LE SCUOLE DI
MODENA
UNA RETE
CON TANTI NODI
Il progetto ha ormai una lunga storia , è
iniziato nel ‘anno scolastico 2002/2003.
Ha creato e rinforzato il raccordo tra le scuole, le istituzioni
del territorio, le realtà dell’associazionismo, i genitori.
Nel tempo ha cambiato nome, (Cittadini si diventa, Per una
scuola che sa accogliere) ma ha mantenuto costanti i suoi
obiettivi di fondo, primo fra tutti quello di
attuare interventi contro il disagio per
favorire il benessere, l‘integrazione e la
partecipazione scolastica.
Coinvolge tutte le 10 scuole secondarie di 1° grado della città
e decine di insegnanti impegnati a promuoverlo e a sostenerlo, con
l’appoggio fondamentale della componente dei genitori.
Il COORDINAMENTO DEGLI INSEGNANTI REFERENTI si riunisce
mensilmente e ogni referente, nominato dal Collegio, si pone come
tramite tra la propria scuola e le altre.
Nel tempo si è costituito un gruppo stabile di insegnanti,
che ha lavorato e condiviso:
Saperi: conoscenze, pratiche, modelli, schemi interpretativi,
procedure condivise
Strumenti: tabelle, griglie, questionari, tecniche di
osservazione e di rilevazione dei dati, un linguaggio comune
Fatiche: dubbi e incertezze, momenti di stanchezza,
ma anche……….. soddisfazioni, risultati,
sostegno reciproco, amicizie
In ogni scuola si è costituita una COMMISSIONE di lavoro, un
gruppo di 3 o 4 insegnanti che ha il compito di monitorare e
coordinare gli interventi e le azioni tese a coinvolgere,
includere, sostenere, i ragazzi con carenze maggiori e in
situazioni di difficoltà.
I docenti organizzano e realizzano tutte le attività del
progetto (compiti insieme, tutoraggio, laboratori pomeridiani in
collaborazione con i genitori, momenti di orientamento…) con il
coinvolgimento e la collaborazione
del COLLEGIO
del COMITATO GENITORI
e soprattutto dei CONSIGLI DI CLASSE,
chiamati:
all’inizio dell’anno scolastico, a individuare gli
alunni in difficoltà e a proporre i percorsi
specifici più idonei ad una risoluzione dei
problemi evidenziati, in accordo con la
commissione della scuola;
nel corso dell’anno, a verificare l’andamento
delle attività, i progressi, le difficoltà
persistenti e a concordare eventuali modifiche
del percorso predisposto per ogni singolo
alunno in difficoltà
Cosa ha significato per ciascuna scuola
essere in rete?
 Rafforzare la propria identità
 Sperimentare una migliore circolazione di idee
 Affinare capacità di:
ascolto, osservazione, dialogo, progettazione, intervento
Ogni scuola si è messa in gioco per:
- Conoscere le altre scuole e confrontarsi
- Costruire un linguaggio condiviso
- Monitorare i casi, costruire delle mappe
- Adottare soluzioni nuove a bisogni conosciuti
- Variare nel tempo mantenendo costanti le linee e le impostazioni di fondo
IN RETE CON LE ALTRE AGENZIE ISTITUZIONALI
DEL TERRITORIO
I referenti del progetto e i docenti coinvolti nelle varie scuole, hanno
stabilito contatti, formalizzato procedure e progettato attività con tutte le
realtà che in città si occupano di iniziative scolastiche – ricreative rivolte a
ragazzi della fascia d’età della scuola superiore di 1° grado.
•
Il Comune, l’Assessorato all’Istruzione, il Centro Educativo Memo
•
I Servizi Sociali e i Servizi Sanitari
•
Le Associazioni di volontariato
•
I Centri di aggregazione giovanile, le Parrocchie
•
Le Polisportive, le Cooperative, i Circoli
Agli incontri periodici di programmazione e di condivisione delle esperienze
condotte, si sono affiancati importanti momenti di confronto, di
aggiornamento e di informazione in incontri pubblici cittadini.
Diverse sono le FIGURE COINVOLTE a vario titolo che
interagiscono con le scuole
Educatori
Assistenti sociali
Psicologi
Pedagogisti
Di tutti questi enti l’ASL è stato quello con cui si è riusciti a
intrecciare rapporti più stretti e quindi più proficui solo
recentemente. Quest’anno, i diversi incontri tra i referenti e i
responsabili hanno favorito una conoscenza migliore e si è deciso
di finalizzare gli sforzi alla definizione di un protocollo comune
che permetterà di migliorare la comunicazione e attuare
interventi più coordinati.
LA SPINOSA QUESTIONE DEI FINANZIAMENTI
Il progetto, così articolato e sfaccettato, continuato nell’arco di un
decennio, non si sarebbe retto senza i finanziamenti da parte di:
LA FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI MODENA (attraverso la
partecipazione a bandi)
IL COMUNE DI MODENA, compartecipe dei finanziamenti erogati dalla FCRM
LA REGIONE EMILIA ROMAGNA (solo il primo anno)
LE SINGOLE SCUOLE, con crescenti difficoltà dovute alla riduzione dei fondi
PER IL FUTURO, si cercherà di mantenere questi canali di finanziamento e
nello stesso tempo occorrerà cercare altrove, ad esempio nei bandi dell’
UNIONE EUROPEA
Il progetto è una risorsa fondamentale per le scuole di Modena, le
quali condividono esperienze, strategie ed azioni per costruire contesti
efficaci e significativi di apprendimento e di convivenza.
-
- La rete aumenta e potenzia le possibilità di intervento, concorre a
creare nuove opportunità, consente di trovare i modi per aprire per più
tempo la scuola, farla diventare più accogliente.
- E’ necessario continuare a focalizzare l’attenzione e l’impegno sul tema
del disagio, con l’apporto e il contributo di tutte le agenzie educative;
occorre dialogare con il territorio, fare comunità, estendere lo sguardo
per creare nuove sinergie. La scuola di oggi è sempre più isolata e non
può fare i conti con le carenze economiche e gestionali, il calo degli
insegnanti, i tempi ridotti, le nuove complessità, il problema della
dispersione scolastica, senza l’apporto di altre forze.
- Perchè la scuola deve continuare a garantire:
uguali diritti, uguali opportunità, risorse e risposte ai
bisogni di tutti.
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Le scuole di Modena. Una rete con tanti nodi