The only chamber instrumental work by Verdi
is the String Quartet in E minor: it was written
during the Spring of 1873, when Verdi was in
Naples. In that period he had to follow the
rehearsals for an important performance of
his Aida at San Carlo Theatre; in the free hours
he decided to create a work which were
completely different from theatre operas.
In 1878, Franck wrote his Quintet in F minor.
The previous chamber work was written 40
years before. The Quintet was followed by
other two camber masterworks: the Violin
Sonata in A major and the String Quartet in
D major. It is structured according to the so
called ‘ciclic’ Sonata form.
20 AGOSTO ORE 21.15
CHIOSTRO DI TORRI (SOVICILLE)
SALVATORE ACCARDO violino
SIENA
2015
Laura Gorna violino
Francesco Fiore viola
Cecilia Radic violoncello
Stefania Redaelli pianoforte
Con il contributo
del Comune di Sovicille
Quei favolosi ‘80
Verdi
L’unico lavoro strumentale da camera di
Verdi non venne scritto negli anni giovanili,
come pagina dimostrativa di una sapienza
compositiva maturata attraverso un rigoroso
studio. Il Quartetto per archi in mi minore venne
da lui composto a sessant’anni compiuti, nella
primavera del 1873. All’epoca Verdi si trovava
a Napoli, per seguire al Teatro San Carlo la
prima ripresa di Aida. Fra una prova e l’altra,
Verdi si dedicò alla scrittura di un quartetto
per archi, che poi presentò a sorpresa a un
ristretto gruppo di amici, riuniti, con la scusa di
un ricevimento, in una sala dell’albergo delle
Crocelle (poi divenuto il noto Hotel Hassler),
dove il maestro alloggiava.
Dedicarsi a un quartetto per archi significava
confrontarsi con un genere musicale tra i più
alti, e segnatamente con quella tradizione
esemplare rappresentata da Haydn, Mozart,
Beethoven, Schubert. Sulla carta, appariva
poco credibile che un italiano, che per
di più aveva sempre battuto il terreno del
melodramma, potesse uscire vittorioso da
quel temibile raffronto. Verdi però alla fine ci
riuscì, percorrendo in maniera personale una
strada dove il rigore e la coerenza formale
del quartetto per archi si sposano a tinte di
gusto operistico e raffinatezze strumentali, e
consegnando alla storia un capolavoro.
Franck
Con il Quintetto in fa minore, dopo quasi 40 anni
di silenzio nel 1878 Franck riprese a comporre
nuove opere da camera. Il lavoro costituisce
il primo quadro del grande trittico cameristico
che si concluderà con la Sonata per violino
e pianoforte in la maggiore e il Quartetto
per archi in re maggiore: tre capolavori che
hanno tracciato una nuova via nella storia
della musica da camera francese. Il Quintetto
segna la codificazione pressoché definitiva
della forma ciclica, in cui una complessa rete
di continui ritorni di un tema conduttore si
intreccia con idee accessorie.
***
PROGRAMMA
Giuseppe Verdi
Roncole di Busseto, Parma 1813 - Milano 1901
Quartetto per archi in mi min.
Allegro
Andantino
Prestissimo
Scherzo Fuga. Allegro assai mosso
***
César Franck
Liegi 1822 - Parigi 1890
Quintetto in fa min. per pianoforte,
due violini, viola e violoncello
Molto moderato quasi lento
Lento con molto sentimento
Allegro non troppo ma con fuoco
Salvatore
Accardo
esordisce
all’età
di tredici anni eseguendo i Capricci di
Paganini. A quindici vince il primo premio
al Concorso di Ginevra e nel 1958 è primo
vincitore del Concorso Paganini di Genova.
Molti compositori gli hanno dedicato
loro opere. Suona regolarmente con le
maggiori orchestre e i più importanti direttori,
affiancando all’attività di solista quella di
direttore d’orchestra. Ha fondato il Quartetto
Accardo e nel 1986 insieme a Giuranna,
Filippini e Petracchi ha istituito i corsi di
perfezionamento della Fondazione Walter
Stauffer di Cremona. Ha inciso per DGG,
Philips, ASV, Dynamic, EMI, Sony Classical,
Collins Classic e Fonè. Ha ricevuto numerosi
premi. Nel 1996 ha ridato vita all’Orchestra
da Camera Italiana. Tiene la cattedra
di violino presso l’Accademia Musicale
Chigiana (della quale peraltro fu allievo) dal
1973 al 1980 e di nuovo a partire dal 2003.
Laura Gorna si diploma presso il Conservatorio
di Milano e si perfeziona con Salvatore
Accardo. Vincitrice del Concorso Città di
Vittorio Veneto, debutta giovanissima alla
Sala Verdi di Milano. Le sue tournée l’hanno
vista esibirsi nei principali centri mondiali.
In Italia e all’estero è ospite come solista di
numerose orchestre.
Francesco Fiore ha compiuto i suoi studi
presso il Conservatorio S. Cecilia di Roma e si
è perfezionato con Bruno Giuranna. Vincitore
di numerosi premi si è presto imposto come
uno dei musicisti più interessanti dell’ultima
generazione, intraprendendo una intensa
attività concertistica.
Cecilia Radic si è affermata nel 1996 con la
vittoria del concorso internazionale Premio
Stradivari-Roberto Caruana. Da allora si è
esibita in tutto il mondo, alternando con
successo ruoli differenti quali quelli di solista,
camerista e primo violoncello, e affrontando
un vasto repertorio.
Scarica

Programma di sala - Fondazione Accademia Chigiana