Apofruit notizie 1 Anno XXI n°3 - Maggio/Giugno 2013 notizie Periodico bimestrale - Poste Italiane sped. in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/04 nr. 46) art. 1 comma 1 DCB Forlì - Ed. Prima Comunicazione - E 0,50 Liquidazione dei prodotti invernaLi apofruit chiude iL 2012 con un biLancio positivo i progetti di sviLuppo di apofruit neL Lazio SOMMARIO Liquidazione dei prodotti invernali 3-5 Apofruit chiude il 2012 con un bilancio positivo Variazione del tasso di prestito sociale 6 Apofruit promuove il kiwi bio del Lazio Rinnovo della Commissione elettorale pAGiNE tECNiCHE La qualità e la sicurezza dei prodotti ortofrutticoli DALL’EMiLiA Liquidazione invernale per la produzione di pere DAL MEtApoNto Pesche e albicocche sotto serra: bilancio positivo per le prime esperienze effettuate dai soci DALLA siCiLiA Lotta integrata per il rilancio dell’orticoltura siciliana DAL LAZio Apofruit presenta i progetti di sviluppo della frutticoltura del Lazio BiMeStRALe DeLLA oRGAnizzAzione Dei PRoDUttoRi APoFRUit itALiA Aut. trib. Fo n. 178 del 5/4/88 - Reg. Stampa n. 10/88 Stampa: Ramberti Arti Grafiche, Rimini tel. 0541 738111 Direttore Responsabile: Maurizio Magni editore: Prima Comunicazione - Cesena (in corso di variazione) 3 7 8-11 8 12 6 12 13 14 15 15 Apofruit notizie 3 PoSitiVi GLi eSiti DeLLA LiqUiDAzione inVeRnALe Al termine della campagna 2012 Apofruit ha liquidato ai soci 715.418 quintali di prodotto, per un valore della produzione di 31 milioni 325 mila euro (+38% sul 2011) A pofruit italia ha liquidato ai soci le produzioni invernali, andando così a concludere la campagna produttiva 2012. Complessivamente è stata una campagna invernale positiva, grazie due fattori principali: una produzione più contenuta su tutte le specie (anche se in modo differenziato) e a condizioni di mercato particolarmente favorevoli all’esportazione, specie verso l’oltremare. Da sottolineare anche lo sviluppo della linea dei prodotti di alta qualità a marchio Solarelli che ha registrato un incremento delle vendite soprattutto di kiwi, pere e mele Fuji. Al termine della campagna Apofruit ha liquidato ai soci complessivamente 715.418 quintali di prodotto, per un valore della produzione di 31 milioni 325 mila euro, con una crescita del 38% rispetto al 2011. CoNfEriMENto proDotti iNVErNALi convenzionali CoNfEriMENto proDotti iNVErNALi CoNVENZioNALi Kiwi Hayward 258.594 q.li Kiwi zespri Gold Pere invernali Mele di qualità Mele tradizionali Patate Cipolle 7.550 q.li 90.583 95.258 12.772 q.li 103.843 q.li 60.975 q.li CoNfEriMENto proDotti iNVErNALi bio Kiwi Mele di qualità Mele tradizionali Pere 63.270 q.li 7.980 q.li 7.120 q.li 5.990 q.li KiWi il kiwi è in termini quantitativi il più importante tra i prodotti invernali di Apofruit. La produzione 2012 ritirata dalla cooperativa è stata inferiore rispetto all’anno precedente del 9% a fronte di un calo a livello nazionale del 22% (fonte CSo). “Grazie ai ridotti stock di prodotto provenienti dall’emisfero Sud, la commercializzazione è iniziata con volumi interessanti sia sul mercato europeo che in direzione dell’oltre- mare - esordisce ilenio Bastoni, direttore commerciale di Apofruit italia - Va segnalata la concorrenza del prodotto proveniente dalla Grecia, che ha avuto un’annata di piena produzione. Da marzo è poi però diminuita la concorrenza di questo prodotto e i volumi delle vendite si sono mantenuti interessanti fino a fine stagione. Dal punto di vista qualitativo la disformità di durezza dei frutti ci ha obbligato a rivedere il calendario delle vendite andando a terminare la campagna di commercializzazione con 2-3 settimane di anticipo rispetto a quanto pianificato inizialmente”. Su questo comparto va poi sottolineata l’importanza del progetto qualità kiwi, che ha coinvolto i soci per una produzione complessiva pari a circa il 40% del prodotto convenzionale, con riscontri positivi dai mercati. “Riteniamo che il percorso intrapreso con il progetto qualità sia estremamente interessante perché ci permette di affrontare nuovi mercati più remunerativi come quello Asiatico, a cui è stata destinata, già da quest’anno, una quota importante della nostra produzione. Va sottolineato inoltre che il kiwi con un elevato livello di sostanza secca ha un maggiore grado di conservabilità, di conseguenza si presta all’esportazione nei mercati lontani e inoltre permette di concentrare le vendite nella seconda parte della stagione, quando la concorrenza di altri Paesi è inferiore. Più in gene- 4 Apofruit notizie rale l’obiettivo del progetto qualità kiwi è quello di offrire al consumatore un prodotto con elevate caratteristiche organolettiche e inoltre non dobbiamo dimenticare che ci aiuta a preservare gli impianti dalla Psa”. Al termine della campagna il risultato per i produttori, in relazione alla diversa categoria qualitativa in funzione del livello della sostanza secca, è stato da 60 a 70 centesimi/ kg per il prodotto di Cat. i. Per quanto riguarda la varietà zespri Gold, il prezzo medio di liquidazione della Cat.i è stato di 1,61 centesimi/kg. “Purtroppo la produzione negli ultimi anni della varietà Hort 16 A è stata compromessa dalla Psa – continua Bastoni - A questo proposito riteniamo particolarmente interessante il programma di sviluppo della nuova cultivar G3 in collaborazione con zespri che, a fronte dell’interesse del mercato per le tipologie di kiwi a polpa gialla, potrà dare in futuro sicuramente risultati soddisfacenti”. PeRe La campagna 2012 è stata caratterizzata, seppur in modo differenziato, da un generale calo produttivo su questo comparto. La varietà principale, Abate Fetel, ha avuto fin dall’inizio delle buone richieste, in particolar modo per i calibri medio-grossi. Per quanto riguarda Apofruit il mercato di riferimento per le pere rimane quello italiano, a cui viene destinato il 75% del prodotto; in crescita negli ultimi anni la quota destinata all’esportazione, con continua ricerca di nuovi mercati. Al termine della campagna la pera Abate Fetel Cat. i calibro 65+ ha ottenuto un prezzo medio di liquidazione di 83 centesimi/kg, la varietà Conference calibro 60+ è stata liquidata con una media per la Cat. i di 60 centesimi/kg, la Kaiser calibro 65+ con una media di 70 centesimi/kg e la Decana calibro 75+ con una media di 83 centesimi/kg. “Complessivamente - sottolinea il direttore commerciale di Apofruit - è stata un’annata con un prodotto di buona qualità che ci ha permesso di portare a termine positivamente il nostro programma di commercializzazione”. MeLe Anche per questo comparto la campagna 2012 si è conclusa con risultati positivi. Va evidenziato il buon risultato ottenuto con le mele di qualità, in particolare con Cripps Pink e Rosy Glow, che sono state liquidate con una media per la Cat. i rispettivamente di 75 centesimi e 76 centesimi al kg. Risultati che confermano ancora una volta il continuo apprezzamento di questa varietà da parte dei consumatori. La Modì è stata liquidata con una media per la Cat. i calibro 70+ di 44 centesimi/kg. “Di questa varietà abbiamo esportato dei volumi interessanti negli emirati Arabi e in Arabia Saudita - dichiara Bastoni - Le caratteristiche di questa mela la rendono idonea per uno sviluppo dell’attività nei mercati dell’oltremare”. Sulla varietà Fuji, la media di liquidazione per la Cat. i calibro 70+ è stata di 64 centesimi/kg. “Si conferma anche per questa mela l’apprezzamento da parte dei consumatori, soprattutto sul mercato italiano. Purtroppo, però, l’andamento climatico sfavorevole ha portato a raccolta un prodotto con caratteristiche qualitative non ottimali per poter riconoscere ai soci un risultato economico del tutto positivo”. Per quanto riguarda infine il comparto mele tradizionali, la varietà Golden orange è stata liquidata con una media di 38 centesimi/kg, la Golden Spur di 34 centesimi/kg. Sul Granny Smith la media per la Cat. i calibro 70+ è stata di 35 centesimi/kg. quest’ultima varietà è destinata principalmente al mercato estero. CiPoLLe e PAtAte Anche in questi due comparti si è registrato un leggero calo produttivo. “Per quanto riguarda le patate, i risultati ottenuti - precisa ilenio Bastoni - possono essere considerati soddisfacenti anche se, a seguito della scarsa produzione a livello europeo, ci si aspettava forse di poter spuntare dal mercato un prezzo un po’ più alto: la varietà Primura calibro 40/75 è stata liquidata con una media di 29 centesimi/kg, le altre varietà con una media di 25 centesimi. nel comparto patate va sottolineato il valore aggiunto del marchio Selenella che, grazie alle politiche di marketing è sempre più apprezzato e riconosciuto dai consumatori”. Apofruit notizie Per quanto riguarda le cipolle, la campagna 2012 è stata purtroppo penalizzata dall’incidenza della batteriosi che, favorita da un andamento climatico avverso, ha creato problemi sulla conservazione del prodotto. questo fenomeno ha colpito principalmente la tipologia gialla, ma anche le rosse e bianche ne sono state affette. La tipologia gialla è stata liquidata con una media per la Cat. i cal. 50-80 di 14 centesimi/kg, quella rossa di 20 centesimi/kg e quella bianca di 18 centesimi/kg. “è importante - prosegue Bastoni - per le prossime annate, adottare operazioni colturali necessarie per contenere l’insorgere della batteriosi ed evitare quindi perdite di prodotto”. BioLoGiCo “nel comparto delle produzioni biologiche, commercializzate dalla controllata Canova, si evidenzia uno sviluppo delle vendite a marchio Almaverde Bio e una crescita delle quote di produzione destinate all’export - esordisce il direttore commerciale di Apofruit - il kiwi biologico, che per Apofruit rappresenta circa il 20% della produzione complessiva di questa specie, è stato liquidato con una media di 72 centesimi per la Cat. i: interessante, per l’ottenimento di questo risultato, è stata la seconda parte della campagna, dove abbiamo registrato un forte aumento della domanda in esportazione, in particolare da parte del mercato francese e tedesco”. C’è stata una buona richiesta anche per il comparto pere bio: anche in questo caso la scarsità di produzione a livello europeo ha favorito un mercato interessante che ha determinato dei risultati positivi. La varietà Abate è stata liquidata con una media per la Cat. i 60+ di 1,18 euro/kg, la varietà Conference di 90 centesimi/kg e la varietà Kaiser di 1,07 euro/kg. Positivi anche i risultati ottenuti dalla mele di qualità bio: Cripps Pink è stata liquidata con una media per la Cat. i 70+ di 1,07 euro/kg, Fuji di 82 centesimi/kg, Modì di 65 centesimi/kg. il prodotto biologico ha dato risultati interessanti anche sul comparto mele tradizionali: Golden Mira è stata liquidata con una media di 74 centesimi/kg, Golden orange e Golden Primiera di 73 centesimi. Per Granny Smith la media è stata di 47 centesimi/kg. “il buon andamento del comparto mele e pere bio - conclude Bastoni - è dovuto, oltre a un aumento dei quantitativi richiesti per l’esportazione, anche a una crescita del settore Ho.re.ca”. 5 LA PARoLA AI SOCI AZ. AGr. DALLApriA fAbriZio è stata un’annata con segno più quella 2012 per Fabrizio Dallapria, titolare di un’azienda agricola nelle campagne di Lovadina di Spresiano, in provincia di treviso. Su un terreno di oltre 13 ettari, 3,5 sono destinati alla produzione di kiwi Hayward. “quest’anno abbiamo conferito alla cooperativa 915 quintali di prodotto, un risultato in crescita rispetto all’annata precedente, anche dal punto di vista qualitativo. Più quantità e più qualità ci hanno fatto spuntare un buon prezzo: la media di liquidazione è stata di 63 centesimi/kg per la Cat. i”. AZ. AGr. prEtoLANi GiANNi Ganni Pretolani ha un’azienda di tre ettari nelle campagne di Forlì, a Collina, dove produce kiwi bio. “Rispetto all’annata precedente sono soddisfatto degli esiti della liquidazione invernale - dice - abbiamo raccolto 600 quintali di prodotto, che ci sono stati liquidati con una media di 73 centesimi/kg. tuttavia trovo che la campagna del kiwi bio vada più a rilento rispetto al prodotto convenzionale, forse per una questione di prezzi: il consumatore oggi sembra privilegiare il prodotto più economico”. AZ. AGr. CAsADEi bruNo Positivi i risultati della campagna invernale anche per Bruno Casadei, produttore di mele di qualità nell’azienda di San Bartolo (Ra): qui dei 10,5 ettari totali, due sono destinati a mele Cripps Pink e Rosy Glow e uno a Fuji. Due dei tre ettari di mele di qualità sono in produzione, uno è ancora in allevamento. “Abbiamo conferito alla cooperativa 1.100 quintali di prodotto, liquidato con una media di 74 centesimi/kg per Rosy Glow e Cripps Pink e 69 centesimi per Fuji Cat. i prodotto colorato dichiara - L’andamento stagionale ha limitato un po’ il colore dei frutti, ma comunque sono soddisfatto”. AZ. AGr. f.LLi ViLLANoVA ennio e Vincenzo Villanova gestiscono un’azienda specializzata nella produzione di kiwi di qualità a Cisterna di Latina. “Abbiamo a disposizione una superficie di circa 10 ettari - spiega ennio Villanova - dei quali 6 sono destinata alla coltura dei kiwi, egualmente suddivisi tra kiwi Hayward e zespri Gold. Un bilancio? Sono soddisfatto, anche se speravo di ottenere qualcosa in più”. L’azienda ha conferito alla cooperativa circa 1.100 quintali di Hayward (liquidato con una media di 63 centesimi/kg) e 1.600 quintali zespri Gold (1,45 euro/kg). 6 Apofruit notizie APoFRUit CHiUDe iL 2012 Con Un BiLAnCio PoSitiVo Presentato nelle Assemblee dei soci il consuntivo 2012 che ha visto un conferimento in calo del 9% e ricavi in crescita del 10% sul 2011 D al 4 all’8 giugno si sono svolte le Assemblee di area dei soci di Apofruit italia per l’approvazione del bilancio 2012 e per la presentazione del listino di liquidazione dei prodotti invernali. il conferimento 2012, che rappresenta il 93% dei volumi trattati dalla cooperativa, è stato pari a 198.482 tonnellate di prodotti ortofrutticoli (-9% sul 2011) conferiti dai 3.400 soci produttori sparsi in diverse regioni italiane. il totale dei ricavi è arrivato a 204,9 milioni di euro (+ 10,6% sul 2011) e la gestione evidenzia un utile netto di 450.000 euro (erano 180.000 nel 2011). A livello consolidato – la cooperativa controlla la Mediterraneo Group Spa consortile, Canova srl e Vivitoscano srl – il valore della produzione ha raggiunto i 245 milioni di euro (erano 223 nel 2011) con un utile netto di 511.000 euro. il patrimonio netto del gruppo ha raggiunto i 103,9 milioni di euro a riconferma di una grande solidità patrimoniale. “Pur rimanendo attuali gran parte dei problemi del settore – evidenzia il Presidente di Apofruit Mirco zanotti – resi ancor più accentuati dalla prolungata fase di recessione economica, ci porta a considerazioni incoraggianti il fatto di poter liquidare a prezzi soddisfacenti la frutta invernale dei nostri soci. Ciò è dovuto a un andamento di mercato più favorevole, alle quantità di frutta invernale più scarse, ma anche a una buona gestione della cooperativa”. “Le basi della nostra strategia di questi anni - gli fa eco Renzo Piraccini, Direttore Generale del Gruppo - sono state innovazione, efficienza gestionale e solidità patrimoniale. Vogliamo continuare su questa strada incrementando ulteriormente la politica di marca (Almaverde Bio e Solarelli sono i due brand su cui s’incentrano le iniziative più note, ma il gruppo è impegnato anche su Selenella, Pink Lady, Modì e Made in Blu) e l’export, che dovrebbe arrivare in pochi anni dall’attuale 31% dei nostri ricavi al 40%. in particolare puntiamo sull’oltremare soprattutto con kiwi e mele, che insieme a susine e uva senza semi saranno alla base della nostra strategia di sviluppo su questi mercati”. Le assemblee ordinarie di giugno 2013, su proposte formulate dal Consiglio di Amministrazione, hanno anche approvato delle modifiche al Regolamento interno che riguardano alcuni prodotti come pesche e nettarine, albicocche, mele, cipolle e clementine. “La novità più importante – evidenzia il Presidente di Apofruit italia - è quella inerente l’entità degli acconti che da ora in poi verranno erogati ai soci. infatti a partire dall’acconto sui prodotti primaverili 2013 la percentuale pagata al socio sale dall’attuale 50% al 70%. Per i prodotti invernali è stato introdotto un secondo acconto, pari a circa il 20%, che sarà pagato a fine febbraio in occasione della liquidazione dei prodotti autunnali. Si tratta di importanti cambiamenti resi possibili dal miglioramento delle tempistiche di pagamento da parte dei clienti e dalla solidità finanziaria di cui gode la Cooperativa”. tASSo PRESTITO SOCIALE il Consiglio di Amministrazione di Apofruit italia, visto l’andamento generale dei tassi, ha deliberato di variare il tasso sul prestito sociale con decorrenza dal 01.07.2013. Prestito libero: 1,5% lordo - 1,20% netto Prestito vincolato: 2,75% lordo - 2,20% netto Apofruit NotiZiE APoFRUit PRoMUoVe iL KiWi Bio DeL LAzio Si è concluso con successo il progetto di valorizzazione del kiwi bio del Lazio realizzato dalla cooperativa per promuovere i consumi e aumentare la conoscenza del consumatore sull’elevato livello qualitativo di questo prodotto e sui metodi di produzione biologica S i è concluso a giugno il percorso di valorizzazione del kiwi biologico del Lazio, promosso e avviato da Apofruit a maggio 2011 grazie al Programma di Sviluppo Rurale del Lazio. obiettivo del progetto è stato aumentare i consumi di kiwi biologico a livello regionale e nazionale aumentando la conoscenza del consumatore sull’elevato livello qualitativo di questo prodotto e sui metodi di produzione biologica. il kiwi bio rappresenta il 18% della produzione totale di kiwi commercializzata da Apofruit e il 47,2% di esso proviene dal Lazio. questo infatti è un territorio particolarmente vocato e specializzato per questo tipo di produzione. nell’areale di Latina la pianta ha trovato condizioni pedoclimatiche particolarmente favorevoli, che contribuiscono ad ottenere una produzione dalle eccellenti caratteristiche organolettiche e merceologiche. queste caratteristiche di eccellenza sono note agli operatori commerciali europei, meno conosciute da parte del consumatore finale. Per comunicare meglio gli elementi di valorizzazione del kiwi - ovvero la zona di produzione vocata e, come valore aggiunto, il metodo di produzione biologica - e guidare quindi il consumatore a scelte di acquisto più consapevoli, negli ultimi due anni Apofruit italia, ha attuato campagne promozionali presso i punti vendita della Distribuzione Moderna, coinvolgendo 571 negozi, tra iper e supermercati, per un totale di 694 settimane promozionali. in questi punti vendita è stato allestito uno spazio per la vendita del kiwi laziale con materiali 7 CoMMiSSione ELETTORALE nell’assemblea del 18 giugno scorso sono stati nominati i componenti della nuova Commissione elettorale di Apofruit, l’organo di rappresentanza che sarà incaricato di nominare il nuovo CdA del Gruppo. Di seguito i nominativi per area: Scanzano - Mastronardi Pietro, nucera Giuseppe; Aprilia Parise ettore, Bordin Giulio; Altedo - Vignudini Alberto, Mongiorgi Fiorenzo; Cesena - Giunchi Sergio, evangelisti tiziano; Longiano - zanelli tiberio, Parini Gabriele; Ravenna - Liverani Giancarlo, Capacci Romano; Forlì - Ulivi Francesco, zagnoli Alberto; Modena - Casarini Maurizio, Roncaglia Luisa. Alla prima riunione della Commissione elettorale saranno elette le cariche di presidente e vicepresidente. informativi e gadget per i consumatori, e in alcuni casi è stata presente una promoter per guidare l’attività di degustazione. Si stima che il messaggio del progetto sia arrivato a oltre due milioni di responsabili acquisto. Parallelamente, sono state realizzate campagne educative presso le scuole elementari, per informare bambini, insegnanti e genitori sulle proprietà nutritive del kiwi e sul significato della produzione biologica. L’iniziativa, che ha visto anche la realizzazione di una serie di giornate formative tenute da una nutrizionista, tra il 2012 e il 2013 ha interessato 20 plessi scolastici dislocati in Lazio, Umbria, toscana, Marche ed emilia Romagna, per un totale di 105 classi e di 2.030 alunni coinvolti attivamente. tutte le scuole aderenti al progetto hanno ricevuto materiali ludico-didattici, ovvero il Gioco dell’oca e la scheda salutistica del kiwi. All’interno del progetto Apofruit ha anche realizzato delle indagini ad hoc sul vissuto e sul posizionamento del kiwi bio del Lazio, intervistando i consumatori e una selezione di operatori della Distribuzione Moderna. nel complesso dalle interviste al trade (15 le insegne intervistate) emerge un’immagine in crescita dell’ortofrutta bio, una presenza positiva del kiwi bio in tale offerta (il 45% di esso proviene dal Lazio, seguito dall’emilia Romagna, dal Veneto, dal Cile e dalla nuova zelanda) e un allineamento delle politiche di valorizzazione della GDo alla strategia di comunicazione impostata da Apofruit per il kiwi bio del Lazio. PAgInE tECnIChE 8 Apofruit notizie LA qUALità e LA SiCURezzA Dei PRoDotti oRtoFRUttiCoLi di GiAnni CEREdI L a percezione di ciò che viene comunemente definito qualità e sicurezza associato ai prodotti ortofrutticoli assume spesso un contorno incerto e confuso, sia perché le componenti che danno sostanza a tali elementi sono numerose e di natura molto diversa, sia perché il richiamo alla qualità e alla sicurezza segue a volte logiche puramente commerciali e speculative. A livello europeo è stato coniato un termine “quafety” che, accomunando la parola qualità (quality) e sicurezza (Safety), cerca di esprimerne in una sintesi complessa ma possibile questi concetti. Su questo tentativo di sintesi la nostra cooperativa e i produttori a essa associati sono chiamati a una sfida che coinvolgerà sempre più la produzione in campo, ma che sulla gestione dei prodotti in post raccolta si giocherà le carte migliori e i maggiori margini di miglioramento. “quafety” ha rappresentato un po’ il filo conduttore della recente edizione del CA-MA tenutasi a trani, in Puglia. A tale convegno internazionale, a cui Apofruit ha partecipato, durante quattro giorni di lavori e oltre 60 relazioni sono stati affrontati numerosi aspetti relativi alla conservazione dei prodotti ortofrutticoli. L’uso appropriato di adeguate tecniche di conservazione, oltre a costituire un poderoso strumento per perseguire qualità e sicurezza, rappresenta implicitamente l’elemento più valido per comprimere le perdite di prodotti vegetali freschi. Stime attendibili riferiscono che tali perdite, comprese tra la fase di produzione e quella di consumo, si attestano a livello mondiale al 35% del totale. tale percentuale nei Paesi sviluppati scende al 15%, ma sale drammaticamente al 40% nei Paesi in via di sviluppo e su prodotti più generici meno pregiati che comunemente vengono definiti “comodities”. il filo che lega qualità , sicurezza e conservazione di un prodotto vegetale fresco parte dalla semplice considerazione che esso non costituisce un elemento inerte, ma vivo, con una concentrazione di acqua elevata (80-90%) oltre a zuccheri, sali minerali, vitamine ecc... Un frutto respira, consuma ossigeno, produce anidride carbonica, perde acqua e, attraverso complessi processi fisio-metabolici, produce sostanze volatili (aromi) oltre a enzimi e fitoregolatori che sottendono a quell’insieme di processi che portano alla maturazione. La matrice vegetale, ovvero tutto ciò di cui è composto un frutto o una verdura, costituisce una sorta di carta di identità il cui profilo porta ampiamente il segno di ciò che si è fatto in campo durante la fase di coltivazione (tecniche colturali, pratiche agronomiche, nutrizione idrica, minerale, impiego di fitoregolatori, interventi con prodotti fitosanitari ecc..). tale fase costituisce un elemento imprescindibile della qualità che condizionerà tutti i passaggi successivi. Per certi versi, tuttavia, un prodotto raccolto, pur non trasformato industrialmente, può essere considerato una “materia prima” condizionabile al fine di preservarne qualità e salubrità e di prolungarne la vita in post raccolta. il successo commerciale parte con evidenza dal campo, ma trova solide basi nella gestione del prodotto poi. nel periodo che segue la raccolta, un prodotto vegetale fresco, oltre a essere insidiato da cause di natura endogena, legate ai normali processi di maturazione, deve anche affrontare l’aggressività di una serie di agenti patogeni fungini, la cui fonte di contaminazione è rappresentata dagli ambienti di coltivazione in primis, ma anche da quelli di lavorazione e conservazione. Un ulteriore nemico delle nostre produzioni frutticole, di cui abbiamo parlato in un precedente numero di Apofruit notizie nelle pagine tecniche, è rappresentato dalle fisiopatie. Si tratta di “disordini” di natura fisiologica non imputabili ad agenti patogeni, che portano a diverse forme di degenerazione dei tessuti superficiali o profondi dei frutti, le cui cause sono spesso complesse da individuare. FAttoRi Di ConDizionAMento Dei PRoDotti oRtoFRUttiCoLi in PoSt RACCoLtA i mezzi, gli strumenti e le tecnologie disponibili per condizionare un prodotto in post raccolta sono diversi e il loro impiego richiede importanti risorse economiche, una grande preparazione professionale e un continuo monitoraggio della situazione. il fine, come detto, è quello di prolungare la vita in post raccolta dei prodotti vegetali freschi, allungando il periodo di commercializzazione, creando pertanto maggiori opportunità di collocamento del- 9 la merce. il tutto con l’imperativo di preservare elevati standard qualitativi e di sicurezza dei prodotti. Uno dei principali fattori di stabilizzazione applicati in fase di conservazione è rappresentato dalla temperatura. Appare facilmente intuibile il fatto che un sensibile abbassamento del livello termico comporti un rallentamento dei processi di maturazione. La temperatura va comunque gestita in relazione al tipo di prodotto, ai tempi di raffreddamento e al mantenimento nei limiti del possibile di quella che viene chiamata “catena del freddo”. in questo senso gli adattamenti termici effettuati in alcuni ambienti di lavorazione rappresentano importanti passi in avanti. Gli stessi produttori agricoli possono contribuire ad abbattere il gradiente termico, privilegiando le ore più fresche per la raccolta ed evitando soste prolungate dei prodotti in ambienti soleggiati. Uno dei fattori sul quale si sta concentrando maggiormente il lavoro di ricerca e le conseguenti innovative applicazioni tecniche nei magazzini ortofrutticoli è rappresentato dal condizionamento dell’atmosfera nelle celle di conservazione. Come detto in precedenza, frutta e verdura fresca non sono elementi inerti, respirano, consumano ossigeno e producono anidride carbonica e altri composti volatili come etilene, che stimolano la maturazione. questi processi possono essere sensibilmente influenzati modificando l’atmosfera degli ambienti di conservazione, principalmente riducendo la presenza di ossigeno, aumentando PAgInE tECnIChE Apofruit notizie PAgInE tECnIChE 10 Apofruit notizie quella di anidride carbonica e sottraendo etilene. il concetto e l’applicazione dell’atmosfera modificata o controllata è soggetto a molteplici adattamenti in funzione dei diversi prodotti, dello stato di maturazione di questi e dei tempi di conservazione che ci si prefigge. non va tuttavia dimenticato che il condizionamento della maturazione e dei processi respiratori di un prodotto ortofrutticolo fresco comporta sempre margini di rischio, nel senso che alcuni “disordini” di natura fisiologica (disfacimenti, imbrunimenti interni, produzione di composti volatili anomali ecc..) possono essere imputabili a eccessivi squilibri nella composizione gassosa dell’atmosfera. L’abbattimento del livello di ossigeno (sotto l’1% di concentrazione) viene anche applicato a livelli estremi (ULo Ultra Low oxygen) in talune tipologie di conservazione o semplicemente come “shock” respiratorio nelle fasi iniziali di stoccaggio. Dal punto di vista pratico le condizioni di atmosfera modificata richiedono un costante monitoraggio della componente gassosa tramite strumenti specifici. il rapporto tra Co2 prodotta e ossigeno consumato dai prodotti stoccati in lunga conservazione viene espresso da un parametro definito quoziente di Respirazione (qR), che deve mantenersi su livelli stabiliti. Una delle più recenti applicazioni in questo settore è stata l’introduzione della cosiddetta Atmosfera Dinamica: un complesso sistema di atmosfera controllata in cui il qR viene monitorato costantemente e in tempo reale tramite sensori che rilevano le variazioni della fluorescenza della clorofilla dei frutti in funzione delle oscillazioni del tenore di ossigeno. il riequilibrio delle componenti gassose nelle celle di stoccaggio deve in ogni caso interessare tutti gli spazi vuoti, compresi quelli tra i frutti. tuttavia, anche se tale prerogativa viene soddisfatta, va considerato il fatto che la permeabilità dei frutti ai gas (o2, Co2) non è assoluta e che all’interno della polpa non possono essere esclusi fenomeni di accumulo o carenza di questi, con relativi danneggiamenti. il condizionamento dei processi di maturazione in fase di conservazione post raccolta dei prodotti ortofrutticoli annovera anche strumenti di natura chimica tra i quali un ruolo di rilievo sta assumen- do l’1-MCP (1-Metil-Cloro-Propene). questa molecola presenta la peculiare possibilità di sostituirsi all’etilene nei siti di recezione dei frutti, bloccando di fatto in maniera irreversibile la maturazione. Si comprende facilmente il potenziale di impiego di tale sostanza pur non mancando, anche in questo caso, elementi di controindicazione. Se infatti la possibilità di ritardare la maturazione di un prodotto consente tuttavia ad esso di acquisire, al termine della conservazione, un profilo aromatico e gustativo proprio, bloccare tale processo fisiologico in maniera non reversibile (1-MCP) rischia di compromettere quella qualità per cui esso viene riconosciuto e consumato (sapore, aroma ecc..); qualità che resta imprescindibile e non può essere disgiunta da una buona pratica di conservazione. A insidiare la conservabilità e la qualità dei prodotti ortofrutticoli in post raccolta - abbiamo ricordato in precedenza - sono diversi tipi di deperimenti causati da agenti patogeni. è importante a tale proposito ricordare che la conservazione e le tecniche ad essa finalizzate possono condizionare l’occorrenza di tali marciumi, riducendo ma più in genere aumentandone l’incidenza. Per contrastare la presenza di tali agenti fitopatogeni, ma anche per condizionare la pullulazione di altri inquinanti microbici, la qualità e la sicurezza nei magazzini ortofrutticoli potrebbero avvalersi in un prossimo futuro di ulteriori validi strumenti, definiti genericamente “agenti sanificanti”. Si tratta di ele- 11 menti con valenza inquinante scarsa o nulla in grado di agire in virtù del loro potenziale ossidativo (ozono), antibatterico e antifungino (soluzioni clorurate, ionizzatori), sterilizzante (termoterapia). Sul possibile impiego di tali strumenti si sta lavorando in diverse direzioni e la nostra cooperativa è molto attiva anche in questo senso. nell’ambito del complesso mondo che orbita attorno alla qualità e alle tecniche di conservazione si è sviluppato negli ultimi anni un importante indirizzo di studi e ricerche relativo alla possibilità di individuare preventivamente la predisposizione o la sensibilità dei prodotti ortofrutticoli ad alcune cause di deperimento fisiologico. Si tratta di metodologie ancora incerte e non applicative ma sulle quali conviene impegnarsi perché avere maggiori margini di previsione sull’evoluzione dei prodotti stoccati può significare ritorni economici non indifferenti. Un ultimo breve accenno va riservato alle strumentazioni e alle metodologie necessarie alla valutazione qualitativa dei prodotti. è tutt’altro che banale, infatti, cercare di quantificare ciò che viene preso come parametro della qualità; la consistenza dei frutti, il tenore zuccherino, l’acidità, la sostanza secca, il colore ecc… rappresentano elementi costantemente monitorati, sia per soddisfare le richieste di fornitura dei clienti, sia per perseguire specifici progetti finalizzati ad apprezzare e valorizzare appunto la qualità. PAgInE tECnIChE Apofruit notizie 12 Apofruit notizie DALL’EMiLiA LiqUiDAzione DeLLe PeRe inVeRnALi di FRAnCo gIROTTI D al 10 al 14 giugno Apofruit ha liquidato alle aziende agricole socie i prodotti invernali della campagna agraria 2012. tra questi spiccano per importanza le pere, da sempre fiore all’occhiello del nostro territorio, la cui produzione è stata caratterizzata da quantitativi inferiori alla norma (-30/35% rispetto al 2011) e da qualità organolettiche difficilmente replicabili: sapore ottimo e grado zuccherino elevato, inoltre per quanto concerne Abate Fetel, idonea rugginosità dei frutti, mentre a causa della persistente siccità estiva, i calibri sono risultati nettamente inferiori allo standard. La commercializzazione della produzione è stata da subito contrassegnata sia da un andamento positivo dei prezzi che da una buona richiesta di prodotto, poi dalla fine del mese di dicembre si è registrato un ulteriore incremento dei prezzi, che a seconda delle varietà si è aggirato dal 15 al 20%. L’elevato grado zuccherino ha consentito un’ottima e prolungata conservabilità dei frutti, questo ha permesso di affrontare senza particolari problemi le vendite presso la grande distribuzione organizzata tedesca, tradizionalmente molto esigente. A questo riguardo è doveroso sottolineare l’impegno e la costanza dei nostri soci produttori che hanno portato al buon esito del “protocollo mercato tedesco”, cioè alla fornitura garantita di frutti con un numero limitato di residui. Vendite all’estero sono state realizzate anche verso la Gdo francese e verso la Russia, mentre per il 75% le vendite si sono indirizzate verso i supermercati italiani. Le medie della Cat. i liquidate ai soci sono state di 83 centesimi/kg per Abate Fetel calibro 65+ e 70 centesimi/kg per la Kaiser dello stesso calibro. Per quanto concerne la conservazione, che ribadiamo è stata ottima, segnaliamo che non vengono più utilizzati i prodotti tradizionali, bensì un prodotto innovativo naturale che, rallentando i processi di maturazione, permette di gestire al meglio la qualità delle pere, mantenendo più a lungo le caratteristiche qualitative di freschezza e sapore; inoltre il nuovo prodotto è sicuro per il consumatore e l’ambiente. Dopo un anno difficilissimo come il 2011, la pericoltura emiliana ha quindi mostrato un segnale di ripresa, considerando anche che nel panorama ortofrutticolo si registrano costantemente cali dei consumi. Certamente gli elevati standard qualitativi consentono di ricevere ancora, in un momento molto critico, apprezzamenti tra i consumatori. LA PARoLA AI SOCI AZ. AGr. bArbiEri NiCoLA “Se non fosse stato per la Psilla, sarebbe stata un’anxxxxxxxxxxxxxx nata da incorniciare”. esordisce così nicola Barbieri, produttore di pere nell’azienda di Galliera (Bo), a proposito degli esiti della liquidazione invernale. Dei 9,6 ettari totali, 8,5 sono destinati a pere convenzionali, varietà Abate, Conference, Kaiser, Santa Maria, Carmen, William Bianco e Max Red Bartlett. “L’infestazione ha compromesso il 50% del raccolto, nonostante questo ho ottenuto risultati buoni, quasi inaspettati direi. Abbiamo conferito alla cooperativa 1.110 quintali di pere, liquidati con una media di 55 centesimi/kg. La malattia con tutta probabilità si è diffusa a causa di temperature troppo elevate nel periodo dei trattamenti, che non sono stati quindi abbastanza efficaci”. P AZ. AGr. MAGNANiNi MAuro “tutto sommato non posso lamentarmi, l’annata è stata buona e anche il prezzo di liquidazione è stato soddisfacente”. Può sorridere Mauro Magnanini, tracciando un primo bilancio della stagione. Magnanini si occupa della produzione di pere bio nella zona di Carpi, in provincia di Modena: “L’azienda lavora su una superficie di 14 ettari, dei quali circa 2,5 sono destinati alla coltura delle pere bio. Al termine della campagna abbiamo conferito alla cooperativa circa 300-350 quintali di prodotto, a un prezzo medio di liquidazione di 1,27 euro/kg”. Apofruit notizie DAL MEtApoNto 13 PeSCHe e ALBiCoCCHe Sotto SeRRA Bilancio positivo per le prime esperienze effettuate dai soci q ualche anno fa, Apofruit ha dato vita in Metaponto, a un progetto di coltura protetta sotto serra per pesche nettarine e albicocche, allo scopo di anticipare la campagna con un prodotto in raccolta tra fine aprile e il 10 di maggio. Ad oggi gli ettari ricoperti con tunnel sono 18 e tredici sono le aziende che hanno investito in questo progetto, finanziato in parte grazie ai contributi ocm. “i quantitativi di pesche e albicocche sotto serra, ritirate, ammontano a circa 2.800 quintali - esordisce Antonio Rubolino, responsabile d’area di Apofruit italia – Grazie agli investimenti fatti dai nostri soci, abbiamo aperto la campagna con 20 giorni di anticipo rispetto al prodotto coltivato in campo aperto. questo ci consente di servire la nostra clientela con 2-3 settimane di anticipo. La Sharka tuttavia in questo momento sta decimando gli impianti di drupacee e i nostri soci, di fronte a questo problema, si sono bloccati con gli investimenti. Mentre le pesche e nettarine sono molto vulnerabili a questa malattia, ci sono alcune varietà di albicocche che sono più tolleranti. Speriamo quindi di poter investire su queste varietà. Dal punto di vista qualitativo non c’è nessuna differenza organolettica fra il prodotto in serra e quello che cresce in campo aperto, se non un anticipo nella maturazione per effetto del AZ. AGr. truNCELLito MAriArosAriA L’azienda truncellito di Policoro ha tre ettari di terreno, di cui 1,3 destinati alla produzione di albicocche sotto tunnel. “Abbiamo investito nel progetto serre nel 2008 - dice il marito della titolare, Amedeo Francomano – e negli anni successivi abbiamo potuto usufruire dei contributi ocm per il ricambio delle coperture. Siamo molto soddisfatti della scelta fatta, il prodotto sotto serra è al sicuro dagli agenti atmosferici e inoltre ci consente di aprire la campagna con un anticipo di una quindicina di giorni, permettendoci di spuntare dei buoni prezzi. Ad oggi i prezzi indicativi sono superiori allo scorso anno e la qualità dei frutti é ottima. caldo. “Se si riesce a trovare un rimedio alla Sharka – continua Rubolino - in futuro contiamo di raddoppiare le superfici, per avere un quantitativo maggiore di prodotto precocissimo, in modo da servire una clientela più vasta. “Come cooperativa siamo soddisfatti degli esiti di questo progetto – conclude - Grazie all’anticipo della maturazione sotto serra, oggi possiamo aprire i mercati con un prodotto tutto nostro, 100% italiano, senza dovere attingere alla produzione di altri Paesi. Anche i soci sono soddisfatti, perché il prezzo ottenuto, visto il periodo, permette di ammortizzare le strutture, lasciando anche un buon margine di utile. AZ. AGr. ZuCCArELLA GiusEppE Giuseppe zuccarella ha un’azienda di 35 ettari (di proprietà e in affitto) nelle campagne di Marconia, a Pisticci. Fra il 2008 e i 2010 ha fatto un investimento per coprire tre ettari di terreno con serre, per la produzione di pesche e nettarine. “questo è il primo anno che siamo in produzione con gli impianti sotto tunnel - spiega - La campagna è iniziata i primi di maggio con un prodotto di alta qualità. Per fare un bilancio dovremo aspettare gli esiti della liquidazione, comunque direi che in base ai prezzi indicativi, le prospettive sono ottime”. 14 Apofruit notizie DALLA siCiLiA LottA inteGRAtA PeR iL RiLAnCio DeLL’oRtiCoLtURA SiCiLiAnA Presentati i primi risultati del progetto Sinergie, promosso da Apofruit Italia e Syngenta nelle aree orticole ragusane, nel corso di un summit con soci e tecnici della cooperativa che si è svolto il 12 giugno scorso S inergie, un progetto promosso a pieni voti. Lanciato due anni fa nelle aree orticole ragusane da Apofruit italia e Syngenta, multinazionale leader nell’agribusiness, il programma prevede un razionale utilizzo degli agrofarmaci in favore del metodo della lotta integrata. tutto ciò in vista del 2014, quando la nuova normativa europea aumenterà l’attenzione verso la produzione integrata, per una difesa fitosanitaria con minore apporto di sintesi chimica. Sinergie è in campo da quasi due anni ed è stato applicato alle principali colture orticole tipiche ragusane, ovvero pomodoro, zucchina e melanzana. “Si è trattato di un’operazione di filiera che ha messo in rete attori diversi dal mondo produttivo e che ha aperto le porte per uno sviluppo dell’orticoltura siciliana”, esordisce Andrea Grassi, direttore tecnico di Apofruit, che il 12 giugno scorso era presente all’incontro che si è svolto presso lo stabilimento di Donnalucata per presentare i primi risultati del progetto. Al summit erano presenti i soci di Apofruit italia e i tecnici della cooperativa che hanno seguito da vicino tutte le dinamiche in campagna. “L’incontro è stato un’occasione per fare il punto della situazione e osservare gli ottimi risultati riscontrati fino ad oggi nella zona del ragusano - spiega Alfonso D’Aquila, responsabile d’area di Apofruit italia - Da tre coltivatori interessati siamo passati a cinque, e tutti fanno ricorso al metodo della lotta integrata per l’intera azienda”. Promosso anche l’aspetto economico del progetto: chi si è rivolto a Synergie ha abbassato notevolmente i costi relativi ai fitofarmaci: “L’utilizzo degli insetti ausiliari ha permesso di ridurre la spesa per i prodotti chimici, il cui impatto è ora abbastanza basso sulle colture interessate, tant’è che i coltivatori coinvolti hanno deciso di estendere il metodo della lotta inte- Un momento della visita dei soci alle serre grata a tutta l’area di loro proprietà”. il progetto dunque ha convinto, e già si pensa di ampliare le realtà interessate. “Stiamo pensando di includere in Synergie 20 aziende, per un totale di 20 ettari, sempre nell’area del ragusano che fa capo a Donnalucata – continua D’Aquila – L’impressione che abbiamo ricavato dal summit con tecnici e produttori è stata molto positiva. tutti avevano rilievi o osservazioni da fare per migliorare la qualità del programma, segno che la scelta è stata azzeccata e che i coltivatori sono pronti a intraprendere strade innovative”. “Syngenta e il mondo produttivo locale erano molto preparati, è stato davvero interessante conoscere nel dettaglio gli sviluppi del progetto - conclude Andrea Grassi direttore tecnico di Apofruit italia. operazioni come questa sono molto importanti per costruire una base stabile che possa portare in futuro una maggiore redditività ai nostri soci”. Apofruit notizie DAL LAZio 15 i PRoGetti Di SViLUPPo DeLLA FRUttiCoLtURA DeL LAzio F are leva sul valore di tipicità di un territorio particolarmente vocato per le produzioni ortofrutticole, accelerare il rinnovamento varietale e sviluppare le specie destinate al mercato internazionale, puntando anche sul biologico come scelta strategica di lungo periodo. Su queste linee guida si basano i progetti di sviluppo di Apofruit italia nel Lazio, un territorio strategico dove la cooperativa conta 434 soci produttori, per un volume di ortofrutta ritirata nel 2012 pari a 23.900 tonnellate, di cui 19.100 di kiwi e 4.800 di susine. Lo stabilimento Apofruit di Aprilia ha 9.000 tonnellate di capacità frigorifera ed è dotato di un moderno impianto fotovoltaico da 0,7 mega di potenza installata; ci lavorano dieci dipendenti fissi più 80 stagionali. Sabato 8 giugno si è svolta proprio ad Aprilia presso lo stabilimento Apofruit italia un’iniziativa rivolta ai soci nel corso della quale il direttore di Apofruit Renzo Piraccini - introdotto dal saluto del presidente Mirco zanotti - ha illustrato nel dettaglio i progetti di sviluppo della cooperativa nel Lazio. il convegno, a cui ha partecipato anche l’assessore regionale all’Agricoltura Sonia Ricci, che ha tirato le fila dell’incontro - è stato anticipato nella mattinata dall’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio 2012 e la presentazione del listino della liquidazione invernale. il primo progetto di sviluppo sul territorio riguarda l’ampliamento dello stabilimento di Aprilia, che sarà completato entro l’anno, per un investimento complessivo di 1,5 milioni di euro. in quest’area Apofruit gestirà, in collaborazione con CPR System, un moderno centro logistico e di lavaggio degli imballaggi di plastica. “Si potranno così realizzare interessanti sinergie gestionali e logistiche - sottolinea Flavio Mancini, responsabile d’area di Apofruit italia questo significherà maggiore occupazione per gli attuali addetti e nuove assunzioni” A giugno 2013 (come già anticipato in questo numero del giornalino, ndr) si è inoltre concluso il progetto di kiwi qualità del Lazio. “Le campagne promozionali nei punti vendita della Gdo sono state molto efficaci – continua Mancini – abbiamo registrato un incremento degli acquisti, ma soprattutto hanno avuto molto successo le iniziative di sensibilizzazione nelle scuole. il kiwi rappresenta il futuro per la frutticoltura del Lazio. Persiste ancora il problema della batteriosi, che non potremo mai eliminare del tutto, ma con cui abbiamo imparato a convivere. Siamo riusciti negli ultimi anni a portare a produzione gli impianti, con rese soddisfacenti. Dobbiamo continuare a investire in trattamenti e profilassi, e dovremo guardare anche all’ipotesi di sostituire gli impianti vecchi con quelli nuovi”. “La situazione che il comparto ortofrutticolo sta vivendo non è facile - conclude - ma nel Lazio esistono condizioni più favorevoli rispetto a molte altre aree produttive. qui infatti abbiamo produzioni strategiche per il mercato globale (kiwi e susine), buone condizioni strutturali e pedoclimatiche e aziende agricole molto professionali. Riteniamo quindi possibile un ulteriore sviluppo dell’ortofrutta laziale”. La giornata ad Aprilia è stata dunque un importante momento di incontro e confronto anche per tutti i soci, che hanno partecipato numerosi. “e’ stata un’iniziativa riuscita – dichiara Serena Rossetti, responsabile del magazzino di Aprilia – vissuta con grande entusiasmo in particolare dal personale, che vede nell’ampliamento del magazzino nuove prospettive di occupazione”. Seguici su