GIORNO DELLA MEMORIA 2016 LA LETTURA RENDE LIBERI Letture consigliate Diario – Anne Frank Quando Anne inizia il suo diario, nel giugno del 1942, ha appena compiuto tredici anni. Poche pagine, e all'immagine della scuola, dei compagni e di amori piú o meno ideali, si sostituisce la storia della lunga clandestinità: giornate passate a pelare patate, recitare poesie, leggere, scrivere, litigare, aspettare, temere il peggio. Obbedendo a una sicura vocazione di scrittrice, Anne ha voluto e saputo lasciare testimonianza di sé e dell'esperienza degli altri clandestini. L’amico ritrovato – Fred Uhlman Nella Germania degli anni Trenta, due ragazzi sedicenni frequentano la stessa scuola esclusiva. L'uno è figlio di un medico ebreo, l'altro è di ricca famiglia aristocratica. Tra loro nasce un'amicizia del cuore, un'intesa perfetta e magica. Un anno dopo, il loro legame è spezzato. "L'amico ritrovato" è apparso nel 1971 negli Stati Uniti ed è poi stato pubblicato in Inghilterra, Francia, Olanda, Svezia, Norvegia, Danimarca, Spagna, Germania, Israele, Portogallo. Introduzione di Arthur Koestler. La notte – Elie Wiesel "Ciò che affermo è che questa testimonianza, che viene dopo tante altre e che descrive un abominio del quale potremmo credere che nulla ci è ormai sconosciuto, è tuttavia differente, singolare, unica. (...) Il ragazzo che ci racconta qui la sua storia era un eletto di Dio. Non viveva dal risveglio della sua coscienza che per Dio, nutrito di Talmud, desideroso di essere iniziato alla Cabala, consacrato all'Eterno. Abbiamo mai pensato a questa conseguenza di un orrore meno visibile, meno impressionante di altri abomini, ma tuttavia la peggiore di tutte per noi che possediamo la fede: la morte di Dio in quell'anima di bambino che scopre tutto a un tratto il male assoluto?" (dalla Prefazione di F. Mauriac) Il bambino con il pigiama a righe – John Boyne La storia del bambino con il pigiama a righe è difficile da descrivere in poche parole. Di solito in copertina diamo alcuni indizi, ma in questo caso siamo convinti che farlo sciuperebbe la lettura. E importante invece che cominciate a leggere questo libro senza sapere di che cosa parla. Farete un viaggio con un bambino di nove anni che si chiama Bruno. (Ma questo non è un libro per bambini di nove anni.) E presto o tardi arriverete con Bruno davanti a un recinto. Recinti come questi esistono in tutto il mondo. Speriamo che voi non dobbiate mai varcare un recinto del genere. Se questo è un uomo – Primo Levi Primo Levi, reduce da Auschwitz, pubblicò "Se questo è un uomo" nel 1947. Einaudi lo accolse nel 1958 nei "Saggi" e da allora viene continuamente ristampato ed è stato tradotto in tutto il mondo. Testimonianza sconvolgente sull'inferno dei Lager, libro della dignità e dell'abiezione dell'uomo di fronte allo sterminio di massa, "Se questo è un uomo" è un capolavoro letterario di una misura, di una compostezza già classiche. È un'analisi fondamentale della composizione e della storia del Lager, ovvero dell'umiliazione, dell'offesa, della degradazione dell'uomo, prima ancora della sua soppressione nello sterminio. Il piccolo acrobata - Raymond Gurême Raymond ha imparato a stare in equilibrio prima ancora che a camminare. I suoi genitori, gitani francesi, erano circensi, e il pubblico impazziva per il numero del piccolo acrobata. Negli anni Trenta Raymond aveva una carovana con l'acqua calda dai rubinetti, conosceva tutte le regioni e sapeva leggere. Il mondo di Raymond finisce il 4 ottobre 1940, quando all'alba si presentano delle guardie che trascinano via lui e tutta la famiglia. Vengono portati in un autodromo, trasformato in centro di detenzione. Lì vengono privati dei loro averi e lasciati a patire fame, freddo, angherie. Raymond sarà deportato ai lavori forzati in Germania e vedrà da vicino la Shoah degli zingari, non meno feroce di quella riservata agli ebrei. A soli quindici anni dovrà ricorrere alle doti di equilibrismo imparate da bambino per sopravvivere. Il tempo di parlare - Helen Lewis Una ragazza ebrea che sogna di diventare ballerina si ritrova improvvisamente prigioniera degli ingranaggi incomprensibili della macchina dello sterminio. La giovane Helen appartiene a una famiglia ebrea della ricca borghesia di una città della Cecoslovacchia. Vive in un ambiente colto e sereno, dove tutto sembra fissato e per sempre in una tranquilla armonia. Frequenta i corsi della scuola di danza di Praga e studia filosofia. Poi improvvisamente lo scenario cambia, gli ebrei diventano dei diversi, vengono allontanati dai locali pubblici, privati del loro lavoro, dei loro averi, dei loro diritti, spaventati da voci incredibili: deportazione per dove? per quanto tempo? A 5405. Il coraggio di vivere – Nedo Fiano Alle 15:45 dell'11 aprile 1945 Nedo Fiano, prigioniero A 5405 nel Campo di sterminio di Auschwitz, è liberato dalle truppe americane nel Lager di Buchenwald, dove era stato trasferito dai nazisti in fuga. Comincia per l'autore e per molti altri prigionieri un lungo viaggio di ritorno alla libertà e alla vita. Oggi, dopo sessant'anni, questo viaggio non è ancora concluso. Laureato all'Università Bocconi di Milano, alla sua attività professionale di manager Nedo Fiano affianca un'intensa attività di conferenze e testimonianze sulla Shoah. Ora, dopo anni di trasmissione orale della memoria della Shoah, ha scelto di raccontare per la prima volta in questo libro la sua esperienza La stanza segreta di Anna Frank – Sharon Dogar Amsterdam, 1944. Peter, un giovane ebreo, per sfuggire alle persecuzioni naziste è costretto a nascondersi in un rifugio segreto insieme ai genitori e alla famiglia Frank. Per quelle otto persone rinchiuse in uno spazio angusto, l'esistenza è monotona e lenta, segnata della paura che piano piano si impossessa di loro. Unica luce nel buio dell'"Alloggio segreto" è Anna Frank: lei, infatti, vivace e arguta, tutta presa dalla scrittura del suo diario, non si lascia vincere dalla disperazione. Senza più contatti con il mondo esterno e privati della propria libertà, lei e Peter si confrontano, superano l'iniziale diffidenza e finiscono per innamorarsi, riuscendo a vivere, nonostante tutto, i turbamenti della loro età. La memoria dei fiori. Il diario di Lipszyc Rywka È l'aprile del 1944, l'ultima neve del lungo inverno polacco attanaglia ancora le vie del ghetto di Lódz: i fiocchi candidi scendono sulle nere e informi divise degli operai ebrei che lavorano per i nazisti. Ma c'è un fragile fiore che, in questo paesaggio desolato, con tutta la forza cerca di sbocciare. Rywka Lipszyc ha solo quattordici anni. Ogni giorno deve farsi strada tra le recinzioni di filo spinato, incalzata dalle armi dei soldati e dagli ululati laceranti dei cani. Dopo la morte dei genitori, è lei a prendersi cura della sorellina Cipka. La sua città, la casa che tanto amava, gli amici di scuola, sono ormai un pallido ricordo; al loro posto ci sono il lavoro, il freddo, la fame, gli orrori del ghetto e della segregazione. In mano Rywka stringe l'unica cosa che è rimasta veramente sua: il suo diario, l'unica illusione di speranza e di salvezza da un nemico che, semplicemente, vuole che il suo popolo smetta di esistere. Ma Rywka deve resistere. Per sé, per la sua famiglia. La chiave di Sarah – Tatiana De Rosnay È una notte d'estate come tante altre, a Parigi. La piccola Sarah è a casa con la sua famiglia, quando viene svegliata dall'irruzione della polizia francese e prelevata insieme ai genitori. Ha solo dieci anni, non capisce cosa sta succedendo, ma è atterrita e, prima di essere portata via, nasconde il fratello più piccolo in un armadio a muro che chiude a chiave. È il 16 luglio del 1942. Sarah, insieme a migliaia di altri ebrei, viene rinchiusa nel Vélodrome d'Hiver. Il suo unico pensiero è tornare a liberare il fratellino. Sessant'anni dopo, Julia, una giornalista americana che vive a Parigi, deve fare un'inchiesta su quei drammatici fatti; le indagini la portano molto più lontano del previsto. Il destino di Julia si incrocia fatalmente con quello della piccola Sarah: che fine ha fatto quella bambina? Cosa è davvero successo in quei giorni? Quello che Julia scopre cambierà per sempre la sua esistenza. Abbiate pietà di mio figlio. Le lettere ritrovate dei deportati ebrei Quello che i parigini chiamavano Vél d'Hiv, il Velodromo d'Inverno, era un edificio dedicato allo sport, capace di contenere 17.000 spettatori. Vi furono ammassati migliaia di inermi cittadini ebrei destinati alla deportazione: il rastrellamento del 16 e 17 luglio 1942, infatti, è uno degli episodi più vergognosi e tragici della Seconda guerra mondiale. Per ordine del governo di Vichy, 3.031 uomini, 5.802 donne e 4.051 bambini vengono strappati dalle loro case e rinchiusi nello stadio. In condizioni disumane, qualcuno riesce a scribacchiare una lettera che, grazie alla buona volontà di qualche carceriere, arriva a destinazione. Tanto tu torni sempre – Giovanna Caldara, Mauro Colombo Quando fu deportata Ines Figini aveva meno di 22 anni. Non era ebrea, partigiana o antifascista, ma si era schierata a favore di alcuni compagni di lavoro durante uno sciopero. Così finì nei lager di Mauthausen, Auschwitz-Birkenau e Ravensbrück e infine in un ospedale militare, dove trascorse un anno e mezzo. Ha atteso più di cinquant'anni prima di parlare in pubblico della sua vicenda: ora la racconta in questo libro. È la storia di una famiglia ma è anche una storia di fabbriche; e di una città, Como, punto strategico per le forze nazifasciste. È la storia di una persona a cui il lager non ha rubato l'anima e che ha ripreso a vivere. Che ogni anno torna là dove era stata reclusa. Che ricorda. E che, nonostante tutto, ha perdonato. L' uomo che fermò Hitler – Gabriele Nissim La storia drammatica e misconosciuta di un eroe del nostro secolo: l’uomo che sfidò Hitler per salvare 48.000 ebrei bulgari e fu perseguitato dai comunisti, accusato di antisemitismo e dimenticato da tutti. Le non persone – Roberto Olla Quattro storie raccontano il ruolo dell'Italia nella Shoah. C'è un piano ed è conosciuto. Prevede una soluzione finale: l'eliminazione di tutti gli ebrei. Comunemente si crede che un'Italia più umana ceda solo all'ultimo i propri ebrei allo sterminio. Non è così. Con straordinario cinismo gli ebrei italiani vengono tenuti a lungo sull'orlo del baratro finché non è più "utile" arrestarli e consegnarli all'alleato tedesco. Passano gli anni e le storie dei sopravvissuti raccontano la Shoah come una macchia indelebile sulla storia d'Italia. Binario 21 – Moni Ovadia, Felice Cappa Ad Auschwitz, il luogo simbolo da cui cominciare a ricordare, si sono incrociati due destini: quello di Liliana Segre, deportata dal Binario 21 della Stazione Centrale di Milano, e quello del poeta Yitzhak Katzenelson passato attraverso la disperazione del ghetto di Varsavia. Sia Liliana sia Yitzhak sono in modo diverso dei sopravvissuti: la prima testimone della Shoah; il secondo lasciando uno straordinario documento poetico sull'Olocausto. Il dvd allegato "Binario 21”. Il canto del popolo ebraico massacrato" di Felice Cappa, liberamente tratto dall'omonimo poema di Yitzhak Katzenelson, riporta anche la testimonianza di Liliana Segre, in memoria dello sterminio del popolo ebraico e di tutti coloro che hanno subito la deportazione, la prigionia e la morte. Le ragioni di un silenzio. La persecuzione degli omosessuali durante il nazismo e il fascismo Il fatto che la ricerca storica possa fornire finora soltanto una stima approssimativa del numero degli uomini internati con il “triangolo rosa”, ci parla dell’estremo isolamento in cui i sopravvissuti omosessuali sono stati costretti a vivere. Deliberatamente esclusi dalla cultura della memoria, agli omosessuali che lasciarono i campi nel 1945 non è stata riconosciuta la dignità di “sopravvissuti”. Gli interventi e i materiali raccolti in questo libro intendono rompere questo silenzio colpevole. Donne nell'olocausto – Dalia Ofer e Lenore J. Weitzman Nella vasta produzione di libri pubblicati negli ultimi anni che hanno per oggetto la persecuzione e lo sterminio del popolo ebreo, le donne sono spesso collocate ai margini. Finora l'esperienza delle donne non era mai stata messa a tema con l'ampiezza e sistematicità di questa opera. Le testimonianze di sopravvissute e i saggi storici, sociologici e letterari contenuti in questo volume gettano una nuova luce interpretativa sui tanti e drammatici aspetti dell'esperienza delle donne in condizioni di estrema vulnerabilità e fanno emergere il loro coraggio, il loro apporto alla resistenza armata nei ghetti, ai movimenti prebellici, la peculiarità delle loro sofferenze nei campi di concentramento e di sterminio A forza di essere vento (Doppio DVD + libretto) Quanti non si sa. Diciamo cinquecentomila. Tanti furono, più o meno, gli Zingari che furono sterminati dai nazisti. Questa opera vuole rendere testimonianza di quei fatti quasi sconosciuti e omaggio a un popolo vittima di ignoranza, pregiudizio e persecuzione. Interviste ad internati ad Auschwitz-Birkenau, uno spettacolo di Moni Ovadia e molto altro. Dalla Brianza ai Lager del Terzo Reich – Pietro Arienti Il lavoro che ci propone Pietro Arienti è frutto di una lunga e puntigliosa ricerca atta a mettere in luce i riflessi sulla Brianza dell’occupazione nazifascista e in particolare la deportazione verso i campi di sterminio e di lavoro di partigiani, oppositori politici ed ebrei; attenzione è data anche al caso dei lavoratori coatti. Si tratta di un lavoro imponente, dal valore indiscutibile, fondato su una attenta ricerca delle fonti. Le Note della Memoria – La musica spezzata della Shoah (DVD) E’ il lavoro presentato dagli studenti del Conservatorio Statale di Benevento. Consiste nella elaborazione articolata e completa di partiture musicali composte nei campi di sterminio. Album Auschwitz Le fotografie raccolte in questo vero e proprio album furono scattate da due SS tra il maggio e il giugno 1944, in occasione della deportazione massiccia a Birkenau degli ebrei d'Ungheria. Permettono di rappresentare ciò che significò per milioni di persone l'arrivo in questo immenso centro di morte: molti degli uomini, delle donne e dei bambini ritratti nell'Album furono uccisi nelle ore immediatamente successive agli scatti. Oltre alle circostanze della scoperta dell'album, completamente riprodotto con le indicazioni e i testi originali dei due ufficiali nazisti, i testi raccolti descrivono l'organizzazione del campo e in che modo venisse applicata quella "soluzione finale" concepita dai nazisti per condurre a buon fine la loro criminale opera di distruzione Conoscere e comunicare i Lager – Città di Bolzano Il preside di un liceo americano aveva l’abitudine di scrivere, ad ogni inizio di anno scolastico, una lettera ai suoi insegnanti. Caro Professore, sono un sopravvissuto di un campo di concentramento. I miei occhi hanno visto ciò che nessun essere umano dovrebbe mai vedere: camere a gas costruite da ingegneri istruiti, bambini uccisi con veleno da medici ben informati, lattanti uccisi da infermiere provette, donne e bambini uccisi e bruciati da diplomati di scuole superiori e università. Diffido, dunque, dall’educazione. La mia richiesta è: aiutate i vostri allievi a diventare essere umani. I vostri sforzi non devono mai produrre dei mostri educati, degli psicopatici qualificati, degli Eichmann istruiti. La lettura, la scrittura, l’aritmetica non sono importanti se non servono a rendere i nostri figli più umani. Bibliografia a cura della Biblioteca di Nova Milanese