Trauma addominale Generalmente il risultato di incidenti stradali, aggressioni, incidenti sportivi, precipitazioni accidentali o intenzionali Il paziente con trauma addominale rimane uno degli aspetti del trauma care più difficili e intensi (velocità ed efficacia) Gli infortuni misconosciuti e le emorragie silenti sono frequente causa di aumentata mortalità e morbidità (politrauma) L’esame obiettivo è notoriamente inaffidabile per varie ragioni (traumi distraenti, stato mentale alterato, intossicazione da droghe o alcol..) Traumi aperti Traumi chiusi Da arma bianca Schiacciamento 30% non penetranti 30 % lesione organi endoaddominali Da arma da fuoco 90% lesione organi 75% lesione multipla Organi parenchimatosi Accelerazione/decelera zione Organi e peduncoli Compressione Per brusco e critico aumento della PEA Ricerca della stabilità del paziente SHOCK: ridotta perfusione di organi vitali con insufficienza di nutrienti e ossigeno necessari per le funzioni tissutali e cellulari Acidosi Ipotermia Coagulopatia - Riduzione ossigeno mitocondriale - Glicolisi anaerobia - Accumulo di piruvato (lattato) Valutazione iniziale, comprendente anche la dinamica del trauma Ricerca di possibili fonti di sanguinamento (torace, addome, retroperitoneo, compartimenti muscolari, fratture ossee..) Eventuali manovre di rianimazione, reintegrazione fluida Emotrasfusioni Colloidi Cristalloidi Soluzioni saline ipertoniche Class I Blood loss < 750 cc 015% Class II Class III Class IV 750-1500 15-30% 1500-2000 30-40% >2000cc >40% HR Normal PP Normal BP Normal Normal UOP Normal Normal Decreased Negligible Mental Normal Anxious Confused Lethargic Crystalloid Crystalloid Crys+blood Crys+blood Fluid diagnostica Esame clinico Facile, diagnostico se positivo Non affidabile se alterazioni dello stato neurologico Lavaggio Peritoneale (DPL) Alta sensibilità,basso rischio Inadeguato per lesioni extra(retro)peritoneali, invasivo, troppo sensibile Emoperitoneo? diagnostica Ecografia FAST Rapido, non invasivo, sensibilità 98-100%, portatile, ripetibile Operatore dipendente Laparoscopia esplorativa Accurata, eventualmente operativa, traumi penetranti Inaffidabile per i traumi chiusi TC Sensibilità 92-98%, accurato Necessità di stabilità del paziente e di spostamento trattamento Non operativo Parachirurgico Damage control surgery Chirurgico definitivo Trattamento Netta diminuzione del numero di interventi Progressiva propensione per atteggiamento non operativo/conservativo Necessità di chirurgia nei traumatizzati addominali in cui emodinamica instabile malgrado la rianimazione ben condotta o se lesione di organo cavo Possibilità di TNO in centri attrezzati ed esperti Trattamento non operativo Trattamento non operativo degli organi parenchimatosi nei pazienti stabili Non sono controindicazioni il grado di lesione, l’entità dell’emoperitoneo, lo stato neurologico, le lesioni associate L’angio-TC consente una valutazione ottimale per una scelta oggettiva L’embolizzazione angiografica è un trattamento aggiuntivo e determinante Monitoraggio e fallimento I scelta: Ecografia Eventuale uso del mdc Temporizzazione clinica prime 96 h controllo giornaliero poi entro 7 giorni sec. valutazione clinica Segni ecografici Precoce (espansione, aumento falda liquida) Tardiva (tempi di rigenerazione, complicanze) Integrazione diagnostica TC se modificazioni cliniche ed ecostrutturali Angiografia se presenza di blush alla TC Damage control surgery Decisione chirurgica Chirurgia rianimativa Recupero fisiologico Chirurgia definitiva Damage control surgery Non prolungare i tempi Immediato controllo pressorio dell’emorragia Pezze laparotomiche nelle logge e nelle docce Azione sull’effetto di aumento della pressione rispetto al solo tamponamento Apertura dei legamenti del fegato. soprattutto a destra Packing pelvico preperitoneale Non interposizione di altri materiali tra visceri e pezze, né drenaggi Controllo delle contaminazioni Protocollo trasfusioni massive 1:1:1 emazie/plasma/piastrine Traumi epatici traumi epatici I causa di morte per traumi contusivi dell’addome mortalità per trauma addominale marcatamente ridotta negli ultimi decenni (25% vs 15/10%) di questa solo il 20-25% in diretto rapporto con le lesioni epatiche sospetto di lesione contusione base toracica destra(+/- segni cutanei) dolore e contrattura di difesa in ipocondrio destro dolore scapolare destro fratture costali inferiori destre emoperitoneo (clinico/ecografico) shock emodinamico diagnosi ecografia FAST utilizzo ancora controverso immediata disponibilità In alcuni centri rappresenta l’esame di I livello età pediatrica tomografia computerizzata l’angioTC rappresenta il perno della diagnostica nel trauma epatico, essendo dirimente anche riguardo il trattamento necessario classificazione sec Moore Le scansioni TC mostrano un ematoma sottocapsulare dello spessore di 4 cm, associato a ematoma e lacerazione parenchimale del VI e VII segmento. Si osserva anche versamento libero attorno alla milza e al fegato sinistro, compatibile con emoperitoneo (III grado) approccio non operativo I > 80 % dei traumi epatici può esser trattato non chirurgicamente ½ degli insuccessi del metodo (7%) a causa di origine epatica gli insuccessi non sono banali (circa 30% muore, di cui un terzo per le stesse lesioni epatiche) predittivi d’insuccesso: lesioni di grado severo (IV e V di Moore) con perdita di mdc elevato injury severity score (ISS) emoperitoneo di grandi dimensioni approccio non operativo II possono sopraggiungere complicazioni (%): bilioma intra/periepatico (3) drenaggio eco/TC-guidato o tramite laparotomia/scopia emobilia (1) embolizzazione o, eccezionalmente, resezione epatica bilemia (<1) sfinterotomia endoscopica +/- protesi biliare o, eccezionalmente, resezione epatica sindrome compartimentale (<1) gravata da alta mortalità (50%) arteriografia con embolizzazione necessaria stabilità emodinamica possibilità di evidenziare focolai di sanguinamento difficilmente identificati anche alla laparotomia possibilità di embolizzazione selettiva chirurgia d’urgenza Le lesioni gravi che provocano instabilità emodinamica richiedono l’atto chirurgico d’urgenza controllare l’emostasi asportare tessuti devitalizzati (resezioni atipiche/tipiche) applicare drenaggi emostasi e resezioni epatiche evacuazione emoperitoneo esplorazione e tamponamento provvisorio delle ferite epatiche clampaggio peduncolo epatico ( m. di Pringle) per arrestare il sanguinamento attivo e suturare le lacerazioni vascolobiliari sul fondo delle ferite applicazioni di materiali emostatici resezioni epatiche ormai assai rare “packing” periepatico ha assunto ruolo predominante e raccomandata per le lesioni gravi, soprattutto quelle che raggiungono i segmenti VI VII e VIII o quando esiste un sospetto di ferita delle vene sovraepatiche compressione del fegato sul diaframma (tramite teli sulla faccia inferiore) teli rimossi attorno a 24h, tempo massimo controverso fino a 32 -72h (con alto rischio infettivo) Interruzione circolo vizioso emorragia-coagulopatia reti periepatiche posizionamento di un velo di tessuto riassorbibile a circondare sotto tensione il o i lobi epatici fratturati necessità di completa mobilizzazione del fegato controindicato quando esiste un dubbio su una lesione del confluente venoso sovraepatico-cavale lesioni delle vene sovraepatiche e della vena cava inferiore particolarmente gravi (esito quasi sempre fatale) tecniche di emostasi temporanea(manovra di Pringle, packing periepatico, compressione bimanuale) proposto accesso diretto alla ferita per via transparenchimale