• Cosa accade nell’interno della persona che vive una situazione di stress distruttivo che si protrae nel tempo? • Quali devastanti sismi annientano il nucleo profondo dell’individuo? • Quali fili invisibili vengono attivati e annodati all’<<essere>> facendo irrompere in lui il caos impazzito di un universo di cellule? Ricerche scientifiche affermano che quando noi sacrifichiamo le nostre caratteristiche reali per vivere costantemente come gli altri ci vorrebbero o come noi stessi ci siamo imposti di essere, il rischio di arrivare a produrre malattie come il cancro è reale. • Nello spazio vissuto del canceroso e nelle persone a rischio di cancro, esistono due individui: quello nato al momento del concepimento e cresciuto secondo le regole biologiche del Sé, e un secondo individuo, il cancro appunto, che rappresenta un ‘figlio concepito senza fecondazione’. • I ricercatori asseriscono : • ”Il Sé sembra non avere altra via d’uscita che ripartorirsi, che costituire un nuovo figlio, costruito sulla rinascita del mondo istintuale negato”. • Le cellule neoplastiche infatti sono strutturalmente molto simili alle cellule dell’embrione. • Il corpo dunque pare ragionare così: meglio fare un tentativo di “nuova nascita “ che continuare a vivere mentendo . • Il cancro appare, in questa chiave, • come un tentativo filogenetico • di ‘scalzare’ l’io, • di ricreare un nuovo corpo, una nuova forma, data l’insopprimibilità • dei nostri bisogni più veri • In una lettura simbolica il significato del tumore è dunque questo: • se il carattere che ci siamo abituati • a esibire non è il nostro, • se la vita che conduciamo è a discapito della nostra vera natura , • il Sé cerca la strada per rinascere, anche a costo di attaccare se stesso.