SCALE LOGARITMICHE Se si vogliono rappresentare su una retta numeri (reali positivi) che hanno un campo di variazione molto vasto (per esempio le frequenze di udibilità del suono o le distanze interstellari) si ricorre a una scala logaritmica, ovvero si considera, al posto del numero, il suo logaritmo decimale. Infatti, se un numero è maggiore di 10, il suo logaritmo decimale è molto più piccolo del numero stesso: se 0 < x < 1 log x < 0 se 1 ≤ x < 10 0 ≤ log x < 1 se 10 ≤ x < 100 1 ≤ log x < 2 se 100 ≤ x < 1000 2 ≤ log x < 3 ………….. Per costruire una scala logaritmica sulla retta dei numeri, si fissano un punto O come origine e un segmento u come unità di misura. Nella figura seguente, in blu sono rappresentati i numeri e in rosso i loro logaritmi decimali. Al punto O si fa corrispondere 1 (=100), perché log 100 = log 1 = 0 . A destra di O, al punto che si trova a distanza 1 da O si associa la potenza 101=10, perché log101 = 1 , al punto che si trova a distanza 2 da O si fa corrispondere la potenza 102=100, perché log102 = 2 e si prosegue così. A sinistra di O si procede in modo analogo, ma con le potenze ad esponente negativo di 10. Per i valori intermedi si calcola in modo approssimato il corrispondente valore del logaritmo. Nel sistema di riferimento cartesiano, si può fissare una scala logaritmica su entrambi gli assi e si parla in questo caso di coordinate logaritmiche. Tra le coordinate logaritmiche (X,Y) di un generico punto P del piano e le sue coordinate cartesiane (x,y) ci sono le relazioni X=logx e Y=logy. Vediamo come l'uso delle coordinate logaritmiche modifichi la rappresentazione grafica di alcune funzioni. 2 Se ad esempio vogliamo rappresentare la curva di equazione y = x 3 coordinate cartesiane è mostrata nel grafico seguente con x>0, che in prendiamo i logaritmi decimali dei due membri e otteniamo 2 log y = log x 3 log y = 2 log x 3 e infine, ponendoci in un sistema di coordinate logaritmiche, 2 Y = X , che è l'equazione di una retta passante per l'origine. 3 Se invece partiamo da una retta non passante per l'origine che in coordinate logaritmiche ha equazione Y = −X + 1 e vogliamo rappresentarla in coordinate cartesiane, sostituiamo logx al posto di X e logy al posto di Y, ottenendo: log y = − log x + 1 log y = log x −1 + log10 log y = log 10 x E quindi, eguagliando gli argomenti, y = 10 , che è l'equazione di una iperbole equilatera. x Si possono utilizzare anche coordinate semilogaritmiche, cioè un sistema di riferimento in cui su uno degli assi, per esempio quello delle ascisse, si mantiene una scala lineare e sull'altro si fissa una scala logaritmica; dunque X = x e Y = log y In queste coordinate, per esempio, la funzione y = 100 ⋅ 3 x diventa log y = log(100 ⋅ 3 x ) log y = log 100 + log 3 x Y = 2 + X log 3 Mentre la funzione Y = X log 6 + log 3 diventa log y == log(3 ⋅ 6 x ) cioè y = 3 ⋅ 6 x . ESERCIZI 1. Fissare un sistema di riferimento logaritmico, ponendo 0, 1, 2, 3, 4, 5 sull'asse delle ascisse e 1, 10, 100, 1000, 10000 sull'asse delle ordinate. Individuare i punti A(2, 90) e B(4, 6000). La retta passante per A e B rappresenta il grafico della funzione esponenziale y = b ⋅ ax . Trovare i valori di a e di b. 2. In un grafico con scala semilogaritmica sono rappresentate le rette di equazioni: a. Y = − log 2 + (log 3)X b. Y = − log 3 + (log 4)X Trovare il legame funzionale tra x e y dove X=x e Y=logy. Determinare il coefficiente angolare della retta che rappresenta, su tale scala, la funzione x 1 y= . 3 3. In un grafico con scala logaritmica sono rappresentate le rette di equazioni a. Y = −3X + 5 b. Y = log 5 + 3 X 2 Trovare in entrambi i casi il legame funzionale tra x e y. 4. Rappresentare graficamente lo spettro di frequenze elettromagnetiche, a partire dalle onde radio fino alla radiazione γ .