Fabio Avolio
Piccolo trattato
di teoria musicale
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ISBN
978–88–548–2399–0
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I edizione: marzo 2009
Indice
Il Pentagramma ...........................................................................................................................
7
Le note musicali ..........................................................................................................................
8
Le figure e i valori musicali ........................................................................................................
9
La misura .....................................................................................................................................
11
La sincope ...................................................................................................................................
11
Il controtempo .............................................................................................................................
14
La terzina semplice ......................................................................................................................
14
Gli intervalli e le scale .................................................................................................................
15
Il sistema tonale ...........................................................................................................................
20
Le voci e le relative chiavi ..........................................................................................................
21
Gli abbellimenti ...........................................................................................................................
23
Segni dinamici e di espressione ...................................................................................................
27
Il suono e l’acustica .....................................................................................................................
29
Il temperamento ...........................................................................................................................
33
Classificazione degli strumenti musicali .....................................................................................
35
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IL PENTAGRAMMA
Fin dai primi tempi in cui si cominciò a scrivere la musica, l’altezza dei suoni era rappresentata
con dei segni o note scritti più o meno in alto sulle sillabe che componevano le parole da cantare e,
per poter conoscere meglio l’altezza di questi segni, essi furono posti su una linea di riferimento.
Successivamente, per maggiore precisione, le linee diventarono due, poi quattro e alla fine del sec.
XIV divennero cinque.
Rimase però, ed è tuttora in uso, il sistema delle quattro linee nel canto gregoriano,
dove il primo segno rappresenta la chiave di Do
che, come tutte le chiavi musicali, ha la
funzione di stabilire il nome delle note.
La notazione gregoriana é stata concepita originariamente per trascrivere su carta i canti sacri
dell’inizio del secondo millennio.
Per indicare l’altezza dei suoni, quindi, le note che li rappresentano vanno scritte sul rigo
musicale. Il rigo musicale moderno è un tracciato formato da cinque linee orizzontali ed
equidistanti, e viene chiamato anche pentagramma, parola di origine greca (penta = cinque;
gramma = righi). La chiave musicale più frequentemente usata è la Chiave di Violino, detta anche
Chiave di Sol poiché sta ad indicare che il Sol è posto sul secondo rigo del pentagramma a partire
dal basso, proprio da dove ha inizio la chiave:
Ogni nota può essere scritta in due diverse posizioni:
a) con la “testa tagliata dalla linea”
b) con la “testa all’interno di due linee”
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LE NOTE MUSICALI
I suoni fondamentali del nostro sistema musicale sono sette, e i metodi di scrittura (la notazione),
più usati attualmente sono due con piccole variazioni:
Guidonica italiana:
Do
Re
Mi
Fa
Sol
La
Si
Guidonica francese:
Ut
Re
Mi
Fa
Sol
La
Si
Alfabetica inglese:
C
D
E
F
G
A
B
Alfabetica tedesca:
C
D
E
F
G
A
H
A ciascuno dei sette suoni è affidata una posizione dentro il rigo musicale. Le note che non
rientrano nel pentagramma si possono trascrivere servendosi dei tagli addizionali, brevi linee poste
sopra o sotto il pentagramma che rappresentano il rigo stesso.
Guido d’Arezzo, monaco benedettino nato verso il 995 + 1050,
per far imprimere nella memoria dei suoi scolari i singoli suoni
della scala “esacordale” (sei suoni), insegnava loro l’Inno di S. Giovanni, in cui ogni versetto
cominciava con un suono più alto del precedente così da formare, appunto, la successione dei sei
suoni della suddetta scala. È molto probabile che la musica di questo Inno fu composta
espressamente per tale scopo dallo stesso Guido D’Arezzo.
Traduzione italiana: “Perché i (tuoi) servi possano far risuonare le tue mirabile gesta con voce sciolta, assolvi la colpa
del labbro impuro (o San Giovanni)”.
le sillabe
Ut Re Mi
Fa Sol La
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La sillaba Si indicante il settimo suono della nostra scala apparve verso nel XVI secolo ed è
attribuita a molti musicisti dell’epoca. Nell’attuale sistema la sillaba Ut è usata solo dai francesi,
mentre gli italiani hanno adottato in sua vece la sillaba Do, introdotta secondo alcuni da
Giambattista Doni (1593–1647).
LE FIGURE E I VALORI MUSICALI
Le figure musicali servono ad indicare la durata del suono, mentre le pause servono ad indicare
la durata del silenzio. Le pause, al pari delle figure, sono sette e ciascuna di esse conserva il nome
ed il valore della figura alla quale corrisponde. Ecco lo schema delle figure e delle relative pause:
Si può aumentare la durata del valore di ciascuna figura per mezzo del punto di valore o della
legatura. Il punto può essere semplice, doppio o triplo:
Il punto semplice aumenta di metà il valore della figura o della pausa che lo precede: se una
figura o una pausa vale 4 movimenti, con l’aggiunta del punto semplice varrà 6 movimenti. Il punto
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doppio aumenta di metà il valore aumentato dal primo punto: se una figura o una pausa vale 4
movimenti, con l’aggiunta del punto doppio varrà 7 movimenti. Il punto triplo aumenta di metà il
valore aumentato dal secondo punto: se una figura o una pausa vale 4 movimenti, con l’aggiunta del
punto triplo varrà 7,5 movimenti. Il punto coronato, fa prolungare il suono o la pausa a
piacere dell’esecutore:
La legatura è una linea curva che serve, come il punto, ad aumentare il valore delle note. Messa
fra due note unisone (che hanno quindi lo stesso suono) fa come se fossero una sola nota, cioè si
suona la prima e al suo valore si aggiunge quello della seconda senza ripetere il suono. Questa
legatura si chiama legatura di valore:
Esiste anche la legatura di portamento, che consiste nel suonare la prima nota facendo
prolungare il suono sulla nota successiva alla quale è legata. La rappresentazione grafica è analoga
ma vengono legate note di nome diverso:
La suddivisione delle figure musicali appare chiaramente dal seguente specchietto:
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