Capitolo V 2.AMBIENTE E SALUTE INFANTILE Nel 2013, in Italia, sono morti per incidenti stradali 55 bambini di età inferiore ai 14 anni (di cui 16 investiti) e più di 12.000 sono stati i feriti. I decessi sotto i 4 anni di età sono stati 2313. Il volume del parco macchine italiano, gli scarsi investimenti dedicati al trasporto pubblico e la scarsa diffusione delle piste ciclabili sono tra le cause di questo fenomeno. In Italia circolano 613 automobili ogni 1000 abitanti, contro una media europea di 417. Tra il 2012 e il 2013 vi è stata una lieve riduzione del numero di autobus circolanti (da 1,67 a 1,62 autobus/1000 abitanti) e del numero dei passeggeri (calo del 4,3% nell’insieme dei capoluoghi di Provincia)14. Il nostro Paese ha 13 ISTAT, Incidenti stradali in Italia - 2013, novembre 2014: http://www.istat.it/it/archivio/137546. 14 ISTAT, Dati ambientali nelle città – Qualità dell’ambiente urbano - anno 2013, luglio 2014: http://www.istat.it/it/archivio/129010. 15 XX Rapporto ACI-Censis, Dov’è finita l’auto? Analisi di una crisi senza precedenti, dicembre 2012. Vd. http://www.aci.it/fileadmin/documenti/studi_e_ricerche/monogr afie_ricerche/RAPPORTI_ACI_CENSIS/ACICENSIS_2012.pdf. Questo affollamento di auto, oltre a favorire l’incidentalità, è nocivo per la salute dei bambini per altri due motivi: disincentiva al movimento autonomo, con conseguente rischio di sovrappeso e obesità, e produce inquinamento atmosferico. Dai dati del 2014 dell’indagine “OKkio alla Salute”, promossa e finanziata dal Ministero della Salute, coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità e condotta in collaborazione con tutte le Regioni italiane e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, risulta che nella fascia di età 8-9 anni solo un bambino su 4 si reca a scuola a piedi o in bicicletta, ma il tasso di sovrappeso e obesità di questi bambini è rispettivamente del 20,9% e 9,8%16. Per quanto riguarda le correlazioni tra inquinamento atmosferico e patologie, oltre a quanto già segnalato nei precedenti Rapporti (maggior prevalenza di sensibilizzazioni allergiche e asma17, riduzione dello sviluppo dell’apparato respiratorio18, cancerogenicità19, possibili alterazioni dell’epigenoma fetale20), dobbiamo segnalare anche il rischio di patologie cardiovascolari21 e di possibili alterazioni dello sviluppo cognitivo dei bambini22. Nonostante tutte le pubblicazioni scientifiche esistenti, la preparazione degli operatori sanitari al riguardo è ancora carente. Da un’indagine effettuata tra il 2012 e il 2013, tra 18 Gauderman, W.J. - Vora, H. - McConnell, R. et al., “Effect of exposure to traffic on lung development from 10 to 18 of age: a cohort study”, in Lancet, 2007, n. 369, pp. 571- 577. 19 IARC Scientific Publication, n. 161: http://www.iarc.fr/en/publications/books/sp161/index.php. 20 Joss-Moore, L.A. - Lane, R.H., “The developmental origins of adult disease”, in Current Opinion in Pediatrics, 2009, n. 21, pp. 230-34. 21 OKkio alla SALUTE: Sintesi dei risultati 2014. Vd. http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pagineAree_2952_listaFile _itemName_13_file.pdf. Cesaroni, G. et al., “Long term exposure to ambient air pollution and incidence of acute coronary events: prospective cohort study and meta-analysis in 11 European cohorts from the ESCAPE Project”, in British Medical Journal, 2014, n. 348, doi: http://dx.doi.org/10.1136/bmj.f7412. 17 22 16 Clark, N.A. - Demers, P.A. - Catherine, J.K. et al., “Effect of early life exposure to air pollution on development of childhood asthma”, in Environmental Health Perspectives, 2010, n. 118, pp. 284-290. Sunyer, J. et al., “Association between Traffic-Related Air Pollution in Schools and Cognitive Development in Primary School Children: A Prospective Cohort Study”, in PLOS Medicine, 2015, doi: 10.1371/journal.pmed.1001792. Salute e assistenza Rispetto a quanto evidenziato nel 7° Rapporto CRC poco è cambiato per quanto riguarda la sicurezza dell’ambiente in cui vivono i bambini. Gli effetti negativi sulla loro salute rimangono pertanto una priorità irrisolta. Il traffico automobilistico, responsabile di inquinamento atmosferico, incidenti e difficoltà per la mobilità attiva delle persone, non è stato ridotto. L’inquinamento atmosferico interno agli edifici in cui i bambini trascorrono molto del loro tempo, comprese le scuole, è stato documentato da nuovi studi, ma non è stato ridotto. I rischi derivanti dall’esposizione a sostanze chimiche e fisiche pericolose sono oggetto di studi epidemiologici, ma non ancora di interventi pratici. appena 3.297,2 chilometri di piste ciclabili 98 urbane, l’equivalente di sole 3 città europee (Stoccolma, Hannover e Helsinki). In Germania, per citare un esempio virtuoso, i chilometri sono circa 35.00015. 8orapportodiaggiornamento2014-2015 I Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia 99 i pediatri di famiglia italiani, risulta infatti che il 65% degli intervistati ritiene ancora scarse le sue conoscenze in materia23. In alcune città italiane ci sono state iniziative di limitazione del traffico e di riduzione della sua pericolosità, basate soprattutto sulla creazione di aree a traffico limitato o vietato e di “Zone 30”, ovvero tratti stradali in cui la velocità massima consentita è di 30 Km/h. Una maggiore diffusione di questo limite potrebbe ridurre di molto il rischio di incidenti, nonché l’inquinamento atmosferico e acustico24. Purtroppo l’unica proposta di legge presentata alla Camera dei Deputati, nel marzo 2013, non è stata ancora discussa25. L’inquinamento atmosferico indoor, dovuto sia alle emissioni inquinanti dell’ambiente esterno26, sia agli inquinanti propri delle abitazioni e delle attività che vi vengono svolte, è ancora un problema di quasi tutti gli edifici, comprese le scuole. A farne le spese sono soprattutto i bambini e i ragazzi che trascorrono in ambienti chiusi la grande maggioranza del loro tempo, compreso quello dedicato allo svago. Da una ricerca realizzata nel 2012, sui bambini italiani tra i 6 e i 17 anni, risulta che il 60% di loro passa il tempo libero prevalentemente a casa propria o di amici (66% al Sud e nelle Isole e 64% nel Nordovest); il 12% non gioca mai o quasi mai fuori con gli amici, mentre il 17% lo fa solo qualche volta al mese27. Già nel precedente Rapporto 23 Toffol, G., “Inquinamento e salute dei bambini: come sono cambiate le conoscenze dei pediatri e cosa chiedono le famiglie”, in Quaderni ACP, 2014, n. 21(6), p. 278. 24 Grundy, C. et al., “Effect of 20 mph traffic speed zones on road injuries in London, 1986-2006: controlled interrupted time series analysis”, in British Medical Journal, 2009, n. 339, doi: http://dx.doi.org/10.1136/bmj.b4469; Casanova, J. et al., “Environmental assessment of low speed policies for motor vehicle mobility in city centres”, in Global NEST Journal, 2012, n. 14(2), pp. 192-201; Vd. Citywide 30 km/h speed limit - City of Graz (Austria): http://www.eltis.org/index.php?id=13&study_id=1928. 25 Cfr. PdL. n. 73: http://www.camera.it/_dati/leg17/lavori/stampati/pdf/17PDL000 2190.pdf. 26 Bertoni, G. - Tappa, R. - Ciuchini, C., “Evaluation of indoor BTX in an outskirt zone of Rome (Italy)”, in Annali di Chimica, 2003, n. 93, pp. 27-33. 27 Ipsos, Lo stile di vita dei bambini e dei ragazzi, Report per Save the Children, 2012. Vd. avevamo segnalato la scarsa salubrità delle scuole italiane28 e la necessità di dare attuazione ai provvedimenti emanati dal Ministero della Salute e diffusi anche dal MIUR (Linee di indirizzo per la prevenzione nelle scuole dei fattori di rischio indoor per allergie e asma)29. Per approfondire e cercare di risolvere il problema è stato attivato, a livello europeo, un complesso progetto di ricerca denominato SINPHONIE (Schools Indoor Pollution and Health Observatory Network in Europe), che ha rivisto tutta la letteratura internazionale su questo tema30. Una revisione sistematica recentemente pubblicata ha valutato tutti gli studi pubblicati tra il 1992 e il 2012, incentrati sulle correlazioni tra ambiente scolastico e salute dei bambini. Quasi tutti gli studi analizzati hanno dimostrato una correlazione tra la concentrazione nelle aule di PM, CO, CO2, NO2, SO2, formaldeide e VOC (volatile organic compounds), e frequenza di episodi asmatici o di altre patologie respiratorie nei bambini. Si sono inoltre evidenziate correlazioni tra la concentrazione di formaldeide e altri VOC e la comparsa di cefalea e irritazioni oculari e cutanee; tra la concentrazione di NO2 e le prestazioni scolastiche31. Gli studi considerati hanno inoltre ribadito che un’adeguata ventilazione è un elemento essenziale per migliorare la qualità dell’aria interna alle aule, purché assicuri il ricambio di almeno il 50% http://images.savethechildren.it/IT/f/img_pubblicazioni/img181_ b.pdf?_ga=1.220642588.583434372.1408461812. 28 Simoni, M. et al., “School air quality related to dry cough, rhinitis and nasal patency in children”, in European Respiratory Journal, 2010, n. 35(4), pp. 742-749. 29 Vd. Scuola in ospedale: http://pso.istruzione.it/index.php/annunci/290-linee-di-indirizzoper-la-prevenzione-nelle-scuole-dei-fattori-di-rischio-indoorper-allergie-ed-asma-di-cui-all-accordo-in-conferenzaunificata-del-18-novembre-2010. 30 Vd. http://www.sinphonie.eu/. 31 Wieslander, G. - Norback, D., “Ocular symptoms, tear film stability, nasal patency, and biomarkers in nasal lavage in indoor painters in relation to emissions from waterbased paint”, in International Archives of Occupational and Environmental Health, 2010, n. 83, pp. 733–741; Mendell, M.J. - Heath, G.A., “Do indoor pollutants and thermal conditions in schools influence student performance? A critical review of the literature”, in Indoor Air, 2005, n. 15, pp. 27–52. Capitolo V L’ultima criticità è rappresentata dall’esposizione dei bambini ad agenti fisici e chimici non atmosferici. L’inquinamento acustico è un fattore di rischio per due condizioni: lesioni transitorie o permanenti a carico dell’apparato uditivo, con conseguenti deficit uditivi e, anche in assenza di ipoacusia, riduzione delle capacità cognitive dei bambini. Gli studi più recenti si sono rivolti anche alla valutazione di altre patologie, evidenziando come l’inquinamento acustico possa essere associato a condizioni con esiti potenzialmente fatali, quali l’incremento della pressione arteriosa e le patologie cardiovascolari33. In Italia, il 20-40% della popolazione è esposto a una rumorosità ambientale eccessiva, con valori compresi tra i 60 e i 64 dB(A) durante il giorno e tra i 55 e i 59 dB(A) nelle ore notturne. Tuttavia non tutte le Regioni italiane si sono dotate di una legge in materia di inquinamento acustico (obbligo previsto già dalla Legge Quadro 447/95)34 e i piani di zonizzazione acustica, altrettanto 32 Sundell, J. et al., “Ventilation rates and health: multidisciplinary review of the scientific literature”, in Indoor Air, 2011, n. 21(3), pp. 191-204. 33 Stansfeld, S.A. et al., “Aircraft and road traffic noise and children’s cognition and health: a cross-national study”, in Lancet, 2005, n. 365, pp. 1942-49; Dipartimento di Epidemiologia del Servizio Sanitario Nazionale - Regione Lazio, Studio sugli effetti dell’ambiente sulla salute dei bambini residenti a Ciampino e Marino, Studio S.Am.Ba: Salute e Ambiente nei Bambini, 2012 (http://www.deplazio.net/attivita/82); Paunovic, K., “Noise and children’s health: Research in Central, Eastern and SouthEastern Europe and Newly Independent States”, in Noise and Health, 2013, n. 15(62), p. 32. 34 Legge 26 ottobre 1995 n. 447: Legge quadro sull’inquinamento acustico. Pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 254 S.O. il 30 ottobre 1995. 35 Ispra, Annuario dei dati ambientali 2013, Roma 2014. Vd. http://annuario.isprambiente.it/content/annuario-dei-datiambientali-2013. 36 Bergman, Å. et al., “State of the science of endocrine disrupting chemicals 2012: an assessment of the state of the science of endocrine disruptors prepared by a group of experts obbligatori, sono stati realizzati solo dal 51% dei Comuni italiani35. Per quanto concerne infine l’esposizione ambientale alle sostanze chimiche nocive, di cui sono noti i possibili effetti endocrini, cancerogeni, immunologici e genotossici36, alcuni passi avanti sono stati fatti in particolare sulla regolamentazione dell’utilizzo di biocidi. Nel febbraio 2014 è stato predisposto un “Piano d’Azione Nazionale sull’uso sostenibile dei pesticidi”, che regolamenta in modo restrittivo l’utilizzo di queste sostanze lungo le strade e le ferrovie e nei pressi delle aree frequentate da gruppi “vulnerabili”, tra cui i bambini37. Rimane tuttavia un problema l’eccessivo utilizzo di queste sostanze in tutte le zone coltivate, con conseguente inquinamento delle falde acquifere e quindi potenzialmente del cibo38. Sempre per quanto concerne le sostanze chimiche, pur apprezzando le iniziative portate avanti dall’Istituto Superiore di Sanità, tra cui il progetto Previeni39, e recentemente lo studio “Persuaded” sugli effetti degli ftalati e del bisfenolo A40, si segnala la scarsa diffusione dei risultati raggiunti e soprattutto la mancanza di normative che restringano l’utilizzo di queste sostanze. for the United Nations Environment Programme and World Health Organization”, World Health Organization, 2013. 37 Decreto Interministeriale del 22 gennaio 2014: Adozione del Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, ai sensi dell’articolo 6 del decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150 recante: “Attuazione della direttiva 2009/128/CE che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi” (14A00732). Vd. http://www.minambiente.it/pagina/piano-dazione-nazionalesulluso-sostenibile-dei-pesticidi e http://www.minambiente.it/sites/default/files/archivio/normativa/ dim_22_01_2014.pdf. 38 Ispra, Rapporto nazionale pesticidi nelle acque. Dati 20112012, Roma 2014. Vd. http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/rapporto -nazionale-pesticidi-nelle-acque.-dati-2011-2012.-edizione2014. 39 Progetto Previeni: http://www.minambiente.it/pagina/abstract-progetto-previeni. 40 Progetto Europeo Life Persuaded: http://www.iss.it/lifp/index.php?lang=1. 100 Salute e assistenza dell’aria-ambiente ogni ora32. Sarebbe pertanto auspicabile l’obbligo per il personale scolastico di attenersi a questa semplice ed efficace pratica, soprattutto ora che anche a causa delle nuove esigenze energetiche ci si sta orientando verso una riduzione del grado di ventilazione naturale degli edifici e, conseguentemente, dei ricambi d’aria. 8orapportodiaggiornamento2014-2015 I Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia 101 Il Gruppo CRC reitera pertanto, come già fatto a partire dal 2° Rapporto supplementare pubblicato nel 2009, le medesime raccomandazioni: 1. Al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, al Ministero della Salute, al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e al Ministero dell’Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare nell’ambito delle rispettive competenze, di migliorare le condizioni di mobilità, sicurezza e qualità della vita dentro le città, di incrementare gli sforzi per una riduzione del traffico veicolare privato, in particolare nei dintorni delle strutture scolastiche, incentivando la mobilità pedonale sicura dei bambini, e di monitorare l’applicazione delle Linee Guida per la tutela e la promozione della salute negli ambienti confinati; 2. Al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, al Ministero della Salute e al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, nell’ambito delle rispettive competenze, di promuovere tutte le ricerche miranti a indagare le correlazioni tra gli inquinanti chimici e i rischi per la salute, per mettere in atto le azioni preventive possibili, in particolare continuando a implementare le azioni per l’attuazione del regolamento REACH (Registration, Evaluation and Authorisation and restriction of Chemical); 3. Al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, al Ministero della Salute e al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, di inserire l’argomento dell’inquinamento ambientale all’interno dei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia, e nei corsi obbligatori di formazione continua in Medicina, per tutti i medici già in attività, secondo l’esempio che alcune Università hanno proposto per l’implementazione del regolamento REACH.