Il paesaggio mentale dei soldati Lettere, diari, poesie, cartoline… espressione di un retroterra individuale. Lettere Pagine di giornale e propaganda Poesie Cartoline Colori di trincea Il linguaggio del cinema La visione della guerra Esaltazione Orrore Il regista americano Stanley Kubrick riprese il titolo del quadro di Nevinson per il suo film Paths of Glory (il titolo fu tradotto in italiano in Orizzonti di gloria). È un capolavoro del cinema antimilitarista e quando apparve, nel 1957, suscitò violente proteste per il suo carattere pacifista (come era avvenuto per il dipinto di Nevinson). In Francia potè essere proiettato soltanto nel 1975. Nel 1959 fu proiettato un film di Mario Monicelli, La Grande Guerra, che ne dava una raffigurazione non retorica, aprendo una strada che la storiografia avrebbe cominciato a seguire soltanto dieci anni più tardi con il libro Plotone d’esecuzione di Enzo Forcella e Alberto Monticone, pubblicato nel 1968. Nel film, infatti, due soldati, il romano Oreste Jacovacci (Alberto Sordi) e il lombardo Giovanni Busacca (Vittorio Gassaman), fino ad allora intenti soprattutto a evitare i pericoli, dopo essere sati fatti prigionieri affrontavano eroicamente la morte perché umiliati, come Italiani, da una frase offensiva dell’ufficiale austriaco che li interrogava. Il film di Tavernier,La vita e nient’altro (1989) , è una delle poche nella storia del cinema d'ispirazione antimilitarista, che riesca a parlarci della guerra e del suo orrore dopo che essa è già conclusa, senza mostrarci immagini più o meno sconvolgenti ed agghiaccianti. La vita che sprofonda nella morte, il nulla che si fa padrone del mondo. Il freddo autunnale, messo in evidenza dalla campagna spoglia e dalla condensa del fiato, suggerisce l'idea di un accantonamento delle passioni della vita. La storia ambientata nel 1920 vede protagonista una vedova di guerra, alla ricerca del marito disperso nel '18. La sua storia si intreccia con quella di un’altra donna. Tratto dal libro autobiografico di Emilio Lussu "Un anno sull'altipiano", il film Uomini contro, rievoca le vicende di un giovane ufficiale italiano durante la Grande Guerra. Il film denuncia la guerra in tutta la sua crudele assurdità: l'inutilità del grande massacro, l'incapacità e il cinico disprezzo della vita dei soldati da parte dei capi, le terribili condizioni di vita della trincea. Per il suo contenuto antimilitarista suscitò molte polemiche e venne osteggiato e boicottato dalla distribuzione . Fu interamente girato in una zona della Bosnia che riproduceva perfettamente l'ambiente di guerra descritto da Lussu.