Tutto cominciò nel 1933… Le persecuzioni contro gli Ebrei andarono aumentando: isolamento, obbligo di portare un segno di riconoscimento (la stella) sugli indumenti, deportazione, eliminazione fisica. Il treno li portava ai campi di sterminio. Una volta arrivati nei lager, gli Ebrei venivano divisi secondo il sesso, i bambini restavano con le mamme. Venivano quindi privati della loro dignità ed iniziava così il loro calvario. Li spogliavano dei loro vestiti e gli facevano indossare un pigiama a righe. Non avevano più un nome e venivano identificati da un codice tatuato sul braccio. Venivano rasati e i loro capelli utilizzati per fare delle spazzole. I campi di concentramento erano parecchi , tutti circondati da filo spinato da cui era impossibile fuggire. Il più famoso fu Auschwitz. La cancellata d’ingresso era sovrastata dalla scritta : “ ARBEIT MACHT FREI” (Il lavoro rende liberi) La scritta riassumeva in sé tutta la vergogna, la crudeltà e la barbarie dei campi di concentramento nazisti, nei quali la condizione di privazione disumana dei prigionieri e il destino finale di morte contrastavano col vero significato del motto.