Guida per i pazienti Meglio informati sulla sindrome metabolica Disturbo metabolico causato da eccesso di peso e da altri fattori di rischio Quelli con l’arcobaleno Guida per i pazienti Indice Prefazione 1 Cosa si intende per sindrome metabolica? 4 4 6 6 – Una breve definizione concettuale – La diagnosi – come si conferma il quadro patologico? – Possibili cause Sviluppo della sindrome metabolica – Come si sviluppa la sindrome metabolica? – Frequenza della sindrome metabolica Chi è maggiormente a rischio? – La distribuzione del grasso condiziona il rischio cardiovascolare I quadri patologici coinvolti 1. Eccesso di peso e mancanza di attività fisica – Diagnostica – L’importanza dell’eccesso di peso – Trattamento 7 9 12 13 13 15 16 2. Valori sfavorevoli dei grassi nel sangue – Diagnostica – Trattamento 22 3. Ipertensione arteriosa – Diagnostica – Trattamento 25 4. L’insulinoresistenza o il diabete di tipo 2 – Diagnostica – Trattamento 28 Opzioni terapeutiche 32 Si richiede iniziativa propria! 34 La sindrome metabolica nei bambini 35 Sono a rischio? 40 «La sindrome metabolica» 1 Prefazione La sindrome metabolica è prevalentemente una conseguenza del nostro odierno stile di vita, e sta aumentando sempre di più nel mondo moderno. Tuttavia, il quadro patologico non è soltanto, come molti ritengono, un problema delle persone anziane, ma sta colpendo sempre di più anche bambini e adolescenti. Il maggiore tasso d’incremento negli adulti oggigiorno si riscontra in Paesi, nei quali la popolazione, per tradizione, era snella (per es. nel Vicino e nel Lontano Oriente). Esistono diverse definizioni. Spesso viene usata quella della «International Diabetes Federation», riconosciuta a livello internazionale. Presupposto per questa sindrome è un’obesità del tronco, definibile con il girovita. Quando inoltre si aggiungono un disturbo del metabolismo degli zuccheri fino ad arrivare al diabete, valori abnormi dei grassi nel sangue e/o una pressione arteriosa troppo elevata, si completano i criteri della «sindrome metabolica». La sindrome consiste in un insieme di caratteristiche metaboliche causate da fattori non omogenei – pertanto, le sue manifestazioni non sono uguali nelle varie persone; vale a dire, i fattori genetici decidono anche se una caratteristica sia presente o meno. Nel caso in cui per es. sussista una predisposizione familiare per il diabete di tipo 2, le persone di questa famiglia, quando affetti da sindrome metabolica, spesso avranno il diabete. La sindrome rappresenta un rischio nettamente aumentato di andare incontro, nel corso della vita, a una patologia cardiocircolatoria (prevalentemente infarto miocardico, ictus cerebrale, altri disturbi della circolazione). Le malattie cardiocircolatorie, oggigiorno, sono diventate la prima causa di morte, e circa un adulto su quattro presenta i segni di una sindrome metabolica, e con ciò un rischio aumentato. Per questo motivo, in questo contesto, si parla della sindrome metabolica anche come del «quartetto pericoloso». I motivi della correlazione tra eccesso di peso, alterazioni del metabolismo e infine patologie vascolari sono stati chiariti soltanto in questi ultimi anni. 2 Guida per i pazienti Il problema principale consiste nell’aumento del tessuto adiposo, in particolare nella regione dell’addome. Esso è particolarmente attivo dal punto di vista metabolico. A causa dell’aumento del grasso e della produzione di principi attivi simil-ormonali nel tessuto adiposo, si crea una cosiddetta insulinoresistenza. Questa è la caratteristica principale della sindrome metabolica. Ciò significa che, in questa situazione, l’ormone ipoglicemizzante insulina è in grado di agire solo in modo insufficiente nel tessuto muscolare e nel fegato e che l’organismo deve cercare, come reazione riflessa, di normalizzare l’azione dell’insulina aumentandone il livello. La conseguenza è un aumento della concentrazione di insulina nel sangue. Queste modifiche disturbano l’equilibrio dei grassi nel sangue, e la concentrazione dei grassi veri e propri (trigliceridi) aumenta. Contemporaneamente si abbassa il colesterolo «buono», poiché l’eccesso di grassi nel sangue ne favorisce la degradazione. Il colesterolo «cattivo», a causa dell’eccesso di grassi nel sangue, presenta una composizione anomala. Inoltre aumenta la pressione arteriosa e si può creare il diabete mellito di tipo 2. Esso si evidenzia quando il pancreas non riesce più a coprire il fabbisogno più elevato di insulina, e si parla di una carenza relativa di insulina. Tutti i componenti della sindrome metabolica, presi singolarmente, aumentano il rischio di aterosclerosi e delle sue complicanze – quando poi si presentano contemporaneamente, il rischio aumenta marcatamente. Inoltre, le sostanze menzionate nel sangue modificano il sistema di difesa nel senso di una infiammazione subliminale e danno origine ad ulteriori reazioni a livello dei vasi. Esistono due strategie atte ad evitare le pericolose conseguenze della sindrome metabolica: la prima è la prevenzione, vale a dire evitare già precocemente, nei bambini, negli adolescenti e nei giovani adulti, l’apporto calorico eccessivo e favorire contemporaneamente l’attività fisica. Questo è l’approccio più completo, più economico e quindi più sensato. «La sindrome metabolica» 3 La seconda strategia è il trattamento delle singole componenti della sindrome metabolica, quando si presentano già ben definite. Anche qui è sensato adottare un’alimentazione sana e un aumento dell’attività fisica; spesso, purtroppo, queste misure basali non sono sufficienti, e spesso bisogna ricorrere a medicamenti per ottenere una normalizzazione dei valori. Anche questa strategia è sensata, poiché è ben documentata negli studi, essa tuttavia può rappresentare soltanto la seconda scelta. Per la sindrome metabolica vale il detto: «prevenire è meglio che curare» una massima che si ritiene coniata dalla dottoressa americana Elizabeth Blackwell nel 19° secolo. Anche se essa non conosceva la sindrome metabolica e la frase si riferiva alle malattie infettive, oggigiorno queste sono da noi largamente superate dalla sindrome metabolica come causa di morte. Soltanto con una prevenzione estesa a tutta la popolazione si può combattere efficacemente la sindrome metabolica. Prof.Dr.med. Ulrich Keller FMH endocrinologia – diabetologia, 4055 Basilea 4 Guida per i pazienti Cosa si intende per sindrome metabolica? Una breve definizione concettuale Metabolico Significa ciò che riguarda il metabolismo o che è condizionato dal metabolismo. Si intende il metabolismo glucidico o il metabolismo proteico o il metabolismo dei grassi del nostro organismo. Sindrome Nel linguaggio medico si intende la presenza contemporanea di più segni (sintomi). Diversi sintomi (segni di malattia) insieme danno origine a una sindrome (la somma dei diversi segni di malattia). In medicina si verifica spesso il caso che più sintomi compaiono regolarmente in combinazione tra loro, cosa che può essere d’aiuto nella diagnosi di una determinata malattia. La sindrome metabolica non è un quadro patologico unico, ma descrive la presenza contemporanea di diversi fattori di rischio per le malattie cardiocircolatorie. Di per sé, ognuna di queste anormalità può condurre a una lesione a carico dei vasi sanguigni. Pertanto, la più frequente complicanza è rappresentata dall’aterosclerosi che a sua volta può causare un ictus cerebrale o un infarto miocardico. 5 «La sindrome metabolica» Quindi, la sindrome metabolica è l’insieme dei più importanti fattori di rischio delle malattie cardiovascolari e delle loro conseguenze. Sovrappeso Diabete Pressione arteriosa Grassi nel sangue Questa sindrome viene chiamata anche il «quartetto pericoloso», poiché l’associazione dell’eccesso di peso con il diabete, l’ipertensione e l’aumento dei grassi nel sangue può essere mortale. 6 Guida per i pazienti La diagnosi – come si conferma il quadro patologico? Per consentire di porre la diagnosi di «Sindrome metabolica», devono essere presenti 3 dei seguenti 5 fattori di rischio: 1. Aumento del grasso addominale Più 2 dei 4 fattori: 2. Colesterolo HDL 3. Trigliceridi 4. Pressione arteriosa 5. Glicemia a digiuno circonferenza addominale negli uomini circonferenza addominale nelle donne > _ 94 cm < 1.03 mmol/l negli uomini < 1.29 mmol/l nelle donne > _ 1.7 mmol/l sistolica > _ 130 mmHg diastolica > _ 85 mmHg > _ 5.6 mmol/l =ˆ 40 mg/dl ==ˆ 50 mg/dl =ˆ 150 mg/dl > _ 80 cm =ˆ 100 mg/dl Criteri della «International Diabetes Federation» 2006 Possibili cause Come cause della sindrome metabolica possono essere considerate da una parte, una predisposizione familiare, dall’altra questa patologia tuttavia è una conseguenza dell’odierno stile di vita. Ciò spiega che questa sindrome negli anni appena passati è nettamente aumentata. Inoltre, si aggiunge il fatto che questa sindrome sta aumentando anche nella popolazione più giovane. Ciò è riconducibile soprattutto a una alimentazione squilibrata come anche alla mancanza di attività fisica. Ciascuna delle malattie che formano il quadro complessivo della sindrome metabolica (ipertensione arteriosa, valori sfavorevoli dei grassi nel sangue (ecceso di colesterolo LDL e trigliceridi, carenza di colesterolo HDL), eccesso di peso e insulinoresistenza delle cellule) rappresenta un fattore di rischio indipendente per danni a carico dei vasi sanguigni. Quanto più frequentemente questi fattori di rischio sono presenti insieme, tanto più alto è il rischio che si sviluppino gravi malattie dei vasi sanguigni, come per esempio l’aterosclerosi dei vasi coronarici (cardiopatia coronarica), un ictus cerebrale, un infarto miocardico oppure una arteriopatia obliterante periferica («malattia delle vetrine»). 7 «La sindrome metabolica» Sviluppo della sindrome metabolica inerzia mentale + eccesso di cibo + inerzia fisica insulinoresistenza aumento della produzione di insulina fame aumento dell’introduzione di cibo sovrappeso sindrome metabolica (valori sfavorevoli dei grassi nel sangue, ipertensione arteriosa, diabete mellito di tipo 2) La storia di sviluppo della sindrome metabolica somiglia a una reazione a catena e prende inizio di solito con uno squilibrio tra l’apporto di calorie e il loro consumo. A dirla in breve: si mangia troppo e ci si muove troppo poco. Questa pigrizia fisica, insieme a un aumento dell’apporto di calorie, determina lo sviluppo di depositi di grasso, in particolare nella regione addominale. Pertanto, si parla anche di grasso addominale. E proprio questo grasso addominale è molto attivo dal punto di vista metabolico, interferendo in maniera particolarmente negativa sul metabolismo dei grassi e dei carboidrati. In condizioni normali, un ormone endogeno, l’insulina, fa sì che lo zucchero (glucosio) presente nel sangue possa penetrare nelle cellule dell’organismo dove viene utilizzato per ricavarne energia. In assenza di insulina ciò non è possibile. 8 Guida per i pazienti Quando tuttavia le normali quantità di insulina non sono in grado di trasportare il glucosio all’interno delle cellule, siamo in presenza di una insulinoresistenza. In altre parole, le cellule rifiutano l’attività dell’insulina e il glucosio non può penetrare nelle cellule. Poiché in questo caso la quantità di glucosio accolto nelle cellule è minore, il livello di glucosio nel sangue (glicemia) aumenta. Il nostro organismo registra questa situazione e il pancreas viene stimolato a produrre più insulina per abbassare il livello glicemico. Una maggiore produzione di insulina, a sua volta, determina un aumento del senso di fame. Questo circolo vizioso, prima o poi, determina un peso corporeo eccessivo e una percentuale di grasso corporeo troppo elevata. La causa dell’insulinoresistenza può risiedere in una predisposizione genetica. Tuttavia, l’insulinoresistenza viene causata anche da fattori che noi stessi siamo in grado di controllare: tramite il peso corporeo, e in particolare il grasso addominale, e il cosiddetto grado di forma fisica. Quando ormai il «pancione» si è formato, diviene molto più difficile aumentare l’attività fisica, poiché a questo punto, i cuscinetti di grasso fungono da freno al movimento. La mancanza di attività fisica insieme a un persistente regime alimentare troppo abbondante a questo punto agiscono rinforzandosi a vicenda nel loro effetto sfavorevole sull’organismo. «La sindrome metabolica» 9 Come si sviluppa la sindrome metabolica? Quattro fasi fino all’infarto miocardico Fase I: A causa della mancanza di attività fisica da una parte e dell’apporto di troppe calorie dall’altra si crea un bilancio calorico positivo: ciò significa che vengono assunte più calorie di quante se ne consumino. Si verifica quindi un aumento del peso. Questi chili di troppo si accumulano sotto forma di grasso di deposito nella regione addominale come grasso addominale. Questi depositi di grasso hanno un’azione particolarmente sfavorevole quando si trovano nel cavo addominale e tra gli organi interni. Questo grasso addominale interno, detto anche «tessuto adiposo viscerale» – è molto attivo dal punto di vista metabolico. Esso interferisce con il metabolismo dei grassi e dei carboidrati (metabolismo degli zuccheri). Fase II: Quando questa situazione persiste per un periodo di tempo prolungato, gradualmente la sensibilità delle cellule verso l’ormone insulina diminuisce. Quando la sensibilità verso l’insulina diminuisce, meno glucosio viene accolto all’interno delle cellule, e da ciò consegue che la concentrazione di glucosio nel sangue resta troppo elevata. In queste condizioni, si può sviluppare un diabete mellito di tipo 2. Inoltre, a causa della mancanza di attività fisica, aumenta la pressione arteriosa. Fase III: Come conseguenza a lungo termine di una pressione arteriosa troppo alta si verifica un danno a carico delle pareti interne dei grossi vasi sanguigni. Questo danno vascolare, insieme a una concentrazione troppo elevata dei grassi nel sangue porta alla deposizione di grassi nella parete dei vasi. Si determina così lo sviluppo dell’aterosclerosi. Le arterie si presentano ristrette. 10 Guida per i pazienti Fase IV: Quando un grosso vaso nel territorio dei vasi coronarici è colpito dall’aterosclerosi, si verifica un infarto miocardico. Se la stessa cosa si manifesta nell’ambito delle arterie cerebrali, vi è il rischio di ictus cerebrale. Nel caso di un’occlusione dei vasi sanguigni della retina dell’occhio, vi è il rischio di andare incontro a cecità. Un danno renale compare quando nei vasi deputati ai reni si verificano alterazioni di tipo aterosclerotico con conseguente diminuzione dell’irrorazione dei reni. «La sindrome metabolica» 11 Anche il cosiddetto piede diabetico, come conseguenza del diabete e dei disturbi della circolazione negli arti a causa di vasi aterosclerotici (detta malattia delle vetrine o anche arteriopatia obliterante periferica), può essere una complicanza a lungo termine di questa malattia. 12 Guida per i pazienti Frequenza della sindrome metabolica Il rapido aumento della comparsa di eccesso di peso e di obesità, in via di incremento anche in età giovane, determina una maggiore frequenza della sindrome metabolica. La sindrome metabolica si sta diffondendo, con l’aumento di un sempre maggiore benessere, persino in aree geografiche nelle quali in realtà, per tradizione, predominano un’alimentazione sana e un sano stile di vita, come per esempio in Grecia o in Francia. Le conseguenze sulla società sono notevolissime. Un europeo su sei, e in alcuni paesi europei perfino uno su tre, soffrono di questo quadro patologico. Tutti i segni caratteristici sono strettamente correlati al massiccio eccesso di peso (obesità) e spesso trapassano nel diabete mellito. Con la presenza della sindrome metabolica sono correlati sia un aumento della mortalità a causa di malattie cardiovascolari, sia anche un aumento della mortalità complessiva. Motivo sufficiente per combatterla! «La sindrome metabolica» 13 Chi è maggiormente a rischio? La distribuzione del grasso condiziona il rischio cardiovascolare Il segno principale della sindrome metabolica, il grasso addominale, è facilmente riconoscibile e ciascuno può facilmente misurarlo su sé stesso. Le persone con eccesso di peso, nelle quali i chili di troppo si sono accumulati nella regione addominale (grasso prevalentemente addominale, detto anche grasso del tronco) sono nettamente più a rischio rispetto a quelle nelle quali i cuscinetti di grasso si depositano sui fianchi e sui glutei. Tipo mela o tipo pera? La sede del deposito di grasso è determinante per il rischio. I depositi di grasso prevalentemente localizzati sui fianchi sono meno pericolosi dei depositi di grasso a prevalente sede addominale. Tipo pera (tipo prevalentemente femminile) Questo modello di distribuzione del grasso si trova prevalentemente nella donna biologicamente più giovane. Nel tipo a pera (obesità periferica), la distribuzione del grasso ha un effetto solo lievemente maggiore sulle malattie vascolari e sui disturbi metabolici rispetto alle persone normopeso. Ne sono interessate all’incirca l’85% di tutte le donne con eccesso di peso. Nelle donne, i depositi di grasso si trovano prevalentemente localizzati nella regione dei glutei e sulle cosce. 14 Guida per i pazienti Nelle persone con questo tipo di distribuzione del grasso si riscontrano spesso calcoli biliari e malattie degenerative articolari come l’artrosi. Tipo mela (tipo prevalentemente maschile) Questo modello di distribuzione del grasso si trova prevalentemente negli uomini e nelle donne biologicamente più anziane. L’aumento della circonferenza addominale (tipo mela) costituisce sempre un segnale d’allarme, poiché in questo caso, intorno agli organi interni si è depositato del grasso (grasso intra-addominale). Questo grasso rappresenta uno dei fattori di rischio principali per il cuore, poiché lo sviluppo delle malattie cardiovascolari viene particolarmente favorito dall’eccesso di peso a prevalente sede addominale del tipo mela. Fanno parte del tipo mela (obesità addominale) circa l’80% degli uomini con eccesso di peso, poiché gli uomini tendono di più a depositare il grasso intorno all’addome. Le persone con questo modello di distribuzione del grasso sono più predisposte alle malattie condizionate dallo stress, alle depressioni e alle malattie cardiovascolari di origine metabolica. Quindi, per il rischio cardiovascolare è meno decisiva l’entità dell’eccesso di peso, ma piuttosto il modello di distribuzione del grasso. La «forma a mela» è più pericolosa della «forma a pera». 15 «La sindrome metabolica» I quadri patologici coinvolti Esiste una serie di fattori di rischio che sono coinvolti nello sviluppo della sindrome metabolica e che si possono distinguere in fattori di rischio che sono influenzabili e altri che non sono influenzabili e quindi sono immodificabili. Fattori di rischio che non possono essere influenzati zati Fattori di rischio che possono essere influen- Sovrappeso Età Metabolismo lipido Sesso Aterosclerosi Ipertensione arteriosa Diabete mellito Fattori ereditari Grassi sfavorevoli nel sangue Ipertensione arteriosa Diabete mellito Eccesso di peso Aumento della coagulabilità del sangue Mancanza di attività fisica Quindi, chiunque ne sia colpito, può da sé stesso ridurre il proprio rischio agendo di conseguenza. Tuttavia, se questi fattori di rischio compaiono contemporaneamente, essi agiscono rinforzandosi a vicenda. Come conseguenza, può comparire l’aterosclerosi che può condurre all’ictus cerebrale e all’infarto miocardico. 16 Guida per i pazienti 1. Eccesso di peso e mancanza di attività fisica Studi clinici hanno dimostrato che i paesi con il maggiore tasso di cittadini con grave eccesso di peso presentano anche in misura molto ridotta dei percorsi da compiere attivamente. Nella grafica, la curva rossa evidenzia la percentuale di cittadini obesi, la curva nera la misura di attività fisica svolta percorrendo dei brevi tratti a piedi. Più attiva è la popolazione, meno frequente è l’eccesso di peso. Percorsi svolti compiendo attività fisica ed eccesso di peso 30 70 25 60 50 20 40 15 30 10 20 n n Svizzera Paesi Bassi Spagna Svezia Germania Finlandia Danimarca Francia Irlanda 0 Canada 0 Australia 10 USA 5 Frequenza dell’eccesso di peso (%) Frequenza relativa dei percorsi svolti compiendo attività fisica* * Quota (percentuale) dei percorsi svolti a piedi, in bicicletta o con mezzi pubblici su tutti i percorsi (percorso per andare a lavorare, a fare la spesa ecc.) Fonte: David R. Bassett, Jr. et al: Walking, Cycling, and Obesity Rates in Europe, North America, and Australia; Journal of Physical Activity and Health, 2008, 5, 795 – 814 17 «La sindrome metabolica» Come eccesso di peso si considera un peso corporeo che, in riferimento all’altezza o alla superficie corporea, si trova al di sopra della norma. Quindi l’eccesso di peso è un peso troppo elevato in relazione all’altezza. Diagnostica Diagnosi Per la diagnosi dell’eccesso di peso ci si avvale spesso del cosiddetto BMI (Body-Mass-Index o indice di massa corporea). Body-Mass-Index Il Body-Mass-Index (BMI) è un indice di valutazione del peso corporeo e si calcola a partire dalla massa, divisa per l’altezza corporea al quadrato, secondo la seguente formula: Peso corporeo (in kg) BMI = Altezza (in m)2 Valutazione media del BMI Deficit di peso Normopeso Sovrappeso Obesità BMI inferiore a 18.5 18.5– 24.9 25– 29.9 maggiore di 30 18 Guida per i pazienti Il BMI ottimale, in relazione all'età, può tuttavia anche essere un po' più alto. Circonferenza addominale Normale Pera Mela Circonferenza addominale La misurazione della circonferenza addominale permette una valutazione affidabile della quantità di grasso addominale, che svolge un importante ruolo nella determinazione del rischio per la salute. Soprattutto qualora lei sia in eccesso di peso, con l’ausilio di questa misura sarà possibile stabilire se sia esposto a rischi per la salute. Per determinare la circonferenza addominale, si misura il girovita. A questo scopo, si pone il metro da sarto tra il margine inferiore dell’arcata costale e l’osso dell’anca. Nelle varie popolazioni, si considerano diversi valori soglia per la circonferenza addominale. Negli USA, il limite superiore della circonferenza addominale per gli uomini è di 102 cm, per le donne 88 cm. 19 «La sindrome metabolica» In Svizzera, valgono i seguenti valori soglia: Donne Uomini Valori ottimali < _ 80 cm < _ 94 cm Prudenza < _ 88 cm < _ 102 cm Pericolo > 88 cm > 102 cm L’importanza dell’eccesso di peso Un peso corporeo troppo elevato è un fattore di rischio considerevole per lo sviluppo dei disturbi del metabolismo lipidico, del diabete mellito, dell’ipertensione arteriosa, dell’artrosi, della gotta e dei calcoli biliari. A causa della sindrome metabolica, nelle persone con eccesso di peso si verifica più spesso la cardiopatia coronarica tramite alterazioni aterosclerotiche dei vasi coronarici, l’infarto miocardico e l’ictus cerebrale. Anche la frequenza delle malattie cancerose della colecisti, delle ghiandole mammarie, dell’utero, delle ovaie, dell’intestino e della prostata è maggiore nelle persone sovrappeso. L’eccesso di peso si sviluppa prevalentemente nell’età adulta, a causa della diminuzione dell’attività fisica, a parità di apporto calorico elevato e superiore rispetto al fabbisogno. L’eccesso di peso per le articolazioni è dannoso (artrosi), per i vasi sanguigni invece è pericoloso, a causa dei fattori di rischio correlati con l’eccesso di peso. 20 Guida per i pazienti Trattamento Terapia non farmacologica – come posso io stesso contribuire a ridurre il peso? L’attività fisica è la chiave del successo Il metodo più sano per smaltire peso è l’aumento dell’attività fisica. Come su una bilancia, da un lato devono essere consumate più calorie sotto forma di movimento, rispetto a quelle che dall’altro lato si aggiungo con l’alimentazione. Consumando più calorie rispetto a quelle introdotte, il bilancio energetico diventa negativo. Consumo energetico orario (kcal/h) per attività scelte e tipi di sport, in relazione al peso corporeo Peso corporeo in kg 60 80 100 150 Consumo energetico in kcal/h durante: Cammino lento (3km/h) Cammino veloce (6.5km/h) Lavoro domestico Giardinaggio Ballo Cammino in bicicletta (15km/h) Jogging (10km/h) Tennis Nuoto lento Escursione in montagna Sci di fondo 150 300 150 250 200 300 450 300 300 300 450 180 360 180 300 240 360 550 360 360 360 550 230 450 230 380 300 450 700 450 450 450 700 300 600 300 500 400 600 900 600 600 600 900 Sec. Hauner D. et al. Leichter durchs Leben. Ratgeber für Übergewichtige, Stuttgart, Trias Thieme Hippokrates Enke 1996 und Berg A. et al. Rund um die Gesundheit, Heidelberg, Umschau Verlag, 1998 Con questo aumento del consumo energetico non solo è possibile ridurre il peso eccessivo, ma a lungo andare anche stabilizzare il peso normale raggiunto. «La sindrome metabolica» 21 Terapia farmacologica dell’estremo eccesso di peso Nel caso di un Body-Mass-Index che supera 30, si parla di obesità. Di regola, l’impiego di farmaci viene preso in considerazione soltanto quando altre misure non hanno mostrato il successo desiderato, quando il BMI supera 30, quando sono presenti alcune malattie concomitanti. La terapia farmacologica può essere presa in considerazione anche come adiuvante per le misure dietetiche e per la terapia comportamentale. A questo scopo, occorre garantire un controllo medico. Interventi chirurgici nell’estremo eccesso di peso Le opzioni chirurgiche si possono prendere in considerazione negli adulti con obesità estrema (indice di massa corporea [BMI] maggiore di 40) che non rispondono ad altre forme di terapia o nei pazienti con BMI oltre 35, quando coesistano gravi fenomeni concomitanti. Vengono impiegati diversi procedimenti con lo scopo di ridurre il volume dello stomaco (per es. il bendaggio gastrico) o di diminuire l’assorbimento delle sostanze nutritive nell’intestino tenue. 22 Guida per i pazienti 2. Valori sfavorevoli dei grassi nel sangue Per grassi (lipidi) nel sangue si intendono generalmente il colesterolo e i trigliceridi. Entrambi nell’organismo svolgono importanti funzioni e sono innocui quando le loro concentrazioni si trovano nell’ambito della normalità. Colesterolo «buono» e «cattivo» Esistono due diversi tipi di colesterolo. Il colesterolo LDL (Low-Density lipoprotein, «colesterolo cattivo») trasporta il colesterolo dal fegato ai vasi, dove viene depositato e favorisce considerevolmente lo sviluppo dell’aterosclerosi. Il colesterolo HDL (High-Density lipoprotein, «colesterolo buono») trasporta il colesterolo dai vasi al fegato. Pertanto, un elevato livello di colesterolo HDL è correlato a un minore rischio di aterosclerosi. Trigliceridi Anche i trigliceridi sono indispensabili per la nostra sopravvivenza, poiché essi formano il grasso di deposito, che rappresenta un’importante riserva di energia. Inoltre funge da imbottitura per gli organi di importanza vitale come i reni e da isolante dell’organismo verso il freddo. Tuttavia, una concentrazione troppo elevata del colesterolo e dei trigliceridi nel sangue può contribuire allo sviluppo dell’aterosclerosi. I valori troppo elevati dei grassi nel sangue possono avere la loro origine in fattori ereditari, così come anche nello stile di vita. Per mantenersi sani è importante mantenere le particelle LDL e anche i trigliceridi nell’ambito della normalità. Questo scopo può essere raggiunto con un’alimentazione sana e con l’attività fisica. Se queste misure falliscono, occorre, in caso di grave rischio, iniziare un trattamento farmacologico. Inoltre, è consigliabile mantenere le particelle HDL ai livelli più alti possibili, cosa che può essere raggiunta soprattutto con l’attività fisica e con lo sport. Un elevato valore HDL è considerato un fattore di rischio inverso, riducendo quindi il rischio per le malattie cardiovascolari. Tuttavia, è consigliabile che il colesterolo LDL sia il più basso possibile e in relazione al rischio personale. 23 «La sindrome metabolica» Valori normali e di riferimento (obiettivi terapeutici) Colesterolo totale Colesterolo LDL Colesterolo HDL Trigliceridi Persone sane Con fattori di rischio* < 250 mg/dl < 6.5 mmol/l < 160 mg/dl < 4.1 mmol/l < 200 mg/dl < 5.0 mmol/l < 100 mg/dl < 2.6 mmol/l (ancora più basso in caso di rischio molto elevato) > 40 mg/dl > 1.0 mmol/l < 200 mg/dl < 1.7 mmol/l > 40 mg/dl > 1.0 mmol/l < 200 mg/dl < 2.3 mmol/l * Diabete, malattie cardiovascolari, infarto miocardico o ictus cerebrale Diagnostica Diagnosi La diagnosi di valori abnormi dei grassi nel sangue viene stabilita in base alla loro determinazione nel sangue. Prima del prelievo di sangue, le persone dovrebbero rimanere digiune per 10 –12 ore. Se i valori nel sangue risultano elevati, questa misura dovrà essere confermata con un secondo prelievo di sangue. 24 Guida per i pazienti Trattamento Terapia non farmacologica – cosa posso fare io stesso contro i valori elevati dei grassi nel sangue? L’aumento dell’attività fisica, un’alimentazione sana e la ricerca del peso normale sono i fattori che lei stesso quale diretto interessato può modificare per avere un effetto positivo sui valori dei grassi nel sangue. Terapia farmacologica dei valori troppo elevati dei grassi nel sangue Per il trattamento farmacologico dei valori abnormi dei grassi nel sangue si impiegano prevalentemente farmaci che abbassano il colesterolo «cattivo» (colesterolo LDL). Questi cosiddetti CSE-bloccanti (inibitori della sintesi del colesterolo) del tipo delle statine riducono il colesterolo LDL, inibendone la neoformazione da parte del fegato e favorendone la degradazione. Informazioni per i pazienti Meglio informati sul colesterolo e sugli altri lipidi nel sangue Può trovare informazioni più approfondite su questo argomento nella guida per i pazienti di Mepha «Meglio informati sul colesteQuelli con l’arcobaleno rolo e sugli altri lipidi nel sangue», disponibile gratuitamente presso Mepha Pharma SA (www.mepha.ch). 25 «La sindrome metabolica» 3. Ipertensione arteriosa Nelle persone con eccesso di peso, l’ipertensione si verifica con frequenza all’incirca 4 volte maggiore rispetto alla frequenza nelle persone normopeso. Se la circonferenza della vita è nei valori superiori, l’ipertensione è addirittura 6 volte più frequente. Nei paesi occidentali industrializzati, l’eccesso di peso è la causa più frequente per lo sviluppo dell’ipertensione arteriosa. Diagnostica Diagnosi La diagnosi viene stabilita controllando regolarmente i valori della pressione arteriosa. Quando la pressione arteriosa è stabilmente a livelli troppo alti, si parla di ipertensione arteriosa. Quali valori indicativi valgono: Pressione arteriosa in generale Diabete Pazienti con malattie renali <140/90 mmHg <140/80– 85 mmHg <130/80 mmHg Valutazione dell’ipertensione (adulti > _ 18 Jahre) Classi di pressione arteriosa (mmHg) Classe PA ottimale PA normale PA normale alta Ipertensione di 1° grado (lieve) Ipertensione di 2° grado (moderata) Ipertensione di 3° grado (grave) sistolica < 120 < 120–129 e/o 130–139 e/o 140–159 e/o 160–179 e/o > _ 180 e/o diastolica < 80 80– 84 85– 89 90– 99 100–109 > _ 110 Secondo le linee guida della Società Svizzera d’Ipertensione, si distinguono, per le persone con età superiore ai 18 anni, le classi di pressione arteriosa elencate nella lista accanto. L’ipertensione stessa, a sua volta, è in diretta correlazione con la comparsa della sindrome metabolica, poiché quasi tutti i pazienti con questo quadro patologico sono anche affetti da ipertensione arteriosa. 26 Guida per i pazienti Trattamento Terapia non farmacologica – come posso io stesso contribuire a ridurre la pressione arteriosa? Quando la pressione arteriosa si colloca nella zona limite fino a 140/90 mmHg, non è ancora necessario assumere farmaci. In questo ambito, si cerca di abbassare la pressione arteriosa con misure non farmacologiche, migliorando lo stile di vita. Le seguenti misure sono utili: n astinenza dal fumo n limitazione del consumo di alcolici n alimentazione «povera di sale», ricca di frutta e verdura, prodotti integrali, pochi alimenti di origine animale n allenamento fisico: camminare, correre, andare in bicicletta, nuotare, sci di fondo ecc. n controllo del peso corporeo (Per ogni chilogrammo di peso in meno, la pressione arteriosa si abbassa di 1– 2 mmHg. Questo abbassamento della pressione è indipendente dal peso normale.) n esercizi di rilassamento possono avere un effetto positivo ipotensivo, come per esempio il training autogeno, lo yoga o il rilassamento muscolare progressivo secondo Jacobsen Se la pressione arteriosa è superiore a 140/90 mmHg, di regola, si cercherà di abbassare la pressione arteriosa ricorrendo a farmaci. 27 «La sindrome metabolica» Terapia farmacologica dell’ipertensione arteriosa Sono a disposizione i seguenti gruppi di farmaci: Farmaci ipotensivi senza effetti sul metabolismo Farmaci ipotensivi che interferiscono con il metabolismo – ACE-inibitori – Antagonisti dell’angiotensina II – Calcioantagonisti – Diuretici – Betabloccanti Per la terapia farmacologica dell’ipertensione arteriosa nel contesto della sindrome metabolica è importante scegliere i farmaci tra quelle classi che abbiano meno influenza possibile sul metabolismo dei grassi e del glucosio (zucchero). Gli ACE-inibitori, gli antagonisti dell’angiotensina II ed i calcioantagonisti sono considerati metabolicamente neutri, e ciò significa che questi gruppi di farmaci non danno origine a un aumento del peso corporeo. Alcuni diuretici e betabloccanti possono svolgere un’azione negativa sul metabolismo del glucosio e quindi peggiorano ulteriormente la situazione metabolica. Per questo motivo, questi due gruppi di farmaci dovrebbero essere impiegati come opzioni alternative nella terapia dell’ipertensione, a meno che non vi siano altri motivi che lo controindichino. Guida per i pazienti Meglio informati sull’ipertensione arteriosa Può trovare informazioni più approfondite su questo argomento nella guida per i pazienti di Mepha «Meglio informati sull’iperQuelli con l’arcobaleno tensione arteriosa», disponibile gratuitamente presso Mepha Pharma SA (www.mepha.ch). 28 Guida per i pazienti 4. L’insulinoresistenza o il diabete di tipo 2 L’ormone endogeno insulina è d’importanza vitale e non può essere sostituito. È l’unico ormone e allo stesso tempo rappresenta l’unica possibilità per abbassare il glucosio nel sangue. L’insulina trasporta lo zucchero (glucosio) all’interno delle cellule muscolari e nelle cellule epatiche, dove le molecole di glucosio vengono accumulate sotto forma di una sostanza di deposito, il glicogeno, fino al momento in cui saranno di nuovo necessarie per mettere a disposizione energia. Grazie a questo meccanismo, la concentrazione di glucosio nel sangue, nella persona sana, oscilla sempre entro un ambito molto ristretto. Dopo il pasto aumenta, quindi si libera insulina, per cui il glucosio viene accolto nelle cellule e la concentrazione di glucosio nel sangue si riduce nuovamente. Inoltre, l’insulina inibisce la neoformazione endogena del glucosio nel fegato (ciò viene definito neoglucogenesi) e fa sì che l’organismo possa immagazzinare dei depositi di energia sotto forma di grasso e di amido. Quando sussiste una insulinoresistenza, l’insulina è sì a disposizione, ma non può essere accolta in misura sufficiente, insieme al glucosio, all’interno delle cellule. Il motivo è una ridotta sensibilità del tessuto (principalmente il muscolo, il fegato e il tessuto adiposo) verso l’ormone insulina. Questa ridotta sensibilità delle cellule dell’organismo verso l’insulina ne compromette massicciamente l’efficacia e come conseguenza, poiché il livello di glucosio nel sangue è eccessivo, il pancreas produce una quantità maggiore d’insulina. L’insulinoresistenza è considerata uno stadio precoce del diabete mellito. Questo sovraccarico cronico del pancreas infine porta all’esaurimento e alla completa perdita della funzione. A questo punto, il pancreas non produce più insulina. «La sindrome metabolica» 29 Diagnostica Diagnosi La diagnosi di diabete mellito viene stabilita quando la glicemia misurata a digiuno nel plasma è superiore a 7.0 mmol/l. Un diabete può essere presente anche se viene misurata, in un momento qualsiasi durante la giornata o dopo un test di tolleranza al glucosio orale (OGGT), una concentrazione di glucosio nel sangue superiore a 11.1 mmol/l. In caso di valori non chiari è necessaria una seconda misurazione per stabilire la diagnosi. Il diabete può essere constatato anche sulla base di un valore elevato di HbA1c di 6.5%. Trattamento Terapia non farmacologica – cosa posso fare io stesso per contribuire ad abbassare la glicemia? Una considerevole parte nella terapia del diabete mellito spetta all’iniziativa propria del paziente. Le misure terapeutiche di base, che vengono messe in atto prima di una terapia farmacologica in tutti i casi in cui è possibile, sono: n informazione e addestramento n aumento dell’attività fisica con lo scopo di ridurre il peso corporeo n alimentazione adatta per il diabete n astinenza dal fumo Un ruolo chiave è svolto in particolare dalla riduzione del peso corporeo e dall’attività fisica. Una diminuzione del peso corporeo diminuisce il fabbisogno d’insulina, fino al punto tale che nelle forme precoci del diabete di tipo 2, una riduzione del peso può rendere superflua una terapia farmacologia o almeno può ritardarla. Durante l’attività fisica, il trasporto insulino-dipendente delle molecole di glucosio all’interno delle cellule funziona meglio, per cui anche lo sport può essere impiegato come misura mirata per abbassare il livello del glucosio nel sangue. 30 Guida per i pazienti Terapia farmacologica del diabete Per la terapia farmacologica del diabete è disponibile tutta una serie di gruppi di farmaci per abbassare il livello glicemico. Il presupposto per l’impiego di questi farmaci è l’esistenza di un pancreas ancora funzionale. Del gruppo che stimola il pancreas a una maggiore secrezione d’insulina, fanno parte, per es.: Sulfoniluree (glibenclamide, glimepiride, gliclazide ecc.) – Agiscono sul pancreas e ne stimolano la secrezione insulinica – Non hanno alcun effetto sul metabolismo dei grassi – Possono favorire un aumento del peso corporeo Analoghi delle sulfoniluree (glinidi) (repaglinide, nateglinide) – Agiscono sul pancreas e ne stimolano la secrezione insulinica – Devono essere assunti immediatamente prima dei pasti (altrimenti vi è il rischio d’ipoglicemia) Gliptine (inibitori del DPP-4) – Rinforzano l’effetto degli ormoni peptidici endogeni che agiscono abbassando la glicemia Guida per i pazienti Meglio informati sul diabete Può trovare informazioni più approfondite su questo argomento nella guida per i pazienti di Mepha «Meglio informati sul Quelli con l’arcobaleno diabete», disponibile gratuitamente presso Mepha Pharma SA (www.mepha.ch). «La sindrome metabolica» 31 Gli analoghi GLP-1 rappresentano nuovi principi attivi, anch’essi impiegati nel diabete di tipo 2. Il loro principale vantaggio consiste nella loro tendenza a ridurre il peso. Tuttavia, vanno somministrati per iniezione sottocutanea. Esistono tuttavia anche dei gruppi di principi attivi la cui azione non si basa su una stimolazione del pancreas. Ne fanno parte per es.: Metformina – La metformina abbassa la glicemia e migliora l’insulinoresistenza (rinforza l’effetto dell’insulina endogena) – La glicemia si abbassa sia a digiuno sia dopo i pasti – La sensazione di fame diminuisce, si verifica una riduzione del peso – Miglioramento del profilo dei grassi nel sangue Glitazoni (rosiglitazone, pioglitazone) – Definiti anche «insulinosensibilizzanti» – Rendono le cellule più sensibili all’azione dell’insulina presente (endogena e iniettata) – Abbassano l’insulinoresistenza e con ciò il fabbisogno dell’organismo d’insulina; la glicemia si abbassa, sia a digiuno sia dopo i pasti – Si verifica più raramente l’ipoglicemia – Potrebbe causare aumento del peso Inibitori dell’alfa-glucosidasi (acarbose, miglitol) – Inibizione dell’enzima necessario per la trasformazione dell’amido in glucosio nell’intestino; pertanto, viene assorbito meno glucosio Inibitori dell'SGLT2 – Inibiscono il riassorbimento del glucosio nel rene e quindi determinano un aumento dell'escrezione del glucosio con le urine – La glicemia si abbassa – Possono causare perdita di peso 32 Guida per i pazienti Opzioni terapeutiche Ciascuna delle singole componenti della sindrome metabolica deve avere il suo trattamento mirato. Gli importanti obiettivi terapeutici sono la normalizzazione del peso corporeo, del metabolismo dei grassi e l’abbassamento della pressione arteriosa. Ciò significa: Contro l’eccesso di peso Contro i valori sfavorevoli dei grassi nel sangue Trattamento del diabete di tipo 2 Ipertensione arteriosa attività fisica o in casi eccezionali, farmaci attività fisica, riduzione del peso, dieta povera di grassi, farmaci adeguati (cosiddetti ipolipemizzanti) attività fisica, riduzione del peso, farmaci ipoglicemizzanti, eventualmente insulina attività fisica, riduzione del peso, farmaci adeguati (cosiddetti antipertensivi) Ridurre il peso in modo duraturo Non seguire delle diete «lampo», ma cambiare i principi dell’alimentazione passando a una dieta mista, ricca di fibre, a contenuto energetico ridotto. È consigliabile soprattutto che contenga meno alimenti ricchi di zuccheri e di amido, come i prodotti della farina bianca e i prodotti da forno. In cambio, dovrebbe contenere più grassi sani e proteine: le proteine si trovano nei derivati magri del latte e nella carne magra, come anche nei legumi. I grassi sani, cosiddetti acidi grassi insaturi, (acidi grassi omega-3) sono forniti principalmente dagli oli vegetali (olio d’oliva e di colza), nonché dalle noci, dallo sgombro, dall’aringa e dal salmone. La densità energetica si abbassa quando, con tutti i pasti, viene consumata una quantità abbondante di verdure o di insalata. È importante anche un ritmo regolare dei pasti, senza mangiare ogni tanto qualcosa tra i pasti. «La sindrome metabolica» 33 Attività fisica regolare Sono particolarmente adatti il camminare velocemente, il nuoto e l’andare in bicicletta. Ma non va dimenticato neanche l’allenamento della forza. In questo modo, la muscolatura viene ricostruita, l’efficacia dell’insulina migliora e il consumo di energia aumenta a riposo, poiché la muscolatura stessa necessita di molta energia. Smettere di fumare La rinuncia al fumo ha un effetto doppiamente positivo, poiché il fumo danneggia i vasi. 34 Guida per i pazienti Si richiede iniziativa propria! Conservi la sua gioia di vivere, mantenendo in equilibrio il corpo e l’anima, la tensione e la distensione. Come contrappeso ai momenti pieni di stress della vita lavorativa quotidiana, si crei delle isole di distensione e di tranquillità. n n n n n Dorma a sufficienza Usi gli intervalli per rilassarsi o per lasciare il suo posto di lavoro Stabilisca dei momenti che dedicherà soltanto a se stesso Eviti, tutte le volte che è possibile, di agitarsi e impari, con metodi adeguati, a ridurre lo stress Cerchi di ritrovare la gioia di tenersi in forma facendo del moto e gioisca dell’attività fisica all’aria aperta Per quanto appaiano complicate le interconnessioni dei fattori di rischio, tanto più semplice è la raccomandazione più importante per combattere questo disturbo complesso. Uno stile di vita distensivo e un’attività fisica regolare (a seconda dell’età e delle condizioni fisiche lo sport o anche la passeggiata) sono i rimedi migliori e più naturali per agire positivamente su quasi tutte le componenti della sindrome metabolica. Un duraturo cambiamento dello stile di vita è pertanto un aspetto centrale della terapia, per ridurre a lungo termine il rischio delle malattie cardiovascolari. «La sindrome metabolica» 35 La sindrome metabolica nei bambini Cambiare rotta in tempo, poiché la prevenzione è meglio di qualsiasi terapia L’eccesso di peso nei bambini e negli adolescenti sta diventando un problema sempre più frequente. In Svizzera circa il 18% dei bambini tra i 6 e i 12 anni sono sovrappeso e un ulteriore 4% è estremamente sovrappeso (obeso). Accanto a una predisposizione genetica, di ciò è responsabile, proprio come negli adulti, il consumo di alimenti ricchi di calorie con elevato contenuto di grassi e di zuccheri e bassa percentuale di fibre alimentari insieme a un’insufficiente attività fisica. Più è elevato il BMI e l’età del bambino, tanto maggiore è la probabilità che il bambino anche nell’età adulta sarà stabilmente sovrappeso. 36 Guida per i pazienti Percentuale di bambini con eccesso di peso per livello scolastico, provenienza e sesso dal 1979/1980 40 35 30 25 20 15 10 5 0 Ragazzi Ragazze Svizzera Ragazzi Ragazze Paesi esteri Scuola materna (1a classe) Ragazzi Ragazze Svizzera Ragazzi Ragazze Paesi esteri Classi inferiori (3a classe) Per la Svizzera sono disponibili dati provenienti da Basilea (Ufficio statistico Basilea-Città). A Basilea-Città, la percentuale dei bambini e adolescenti classificati come con eccesso di peso è aumentata continuamente nei decenni appena trascorsi su tutti i livelli scolastici. Salta agli occhi il fatto che – su tutti i livelli – e indipendentemente dal sesso, i bambini e gli adolescenti stranieri soffrono nettamente più spesso di eccesso di peso rispetto ai loro compagni svizzeri. 37 «La sindrome metabolica» n 1979 /1980 n 1989 /1990 n 1999 / 2000 n 2007 / 2008 Ragazzi Ragazze Svizzera Ragazzi Ragazze Paesi esteri Classi superiori (9a classe) 38 Guida per i pazienti I bambini oggi in sovrappeso sono i diabetici e le vittime dell’infarto miocardico del domani Nei bambini e negli adolescenti, l’eccesso di peso non ha soltanto conseguenze sulla salute, ma anche conseguenze psichiche negative come una compromissione dell’autostima e un disturbo dell’immagine corporea. Anche la cosiddetta sindrome dell’apnea notturna si verifica con maggiore frequenza nei bambini con eccesso di peso. Questi bambini russano in maniera appariscente e durante il sonno presentano fasi di arresto del respiro di durata varia. Inoltre, un eccessivo peso corporeo nel periodo dell’accrescimento determina problemi di tipo ortopedico. Cosa fare contro l’eccesso di peso nei bambini? Sono responsabili di questo sviluppo, oltre alla predisposizione genetica, documentata effettivamente con studi sui gemelli e su casi di adozione, le errate abitudini alimentari e la diminuzione dell’attività fisica, associata a un aumento del consumo di televisione e degli altri media. La gioia dell’attività fisica e le abitudini alimentari vengono trasmessi in modo maggiormente determinante dalla famiglia. Gli studi dimostrano che i bambini che vedono di meno la televisione sono statisticamente più magri di quelli che la guardano di più. «La sindrome metabolica» 39 Per la prevenzione dell’obesità a causa di una errata alimentazione in età infantile, sono state collaudate alcune poche regole di alimentazione. 1. Non imporre mai ai bambini di mangiare, in particolare quando sono ammalati. I pasti regolari sono desiderabili, ma non sempre è possibile forzarli. 2. Al mattino, è consigliabile svegliare i bambini abbastanza presto per consentire loro di prendere una piccola colazione. Dovrebbero almeno prendere al mattino una bevanda calda. Una colazione ben digeribile è per es. formata da cereali con alcune cucchiaiate di fiocchi d’avena, con yogurt, latte, frutta, noci. 3. Del pane per l’intervallo di mezza mattina con un’imbottitura senza grassi, ma con un pò di frutta, o una carota e qualcosa da bere sono importanti. 4. Prima e dopo il pranzo, il bambino deve avere un po’ di tranquillità perché si rilassi. 5. Avere cura che il bambino mastichi con tranquillità e a sufficienza. 6. Non riempire il piatto, ma mettere una piccola porzione sul piatto e dare un supplemento quando la prima porzione è stata mangiata. 7. Solo quando il pasto principale è veramente finito, si possono permettere dei dolci. 8. Per un pasto intermedio al pomeriggio sono ideali la frutta, lo yogurt, il pane, le verdure crude, i fiocchi d’avena. 9. La cena andrebbe assunta molto tempo prima di andare a letto. 10. Non è necessario che i bambini tutti i giorni debbano avere tutte le sostante nutritive, è importante un corretto bilancio alimentare in un periodo di tempo prolungato. 40 Guida per i pazienti Sono a rischio? Il test sviluppato nel 1986 e aggiornato nel 1995 si basa sui risultati dello studio PROCAM. Lo studio prospettico cardiovascolare di Münster, svolto a partire dal 1978, è l’analisi più vasta rivolta alla popolazione europea per indagare sulle cause dell’infarto miocardico. Il test stabilisce il rischio personale di andare incontro a un infarto miocardico nei successivi 10 anni. Il test PROCAM veloce n il test rapido per determinare il rischio di infarto miocardico n non è necessario un esame del sangue n per le donne tra i 45 ed i 65 anni n per gli uomini tra i 35 ed i 65 anni n dal test risulta se è consigliabile consultare un medico per farsi visitare in maniera più approfondita Tutte le guide Mepha sono disponibili al sito www.mepha.ch Per scandire il «QR-Code» con lo smartphone occorre un’applicazione scaricabile per esempio nell’App Store alla voce «Scan» o «QR». Stato dell’informazione: aprile 2015 Quelli con l’arcobaleno 225104-191501 Mepha Pharma SA www.mepha.ch