthalmology dove ha pubblicato la sua personale tecnica per il trattamento del cheratocono con cornea molto sottile (denominata tecnica dell’isola epiteliale di Mazzotta) e la rivista Internazionale di oculistica International Ophthalmology. 3 Il Dr Mazzotta ha presentato in India a luglio i dati morfologici ed risultati clinici preliminari del crosslinking accelerato a luce pulsata e a Settembre presenterà tutte le novità sulla nuova tecnica in qualità di Relatore Internazionale, unico italiano invitato a Londra, al Corso avanzato sul crosslinking insieme al Prof Hafezi di Ginevra, al Prof Seiler di Zurigo ad al Dr Randleman di Atlanta (Stati Uniti) in occasione del Congresso della Società Europea della Cataratta e Chirurgia Refrattiva (ESCRS) e a Chicago in Ottobre all’American Academy of Ophthalmology (AAO). Notizie incoraggianti per i numerosi pazienti colpiti dal cheratocono, per i giovani ricercatori italiani da sempre valorizzati all’estero molto più che da un Paese che spende poco e male i finanziamenti destinati alla ricerca ed indebolito da un sistema universitario corrotto ed affatto meritocratico che “vanta” non solo l’infelice primato dell’età media più alta dei suoi componenti rispetto a tutti i paesi occidentali ma anche il numero più elevato di cattedre “geneticamente” determinate. Il Giornalista 4