Pasquino, Nuovo corso di scienza politica, Il Mulino, 2009 Capitolo V. Elezioni e sistemi elettorali ELEZIONI E SISTEMI ELETTORALI • Il voto democratico • Elezioni dirette e indirette • I sistemi elettorali • Maggioritario a turno unico • Maggioritario a doppio turno • Proporzionale • Gli effetti dei sistemi elettorali 1 Pasquino, Nuovo corso di scienza politica, Il Mulino, 2009 Capitolo V. Elezioni e sistemi elettorali Le caratteristiche del voto “democratico” • UNIVERSALE: esteso a tutti • LIBERO: esente da costrizioni • DIRETTO: mirato all’elezione di candidati o all’attribuzione di seggi ai partiti • SEGRETO: espresso al riparo da occhi indiscreti e sanzioni • SIGNIFICATIVO: avente effetti concreti sulla distribuzione del potere politico 2 Pasquino, Nuovo corso di scienza politica, Il Mulino, 2009 Capitolo V. Elezioni e sistemi elettorali Innanzitutto, che cosa sono le elezioni? “Le elezioni sono procedure istituzionalizzate per la scelta dei rappresentanti selezionati per alcuni o tutti i membri ufficialmente riconosciuti di una organizzazione” (Rokkan 1970) … e che cosa è un sistema elettorale? Un sistema elettorale è la modalità con cui i voti vengono tradotti in seggi o cariche. 3 Pasquino, Nuovo corso di scienza politica, Il Mulino, 2009 Capitolo V. Elezioni e sistemi elettorali I TRE PRINCIPALI PROBLEMI della competizione elettorale nelle democrazie contemporanee: 1. FINANZIAMENTI 2. TELEVISIONE 3. ASTENSIONISMO 4 Pasquino, Nuovo corso di scienza politica, Il Mulino, 2009 Capitolo V. Elezioni e sistemi elettorali L’elezione per la cariche monocratiche può avvenire in forma: DIRETTA Gli elettori votano ed eleggono direttamente il capo dell’esecutivo INDIRETTA Un’assemblea precostituita, ed eletta a sua volta, elegge il detentore della carica monocratica 5 Pasquino, Nuovo corso di scienza politica, Il Mulino, 2009 Capitolo V. Elezioni e sistemi elettorali L’elezione diretta del Presidente della Repubblica può avvenire: - nei regimi PRESIDENZIALI (es. USA, Brasile, Argentina, Cile, Venezuela, Perù, Bolivia); - nei regimi SEMI-PRESIDENZIALI (es. Francia, Finlandia, Ucraina, Bulgaria); - nei regimi PARLAMENTARI (es. Austria, Irlanda e Islanda). 6 Pasquino, Nuovo corso di scienza politica, Il Mulino, 2009 Capitolo V. Elezioni e sistemi elettorali Esiste una varietà di formule per l’elezione del presidente della repubblica. Le principali riguardano l’elezione a maggioranza : • RELATIVA • RELATIVA CON SOGLIA PREFISSATA • ASSOLUTA A TURNO UNICO CON BALLOTTAGGIO 7 Pasquino, Nuovo corso di scienza politica, Il Mulino, 2009 Capitolo V. Elezioni e sistemi elettorali L’ELEZIONE DEL PARLAMENTO In via preliminare, esistono TRE categorie di sistemi elettorali per l’elezione dei parlamenti: 1. a turno unico in collegi uninominali (plurality); 2. a doppio turno in collegi uninominali (majority); 3. di rappresentanza proporzionale. Esistono anche i sistemi MISTI, che integrano differenti caratteristiche dei tre precedenti sistemi elettorali 8 Pasquino, Nuovo corso di scienza politica, Il Mulino, 2009 Capitolo V. Elezioni e sistemi elettorali SISTEMI MAGGIORITARI A TURNO UNICO (plurality o first past the post) DESCRIZIONE VINCE IL CANDIDATO CHE NEL COLLEGIO UNINOMINALE OTTIENE ANCHE SOLTANTO LA MAGGIORANZA RELATIVA DEI VOTI ESPRESSI. A determinate condizioni, il NUMERO DEI CANDIDATI che si presentano nei collegi uninominali dipende essenzialmente dal numero dei partiti esistenti nel sistema politico e dal grado di strutturazione del sistema partitico. Esempi: Gran Bretagna, Usa, Canada, India. 9 Pasquino, Nuovo corso di scienza politica, Il Mulino, 2009 Capitolo V. Elezioni e sistemi elettorali Il sistema plurality innesca una competizione bipartitica quando: la strutturazione del sistema partitico è forte ovvero i due maggiori partiti sono consolidati la dispersione dei voti fra i diversi collegi è limitata, cioè esistono poche e deboli minoranze geograficamente concentrate 10 Pasquino, Nuovo corso di scienza politica, Il Mulino, 2009 Capitolo V. Elezioni e sistemi elettorali I sostenitori del sistema plurality indicano come pregio di questo sistema elettorale la connessione fra sistema tendenzialmente bipartitico, designazione (informale) del governo e governabilità del sistema politico, MENTRE i suoi critici mettono in risalto la dis-rappresentatività dell’esito elettorale, cioè la possibile sottorappresentanza di partiti, anche consistenti. 11 Pasquino, Nuovo corso di scienza politica, Il Mulino, 2009 Capitolo V. Elezioni e sistemi elettorali CASO AUSTRALIANO E “VOTO ALTERNATIVO” Descrizione Il voto alternativo, utilizzato in Australia, richiede che: - il candidato vincente ottenga la maggioranza ASSOLUTA dei voti espressi nel collegio uninominale; - l’elettore indichi, pena la nullità del voto, l’ordine di preferenza dei candidati presentatisi nel collegio. 12 Pasquino, Nuovo corso di scienza politica, Il Mulino, 2009 Capitolo V. Elezioni e sistemi elettorali Esempio di voto alternativo utilizzato in Australia Candidati Prime preferenze Adams 15.000 Brown 20.000 Grey 7.000 Jones 10.000 White 8.000 Totale 60.000 Poiché nessun candidato ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti, Grey, che ha il numero più basso di voti, viene escluso. Le sue schede sono così redistribuite fra gli altri candidati secondo le preferenze espresse: Adams 1.000 Brown – Jones 4.000 White 2.000 Adams 16.000 Brown 20.000 Jones 14.000 White 10.000 La nuova situazione è: Poiché nessun candidato ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti, viene escluso White, che ha il minor numero di voti, e le sue schede sono redistribuite fra i rimanenti candidati secondo le preferenze espresse: Adams 1.500 Brown 3.000 Jones 5.500 Brown 23.000 Jones 19.500 Effettuate le somme, la nuova situazione è: Adams 17.500 È la volta dell’ultimo piazzato, Adams, a essere escluso, e le sue schede sono così redistribuite, sempre sulla base delle preferenze espresse: Brown Jones 6.000 11.500 La situazione diventa: Brown 29.000 Jones 31.000 Perciò, Jones viene eletto. 13 Pasquino, Nuovo corso di scienza politica, Il Mulino, 2009 Capitolo V. Elezioni e sistemi elettorali SISTEMI MAGGIORITARI A DOPPIO TURNO (majority) Descrizione - Al primo turno vince soltanto il candidato che ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti espressi - Se nessuno candidato al primo turno ottiene la maggioranza assoluta, si prevede un secondo turno elettorale. Tale secondo turno può essere: CHIUSO APERTO Soltanto un numero predefinito, cioè limitato, di candidati viene ammesso al secondo turno. Nel caso del ballottaggio, i due candidati meglio piazzati al primo turno Tutti i candidati presenti al primo turno o addirittura nuovi candidati possono presentarsi 14 Pasquino, Nuovo corso di scienza politica, Il Mulino, 2009 Capitolo V. Elezioni e sistemi elettorali MERITI DEL DOPPIO TURNO • Consente agli elettori di valutare il radicamento, la forza, la consistenza concreta dei candidati e dei loro partiti; • agevola l’introduzione di una dinamica bipolare e la formazione di una maggioranza parlamentare; • permette agli elettori di votare “strategicamente”, anche sulla base delle dinamiche e delle risultanze conseguenti al primo turno elettorale. CRITICHE La critica più frequente è la stessa rivolta ai sistemi plurality, riferita alla possibile sottorappresentanza parlamentare di partiti piccoli o mediamente consistenti. 15 Pasquino, Nuovo corso di scienza politica, Il Mulino, 2009 Capitolo V. Elezioni e sistemi elettorali SISTEMI DI RAPPRESENTANZA PROPORZIANALE Tutte le varianti del sistema proporzionale sono accomunate da una relazione di PROPORZIONALITÀ fra voti ottenuti e seggi attribuiti. Le formule proporzionali vengono applicate soltanto all’interno di collegi plurinominali, nei quali si elegge più di un candidato. 16 Pasquino, Nuovo corso di scienza politica, Il Mulino, 2009 Capitolo V. Elezioni e sistemi elettorali Gli elementi che incidono sulla “proporzionalità” di tali sistemi elettorali e sulla frammentazione del sistema partitico sono tre: 1) la dimensione della circoscrizione, ovvero il numero dei seggi che si attribuiscono in una specifica circoscrizione; 2) la presenza di clausole o soglie di accesso alla distribuzione dei seggi; 3) il numero complessivo di parlamentari da eleggere. 17 Pasquino, Nuovo corso di scienza politica, Il Mulino, 2009 Capitolo V. Elezioni e sistemi elettorali Anche le formule matematiche di traduzione di voti in seggi influiscono sulla rappresentanza parlamentare dei partiti. Le formule più utilizzate sono: - la formula SAINTE-LAGUË MODIFICATA (Svezia, Norvegia, Danimarca) - la formula D’HONDT (Spagna, Belgio, Olanda) - la formula HARE (Germania dal 1987) 18 Pasquino, Nuovo corso di scienza politica, Il Mulino, 2009 Capitolo V. Elezioni e sistemi elettorali Caso irlandese: il voto singolo trasferibile Il sistema elettorale utilizzato nella Repubblica di Irlanda è considerato una delle migliori varianti di rappresentanza proporzionale, poiché garantisce una eccellente proporzionalità dell’esito (anche in piccole circoscrizioni) e allo stesso tempo consente all’elettore di valutare i singoli candidati. 19 Pasquino, Nuovo corso di scienza politica, Il Mulino, 2009 Capitolo V. Elezioni e sistemi elettorali Esempio di applicazione del voto singolo trasferibile Circoscrizione di Galway West (5 seggi). Voti validi 48.572 Quoziente = [48.572 / (5+1)] + 1 = 8.096 Candidato e partito 1 (a) 2 (b) Molloy (FF) Donnellan (FG) 9.545* 6.105 Higgins (Lab) 5.718 Fahey (FF) 6.019 Geoghegan (FF) 4.139 Killilea (FF) 5.624 McCormack (FG) 3.952 Coogan (FG) 3.746 O’Connor (FF) 2.513 Brick (Sfwp) 1.211 –1.449 38 6.143 129 5.847 352 6.371 475 4.614 198 5.822 24 3.976 47 3.793 171 2.684 15 1.226** 3 (c) Conteggi 4 (d) 51 6.194 715 6.562 99 6.470 47 4.661 35 5.857 38 4.014 145 3.938 33 2.717** 20 30 6.224 214 6.776 294 6.764 1.716 6.377 242 6.099 41 4.055 105 4.043** 5 (e) 6 (f) 7 (g) 2.181 8.405* 554 7.330 97 6.861 87 6.464 29 6.128 1.014 5.069** 2.970 10.300* 379 7.240 221 6.685 212 6.340 –2.204 431 7.671* 196 6.881* 145 6.485 Pasquino, Nuovo corso di scienza politica, Il Mulino, 2009 Capitolo V. Elezioni e sistemi elettorali EFFETTI DEI SISTEMI ELETTORALI PROPORZIONALI - permettono di “FOTOGRAFARE” la configurazione di un sistema partitico - consentono la rappresentanza anche alle minoranze - favoriscono la creazione e il mantenimento di un sistema multipartitico - “in proporzione alla propria non proporzionalità” (Sartori) comprimono la frammentazione 21 Pasquino, Nuovo corso di scienza politica, Il Mulino, 2009 Capitolo V. Elezioni e sistemi elettorali Sistema elettorale Forte (strutturato) Debole (non strutturato) Sistema partitico Forte Debole Effetto riduttivo del sistema elettorale Effetto bloccantecontrobilanciante del sistema partitico Effetto riduttivobloccante a livello di collegio Nessun effetto 22