Malattia di Newcastle (Newcastle disease = ND
Pseudopeste aviare, pneumoencefalite)
Malattia acuta altamente contagiosa che colpisce
il pollo ed altri volatili domestici e
selvatici, caratterizzata da sintomatologia
respiratoria, nervosa ed enterica.
Malattia soggetta a denuncia obbligatoria
ed inclusa nella lista A dell’OIE.
Classificazione
Ordine: Mononegavirales
Famiglia: Paramyxoviridae
Sottofamiglia: Paramyxovirinae
Genere: Rubulavirus
Sierotipo: PMV-1 (attività emoagglutinante)
Eziologia ND
Virus provvisto di envelope con proiezioni
esterne della lunghezza di circa 8 nm, costituite
da neuroamminidasi ed emoagglutinina
Capside a simmetria elicoidale
RNA monocatenario
Le principali proteine strutturali
di PMV-1 sono:
- Proteina L (RNA polimerasi);
- Proteina nucleocapsidica (NP);
- Proteina fosforilata (P) associata al
nucleocapside;
- Proteina di matrice (M);
- Proteina di fusione (F);
- Emoagglutinina (H);
- Neuroamminidasi (N).
Resistenza di PMV-1 nell’ambiente:
Negli ambienti contaminati resiste
oltre le 8 settimane;
Nelle feci resiste oltre 30 giorni;
Alla refrigerazione resiste fino a 6 mesi;
Al congelamento fino a 2 anni;
È sensibile ai disinfettanti di uso corrente.
PMV-1 è un sierotipo che include
diversi ceppi virali antigenicamente
correlati tra loro, tuttavia diversi per
virulenza
Virulenza
Test di patogenicità:
Ceppi velogeni, ceppi mesogeni e lentogeni
-Tempo medio di mortalità (TMM) dopo inoculazione in
cavità allontoidea
- velogeni: <60 h
- mesogeni: 60-90 h
- lentogeni: >90 h
- Indice di patogenicità intracerebrale (ICPI)
- Velogeni: > 1,75
- Mesogeni: 0,5-1,75
- Lentogeni: < 0,5
- Indice di patogenicità intravenoso (IVPI)
Spettro d’ospite
In vivo: numerose specie di uccelli,
domestici e selvatici: polli e tacchini risultano
maggiormente recettivi;
In vitro: uova embrionate SPF (sacco vitellino)
e colture di fibroblasti di embrioni di pollo.
Epidemiologia
Tre panzoozie sono alla base della
diffusione cosmopolita:
- La prima, a partire dalla metà
degli anni ’20 dai paesi dell’Estremo
Oriente (Asia Europa)
- La seconda, iniziata nel Medio Oriente
alla fine degli anni ’60 (diffusione rapida e
sviluppo dei primi vaccini);
- La terza, iniziata verso la metà degli
anni 80 nel Medio Oriente (piccioni e colombe)
Distribuzione geografica
L’ultima epidemia in Italia si
è verificata nel 2000 (I.
(I. Capua
Capua et
et
al.,Vet.
al.,Vet. Rec.
Rec. (2002)
(2002) 150,
150, 565-568)
565-568)
I focolai hanno interessato
diverse regioni.
I primi isolamenti sono stati
effettuati all’inizio di maggio in
Emilia Romagna.
Modalità di trasmissione
L’infezione si trasmette per contatto diretto ed
indiretto.
I soggetti infetti eliminano attraverso tutti gli
escreti e secreti.
Per la diffusione fra allevamenti distanti gli
stipiti a tropismo respiratorio assumono maggiore
importanza.
Controversa la trasmissione per via verticale.
L’insorgenza di un focolaio primario
in una zona indenne, nella maggior parte
dei casi, è attribuibile al commercio di
uccelli vivi, oltre che al movimento dei
mezzi e del personale addetto agli
allevamenti (infezione sacco congiuntivale o
trasmissione passiva).
Massiccio accasamento di volatili
Lo spostamento dei mezzi di trasporto
L’uomo e il rispetto delle norme igienico-sanitarie
Epidemia di ND in Italia
Conseguente ad una situazione
imprenditoriale e sanitaria destabilizzata
dalla recente epidemia di influenza aviare.
Ricostituzione del patrimonio zootecnico
con l’introduzione di uova da diverse fonti
non tutte indenni da malattia di Newcastle
Altre cause:
- animali o insetti come vettori passivi;
- acqua;
- vaccini.
Patogenesi
Aerogena, digerente, congiuntivale
Viremia primaria nei tessuti locali
Disseminazione in vari organi e tessuti
Viremia secondaria
Sistema nervoso centrale
Eliminazione attraverso aerosol, scolo nasale, feci
Patogenesi
In base agli stati patologici che provoca si distinguono 5
patotipi:
1)Velogeni viscerotropi (Doyle’s form):
••
••
Infezione
Infezione acuta
acuta ee letale
letale dei
dei polli
polli di
di tutte
tutte le
le età
età
Lesioni
Lesioni emorragiche
emorragiche dell’apparato
dell’apparato digerente
digerente
2)Velogeni neurotropi(Beach’s form):
••
••
Infezione
Infezione acuta
acuta spesso
spesso letale
letale dei
dei polli
polli di
di tutte
tutte le
le età
età
Sintomi
Sintomi respiratori
respiratori ee neurologici
neurologici
3)Mesogeni (Beaudette’s form):
••
••
Infezione
Infezione letale
letale solo
solo negli
negli animali
animali giovani
giovani
Vaccini
Vaccini vivi
vivi di
di uso
uso secondario
secondario
4)Lentogeni pneumotropi (Hitcher’s form):
••
••
Infezione
Infezione respiratoria
respiratoria lieve
lieve oo inapparente
inapparente
Comunemente
Comunemente usati
usati come
come vaccini
vaccini vivi
vivi
5)Lentogeni enterotropi (forma asintomatica)
Sintomatologia
Periodo di incubazione: 2-3 giorni
I ceppi velogeni: morte improvvisa in assenza
di sintomi, mortalità fino al 100%; nei
sopravvissuti possono comparire sintomi
quali torcicollo, tremori, movimento di
maneggio, sintomi respiratori, diarrea
verdastra acquosa
Nei volatili in deposizione: caduta della
produzione, peggioramento della qualità del
guscio.
Sintomatologia
Emorragia e edema
della rima palpebrale sostenute
da ceppi velogeni viscerotropi
Sintomatologia
I ceppi mesogeni possono dare origine ad
episodi simili, meno gravi, con sintomi
prevalentemente respiratori e mortalità del 40-50%
I ceppi lentogeni determinano spesso un’infezione
inapparente con riduzione delle rese zootecniche,
a volte sintomi respiratori.
Lesioni Anatomopatologiche
Petecchie ed ecchimosi sulla mucosa intestinale,
sulle sierose e nella mucosa del proventricolo
Emorragie, ulcere e necrosi sul tessuto linfatico
della parete della mucosa intestinale
Necrosi delle tonsille ciecali
Tracheite catarrale (a volte emorragica) ed
edema del tessuto interstiziale e peritracheale;
Emorragie e degenerazione dei follicoli ovarici
Sospetto ND
Dati anamnestici ed epidemiologici
Quadro clinico ed anatomo-patologico
Diagnosi di laboratorio
Diagnosi di laboratorio
MANUALE OPERATIVO IN CASO DI
MALATTIA DI NEWCASTLE (IZS e CREV)
•Se la necroscopia viene fatta in campo:
inviare all’IZS competente per territorio in
condizioni di refrigerazione e nei tempi più brevi
possibili, i seguenti organi:
•Tamponi cloacali o intestino in toto, polmoni e trachea,
animali interi
•Importante utilizzare contenitori sterili
Diagnosi di laboratorio
Isolamento virale:
Inoculazione per via allantoidea di uova
embrionate SPF in 10-11 giornata di
incubazione.
Colture primarie di fegato di embrione
di pollo (CEL)
In entrambi i casi vengono eseguiti fino a tre passaggi
ciechi
Diagnosi di laboratorio
L’identificazione avviene attraverso
la comparsa di emoagglutinina nel
liquido allantoideo o di coltura
Conferma di infezione da PMV-1:
Test di Inibizione dell’Emoagglutinazione
(IEA) con siero immune specifico.
Diagnosi di laboratorio
La conferma definitiva per la notifica
di focolaio:
Centro di referenza Nazionale dell’IZS di
Padova
Diagnosi di laboratorio
Indagine sierologica:
-Elisa
-Inibizione dell’emoagglutinazione (IEA)
La diagnosi sierologica definitiva deve
essere sempre fondata sulla rilevazione
di sieroconversione
Profilassi diretta
Si basa sul rigoroso rispetto
delle norme igienicosanitarie:
Disinfezione completa degli
automezzi;
Uso di vestiario a perdere per
le visite (DPR 657/96);
Tutto vuoto-tutto pieno
Barriere fisiche all’entrata
degli allevamenti;
Evitare il contatto con gli
uccelli selvatici
Profilassi indiretta
La lotta contro la Pseudopeste può essere integrata,
nei momenti di emergenza sanitaria da interventi di
tipo immunizzante.
L’Autorità Sanitaria può autorizzare o rendere
obbligatoria la vaccinazione per integrare le
misure di lotta applicate
(Art. 16 del DPR 657/96).
Profilassi indiretta
La profilassi immunizzante si effettua
utilizzando vaccini vivi attenuati e/o inattivati.
I programmi vaccinali, devono
essere inoltre adattati
alla specie ed alla tipologia produttiva
dei soggetti da immunizzare.
Profilassi indiretta
Tuttavia, per ottenere un buon risultato
nell’applicazione di un programma vaccinale,
bisogna considerare anche:
- il tipo di vaccino;
- la via di somministrazione;
- l’età dei soggetti da vaccinare.
DPR 657/96
Art. 2
a) Volatile infetto
b) Volatile sospetto infetto
c) Volatile sospetto di contaminazione
Art. 4
Non appena notificato un caso sospetto
di infezione, l’autorità competente pone
l’azienda sotto controllo
DPR 657/96
Art. 5
a) Quando la diagnosi della malattia è
ufficialmente confermata l’autorità competente
dispone l’immediato abbattimento in loco di
tutti i volatili presenti nell’azienda e distruzione
delle carcasse dei volatili morti o abbattuti e
di tutte le uova
f) Divieto di ripopolamento dell’azienda
Prima che siano trascorsi almeno 21 giorni
dalle operazioni di pulizia e disinfezione
DPR 657/96
Art. 5
Tuttavia l’autorità competente può non applicare le
misure suddette nel caso in cui venga isolato in un
gruppo di volatili che non presenta alcun sintomo
clinico, un ceppo del virus di Newcastle con un
indice di patogenicità intracerebrale (ICPI)
compreso tra 0,7 e 1,2 per il quale il laboratorio
comunitario abbia dimostrato la provenienza da un
vaccino vivo attenuato della malattia.
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