LIMITI DI FUNZIONI E CONTINUITÀ
Μ….
ο‚· SUCCESSIONI TEST οƒ  Siano 𝐴 βŠ‚ ℝ e π‘₯0 ∈ ℝ
Diciamo che {π‘₯𝑛 } è una successione test per π‘₯0 in A
π‘₯𝑛 ∈ 𝐴 per ogni n, π‘₯𝑛 β†’ π‘₯0 , π‘₯𝑛 β‰  π‘₯0 per ogni n.
Esempio: {3 +
(βˆ’1)𝑛
𝑛2
} è una successione test per 3 in
(1, +∞).
- Diciamo che {π‘₯𝑛 } è una successione test da
sinistra per π‘₯0 in A se valgono π‘₯𝑛 ∈ 𝐴 per ogni n,
π‘₯𝑛 β†’ π‘₯0 , e π‘₯𝑛 < π‘₯0 per ogni n. Esempio: {3 βˆ’
1
𝑛2
}
è una successione test da sinistra per 3 in
(1, +∞).
- Diciamo che {π‘₯𝑛 } è una successione test da
destra per π‘₯0 in A se valgono π‘₯𝑛 ∈ 𝐴 per ogni n,
ο‚· DAI RISULTATI SULLE SUCCESSIONI AI RISULTATI
SULLE FUNZIONI οƒ  Avendo definito il limite di una
funzione mediante la nozione di successione test, è
ragionevole pensare che a ciascuno dei risultati sui
limiti di successioni corrisponda un analogo risultato
per i limiti di funzioni. Ricordiamo che in alcuni degli
enunciati relativi alle successioni si suppone o si
stabilisce che certe proprietà di una o più successioni
siano vere definitivamente.
ο‚· INTORNO οƒ 
π‘₯0 ∈ ℝ
π‘₯0 ∈ ℝ
π‘₯0 ∈ ℝ
1
π‘₯𝑛 β†’ π‘₯0 , e π‘₯𝑛 > π‘₯0 per ogni n. Esempio: {3 + 2 }
𝑛
è una successione test da destra per 3 in (1, +∞).
ο‚· PUNTI DI ACCUMULAZIONE οƒ  Se esiste almeno una
successione test per π‘₯0 in A, diciamo che π‘₯0 è punto
di accumulazione di A.
- Se esiste almeno una successione test da sinistra
per π‘₯0 in A, diciamo che π‘₯0 è punto di
accumulazione da sinistra di A.
- Se esiste almeno una successione test da destra
per π‘₯0 in A, diciamo che π‘₯0 è punto di
accumulazione da destra di A.
ο‚· PUNTO ISOLATO οƒ  Se π‘₯0 ∈ 𝐴 e π‘₯0 non è punto di
accumulazione di A, diciamo che π‘₯0 è punto isolato di
A.
ο‚· LIMITI DI FUNZIONI – LIMITI UNILATERALI οƒ  Siano
Μ… . Sia π‘₯0 ∈ ℝ
Μ… un punto di
𝐴 βŠ† ℝ e 𝑓: 𝐴 β†’ ℝ. Sia β„“ ∈ ℝ
π‘ π‘–π‘›π‘–π‘ π‘‘π‘Ÿπ‘Ž
accumulazione da
per A. Se per ogni
π‘‘π‘’π‘ π‘‘π‘Ÿπ‘Ž
π‘ π‘–π‘›π‘–π‘ π‘‘π‘Ÿπ‘Ž
successione test {π‘₯𝑛 } da
per π‘₯0 in A la
π‘‘π‘’π‘ π‘‘π‘Ÿπ‘Ž
successione {𝑓(π‘₯𝑛 )} tende a β„“ per 𝑛 β†’ +∞,
π‘ π‘–π‘›π‘–π‘ π‘‘π‘Ÿπ‘Ž
- Diciamo che f tende a β„“ per x che tende a π‘₯0 da
,
π‘‘π‘’π‘ π‘‘π‘Ÿπ‘Ž
π‘ π‘–π‘›π‘–π‘ π‘‘π‘Ÿπ‘œ
- Chiamiamo β„“ il limite
di f per x che tende a π‘₯0,
π‘‘π‘’π‘ π‘‘π‘Ÿπ‘œ
lim 𝑓(π‘₯) = β„“
π‘₯ β†’ π‘₯0βˆ’
π‘₯β†’π‘₯0βˆ’
- Scriviamo
oppure 𝑓(π‘₯) β†’ 𝑙 per
.
π‘₯ β†’ π‘₯0+
lim+ 𝑓(π‘₯) = 𝑙
π‘₯β†’π‘₯0
ο‚· LIMITI DI FUNZIONI – LIMITI BILATERALI οƒ  Siano
Μ… . Sia π‘₯0 ∈ ℝ
Μ… un punto di
𝐴 βŠ† ℝ e 𝑓: 𝐴 β†’ ℝ. Sia β„“ ∈ ℝ
accumulazione per A. Se per ogni successione test
{π‘₯𝑛 } per π‘₯0 in A la successione {𝑓(π‘₯𝑛 )} tende a β„“ per
𝑛 β†’ +∞,
- Diciamo che f tende a β„“ per x che tende a π‘₯0 ;
- Chiamiamo β„“ il limite di f per x che tende a π‘₯0 ;
- Scriviamo lim 𝑓(π‘₯) = β„“ oppure 𝑓(π‘₯) β†’ β„“ per
π‘₯β†’π‘₯0
π‘₯ β†’ π‘₯0 .
ο‚· OSSERVAZIONE 1 οƒ  Nella definizione di limite
(unilaterale o bilaterale) non è richiesto che il punto
π‘₯0 appartenga al dominio A della funzione f. Si
richiede che π‘₯0 sia punto di accumulazione per A, cioè
che esista almeno una successione test per π‘₯0 in A.
Se un punto π‘₯0 non è di accumulazione per il dominio
di f, non ha senso porsi il problema di calcolare il
limite di f per x che tende a π‘₯0 .
ο‚· OSSERVAZIONE 2 οƒ  Dall’unicità del limite per
successioni segue che il limite (unilaterale, bilaterale)
di una funzione, se esiste, è unico.
ο‚· TERMINOLOGIA οƒ  La seguente terminologia è
analoga a quella usata per le successioni:
𝑠𝑒 β„“ ∈ ℝ 𝑠𝑖 𝑑𝑖𝑐𝑒 π‘β„Žπ‘’ 𝑓 π‘π‘œπ‘›π‘£π‘’π‘Ÿπ‘”π‘’
π‘π‘’π‘Ÿ π‘₯
𝑠𝑒 β„“ = 0 𝑠𝑖 𝑑𝑖𝑐𝑒 π‘β„Žπ‘’ 𝑓 è π‘–π‘›π‘“π‘–π‘›π‘–π‘‘π‘’π‘ π‘–π‘šπ‘Ž
} π‘β„Žπ‘’ 𝑑𝑒𝑛𝑑𝑒
𝑠𝑒 β„“ = +∞ 𝑠𝑖 𝑑𝑖𝑐𝑒 π‘β„Žπ‘’ 𝑓 π‘‘π‘–π‘£π‘’π‘Ÿπ‘”π‘’ π‘π‘œπ‘ π‘–π‘‘π‘–π‘£π‘Žπ‘šπ‘’π‘›π‘‘π‘’
π‘Ž π‘₯0
𝑠𝑒 β„“ = βˆ’βˆž 𝑠𝑖 𝑑𝑖𝑐𝑒 π‘β„Žπ‘’ 𝑓 π‘‘π‘–π‘£π‘’π‘Ÿπ‘”π‘’ π‘›π‘’π‘”π‘Žπ‘‘π‘–π‘£π‘Žπ‘šπ‘’π‘›π‘‘π‘’
ο‚· STRATEGIA PER L’UTILIZZO DELLA DEFINIZIONE DI
LIMITE οƒ 
- Per verificare che il limite (bilaterale, unilaterale)
di 𝑓 per x che tende a π‘₯0 esiste ed è uguale a β„“,
occorre:
 Fissare {π‘₯𝑛 }, arbitraria successione test per
π‘₯0 in A;
 Considerare la successione immagine
{𝑓(π‘₯𝑛 )};
 Provare che la successione {𝑓(π‘₯𝑛 )} tende a l;
- Per verificare che il limite (bilaterale, unilaterale)
di 𝑓 per x che tende a π‘₯0 non esiste è sufficiente
determinare:
 Una successione test per π‘₯0 in A tale che la
successione immagine non ha limite;
 Due diverse successioni test per π‘₯0 in A tali
che le successioni immagine hanno limite
diverso.
- Per verificare che f non ammette limite bilaterale
per x che tende a π‘₯0 è sufficiente mostrare che:
 Almeno uno dei limiti unilaterali non esiste;
 Esistono entrambi ma sono diversi tra loro.
π‘₯0 = +∞
π‘₯0 = βˆ’βˆž
Intorno
sferico di π‘₯0
Intorno
destro di π‘₯0
Intorno
sinistro di
π‘₯0
Intorno di
+∞
Intorno di
βˆ’βˆž
(π‘₯0 βˆ’ 𝛿, π‘₯0 + 𝛿)
𝛿>0
[π‘₯0 , π‘₯0 + 𝛿)
𝛿>0
(π‘₯0 βˆ’ 𝛿, π‘₯0 ]
𝛿>0
(𝑑, +∞)
π‘‘βˆˆβ„
(βˆ’βˆž, 𝑑)
π‘‘βˆˆβ„
La nozione di intorno permette di riformulare in
maniera unitaria le definizioni di successione
convergente e di successione divergente: sia {π‘₯𝑛 } una
Μ… . Allora: π‘₯𝑛 β†’ β„“ ⇔ per ogni
successione e sia 𝑙 ∈ ℝ
intorno U di β„“ si ha π‘₯𝑛 ∈ π‘ˆ definitivamente.
Μ… . Sia P(x) una proprietà
- Siano 𝐴 βŠ† ℝ e π‘₯0 ∈ ℝ
predicabile per π‘₯ ∈ 𝐴. Diciamo che P(x) è vera in
A vicino a π‘₯0 se esiste un intorno U di π‘₯0 tale che
P(x) sia soddisfatta per ogni x in π‘ˆ ∩ 𝐴 \ {π‘₯0 }.
- Se U è un intorno destro [sinistro] di π‘₯0 , diciamo
che la proprietà che è vera a destra [a sinistra]
vicino a π‘₯0 .
Μ…
ο‚· LEGAME TRA DISCETO E CONTINUO οƒ  Sia π‘₯0 ∈ ℝ
punto di accumulazione per 𝐴 βŠ† ℝ. Le seguenti
affermazioni sono equivalenti:
- La proprietà P(x) è vera in A vicino a π‘₯0 ;
- Per ogni successione test {π‘₯𝑛 } per π‘₯0 in A, la
proprietà P(π‘₯𝑛 ) è vera definitivamente.
ο‚· TEOREMI SUI LIMITI DI FUNZIONI οƒ 
- REGOLA DELLA SOMMA PER FUNZIONI
CONVERGENTI οƒ  Siano 𝐴 βŠ† ℝ, 𝑓, 𝑔: 𝐴 β†’ ℝ,
Μ… punto di accumulazione per A.
π‘₯0 ∈ ℝ
Supponiamo 𝑓(π‘₯) β†’ β„“1 ∈ ℝ e 𝑔(π‘₯) β†’ β„“2 ∈ ℝ
per π‘₯ β†’ π‘₯0 . Allora (𝑓 + 𝑔)(π‘₯) β†’ β„“1 + β„“2 per
π‘₯ β†’ π‘₯0 .
- RECIPROCO DI UNA FUNZIONE INFINITESIMA
Μ… punto di
οƒ  Siano 𝐴 βŠ† ℝ, 𝑓: 𝐴 β†’ ℝ, π‘₯0 ∈ ℝ
accumulazione per A, e supponiamo 𝑓(π‘₯) β†’ 0
1
per π‘₯ β†’ π‘₯0 . Allora la funzione { }:
𝑓
 Diverge positivamente se f è positiva vicino
a π‘₯0 ;
 Diverge negativamente se f è negativa
vicino a π‘₯0 ;
 Non ha limite se f non ha segno costante
vicino a π‘₯0 .
- TEOREMA DELLA CONVERGENZA OBBLIGATA
Μ…
PER FUNZIONI οƒ  Siano 𝐴 βŠ† ℝ e sia π‘₯0 ∈ ℝ
punto di accumulazione per A. Siano
𝑓, 𝑔, β„Ž: 𝐴 β†’ ℝ tali che:
 𝑓(π‘₯) ≀ 𝑔(π‘₯) ≀ β„Ž(π‘₯) vicino a π‘₯0 in A;
 𝑓 e β„Ž convergono a uno stesso limite 𝑙 per
π‘₯ β†’ π‘₯0 .
Allora anche g converge a β„“ per π‘₯ β†’ π‘₯0.
- OPERAZIONI CON FUNZIONI CONVERGENTI οƒ 
Μ… punto di
Siano 𝐴 βŠ† ℝ, 𝑓, 𝑔: 𝐴 β†’ ℝ, π‘₯0 ∈ ℝ
accumulazione per A. Supponiamo 𝑓(π‘₯) β†’
β„“1 ∈ ℝ e 𝑔(π‘₯) β†’ β„“2 ∈ ℝ per π‘₯ β†’ π‘₯0 . Allora:





Regola della somma: (𝑓 + 𝑔)(π‘₯) β†’ β„“1 + β„“2
Regola della differenza: (𝑓 βˆ’ 𝑔)(π‘₯) β†’ β„“1 βˆ’ β„“2
Regola del multiplo: (πœ†π‘“)(π‘₯) β†’ πœ†β„“1 (πœ† ∈ ℝ)
Regola del prodotto: (𝑓 𝑔)(π‘₯) β†’ β„“1 β„“2
1
1
Regola del reciproco: (π‘₯) β†’
(β„“1 β‰  0)
𝑓
𝑓
β„“1
β„“1
𝑔
β„“2
 Regola del rapporto: (π‘₯) β†’
(β„“2 β‰  0)
- OPERAZIONI CON FUNZIONI DIVERGENTI οƒ 
Μ… punto di
Siano 𝐴 βŠ† ℝ, 𝑓, 𝑔: 𝐴 β†’ ℝ, π‘₯0 ∈ ℝ
accumulazione per A. Supponiamo che f e g
siano divergenti per π‘₯ β†’ π‘₯0 . Allora:
 Se le due funzioni divergono con lo stesso
segno, la funzione somma f+g diverge con
lo stesso segno;
 Se πœ† β‰  0, la funzione multiplo πœ†π‘“ diverge,
con lo stesso segno di f se πœ† > 0, con segno
opposto se πœ† < 0;
 La funzione prodotto fg diverge,
positivamente se le due funzioni divergono
con lo stesso segno, negativamente se le
due funzioni divergono con segni opposti.
1
 La funzione reciproco è infinitesima.
𝑓
- PERMANENZA DEL SEGNO οƒ  Siano 𝑓: 𝐴 βŠ†
ℝ β†’ ℝ, π‘₯0 Μ…Μ…Μ…Μ…Μ…
∈ ℝ punto di accumulazione per A,
β„“ ∈ ℝ. Si supponga 𝑓(π‘₯) β†’ β„“ per π‘₯ β†’ π‘₯0 .
>
>
1. β„“ 0 ⟹ 𝑓(π‘₯) 0 π‘£π‘–π‘π‘–π‘›π‘œ π‘Ž π‘₯0
<
<
β‰₯
β‰₯0
2. 𝑓(π‘₯) 0 π‘£π‘–π‘π‘–π‘›π‘œ π‘Ž π‘₯0 ⟹ β„“
≀
≀0
GENERALIZZANDO:
Μ…Μ…Μ…Μ…Μ…
Siano 𝑓, 𝑔: 𝐴 βŠ† ℝ β†’ ℝ, π‘₯0 ∈ ℝ punto di
accumulazione per A, β„“1, β„“2 ∈ ℝ. Allora:
𝑓(π‘₯) β†’ β„“1 𝑒 𝑔(π‘₯) β†’ β„“2 π‘π‘’π‘Ÿ π‘₯ β†’ π‘₯0
) β‡’ β„“1 ≀ β„“2
𝑓(π‘₯) ≀ 𝑔(π‘₯) π‘£π‘–π‘π‘–π‘›π‘œ π‘Ž π‘₯0
- DIVERGENZA OBBLIGATA οƒ  Sia 𝐴 βŠ† ℝ e sia
π‘₯0 ∈ ℝ punto di accumulazione per A. Siano
𝑓, 𝑔 ∢ 𝐴 β†’ ℝ tali che 𝑓(π‘₯) ≀ 𝑔(π‘₯) vicino a π‘₯0 .
Allora, per π‘₯ β†’ π‘₯0 :
 𝑓 π‘‘π‘–π‘£π‘’π‘Ÿπ‘”π‘’ π‘π‘œπ‘ π‘–π‘‘π‘–π‘£π‘Žπ‘šπ‘’π‘›π‘‘π‘’ ⟹
𝑔 π‘‘π‘–π‘£π‘’π‘Ÿπ‘”π‘’ π‘π‘œπ‘ π‘–π‘‘π‘–π‘£π‘Žπ‘šπ‘’π‘›π‘‘π‘’
 𝑔 π‘‘π‘–π‘£π‘’π‘Ÿπ‘”π‘’ π‘›π‘’π‘”π‘Žπ‘‘π‘–π‘£π‘Žπ‘šπ‘’π‘›π‘‘π‘’ ⟹
𝑓 π‘‘π‘–π‘£π‘’π‘Ÿπ‘”π‘’ π‘›π‘’π‘”π‘Žπ‘‘π‘–π‘£π‘Žπ‘šπ‘’π‘›π‘‘π‘’
GENERALIZZANDO:
 𝑓 π‘™π‘–π‘šπ‘–π‘‘π‘Žπ‘‘π‘Ž π‘£π‘–π‘π‘–π‘›π‘œ π‘Ž π‘₯0 , 𝑔 π‘–π‘›π‘“π‘–π‘›π‘–π‘‘π‘’π‘ π‘–π‘šπ‘Ž ⟹
𝑓 𝑔 π‘–π‘›π‘“π‘–π‘›π‘–π‘‘π‘’π‘ π‘–π‘šπ‘Ž;
 𝑓 π‘™π‘–π‘šπ‘–π‘‘π‘Žπ‘‘π‘Ž π‘£π‘–π‘π‘–π‘›π‘œ π‘Ž π‘₯0 , 𝑔 π‘‘π‘–π‘£π‘’π‘Ÿπ‘”π‘’π‘›π‘‘π‘’ ⟹
𝑓/𝑔 π‘–π‘›π‘“π‘–π‘›π‘–π‘‘π‘’π‘ π‘–π‘šπ‘Ž;
 𝑓 π‘‘π‘–π‘£π‘’π‘Ÿπ‘”π‘’π‘›π‘‘π‘’, 𝑔 π‘™π‘–π‘šπ‘–π‘‘π‘Žπ‘‘π‘Ž π‘£π‘–π‘π‘–π‘›π‘œ π‘Ž π‘₯0 ⟹
𝑓 ± 𝑔 π‘‘π‘–π‘£π‘’π‘Ÿπ‘”π‘’π‘›π‘‘π‘’;
 𝑓 π‘‘π‘–π‘£π‘’π‘Ÿπ‘”π‘’π‘›π‘‘π‘’, 𝑔 π‘π‘œπ‘›π‘£π‘’π‘Ÿπ‘”π‘’π‘›π‘‘π‘’ 𝑒
π‘›π‘œπ‘› π‘–π‘›π‘“π‘–π‘›π‘–π‘‘π‘’π‘ π‘–π‘šπ‘Ž ⟹ 𝑓 𝑔 𝑒 𝑓/𝑔 π‘‘π‘–π‘£π‘’π‘Ÿ.;
 𝑓 π‘‘π‘–π‘£π‘’π‘Ÿπ‘”π‘’π‘›π‘‘π‘’, 𝑔 π‘–π‘›π‘“π‘–π‘›π‘–π‘‘π‘’π‘ π‘–π‘šπ‘Ž π‘π‘œπ‘› π‘ π‘’π‘”π‘›π‘œ
π‘π‘œπ‘ π‘‘π‘Žπ‘›π‘‘π‘’ ⟹ 𝑓/𝑔 π‘‘π‘–π‘£π‘’π‘Ÿπ‘”π‘’π‘›π‘‘π‘’.
ο‚· CONTINUITÀ IN UN PUNTO E IN UN INSIEME οƒ  Sia
𝑓: 𝐴 βŠ† ℝ β†’ ℝ. Sia π‘₯0 ∈ 𝐴 un punto di accumulazione
per A. Diciamo che 𝑓 è:
- Continua in π‘₯0 se lim 𝑓(π‘₯) = 𝑓(π‘₯0 );
π‘₯β†’π‘₯0
- Continua a sinistra in π‘₯0 se limβˆ’ 𝑓(π‘₯) = 𝑓(π‘₯0 );
π‘₯β†’π‘₯0
- Continua a destra in π‘₯0 se lim+ 𝑓(π‘₯) = 𝑓(π‘₯0 ).
π‘₯β†’π‘₯0
Se π‘₯0 ∈ 𝐴 è punto di accumulazione sia da sinistra
che da destra per A, allora 𝑓 è continua in π‘₯0 se e solo
se è continua sia a sinistra che a destra in π‘₯0 .
𝑓 è continua in A se è continua in tutti i punti di A.
ο‚· CATALOGO BASE οƒ  IN ARRIVO A BREVE 
ο‚· PUNTO DI DISCONTINUITÀ οƒ  Sia 𝑓: 𝐴 βŠ† ℝ β†’ ℝ e sia
π‘₯0 ∈ 𝐴 un punto di accumulazione di A. Se f non è
continua in π‘₯0 è un punto di discontinuità per f.
ESEMPIO: la funzione parte intera inferiore è
discontinua in π‘₯0 = 2.
- Nelle definizioni di continuità e discontinuità in
un punto si richiede che il punto considerato
appartenga al dominio della funzione. Se π‘₯0
non appartiene al dominio di f, non ha senso
chiedersi se f è continua o discontinua in π‘₯0 .
ο‚· CLASSIFICAZIONE PUNTI DI DISCONTINUITÀ οƒ  Sia
𝑓: 𝐴 βŠ† ℝ β†’ ℝ e sia π‘₯0 ∈ 𝐴 un punto di
accumulazione di A. Supponiamo che f non sia
continua in π‘₯0 .
- Diciamo che π‘₯0 è un punto di discontinuità
eliminabile per f se:
 𝑓 π‘π‘œπ‘›π‘£π‘’π‘Ÿπ‘”π‘’ π‘π‘’π‘Ÿ π‘₯ β†’ π‘₯0 ;
 lim 𝑓(π‘₯) β‰  𝑓(π‘₯0 ).
π‘₯β†’π‘₯0
2
ESEMPIO: la funzione 𝑓(π‘₯) = {π‘₯ 𝑠𝑒 π‘₯ β‰  0 ha
2 𝑠𝑒 π‘₯ = 0
una discontinuità eliminabile in π‘₯0 = 0.
- Diciamo che π‘₯0 è un punto di discontinuità a
salto finito se:
 𝑓 π‘π‘œπ‘›π‘£π‘’π‘Ÿπ‘”π‘’ π‘π‘’π‘Ÿ π‘₯ β†’ π‘₯0βˆ’ 𝑒 π‘π‘’π‘Ÿ π‘₯ β†’ π‘₯0+;
 limβˆ’ 𝑓(π‘₯) β‰  lim+ 𝑓(π‘₯).
π‘₯β†’π‘₯0
π‘₯β†’π‘₯0
ESEMPIO: In π‘₯0 ∈ β„€, la funzione parte intera
inferiore e la funzione mantissa sono continue
a destra e non a sinistra; hanno discontinuità a
salto finito, con salto di ampiezza 1.
- Il numero | limβˆ’ 𝑓(π‘₯) βˆ’ lim+ 𝑓(π‘₯)| si chiama
π‘₯β†’π‘₯0
π‘₯β†’π‘₯0
ampiezza del salto.
ο‚· REGOLARITÀ DELLE FUNZIONI MONOTONE οƒ  Sia 𝑓
una funzione monotona nell’intervallo (π‘Ž, 𝑏)
Μ… ). Allora 𝑓 ammette limite (finito o
(π‘π‘œπ‘› π‘Ž, 𝑏, ∈ ℝ
infinito) in ciascun estremo π‘Ž e 𝑏. Se 𝑓 è crescente in
(π‘Ž, 𝑏) si ha:
inf 𝑓
sup 𝑓
lim 𝑓(π‘₯) =
lim 𝑓(π‘₯) =
(π‘Ž, 𝑏)
(π‘Ž, 𝑏)
π‘₯β†’π‘Ž+
π‘₯β†’π‘βˆ’
Se 𝑓 è decrescente in (π‘Ž, 𝑏) si ha
sup 𝑓
inf 𝑓
lim 𝑓(π‘₯) =
lim 𝑓(π‘₯) =
(π‘Ž, 𝑏)
(π‘Ž, 𝑏)
π‘₯β†’π‘Ž+
π‘₯β†’π‘βˆ’
- COROLLARIO οƒ  Nei punti interni di un
intervallo una funzione monotona presenta al
più discontinuità a salto finito.
ο‚· CONTINUITÀ DELLE FUNZIONI ELEMENTARI οƒ  È
utile riuscire a stabilire la continuità di una assegnata
funzione senza ricorrere alla definizione. Se la
funzione 𝑓 è continua in π‘₯0 , in base alla definizione di
continuità abbiamo che: lim 𝑓(π‘₯) = 𝑓(π‘₯0 ). Quindi,
ο‚· CONFRONTO TRA INFINITI e INFINITESIMI οƒ 
Supponiamo che le funzioni 𝑓 e 𝑔 siano entrambe
infinite oppure entrambe infinitesime per x che tende
Μ… . Supponiamo che esista lim 𝑓(π‘₯) =: β„“.
a π‘₯0 ∈ ℝ
π‘₯β†’π‘₯0 𝑔(π‘₯)
π‘₯β†’π‘₯0
ο‚·
ο‚·
ο‚·
ο‚·
per calcolare i limiti nei punti del dominio in cui una
funzione è continua è sufficiente valutare la funzione
nei punti.
- Stabiliamo attraverso la definizione che certe
funzioni di base sono continue;
- Individuiamo dei procedimenti che permettano
di ottenere nuove funzioni continua a partire
da funzioni continue.
- CONTINUITÀ E OPERAZIONI ALGEBRICHE οƒ  La
somma, la differenza, il prodotto, la
combinazione lineare, il reciproco, il rapporto
di funzioni continue sono funzioni continue nei
rispettivi domini.
- CONTINUITÀ E COMPOSIZIONE FUNZIONALE οƒ  La
funzione composta di funzioni, ciascuna
continua nel proprio dominio, è a sua volta
continua nel proprio dominio.
- CONTINUITÀ E INVERSIONE FUNZIONALE οƒ  La
funzione inversa di una funzione continua e
strettamente monotona in un intervallo è una
funzione continua nel proprio dominio.
CATALOGO ESTESO οƒ  Le seguenti funzioni sono
continue nei rispettivi domini [tra parentesi quadre
c’è la motivazione]:
- Potenza a esponente naturale [prodotto di
funzioni continue];
- Funzione polinomiale [combinazione lineare di
funzioni continue];
- Funzione razionale [rapporto di funzioni
continue];
- Potenza a esponente negativo [reciproco di
funzione continua];
- Radice n-esima [inversa di funzione
strettamente monotona e continua in un
intervallo];
- Potenza a esponente [composta delle funzioni
continue];
- Razionale m/n [π‘₯ ↦ π‘₯ π‘š , π‘₯ ↦ π‘›βˆšπ‘₯ (π‘š ∈ β„€, 𝑛 ∈ β„•βˆ— )];
- Coseno [Composta di funzioni continue
cos(π‘₯) = sin(π‘₯ + πœ‹/2)];
- Tangente [rapporto di funzioni continue];
- Arcoseno, arcocoseno, arcotangente [inverse
di funzioni strettamente monotone e continue
in intervalli];
- Esponenziale con base qualsiasi [composta di
funzioni continue (π‘Žπ‘₯ = 𝑒 ln(π‘Ž)π‘₯ ];
- Logaritmo [inversa di funzione strettamente
monotona e continua in un intervallo];
- Potenza a esponente reale [composta di
funzioni continue (π‘₯ 𝛼 = 𝑒 𝛼 ln(π‘₯) )];
ASINTOTI VERTICALI οƒ  Sia π‘₯0 ∈ ℝ punto di
accumulazione per π‘‘π‘œπ‘š(𝑓). Se 𝑓 diverge per π‘₯ che
tende a π‘₯0 da sinistra [destra], diciamo che la retta do
equazione π‘₯ = π‘₯0 è un asintoto verticale da sinistra
[destra] per 𝑓.
I candidati asint. vert. per 𝑓 sono le rette π‘₯ = π‘₯0 con:
- π‘₯0 ∈ π‘‘π‘œπ‘š(𝑓) punto di discontinuità di f
- π‘₯0 βˆ‰ π‘‘π‘œπ‘š(𝑓) estremo finito del dominio
ASINTOTI ORIZZONTALI οƒ  Sia π‘₯0 ∈ {βˆ’βˆž; +∞}
punto di accumulazione per π‘‘π‘œπ‘š(𝑓). Se 𝑓 converge
a β„“ per x che tende a π‘₯0 , diciamo che la retta di
equazione 𝑦 = β„“ è un asintoto orizzontale per 𝑓. (A
sinistra se π‘₯0 = βˆ’βˆž, a destra se π‘₯0 = +∞).
LIMITI AGLI ESTREMI DEL DOMINIO DELLE FUNZIONI
ELEMENTARI οƒ 
ο‚· CAMBIAMENTO DI VARIABILE NEI LIMITI οƒ  Siano 𝑓
e 𝑔 due funzioni tali che la funzione composta 𝑓 ∘ 𝑔
Μ… punto di
sia definitiva in un insieme A e sia π‘₯0 ∈ ℝ
accumulazione per A. Posto 𝑦0 ≔ lim 𝑔(π‘₯),
π‘₯β†’π‘₯0
l’uguaglianza: lim 𝑓(𝑔(π‘₯)) = lim 𝑓(𝑦) è valida se:
π‘₯β†’π‘₯0
𝑦→𝑦0
1) 𝑦0 ∈ {βˆ’βˆž; +∞}
2) 𝑦0 ∈ ℝ e f continua in 𝑦0 ; in tal caso
lim 𝑓(𝑔(π‘₯)) = 𝑓(𝑦0 )
π‘₯β†’π‘₯0
ο‚· CONTINUITÀ DELA FUNZIONE COMPOSTA οƒ  Siano
𝑓 e 𝑔 due funzioni tali che la funzione composta 𝑓 ∘
Μ… punto di
𝑔 sia definitiva in un insieme A e sia π‘₯0 ∈ ℝ
accumulazione per A. Se 𝑔 è continua in π‘₯0 e 𝑓 è
continua in 𝑦0 ≔ 𝑔(π‘₯0 ), allora la funzione composta
𝑓 ∘ 𝑔 è continua in π‘₯0 .
ο‚· ALCUNI LIMITI NOTEVOLI οƒ  Tutti i limiti seguenti
presentano la forma di indecisione 0/0:
sin(π‘₯)
𝑒π‘₯ βˆ’ 1
lim
=1
lim
=1
π‘₯β†’0
π‘₯β†’0
π‘₯
π‘₯
(1 + π‘₯)𝛼 βˆ’ 1
1 βˆ’ cos(π‘₯) 1
lim
=
lim
=𝛼
π‘₯β†’0
π‘₯β†’0
π‘₯2
2
π‘₯
(𝛼 ∈ ℝ)
ln(1 + π‘₯)
lim
=1
π‘₯β†’0
π‘₯
Tutte le funzioni considerate possono essere
prolungate con continuità.
sin(π‘₯)
Consideriamo la funzione 𝑓(π‘₯) =
, che è
π‘₯
definita in β„βˆ— , dove risulta continua (poiché rapporto
di funzioni continue). La funzione 𝑓̃: ℝ β†’ ℝ, definita
𝑓(π‘₯) π‘₯ ∈ β„βˆ—
ponendo 𝑓̃(π‘₯) = {
è definita e continua
1
π‘₯=0
in ℝ; si chiama prolungamento continuo di 𝑓 in ℝ.
ο‚· FUNZIONI ASINTOTICAMENTE EQUIVALENTI οƒ 
Μ… . Se
Siano 𝑓 e 𝑔 due funzioni definite vicino a π‘₯0 ∈ ℝ
lim
𝑓(π‘₯)
π‘₯β†’π‘₯0 𝑔(π‘₯)
= 1, diciamo che f e g sono asintoticamente
equivalenti per x che tende a π‘₯0 e scriviamo:
𝑓(π‘₯)~𝑔(π‘₯) π‘π‘’π‘Ÿ π‘₯ β†’ π‘₯0 .
OSSERVAZIONI:
- f e g sono asintoticamente equivalenti per π‘₯ β†’
π‘₯0 se e solo se 𝑓(π‘₯) = 𝑔(π‘₯)β„Ž(π‘₯), dove h è una
funzione che tende a 1 per π‘₯ β†’ π‘₯0 .
- Se f e g sono asintoticamente equivalenti per
π‘₯ β†’ π‘₯0 , allora sono entrambe non regolari
oppure entrambe regolari per π‘₯ β†’ π‘₯0 ; in
quest’ultimo caso, hanno lo stesso limite per
π‘₯ β†’ π‘₯0 .
ο‚· PROPRIETÀ DELLA EQUIVALENZA ASINTOTICA οƒ 
- TRANSITIVITÀ
𝑓(π‘₯)~𝑔(π‘₯)
π‘ƒπ‘’π‘Ÿ π‘₯ β†’ π‘₯0 :
) β‡’ 𝑓(π‘₯)~β„Ž(π‘₯)
𝑔(π‘₯)~β„Ž(π‘₯)
- PRODOTTI E RAPPORTI
π‘ƒπ‘’π‘Ÿ π‘₯ β†’ π‘₯0 :
𝑓1 (π‘₯)~𝑓2 (π‘₯)
) β‡’
𝑔1 (π‘₯)~𝑔2 (π‘₯)
𝑓1 (π‘₯)𝑔1 (π‘₯)~𝑓2 (π‘₯)𝑔2 (π‘₯)
𝑓1 (π‘₯) 𝑓2 (π‘₯)
~
𝑔1 (π‘₯) 𝑔2 (π‘₯)
- COMPOSIZIONE
β„Ž(π‘₯) β†’ 𝑦0 π‘π‘’π‘Ÿ π‘₯ β†’ π‘₯0
𝑓(β„Ž(π‘₯))~𝑔(β„Ž(π‘₯))
𝑓(𝑦)~𝑔(𝑦) π‘π‘’π‘Ÿ 𝑦 β†’ 𝑦0
)β‡’
π‘π‘’π‘Ÿ π‘₯ β†’ π‘₯0
𝑓 𝑒 𝑔 π‘π‘œπ‘›π‘‘π‘–π‘›π‘’π‘’ 𝑖𝑛 𝑦0 ; 𝑠𝑒 𝑦0 ∈ ℝ
ο‚· FUNZIONE
ALGEBRICA
ASINTOTICAMENTE
EQUIVALENTE οƒ  Una combinazione lineare di
potenze di x con esponente positivo (brevemente
funzione algebrica) è asintoticamente equivalente:
- Al monomio con esponente maggiore per π‘₯ β†’
+∞;
- Al monomio con esponente minore per π‘₯ β†’ 0.
- Se β„“ ∈ β„βˆ— , diciamo che f e g sono
infiniti/infinitesimi dello stesso ordine per x che
tende a π‘₯0 .
- Se β„“ = 0, diciamo che f è infinito di ordine
inferiore/infinitesimo di ordine superiore
rispetto a g per x che tende a π‘₯0 .
- Se β„“ ∈ {βˆ’βˆž; +∞}, diciamo che f è infinito di
ordine superiore/infinitesimo di ordine
inferiore rispetto a g per x che tende a π‘₯0 .
OSSERVAZIONI:
 Due
funzioni
infinite/infinitesime
asintoticamente
equivalenti
sono
infiniti/infinitesimi dello stesso ordine.
 Dire che f è infinito/infinitesimo di ordine
superiore rispetto a g equivale a dire che g è
infinito/infinitesimo di ordine inferiore rispetto
a f.
ο‚· ORDINE
e
PARTE
PRINCIPALE
DI
UN
Μ… . Chiamiamo
INFINITO/INFINITESIMO οƒ  Sia π‘₯0 ∈ ℝ
infinito campione oppure infinitesimo campione per
π‘₯ β†’ π‘₯0 la funzione definita ponendo:
π‘₯0 = +∞
π‘₯0 = βˆ’βˆž
π‘₯0 = 0
βˆ—
π‘₯0 ∈ ℝ
π‘–π‘›π‘“π‘–π‘›π‘–π‘‘π‘œ
π‘π‘Žπ‘šπ‘π‘–π‘œπ‘›π‘’
πœ‘(π‘₯) =
π‘₯
π‘–π‘›π‘“π‘–π‘›π‘–π‘‘π‘’π‘ π‘–π‘šπ‘œ
π‘π‘Žπ‘šπ‘π‘–π‘œπ‘›π‘’
πœ‘(π‘₯) =
1
π‘₯
π‘₯
1
π‘₯
1
π‘₯ βˆ’ π‘₯0
π‘₯ βˆ’ π‘₯0
Osserviamo che la funzione π‘₯ ↦ πœ‘(π‘₯) è definita
vicino a π‘₯0 .
Sia f una funzione infinita/infinitesima per π‘₯ β†’ π‘₯0 . Se
esistono 𝛼, 𝑐 ∈ ℝ, con 𝛼 > 0 e 𝑐 β‰  0, tali che
𝑓(π‘₯)~𝑐[πœ‘(π‘₯)]𝛼 per π‘₯ β†’ π‘₯0 , diciamo che:
- 𝑓 è un infinito/infinitesimo di ordine 𝛼 (rispetto
all’infinito/infinitesimo campione);
- 𝑐[πœ‘(π‘₯)]𝛼 è la parte principale di 𝑓(π‘₯) per π‘₯ β†’
π‘₯0
ESEMPI:
 Per una funzione algebrica l’ordine di infinito
coincide con l’esponente maggiore e la parte
principale coincide con il monomio con
esponente maggiore;
 Per una funzione algebrica l’ordine di
infinitesimo coincide con l’esponente minore e
la parte principale coincide con il monomio con
l’esponente minore.
ο‚· PROPOSIZIONE
οƒ 
Sia
𝑓
una
funzione
Μ….
infinita/infinitesima per π‘₯ β†’ π‘₯0 ∈ ℝ
a) 𝑓 e la sua parte principale (se esiste) sono
asintoticamente equivalenti.
b) Se 𝑓(π‘₯) = 𝑓̃(π‘₯) + 𝑔(π‘₯), con 𝑔(π‘₯) infinito di
ordine inferiore oppure infinitesimo di ordine
superiore rispetto a 𝑓̃(π‘₯) per π‘₯ β†’ π‘₯0, allora
𝑓(π‘₯) e 𝑓̃(π‘₯) sono asintoticamente equivalenti
N.B.: Dalla proposizione segue che in ciascun fattore:
a) Contano solo le parti principali;
b) Gli infiniti di ordine inferiore e gli infinitesimi
di ordine superiore sono trascurabili.
ο‚· GERARCHIA DEGLI INFINITI – CASO DISCRETO οƒ 
Siano a>1, p>0. Come applicazione del corollario del
criterio del rapporto per le serie numeriche, abbiamo
𝑛𝑝
π‘Žπ‘›
𝑛!
π‘Ž
𝑛!
𝑛
verificato che le successioni { 𝑛 }, { }, { 𝑛} sono
infinitesime. Questo permette di affermare che:
- La potenza con esponente positivo qualsiasi è
infinito di ordine inferiore rispetto alla
progressione geometrica con ragione maggiore
di 1;
- La progressione geometrica con ragione
maggiore di 1 è infinito di ordine inferiore
rispetto al fattoriale 𝑛!;
- Il fattoriale 𝑛! è infinito di ordine inferiore
rispetto a 𝑛𝑛 .
ο‚· CRITERIO DEL CONFRONTO ASINTOTICO οƒ  Siano
π‘Žπ‘› , 𝑏𝑛 > 0 per ogni 𝑛 β‰₯ 𝑛0 ; supponiamo che
entrambe le successioni siano infinitesime.
1. Se {π‘Žπ‘› } e {𝑏𝑛 } sono infinitesime dello stesso
ordine, la serie di termine π‘Žπ‘› e la serie di
termine 𝑏𝑛 hanno lo stesso carattere.
2. Se {π‘Žπ‘› } è infinitesimo di ordine superiore
rispetto a {𝑏𝑛 } e la serie di termine 𝑏𝑛
converge, anche la serie di termine π‘Žπ‘›
converge.
3. Se {π‘Žπ‘› } è infinitesimo di ordine inferiore
rispetto a {𝑏𝑛 } e la serie di termine 𝑏𝑛 diverge,
anche la serie di termine π‘Žπ‘› diverge.
ο‚· CLASSIFICAZIONE DELL’ANDAMENTO ALL’INFINITO
DI UNA FUNZIONE οƒ  Sia π‘₯0 ∈ {βˆ’βˆž, +∞}.
Supponiamo che 𝑓 diverge per π‘₯ β†’ π‘₯0 e che esista
lim
𝑓(π‘₯)
π‘₯β†’π‘₯0 π‘₯
=: β„“. Diciamo che 𝑓 ha:
- Andamento lineare se β„“ ∈ β„βˆ—;
- Andamento sublineare se β„“ = 0;
- Andamento superlineare se β„“ ∈ {βˆ’βˆž; +∞}.
𝑓(π‘₯)
Se il rapporto
non ha limite per π‘₯ β†’ π‘₯0 , diciamo
π‘₯
che f ha andamento oscillatorio.
ο‚· ASINTOTI OBLIQUI οƒ  Sia π‘₯0 ∈ {βˆ’βˆž; +∞} e
supponiamo che f abbia andamento lineare per π‘₯ β†’
π‘₯0 . Poniamo π‘š ≔ lim
𝑓(π‘₯)
π‘₯β†’π‘₯0 π‘₯
e notiamo che π‘š ∈ ℝ
(per ipotesi). Se la funzione 𝑓(π‘₯) βˆ’ π‘šπ‘₯ ha limite π‘ž ∈
ℝ per π‘₯ β†’ π‘₯0 , diciamo che la retta di equazione 𝑦 =
π‘šπ‘₯ + π‘ž è un asintoto obliquo per f.
…
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4o capitolo (limiti di funzioni e continuitΓ )