Le Onde D’Urto
La Diagnostica per Immagini delle
Patologie Ortopediche di
applicazione delle Onde d’Urto.
Le Onde D’Urto
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Da un punto di vista fisico sono definite come
onde acustiche ad alta energia.
Sono, impulsi pressori con tempi brevissimi di
salita del fronte (10 miliardesimi di secondo) e
di durata (dell’ordine di 2 - 5 milionesimi di
secondo) che generano una forza meccanica
diretta con l'obiettivo principale di trasferire
energia sui tessuti corporei, per stimolarne i
processi riparativi.
ESWT
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La terapia con onde d'urto o ESWT (Extracorporeal ShockWave Therapy) sfrutta il
fenomeno della cavitazione provocato da onde acustiche percettibili ad elevata intensità per
curare patologie litiasiche delle vie urinarie, patologie ortopediche e neurologiche.
Le onde d'urto rappresentano una terapia non invasiva pressoché priva di effetti collaterali e
ripetibile.
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Negli ultimi dieci anni si stanno impiegando con successo in ambito ortopedico per il
trattamento di patologie muscolo-scheletriche.
Le onde d'urto producono microtraumi in grado di accelerare i processi biologici di
riparazione dei tessuti: si attivano le forze di auto-guarigione, il metabolismo migliora,
l'irrorazione sanguigna aumenta e il tessuto danneggiato si rigenera e guarisce.
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Le onde d’urto per la terapia sono caratterizzate da un picco di pressione positiva seguito da
una fase di pressione negativa, quindi singoli impulsi generati in rapida successione, con
caratteristiche (frequenza al secondo, direzione, intensità, etc) modulabili dalla consolle.
Il passaggio del fascio delle onde d'urto attraverso il tessuto patologico attiva a cascata una
serie di processi biochimici che generano una risposta antinfiammatoria, antidolorifica e
rigenerante (trofica)
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Per questo motivo si ascrivono a pieno titolo al capitolo della medicina rigenerativa.
Le indicazioni terapeutiche
sull’apparato muscolo-scheletrico
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Tessuti ossei
Ritardi di consolidamento/pseudoartrosi
Necrosi asettica testa omero/femore
Fratture da stress
Algoneurodistrofia
Patologie dei tessuti molli:
Condrocalcinosi gomito, anca, ginocchio
Rigidità articolare spalla/gomito/anca/gin.
Calcificazione e ossificazione
Miositi ossificanti
Fibromatosi di muscoli, legamenti, fasce
Tendinopatie dei tessuti molli
Tendinopatia calcifica di spalla
Epicondilite laterale di gomito
Tendinite trocanterica
Tendinite della zampa d’oca
Tendinite post-traumatica di ginocchio
Tendinite del rotuleo
Tendinite del tendine d’Achille
Fascite plantare con sperone calcaneale
Le Pseudoartrosi
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Con il termine pseudoartrosi si indica una
condizione provocata da una frattura che non
si salda.
In una frattura che non guarisce i due monconi
non tendono a consolidarsi formando il callo
osseo ma creando una formazione di callo
fibroso.
Necrosi asettica testa dell’omero e
del femore
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La necrosi asettica della testa femorale è una
patologia reltivamente frequente che porta alla
precoce degenerazione dell'articolazione
dell’anca. Ha una frequenza differente nei
differenti gruppi etnici.
Le cause che portano all’insorgere della
necrosi asettica della testa femorale sono solo
in parte conosciute.
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Le forme post traumatiche, possono essere
conseguenti ad episodi di lussazione dell’anca
o a fratture del collo femorale.
La necrosi dopo una frattura del collo femorale
trattata con osteosintesi può intervenire fino a
5 anni dopo l’intervento stesso.
Le cause non traumatiche sono molteplici.
in questo gruppo, in circa il 50 % dei casi la
necrosi è bilaterale e la cause più frequenti
sono l’uso prolungato di CORTISONE e
l’ALCOLISMO.
Fratture da stress
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Si ha una frattura quando si supera la resistenza
dell'osso. In realtà non sempre la frattura è legata a un
trauma evidente, ma, soprattutto in campo sportivo,
può essere associata a microtraumi ripetuti.
Si tratta di lesioni che si osservono abbastanza di
frequente nei reparti di traumatologia dello sport.
La maggior parte di esse colpisce le strutture ossee
dell’arto inferiore e si manifestano soprattutto negli
atleti che praticano la corsa.
Le Condrocalcinosi
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Si tratta di una patologia, che interessa articolazioni,
tendini e borse sierose, provocata dal deposito di
cristalli di pirofosfato di calcio diidrato. E’ più
frequente nel sesso femminile, dopo i 50 anni di età.
L’età più frequentemente colpita è compresa
comunque fra i 65 ed i 75 anni. Talora la diagnosi può
essere difficoltosa, in quanto questa malattia può
presentarsi con manifestazioni simili ad altre
patologie infiammatorie articolari, che devono
pertanto essere escluse. Condizioni che possono
scatenare la fase acuta sono: traumi articolari o
microtraumi ripetuti, infezioni, interventi chirurgici,
trasfusioni di sangue.
Le Calcificazioni
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E’ un deposito di calcio. Ciò può verificarsi per due
motivi: a) le cellule tendinee si trasformano in cellule
produttrici di calcio per un processo che si chiama
"metaplasia" (tendinopatia calcifica); b) il tessuto
tendineo degenera a causa dell’invecchiamento e
dell’usura, e successivamente calcifica (calcificazione
degenerativa). Nel primo caso, il deposito di calcio si
trova nel contesto del tendine; nel secondo, in
corrispondenza dell’inserzione del tendine.
Le Miositi Ossificanti
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L’eziologia di questa forma di miosite
ossificante è ancora sconosciuta; si pensa che
fattori come traumi, operazioni chirurgiche e
danno nervoso possano rendere multipotenti le
cellule mesenchimali ed indurre la
trasformazione di fibroblasti in osteoblasti.
interessa più frequentemente i muscoli flessori
dell’avambraccio, il quadricipite femorale e
l’adduttore della coscia, in adolescenti o
giovani adulti, con lieve prevalenza maschile.
Le Tendinopatie
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è la condizione clinica in cui viene coinvolto il
tendine e le parti adiacenti.
La tendinite è il processo infiammatorio del
tendine e guaine connettive che lo avvolgono.
La tenosinovite o tenovaginite è
un’infiammazione della guaina sinoviale che
riveste il tendine.
La tendinosi è un processo degenerativo
cronico del tessuto tendineo.
Bibliografia
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Direttore Tecnico Servizio di Diagnostica
per Immagini Presidio Kennedy,
Acireale.
 Direttore Responsabile di Radiologia
Villa Sofia, Acireale.
 Direttore Sanitario Centro Diagnostico
Multidisciplinare “Multimedica”,
Catania.

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