CORSO DI LAUREA IN MEDIAZIONE LINGUISTICA APPLICATA – INDIRIZZO ECONOMIA AZIENDALE
A.A. 2014/2015
TESI DI LAUREA
DOTT.SSA SIMONA RAGNA
Le dinamiche di acquisizione dei finanziamenti per la ricerca biomedica e la
diversificazione delle competenze organizzative: l’esperienza del Dipartimento di
Medicina Sperimentale dell’Università degli Studi di Perugia.
Relatore: Dott. Antonio Picciotti
Introduzione e scopo del lavoro: Il presente studio nasce dalla mia esperienza professionale presso
il Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università degli Studi di Perugia in qualità di operatore
amministrativo. La conoscenza di questo contesto mi ha permesso di osservare i processi evolutivi che
sono emersi in relazione alla trasformazione dei finanziamenti della ricerca biomedica, dalla nascita
del Dipartimento ad oggi.
Tali indagine ha portato alla identificazione della parallela evoluzione della professionalità del
ricercatore scientifico e della struttura di supporto amministrativo.
Ricostruzione storica dei finanziamenti di ricerca del Dipartimento di Medicina
Sperimentale e loro tendenza orientativa nello sviluppo temporale.
Il Dipartimento di Medicina Sperimentale fu istituito nel 1987 con la denominazione di
Dipartimento di Medicina Sperimentale e Scienze Biochimiche con sede in via del Giochetto.
Questo inglobava diverse Sezioni - ex-Istituti - raggruppate per affinità scientifiche, le quali
mantenevano una minima autonomia in termini di risorse umane e strumentali, condividendo
invece una struttura organizzativa amministrativa centrale identificata nelle responsabilità del
Direttore del Dipartimento e del Segretario Amministrativo. Le altre unità amministrative, se
presenti, continuavano la loro permanenza all’interno delle Sezioni del Dipartimento. La
principale novità derivante dalla istituzione dei Dipartimenti consisteva nella loro autonomia di
bilancio; di fatto costituivano un piccolo centro di spesa indipendente nella gestione delle loro
risorse.
I finanziamenti della ricerca provenivano prevalentemente dal Ministero della Ricerca
Scientifica e Tecnologica (MIUR) (fondo ex 40%, di provenienza dal Ministero e fondo ex 60%
di provenienza dall’Ateneo) che sovvenzionava a seguito di domanda di finanziamento con
descrizione della ricerca in atto effettuata da parte del Responsabile della Ricerca. Il
reperimento dei fondi non era quindi di difficile attuazione, ma soprattutto non comportava
codici gestionali severi: l’acquisizione del materiale di consumo così come delle strumentazioni
necessarie, avveniva senza necessità di reperimento o produzione di documentazione
dimostrativa di miglior prezzo o miglior qualità scelta. Sovente un semplice contatto telefonico
consentiva un acquisto in quanto non vi era obbligo di detenzione di documenti attestanti la
correttezza di tali operazioni amministrative. La rendicontazione finale, non essendo in forma
analitica, non impediva una gestione economica indistinta dei vari filoni di ricerca alimentati
con un unico finanziamento, né obbligava alla sua spesa nei tempi stabiliti, proprio a causa
della assenza del controllo documentale. Il ricercatore quindi godeva di una indipendenza
elevata nella gestione e uso dei finanziamenti di cui beneficiava, che gli consentiva di scegliere
i fornitori senza dover giustificare tale scelta in quanto non erano vigenti norme di legge che
obbligassero a tale comportamento. Di fatto questi introiti venivano intesi e gestiti come una
forma di funzionamento in quanto, benché venissero assegnati a seguito della presentazione
di un progetto di ricerca, di fatto erano gestiti senza vincoli specifici: il loro impiego non doveva
essere necessariamente rivolto verso il tipo di materiale o apparecchiatura prevista nel
progetto o potevano perfino essere accantonati per il futuro senza obbligo di utilizzo nell’anno
in corso.
Dall’anno 2000 i ricercatori poterono avvalersi anche dei finanziamenti del Centro Nazionale
di Ricerca (CNR) che introduce una forma embrionale di rendiconto con suddivisione del
materiale acquistato in voci di consumo e di materiale inventariabile e con obbligo di
presentare un prospetto che illustrava l’elenco dei documenti impiegati per gli acquisti relativi
al finanziamento. La proprietà delle apparecchiature acquistate era assegnata al CNR.
Con l’introduzione di contributi derivanti dall’Unione Europea, si impone un diverso stile di
gestione dei finanziamenti che viene adottato anche dagli enti finanziatori locali, benché
notoriamente operino su entità economiche meno consistenti rispetto ai fondi europei.
Nel contesto della domanda di finanziamento, viene valutata anche la rispondenza delle spese
che si ritiene di sostenere per la realizzazione del progetto scientifico e quindi si pondera anche
l’abilità economica e la capacità progettuale del responsabile della ricerca.
Di fondamentale importanza è la rendicontazione del progetto, in cui si dimostra in modo
particolareggiato la modalità di acquisizione delle risorse necessarie alla ricerca, che devono
essere strettamente rispondenti alla modalità proposta in sede di domanda di finanziamento.
Acquistano una rilevanza sostanziale i documenti comprovanti tali spese (fatture, documenti
di trasporto, compensi piuttosto che documenti di viaggio) i quali devono rispondere a
caratteristiche formali stringenti dell’ente finanziatore: timbri e diciture del progetto, esenzioni
ove presenti, descrizione chiara della merce, documento di avvenuto collaudo dei macchinari,
ecc…, che contribuiscono al corredo della rendicontazione.
Ad oggi l’attività del Dipartimento è rivolta sia verso la gestione della didattica che lo
svolgimento della ricerca scientifica. La sua dotazione dei finanziamenti dell’attività scientifica
risulta alquanto articolata, generando numerose peculiarità di gestione e di rapporti con gli enti
finanziatori. I principali filoni di ricerca vertono verso lo studio dei tumori, delle principali
malattie associate alla povertà (malaria, AIDS e tubercolosi), del diabete, delle infezioni
fungine, della distrofia muscolare, dell’influenza, e delle malattie rare.
Sono presenti fondi assegnati da enti nazionali ministeriali (Progetti di Rilevante Interesse
Nazionale – P.R.I.N., Fondo per gli Investimenti della Ricerca di Base – F.I.R.B., Fondo per gli
investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica- F.I.R.S.T.), Enti Pubblici locali (Regione
dell’Umbria) e imprese private, Fondazioni locali (Cassa di Risparmio di Perugia, Terni, Narni
e Foligno) ed associazioni private locali (Telethon, A.I.R.C., A.U.C.C.).
Sono indubbiamente rilevanti i finanziamenti assegnati da strutture internazionali. Questi
provengono in prevalenza dall’Unione Europea tramite il 7° Programma Quadro, principale
strumento europeo di finanziamento per la ricerca e lo sviluppo tecnologico per il periodo 2007
- 2013 (il futuro Horizon 2020). Tra progetti finanziati nel Dipartimento di Medicina
Sperimentale ci sono i progetti E.R.C. (European Research Council) e le azioni “Marie Curie”
del Programma Persone, che si occupano delle opportunità di mobilità e formazione dei
ricercatori europei creando i presupposti per incoraggiare i nostri ricercatori a rimanere in
Europa e migliorando le loro prospettive professionali
Sono presenti inoltre finanziamenti europei provenienti dal Programma specifico “Capacità” il
quale mira alla creazione di nuove infrastrutture di ricerca e innovazione in tutta l’Europa e
anche a sostenerne lo sviluppo e la modernizzazione.
Sempre in ambito internazionale, sono stati assegnati erogazioni da associazioni, imprese
private (Altucell, Bayer, Gaba) e da prestigiose Fondazioni internazionali (Associazione Bill e
Melinda Gates).
In particolare, in riferimento ai fondi dell’Unione Europea di tipo E.R.C. è da sottolineare
l’eccellenza che è stata riconosciuta e premiata nelle persone delle Proff.sse Luigina Romani,
Flaminia Catteruccia e Ursula Grohmann. Questo organismo comunitario si occupa infatti dei
finanziamenti per i ricercatori che primeggiano nel dinamismo e nella creatività della ricerca
“di frontiera”. Nell’assegnazione di queste dotazioni quindi non si investe in un progetto di
ricerca, ma nelle capacità del ricercatore dimostrate nella gestione della ricerca scientifica
anche attraverso strutture laboratoristiche idonee e nello di svolgimento di una attività che non
tiene conto dei confini tra le discipline e delle frontiere geografiche, per puntare al progresso e
all’eccellenza.
Influente è il fruttuoso rapporto di collaborazione e partenariato con prestigiose università
internazionali quali l’Imperial College di Londra - Inghilterra e l’Harvard University - USA.
Osservazione storica e analisi dei finanziamenti
In seguito all’osservazione storica delle sovvenzioni del Dipartimento di Medicina Sperimentale
si è ritenuto di analizzare la misura economica di tale fenomeno, con l’intento di mettere in
risalto la natura differenziata dei finanziamenti ottenuti dal Dipartimento e la variazione della
loro consistenza nel lungo periodo.
La tabella che segue riporta i dati dei finanziamenti del Dipartimento di Medicina Sperimentale
estrapolati dai bilanci consuntivi degli anni 2002, 2005 e 2013, suddivisi per natura dei
finanziamenti stessi.
NAZIONALI
Ministero/Ateneo
Enti pubblici Locali
Fondazioni e associazioni
nazionali
Imprese private nazionali
2002
2005
€ 800.000 90%
2013
€ 1.200.000 43%
€ 900.000 32%
€ 500.000 10%
€ 20.000
2%
€ 400.000
8%
€0
0%
€ 70.000
3%
€ 270.000
6%
€ 30.000
4%
€ 50.000
2%
€ 10.000
1%
€0
0%
€ 30.000
4%
€ 40.000
1%
€ 900.000 20%
€0
0%
€ 20.000
1%
€ 150.000
INTERNAZIONALI
UE
Fondazioni e associazioni
internazionali
Imprese private
Internazionali
€ 880.000 100%
€ 500.000 18%
€ 2.780.000 100%
€ 2.577.000 54%
1%
€ 4.807.000 100%
Finanziamenti anno 2002
Ministero/Ateneo
Enti pubblici Locali
Fondazioni e associazioni nazionali
Imprese private nazionali
UE
Fondazioni e associazioni internazionali
Imprese private Internazionali
Finanziamenti anno 2005
Ministero/Ateneo
Enti pubblici Locali
Fondazioni e associazioni nazionali
Imprese private nazionali
UE
Fondazioni e associazioni internazionali
Imprese private Internazionali
Finanziamenti anno 2013
Ministero/Ateneo
Enti pubblici Locali
Fondazioni e associazioni nazionali
Imprese private nazionali
UE
Fondazioni e associazioni internazionali
Imprese private Internazionali
Le percentuali risultanti da tale raffigurazione restituiscono con immediatezza il cambiamento
di provenienza dei flussi finanziari e la derivata trasformazione del tipo di ricerca relativo, sia
in termini di specificità che in termini di ammontare.
Dopo una iniziale prevalenza pressoché assoluta dei sovvenzionamenti ministeriali, la
maggioranza dei ricercatori scientifici ha orientato le proprie richieste di finanziamenti in
maniera alternativa. Le strutture pubbliche locali erano in grado, intorno all’anno 2005, di
fornire dei finanziamenti più consistenti, mentre i ricercatori più innovativi già proponevano i
loro progetti di ricerca agli organismi comunitari. Nell’arco di otto anni i finanziamenti europei
hanno assunto una rilevanza preponderante ed è interessante osservare come l’ammontare
totale dell’anno 2013 sia quintuplicato rispetto al primo anno analizzato.
La riflessione indotta da tali dinamiche porta all’analisi della figura del ricercatore scientifico,
la quale ha inevitabilmente subìto una trasformazione delle sue competenze: la sua
esperienza scientifica ha dovuto essere integrata da una competenza economica e
manageriale, stimolandolo ad orientarsi verso gli enti finanziatori che apprezzavano e
premiavano in modo rilevante la capacità di innovazione scientifica al fine di ottenere le risorse
economiche per affrontarla.
Tali condizioni hanno inevitabilmente creato una regime di competizione con conseguente
“selezione naturale” delle eccellenze. I soggetti che non si sono rivelati all’altezza di sostenere
le esigenti regole dei moderni sponsor della ricerca, a partire dal filone scientifico di rilevanza,
alla modalità di stesura e proposta di un progetto, fino alla determinante rendicontazione finale,
sono rimasti inesorabilmente esclusi.
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