RL Esther Kuhry, Wolfgang Schwenk Gaupset R. Ulla Romild U. Jaap Bonjer H. In: Cochrane Database of Systematic Reviews, Issue 3, 2009 Corrispondenza Esther Kuhry Department of General Surgery Nord-Trøndelag Health Trust Namsos Hospital Sykehusalleen 1 Namsos 7800, Norway [email protected] Introduzione Il trattamento chirurgico laparoscopico dei tumori colo-rettali è stato descritto per la prima volta nel 1991 (1). Tuttavia, ad oltre 10 anni dalla sua introduzione, solo una minoranza delle neoplasie colo-rettali vengono attualmente trattate con approccio mini-invasivo; tale dato assume un particolare rilievo se lo si paragona con lo sviluppo della colecistectomia laparoscopica che dopo 10 anni dalla sua prima descrizione era stata adottata in circa il 75% delle colecistectomie (2). La scarsa adesione all’approccio LPS nel cancro colo rettale è conseguenza di una maggiore complessità tecnica rispetto alla colecistectomia, della necessità di una lunga curva di apprendimento e di una validità oncologica non ancora totalmente accettata soprattutto per quel che riguarda il cancro del retto (3). I vantaggi a breve termine della tecnica laparoscopica per - Claudio Coco - Gianluca Rizzo - Alberto Manno - - Revisione della Letteratura > secondo EBM Long-term results of laparoscopic colorectal cancer resection ipartimento di Scienze D Chirurgiche, Università Cattolica del Sacro Cuore U.O.C. di Chirurgia Generale 2 Complesso Integrato Columbus di Roma U.O.C. di Chirurgia Generale 1 Policlinico "A.Gemelli" di Roma il trattamento dei tumori colo-rettali, sono stati evidenziati da diversi trial clinici randomizzati (4-5). Essi comprendono, al prezzo di una maggiore durata dell’intervento, una minor perdita intra-operatoria di sangue, un minor dolore post-operatorio, un minor impatto sulla funzionalità respiratoria, una minor durata dell’ileo post-operatorio, una ridotta degenza ospedaliera post-operatoria, una migliore qualità di vita nel primo mese oltre all’evidente vantaggio estetico rispetto alla chirurgia open (5-7). Dati questi vantaggi a breve termine, se i risultati a lungo termine sono capaci di dimostrare un’efficacia dell’approccio laparoscopico quantomeno equivalente alla tecnica open, potremmo considerare l’approccio miniinvasivo quale prima scelta nel trattamento dei tumori colo-rettali. Tuttavia, soltanto un numero ridotto di trials clinici randomizzati è disponibile attualmente in letteratura e, pertanto, tale argomento risulta essere a tutt’oggi fonte di dibattito. Giorn Ital End Dig 2010;33:45-48 Trattamento laparoscopico del cancro colo-rettale: risultati a lungo termine 45 RL Revisione della Letteratura > secondo EBM Materiali e metodi Nel 2008 la rivista internazionale Cancer Treatments Reviews ha pubblicato i risultati della review sistematica della Cochrane sui risultati a lungo termine della chirurgia laparoscopica per cancro colo-rettale (8). In questa metanalisi sono stati analizzati 12 trial clinici randomizzati (per un totale di 3.346 pazienti) che hanno valutato le differenze, per quel che concerne i risultati a lungo termine, tra la metodica laparoscopica ed open nel trattamento dei tumori colo rettali non metastatici. I differenti stadi di malattia erano equamente distribuiti tra le due metodiche. Nell’analizzare questi risultati, dobbiamo distinguere quelli relativi al cancro del colon da quelli del cancro del retto, sia da un punto di vista oncologico (il trattamento del cancro del retto differisce per complessità, tipologia ed estensione della resezione dal cancro del colon) che da un punto di vista statistico (il numero di studi che hanno valutato i risultati a lungo termine dopo LPS nel cancro del colon è di gran lunga superiore a quelli che hanno valutato il cancro del retto). Nella Cochrane in questione (8), infatti, oltre ai risultati cumulativi sono stati analizzati in maniera distinta le neoplasie coliche e quelle rettali. È stata inoltre effettuata un’analisi su alcuni dati a breve termine di carattere anatomo-patologico, margini di sezione e numero di linfonodi asportati, che sono notoriamente correlati con la prognosi a distanza. Risultati e discussione Margini di sezione Claudio Coco et al > Laparoscopia del CCR 46 Per quanto riguarda la positività dei margini di sezione non sono emerse differenze significative anche se il dato è viziato dal fatto che su 6 trials analizzati (2.347 pazienti) in ben 5 tali margini sono risultati indenni da infiltrazione neoplastica nel 100% dei casi. Un punto da sottolineare è inoltre che in 4 su 5 di questi studi sono riportati dati esclusivamente sui margini distale e prossimale. Se la negatività del margine di resezione distale può essere un dato sufficiente per un intervento resettivo per cancro del colon, non può essere ritenuto altrettanto valido per quel che riguarda il cancro del retto. Infatti, dopo l’introduzione dell’escissione totale del mesoretto (9) è stato introdotto, tra gli indici di radicalità oncologica, oltre al margine di resezione distale, il margine circonferenziale o radiale La positività del margine radiale costituisce un fattore significativamente predittivo di recidiva locale: un margine radiale <2 mm è associato ad un incidenza di recidiva locale del 16% mentre un margine >2 mm è risultato associato ad un’incidenza di recidiva locale del 6% (10). Una informazione riguardo questo aspetto del margine di sezione radiale, ci viene da una recente metanalisi effettuata da Anderson et al (11), che ha analizzato 24 studi (randomizzati, prospettici non randomizzati, studio-controllo e retrospettivi) comparativi tra metodica LPS ed OPEN nel cancro del retto. La percentuale di positività del margine radiale è stata del 5% nel gruppo LPS vs 8% nel gruppo OPEN (differenza non statisticamente significativa) con estensione media del margine radiale pari a 5 mm nel gruppo LPS vs 6 mm nel gruppo OPEN (differenza non statisticamente significativa). Inoltre, nella stessa metanalisi non sono state riscontrate differenze significative anche per quel che concerne sia la percentuale di positività (1% in LPS vs. 0.6% in OPEN) che l’estensione del margine distale (4 cm in LPS vs 3 cm in OPEN) tabella 1. Numero di linfonodi asportati Altro elemento particolarmente dibattuto riguarda il numero di linfonodi asportati insieme al tumore. Dalla review della Cochrane (8) emerge come il numero di linfonodi asportati sia significativamente inferiore nel gruppo LPS (analisi su 6 trial; 1.358 pazienti; p=0.003), e sebbene tale significatività si perda utilizzando gli effetti della randomizzazione (p=0.05), la differenza tra i due gruppi non è trascurabile. Tuttavia tale dato risulta fortemente influenzato dalla casistica di Araujo et al (12) in cui il numero medio di linfonodi asportati dopo LPS (13 pazienti) è stato di 5.50, a differenza dei 15 interventi OPEN in cui il numero medio di linfonodi asportati è stato pari a 11.90. Nella metanalisi della Cochrane (8) non è stata fatta distinzione tra tumori del colon e tumori del retto per quel che concerne il numero di linfonodi asportati. Però, anche la recentissima metanalisi di Anderson et al (11) sul solo cancro del retto ha riscontrato (su 17 dei 24 studi su cui questa analisi è stata possibile; 2.442 pazienti) un numero di linfonodi asportati significativamente ridotto nella chirurgia LPS (10) rispetto a quella OPEN (12) (p=0.001); anche questo dato risulta fortemente influenzato da 3 dei 17 studi analizzati (Araujo et al (14), 13 LPS vs 15 OPEN; Bretagnol F et al (15), 144 LPS vs 144 OPEN; Anthuber M et al (16), 101 LPS vs 334 OPEN) che hanno riportato un numero di linfonodi asportati estremamente più alto nella chirurgia OPEN rispetto alla chirurgia LPS. Inoltre, tale differenza significativa si dissolve se si considera un’altra non trascurabile variabile nel cancro del retto: l’utilizzo dei trattamenti neoadiuvanti che riduce sensibilmente il numero di linfonodi esaminabili sul pezzo operatorio. Infatti, sempre dai dati pubblicati nella metanalisi di Anderson et al (11), se si considerano i pazienti sottoposti a trattamento neoadiuvante, il numero di linfonodi asportati nelle due tecniche non differisce in modo statisticamente significativo (10 in LPS vs 11 in OPEN). tab. 1: chirurgia laparoscopica vs Chirurgia open per cancro colo-rettale: risultati a lungo termine dei principali studi prospettici randomizzati e/o con le casistiche più numerose Lacy et al 2002 COST trial 2004 Leung et al 2004 CLASSIC trial 2007 Bilymoria et al 2008 # COLOR trial 2009 Tipo di procedura Nr. pazienti LPS 111 OPEN 108 LPS 435 OPEN 428 LPS 167 OPEN 170 LPS 526 OPEN 268 LPS 11.038 OPEN 23.1381 LPS 534 OPEN 542 FU medio 43 mesi 53 mesi 51 mesi 37 mesi 45 mesi 53 mesi # Studio di coorte retrospettivo Risultati a lungo termine Passando ad analizzare i risultati oncologici globali a lungo termine pubblicati dalla Cochrane (8) non è stata riscontrata nessuna differenza significativa tra LPS ed OPEN per l’incidenza complessiva di recidive locali (5.2% LPS vs 5.3% OPEN; p=0.31; valutati su 8 trials; 1987 pazienti), l’incidenza di metastasi sulla sede d’inserzione dei trocars, in sede parietale o peritoneale e l’incidenza di metastasi a distanza (13.2% LPS vs 12.6% OPEN; p=0.93; valutati su 7 trials; 1853 pazienti). Analizzando l’hazard ratio a riguardo dell’incidenza globale di riprese di malattia (sia locali che a distanza), non si sono riscontrate differenze statisticamente significative tra la metodica LPS e quella OPEN (HR: 0.92; 95% CI 0.76-1.13). Nove dei 12 trials analizzati dalla Cochrane (8) hanno valutato la sopravvivenza globale e quella cancro-specifica. Nessuna differenza significativa è stata riscontrata sia per quel che concerne la mortalità cancro-specifica complessiva (p=0.15; valutati su 8 trials; 2.490 pazienti) che la mortalità globale (23.7% in LPS vs. 25.5%(B) in OPEN; p=0.05; valutati su 9 trials; 2.881 pazienti), sebbene per quest’ultima esista un trend a favore della LPS che potrebbe assumere una rilevanza significativa con l’aumentare della numerosità del campione. Analizzando l’hazard ratio a riguardo della mortalità globale, non si sono riscontrate differenze statisticamente significative tra la metodica LPS e quella OPEN (HR: 0.89; 95% CI 0.86-1.07). Analizzando i risultati a lungo termine separatamente per quel che concerne il cancro del colon, non sono state riscontrate differenze significative per l’incidenza di recidive locali (5.2% LPS vs 5.6% OPEN; p=0.57; valutate su 4 trials; 938 pazienti) e di metastasi a distanza (11.3% LPS vs 13.6% OPEN; p=0.32; valutate su 4 trials; 938 pazienti) con risultati conseguentemente sovrapponibili Riprese di malattia SVV libera da malattia SVV globale 17% 91%* 82% 28% 79% 74% 17.5% 88.9% 79.1% 19.6% 85.7% 77.8% 22.2% 75.3% 76.1% 17.6% 78.3% 72.9% 23.8% 82.1% 69.4% 22.2% 81.3% 67.5% 17.7%* 84.8%* 64.1%* 19.7% 78.7% 58.5 19.6% 74.2% 81.8% 16.9% 76.2% 84.2% * differenza statisticamente significativa (p<0.05) tra le due metodiche per quel che concerne la mortalità globale (20.4% in LPS vs. 23.6% in OPEN; p=0.17; valutati su 4 trials; 1.162 pazienti) e quella cancro-specifica (p=0.12; valutati su 5 trials; 1575 pazienti). Questi risultati confermano l’affidabilità da un punto di vista oncologico, della resezione laparoscopica dei tumori del colon ascendente, discendente e sigma. Non è invece possibile esprimersi sulla sicurezza oncologica della resezione LPS del tumore del colon trasverso poiché nella maggior parte dei trials clinici randomizzati (4,5,7) questa sede del tumore era esclusa. I motivi sono diversi: difficoltà nel decidere l’estensione della resezione e della linfoadenectomia e difficoltà tecnica nell’identificazione, legatura e linfoadenectomia attorno ai vasi colici medi. Le difficoltà tecniche sono per lo più legate all’esperienza del chirurgo con la tecnica laparoscopica e quindi migliorabili dopo un’adeguata curva d’apprendimento. Tuttavia, la ridotta incidenza dei tumori del colon trasverso (che costituiscono solo il 10% dei tumori colo-rettali) non facilità l’apprendimento della resezione del colon trasverso per via LPS (tabella 1). Per quanto riguarda i risultati a lungo termine del trattamento laparoscopico del cancro del retto possiamo notare come, a differenza del cancro del colon, il numero di trials che valutano i risultati a lungo termine non sono ancora sufficienti per esprimere dei giudizi definitivi sull’adottabilità di questa tecnica. Per quel che concerne le recidive locali non sono state riscontrate differenze statisticamente significative (7.2% LPS vs 7.7% OPEN; p=0.46; valutate su 4 trials; 714 pazienti). Anche la metanalisi di Anderson et al (11) non ha riscontrato differenze significative a riguardo (7% in LPS vs 8% in OPEN). Per quel che concerne l’incidenza di metastasi a distanza non sono state riscontrate differenze statisticamente significative tra i due approcci sia nella Cochrane (8) (13.5% LPS vs 9.1% OPEN; p=0.60; valutate su 2 trials; 578 pazien- Giorn Ital End Dig 2010;33:45-48 Autori 47 fig. 1: mesoretto ti) che nella metanalisi di EJSO 2008 (11) (12% in LPS vs 14% in OPEN; p=0.54). La mortalità cancro-specifica è sovrapponibile (9% in LPS vs 10% in OPEN; p=0.16; valutati su soli 3 trials; 578 pazienti) mentre non è stato possibile effettuare una metanalisi sulla mortalità globale per lo scarso numero di trial randomizzati a disposizione (tabella 1). La possibilità di un’accurata e precisa preparazione del mesoretto mediante la tecnica laparoscopica, grazie alla magnificazione dell’immagine ed una migliore identificazione delle strutture nervose “critiche”, costituisce potenzialmente la base per ottenere con la tecnica LPS risultati quantomeno analoghi a quelli della chirurgia OPEN (figura 1 e 2). Tuttavia, nel 2005 sono stati pubblicati sul Br J Surg (13) i risultati funzionali (funzione urinaria e sessuale, valutati secondo il questionario QLQ-CR38) relativi al CLASSIC trial dove la funzionalità sessuale globale maschile ed, in particolare, la capacità erettile è risultata essere tendenzialmente peggiore nel gruppo LPS (sebbene non in maniera significativa; p=0.068) rispetto alla chirurgia OPEN. Nessuna differenza è stata riscontrata invece per quel che riguarda la funzionalità sessuale nelle donne e la funzionalità urinaria/minzionale. In questo studio, però, la percentuale di interventi con escissione totale del mesoretto (TME) effettuati nel gruppo LPS (59 su 74 pazienti, 80%) è stata più elevata rispetto al gruppo OPEN (21 su 34 pazienti, 62%) e pertanto, secondo gli autori, i peggiori risultati sessuali maschili sarebbero da attribuire più alla TME, che all’analisi multivariata è risultata essere il fattore predittivo più importante, che non ad una problematica della tecnica LPS. La metanalisi della Cochrane (8) non ha considerato i risultati funzionali per la scarsità di trial randomizzati sull’argomento, e questa rimane una questione sulla quale occorrerà nei prossimi anni far chiarezza. Claudio Coco et al > Laparoscopia del CCR 48 Conclusioni In conclusione, la metanalisi effettuata nella Cochrane di Kuhry et al (8) dimostra come attualmente la chirurgia laparoscopica nel cancro del colon possa offrire la stessa sicurezza da un punto di vista oncologico del trattamento open tradizionale purchè effettuata da chirurghi con adeguata esperienza nel trattamento laparoscopico di questa malattia. Per il trattamento laparoscopico del cancro del retto il numero di trial a disposizione è ancora limitato e pertanto non è possibile esprimere un giudizio definitivo. I risultati attualmente a disposizione sembrerebbero indicare anche per questa sede una equivalenza di risultati rispetto alla tecnica open ma rimane ancora da chiarire l’aspetto funzionale nei pazienti di sesso maschile. fig. 2: arteria e vena mesenterica inferiore Corrispondenza Claudio Coco Dipartimento di Scienze Chirurgiche – UCSC U.O.C. di Chirurgia Generale 2 Complesso Integrato Columbus Via Moscati, 31/33 – 00168 Roma Tel. +39 06 3503344 – 338 3012050 e-mail: [email protected] Bibliografia essenziale 1.Jacobs M, Verdeja JC, Goldstein HS. Minimally invasive colon resection (laparoscopic colectomy). Surg Laparosc Endosc 1991;1:144-150. 2.Kemp JA, Zuckerman RS, Finlayson SR. Trends in adoption of laparoscopic cholecystectomy in rural versus urban hospitals. J Am Coll Surg 2008;206:28-32. 3.Martel G, Boushey RP. Laparoscopic colon surgery: past, present and future. Surg Clin North Am 2006;86:867-97. 4.Jayne DG, Guillou PG, Thorpe H et al. 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